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1 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI LA VALUTAZIONE DEI RISCHI A cura di: Massimo Cecchini ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006 CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEFINIZIONI DEFINIZIONI PREVENZIONE : il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, (adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa) per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno AGENTE : l'agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute FATTORE DI RISCHIO (PERICOLO) : proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (strutture, sostanze, materiali, attrezzature, metodi di lavoro, ambiente di lavoro, organizzazione del lavoro) avente il potenziale di causare danno PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danno RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione concrete RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente o alla loro combinazione

Valutazione dei rischi

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI LA VALUTAZIONE DEI RISCHI • RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione concrete • RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente o alla loro combinazione 1 ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006

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Page 1: Valutazione dei rischi

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI

A cura di:Massimo Cecchini

ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell’Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006

CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

DEFINIZIONIDEFINIZIONI• PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche

secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, (adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa) per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno

• AGENTE: l'agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute

• FATTORE DI RISCHIO (PERICOLO): proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (strutture, sostanze, materiali, attrezzature, metodi di lavoro, ambiente di lavoro, organizzazione del lavoro) avente il potenziale di causare danno

• PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danno

• RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione concrete

• RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente o alla loro combinazione

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““PERICOLO” E “RISCHIO”PERICOLO” E “RISCHIO”

GLI OBBLIGHI PER LE AZIENDEGLI OBBLIGHI PER LE AZIENDE

• Elezione o designazione del/i Rappresentante/i dei lavoratori per la sicurezza

• Istituzione del Servizio di prevenzione e protezione e nomina del suo Responsabile

• Nomina del Medico Competente

•• Valutazione dei rischiValutazione dei rischi• Provvedimenti di

prevenzione e protezione

• Sorveglianza sanitaria• Informazione e

formazione dei lavoratori

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI• VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione

globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI

• È la prima delle 21 “misure generali di tutela” (art. 15 D.Lgs. 81/2008)

• È un obbligo del datore di lavoro non non delegabiledelegabile

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHILA VALUTAZIONE DEI RISCHI

• Disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 – Titolo I (Principi comuni) – Capo III (Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro) – Sezione II (Valutazione dei rischi)

• Tutti i rischi (compresi quelli da stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi)

• D.D.L. in collaborazione con R.S.P.P. e M.C., previa consultazione del R.L.S.

• Rielaborata in occasione di modifiche (del processo produttivo, dell’organizzazione del lavoro) significative per la salute e sicurezza, o di evoluzione della tecnica, o di infortuni, o a seguito della sorveglianza sanitaria

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

(art. 17, c.1)• Redatto a conclusione della valutazione• Avere data certa (obbligo prorogato)• Contenere:

– Relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa

– Indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei DPI adottati a seguito della valutazione

– Programma delle misure opportune per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Page 5: Valutazione dei rischi

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

(art. 17, c.1)• Contenere:

– Individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, e dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri

– Indicazione del nominativo del R.S.P.P., del R.L.S. e del M.C.

– Individuazione di mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento

• Custodito presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi

PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER AZIENDE SOPRA 10 DIPENDENTIAZIENDE SOPRA 10 DIPENDENTI

In esito alla valutazione il datore di lavoro elabora un “documento” contenente:

a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa

b) l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a)

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.

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PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER PRECEDENTI DISPOSIZIONI: PER AZIENDE SINO A 10 DIPENDENTIAZIENDE SINO A 10 DIPENDENTI

2D.Lgs. 242/96AUTOCERTIFICAZIONE

Il DATORE DI LAVORO, in esito alla valutazione dei rischi, deve “autocertificare” per iscritto la avvenuta effettuazione della valutazione e l’adempimento degli obblighi ad essa collegati.

oLa autocertificazione va inviata al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

oSono escluse le attività ad alto rischio.

La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro definirà, entro il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi per le imprese con meno di 50 lavoratori e senza particolari profili dirischio.

Nel frattempo, e fino a 18 mesi dal recepimento di tali procedure per decreto ministeriale, le imprese con meno di 10 lavoratori potranno autocertificare la valutazione dei rischi, mentre per le imprese rimanenti ci sarà l’obbligo di presentare la documentazione completa.

PROCEDURE STANDARDIZZATE PROCEDURE STANDARDIZZATE E AUTOCERTIFICAZIONEE AUTOCERTIFICAZIONE

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VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI• L’entità del rischio è la

combinazione di due fattori: la probabilità e la “severità” dell’evento dannoso (magnitudo)

• PROBABILITÀ:– 1. Bassissima– 2. Medio - Bassa– 3. Medio - Alta– 4. Elevata

• MAGNITUDO:– 1. Trascurabile– 2. Modesta– 3. Notevole– 4. Ingente

Valutazione dell’indice di rischio R = P + M – 1

5433 - Grave

4322 - Medio

3211 - Lieve

3 - Molto probabile2 – Probabile1 - Poco probabile

9633 - Grave

6422 - Medio

3211 - Lieve

3 - Molto probabile2 – Probabile1 - Poco probabile

Valutazione dell’indice di rischio R = P x M

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Queste modalità di valutazione dei rischi introducono un’ambiguità negli interventi necessari al miglioramento del sistema di gestione della sicurezza.

Ricadono sotto lo stesso parametro sia incidenti poco probabili, ma gravi, che incidenti molto probabili, ma lievi.

Mentre su quest’ultima tipologia di eventi, la valutazione degli interventi può essere di tipo economico, sulla prima tipologia (incidenti gravi) si deve assolutamente intervenire.

VALUTAZIONE DEI RISCHI: LIMITI VALUTAZIONE DEI RISCHI: LIMITI DEL METODODEL METODO

STATISTICHESTATISTICHE INFORTUNIINFORTUNI(fonte: INAIL dati ITALIA 1994)

n° lav. (x10.000)

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

n° lav. (x10.000)

P.A. e servizi

Edilizia

Metallurgia

Tessile

n.infortuni

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

n.infortuni

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RAPPORTO PERCENTUALE TRA RAPPORTO PERCENTUALE TRA DANNO ED ESPOSIZIONE AL RISCHIODANNO ED ESPOSIZIONE AL RISCHIO

(fonte: INAIL dati ITALIA 1994)

%0

2

4

6

8

1 0

1 2

1 4

%

P . A . eS e r v i z i( 0 , 7 1 % )E d i l i z i a( 1 1 , 2 % )

M e t a l l u r g i a( 1 3 , 0 7 % )

T e s s i l e( 5 , 9 1 % )

FORMA DI INFORTUNIOFORMA DI INFORTUNIOPUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI

(fonte: INAIL dati ROMA 1994)

a contatto con 2%

rimasto stretto da 3%

si è colpito con 5%

incidente alla guida di 5%

caduto dall'alto di 7%

colpito da 13%

ha messo un piede in fallo 14%

ha urtato contro 14%

caduto in piano, su 22%

altri 15%

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AGENTE MATERIALEAGENTE MATERIALE(CADUTO IN PIANO, SU...)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI(fonte: INAIL dati ROMA 1994)

• NATURA E SEDE DELLA LESIONE

(casi più frequenti)N. INFORTUNI

RM ITALIA

Lussazione caviglia sinistra 36 286Contusione cranio 33 310

Contusione ginocchio sinistro 29 334Contusione ginocchio destro 26 235

Ferite cranio 21 213Lussazione caviglia destra 21 299Contusione mano sinistra 16 109

Lussazione ginocchio sinistro 15 101Contusione colonna vertebrale 14 137

Superfici dilavoro etransito 57%Scale epasserelle31%Arredi edimpianti fissi7%Infissi 3%

Altri 2%

INFORTUNI SUL LAVORO E IN INFORTUNI SUL LAVORO E IN ITINEREITINERE

CASI MORTALI

Fonte: INA

IL

Page 11: Valutazione dei rischi

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INFORTUNI PER SESSO ED ETA’INFORTUNI PER SESSO ED ETA’Fonte: IN

AIL

Anno: 2007

Maschi Femmine

INFORTUNI MORTALI PER SESSO ED INFORTUNI MORTALI PER SESSO ED ETA’ETA’

Fonte: INA

IL

Anno: 2007

Maschi Femmine

Page 12: Valutazione dei rischi

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INFORTUNI PER GESTIONE ASSICURATIVAINFORTUNI PER GESTIONE ASSICURATIVAFonte: IN

AIL

Anno: 2007

Stradali

In itinereT

otali

SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICASETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA

Fonte: INA

IL

Anno: 2007

N.B.: Gestione assicurativa “Industria e servizi”

Page 13: Valutazione dei rischi

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SEDE DELLA LESIONESEDE DELLA LESIONEFonte: IN

AIL

Anno: 2007

NATURA DELLA LESIONENATURA DELLA LESIONE

Fonte: INA

IL

Anno: 2007

Page 14: Valutazione dei rischi

14

MESE DI AVVENIMENTOMESE DI AVVENIMENTOFonte: IN

AIL

Anno: 2007

GIORNO DI AVVENIMENTOGIORNO DI AVVENIMENTO

Fonte: INA

IL

Anno: 2007

Page 15: Valutazione dei rischi

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ORA DI AVVENIMENTOORA DI AVVENIMENTOFonte: IN

AIL

Anno: 2007

INFORTUNI PER REGIONEINFORTUNI PER REGIONE

Fonte: INA

IL

Anno: 2007

Page 16: Valutazione dei rischi

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INDICI DI INDICI DI FREQUENZA*FREQUENZA*Fonte: IN

AIL(*) Infortuni indennizzati x 1.000 addetti INAIL, esclusi i casi in itinere - Media triennio consolidato (2004- 2006)

Fonte: INA

IL

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17

INDICI DI INDICI DI FREQUENZA*FREQUENZA*Fonte: IN

AIL

(*) Infortuni indennizzati x 1.000 addetti INAIL, esclusi i casi in itinere - Media triennio consolidato (2004- 2006)

MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: AGRICOLTURAAGRICOLTURA

Fonte: INA

IL

271

814

Page 18: Valutazione dei rischi

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MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: INDUSTRIA E SERVIZIINDUSTRIA E SERVIZI

Fonte: INA

IL

5521

10340

MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: DIPENDENTI CONTO STATODIPENDENTI CONTO STATO

Fonte: INA

IL

Page 19: Valutazione dei rischi

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MALATTIE PROFESSIONALI: MALATTIE PROFESSIONALI: TIPO DI CONSEGUENZATIPO DI CONSEGUENZA

Fonte: INA

IL

MALATTIE PROFESSIONALI IN MALATTIE PROFESSIONALI IN EU*EU*

Fonte: E

UR

OS

TA

T

Anno: 2005

Page 20: Valutazione dei rischi

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VALUTAZIONE DEI RISCHI: COSA VALUTAZIONE DEI RISCHI: COSA CAMBIA CON IL TESTO UNICOCAMBIA CON IL TESTO UNICO

• La Valutazione dei Rischi deve avere “data certa”“data certa”

• La Valutazione dei Rischi deve riguardare anche malattie “stress correlate”“stress correlate”, lavoratrici madri ed altre categorie debolicategorie deboli

(obblighi prorogati)

RASSEGNA DEI RISCHI LAVORATIVI: RASSEGNA DEI RISCHI LAVORATIVI: CLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHICLASSIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEI RISCHI

· Strutture· Macchine

A) RISCHI PER LA SICUREZZA · Impianti elettriciDOVUTI A: · Sostanze pericolose(Rischi di natura infortunistica) · Incendio-esplosioni

· Agenti ChimiciB) RISCHI PER LA SALUTE · Agenti Fisici

DOVUTI A: · Agenti Biologici(Rischi di natura igienicoambientale)

· Organizzazione del lavoroC) RISCHI PER LA SICUREZZA E · Fattori psicologici

LA SALUTE DOVUTI A: · Fattori ergonomici(Rischi di tipo cosiddetto · Condizioni di lav.difficilitrasversale)

Page 21: Valutazione dei rischi

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RISCHIORISCHIO

Possibilità (probabilità) che si verifichi un evento indesiderato suscettibile di

produrre danni

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIOStrumento finalizzato all’ottimizzazione

delle misure di prevenzione e protezione adottate nel processo produttivo per

lavorare in sicurezza

VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI

• numero degli esposti• numero delle ore lavorate• condizioni ambientali• misure di prevenzione e protezione adottate• informazione – formazione• addestramento degli addetti• analisi storica degli eventi accaduti

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIOL’analisi del rischio si articola su tre fasi fondamentali

1a FaseMISURA DELLE PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO

DELL’EVENTO INDESIDERATO

Parametri minimi da considerare

Page 22: Valutazione dei rischi

22

• lieve• ferite di modesta entità (abrasioni tagli, ecc.)• ferite gravi (fratture, amputazioni, ecc.)• infortunio mortale• infortunio mortale multiplo

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO

2a Fase

MISURA DELL’ENTITA’ DEL DANNO

Parametri di riferimento

R = RischioP = Probabilità di accadimentoM = Danno conseguente all’evento

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO

3a Fase

MISURA DELL’ENTITA’ DEL RISCHIO

Combinazione tra la probabilità che l’evento accada e la gravità del danno conseguente

R =R = P x MP x M

Page 23: Valutazione dei rischi

23

R = RischioP = Probabilità di accadimentoM = Danno conseguente all’eventoKi = fattore riduttivo

(informazione,formazione,addestramento)

R =R = P x MP x MKiKi

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO

Combinazione tra la probabilità che l’evento accada e la gravità del danno conseguente

3a Fase

MISURA DELL’ENTITA’ DEL RISCHIO

PROCESSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOPROCESSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Gestione del Rischio Residuo

ELIMINAZIONE

INDIVIDUAZIONE

ANALISI

RIDUZIONE

Page 24: Valutazione dei rischi

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Misure di Protezione

GESTIONE DEL RISCHIOGESTIONE DEL RISCHIO

ELIMINAZIONE

Misure di Prevenzione

RIDUZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUOGESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO

Misure di Prevenzione e Protezione

TECNICHE

ORGANIZZATIVE

PROCEDURALI

Page 25: Valutazione dei rischi

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOGRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

A) – Quanti sono gli esposti?B) – Quanto dura l ’attività svolta?C) – Quali sono le condizioni ambientali?D) – Quali misure di Prev. e Prot. sono adottate?

1. PROBABILITA’ di ACCADIMENTO

Elementi di valutazione

2. DANNO (MAGNITUDO)A) – LieveB) – ModestoC) – GraveD) – CronicoE) – Probabilmente Mortale

<= TLV

Non sono noti episodi già verificatisiIl fattore di rischio può provocare un danno solo in circostanze occasionali o sfortunate di eventiNon è possibile escludere il rischio

1POCO PROBABILE

> TLV

E’ noto qualche episodio che, per la tipologia considerata, ha dato luogo a dannoSi sono verificate situazioni che avrebbero potuto sfociare nel danno

2PROBABILE

>> TLV[1]

Si sono già rilevati danni per le tipologie considerate (infortuni / incidenti / malattie professionali)Si sono verificate situazioni che avrebbero potuto facilmente sfociare nel danno (“quasi - incidente”)Il verificarsi del danno non susciterebbe alcuno stupore

3MOLTO PROBABILE

ESPOSIZIONE AD AGENTI

CRITERIVALORELIVELLO

[1] Threshold Limit Values, valori limite di esposizione relativi allo specifico agente chimico, fisico o biologico, solitamente espressi come medie ponderate in funzione del tempo di esposizione stabilito.

Valutazione della probabilità di accadimento dell’evento (P)

Page 26: Valutazione dei rischi

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malattia professionale solo in soggetti ipersuscettibilieffetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche solo in soggetti ipersuscettibilieffetti reversibili da esposizioni croniche in N < 10% degli esposti e comunque in generale rapidamente reversibili (se si sospende l’esposizione)

limitati danni all’ambiente di lavoro o alle cose

inabilitàtemporanea (<10 gg)esposizione acuta con effetti rapidamente reversibili

1LIEVE

malattia professionale effetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche anche se N < 5% degli espostieffetti reversibili da esposizione croniche in N > 10% degli esposti

seri danni all’ambiente di lavoro o alle cose

inabilitàtemporanea(> 10, < 30 gg)esposizione acuta con effetti reversibili

2MEDIO

malattia professionale graveeffetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche su N > 5% degli esposti

incidenti rilevanti

infortunio o esposizione acuta con effetti anche letali

3GRAVE

MALATTIEINCIDENTEINFORTUNIOVALORELIVELLO

Valutazione della magnitudo dell’evento (M)

Misure di PrevenzioneMisure tese alla riduzione, fino all’impedimento del

verificarsi di un evento dannoso(si agisce sulla PROBABILITA’ di accadimento)

Misure di ProtezioneMisure tese alla riduzione dell’entità delle

conseguenze derivanti dall’evento(si agisce sull’entità del DANNO conseguente )

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONEMISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Page 27: Valutazione dei rischi

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VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

Elementi per diminuirela soggettività del valutatore:

1. Sintomatologia accusata dai lavoratori

2. Analisi storica degli infortuni

3. Consultazione dell’RLS

4. Raccolta dei giudizi dei lavoratori

5. Documentazione tecnica e scientifica

VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIOSoggetti che vi concorrono in modo DIRETTO:

LINEA CONSULTIVA

- Servizio di Prevenzione e Protezione

- Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

- Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza

- Medico Competente

- Consulenti

LINEA OPERATIVA

- Datore di lavoro

- Dirigente

- Preposto

Page 28: Valutazione dei rischi

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VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

Soggetti che vi concorrono in modo INDIRETTO:

- Progettisti

- Fabbricanti

- Fornitori

- Installatori

VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

In funzione della:

• Natura dell’attività

• Scelta dell’attrezzatura di lavoro

• Scelta delle sostanze o dei preparati chimici

• Sistemazione dei luoghi di lavoro

Page 29: Valutazione dei rischi

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VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

In quali momenti:

• valutazione iniziale

• rielaborazione in caso di:• variazioni nel processo produttivo• variazioni nell’organizzazione del lavoro • evoluzione della tecnica e della prevenzione tali da

causare modifiche significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori

• in caso di infortuni significativi • in base ai risultati della sorveglianza sanitaria

• valutazione per attività particolari o occasionalinon rientranti in quelli già valutati