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Inserito in un complesso di cinque interventi coordinati, il nuovo edificio principale è un cubo di calcestruzzo armato rivestito di pietra di Bath e circondato da una superficie vetrata continua priva di telai e sorretta da un sistema spider Salus per aquam Testo di Marco Imperadori Foto di Edmund Sumner/VIEW GRIMSHAW - WWW.GRIMSHAW-ARCHITECTS.COM - THERMAE BATH SPA - GRAN GRETAGNA

Arketipo n.16 Settembre 2007_8861667

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I n s e r i t o i n u n c o m p l e s s o d i c i n q u e i n t e r v e n t i c o o r d i n a t i , i l n u o v o e d i f i c i o p r i n c i p a l e è u n c u b o d i c a l c e s t r u z z o a r m a t o r i v e s t i t o d i p i e t r a d i B a t h e c i r c o n d a t o d a u n a s u p e r f i c i e v e t r a t a c o n t i n u a p r i v a d i t e l a i e s o r r e t t a d a u n s i s t e m a s p i d e r

Salus per aquamTesto di Marco Imperadori Foto di Edmund Sumner/VIEW

GRIMSHAW - WWW.GRIMSHAW-ARCHITECTS.COM - THERMAE BATH SPA - GRAN GRETAGNA

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Modellino dell’intervento

“Non sprecate tempo a cercare gli ostacoli:potrebbero non essercene”

Franz Kafka

Se il suffisso Spa (salus per aquam) caratterizza moltecittà europee dotate di fonti termali, abilmentescovate dai Romani nel loro cammino verso il

freddo nord,il binomio Bath Spa eleva al quadrato l’i-dentità di una delle più belle città inglesi,patrimoniodell’umanità secondo l’Unesco.Bath,da bagni,appunto,che sfruttano la fonte di acquaad alta temperatura (Hot Spring) dalle proprietà cura-tive ampiamente note e usate nel corso dei secoli e chehanno portato la città allo splendore architettonico delSettecento,con un assetto georgiano neo-classico digrande sobrietà e misura.La città è nota anche per il ti-pico colore della pietra locale (un’arenaria beige,caldae luminosa);Sir Nicholas Grimshaw vi realizzò più ditrent’anni fa uno dei suoi primi,oggi celeberrimi,edi-fici:la Herman Miller Factory.Le nuove terme di Bath, iniziate nel 2000 e comple-tate nel 2006,sono uno dei quattro progetti per il Mil-lennium realizzati dal famoso architetto inglese,co-

struito dopo aver vinto il concorso internazionale a cuiparteciparono 130 concorrenti.Lo scopo era di rivi-talizzare il quartiere termale,posto nella zona sud-ovestdella vecchia città murata,che vent’anni fa vide un ine-sorabile crollo della sua secolare funzionalità.Si tratta di un progetto complesso,realizzato con Do-nald Insall and Partners come responsabili delle por-zioni di recupero o restauro conservativo.Bath Spaprevedeva la realizzazione di un nuovo edificio (il NewRoyal Bath che affaccia su Beau Street) e il recupero-restauro di cinque edifici tutelati,classificati secondodiversi gradi di merito (e quindi con diverse libertàd’intervento): il Cross Bath (grado 1); l’Hot Bath(grado 2); l’Hetling Building (grado 2), il 7-7° Bathstreet (grado 1);il 8 Bath Street (grado 1).L’interventoprevede il collegamento funzionale di tutte questeunità, salvo il Cross Bath che resta isolato dirimpettoal nuovo complesso termale.Ma come integrare le esigenze funzionali di un mo-

LOCALIZZAZIONE:BATH, GRAN BRETAGNAPROGETTO ARCHITETTONICO:GRIMSHAW COLLABORATORI PRINCIPALI:DAVID HARRISS, DAVID PRYCEMAIN CONTRACTOR:CAPITA SYMONDSCOMMITTENTE:BATH & NORTH EAST SOMERSET COUNCIL & THERMAEDEVELOPMENT CO.PROGETTO DI RECUPERO E RESTAURO:DONALD INSALL AND PARTNERSPROGETTO STRUTTURE:ARUP

PROGETTO IMPIANTI:ARUPQUANTITY SURVEYOR:BATH & NORTH EAST SOMERSET COUNCIL, GLEEDS, GARDINER AND THEOBALDPROGETTO ILLUMINOTECNICO:SPEIRS AND MAJOR ASSOCIATESCONSULENZA ENERGETICA:ARUPPROGETTO FACCIATE VETRATE:ARUP SUPERFICIE:3650 M2

DATA DI COSTRUZIONE2000-2006

Planimetria generale Scala 1:3000 (Grimshaw)

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Pianta piano terra Scala 1:400 (Grimshaw)

Pianta piano secondo Scala 1:400 (Grimshaw)

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derno centro benessere con la presenza di un copiosonumero di edifici tutelati?Grimshaw propone una strategia senza compromessiin cui le nuove porzioni costruite siano chiaramenteidentificabili rispetto alle preesistenze storiche e ingrado di dialogare dialetticamente con esse, senza ti-mori reverenziali.Ciò si ottiene con il ricorso alla geo-metria che porta a un classicismo contemporaneo fattodi forme semplici,inserite o alternate alle architetturestoriche,con una tensione continua al senso di coe-sione spaziale.I differenti livelli fra gli edifici sono colmati da con-nessioni,spesso di metallo e vetro,che consentono unacontinua osmosi spaziale fra nuovo e esistente.L’usodel vetro,trasparente o satinato,consente di estenderela continuità spaziale anche verso l’esterno (e viceversa)così come verso il cielo,grazie all’utilizzo di coperturevetrate.Trasparenza,geometrie solide e intensità dellaluce,variabile con grande frequenza in Gran Bretagnadove le nuvole corrono veloci,consentono contrastidrammatici tra pieni e vuoti,luci e ombre,trasparenzee riflessioni/rifrazioni che si riverberano anche nel-l’acqua delle piscine o nelle vasche di trattamento. An-che di notte il “progetto della luce”esalta le geometrieneoclassiche storiche così come quelle minimalistecontemporanee.Il nuovo edificio principale su Beau Street è un cubo dicalcestruzzo rivestito di pietra di Bath e sorretto daquattro importanti colonne di calcestruzzo con testa a

fungo,che pare un tributo a F.L.Wright così comel’uso di aperture lenticolari di vetro in varie porzioniopache massicce.Le dimensioni del cubo in pianta sirelazionano a quelle dell’Hot Bath disegnato da JohnWood alla fine del Settecento.Le quattro imponenti colonne di base,che rastremanoverso l’alto,spiccano da una piscina,con forma irrego-lare,a piano terra.Salendo verso l’alto,i vari piani ospi-tano le sale massaggi,relax,i trattamenti speciali,le zonepalestra ecc.con un’attenta cura di ogni dettaglio perfornire all’utente il massimo benessere (per esempio,la possibilità di continuo servizio dagli adiacenti bar eristorante così come la presenza di docce dotate di “ba-gno di luce”a fibre ottiche misto ai getti d’acqua). Iltutto culmina con la piscina all’aperto,posta sul ter-razzo,da cui si possono ammirare le altre terme,le col-line e il campanile gotico della Bath Abbey.I materiali utilizzati sono soprattutto vetro, acciaioinossidabile, alluminio, cemento armato e pietra diBath per i rivestimenti esterni,oppure granito e pietradi York per le pavimentazioni (che all’interno sono ra-dianti per fornire maggiore comfort).Le facciate ve-trate sono prive di telai e sorrette da sistemi spider construtture a cavi tesi e tubolari compressi retrostanti perfornire la massima trasparenza possibile.Questa è peròabilmente dosata e progettata a seconda dei vari am-bienti così come verso l’esterno,per tutelare la privacysia degli occupanti che dei vicini abitanti dei quartieriresidenziali.

Vista dall’alto dell’Hot Bath

1. Hot Bath

2. sale trattamenti

3. New Royal Bath

4. piscina principale

5. saune

6. uffici

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Vista della zona delle saune

Vista della vasca ovale del Cross Bath. Dalla bolla centrale nasce la fonte Cross Spring

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La facciata esterna vetrata consente di creare un effettoserra in grado di accumulare ulteriormente il caloreproveniente dall’esterno sulle pareti massicce e sui pa-vimenti lapidei interni. Il motivo circolare, ripetutocontinuamente sia sulla facciata opaca esterna che sullepartizioni interne,conferisce coerenza formale all’in-tervento e si raccorda con la volontà di evitare il piùpossibile spigoli vivi per dare un’immagine di fluiditàalle porzioni costruite.Gli interventi sulle preesistenze hanno interessato ilCross Bath,che subì alterazioni continue nel tempodal periodo romano a quello medievale,a quello geor-giano e poi vittoriano.In questo palinsesto restava vi-sibile il disegno di John Palmers del 1797 (su base pre-cedente di Baldwin) che si imperniava su una sala dipompaggio ovale.Grimshaw aggiunge una nuova pi-scina ovale che “specchia”esattamente il disegno dellapump room.La fonte Cross Spring emerge così esatta-mente dall’incrocio fra i due ovali e diviene il “fuoco”dell’edificio,posizionato sull’asse di Bath Street,sacra-lizzato dalla geometria degli spazi.Tutti gli edifici esistenti sono stati recuperati congrande attenzione e sensibilità;fra questi merita atten-zione l’Hot Bath,che attinge da una fonte sotterranea

e fa della città l’unica fonte calda naturale in Gran Bre-tagna.L’edificio,capolavoro del 1775 di John Wood ilgiovane,venne pesantemente alterato nei secoli.Il pro-getto riporta lo spazio alla sua dignità originaria, ri-proponendo una scansione cellulare,simmetrica, im-perniata sulla piscina centrale.Una nuova copertura,leggera e vetrata,è stata calata nella corte, al di sopradello specchio d’acqua,evocando l’immagine origi-naria di un bagno termale a cielo aperto.Proprio lasimmetria e il rigore dell’Hot Bath hanno ispirato l’in-tero intervento, in cui luce e materia si alternanocreando un’esperienza plurisensoriale in grado di for-nire sollievo contemporaneamente al corpo e allo spi-rito.La trasparenza e le caratteristiche dell’acqua ter-male sono il “principio naturale”curativo,mentre lafluidità delle facciate vetrate,la pulizia delle geometriee l’uso di colori e materiali locali sono il “principio ar-tificiale”, l’ingrediente “estetico-funzionale”della curaofferto dall’architettura.Questo intervento dimostra che tra “cristallizzare”uncentro storico o,peggio,deturparlo, si può agire inmodo concreto e coraggioso dandogli nuova vita,gra-zie a progetti che lasciano alla città sia valori tangibiliche intangibili,ma sempre innovativi e contemporanei.

Sezione longitudinale AA Scala 1:400 (Grimshaw)

Sezione trasversale BB Scala 1:400 (Grimshaw)

Vista del modellino con in evidenza la fonte Cross Spring

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Rivestimento di pietra e vetroIl nuovo edificio principale del Royal Bath, su Beau Street, è caratterizzatoda un importante volume di calcestruzzo armato di forma cubica, imper-meabilizzato con una speciale pittura bituminosa, isolato termicamente erivestito da pietra di Bath dello spessore di 70 mm, supportata da un fis-saggio di acciaio inossidabile e rifinita da giunti di malta elastica a spesso-re sottile. In esso sono ricavate delle aperture circolari tamponate da lentivetrate a tenuta d’acqua e vento grazie a speciali guarnizioni di PVC versola facciata esterna, mentre a incassi conici verso l’interno.Le colonne principali di calcestruzzo armato, con sommità a fungo, sonodirettamente verniciate di bianco. Esse sorreggono le solette dei vari

piani che sono realizzate a piastra e sbalzano sui quattro lati del peri-metro. Per i primi due livelli la facciata ha un rivestimento esterno vetra-to, mentre prosegue verso l’alto con un rivestimento opaco di pietra diBath. L’effetto formale, sia di giorno che di sera, fa lievitare il volume soli-do, come fosse un quadro di Magritte.Una scala circolare di calcestruzzo armato, inglobata in un volume cilin-drico, consente la circolazione verticale, la via di fuga e contiene anchei canali di condizionamento e le reti impiantistiche elettriche e idrauli-che, che salgono dalle centrali poste nel basamento a quota -7.00 m.Tutte le pareti interne sono realizzate in pannellature di gesso rivestitoidrorepellente piastrellato, oppure lasciate di calcestruzzo a vista, trat-

1. cornicione esistente di pietra

2. canale di gronda di alluminio

con lamine di ricopertura

3. piatto di chiusura di alluminio

4. angolare continuo di alluminio

5. doppio vetro laminato con camera isolante

6. profilo di acciaio

7. fissaggio con tasselli chimici

alla struttura esistente

8. supporto di acciaio inossidabile

per la sistemazione della vetrata

9. elemento di acciaio inossidabile

con terminale semicircolare saldato al canale

10. blocco di supporto rivestito di PVC

11. tirante di acciaio inossidabile

con “forchetta” di regolazione

12. piastra ovale di acciaio inossidabile

13. puntone circolare di acciaio a sezione vuota

14. piastra d’acciaio

15. sezione circolare vuota di acciaio

16. sede conica di acciaio inossidabile

a doppia espansione per posizionamento vetrata

17. membrana idrorepellente di neoprene

su canale d’alluminio

18. sigillatura siliconica

19. nastro copribanda compresso

con funzione di tenuta all’aria

20. profilo secondario di alluminio

21. angolare strutturale di acciaio con piastra

verticale sagomata

Sezione sul rivestimento

vetrato dell’edificio principale

Scala 1:10

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tato con resine epossidiche e reso impermeabile al vapore. I vetri sonodoppi con camera isolante e temprati verso l’esterno, stratificati e confilm di PVB (polivinilbutirrale) antisfondamento fragile. A causa della presenza di superfici riflettenti (vetro, calcestruzzo arma-to e la stessa acqua), per evitare fastidiosi fenomeni di discomfort acu-stico, sono stati inseriti a parete o a controsoffitto appositi pannelli adassorbimento acustico.Inoltre, tutti i materiali utilizzati hanno rispettato severi criteri prestaziona-li per resistere alle diverse condizioni termoigrometriche, soprattutto nellepiscine calde e umide e nelle atmosfere cariche di vapori ad alta tempera-tura delle zone di trattamento. Arup e il gruppo di ricerca e sviluppo del Bath

Spa project hanno stilato le specifiche necessarie sia per i livelli di tempe-ratura e umidità dei locali che sul tipo di materiali da usare.Per la piscina principale e l’Hot Bath, i metalli scelti sono: acciaio inossi-dabile e alluminio anodizzato per le zone sempre a contatto con l’acqua,acciaio verniciato nelle zone bagnabili, mentre, nelle zone esposte all’at-mosfera, sono consentiti anche alluminio verniciato in polvere, acciaigalvanizzati o zincati (vietati nelle zone immerse).Per le saune o le zone soggette a vapori ad alta temperatura si è utiliz-zato solo acciaio inossidabile, mentre, per le zone sia secche che umidedove sono alloggiate palestre o attrezzature, tutti i materiali metallicisopra menzionati sono stati consentiti.

Vista della piscina principale nel New Royal Bath