Upload
federico-vessella
View
222
Download
0
Embed Size (px)
DESCRIPTION
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI LA VALUTAZIONE DEI RISCHI • RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione concrete • RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente o alla loro combinazione 1 ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006
Citation preview
1
LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI
A cura di:Massimo Cecchini
ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006
CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
DEFINIZIONIDEFINIZIONI• PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche
secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, (adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa) per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno
• AGENTE: l'agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute
• FATTORE DI RISCHIO (PERICOLO): proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (strutture, sostanze, materiali, attrezzature, metodi di lavoro, ambiente di lavoro, organizzazione del lavoro) avente il potenziale di causare danno
• PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danno
• RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione concrete
• RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente o alla loro combinazione
2
““PERICOLO” E “RISCHIO”PERICOLO” E “RISCHIO”
GLI OBBLIGHI PER LE AZIENDEGLI OBBLIGHI PER LE AZIENDE
• Elezione o designazione del/i Rappresentante/i dei lavoratori per la sicurezza
• Istituzione del Servizio di prevenzione e protezione e nomina del suo Responsabile
• Nomina del Medico Competente
•• Valutazione dei rischiValutazione dei rischi• Provvedimenti di
prevenzione e protezione
• Sorveglianza sanitaria• Informazione e
formazione dei lavoratori
3
DEFINIZIONIDEFINIZIONI• VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione
globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI
• È la prima delle 21 “misure generali di tutela” (art. 15 D.Lgs. 81/2008)
• È un obbligo del datore di lavoro non non delegabiledelegabile
4
LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 – Titolo I (Principi comuni) – Capo III (Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro) – Sezione II (Valutazione dei rischi)
• Tutti i rischi (compresi quelli da stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi)
• D.D.L. in collaborazione con R.S.P.P. e M.C., previa consultazione del R.L.S.
• Rielaborata in occasione di modifiche (del processo produttivo, dell’organizzazione del lavoro) significative per la salute e sicurezza, o di evoluzione della tecnica, o di infortuni, o a seguito della sorveglianza sanitaria
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
(art. 17, c.1)• Redatto a conclusione della valutazione• Avere data certa (obbligo prorogato)• Contenere:
– Relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa
– Indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei DPI adottati a seguito della valutazione
– Programma delle misure opportune per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza
5
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
(art. 17, c.1)• Contenere:
– Individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, e dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri
– Indicazione del nominativo del R.S.P.P., del R.L.S. e del M.C.
– Individuazione di mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento
• Custodito presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi
PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER AZIENDE SOPRA 10 DIPENDENTIAZIENDE SOPRA 10 DIPENDENTI
In esito alla valutazione il datore di lavoro elabora un “documento” contenente:
a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa
b) l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a)
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
6
PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER AZIENDE SINO A 10 DIPENDENTIAZIENDE SINO A 10 DIPENDENTI
2D.Lgs. 242/96AUTOCERTIFICAZIONE
Il DATORE DI LAVORO, in esito alla valutazione dei rischi, deve “autocertificare” per iscritto la avvenuta effettuazione della valutazione e l’adempimento degli obblighi ad essa collegati.
oLa autocertificazione va inviata al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
oSono escluse le attività ad alto rischio.
La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro definirà, entro il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi per le imprese con meno di 50 lavoratori e senza particolari profili dirischio.
Nel frattempo, e fino a 18 mesi dal recepimento di tali procedure per decreto ministeriale, le imprese con meno di 10 lavoratori potranno autocertificare la valutazione dei rischi, mentre per le imprese rimanenti ci sarà l’obbligo di presentare la documentazione completa.
PROCEDURE STANDARDIZZATE PROCEDURE STANDARDIZZATE E AUTOCERTIFICAZIONEE AUTOCERTIFICAZIONE
7
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI• L’entità del rischio è la
combinazione di due fattori: la probabilità e la “severità” dell’evento dannoso (magnitudo)
• PROBABILITÀ:– 1. Bassissima– 2. Medio - Bassa– 3. Medio - Alta– 4. Elevata
• MAGNITUDO:– 1. Trascurabile– 2. Modesta– 3. Notevole– 4. Ingente
Valutazione dell’indice di rischio R = P + M – 1
5433 - Grave
4322 - Medio
3211 - Lieve
3 - Molto probabile2 – Probabile1 - Poco probabile
9633 - Grave
6422 - Medio
3211 - Lieve
3 - Molto probabile2 – Probabile1 - Poco probabile
Valutazione dell’indice di rischio R = P x M
8
Queste modalità di valutazione dei rischi introducono un’ambiguità negli interventi necessari al miglioramento del sistema di gestione della sicurezza.
Ricadono sotto lo stesso parametro sia incidenti poco probabili, ma gravi, che incidenti molto probabili, ma lievi.
Mentre su quest’ultima tipologia di eventi, la valutazione degli interventi può essere di tipo economico, sulla prima tipologia (incidenti gravi) si deve assolutamente intervenire.
VALUTAZIONE DEI RISCHI: LIMITI VALUTAZIONE DEI RISCHI: LIMITI DEL METODODEL METODO
STATISTICHESTATISTICHE INFORTUNIINFORTUNI(fonte: INAIL dati ITALIA 1994)
n° lav. (x10.000)
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
n° lav. (x10.000)
P.A. e servizi
Edilizia
Metallurgia
Tessile
n.infortuni
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
80000
n.infortuni
9
RAPPORTO PERCENTUALE TRA RAPPORTO PERCENTUALE TRA DANNO ED ESPOSIZIONE AL RISCHIODANNO ED ESPOSIZIONE AL RISCHIO
(fonte: INAIL dati ITALIA 1994)
%0
2
4
6
8
1 0
1 2
1 4
%
P . A . eS e r v i z i( 0 , 7 1 % )E d i l i z i a( 1 1 , 2 % )
M e t a l l u r g i a( 1 3 , 0 7 % )
T e s s i l e( 5 , 9 1 % )
FORMA DI INFORTUNIOFORMA DI INFORTUNIOPUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI
(fonte: INAIL dati ROMA 1994)
a contatto con 2%
rimasto stretto da 3%
si è colpito con 5%
incidente alla guida di 5%
caduto dall'alto di 7%
colpito da 13%
ha messo un piede in fallo 14%
ha urtato contro 14%
caduto in piano, su 22%
altri 15%
10
AGENTE MATERIALEAGENTE MATERIALE(CADUTO IN PIANO, SU...)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI(fonte: INAIL dati ROMA 1994)
• NATURA E SEDE DELLA LESIONE
(casi più frequenti)N. INFORTUNI
RM ITALIA
Lussazione caviglia sinistra 36 286Contusione cranio 33 310
Contusione ginocchio sinistro 29 334Contusione ginocchio destro 26 235
Ferite cranio 21 213Lussazione caviglia destra 21 299Contusione mano sinistra 16 109
Lussazione ginocchio sinistro 15 101Contusione colonna vertebrale 14 137
Superfici dilavoro etransito 57%Scale epasserelle31%Arredi edimpianti fissi7%Infissi 3%
Altri 2%
INFORTUNI SUL LAVORO E IN INFORTUNI SUL LAVORO E IN ITINEREITINERE
CASI MORTALI
Fonte: INA
IL
11
INFORTUNI PER SESSO ED ETA’INFORTUNI PER SESSO ED ETA’Fonte: IN
AIL
Anno: 2007
Maschi Femmine
INFORTUNI MORTALI PER SESSO ED INFORTUNI MORTALI PER SESSO ED ETA’ETA’
Fonte: INA
IL
Anno: 2007
Maschi Femmine
12
INFORTUNI PER GESTIONE ASSICURATIVAINFORTUNI PER GESTIONE ASSICURATIVAFonte: IN
AIL
Anno: 2007
Stradali
In itinereT
otali
SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICASETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA
Fonte: INA
IL
Anno: 2007
N.B.: Gestione assicurativa “Industria e servizi”
13
SEDE DELLA LESIONESEDE DELLA LESIONEFonte: IN
AIL
Anno: 2007
NATURA DELLA LESIONENATURA DELLA LESIONE
Fonte: INA
IL
Anno: 2007
14
MESE DI AVVENIMENTOMESE DI AVVENIMENTOFonte: IN
AIL
Anno: 2007
GIORNO DI AVVENIMENTOGIORNO DI AVVENIMENTO
Fonte: INA
IL
Anno: 2007
15
ORA DI AVVENIMENTOORA DI AVVENIMENTOFonte: IN
AIL
Anno: 2007
INFORTUNI PER REGIONEINFORTUNI PER REGIONE
Fonte: INA
IL
Anno: 2007
16
INDICI DI INDICI DI FREQUENZA*FREQUENZA*Fonte: IN
AIL(*) Infortuni indennizzati x 1.000 addetti INAIL, esclusi i casi in itinere - Media triennio consolidato (2004- 2006)
Fonte: INA
IL
17
INDICI DI INDICI DI FREQUENZA*FREQUENZA*Fonte: IN
AIL
(*) Infortuni indennizzati x 1.000 addetti INAIL, esclusi i casi in itinere - Media triennio consolidato (2004- 2006)
MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: AGRICOLTURAAGRICOLTURA
Fonte: INA
IL
271
814
18
MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: INDUSTRIA E SERVIZIINDUSTRIA E SERVIZI
Fonte: INA
IL
5521
10340
MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: DIPENDENTI CONTO STATODIPENDENTI CONTO STATO
Fonte: INA
IL
19
MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: TIPO DI CONSEGUENZATIPO DI CONSEGUENZA
Fonte: INA
IL
MALATTIE PROFESSIONALI IN MALATTIE PROFESSIONALI IN EU*EU*
Fonte: E
UR
OS
TA
T
Anno: 2005
20
VALUTAZIONE DEI RISCHI: COSA VALUTAZIONE DEI RISCHI: COSA CAMBIA CON IL TESTO UNICOCAMBIA CON IL TESTO UNICO
• La Valutazione dei Rischi deve avere “data certa”“data certa”
• La Valutazione dei Rischi deve riguardare anche malattie “stress correlate”“stress correlate”, lavoratrici madri ed altre categorie debolicategorie deboli
(obblighi prorogati)
RASSEGNA DEI RISCHI LAVORATIVI: RASSEGNA DEI RISCHI LAVORATIVI: CLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHICLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHI
· Strutture· Macchine
A) RISCHI PER LA SICUREZZA · Impianti elettriciDOVUTI A: · Sostanze pericolose(Rischi di natura infortunistica) · Incendio-esplosioni
· Agenti ChimiciB) RISCHI PER LA SALUTE · Agenti Fisici
DOVUTI A: · Agenti Biologici(Rischi di natura igienicoambientale)
· Organizzazione del lavoroC) RISCHI PER LA SICUREZZA E · Fattori psicologici
LA SALUTE DOVUTI A: · Fattori ergonomici(Rischi di tipo cosiddetto · Condizioni di lav.difficilitrasversale)
21
RISCHIORISCHIO
Possibilità (probabilità) che si verifichi un evento indesiderato suscettibile di
produrre danni
ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIOStrumento finalizzato all’ottimizzazione
delle misure di prevenzione e protezione adottate nel processo produttivo per
lavorare in sicurezza
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
• numero degli esposti• numero delle ore lavorate• condizioni ambientali• misure di prevenzione e protezione adottate• informazione – formazione• addestramento degli addetti• analisi storica degli eventi accaduti
ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIOL’analisi del rischio si articola su tre fasi fondamentali
1a FaseMISURA DELLE PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO
DELL’EVENTO INDESIDERATO
Parametri minimi da considerare
22
• lieve• ferite di modesta entità (abrasioni tagli, ecc.)• ferite gravi (fratture, amputazioni, ecc.)• infortunio mortale• infortunio mortale multiplo
ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO
2a Fase
MISURA DELL’ENTITA’ DEL DANNO
Parametri di riferimento
R = RischioP = Probabilità di accadimentoM = Danno conseguente all’evento
ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO
3a Fase
MISURA DELL’ENTITA’ DEL RISCHIO
Combinazione tra la probabilità che l’evento accada e la gravità del danno conseguente
R =R = P x MP x M
23
R = RischioP = Probabilità di accadimentoM = Danno conseguente all’eventoKi = fattore riduttivo
(informazione,formazione,addestramento)
R =R = P x MP x MKiKi
ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO
Combinazione tra la probabilità che l’evento accada e la gravità del danno conseguente
3a Fase
MISURA DELL’ENTITA’ DEL RISCHIO
PROCESSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOPROCESSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Gestione del Rischio Residuo
ELIMINAZIONE
INDIVIDUAZIONE
ANALISI
RIDUZIONE
24
Misure di Protezione
GESTIONE DEL RISCHIOGESTIONE DEL RISCHIO
ELIMINAZIONE
Misure di Prevenzione
RIDUZIONE
GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUOGESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO
Misure di Prevenzione e Protezione
TECNICHE
ORGANIZZATIVE
PROCEDURALI
25
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOGRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A) – Quanti sono gli esposti?B) – Quanto dura l ’attività svolta?C) – Quali sono le condizioni ambientali?D) – Quali misure di Prev. e Prot. sono adottate?
1. PROBABILITA’ di ACCADIMENTO
Elementi di valutazione
2. DANNO (MAGNITUDO)A) – LieveB) – ModestoC) – GraveD) – CronicoE) – Probabilmente Mortale
<= TLV
Non sono noti episodi già verificatisiIl fattore di rischio può provocare un danno solo in circostanze occasionali o sfortunate di eventiNon è possibile escludere il rischio
1POCO PROBABILE
> TLV
E’ noto qualche episodio che, per la tipologia considerata, ha dato luogo a dannoSi sono verificate situazioni che avrebbero potuto sfociare nel danno
2PROBABILE
>> TLV[1]
Si sono già rilevati danni per le tipologie considerate (infortuni / incidenti / malattie professionali)Si sono verificate situazioni che avrebbero potuto facilmente sfociare nel danno (“quasi - incidente”)Il verificarsi del danno non susciterebbe alcuno stupore
3MOLTO PROBABILE
ESPOSIZIONE AD AGENTI
CRITERIVALORELIVELLO
[1] Threshold Limit Values, valori limite di esposizione relativi allo specifico agente chimico, fisico o biologico, solitamente espressi come medie ponderate in funzione del tempo di esposizione stabilito.
Valutazione della probabilità di accadimento dell’evento (P)
26
malattia professionale solo in soggetti ipersuscettibilieffetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche solo in soggetti ipersuscettibilieffetti reversibili da esposizioni croniche in N < 10% degli esposti e comunque in generale rapidamente reversibili (se si sospende l’esposizione)
limitati danni all’ambiente di lavoro o alle cose
inabilitàtemporanea (<10 gg)esposizione acuta con effetti rapidamente reversibili
1LIEVE
malattia professionale effetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche anche se N < 5% degli espostieffetti reversibili da esposizione croniche in N > 10% degli esposti
seri danni all’ambiente di lavoro o alle cose
inabilitàtemporanea(> 10, < 30 gg)esposizione acuta con effetti reversibili
2MEDIO
malattia professionale graveeffetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche su N > 5% degli esposti
incidenti rilevanti
infortunio o esposizione acuta con effetti anche letali
3GRAVE
MALATTIEINCIDENTEINFORTUNIOVALORELIVELLO
Valutazione della magnitudo dell’evento (M)
Misure di PrevenzioneMisure tese alla riduzione, fino all’impedimento del
verificarsi di un evento dannoso(si agisce sulla PROBABILITA’ di accadimento)
Misure di ProtezioneMisure tese alla riduzione dell’entità delle
conseguenze derivanti dall’evento(si agisce sull’entità del DANNO conseguente )
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONEMISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
27
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
Elementi per diminuirela soggettività del valutatore:
1. Sintomatologia accusata dai lavoratori
2. Analisi storica degli infortuni
3. Consultazione dell’RLS
4. Raccolta dei giudizi dei lavoratori
5. Documentazione tecnica e scientifica
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIOSoggetti che vi concorrono in modo DIRETTO:
LINEA CONSULTIVA
- Servizio di Prevenzione e Protezione
- Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
- Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza
- Medico Competente
- Consulenti
LINEA OPERATIVA
- Datore di lavoro
- Dirigente
- Preposto
28
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
Soggetti che vi concorrono in modo INDIRETTO:
- Progettisti
- Fabbricanti
- Fornitori
- Installatori
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
In funzione della:
• Natura dell’attività
• Scelta dell’attrezzatura di lavoro
• Scelta delle sostanze o dei preparati chimici
• Sistemazione dei luoghi di lavoro
29
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
In quali momenti:
• valutazione iniziale
• rielaborazione in caso di:• variazioni nel processo produttivo• variazioni nell’organizzazione del lavoro • evoluzione della tecnica e della prevenzione tali da
causare modifiche significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori
• in caso di infortuni significativi • in base ai risultati della sorveglianza sanitaria
• valutazione per attività particolari o occasionalinon rientranti in quelli già valutati