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DIREZIONE DIDATTICA STATALE
“Giuseppe Marchese” LUZZI (CS)
SCUOLA PRIMARIA CAVONI
Il Datore di lavoro Il Medico Competente D.S. _____________________ _________________________ (Prof. Umile Montalto) (Dott.ssa Gianfranca Gentile) Rappresentanti Lavori Sicurezza ___________________________ (Sig. Ciardullo Mario)
Versione 01 Ottobre 2017
RSPP Ing. Contatore Davide
___________________________
DVR 01 – Ottobre 2017 2
PREMESSA 4
DATI DESCRITTIVI DELL’AZIENDA 5
DESCRIZIONE DELL’ UNITA’ PRODUTTIVA 6
DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE 6
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 6
Il Servizio di prevenzione e protezione 6
Gestione delle Emergenze 9
Registro Infortuni 10
Attuazione art. 26 (Contratto d’appalto e d’opera) 10
METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI 11
La valutazione dei rischi 11
Organizzazione per lo svolgimento della valutazione dei rischi. 11
Criteri seguiti nella valutazione 12
Descrizione dei principali pericoli presi in considerazione. 14
Definizioni 15
Gruppo di valutazione 16
Metodologia e criteri seguiti per la valutazione 16
Scomposizione dell’attività produttiva ed individuazione delle unità di analisi 16
Raggruppamento dei fattori di rischio 16
Misure per eliminare il rischio o contenerne le conseguenze 19
Programmazione delle misure 19
Livelli di rischio 19
Risultati dell’attività svolta dal gruppo di valuta zione 20
UNITA’ DI ANALISI 20
AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI 20
Strutturali 20
Aree di transito 20
DVR 01 – Ottobre 2017 3
Spazi di lavoro 21
Locali igienici, allegato IV 21
Attività soggetta a C.P.I. 21
Rischio incendio 21
Segnaletica di sicurezza 22
Rischio campi elettromagnetici 22
Impianti elettrici 22
Macchine e attrezzature 23
Rischio posturale e sollevamento manuale dei Carichi 23
Rischio lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento 24
Rischio Biologico 24
Esposizione rischio chimico 24
Microclima 24
Video terminali e lavoro d’ufficio 24
Organizzazione del lavoro 25
Affaticamento mentale e stress lavoro-correlato 25
Rischi legati all’età 25
Rischi legati alle differenze di genere provenienza da altri paesi 25
Dispositivi di protezione individuale prescritti 25
Valutazione dei rischi a carico dei lavoratori 26
INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI 29
Premessa metodologica 29
Formazione effettuata e da effettuarsi 29
SORVEGLIANZA SANITARIA 29
REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO 29
DOCUMENTAZIONE 30
NORMATIVA DI RIFERIMENTO 30
DVR 01 – Ottobre 2017 4
PREMESSA
Il presente documento ha per oggetto l'analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e
la salute dei lavoratori, ai sensi del D.Lgs. 81/08, relativamente alle attività svolte presso le
unità produttiva della Direzione Didattica Statale Giuseppe Marchese 87040 Luzzi.
L’art. 17, primo comma, del D.Lgs. n. 81 del 2008 prevede che ogni datore di lavoro deve
valutare, nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze e dei preparati chimici
impiegati, nonché della sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la
salute dei lavoratori (ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato,……………., nonché quelli
connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi) in relazione alla
natura dell’attività dell’azienda o dell’unità produttiva.
La valutazione e l’elaborazione del documento predetto deve essere fatta in collaborazione
con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione - e con il medico competente
nei casi in cui sia obbligatoria la sorveglianza sanitaria - previa consultazione del
rappresentante della sicurezza (art. 29, comma 2 del D.Lgs. n. 81 del 2008).
In particolare il presente documento contiene:
• Informazioni generali;
• Indicazione dei criteri adottati per la valutazione dei rischi;
• la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro;
• Individuazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate in virtù della
valutazione dei rischi, nonché delle attrezzature di protezione utilizzate;
• Programmazione delle azioni atte a migliorare la sicurezza;
• Documentazione di supporto.
Il presente documento è stato redatto avvalendosi della collaborazione sia delle figure
previste dal D. Lgs. 81/08, sia dei lavoratori nella loro totalità.
Il documento prende in considerazione i luoghi di lavoro e le principali mansioni dei
singoli lavoratori suddividendole in unità di analisi, allo scopo di individuare, nell'ambito
delle conoscenze possedute e delle informazioni raccolte, tutti i rischi cui i lavoratori
possono essere esposti nello svolgimento delle loro funzioni ed i conseguenti danni che
essi possono riportare.
DVR 01 – Ottobre 2017 5
DATI DESCRITTIVI DELL’AZIENDA
DITTA/SOCIETÀ : Direzione Didattica Statale Giuseppe Marchese 87040 Luzzi.
SEDE LEGALE : Via Chiusa, 1 ;
CITTÀ : 87040 Luzzi
UNITA PRODUTTIVA: Cavoni di luzzi
ATTIVITÀ SVOLTA : Scuola Primaria
Tutte le strutture sono di proprietà del Comune di Luzzi a cui si comunicherà le
anomalie riportate nel seguente DVR.
DITTE IN APPALTO : Allo stato attuale sono presenti:
Attività Mensa
� SIARC Viale Lucrezia della Valle, 84, 88100 Catanzaro CZ
Alle stesse sono stati richiesti i requisiti tecnici previsti dal D.lgs. 81/08
PERSONALE IMPIEGATO FUORI UNITA’ PRODUTTIVA : I lavoratori risultano
impiegati solo all’interno della struttura. Eventuali uscite devono essere autorizzate sempre
dal Datore di Lavoro mediante procedura scritta.
DATORE DI LAVORO : secondo l’art. 2 del D.lgs. 81/2008 “datore di lavoro” è il
soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che,
secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria
attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto
esercita i poteri decisionali e di spesa.
Datore di lavoro: Prof. Montalto Umile che svolge il ruolo di D.S. è da far notare che le
strutture sono tutte di proprietà del comune di Luzzi ente gestore.
NUMERO DIPENDENTI : Per l’elenco del personale con relativa mansione di rimanda
ad apposito allegato
MEZZI DI TRASPORTO : I dipendenti non hanno in dotazione mezzi della scuola, per i
vari spostamenti utilizzano mezzi propri.
DVR 01 – Ottobre 2017 6
AZIENDA SANITARIA COMPETENTE PER TERRITORIO : A.S.P. - Regione
Calabria
DESCRIZIONE DELL’ UNITA’ PRODUTTIVA
La sede operativa è costituita da due piani in cui risulta localizzata al piano terra la scuola
primaria mentre al secondo piano la direzione didattica.
SCUOLA PRIMARIA
SEZIONE N.ALUNNI DOCENTI
2 82 10
INOLTRE ALL’INTERNO SONO INSERITE
• Aree Comuni – Sale Didattiche - Laboratori;
• Servizi igienici;
• Vano tecnico impiantii accessibile solo dal personale del comune di Luzzi
Per un totale di persone presenti tra alunni e dipendenti di 128 persone
DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE
Le attività che costituiscono il ciclo lavorativo si possono individuare principalmente in:
• Scuola Primaria;
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA
Il Servizio di prevenzione e protezione
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione interno : Ing. Contatore
Davide
Il Servizio di Prevenzione e Protezione risulta costituito inoltre si stanno attivando tutte le
procedure inerenti la corretta gestione di quanto previsto per la sicurezza e l’igiene dei
lavoratori.
Il Servizio di prevenzione e protezione provvederà art. 33 e successivi:
a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione
delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della
normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale;
DVR 01 – Ottobre 2017 7
b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui
all'articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro,
nonché alla riunione periodica;
f) a fornire ai lavoratori le informazioni;
g) a sviluppare il programma di adeguamento individuato a seguito della valutazione;
h) a verificare periodicamente l’efficienza delle misure di sicurezza impostate ed
eventualmente, laddove necessario ad integrarle o riesaminarle;
i) ad aggiornare le misure di prevenzione e protezione in occasione di significative
varianti all’attività lavorativa o in riferimento a qualsiasi altra causa;
j) a revisionare, qualora se ne determini la necessità, il piano di emergenza, evacuazione e
pronto soccorso;
k) a stilare i protocolli di coordinamento con ditte in appalto;
l) a prendere atto della valutazione del medico competente relativamente alla idoneità alla
mansione specifica del singolo lavoratore;
m) le procedure attraverso le quali il lavoratore deve operare;
n) i requisiti delle sostanze impiegate e la raccolta delle relative schede di sicurezza;
o) i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli ambienti, dei macchinari,
degli impianti e delle attrezzature;
p) a verificare che le sostanze, le materie prime, i macchinari e quant’altro immesso in
azienda sia conforme alle normative vigenti.
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori:
Il rappresentante dei lavoratori provvederà a art. 50 : Ciardullo Mario
a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;
b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi,
alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella
azienda o unità produttiva;
c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di
prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione
dei luoghi di lavoro e del medico competente;
d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione;
DVR 01 – Ottobre 2017 8
e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi
e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati
pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro,
agli infortuni ed alle malattie professionali;
f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
g) riceve una formazione adeguata;
h) promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione
idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori;
i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità
competenti, dalle quali è, di norma, sentito;
j) partecipa alla riunione periodica;
k) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;
l) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;
m) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e
protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per
attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
Medico Competente : Ai sensi di quanto previsto dall’art. 18 del D. Lgs. 81/08, il datore
di lavoro ha effettuato convenzione con Asp per la nomina quale medico competente della
Dott.ssa Gianfranca Gentile ad effettuare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori impiegati
nell’unità produttiva.
A tale scopo provvede a:
a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione
dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria,
alla predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità
psico-fisica dei lavoratori, all'attività di formazione e informazione nei confronti dei
lavoratori, per la parte di competenza, e all’organizzazione del servizio di primo soccorso,
considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità
organizzative del lavoro. Collabora inoltre all’attuazione e valorizzazione di programmi
volontari di «promozione della salute», secondo i principi della responsabilità sociale;
b) programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41 attraverso protocolli
sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi
scientifici più avanzati;
c) istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di
rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con
DVR 01 – Ottobre 2017 9
salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per
l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo
di custodia concordato al momento della nomina del medico competente;
d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell'incarico, la documentazione sanitaria in suo
possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003, n.
196, e con salvaguardia del segreto professionale;
e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e
di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della
medesima; l’originale della cartella sanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto
disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, da parte del datore di lavoro, per
almeno dieci anni, salvo il diverso termine previsto da altre disposizioni del D.Lgs. 81/2008;
f) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono
sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di
sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione della attività che comporta
l'esposizione a tali agenti. Fornisce, altresì, a richiesta, informazioni analoghe ai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
g) informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria e, a richiesta dello
stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;
h) comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all'articolo 35 del D.Lgs. 81/2008, al
datore di lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza
sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini dell’attuazione
delle misure per la tutela della salute e dell’integrità psico-fisica dei lavoratori;
i) visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all'anno o a cadenza diversa che stabilisce in
base alla valutazione dei rischi; l’indicazione di una periodicità diversa dall'annuale deve
essere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di
valutazione dei rischi;
partecipa alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori i cui risultati
gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza
sanitaria.
Gestione delle Emergenze
Allo scopo di dare pratica attuazione a quanto previsto dalla articolo 43, il datore di lavoro
ha incaricato per il plesso in questione le seguenti persone:
1. Ciardullo Mario;
DVR 01 – Ottobre 2017 10
2. Montalto Francesco;
3. Marchese Maria Grazia;
4. Passarelli Caterina;
5. Marino Veneranda;
6. Cesario Veronica Emilia;
7. Gioffre Caterina;
8. Falbo Vincenzo;
di attuare la gestione delle emergenze e dell’evacuazione e del primo soccorso. In
relazione a ciò dovranno essere formate per poter adempiere all’incarico conferitosi/gli.
In azienda sono presenti più presidi di primo soccorso in modo da poter prestare le prime
cure agli infortunati, in attesa del loro eventuale trasporto presso strutture più idonee.
Tali presidi dovranno essere individuati con segnaletica appropriata, e degli stessi deve
essere assicurata la completezza ed il corretto stato d’uso dei contenuti.
Registro Infortuni
Risultano attuate tutte le prescrizioni riguardanti il Registro Infortuni previste dalla Legge.
Attuazione art. 26 (Contratto d’appalto e d’opera)
Scopo principale di tali procedure è quello di comunicare, da un lato, al personale esterno,
non dipendente direttamente dal datore di lavoro committente, i rischi specifici esistenti
nell’ambiente di lavoro e quanto altro necessario a mettere tale personale in grado di
potersi adeguatamente premunire al fine di preservare la propria incolumità e salute.
Dall’altro quello di acquisire le informazioni inerenti i rischi connessi alle lavorazioni
effettuate dagli appaltatori d’opera.
Nell’ambito di tale attività di coordinamento, copia della presente relazione sarà messa a
disposizione dei responsabili dei S.P.P. delle Ditte appaltatrici per ogni eventuale
consultazione e per la successiva redazione del DUVRI.
Saranno nel tempo migliorate le procedure di comunicazione interna affinché il personale
che occasionalmente si trovi in questa struttura per ragioni di lavoro sia informato a
sufficienza oltre che dei rischi esistenti anche delle procedure di evacuazione e
d’emergenza.
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METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi secondo il D.Lgs. n. 81/2008 come un processo:
- preliminare e propedeutico alle scelte aziendali;
- sistematico e abituale e non episodico o una tantum;
- con funzione di orientamento alle priorità individuate;
- rigorosamente esplicitato nei suoi criteri e documentato nei suoi contenuti;
- costruito e gestito in modo partecipato coinvolgendo tutta la linea aziendale.
L'obiettivo della valutazione dei rischi è consentire al datore di lavoro di prendere i
provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la sanità
dei lavoratori.
La finalità della valutazione dei rischi in senso stretto è di formulare un giudizio di gravità
dei rischi in modo da definire un ordine di priorità nella programmazione dell'esecuzione
dei relativi provvedimenti di prevenzione e protezione.
La definizione di tale ordine di priorità, infatti, rappresenta l'unica finalità della
valutazione.
Questa deve tenere conto di tutti i rischi degni di nota (non trascurando le attività
collaterali del ciclo produttivo principale) e per ognuno occorre verificare se sia possibile
eliminarlo completamente.
A conclusione della valutazione si deve mettere in evidenza se i rischi sono controllati o
meno in maniera adeguata; se lo sono quali sono le priorità da affrontare e le opzioni per
ridurre il rischio; i provvedimenti possibili per migliorare ulteriormente i livelli di
protezione.
Organizzazione per lo svolgimento della valutazione dei rischi.
Il D.Lgs. n. 81/2008 assegna al datore di lavoro il compito di elaborare il documento
comprendente la valutazione dei rischi. Per tale compito il datore di lavoro utilizza le
proprie strutture aziendali avvalendosi di eventualmente consulenti esterni.
Il gruppo di lavoro responsabile della valutazione dei rischi è così composto:
- Datore di lavoro
- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
- il medico competente;
- responsabile della sicurezza dei lavoratori;
DVR 01 – Ottobre 2017 12
La partecipazione delle sopra citate figure è dovuta essenzialmente alle seguenti
considerazioni:
- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ha il compito di coordinare
l'attività della valutazione dei rischi armonizzando i vari contributi che vengono dai diversi
soggetti coinvolti nella valutazione nonché svolge una attività di consulenza nei confronti
di tutti i partecipanti;
- il medico competente ha il compito, in base al rischio individuato, di suggerire i
provvedimenti da intraprendere per eliminare o diminuire il rischio stesso;
- il responsabile della sicurezza dei lavoratori si fa portavoce dei problemi reali che i
lavoratori incontrano nello svolgimento delle proprie mansioni. Con il suo contributo, i
provvedimenti conseguenti alla valutazione potranno essere facilmente calati
nell’organizzazione aziendale;
Criteri seguiti nella valutazione
Nella redazione della valutazione sono stati seguiti i seguenti criteri:
a) delle mansioni omogenee
b) dei rischi omogenei
c) delle aree di lavoro omogenee
d) dei pericoli interessanti la totalità dei lavoratori
La presente relazione è stata redatta e compilata, a cura del Datore di lavoro
sottoponendola, all’esame dei lavoratori e del RLS tenendo conto che:
• in fase di sopralluogo, sono stati coinvolti i lavoratori dell’azienda allo scopo di
renderli partecipi dell’attività in corso e di far emergere nel contempo eventuali
problematiche di non immediata evidenza;
• sono state prese a riferimento, per le condizioni di igiene e sicurezza del lavoro, le
norme di legge e di buona tecnica attualmente vigenti di cui un elenco non esaustivo è
riportato nel prosieguo;
• in assenza di precisi riferimenti di legge e di buona tecnica, sono stati indicati di volta
in volta i criteri di buona pratica seguiti;
• si è preso in considerazione prioritariamente il ciclo di lavoro principale, in relazione
all’attività e successivamente gli altri cicli secondari laddove necessario;
• sono stati presi in considerazione eventuali gruppi particolari di lavoratori per i quali i
rischi, relativamente ad un medesimo pericolo, sono comparativamente maggiori di
altri a causa di fattori soggettivi ed oggettivi;
DVR 01 – Ottobre 2017 13
• sono stati presi in considerazione tutti quei pericoli che sono trasversali all’intero
gruppo di lavoratori;
• ci si è attenuti alle indicazioni ed alle disposizioni date nella normativa di riferimento.
La metodologia seguita e i relativi criteri di valutazione e di stima del rischio sono
esplicitati nei paragrafi successivi.
E’ importante, infatti, che gli operatori che dovranno applicare successivamente questo
documento (Datore di Lavoro e/o Responsabile del Servizio) siano a conoscenza dei criteri
ispiratori e delle relative metodiche e, pertanto, l’applicazione dei risultati derivanti dalle
analisi effettuate, fornisce una prima informazione necessaria per evitare sanzioni da parte
degli organi di vigilanza e per promuovere all’interno dell’attività una riorganizzazione
razionale e pianificata della produzione.
Inoltre, questa valutazione, deve essere utilizzata, ed in tale ottica è stata redatta, per
permettere al datore di lavoro di prendere i necessari provvedimenti al mantenimento e/o
miglioramento delle condizioni di sicurezza secondo tempi compatibili con la
continuazione dei cicli lavorativi e delle disponibilità economiche.
A questo scopo è stato redatto un programma di interventi che potrà costituire un primo
ausilio per il Datore di Lavoro quando dovranno prendere decisioni circa gli interventi da
programmare ed i tempi entro i quali realizzarli.
In accordo con le previsioni di tutela dettate dal Decreto si sono seguiti i seguenti criteri
fondamentali:
a. eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso
tecnico, e ove ciò non è possibile, loro riduzione al minimo;
b. riduzione dei rischi alla fonte;
c. programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo
coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative
dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;
d. sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
e. rispetto dei principi ergonomici, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e di produzione , anche per
attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo;
f. priorità delle misure di prevenzione collettiva rispetto a quelle di protezione
individuale;
g. limitazione al minimo dei lavoratori esposti che sono o che posso essere esposti al
rischio;
h. utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro;
DVR 01 – Ottobre 2017 14
i. controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
j. allontanamento dei lavoratori dall’esposizione al rischio, per motivi inerenti la loro
persona;
k. misure igieniche;
l. misure di protezione collettiva ed individuale
m. misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
n. uso dei segnali e della cartellonistica di avvertimento e di sicurezza;
o. regolare manutenzione degli ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con
particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni dei
fabbricanti;
p. informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro
rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;
q. istruzioni adeguate ai lavoratori.
Descrizione dei principali pericoli presi in consid erazione.
Di seguito sono riportate tutte le fonti di pericolo prese in Considerazione
AREE DI TRANSITO
SPAZI DI LAVORO
SCALE
MACCHINE
ATTREZZI MANUALI
IMMAGAZZINAMENTO
IMPIANTI ELETTRICI
APPARECCHI A PRESSIONE
APPARECCHI A GAS
MEZZI DI TRASPORTO
INCENDIO ED ESPLOSIONE
RISCHI CHIMICI
POLVERI, FUMI, VAPORI
ILLUMINAZIONE
MICROCLIMA
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
AFFATICAMENTO MENTALE
VIDEOTERMINALI
DVR 01 – Ottobre 2017 15
AFFATICAMENTO FISICO
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
RUMORE
VIBRAZIONI
USTIONI
ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
RISCHI LEGATI ALL’ETA
RISCHI LEGATI ALLO STRESS LAVORO-CORRELATO
RISCHI LEGATI ALLE DIFFERENZE DI GENERE PROVENIENZA DA ALTRI
PAESI
Tali fonti di pericolo, sono state considerate per aree omogenee o per mansioni omogenee
a seconda che sia stato ritenuto più conveniente adoperare un sistema o l’altro al fine di
evidenziare / esplicitare meglio gli stessi.
Definizioni
Prima di descrivere la metodologia della valutazione dei rischi e della compilazione del
documento di sicurezza è necessario definire i termini che poi nel seguito della trattazione
saranno più volte richiamati.
Elementi di rischio e/o pericolo
Proprietà avente potenzialità di causare danni.
Fattore di rischio
Categoria di elementi materiali, ambientali e organizzativi in cui vengono raggruppati gli
elementi di rischio e/o pericolo.
Rischio
Probabilità che l'esposizione ad un determinato elemento di rischio, raggiunga il livello
potenziale di danno.
Valutazione dei rischi
Procedimento di valutazione della probabilità di esposizione ad un elemento di rischio
derivante dalle modalità di impiego o dal verificarsi di un evento non desiderato sul luogo
di lavoro e della relativa entità del danno per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
DVR 01 – Ottobre 2017 16
Gruppo di valutazione
Il gruppo di valutazione impegnato a soddisfare gli adempimenti previsti è costituito da:
- Prof. Montalto Umile, in qualità di datore di lavoro
- Ing. Contatore Davide in qualità di RSPP;
- Dott.ssa Gianfranca Gentile, in qualità di medico competente;
- Ciardullo Mario in qualità di RLS;
Metodologia e criteri seguiti per la valutazione
Il gruppo di valutazione ha provveduto ad effettuare la valutazione dei rischi,
coinvolgendo i soggetti interessati, attraverso le fasi di seguito indicate.
Scomposizione dell’attività produttiva ed individua zione delle unità di analisi
Per procedere in modo sistematico nell’analisi e valutazione dei rischi, il gruppo di
valutazione ha individuato le realtà tecnologico/organizzative (unità di analisi). Per unità
di analisi si intende un luogo o ambiente di lavoro definito ovvero una fase di processo
tecnologico o di servizio.
Raggruppamento dei fattori di rischio
Per ciascuna unità di analisi presa in esame i fattori di rischio sono stati raggruppati in
macrogruppi in relazione ai diversi settori di attività, processi produttivi, macchine ed
attrezzature di lavoro ovvero agenti, materie prime e sostanze utilizzate.
� Per ciascuna unità di analisi sono stati individuati i relativi fattori di rischio.
� A ciascun fattore di rischio sono stati associati uno o più elementi di rischio la cui
presenza può compromettere la sicurezza e la salute dei lavoratori.
� Per ogni elemento di rischio sono state individuate le conseguenze da esso
derivanti
� Nella valutazione dei rischi non sono considerati parametri od indicatori numerici
se non quando espressamente previsto dalle norme vigenti come dinanzi detto.
La stima del rischio necessaria per definire le priorità degli interventi correttivi, è stata
effettuata tenendo conto dei seguenti concetti:
DVR 01 – Ottobre 2017 17
- gravità del danno (funzione del numero di persone coinvolte e delle
conseguenze sulle stesse in base a eventuali
conoscenze statistiche o previsioni ipotizzabili)
- probabilità di accadimento (funzione delle condizioni di sicurezza legate
principalmente a valutazioni sullo stato di fatto
tecnico)
Il processo di stima porta alla individuazione di valori possibili per ciascuno dei parametri
dei quali il rischio è funzione (Gravità e probabilità di accadimento)
Combinando a seconda dei casi i gradi di pericolosità con quelli di probabilità e di
esposizione si ottiene un valore di rischio che ci metterà in grado di valutarli in maniera
semiquantitativa.
Il quadro di riferimento metodologico generale in cui si colloca la valutazione, è il
medesimo di ogni analisi di rischio e, cioè, la determinazione del valore di una funzione
matematica f del tipo:
R = f (M,P)
ove:
R = rappresenta la magnitudo del rischio
M = magnitudo delle conseguenze (gravità del danno al lavoratore)
P = probabilità di frequenza del verificarsi delle conseguenze (stima del numero dei casi di
danno in un periodo).
La probabilità P è espressa, ad esempio, come una funzione del numero di casi di
infortunio o malattia dei soggetti coinvolti in quel tipo di rischio (valutato, ad esempio, in
giornate di assenza lavorativa).
La magnitudo delle conseguenze M può essere espressa, ad esempio, come una funzione
del livello di danno provocato nei soggetti coinvolti in quel tipo di rischio (valutato, ad
esempio, come entità delle conseguenze in termini di inabilità temporanea, invalidità
permanente o morte).
La determinazione della funzione di rischio f presuppone di definire un modello
dell’esposizione dei lavoratori a quel dato pericolo, che consenta di porre in relazione
l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi e questo per ogni condizione
operativa all’interno di certe ipotesi al contorno.
La riduzione del rischio, pertanto, può avvenire mediante misure atte a ridurre la
probabilità del verificarsi di un determinato danno atteso (adozione di misure di
DVR 01 – Ottobre 2017 18
prevenzione) e/o di mitigazione delle eventuali conseguenze (adozione di misure di
protezione atte a diminuire l’entità del danno).
Nella seguente valutazione il rischio associato ad ogni area omogenea/unità di analisi
viene pesato stimando separatamente su scala graduata semiqualitativa il livello di danno
ipotizzabile ed il livello di probabilità stimato per quel danno.
Pertanto si adotteranno le seguenti definizioni:
LIVELLO di GRAVITA’ del DANNO
1 LIEVE Esposizione cronica con effetti reversibili.
Infortunio o esposizione acuta con inabilità reversibile.
2 MEDIO Esposizione cronica con effetti irreversibili e parzialmente invalidanti.
Infortunio o esposizione acuta con effetti d’invalidità parziale
3 GRAVE Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità
totale.
LIVELLO della PROBABILITÀ del VERIFICARSI del DANNO
1 POCO PROBABILE Non sono noti episodi già verificatisi. La mancanza rilevata
può provocare un danno per la concomitanza di più eventi
poco probabili e indipendenti.
2 PROBABILE Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe solo moderata
sorpresa. E’ noto solo qualche caso nel quale alla mancanza
rilevata ha fatto seguito un danno. La mancanza rilevata può
provocare un danno anche se non in maniera automatica o
diretta.
3 MOLTO PROBABILE Il verificarsi del danno non susciterebbe alcun stupore. Si sono
già verificati danni per la stessa mancanza rilevata in azienda
od in aziende simili.
Il gruppo di valutazione ha effettuato una stima dei rischi connessi ai singoli fattori,
assegnando a ciascuno di essi un livello di frequenza (stima del numero dei casi nell’arco
di un anno) ed un livello di gravità (entità delle conseguenze in termini di inabilità
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temporanea, invalidità permanente o morte) al fine di determinare un livello di rischio che
sia da guida per la programmazione delle misure di intervento.
Misure per eliminare il rischio o contenerne le con seguenze
Per ogni rischio sono state individuate le misure adeguate per l’eliminazione del rischio
stesso e, quando ciò non sia stato possibile, per contenerne le conseguenze.
Programmazione delle misure
La programmazione delle misure di intervento è stata effettuata avendo come costante
riferimento i risultati della individuazione dei livelli di rischio determinati come al
precedente punto
Livelli di rischio
Al fine di determinare le priorità degli interventi, obiettivo primario della valutazione dei
rischi, è stato predisposto uno strumento che consente, attraverso elaborazioni di dati
INAIL o di dati derivanti da statistiche aziendali, al valutatore di quantificare il rischio
connesso ad ogni singolo Fattore.
Il valutatore ricava indicazioni semiquantitative tenendo conto per ogni Fattore:
a) del numero degli infortuni accaduti nel periodo di riferimento;
b) del numero degli infortuni che hanno determinato una inabilità temporanea e/o
permanente;
c) dei gradi di invalidità permanente;
d) del numero dei casi mortali;
e) delle giornate perse per infortunio.
Dall’elaborazione dei dati INAIL/aziendali si ottiene:
- una scala dei livelli di frequenza (es.: numero di infortuni determinati dal fattore di
rischio specifico);
- una scala dei livelli gravità (es.: numero di giornate perse per infortunio dovuto a
fattore di rischio specifico);
- l’analisi dei livelli precedenti fornisce il livello di rischio presente. Quanto più è
elevato tale livello, tanto più il fattore è pericoloso e, quindi, più urgente è la misura di
sicurezza da adottare.
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Risultati dell’attività svolta dal gruppo di valuta zione
Le varie fasi del lavoro svolto sono illustrate in modo analitico, per ciascuna unità di
analisi, nelle schede allegate che fanno parte integrante del presente documento.
UNITA’ DI ANALISI
La sede della struttura, come già evidenziato, è distribuita su due piani. Il gruppo di
valutazione ha individuato in esso le seguenti unità di analisi:
� AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI
AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI
In tale area omogenea rientrano quei luoghi dove sono stati individuati i pericoli che
interessano tutti i lavoratori. Vengono sotto riportati gli ambienti e gli impianti per i quali è
stata eseguita la valutazione del rischio:
Strutturali
Sistemare le sconnessioni presenti e eliminare dislivelli presenti all’esterno di una uscita di
emergenza. Provvedere a migliorare la fruizione della scala esterna considerata come scala
di emergenza con la rimozione del condizionatore(o creazione di ringhiera di protezione) e
l’installazione di strisce antiscivolo.
Aree di transito
Il pavimento dei corridoi/passaggi è realizzato con materiali idonei ed inoltre si presenta
regolare ed uniforme.
Tale pavimento viene mantenuto pulito non si sono rilevate sostanze sdrucciolevoli in
grado di renderlo scivoloso od impraticabile.
Le zone di passaggio hanno una larghezza di almeno 80 cm e sono liberi da ostacoli
ingombranti per rendere libere le vie di esodo. In generale è garantita un’illuminazione
corretta in detti locali.
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Spazi di lavoro
Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato all’uso cui è destinato ed inoltre si presenta
regolare ed uniforme.
Tale superficie viene mantenuta pulita, libera da ostacoli, e priva di sostanze
sdrucciolevoli.
Gli spazi a disposizione dei lavoratori sono sufficienti grazie a una corretta disposizione
degli arredi.
L’illuminazione, in generale a meno di valutazioni ambientali specifiche, può definirsi
idonea per posizionamento ed intensità luminosa ai lavori che vi si svolgono.
Locali igienici, allegato IV
Sono presenti più bagni in essi sono presenti i normali accessori per lavarsi e effettuare i
propri bisogni fisiologici.
Attività soggetta a C.P.I.
Ai sensi del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 la scuola necessita del rilascio del Certificato di
Prevenzione Incendi. Si dovrà tenere in considerazione che per la richiesta dello stesso il
limite stabilito da legge è 100 persone. Richiedendo il Certificato di prevenzioni incendi si
adeguerà la strutture come impiantistica e uscite di emergenza altresì si dovrà comunicare
il tutto all’ente gestore. Sono presenti anomalie sui presidi incendi presenti.
Rischio incendio
Nell’attività è presente, materiale combustibile solido costituito da: carta, materiale di
arredamento tipico e da i giochi dei bambini. Gli arredi sono o in materiale vario e non
presentano tutti le certificazioni del caso per questo motivo si dovrà prevedere
nell’acquisto/sostituzione degli elementi di arredo di elementi aventi grado di
infiammabilità più basso possibile per come previsto da normativa.
L’analisi del sistema d’esodo ha verificato la possibilità di far evacuare in sicurezza le
persone presenti.
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Segnaletica di sicurezza
Nei vari ambienti è esposta idonea segnaletica che permette al personale presente di poter
evacuare rapidamente fino al punto di raccolta senza problemi. Inoltre sono presenti le
planimetrie le quali sono esposte nei punti di transito. Si riportano di seguito le caratteristiche
dei vari tipi di segnale di sicurezza:
Rischio campi elettromagnetici
Da una valutazione delle fasi di lavoro si ritiene i lavoratori al di sotto dei limiti previsti da
legge. Altresì si provvederà a verifiche strumentali ove si riscontrino cambiamenti.
Impianti elettrici
Dai sopralluoghi effettuati è emerso che tale impianto possiede certificato dell’impianto
elettrico.
Si ricorda che secondo il DPR 462/01 “Regolamento di semplificazione del procedimento
per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche,
di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi” entrato
in vigore il 23/01/02, obbliga tutti i datori di lavoro a far effettuare ad Organismi Abilitati
dal Ministero delle Attività Produttive le verifiche periodiche sugli impianti di terra, sui
dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche.
Ogni 2 anni:
• impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche siti nei locali medici, scuole, nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio, nei cantieri;
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Macchine e attrezzature
Nella presente valutazione per macchine ed attrezzature si sono considerate le “normali”
attrezzature usate dal personale , durante lo svolgimento delle funzioni lavorative. Le
macchine in uso al personale, sono dotate di marchio CE. Le macchine certificate CE dal
costruttore sono installate ed utilizzate e devono essere manutentate, riparate e regolate in
maniera conforme al libretto d’uso della stessa, di cui dovrà essere verificata l’esistenza ed
il possesso.
In generale, in tali macchine non esistono parti che non siano adeguatamente protette
almeno da protezioni mobili; inoltre non è possibile raggiungere gli organi lavoratori, se
non per manutenzione.
Rischio posturale e sollevamento manuale dei Carich i
Il rischio è derivante dal mantenimento della stazione eretta protratta, da posture
incongrue, dal sollevamento dei bambini, sarà opportuno effettuare con cadenza costante
esercizi per rilassare i muscoli del corpo. Altresì, secondo la normativa cogente e gli studi
in merito è posto come limite di sollevamento, consigliato, per le donne non più di 15 kg e
per gli uomini 25 kg.
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Rischio lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento
La gravidanza non è una malattia ma un aspetto della vita quotidiana. Tuttavia condizioni
suscettibili di essere considerate accettabili in situazioni normali possono non esserlo più
in gravidanza o nel periodo del puerperio e dell'allattamento.
Molte attività lavorative possono costituire per la Lavoratrice in gravidanza - puerperio -
allattamento una condizione di pregiudizio o di rischio per la sua salute o per quella del
bambino. Le Lavoratrici in gravidanza puerperio ed allattamento non possono essere
adibite a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri così come individuati dalla normativa di
riferimento. Qualora ricorrano tali circostanze, la Lavoratrice deve essere allontanata dal
rischio lavorativo, assegnandola ad altra mansione compatibile oppure, qualora non fosse
possibile lo spostamento di mansione, con l'interdizione al lavoro.
Rischio Biologico
Il rischio legato all’attività risulta basso, inoltre in caso di maternità bisognerà stare molto
attenti per eventuali malattie che potrebbero essere trasferite dal bambino al lavoratore
(rosolia) si dovrà prevedere nelle visite mediche anche opportune analisi per rischi
biologiche. Il lavoratore dovrà comunicare al Datore di lavoro al M.C. e all’ RSPP lo stato
di gravidanza per possibili cambiamenti di mansione. Per quanto connesso all’attività di
pulizia si dovranno indossare i DPI predisposti.
Esposizione rischio chimico
I prodotti utilizzati presentano un potenziale rischio chimico. Tutti devono avere idonea
etichetta, altresì devono essere catalogati tutti i contenitori utilizzati nei lavaggi e si dovrà
inoltre tenere sempre a disposizione, dei lavoratori, le schede tecniche o di sicurezza dei
prodotti utilizzati nelle lavorazioni di pulizia dei locali e si dovranno utilizzare idonei
dispositivi per evitare effetti nocivi sulla salute dei lavoratori.
Microclima
In tutti gli ambienti di lavoro stabilmente occupati, si può esprimere un livello di
soddisfazione dal punto di vista microclimatico.
Video terminali e lavoro d’ufficio
E’ presente una postazione munita di VDT.
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I monitor dei personal computer è di buona qualità e di recente produzione, riportano
inoltre sul retro le specifiche e gli standard internazionali a cui fanno riferimento. Le
immagini sono stabili, l’operatore può scegliere il tipo e la grandezza dei caratteri e dei
simboli che preferisce, lo schermo è orientabile ed inclinabile. I piani di lavoro hanno una
superficie poco riflettente e spazi sufficienti a contenere tutte le attrezzature necessarie.
L’addetto dispone di sedia regolabile in altezza, dotata di schienale regolabile in altezza ed
inclinazione per adattarsi alla conformazione della lordosi sacrale, di braccioli, e di base
stabile a cinque razze. La posizione del monitor è corretta rispetto all’illuminazione
naturale ed artificiale.
Organizzazione del lavoro
Le procedure di lavoro sono a conoscenza del personale e non sono in numero eccessivo. Il
lavoratore conosce quali siano le sue mansioni e le principali figure con le quali deve
interagire.
Il lavoratore può sospendere il lavoro quando ne ha necessità. L’opinione dei lavoratori su
problematiche di organizzazione del lavoro è tenuta in considerazione.
Affaticamento mentale e stress lavoro-correlato
Il livello di attenzione richiesto per l’espletamento della mansione producono effetti
negativi strettamente connessi all’attività.
Il ritmo di lavoro non è imposto sostanzialmente da cause esterne pertanto il lavoratore
può variare in qualsiasi momento il ritmo del suo lavoro. Le informazioni sono facilmente
percepibili e comprensibili.
Rischi legati all’età
Non presente
Rischi legati alle differenze di genere provenienza da altri paesi
Non presente
Dispositivi di protezione individuale prescritti
Sono stati predisposti idonei dispositivi di protezione individuale.
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Valutazione dei rischi a carico dei lavoratori
Per i lavoratori interessati ai pericoli/rischi sopra esposti si può valutare come basso il
livello di rischio complessivo in quanto è basso il livello di danno che si potrebbe avere e
poco probabile il suo verificarsi.
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Per una più rapida e semplice consultazione le misure con i relativi tempi di attuazione sono raccolti nella tabella seguente.
AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI
Rischio Normativa di riferimento Intervento P M
Classe di
rischio
Da attuarsi entro (Cfr. tab. 3)
Carenze normative D.lgs. 81/2008
Richiedere:
- Certificato di prevenzione incendi con successivi adeguamenti
- Certificazioni impianti elettrici
2 2 4
Entro 15 gg comunicare ente gestore
Rischio incendio
D.lgs. 81/2008 Mantenere sempre sgombre le vie di esodo
Mantenere in efficienza tutte le attrezzature antincendio
1 2 2
Sempre
Rischio strutturale D.lgs. 81/2008 1. Sistemare sconnessioni esterne e area
antistante uscita emergenza con presenza di dislivelli
2. Sistemare scala di emergenza esterna:
- creazione di ringhiera di protezione;
- Installazione di ulteriori strisce antiscivolo.
2 2 4
Entro un anno
Gestione Emergenza D.lgs. 8 1/2008 Verificare periodicamente impianto luce di emergenza
1 2 2 Durante l’anno scolastico
Gestione Sicurezza
D.lgs. 81/2008 Ordinare la documentazione su impianti, 1 2 2
Periodicamente
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collaudi, verifiche, macchine ed attrezzature
Impianti Elettrici
DM. 22/01/2008 n. 37
Verificare impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche siti in tutti gli altri ambienti.
1 1 1
Ogni 2 anni
Impianti Elettrici D.lgs. 81/2008 -Chiudere tutte le cassette di derivazione aperte
- Verifica Impianto Aula Informatica
1 2 2
Entro un mese
Rischio Chimico D.lgs. 81/2008 Stoccare in modo corretto i prodotti di
pulizia e non travasare gli stessi in contenitori privi di etichetta
1 2 2
Nelle lavorazioni
Rischio Biologico
D.lgs. 81/2008 - Indossare DPI attività di pulizia 2 2 4
Sempre
- Prestare attenzione in caso di stato di gravidanza per eventuali malattie trasmettibili dai bambini ai lavoratori
- Comunicare al datore di lavoro, RSPP, MC l’eventuale stato di gravidanza per cambiamento mansioni
2 2 4
In caso di gravidanza
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INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI
Premessa metodologica
Il capitolo formazione ed informazione dei lavoratori nella prevenzione risulta estremamente
importante per far sì che essi siano edotti sui rischi per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro.
Una pianificazione corretta della sicurezza aziendale, dovrà debitamente tenere in conto i tempi
necessari per creare, tramite corsi di formazione ed informazione, un maggiore coinvolgimento ed
una sensibilizzazione dei lavoratori. Coinvolgimento e sensibilizzazione che li conduca, anche, a
rivedere le loro consolidate convinzioni, nella misura in cui queste possano essere in contrasto con
un miglioramento delle condizioni di sicurezza.
Formazione effettuata e da effettuarsi
Si sta provvedendo alla formazione dei lavoratori con giornate di studio.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Da quanto descritto nel documento, nell’ambito delle misure di tutela dei lavoratori esposti, tutti i
lavoratori saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria in base alle mansioni attribuite.
REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
Come previsto dal suddetto decreto, il presente documento costituisce uno strumento di carattere
dinamico, ovvero è soggetto a integrazioni e revisioni in virtù di eventuali mutamenti all’interno
dell’attività, che influiscono sulla sicurezza dei lavoratori.
A tal fine, il Servizio di Prevenzione e Protezione, si riserva di aggiornare il presente documento,
previa segnalazione del Rappresentante dei lavoratori o di qualsiasi altro dipendente, che riscontrino
eventuali anomalie o situazioni che potenzialmente possano compromettere la sicurezza dei
lavoratori sugli ambienti di lavoro, in virtù di eventuali modifiche apportate all’attività stessa.
Di tali variazioni saranno opportunamente valutati i rischi specifici e adottate le conseguenti misure
di prevenzione e protezione.
Si precisa, inoltre, che tali revisioni avranno anche la funzione di verificare il programma di
attuazione adottato e stabilire eventuali ulteriori misure atte al miglioramento continuo delle
condizioni di lavoro minimizzando e/o eliminando, quando ciò è possibile, le fonti di pericolo.
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DOCUMENTAZIONE
Documentazione da allegare:
♦ CERTIFICAZIONI IMPIANTI
♦ ………………………………………………..
♦ ……………………………………………….
♦ ……………………………………………….
♦ ……………………………………………….
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
� D.lgs. 81/2008 Unico testo in materia di sicurezza � NORMA CEI � LINEE GUIDA ISPESEL -INAIL Nota Sono riportate alcune delle leggi utilizzato ma le stesse non sono elencate in modo esaustivo.
Il presente documento si compone di n° 30 pagine, oltre alla documentazione allegata.
Rende, lì Ottobre 2017
IL RESPONSABILE del SERVIZIO di
SICUREZZA e PROTEZIONE
IL MEDICO COMPETENTE
IL DATORE di LAVORO
Per presa visione
IL RESPONSABILE DELLA
SICUREZZA DEI LAVORATORI
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