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DI MIRKO GIUSTINI uella emersa dalla 23esima edizione del Forum teolo- gico interdisciplinare te- nutosi nel Seminario di A- nagni lo scorso 17 marzo è l’im- magine di una Chiesa in cammi- no. Una comunità ecclesiale alla ricerca di un paradigma di discer- nimento pastorale nuovo, che sap- pia parlare ai giovani di vocazio- ni nell’era dei social network. O- biettivo ancora lontano, per al- meno due motivi. Il primo ri- guarda la narrazione fin troppo semplificata che è stata data di un mondo così diverso, differenziato e in continua evoluzione, come quello dei Millennials. Il secondo la scarsa presenza di esponenti un- der 30 nelle commissioni. Infatti, come è possibile parlare di giova- ni senza di loro? Ma, la via intra- presa è quella giusta. Solo attra- verso una riflessione collegiale, che travalichi gli ambiti dei sin- goli uffici diocesani e il confron- to tra le curie vicine è possibile in- contrare, ascoltare e comprendere quanto le nuove generazioni han- no da dire. Per Mariano Crociata, vescovo del- la diocesi di Latina–Terracina– Sezze–Priverno, bisogna ripartire da «Vangeli, scrittura e tradizione Q per scrutare quale immagine di uo- mo Gesù vuole offrire». Per farlo, secondo il vescovo Crociata, oc- corre «intrecciare il mondo di og- gi e autocoscienza ecclesiale nella luce di Cristo. Ci vogliono adulti e credenti veri che trasmettano va- lori come il discernimento voca- zionale, attraverso l’apprendi- mento della grammatica dell’u- mano». Un compito, quello edu- cativo, che secondo Filomena Sac- co, assistente di Teologia morale all’Accademia Alfonsiana, «spetta anche a tutti i credenti». La do- cente ha riproposto come agenti e- ducatori la famiglia, la scuola e la parrocchia. Alla prima spettereb- be il compito di vigilare sui figli, formare una libertà responsabile ed educare al bene. Non attraver- so il semplice annuncio di valori, ma con la testimonianza di vita, riappropriandosi del compito e- ducativo che le spetta. L’impor- tante è comprendere dove il gio- vane sia “esistenzialmente”, non solo fisicamente. Circa la seconda è stato ricordato quanto san Gio- vanni Bosco disse: cioè che le scuo- le, attraverso la formazione dei sin- goli individui, concorrono al cam- biamento della storia. La terza, in- fine, è chiamata a “dissetare” i ra- gazzi con la speranza «che tutto concorra all’amore di Dio», da- vanti a difficoltà come il precaria- to, la disoccupazione e la povertà. In tutte e tre le agenzie educative le linee guida da seguire sono la gradualità della formazione, l’a- spettativa del bene possibile e l’in- vito a perdonare. Le cronache però raccontano tutt’altro. Genitori che picchiano gli insegnanti, le vio- lenze delle maestre sugli alunni, le fatiche e le criticità che hanno coinvolto ambienti ecclesiali. «Il problema vero è chi forma i for- matori – ha affermato Sacco in u- na dichiarazione a latere –. Per fa- miglia e parrocchia propongo una scuola per genitori e vivere con coerenza il Vangelo. Per la scuola è più complicato». Tornare a esse- re adulti credenti e credibili è la conclusione dell’intervento di don Nico Dal Molin. Nella sua rifles- sione il sacerdote si è soffermato sul passaggio dal discernimento vocazionale a quello pastorale e comunitario. L’invito finale, ri- preso da don Primo Mazzolari, per il quale «tutto è speranza, perché tutto è fatica», ha infuso fiducia persino ai più scettici. La platea si è successivamente divisa in com- missioni monotematiche. In quel- la delegata alla cultura e alle co- municazioni sociali, per esempio, il gruppo ha concordato su quan- to sia importante pensare propo- ste pastorali capaci di interessare i giovani. Il punto di partenza con- diviso è l’ascolto delle istanze ter- ritoriali e la traduzione dei conte- nuti in linguaggi postmoderni. La domanda scelta da proporre co- me provocazione costruttiva è sta- ta la seguente: «Come costruire u- na libertà responsabile con giova- ni che tendono all’eccesso?». Al- l’assemblea plenaria tutte le rela- zioni hanno sottolineato quanto le cause del disagio giovanile sia- no chiare e come ci siano difficoltà nell’approccio con altre forme ri- spetto alla consuetudine. L’orga- nizzazione ha poi messo a dispo- sizione slide e blog per continua- re il dibattito anche fuori dall’I- stituto Teologico Leoniano. Un metodo per ritrovarsi insieme e prepararsi al prossimo Sinodo. Un nuovo impegno educativo Un cammino che continua anche online no strumento nato per continuare a tener vivo il dibattito dopo l’incontro avvenuto otto giorni fa presso il Pontificio Collegio di Anagni. Così, è online il blog, giovanievocazione.blogspot.it, con cui «è possibile interagire inserendo commenti e suggerimenti, ma si pos- sono trovare anche i link per poter ascoltare i file audio dei lavori del- la mattinata, con la possibilità di guardare il video caricato sul canale Youtube, riferito alla prima parte della giornata di studio e confron- to», spiega don Mariano Salpinone, professore delegato dall’Istituto Teo- logico Leoniano per i rapporti con le Commissioni pastorali regionali. Don Salpinone aggiunge anche che «ora parte il lavoro più importan- te, quello di far sì che la riflessione condivisa diventi patrimonio ac- quisito dalle chiese locali e parametro di riferimento per il rinnova- mento dell’agire pastorale dei diversi ambiti pastorali e di tutta la co- munità ecclesiale». Una stimolante e bella esperienza di comunione da parte di tutti gli Uffici pastorali del Lazio, dell’Istituto Teologico Leo- niano e dei partecipanti agli appuntamenti del Forum interdisciplinare. U il blog Crociata: «Ci vogliono adulti e credenti veri che trasmettano valori come il discernimento vocazionale, attraverso l’apprendimento della grammatica dell’umano» Giovani in missione tra i dimenticati grazie ai fondi 8xmille alla Chiesa iovani e 8xmille, una corrispondenza troppo complicata? No, se si parla di solidarietà. Mostrare l’impegno della Chiesa verso gli ultimi e i dimenticati offrendo un’esperienza forte agli adulti di domani è possibile, anzi necessario. Il progetto “In un altro mondo” (in collaborazione con Caritas italiana) lancia questa sfida a chi ha tra i 20 e i 30 anni. Un mese di formazione umana in alcune periferie del mondo, sostenute con i fondi 8xmille alla Chiesa cattolica. I quattro vincitori del concorso dovranno documentare le loro missioni con foto e commenti da pubblicare sulla Rete. Saranno inviati in Giordania, dove la Caritas si occupa dei profughi di Siria e Iraq; in Madagascar saranno con l’associazione Educatori senza frontiere onlus, socio Focsiv; in G Palestina, a Betlemme, tra le persone sole sostenute da Ats (Associazione Pro Terra Sancta) e in Brasile in un centro di accoglienza per madri e bambini dell’associazione Maria Madre della Vita. Fino al 23 aprile gli aspiranti giovani in missione potranno candidarsi raccontandosi in un video e inviando delle foto/reportage. Tutte le informazioni si trovano sul sito, www.inunaltromondo.it, nel quale si possono anche conoscere le storie di Marta, Federica, Angelo e Clelia, i quattro partecipanti alla scorsa edizione. «È un’occasione in più per avvicinare i giovani al Vangelo – afferma Matteo Calabresi del servizio promozione sostegno economico della Cei –, proponendo loro una fraternità chiamata a manifestarsi in modo molto concreto». Simone Ciampanella I quattro vincitori andranno in Giordania, Madagascar, Palestina e Brasile per raccontare nella Rete il sostegno della Chiesa a chi soffre L EDITORIALE LA GRAZIA DI DIO FA SCOPRIRE STRADE IMPENSATE ANTONIO SCIGLIUZZO * nche in questa domenica delle Palme si celebra la giornata mondiale dei giovani, ma in un contesto del tutto particolare in quanto siamo nel clima del Sinodo dei giovani. Papa Francesco fin dallo scorso anno, ha invitato la Chiesa ad ascoltare i giovani, tutti, anche quelli lontani e non credenti. Ha provato a misurarsi con parole, situazioni di vita e appartenenze, che in altri contesti, non erano emersi o si erano analizzati in modo poco chiaro. Meditando sul Vangelo di Luca (Lc 1,30), il Papa invita i giovani a prendere esempio da Lei, mettendo ordine fra i pensieri, i dubbi, le emozioni; così facendo rendere più chiara a sé la realtà degli eventi, in vista della propria vocazione. Le paure, le falsità, le chiacchiere, le fake news, su eventi e persone, i giudizi affrettati, comportano sempre un rumoreggiare dentro di noi, che alimenta la confusione, la dispersione delle idee e degli obbiettivi. Questo serve solo a quelli che lodano per accontentare: «Soltanto gli scemi non capiscono. In spagnolo c’è un motto bellissimo che dice: “Loda lo scemo e lo vedrai lavorare”. Dategli una pacca sulla spalla e lui sarà contento, perché è scemo, non se ne accorge. Ma voi non siete scemi! Anche le migliori analisi sul mondo giovanile, pur essendo utili,[…] non sostituiscono la necessità dell’incontro faccia a faccia», (papa Francesco, incontro pre– sinodale del 19 marzo). Facendo del discernimento, i giovani riprendano il loro dinamismo, escano dalle statistiche e dai luoghi comuni in cui sono stati rinchiusi; la Chiesa e gli adulti in generale, sentano quanto sia necessario ascoltare i loro bisogni reali. Evitino ulteriori sacche egoistiche che acuiscono questa emarginazione. Il messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II, ripreso dal Papa nello stesso intervento, incoraggia i giovani a percorrere con entusiasmo vie audaci e che afferma che questa vitalità rispecchia la giovinezza del Vangelo. «Abbiamo bisogno di ritrovare nel Signore la forza di risollevarci dai fallimenti, di andare avanti, di rafforzare la fiducia nel futuro. […] Non spaventatevi: osare sentieri nuovi, anche se ciò comporta dei rischi. Un uomo, una donna che non rischia, non matura. Un’istituzione che fa scelte per non rischiare rimane bambina, non cresce. Rischiate, accompagnati dalla prudenza, dal consiglio, ma andate avanti», afferma papa Francesco. Non dobbiamo mai chiuderci alla grazia che apre lo sguardo dei nostri orizzonti, che ci permette di vedere vie impossibili e impensate. Si fa più chiaro l’invito di Gesù: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (Mc 4,40). La fede infatti, ci fa vincere la paura, ci dona una forza che pensavamo di non avere e ci fa percorre vie mai battute. Vincere la paura permetterà: ai giovani di acquisire la fiducia per dialogare con il mondo e agli adulti di riscoprire il loro ruolo educativo. * incaricato regionale per la pastorale giovanile A Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 25 marzo 2018 generazione giovani e volete conoscere meglio Carlo Acutis, potete pro- vare a cercare in rete notizie e biografie. Ma, for- se, la cosa migliore è andare a visitare www.miraco- lieucaristici.org, il sito che egli aprì mentre era anco- ra in vita. Da un ragazzo di undici anni ti aspetteresti di tutto tranne, forse, che un sito sui miracoli eucari- stici nel mondo. Ci sono pure quelli laziali di Veroli, I- sola di Castro, Roma e Alatri, ma anche tanti altri. È una straordinaria prova di come questo giovane pen- sasse solo a partire dal mistero eucaristico. Era con- vinto che questo fosse non tanto una bella cosa da fa- re per ricevere complimenti e lodi, ma vedeva in que- sta presenza sulla rete una forza evangelizzatrice. A- veva anche in mente un altro sito sulle apparizioni ma- riane, che però non riuscì a terminare a causa della fulminante leucemia che lo uccise nel 2006. Sembra strano trovare una persona, la sua intima forza, in pa- gine web, che sono fredde, distanti, asettiche. Con il giovane Carlo è proprio così; vi si respira ancora la sua ansia evangelizzatrice, il suo amore per Dio e per la salvezza degli uomini. Non a caso monsignor Dario Vi- ganò, tempo fa si lasciò scappare un “chissà se Carlo Acutis, per grazia di Dio, una volta diventato Beato, possa esser riconosciuto anche patrono di internet”. Francesco Guglietta S Una storia di fede testimoniata dal Web I libri sono strumento che forma le coscienze per dire no alle mafie a pagina 2 All’Istituto teologico leoniano di Anagni il Forum su giovani e vocazione Le montagne del Madagascar ALBANO L’ORDINAZIONE DIACONALE a pagina 3 ANAGNI PER RIVIVERE LA PASSIONE a pagina 4 CIVITA C. UN AMORE OSTINATO PER I SOFFERENTI a pagina 5 CIVITAVECCHIA DARE CONCRETEZZA AI GIOVANI a pagina 6 FROSINONE GIOVANI AUTORI ESPERTI DI ORTO a pagina 7 GAETA COME PREPARARSI ALLA PASQUA a pagina 8 LATINA IL RESTAURO A SERMONETA a pagina 9 PALESTRINA UN LIBRO PER DIRE GRAZIE a pagina 10 PORTO S.RUFINA LA FORMAZIONE DEI CONSACRATI a pagina 11 SORA LA FIACCOLA DELLA PACE a pagina 13 TIVOLI L’ANTICA DEVOZIONE A CRISTO MORTO a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI UN PROGETTO PER LA RINASCITA a pagina 12 Un momento dell’incontro ad Anagni L’assemblea dei partecipanti al 23° Forum teologico interdisciplinare

e-mail: [email protected] Un nuovo

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DI MIRKO GIUSTINI

uella emersa dalla 23esimaedizione del Forum teolo-gico interdisciplinare te-nutosi nel Seminario di A-

nagni lo scorso 17 marzo è l’im-magine di una Chiesa in cammi-no. Una comunità ecclesiale allaricerca di un paradigma di discer-nimento pastorale nuovo, che sap-pia parlare ai giovani di vocazio-ni nell’era dei social network. O-biettivo ancora lontano, per al-meno due motivi. Il primo ri-guarda la narrazione fin tropposemplificata che è stata data di unmondo così diverso, differenziatoe in continua evoluzione, comequello dei Millennials. Il secondola scarsa presenza di esponenti un-der 30 nelle commissioni. Infatti,come è possibile parlare di giova-ni senza di loro? Ma, la via intra-presa è quella giusta. Solo attra-verso una riflessione collegiale,che travalichi gli ambiti dei sin-goli uffici diocesani e il confron-to tra le curie vicine è possibile in-contrare, ascoltare e comprenderequanto le nuove generazioni han-no da dire. Per Mariano Crociata, vescovo del-la diocesi di Latina–Terracina–Sezze–Priverno, bisogna ripartireda «Vangeli, scrittura e tradizione

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per scrutare quale immagine di uo-mo Gesù vuole offrire». Per farlo,secondo il vescovo Crociata, oc-corre «intrecciare il mondo di og-gi e autocoscienza ecclesiale nellaluce di Cristo. Ci vogliono adultie credenti veri che trasmettano va-lori come il discernimento voca-zionale, attraverso l’apprendi-mento della grammatica dell’u-mano». Un compito, quello edu-cativo, che secondo Filomena Sac-co, assistente di Teologia moraleall’Accademia Alfonsiana, «spettaanche a tutti i credenti». La do-cente ha riproposto come agenti e-ducatori la famiglia, la scuola e laparrocchia. Alla prima spettereb-be il compito di vigilare sui figli,formare una libertà responsabileed educare al bene. Non attraver-so il semplice annuncio di valori,ma con la testimonianza di vita,riappropriandosi del compito e-ducativo che le spetta. L’impor-tante è comprendere dove il gio-vane sia “esistenzialmente”, nonsolo fisicamente. Circa la secondaè stato ricordato quanto san Gio-

vanni Bosco disse: cioè che le scuo-le, attraverso la formazione dei sin-goli individui, concorrono al cam-biamento della storia. La terza, in-fine, è chiamata a “dissetare” i ra-gazzi con la speranza «che tuttoconcorra all’amore di Dio», da-vanti a difficoltà come il precaria-to, la disoccupazione e la povertà.In tutte e tre le agenzie educativele linee guida da seguire sono lagradualità della formazione, l’a-spettativa del bene possibile e l’in-vito a perdonare. Le cronache però

raccontano tutt’altro. Genitori chepicchiano gli insegnanti, le vio-lenze delle maestre sugli alunni, lefatiche e le criticità che hannocoinvolto ambienti ecclesiali. «Ilproblema vero è chi forma i for-matori – ha affermato Sacco in u-na dichiarazione a latere –. Per fa-miglia e parrocchia propongo unascuola per genitori e vivere concoerenza il Vangelo. Per la scuolaè più complicato». Tornare a esse-re adulti credenti e credibili è laconclusione dell’intervento di don

Nico Dal Molin. Nella sua rifles-sione il sacerdote si è soffermatosul passaggio dal discernimentovocazionale a quello pastorale ecomunitario. L’invito finale, ri-preso da don Primo Mazzolari, peril quale «tutto è speranza, perchétutto è fatica», ha infuso fiduciapersino ai più scettici. La platea siè successivamente divisa in com-missioni monotematiche. In quel-la delegata alla cultura e alle co-municazioni sociali, per esempio,il gruppo ha concordato su quan-to sia importante pensare propo-ste pastorali capaci di interessarei giovani. Il punto di partenza con-diviso è l’ascolto delle istanze ter-ritoriali e la traduzione dei conte-nuti in linguaggi postmoderni. Ladomanda scelta da proporre co-me provocazione costruttiva è sta-ta la seguente: «Come costruire u-na libertà responsabile con giova-ni che tendono all’eccesso?». Al-l’assemblea plenaria tutte le rela-zioni hanno sottolineato quantole cause del disagio giovanile sia-no chiare e come ci siano difficoltànell’approccio con altre forme ri-spetto alla consuetudine. L’orga-nizzazione ha poi messo a dispo-sizione slide e blog per continua-re il dibattito anche fuori dall’I-stituto Teologico Leoniano. Unmetodo per ritrovarsi insieme eprepararsi al prossimo Sinodo.

Un nuovoimpegnoeducativo

Un cammino che continua anche onlineno strumento nato per continuare a tener vivo il dibattito dopol’incontro avvenuto otto giorni fa presso il Pontificio Collegio di

Anagni. Così, è online il blog, giovanievocazione.blogspot.it, con cui«è possibile interagire inserendo commenti e suggerimenti, ma si pos-sono trovare anche i link per poter ascoltare i file audio dei lavori del-la mattinata, con la possibilità di guardare il video caricato sul canaleYoutube, riferito alla prima parte della giornata di studio e confron-to», spiega don Mariano Salpinone, professore delegato dall’Istituto Teo-logico Leoniano per i rapporti con le Commissioni pastorali regionali.Don Salpinone aggiunge anche che «ora parte il lavoro più importan-te, quello di far sì che la riflessione condivisa diventi patrimonio ac-quisito dalle chiese locali e parametro di riferimento per il rinnova-mento dell’agire pastorale dei diversi ambiti pastorali e di tutta la co-munità ecclesiale». Una stimolante e bella esperienza di comunioneda parte di tutti gli Uffici pastorali del Lazio, dell’Istituto Teologico Leo-niano e dei partecipanti agli appuntamenti del Forum interdisciplinare.

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il blog

Crociata: «Ci voglionoadulti e credenti veriche trasmettano valoricome il discernimentovocazionale, attraversol’apprendimento della grammaticadell’umano»

Giovani in missione tra i dimenticati grazie ai fondi 8xmille alla Chiesa

iovani e 8xmille, unacorrispondenza troppocomplicata? No, se si parla di

solidarietà. Mostrare l’impegno dellaChiesa verso gli ultimi e i dimenticatioffrendo un’esperienza forte agliadulti di domani è possibile, anzinecessario. Il progetto “In un altromondo” (in collaborazione conCaritas italiana) lancia questa sfida achi ha tra i 20 e i 30 anni. Un mese diformazione umana in alcuneperiferie del mondo, sostenute con ifondi 8xmille alla Chiesa cattolica. Iquattro vincitori del concorsodovranno documentare le loromissioni con foto e commenti dapubblicare sulla Rete. Saranno inviatiin Giordania, dove la Caritas sioccupa dei profughi di Siria e Iraq; inMadagascar saranno conl’associazione Educatori senzafrontiere onlus, socio Focsiv; in

G Palestina, a Betlemme, tra le personesole sostenute da Ats (AssociazionePro Terra Sancta) e in Brasile in uncentro di accoglienza per madri ebambini dell’associazione MariaMadre della Vita. Fino al 23 aprile gliaspiranti giovani in missionepotranno candidarsi raccontandosi inun video e inviando dellefoto/reportage. Tutte le informazionisi trovano sul sito,www.inunaltromondo.it, nel quale sipossono anche conoscere le storie diMarta, Federica, Angelo e Clelia, iquattro partecipanti alla scorsaedizione. «È un’occasione in più peravvicinare i giovani al Vangelo –afferma Matteo Calabresi del serviziopromozione sostegno economicodella Cei –, proponendo loro unafraternità chiamata a manifestarsi inmodo molto concreto».

Simone Ciampanella

I quattro vincitoriandranno in Giordania,Madagascar, Palestinae Brasile per raccontarenella Rete il sostegnodella Chiesa a chi soffre

L ’ E D I T O R I A L E

LA GRAZIA DI DIOFA SCOPRIRE

STRADE IMPENSATE

ANTONIO SCIGLIUZZO *

nche in questa domenica delle Palmesi celebra la giornata mondiale deigiovani, ma in un contesto del tutto

particolare in quanto siamo nel clima delSinodo dei giovani. Papa Francesco fin dalloscorso anno, ha invitato la Chiesa adascoltare i giovani, tutti, anche quellilontani e non credenti. Ha provato amisurarsi con parole, situazioni di vita eappartenenze, che in altri contesti, nonerano emersi o si erano analizzati in modopoco chiaro. Meditando sul Vangelo di Luca(Lc 1,30), il Papa invita i giovani aprendere esempio da Lei, mettendo ordinefra i pensieri, i dubbi, le emozioni; cosìfacendo rendere più chiara a sé la realtàdegli eventi, in vista della propria vocazione.Le paure, le falsità, le chiacchiere, le fakenews, su eventi e persone, i giudizi affrettati,comportano sempre un rumoreggiare dentrodi noi, che alimenta la confusione, ladispersione delle idee e degli obbiettivi.Questo serve solo a quelli che lodano peraccontentare: «Soltanto gli scemi noncapiscono. In spagnolo c’è un mottobellissimo che dice: “Loda lo scemo e lovedrai lavorare”. Dategli una pacca sullaspalla e lui sarà contento, perché è scemo,non se ne accorge. Ma voi non siete scemi!Anche le migliori analisi sul mondogiovanile, pur essendo utili,[…] nonsostituiscono la necessità dell’incontro facciaa faccia», (papa Francesco, incontro pre–sinodale del 19 marzo). Facendo deldiscernimento, i giovani riprendano il lorodinamismo, escano dalle statistiche e dailuoghi comuni in cui sono stati rinchiusi; laChiesa e gli adulti in generale, sentanoquanto sia necessario ascoltare i loro bisognireali. Evitino ulteriori sacche egoistiche cheacuiscono questa emarginazione. Ilmessaggio ai giovani del Concilio VaticanoII, ripreso dal Papa nello stesso intervento,incoraggia i giovani a percorrere conentusiasmo vie audaci e che afferma chequesta vitalità rispecchia la giovinezza delVangelo. «Abbiamo bisogno di ritrovare nelSignore la forza di risollevarci daifallimenti, di andare avanti, di rafforzare lafiducia nel futuro. […] Non spaventatevi:osare sentieri nuovi, anche se ciò comportadei rischi. Un uomo, una donna che nonrischia, non matura. Un’istituzione che fascelte per non rischiare rimane bambina,non cresce. Rischiate, accompagnati dallaprudenza, dal consiglio, ma andate avanti»,afferma papa Francesco. Non dobbiamomai chiuderci alla grazia che apre losguardo dei nostri orizzonti, che ci permettedi vedere vie impossibili e impensate. Si fapiù chiaro l’invito di Gesù: “Perché siete cosìpaurosi? Non avete ancora fede?” (Mc4,40). La fede infatti, ci fa vincere lapaura, ci dona una forza che pensavamo dinon avere e ci fa percorre vie mai battute.Vincere la paura permetterà: ai giovani diacquisire la fiducia per dialogare con ilmondo e agli adulti di riscoprire il loro ruoloeducativo.

* incaricato regionale per la pastorale giovanile

A

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 25 marzo 2018 generazione giovani

e volete conoscere meglio Carlo Acutis, potete pro-vare a cercare in rete notizie e biografie. Ma, for-

se, la cosa migliore è andare a visitare www.miraco-lieucaristici.org, il sito che egli aprì mentre era anco-ra in vita. Da un ragazzo di undici anni ti aspetterestidi tutto tranne, forse, che un sito sui miracoli eucari-stici nel mondo. Ci sono pure quelli laziali di Veroli, I-sola di Castro, Roma e Alatri, ma anche tanti altri. Èuna straordinaria prova di come questo giovane pen-sasse solo a partire dal mistero eucaristico. Era con-vinto che questo fosse non tanto una bella cosa da fa-re per ricevere complimenti e lodi, ma vedeva in que-sta presenza sulla rete una forza evangelizzatrice. A-veva anche in mente un altro sito sulle apparizioni ma-riane, che però non riuscì a terminare a causa dellafulminante leucemia che lo uccise nel 2006. Sembrastrano trovare una persona, la sua intima forza, in pa-gine web, che sono fredde, distanti, asettiche. Con ilgiovane Carlo è proprio così; vi si respira ancora la suaansia evangelizzatrice, il suo amore per Dio e per lasalvezza degli uomini. Non a caso monsignor Dario Vi-ganò, tempo fa si lasciò scappare un “chissà se CarloAcutis, per grazia di Dio, una volta diventato Beato,possa esser riconosciuto anche patrono di internet”.

Francesco Guglietta

S

Una storia di fedetestimoniata dal Web

I libri sono strumentoche forma le coscienzeper dire no alle mafiea pagina 2

All’Istituto teologico leoniano di Anagni il Forum su giovani e vocazione

Le montagne del Madagascar

◆ ALBANOL’ORDINAZIONEDIACONALE

a pagina 3

◆ ANAGNIPER RIVIVERELA PASSIONE

a pagina 4

◆ CIVITA C.UN AMORE OSTINATOPER I SOFFERENTI

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIADARE CONCRETEZZAAI GIOVANI

a pagina 6

◆ FROSINONEGIOVANI AUTORIESPERTI DI ORTO

a pagina 7

◆ GAETACOME PREPARARSIALLA PASQUA

a pagina 8

◆ LATINAIL RESTAUROA SERMONETA

a pagina 9

◆ PALESTRINAUN LIBROPER DIRE GRAZIE

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◆ PORTO S.RUFINALA FORMAZIONEDEI CONSACRATI

a pagina 11

◆ SORALA FIACCOLADELLA PACE

a pagina 13

◆ TIVOLIL’ANTICA DEVOZIONEA CRISTO MORTO

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIUN PROGETTOPER LA RINASCITA

a pagina 12

Un momento dell’incontro ad Anagni

L’assemblea dei partecipanti al 23° Forum teologico interdisciplinare

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È stato presentato mercoledì scorso a Pavona il progetto Bill, la Biblioteca della legalità, composta da oltre 200 libri per gli studenti, al fine di promuovere giustizia e responsabilità

Salvaguardati i dipendentidella ex Ideal Standard

Giuseppe De Righi,presidente del ConsorzioSbcr: «Partecipare,coinvolgere le scuole, i lettori e la societàcivile, per dare un sensoal profumo di libertà che proviene dai testi e dal nostro territorio»

La cultura vincesulle mafie

DI GIOVANNI SALSANO

romuovere con i libri e lalettura la cultura della legalità,della responsabilità e della

giustizia tra le nuove generazioni. Èlo scopo del progetto “Bill–Biblioteca della legalità”, promossodalla Fattoria della legalità, a cui haaderito il Consorzio Sbcr (Sistema

Pbibliotecario Castelli romani) e cheè stato presentato mercoledì scorso aPavona, nel corso delle celebrazioniper la “XXIII Giornata nazionaledella Memoria e dell’impegno, inricordo delle vittime innocenti dimafia”, organizzatadall’associazione Libera. Si tratta diuna bibliografia costituita da più di200 titoli selezionati da uncomitato di esperti: storie vere,romanzi, saggi, fumetti e albiillustrati indirizzati ai bambini e airagazzi delle scuole primarie esecondarie di primo grado. «Bill – ha spiegato il Presidente delConsorzio Sbcr, Giuseppe De Righi– è una biblioteca che viaggia invaligia, si sposta, si trasforma, portacon sé tracce del nostro passato eguarda ad un futuro migliore. È statainaugurata il primo giorno diprimavera: lo consideriamo un buonauspicio. Partecipare attivamente alprogetto, coinvolgere le nostrescuole, i lettori e la società civile,costituisce l’occasione per dare unsenso al profumo di libertà cheproviene dai libri, dalla cultura, dal

nostro territorio». Il progetto Billnasce nelle Marche, ad Isola delPiano, in un casolare sottratto allamafia e dato in gestione aun’associazione di volontariato.Sono libri destinati a spostarsi e anon restare fermi sugli scaffali. Loscaffale può essere ospitato per unperiodo di tempo, ad esempio, dallescuole che ne fanno richiesta. Moltisono gli enti, le associazioni e lepersone che hanno già aderitoall’iniziativa. Tra questi, anche labiblioteca Collina della Pace diRoma. I libri che compongono Bill esono disponibili nelle bibliotechedei Castelli romani – si tratta, almomento di 244 titoli – e sono giàvisibili sul catalogo online (nel sitowww.consorziosbcr.net), fra leproposte di lettura. A partire dalprossimo anno scolastico, inoltre,anche le scuole interessate potrannoospitare la biblioteca sulla legalità,prenotandola. E proprio le scuole sono state tra leprotagoniste, insieme adamministratori, forze dell’ordine,associazioni e cittadini dell’evento di

mercoledì scorso a Pavona inricordo delle vittime di mafia. Nelcorso della mattinata sono statipresentati i progetti dei due muralesche, realizzati in due luoghisimbolo, fisseranno nella memoriacollettiva l’impegno contro le mafie.Il primo, realizzato dall’artistaKrayon, in collaborazione con glistudenti del Liceo artistico “C.Battisti” di Velletri grazie alprogramma di alternanza scuolalavoro, si trova presso l’oratorio dellaparrocchia Sant’Eugenio I, papa, eraffigura il volto di nove vittime dimafia; l’altro realizzato dall’artistaMorden Gore, in collaborazione conl’Ater della provincia di Roma, èsulla facciata delle case popolari divia Roma a Pavona, raffigurante ilconcetto della bellezza che vince suldegrado, così come l’etica vincesull’illegalità. La manifestazione si èpoi conlcusa a Villa Contarini con lalettura, in contemporanea con altrequattromila piazze in tutta Italia,Europa e America Latina, dei nomidelle vittime della criminalitàorganizzata.

DI ALESSANDRO REA

asso avanti per il futuro deilavoratori dello stabilimen-to ex Ideal Standard di Roc-

casecca in provincia di Frosino-ne. Recentemente – si legge in u-na nota riportata nel sito dellaregione Lazio del 2 marzo scor-so – è stato siglato l’accordo trale parti sociali e la stessa regioneche consente la ristrutturazionedegli impianti produttivi per lariorganizzazione aziendale. L’in-tesa, nel dettaglio, prevede la ces-sione dell’area, dello stabilimen-to, degli impianti, oltre a un fon-do di ristrutturazione di dieci mi-lioni di euro.Il programma comprende ancheun periodo di cassa integrazioneper i lavoratori, il cui avvio è sta-to fissato a cominciare dall’8marzo e durerà un massimo di12 mesi. Il piano industriale pre-sentato dalla nuova proprietà, laSaxa Gres Stone, vede l’impegnodei dipendenti che si muoveran-no a rotazione nel sito indu-striale, a seconda delle fasi rior-ganizzative e delle necessità pro-duttive.Una buona notizia per la salva-guardia degli ex lavoratori dellaIdeal Standard. A loro, inoltre, èdedicato uno specifico program-ma di formazione e riqualifica-zione professionale.L’azienda Saxa Gres Stone, il 22febbraio aveva infatti rilevato lostabilimento di Roccasecca, dopouna trattativa al Ministero dellosviluppo economico, con Invita-

lia, regione Lazio e sindacati.Laziosette ne aveva dato contonell’edizione del 25 febbraio. Daparte sua la nuova proprietà in-vestirà – grazie anche a un con-tratto di sviluppo sostenuto dal-la Regione – circa 30 milioni dieuro nel prossimo biennio e per-metterà non solo la salvaguardiadei posti di lavoro, ma anche l’av-vio di un nuovo e ambizioso pro-getto di circular economy, consi-stente nella produzione di pietreutilizzando materiale di scartodella lavorazione dei rifiuti. «I-deal Standard – ha fatto sapere lamultinazionale che ha ceduto ilsito di Roccasecca – esprime lapropria soddisfazione per l’esitopositivo della procedura di ne-goziazione, grazie a uno sforzocongiunto e alla collaborazionedi tutte le parti coinvolte, tra cuiil Ministero dello sviluppo eco-nomico, la regione Lazio, le au-torità locali, i sindacati e gli a-zionisti di Ideal Standard. L’Ita-lia continua ad essere un merca-to importante per Ideal Standarde, conclusa quest’operazione, l’a-zienda rimane impegnata a man-tenere una forte presenza sul ter-ritorio». Soddisfatto anche Pie-tro Zola, presidente del Consor-zio per lo sviluppo del Lazio Me-ridionale: «Il gioco di squadra eil grande impegno dimostratoprima di tutto dai lavoratori – hadichiarato – ha dato luogo al ri-sultato sperato. L’arrivo di SaxaGres Stone a Roccasecca rappre-senta una vera e propria boccatadi ossigeno».

P

a passione e l’amore per il cine-ma, in tutte le sue espressioni,

costituisce una possibilità fortemen-te evocativa per raccontare storie oper immaginare e sollecitare la ri-flessione comune. Nello specifico, laregione Lazio prosegue nel suo im-pegno a sostegno delle rassegne edei festival cinematografici e del-l’audiovisivo. Nel 2018, su 186 do-

mande presentate, i progetti co–fi-nanziati dalla Regione saranno 139per un importo complessivo di770mila euro. La promozione e la va-lorizzazione del patrimonio audio-visivo è uno degli ambiti nei quali ilLazio ha puntato anche negli anniscorsi avendo co–finanziato 400 e-venti tra rassegne, festival e labora-tori. Nei giorni scorsi sono state pub-

blicate le graduatorie delle doman-de di quest’anno che riguardano pro-getti presentati da sale cinemato-grafiche, circuiti di associazioni, scuo-le, biblioteche, case circondariali earchivi di storia del cinema. I pro-getti in particolare includono attivitàdi laboratorio, workshop, seminari,incontri e mostre.

Vincenzo Testa

LIl Lazio investe nello sviluppo dell’audiovisivo

«Generare futuro», un progetto per promuovere il lavoroDI CARLA CRISTINI

arte da Roma e si allarga al Lazio e adaltre regioni il progetto “GenerareFuturo”, co–finanziato dal Ministero

del lavoro e delle politiche sociali erealizzato dal Forum delle associazionifamiliari in collaborazione con le Acli diRoma. L’iniziativa si pone l’obiettivo dipromuovere il lavoro quale “perno dicittadinanza e sviluppo integrale dellapersona e della comunità, con unapproccio valoriale, educativo e al tempostesso concreto” e si sviluppa attraversol’organizzazione di incontri educativi edinformativi per giovani dai 18 ai 35 anni.Dopo una sperimentazione condotta dalleAcli di Roma, inizia la collaborazione coni Forum delle famiglie nel Lazio, Liguria,Lombardia, Marche, Umbria e Toscana, iltutto in un’ottica di rete con le scuole

secondarie di secondo grado e con lediverse realtà sociali locali. MarioPrignano, incaricato per il Lazio delMovimento lavoratori di Ac, parla di«un’idea partita dalle Acli e accettatadall’Ufficio per la pastorale sociale e dellavoro di Roma, insieme con Ac, Ucid,Cisl, Confcooperative. È un progetto natodurante una conversazione nella quale èstato presentato il fine della settimanasociale di Cagliari, centrato nelconcretizzare le proposte emerse edandare incontro ai giovani. Il problema stanella paura d’iniziare con nuoveprofessionalità e nel fatto che bisognasuperare la mentalità secondo cui “illavoro mi deve arrivare”. Per i giovani chevogliono mettersi in gioco il lavoro dàdignità e permette di sperimentare su sestessi ciò che si è capaci di fare» sottolineaPrignano. «Attraverso laboratori e

possibilità di stage si potrà fare esperienzadel lavoro e di cosa significhi lavorare. Sicoopera così tra associazioni cattoliche,mettendo in comune carismi e talenti.Animati dalla dottrina sociale della Chiesasi cammina insieme e ci si rende conto chel’unione fa la forza. Questo è il primoanno, l’esperienza sarà in grado di dirciquali miglioramenti apportare alprogetto», conclude Prignano. Emma Ciccarelli, responsabile del Forumfamiglie del Lazio, racconta di un progetto«promosso dal Forum nazionale delleAssociazioni Familiari insieme alle Acliprovinciali Roma, che si presenta come ladiffusione sul territorio nazionale di unmodello che viene testato nella città diRoma. La sperimentazione nel Lazio enella Capitale è totalmente in capo alleAcli di Roma, mentre quella negli altricapoluoghi di regione (Genova, Milano,

Firenze, Perugia e Napoli) è coordinata dalForum Famiglie nazionale e dai Forumregionali. Una sfida importante alla qualenoi crediamo molto. Oggi i giovani sonoquelli che non hanno voce nel mondo dellavoro ed ancora poco viene fatto per loro.Relegati ai margini della società si trovano– come ha detto recentemente papaFrancesco – a “mendicare occupazioni chenon garantiscono un domani”. Vogliamorestituire ai giovani centralità eprotagonismo. Dare loro gli strumentigiusti per prendere in mano con coraggiola vita. I giovani quando sono motivati edeterminati sono capaci di mettere le ali ailoro sogni. Con questo progetto vogliamomettere i ragazzi e le ragazze cheincontreremo nelle condizioni di prendereconsapevolezza dei propri talenti e diaffrontare con maggiore energia e realismoil mondo del lavoro».

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La fabbricadell’IdealStandard è stata rilevatadalla Saxa GresStone

cultura

Un’idea nata per aiutare i giovani, su iniziativa delle Acli e del Forumfamiglie di Roma, si allarga al Lazio e ad altre cinque regioni

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 25 marzo 2018

DI MARIA TERESA CIPRARI

na piccola pieve dedicata a sanLorenzo doveva esistere già nell’VIIIsecolo e si ipotizza il collegamento

dell’edificio con un santuario di epocaromana dedicato a Ercole. Nel 1192 papaCelestino III istituì la sede vescovile diViterbo; nel 1257 Alessandro IV qui sirifugiò lasciata Roma filo–imperiale e lacattedrale divenne sede apostolica. AViterbo risiederanno dal 1257 otto

pontefici, l’ultimo fu Niccolò III; in questoperiodo la cattedrale incrementa la suaimportanza ed accoglie diversi interventi diristrutturazione. Dopo la realizzazione delcampanile in travertino e peperino,trasformazioni della chiesa si ebbero nelQuattrocento. Nel 1500 per volere delcardinale Gambara, il cui nome comparesul prospetto di san Lorenzo, si procedettead abbattere l’abside maggiore e a realizzareun nuovo presbiterio più profondo, lafacciata assunse forme rinascimentali, contimpano e volute laterali. Sempre nelCinquecento vengono aperte dieci cappellelaterali, ora chiuse, tranne due. Il “CoroBarocco dei Canonici” detto anche“Cappellone” si deve al vescovo Gualtiero,è del 1560, fu ampliato dal vescovoSacchetti nel 1683, all’interno custodisce lapala d’altare del 1648 opera del viterbeseGiovanni Francesco Romanelli raffigurantesan Lorenzo. Nel 1671 il vescovo Brancaccinascose il soffitto a capriate lignee decorate

con le volte dipinte da Urbano Romanelli.Nello stesso periodo furono commissionatia Marco Benefial dieci tele con storie deisanti patroni, distrutte durante l’ultimaguerra, eccetto le due con san Lorenzo. «E’con i restauri seguiti al bombardamento del1944 che il duomo acquisì l’aspetto attuale– spiega l’ingegnere Santino Tosini,incaricato ai beni culturali della diocesi –l’intenzione seguita durante la ricostruzionefu quella di perseguire un ritorno alle formeromaniche, con la ricostruzione dell’absidemaggiore, che va a nascondere il corobarocco ed il ripristino filologico di alcunielementi originari. L’aspetto più rilevante ècostituito dalla serie di capitelli, i quali,fondendo insieme ispirazioni classiciste eromaniche, riflettono anche caratteristichedovute all’intervento di artisti diversi». Lanuova dedicazione fu celebrata dal vescovoAlbanesi il 9 agosto 1952. L’altare èdecorato con colonnine agli angoli; nellaparete absidale si apre una monofora con

vetrata moderna raffigurante san Lorenzo;alle spalle dell’altare, infisso nel pavimento,è posto un grande Crocifisso ligneo. Lacattedra episcopale è in legno di noce,invece un cippo marmoreo di spoglio èstato adattato ad ambone. Nella navatadestra si trova il quattrocentesco fontebattesimale. «Recentemente si è iniziato avalutare la possibilità di riapertura dellecappelle laterali – riferisce ancora Tosini –ed un primo intervento, sostenuto dal FAIcon l’iniziativa “luoghi del cuore”, è stata lariapertura di una cappella nella navatasinistra all’interno della quale è visibile unodei pochi ritratti della santa viterbese piùfamosa: Rosa. Alle operazioni di restauro siaggiungono i cantieri scuola dei laboratoridi restauro dell’Università della Tuscia chelo scorso anno ha visto il recupero delpregevole fonte battesimale con un cantiereestivo al quale hanno partecipato circa 10studenti del corso magistrale in restauro».

(21. segue)

U

Elementi barocchi si mescolanoallo stile romanico nel duomo diViterbo, ricostruito dopo i dannisubiti durante l’ultima guerra

Viaggio fra le sacre mura

La facciata dell’edificio e il campanile

Il fascino dei diversi stili nella cattedrale di San Lorenzo

Un momento della manifestazione del 21 marzo a Pavona per la “XXIII Giornata nazionale della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti di mafia”

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Nel convegno diocesano della vita consacrata organizzato dall’Usmi e dalla Cismuna fraternità autentica e missionaria, animata dal dialogo e piena di speranza

Da sinistra suor Loredana Abate (delegata Usmi), padre Aurelio D’Intino (delegato Cism), don Antonio Panfili, don Giovanni Di Michele (foto Lentini)

Trasformati in vino nuovo

Ecco il Paolo di padre Mauriaolo apostolo e martire» è il titolodel testo presentato a Santa Mari-

nella martedì scorso durante l’incontro divicaria, presente il vescovo Reali. L’autoreè padre Nazareno Maria Mauri, carmelita-no classe 1920, già parroco nella cittadinadel litorale laziale. Il religioso è stato im-pegnato nell’insegnamento, soprattutto du-rante la sua permanenza ventennale in A-frica. Il libro, pubblicato dalle Edizioni car-melitane, offre un approccio spirituale aitesti paolini e alla figura del loro autore. Neemerge un Paolo uomo e credente capacedi destare ancora con forza ammirazionee imitazione per le sue scelte e la sua pas-sione. (Fu. Luc.)

DI LOREDANA ABATE

o scorso 17 marzo si è tenuto ilconvegno diocesano della vitaconsacrata organizzato dall’Usmi

(Unione superiore maggiori d’Italia) e dalCism (Conferenza italiana superiorimaggiori) diocesani. L’evento ha vistoriuniti religiosi e religiose della diocesi diPorto–Santa Rufina per un momento dipreghiera nella semplicità quaresimale eper la formazione dei consacrati.Dopo la Messa presieduta da don AlbertoMazzola, vicario generale della diocesi, ilavori della mattinata sono stati guidatida don Antonio Panfili, vicario per la vitaconsacrata della diocesi di Roma. Dapoco eletto a questo incarico dal vescovoDe Donatis, vicario del Papa per Roma,con grande semplicità ha raccontato ilcambio che ha vissuto da parroco diSant’Ireneo al nuovo servizio. Ilsacerdote ha subito espresso la suastima personale per la vita consacrata.Racconta, infatti, che già da bimbo infamiglia aveva imparato ad apprezzarlaavendo una sorella religiosa dellafamiglia delle suore pastorelle.Don Antonio ha sviluppato il suodiscorso puntando non solo sullabellezza e l’importanza della sceltareligiosa, ma soprattutto rilevando lesfide poste in atto dal magistero delpontefice, dalle sollecitazioni fortiproposte dalla congregazione per gliistituti di Vita Consacrata e le società diVita Apostolica e dalle domande degliuomini e delle donne di oggi, soprattuttodai giovani. Nel messaggio del vescovoCarballo, segretario del dicastero, spiegaPanfili, restano da approfondire alcunelinee essenziali per comprendere il futurodella vita religiosa.

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Innanzitutto va rilevata la tristezza peruna vita consacrata autoreferenziale,preoccupata della propria sopravvivenza,più per le opere da portare avanti che perla profezia. Ma anche, sottolinea ilrelatore, nel documento si esprime lapreoccupazione per l’inadeguato eserciziodell’autorità espressa più come potere epolitica che come servizio e presa in curadelle persone, l’attivismo alienante,l’indebolimento motivazionale, la ricercadell’autorealizzazione. Però «cirallegriamo», cita Panfili, della spinta allasantità e della coerenza di gran parte deiconsacrati, segno di una vita consacratafecondata da una viva spiritualità eanimata dal senso di radicalità. Una vitaconsacrata che guarda al mondo noncome una minaccia ma come un campopropizio per la missione, con una chiaracoscienza di ecclesialità. E allora, lapremura per una vita consacrata assetatadi Dio, forte di una spiritualità dinamica,mistica, contemplativa che sa vederenell’altro Dio. Vita consacrata assetata divita fraterna, animata dal dialogo, scuoladi umanità e di virtù cristiana con unasana autonomia personale vissuta in

comunità con la propria diversità.Dunque una vita consacrata in uscita,samaritana, che si ferma e prende inmano le emergenze missionarie. Vitaconsacrata che non si lascia rubare lasperanza, la gratuità.Nel pomeriggio è toccato a suor LeslySandigo, delle Figlie di Maria Ausiliatrice,condurre l’assemblea ad una visioneancora più larga, che vede i religiosiintegrati con i laici nella condivisione deidiversi carismi. È dallo scorso anno chel’Usmi e il Cism diocesani, tentano diportare avanti questo cammino diconoscenza e di apertura intravedendo unfuturo molto fecondo per le diverseesperienze vocazionali. La religiosa congrande abilità ha dato le coordinate peruna possibile integrazione offrendo unmetodo per una formazione condivisa:una chiara identità carismatica nellaChiesa, un forte senso di consacrazione,una missione specifica, l’apertura alloSpirito Santo, il senso di appartenenza euna solida formazione.Nella gioia dello stare insieme, i religiosihanno affidato alla preghiera dei vespri ilsentimento di profonda gratitudine per

quanto ricevuto e vissuto in una giornatafraterna di scambio e di condivisionedelle gioie e delle speranze per una vitaconsacrata che vorremmo tutti sicambiasse davvero in vino nuovo.

a oggi al primo aprile la Catte-drale dei Sacri Cuori di Gesù eMaria propone come tema per

la Settimana Santa “Esserci, per cam-minare insieme”.

DOMENICA DELLA PALME25 MarzoMessa: alle 8.30, 9.30 (nella cappel-la di San Giovanni Calabria al Pan-tanaccio), 11 (presieduta da vescovocon la processione delle palme e labenedizione dei rami d’ulivo, par-tenza dal campo sportivo parroc-chiale) e 18.30

MERCOLEDÌ SANTO28 marzoMessa: alle 8 nella cappella Sant’I-gnazio.Messa crismale presieduta dal vesco-vo e concelebrata da tutti i sacerdotidella diocesi, alle 17.

GIOVEDÌ SANTO29 marzoMattina: comunione ai malati a do-micilio.Messa «In coena Domini», alle 20.30.Seguirà l’Adorazione eucaristica al-l’altare della reposizione fino a mez-zanotte.

VENERDÌ SANTO30 marzo(Per antica tradizione non si celebrala Messa, giorno di digiuno e asti-nenza dalle carni)Lodi mattutine: alle 8.30. Confessioni: dalle 10.30 alle 12.30;dalle 16.30 alle 19.Via Crucis in cattedrale, alle 15.00. Passione del Signore e adorazionedella Santa Croce con il vescovo, al-le 20.30. A seguire (alle 10 circa): Pro-cessione del Cristo morto, col per-corso che parte dalla chiesa cattedra-le – via del Cenacolo (lato cappelladella Visione) – via Cassia – via del-la Storta – viale Roberto Lerici – viaItalo Alighiero Chiusano – via dellaStorta – via Cassia – via del Cenaco-lo (lato cappella della Visione) – ar-rivo in Cattedrale.

SABATO SANTO31 marzo(Per antica tradizione non si celebrala Messa, giorno di silenzio e di pre-parazione)Confessioni: dalle 10.30 alle 12.30;dalle 16.30 alle 19.Benedizione delle uova e dei cibi pa-squali, alle 12 .

PASQUA DI RISURREZIONE31 marzoSolenne veglia pasquale presiedutadal vescovo, alle 22. 1 aprileMessa: alle 8.30, 9.30 (nella cappel-la di San Giovanni Calabria al Pan-tanaccio),11 (presieduta dal vescovo)e 18.30

LUNEDÌ DELL’ANGELO2 aprileMessa: ore 8.30 – 18.30.

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omenica scorsa il vescovo Realiha benedetto il dipinto delprimo pastore della Chiesa

portuense, Sant’Ippolito, fattorealizzare dalla comunità della DivinaProvvidenza, in occasione del 67°anniversario della sua dedicazione.Fiumicino è una città con una crescitademografica sempre in aumento. Lenuove famiglie hanno bisogno diinserirsi in un cammino attraverso lastoria dei luoghi. Questa ricercad’identità ha spinto padre GiuseppeTristaino, parroco della DivinaProvvidenza e vicario foraneo di PortoRomano, ha commissionare un’operapittorica con soggetto Sant’Ippolito.«Nella nostra chiesa parrocchiale –dice il sacerdote – mancavaun’immagine del nostro patronodiocesano con cui la nostra comunitàha un profondo legame storico». Labasilica del martire è infatti inprossimità della chiesa parrocchiale.Il quadro è opera di CarloContigliozzi, artista conosciuto nelterritorio per i suoi interventi in altrechiese di Fiumicino. Nel dipinto c’èl’immagine di Gesù in alto a sinistrarivolto verso Ippolito nella zonacentrale a destra. Il martire con lamano destra sembra mimarel’accettazione della vocazione e con lasinistra mostra alcune figure delpopolo di Dio, come a dire la cura delpastore per la Chiesa affidata. Inmezzo in basso l’antica basilicadedicata al santo.Nell’omelia il vescovo ha parlato dellacomunità cristiana come luogo diaggregazione in cui si forma la fededella persone ma anche il loro ruolodi cittadini onesti responsabili delbene comune. Alla celebrazionepresenti anche padre GiuseppePrincipe, padre Giuseppe Cicconi,padre Franco Bartolone, padreMichele Tomaiuolo e padre RubenSirera.

Marino Lidi

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catechisti.Per raccontare Cristo dai fanciulli agli adultiDI LUDOVICA ZINCONE

on la consegna dei 50 attestati dipartecipazione si è concluso il 19marzo il corso sui catechismi della

vita cristiana organizzato dall’ufficio perl’annuncio, l’evangelizzazione e lacatechesi di Porto–Santa Rufina. Laproposta formativa ha risposto allerichieste emerse dal XV convegno deicatechisti svoltosi nell’ottobre 2017 e allesuggestioni del vescovo Reali. Obiettivoprincipale è stato quello di mettere icatechisti e tutti gli operatori pastoralinelle migliori condizioni per utilizzare itesti di catechismo ed essere abilitati afare catechesi non solo ai fanciulli e airagazzi ma anche e soprattutto ai giovanie agli adulti. Il corso è iniziato il 5 febbraio conl’introduzione di don Giovanni Di Michele,direttore dell’Ufficio, che ha richiamato

l’attenzione sulla centralitàdi Cristo, sul fascino diGesù e sulla fede nella suapersona umana e divina. Ilsacerdote ha anchesottolineato l’importanzadella conoscenza dellaSacra Scrittura, delmagistero della Chiesa edel Concilio Vaticano II.Alberto Costantini, collaboratoredell’Ufficio, ha registrato l’impegno dellaChiesa diocesana nella formazione dioperatori pastorali per la catechesi degliadulti e dei giovani. Ha anche fatto notareche l’attenzione ai giovani ben si inseriscenelle iniziative della Chiesa universale versoil Sinodo dei giovani del prossimo ottobre.Preziosa nel secondo incontro lapresentazione del testo di catechismo pergli adulti La Verità vi farà liberi e di quelloper i giovani Io ho scelto voi esposta da don

Giuseppe Colaci, parrocodella cattedrale dei SacriCuori di Gesù e Maria. Permolti catechisti ciò hacostituito una novità:infatti molti non neavevano mai affrontatouna conoscenza specifica.Nella seconda parte donFederico Tartaglia, parroco

di Cesano, ha presentato il suo libro È oradi leggere la Bibbia pubblicato dall’editriceÀncora e collegato al canale YouTube“Bibbia 73” nel quale sono caricate leintroduzioni ai libri del testo sacro.Le docenti della facoltà “Auxilium” suorMarialuisa Mazzarello, direttrice dell’ufficioscuola, e suor Cettina Cacciato sonointervenute in altri appuntamenti perpresentare gli altri testi di catechismopartendo da una esegesi approfondita deldocumento di base Il rinnovamento della

catechesi. La conoscenza e lo studio diquesto testo, integrato nel tempo daldirettorio generale per la catechesi e daIncontriamo Gesù si è rivelato indispensabile.Il suo contenuto è ancora molto attuale eutile per affrontare poi la conoscenza ditutti i testi di catechismo per ragazzi efanciulli. I catechisti provenienti da tutte levicarie della diocesi si sono lasciaticoinvolgere pienamente dall’entusiasmoche le docenti hanno trasmesso loro ehanno molto apprezzato non solo icontenuti esposti in modo chiaro, maanche i loro suggerimenti pratici.Un breve test anonimo fatto l’ultimogiorno ha mostrato il desiderio dicontinuare gli incontri di aggiornamento edi formazione dei catechisti. È un impegnoche l’equipe dell’Ufficio continuerà adassumersi perché il mandato catechisticosia un servizio di qualità alla nuovaevangelizzazione.

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il libro

devozione.Benedettoil Sant’Ippolitodi Contigliozzi

Identità del carisma in ascoltodel mondo per don Antonio Panfili,vicario per i religiosi della diocesidi Roma e suor Lesly Sandigodelle Figlie di Maria Ausilitrice

La festa di San Giuseppe,patrono di Ladispoli,e i trent’anni della chiesa di San Giovanni

«La parrocchia è una casa accanto allealtre, serve a ricordarci dove è la Paroladi Dio, ma non è una realtà separata,perché il suo volto è quellodell’accoglienza». Con queste parole ilvescovo Reali ha offerto la sua omeliadurante la festa patronale di SanGiuseppe a Ladispoli. Nella centralepiazza Rossellini erano presenti donAlberto Mazzola, vicario generale delladiocesi, con i parroci del comune e leautorità civili con il sindaco Grando. Trala folla anche molti della parrocchia di

San Giovanni Battista, che proprio il 19marzo ha festeggiato i trent’anni dallaposa della prima pietra, avvenuta con ilvescovo Diego Bona. Tra l’altro neiprossimi mesi ricorrerà anche il decimoanniversario dell’istituzione dellaparrocchia, voluta dal vescovo Reali.

Il pensiero del vescovo va infine alla piùgiovane comunità ladispolana e al suoparroco padre Alberto Filippo, perché illoro cammino continui nel segno dellacarità attraverso la fedeltà ai sacramentie all’incontro con gli altri.

Gianni Candido

Concluso lunedìcon la consegnadegli attestatiil corso di formazionedell’Ufficio diocesano

Fiumicino

Dedicazione della Cattedraleade oggi l’anniversario delladedicazione della cattedrale della

diocesi di Porto-Santa Rufina. La primapietra fu posata il 31 luglio 1926, ma acausa di mancanza di fondi, lacostruzione si fermò ben presto. Nel1948 Eugenio Tisserant, ultimocardinale-vescovo della diocesi, riprese i lavori e nel 1950 dedicò ilnuovo tempio ai Sacri Cuori di Gesù eMaria. (Sim.Cia.)

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anniversario 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 25 marzo 2018

Un momento della Messa nella piazza Rossellini di Ladispoli

L’agenda

Un momento della Messa crismale

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