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I L TEMPO È ADESSO , E INSIEME SI PUÒ ANDREA MANTO * Liste d’attesa addio? Sanità, tante le novità del nuovo piano della Regione per «tagliare» i tempi delle prestazioni, tra cui la riduzione nella possibilità di ricorrere all’intramoenia. Ma su questo è già polemica aumento dei costi in sanità è dovuto a molti fattori tra i quali l’invecchiamento della popolazione, la difficoltà di governare le spinte del progresso scientifico e tecnologico, le esigenze sempre più elevate di salute e di qualità dell’assistenza. Non a caso, la crescita dei costi si verifica anche nei sistemi meglio organizzati e “virtuosi” dal punto di vista della programmazione e della gestione politica e amministrativa. Il Servizio Sanitario Nazionale italiano, di cui nel 2018 ricorreranno i 40 anni dall’istituzione, si ispira a un principio solidale e universalistico, cioè al diritto alla tutela della salute garantito per tutti, e ha nei suoi presupposti una visione dell’uomo e della società che attinge a piene mani dai valori cristiani. Nel tempo il Servizio sanitario nazionale è andato incontro a numerose riforme e all’introduzione di robusti interventi di contenimento dei costi, tra cui la compartecipazione alla spesa (ticket), la riforma dell’assistenza ospedaliera, l’aziendalizzazione delle Unità Sanitarie Locali, la regionalizzazione dei servizi, i piani di rientro per le regioni non virtuose spesso con disastrosi tagli lineari. Anche il Lazio è tra le regioni in piano di rientro e questo comporta da anni una serie di limitazioni che incidono significativamente sia sui servizi erogati, sia sull’aumento delle tasse mediante pesanti addizionali su Irpef, Irap e carburanti, che toccano indistintamente tutti i cittadini della regione. Conciliare la visione “alta” del valore e dei diritti della persona malata con l’esigenza di contenere il costante aumento della spesa sanitaria è già in sé un compito arduo. Ma diventa una sfida velleitaria quando i danni prodotti dal debito accumulato si sommano alle inefficienze ancora largamente presenti. In questo quadro il piano della regione Lazio per la riduzione delle liste di attesa, senza un adeguato monitoraggio dell’appropriatezza delle prescrizioni e un’organizzazione efficiente, finirà per produrre un aumento del consumismo sanitario. Allo stesso modo, la ventilata ipotesi a livello nazionale di abolire i ticket, in assenza di risorse aggiuntive che compensino il mancato introito, rischia di essere l’ennesima promessa demagogica che, se non mantenuta, genererà ulteriore frustrazione negli utenti meno abbienti. Tuttavia l’aver sollevato l’annoso problema delle liste d’attesa e dei ticket può diventare l’occasione per un necessario cambio di passo e stimolare la riflessione politica e culturale su temi quali il finanziamento del welfare socio– sanitario, l’appropriatezza delle prescrizioni, l’educazione alla salute, il superamento del consumismo sanitario. La cura dei malati non è soltanto un costo; è un fattore di civiltà e un investimento sulle relazioni umane più profonde e sulla giustizia sociale. È dovere dell’intera società civile, e non solo degli addetti ai lavori, costruire un futuro possibile per il SSN. Bisogna tornare a pensare alla sanità e affrontare numerosi nodi irrisolti: l’equità, la responsabilità, la prevenzione, la trasparenza, il rapporto pubblico–privato, la sussidiarietà, la presa in carico degli anziani e dei disabili. Il tempo è adesso, e insieme si può. * responsabile regionale pastorale della Salute L DI GINO ZACCARI e liste d’attesa nella Sanità della Regione Lazio raggiungono livelli preoccupanti, cittadini e associazioni, ma anche operatori sanitari, denunciano le carenze del sistema ormai da anni, Il problema fino a questo momento era dovuto principalmente, stando a quanto dichiarato dagli organi politici e dirigenziali regionali, dalla grave situazione dei conti del sistema sanitario regionale. Il gravissimo deficit di bilancio, si diceva, impediva sia di assumere personale, che di acquistare più macchinari o di revisionare quelli mal funzionanti. Così capita spesso, che visite anche urgenti vengano fissate a parecchi mesi, se non addirittura anni, di distanza dalla richiesta, salvo eseguirle in intramoenia, ossia privatamente sempre presso le strutture pubbliche, ovviamente con un costo superiore. Il nuovo piano della Regione Lazio prevede numerose novità per abbattere le liste d’attesa, tra queste c’è anche una forte riduzione nella possibilità di ricorrere all’ intramoenia e su questo punto che sono subito divampate le prime polemiche. Ad esempio, Renato Andrich, Segretario Regionale Vicario Cimo Lazio, dopo la pubblicazione del piano ha dichiarato: “Bene la presentazione del decreto per il governo delle liste d’attesa del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ma si lasci stare l’intramoenia e si smetta di attribuire tutte le cause della malasanità laziale alle visite private”. Ed ha aggiunto “si prende atto con soddisfazione dell’iniziativa regionale, ma sarebbe necessario rendere strutturale il potenziamento delle prestazioni istituzionali rese gratuitamente ai cittadini per soddisfare i reali bisogni e riorganizzare il servizio delle cure primarie e dell’assistenza ambulatoriale mettendo in campo tutte le risorse, per offrire un sistema realmente efficace”. Soprattutto, però, “bisogna smetterla di correlare con ossessività il problema delle liste d’attesa con l’attività libero professionale dei medici dipendenti pubblici. È un’associazione falsa e fuorviante, la vera causa delle liste di attesa è la grave carenza di prestazioni e di organizzazione dei servizi pubblici”. Come accennato il piano proposto dalla giunta Zingaretti introduce diverse novità, la promessa è quella di intervenire “in prima linea per risolvere una delle più grandi criticità del sistema sanitario regionale del Lazio, con un programma ancora più mirato ed efficace: l’obiettivo è sempre lo L stesso, garantire a tutte e a tutti il diritto alla salute e a svolgere esami e analisi nei tempi previsti dalla legge”. Nel concreto ci saranno nuove regole per la gestione delle liste e dell’intramoenia che prevedono anche delle recall per quei pazienti che aspettano da troppo tempo di fare un esame, per rendere possibile tutto questo la Regione assicura che sarà assunto altro personale grazie al fatto che i conti del sistema sanitario sono in ordine. Tra le azioni previste dal piano c’è la separazione delle prime visite e delle prestazioni dalle visite di controllo non urgenti. Tale azione servirà a evitare che, come accaduto fino ad oggi, tutte le prestazioni finiscano in un unico flusso: dall’esame oncologico ai controlli che si fanno una volta all’anno per le malattie croniche. Con i flussi separati le prestazioni urgenti o critiche saranno gestite con maggiore priorità rispetto alle altre. Inoltre, a partire da maggio, grazie ad un investimento di 10 milioni, saranno smaltite in maniera straordinaria le attese accumulate negli ultimi mesi. I pazienti saranno richiamati per anticipare le proprie visite a partire da quelli con data più lontana. Il piano prevede anche l’apertura delle strutture fino alle 22 e nel fine settimana al fine di sfruttare al massimo operatività giornaliera delle attrezzature. Anche su questo piano non mancano le polemiche: Guido Coen Tirelli, Segretario Anaao Assomed Lazio, ha dichiarato che non sembra ipotizzabile “l’apertura dei servizi estesa fino alle 22,00 e nei giorni di sabato e domenica”, tenuto conto che, già attualmente, tutte le aziende sanitarie del Lazio sono fuori norma per quanto riguarda il rispetto della normativa europea sull’orario di lavoro. Appunto a tal proposito l’Anaao Assomed si riserva azioni sindacali e di adire le vie legali nei confronti della Regione Lazio e della aziende sanitarie inadempienti. “In realtà – prosegue Tirelli – noi riteniamo che le cause delle liste d’attesa fuori controllo (le Liste d’Attesa, di per se, sono “ineliminabili”, come ha recentemente affermato lo stesso sub–commissario Bissoni), sono da ricercare nella incapacità politica e ideativa della Regione Lazio, nella confusione gestionale ed organizzativa delle Aziende sanitarie del Lazio e nei molteplici nonché onerosi, per le tasche dei contribuenti, accordi intercorsi tra la Regione Lazio, nelle sue varie colorazioni politiche, ed i Medici di medicina generale, che non hanno sortito alcun risultato sulle Liste d’Attesa né, tanto meno, vantaggi per i cittadini”. Comunque, come accennato, il vero pomo della discordia è l’ultima delle disposizioni del piano, ossia quella che prevede che le aziende con le liste di attesa più lunghe dovranno ridurre, fino a sospendere del tutto se necessario, le prenotazioni intramoenia fino a quando non si saranno ristabiliti i normali tempi di attesa. ALBANO I «LUOGHI» DELL’INCONTRO a pagina 3 ANAGNI LOPPA, «ALATRI RITORNI AD AMARE» a pagina 4 C. CASTELLANA CRISTIANI D’ARMENIA a pagina 5 CIVITAVECCHIA LA PROCESSIONE DEL RISORTO a pagina 6 FROSINONE SEMPRE VICINI A CHI SOFFRE a pagina 7 GAETA L’«OGGI» DI CRISTO a pagina 8 LATINA DON CECCHINATO ORDINATO VESCOVO a pagina 9 PALESTRINA I 150 ANNI DI AZIONE CATTOLICA a pagina 10 PORTO-S. RUFINA QUEL BATTESIMO IN «RITARDO» a pagina 11 SORA LA CHIESA ACCOGLIE I NUOVI CRISTIANI a pagina 13 TIVOLI «VENITE E VEDRETE» a pagina 14 LAZIO SETTE ella nuova traduzione della Bibbia i Vescovi italiani hanno tradotto il celebre ritornello del salmo 136 non più con “eterna è la sua mi- sericordia”, ma con “il suo amore è per sempre”! Il fatto che amore e misericordia siano sinonimi non si trova in qualche mistero della lingua italiana, ma riposa sull’eternità di Dio. Significano la stessa cosa perché sono modi di descrivere Dio e il “per sempre” che Egli è. In questa do- menica, detta anche della “divina misericordia” comprendiamo bene che la Risurrezione del Signore – e tutto quello che ne è seguito – non ha per nulla il sapore della rivincita, della “vittoria” su qualcuno. No. Quel- lo semmai è la morte in Croce di Gesù. La Risurrezione è pura manife- stazione dell’eternità di Dio che non può che essere amore che nulla può vincere. “Dio non può che donare il suo amore!” ha insegnato uno dei più grandi santi d’oriente, Isacco di Ninive, detto il Siro. Così Gesù non poté essere prigioniero della morte, della corruzione, della mancanza di amore. Con il dono nella misericordia ha infranto le porte degli infe- ri. E oggi infrange le porte di ogni corruzione, di ogni peccato. L’amore non vince. L’amore travolge ogni cosa con inesorabile fedeltà a se stes- so. L’amore non può vendicarsi, può soltanto riconciliare, opporre il be- ne al male, il bello a ciò che è deforme, lo splendore all’oscurità. Così la pienezza della Pasqua non è un trionfo, una sfilata chiassosa di clacson come quando vince l’Italia. È, invece, una straordinaria affermazione di quel processo innescato dalla offerta del Figlio sulla Croce: la misericordia vuol giungere fino alla fine dei tempi; fino ai confini dell’universo. Vuol persino trasformare la nostra misera vita. Francesco Guglietta N NELLE DIOCESI RIETI AMATRICE, È QUI IL NOSTRO CALVARIO a pagina 12 L’amore che travolge ogni cosa Domenica, 23 aprile 2017 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 L’EMERGENZA RIFIUTI, PER ORA SOLO INTENZIONI a pagina 2 IL FATTO La Giornata della Cattolica omenica prossima sarà la 93ª Giorna- ta per l’Università Cat- tolica, promossa dall’I- stituto Toniolo, per ap- profondire la natura e lo scopo dell’Università. «Studiare il mondo è già cambiarlo» è il tema della Giornata, che met- te l’accento sul deside- rio dei giovani di diven- tare protagonisti della vita pubblica, di farsi ca- rico del proprio futuro e di quello del Paese. Per questo la formazione diventa il primo passo per sentirsi responsabi- li del bene comune da realizzare. D 30 aprile

[email protected] Liste d’attesa addio? · presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ma si lasci stare l’intramoenia e ... Zingaretti introduce diverse novità,

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IL TEMPO È ADESSO,E INSIEME SI PUÒ

ANDREA MANTO *

Liste d’attesa addio?Sanità, tante le novità del nuovo piano della Regione per «tagliare» i tempi delle prestazioni,tra cui la riduzione nella possibilità di ricorrere all’intramoenia. Ma su questo è già polemica

aumento dei costi in sanità èdovuto a molti fattori tra i qualil’invecchiamento della

popolazione, la difficoltà di governare lespinte del progresso scientifico etecnologico, le esigenze sempre piùelevate di salute e di qualitàdell’assistenza. Non a caso, la crescita deicosti si verifica anche nei sistemi meglioorganizzati e “virtuosi” dal punto di vistadella programmazione e della gestionepolitica e amministrativa. Il ServizioSanitario Nazionale italiano, di cui nel2018 ricorreranno i 40 annidall’istituzione, si ispira a un principiosolidale e universalistico, cioè al dirittoalla tutela della salute garantito per tutti, eha nei suoi presupposti una visionedell’uomo e della società che attinge apiene mani dai valori cristiani. Nel tempoil Servizio sanitario nazionale è andatoincontro a numerose riforme eall’introduzione di robusti interventi dicontenimento dei costi, tra cui lacompartecipazione alla spesa (ticket), lariforma dell’assistenza ospedaliera,l’aziendalizzazione delle Unità SanitarieLocali, la regionalizzazione dei servizi, ipiani di rientro per le regioni non virtuosespesso con disastrosi tagli lineari. Anche ilLazio è tra le regioni in piano di rientro equesto comporta da anni una serie dilimitazioni che incidonosignificativamente sia sui servizi erogati,sia sull’aumento delle tasse mediantepesanti addizionali su Irpef, Irap ecarburanti, che toccano indistintamentetutti i cittadini della regione. Conciliare lavisione “alta” del valore e dei diritti dellapersona malata con l’esigenza dicontenere il costante aumento della spesasanitaria è già in sé un compito arduo. Madiventa una sfida velleitaria quando idanni prodotti dal debito accumulato sisommano alle inefficienze ancoralargamente presenti. In questo quadro ilpiano della regione Lazio per la riduzionedelle liste di attesa, senza un adeguatomonitoraggio dell’appropriatezza delleprescrizioni e un’organizzazioneefficiente, finirà per produrre un aumentodel consumismo sanitario. Allo stessomodo, la ventilata ipotesi a livellonazionale di abolire i ticket, in assenza dirisorse aggiuntive che compensino ilmancato introito, rischia di esserel’ennesima promessa demagogica che, senon mantenuta, genererà ulteriorefrustrazione negli utenti meno abbienti.Tuttavia l’aver sollevato l’annosoproblema delle liste d’attesa e dei ticketpuò diventare l’occasione per unnecessario cambio di passo e stimolare lariflessione politica e culturale su temiquali il finanziamento del welfare socio–sanitario, l’appropriatezza delleprescrizioni, l’educazione alla salute, ilsuperamento del consumismo sanitario.La cura dei malati non è soltanto uncosto; è un fattore di civiltà e uninvestimento sulle relazioni umane piùprofonde e sulla giustizia sociale. È doveredell’intera società civile, e non solo degliaddetti ai lavori, costruire un futuropossibile per il SSN. Bisogna tornare apensare alla sanità e affrontare numerosinodi irrisolti: l’equità, la responsabilità, laprevenzione, la trasparenza, il rapportopubblico–privato, la sussidiarietà, la presain carico degli anziani e dei disabili. Iltempo è adesso, e insieme si può.

* responsabile regionalepastorale della Salute

’L

DI GINO ZACCARI

e liste d’attesa nella Sanità dellaRegione Lazio raggiungono livellipreoccupanti, cittadini e associazioni,

ma anche operatori sanitari, denunciano lecarenze del sistema ormai da anni, Ilproblema fino a questo momento eradovuto principalmente, stando a quantodichiarato dagli organi politici edirigenziali regionali, dalla grave situazionedei conti del sistema sanitario regionale. Ilgravissimo deficit di bilancio, si diceva,impediva sia di assumere personale, che diacquistare più macchinari o di revisionarequelli mal funzionanti. Così capita spesso,che visite anche urgenti vengano fissate aparecchi mesi, se non addirittura anni, didistanza dalla richiesta, salvo eseguirle inintramoenia, ossia privatamente semprepresso le strutture pubbliche, ovviamentecon un costo superiore. Il nuovo pianodella Regione Lazio prevede numerosenovità per abbattere le liste d’attesa, traqueste c’è anche una forte riduzione nellapossibilità di ricorrere all’ intramoenia e suquesto punto che sono subito divampate leprime polemiche. Ad esempio, RenatoAndrich, Segretario Regionale Vicario CimoLazio, dopo la pubblicazione del piano hadichiarato: “Bene la presentazione deldecreto per il governo delle liste d’attesa delpresidente della Regione Lazio NicolaZingaretti, ma si lasci stare l’intramoenia esi smetta di attribuire tutte le cause dellamalasanità laziale alle visite private”. Ed haaggiunto “si prende atto con soddisfazionedell’iniziativa regionale, ma sarebbenecessario rendere strutturale ilpotenziamento delle prestazioniistituzionali rese gratuitamente ai cittadiniper soddisfare i reali bisogni e riorganizzareil servizio delle cure primarie edell’assistenza ambulatoriale mettendo incampo tutte le risorse, per offrire unsistema realmente efficace”. Soprattutto,però, “bisogna smetterla di correlare conossessività il problema delle liste d’attesacon l’attività libero professionale dei medicidipendenti pubblici. È un’associazionefalsa e fuorviante, la vera causa delle liste diattesa è la grave carenza di prestazioni e diorganizzazione dei servizi pubblici”. Comeaccennato il piano proposto dalla giuntaZingaretti introduce diverse novità, lapromessa è quella di intervenire “in primalinea per risolvere una delle più grandicriticità del sistema sanitario regionale delLazio, con un programma ancora piùmirato ed efficace: l’obiettivo è sempre lo

L

stesso, garantire a tutte e a tutti il diritto allasalute e a svolgere esami e analisi nei tempiprevisti dalla legge”. Nel concreto cisaranno nuove regole per la gestione delleliste e dell’intramoenia che prevedonoanche delle recall per quei pazienti cheaspettano da troppo tempo di fare unesame, per rendere possibile tutto questo laRegione assicura che sarà assunto altropersonale grazie al fatto che i conti delsistema sanitario sono in ordine. Tra leazioni previste dal piano c’è la separazionedelle prime visite e delle prestazioni dallevisite di controllo non urgenti. Tale azioneservirà a evitare che, come accaduto fino adoggi, tutte le prestazioni finiscano in ununico flusso: dall’esame oncologico aicontrolli che si fanno una volta all’annoper le malattie croniche. Con i flussiseparati le prestazioni urgenti o critichesaranno gestite con maggiore prioritàrispetto alle altre. Inoltre, a partire damaggio, grazie ad un investimento di 10

milioni, saranno smaltite in manierastraordinaria le attese accumulate negliultimi mesi. I pazienti saranno richiamatiper anticipare le proprie visite a partire daquelli con data più lontana. Il pianoprevede anche l’apertura delle strutture finoalle 22 e nel fine settimana al fine disfruttare al massimo operatività giornalieradelle attrezzature. Anche su questo pianonon mancano le polemiche: Guido CoenTirelli, Segretario Anaao Assomed Lazio, hadichiarato che non sembra ipotizzabile“l’apertura dei servizi estesa fino alle 22,00e nei giorni di sabato e domenica”, tenutoconto che, già attualmente, tutte le aziendesanitarie del Lazio sono fuori norma perquanto riguarda il rispetto della normativaeuropea sull’orario di lavoro. Appunto a talproposito l’Anaao Assomed si riserva azionisindacali e di adire le vie legali neiconfronti della Regione Lazio e dellaaziende sanitarie inadempienti. “In realtà –prosegue Tirelli – noi riteniamo che le

cause delle liste d’attesa fuori controllo (leListe d’Attesa, di per se, sono“ineliminabili”, come ha recentementeaffermato lo stesso sub–commissarioBissoni), sono da ricercare nella incapacitàpolitica e ideativa della Regione Lazio, nellaconfusione gestionale ed organizzativadelle Aziende sanitarie del Lazio e neimolteplici nonché onerosi, per le tasche deicontribuenti, accordi intercorsi tra laRegione Lazio, nelle sue varie colorazionipolitiche, ed i Medici di medicina generale,che non hanno sortito alcun risultato sulleListe d’Attesa né, tanto meno, vantaggi per icittadini”. Comunque, come accennato, ilvero pomo della discordia è l’ultima delledisposizioni del piano, ossia quella cheprevede che le aziende con le liste di attesapiù lunghe dovranno ridurre, fino asospendere del tutto se necessario, leprenotazioni intramoenia fino a quandonon si saranno ristabiliti i normali tempidi attesa.

◆ ALBANOI «LUOGHI»DELL’INCONTRO

a pagina 3

◆ ANAGNILOPPA, «ALATRIRITORNI AD AMARE»

a pagina 4

◆ C. CASTELLANACRISTIANID’ARMENIA

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIALA PROCESSIONEDEL RISORTO

a pagina 6

◆ FROSINONESEMPRE VICINIA CHI SOFFRE

a pagina 7

◆ GAETAL’«OGGI»DI CRISTO

a pagina 8

◆ LATINADON CECCHINATOORDINATO VESCOVO

a pagina 9

◆ PALESTRINAI 150 ANNIDI AZIONE CATTOLICA

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINAQUEL BATTESIMOIN «RITARDO»

a pagina 11

◆ SORALA CHIESA ACCOGLIEI NUOVI CRISTIANI

a pagina 13

◆ TIVOLI«VENITEE VEDRETE»

a pagina 14

LAZIOSETTE

ella nuova traduzione della Bibbia i Vescovi italiani hanno tradottoil celebre ritornello del salmo 136 non più con “eterna è la sua mi-

sericordia”, ma con “il suo amore è per sempre”! Il fatto che amore emisericordia siano sinonimi non si trova in qualche mistero della linguaitaliana, ma riposa sull’eternità di Dio. Significano la stessa cosa perchésono modi di descrivere Dio e il “per sempre” che Egli è. In questa do-menica, detta anche della “divina misericordia” comprendiamo bene chela Risurrezione del Signore – e tutto quello che ne è seguito – non haper nulla il sapore della rivincita, della “vittoria” su qualcuno. No. Quel-lo semmai è la morte in Croce di Gesù. La Risurrezione è pura manife-stazione dell’eternità di Dio che non può che essere amore che nulla puòvincere. “Dio non può che donare il suo amore!” ha insegnato uno deipiù grandi santi d’oriente, Isacco di Ninive, detto il Siro. Così Gesù nonpoté essere prigioniero della morte, della corruzione, della mancanzadi amore. Con il dono nella misericordia ha infranto le porte degli infe-ri. E oggi infrange le porte di ogni corruzione, di ogni peccato. L’amorenon vince. L’amore travolge ogni cosa con inesorabile fedeltà a se stes-so. L’amore non può vendicarsi, può soltanto riconciliare, opporre il be-ne al male, il bello a ciò che è deforme, lo splendore all’oscurità. Così lapienezza della Pasqua non è un trionfo, una sfilata chiassosa di clacsoncome quando vince l’Italia. È, invece, una straordinaria affermazione diquel processo innescato dalla offerta del Figlio sulla Croce: la misericordiavuol giungere fino alla fine dei tempi; fino ai confini dell’universo. Vuolpersino trasformare la nostra misera vita.

Francesco Guglietta

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NELLE DIOCESI

◆ RIETIAMATRICE, È QUIIL NOSTRO CALVARIO

a pagina 12

L’amore che travolge ogni cosa

Domenica, 23 aprile 2017

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected]: Salvatore Mazza

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ L’EMERGENZARIFIUTI, PER ORASOLO INTENZIONI

a pagina 2

IL FATTOLa Giornatadella Cattolica

omenica prossimasarà la 93ª Giorna-

ta per l’Università Cat-tolica, promossa dall’I-stituto Toniolo, per ap-profondire la natura elo scopo dell’Università.«Studiare il mondo è giàcambiarlo» è il temadella Giornata, che met-te l’accento sul deside-rio dei giovani di diven-tare protagonisti dellavita pubblica, di farsi ca-rico del proprio futuro edi quello del Paese. Perquesto la formazionediventa il primo passoper sentirsi responsabi-li del bene comune darealizzare.

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30 aprile

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

Un sostegno per il turismo nelle zone del terremoto

DI MIRKO GIUSTINI

ul terremoto che ha colpito il CentroItalia si è detto di tutto. Dal quelterribile 24 agosto non c’è stato

giorno in cui i media non abbianodedicato uno spazio al ricordo dei fatti eagli aggiornamenti sulla ricostruzione.Sfruttando le festività pasquali e l’arrivodella primavera, la Rai ha volutodedicare una campagna pubblicitaria afavore delle popolazioni colpite dalsisma. Un’iniziativa utile per incentivareil turismo in quelle zone. Il progetto sichiama «Viaggio nel cuore dell’Italia» edè un itinerario tra sagre, eventi e festival

tipici di Lazio, Umbria e Marche. Perchése c’è una speranza che l’economia diquei territori riparta, essa risiede nellariscoperta delle tradizioni e nell’indottogenerato dal settore. L’idea si è avvalsadel patrocinio del Commissariostraordinario per la Ricostruzione, VascoErrani. Dal 10 aprile in poi messaggipromozionali e parte dei programmitrasmessi dai canali tv e radiodell’emittente aiuteranno a dare visibilitàpatrimonio culturale e turistico delCentro Italia. Alla presentazione dellacampagna hanno partecipato ilpresidente delle Marche Luca Ceriscioli,quello dell’Umbria Catiuscia Marini, ilvicepresidente dell’Abruzzo, GiovanniLolli, e quello del Lazio, MassimilianoSmeriglio. In quell’occasione il direttoregenerale dell’azienda, Antonio CampoDall’Orto, ha promesso oltrecinquecento spot. In pratica si tratta diospitare all’interno dei palinsesti

approfondimenti, testimonianze e pareridi esperti. Inoltre verrà trasmesso intelevisione e nelle sale cinematograficheuno spot istituzionale, della durata di 45secondi, realizzato con il beneplacitodella presidenza del Consiglio. Nonsolo. L’intera iniziativa verrà promossaanche sui profili e account social,coinvolgendo gli influencers, e su RaiPlay, il sito internet in cui è possibilerivedere la programmazione. «Unacampagna – ha detto il Commissariostraordinario – che non servirà solo afare tornare i turisti ma anche ad evitareche chi vive in quelle zone se ne vada perassenza di prospettive e lavoro». Adirigere la campagna, la terza dalle primescosse, sarà Giovanni Parapini. LaRegione Lazio ha deciso di perseguire lamedesima finalità ma con mezzi diversi.Con Sapere i sapori del Lazio si punteràsull’agroalimentare, eccellenza delterritorio. Il progetto di educazione

alimentare, previsto per il 17 maggio aRieti, coinvolgerà gli studenti del cratere.Sotto le stelle del Lazio – estate, invece,vedrà come protagonisti gli chef stellati,che si cimenteranno nelle specialitàdell’Alta Valle del Velino. Le opereculinarie verranno filmate in diretta e ivideo saranno messi a disposizione susocial network tematici, ma soprattuttosu Oltre l’amatriciana, unapubblicazione web tradotta in tre lingue.Le varie iniziative verranno supportateda un depliant turistico, destinato adiffondere opportunità e offerta turisticadel territorio; una serie di brevi spotvideo; press tour con giornalisti eblogger specializzati, che illustrerannoitinerari, eventi e manifestazioni. Questee altre iniziative sono finanziate con unbando dal valore di 300mila euro.Questi soldi verranno utilizzati comecontributo ai progetti, fino a unmassimo di 20mila euro ciascuno.

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Agromafie ed ecomafie,convegno a Frosinone

Roma presenta un pianoper la gestione virtuosache riprende le azioniindicate dall’EuropaMa come e quando?Intanto si attendeil Pgr regionalee l’emergenza rimaneuna possibilità reale

Rifiuti, per orasolo intenzioni

DI SIMONE CIAMPANELLA

l destino del sistema rifiuti nelLazio è legato all’atteso nuovoPiano di gestione regionale

(Pgr), che di fatto deve“risentire” delle politicheambientali capitoline. PerchéRoma, come territorio e comepopolazione, ha un pesodecisivo su quello che accade

Inegli altri comuni. In aprile èstato approvato dalla giuntacapitolina il Piano per lariduzione e la gestione deimateriali post–consumo diRoma Capitale 2017–2021(Pmpc). Secondo il Pmpcentro il 2021 si dovrebbe ridurrela produzione di rifiuti annualidi duecentomila tonnellate eaumentare la raccoltadifferenziata dal 44% al 70%. Sirealizzerebbero poi nuoviimpianti di riciclo ecompostaggio con una nuovaorganizzazione di Ama basatasui municipi. Il Piano si basa suquattro azioni: prevenire,riutilizzare, differenziare evalorizzare economicamente imateriali post consumo.Obiettivo: avviare Roma versoun’economia circolare e a RifiutiZero. «Quelli che consideriamorifiuti sono a tutti gli effettimateriali che possono tornare anuova vita», ha dichiarato ilsindaco di Roma Virginia Raggiriguardo al Pmpc. Gli ha fatto

eco l’assessore alla SostenibilitàAmbientale di Roma CapitalePinuccia Montanari che parla di«materiali post–consumo, chepossono diventare nuovamenterisorse in grado di creare nuoviposti di lavoro green e chesviluppano una vera economiacircolare nel rispettodell’ambiente». L’articolazionedel Pmpc, disponibile sul sitodel comune di Roma, mostra unprogramma che riprende leindicazioni illustrate dall’Europanella direttiva comunitaria2008/98/CE. Dal concetto digerarchia dei rifiuti alle azioni damettere in campo per laprevenzione, le soluzioni miranoa chiudere il ciclo all’interno delterritorio comunale. Ma un buonprogramma non è sufficiente acantare vittoria. Se il che cosa èstato chiarito bisogna attendereil come dell’attuazione.Possiamo anche parlare dimateriali post–consumo, ma almomento abbiamo a che farecon i rifiuti, che non invadono le

strade solo per un delicato ecostoso equilibrio. Delicatoperché, ed è successo questasettimana, se uno solo degliimpianti tmb di Malagrottariduce il volume del trattamentorifiuti, obbligatorio per legge, ilsistema tracolla. Costoso inveceperché Roma è costretta a inviareparte dell’indifferenziata e delcombustibile da rifiuti (cdr)prodotto in regione in altriterritori italiani e in altri paesicome l’Austria. Senza considerareche ciò che non è riutilizzabile inalcun modo deve essere stoccato,ovvero deve andare in discarica.E qui lo spazio (e il tempo) èdavvero finito visto che quellastessa direttiva europea parla diprossimità del ciclo rifiuti e nonsi può continuare a buttarlialtrove. Ma nel piano non siparla affatto di una discarica diservizio. Tantomeno di unastrategia parallela alla gestionedei rifiuti attuali in attesa chediventino materiali post-consumo.

na vera e propria piovra chevale un mercato di affari di 16

miliardi di euro e costituisce unadelle principali cause della diffusionedi altri reati, dall’usura al racket, daidanneggiamenti alle coltivazioni allesofisticazioni, con gravissimericadute sulla tutela dell’ambiente. Èla piaga delle agromafie, un veroflagello per il mondo dellaproduzione agricola e un pesantedanno per i consumatori,strettamente connesso ad unsecondo fenomeno criminale che vadiffondendosi nel nostro paese:quello delle ecomafie. Alleinfiltrazioni criminali in agricoltura eambiente è stata dedicata la giornatadi studi “Agromafie ed ecomafie:crimini contro il creato e control’uomo”, svoltosi nella giornata divenerdì scorso presso l’auditoriumdiocesano di Frosinone, su iniziativadel vescovo di Frosinone–Veroli–Ferentino Ambrogio Spreafico, lacommissione per la salvaguardia delcreato della diocesi laziale el’associazione Greenaccord, incollaborazione con Coldiretti.L’evento, che ha riunito personalitàdelle istituzioni e delle forzedell’ordine, associazioni di settore,giornalisti e mondo della scuola,oltre che fare il punto su unproblema che preoccupante, anchenel territorio del basso Lazio, havoluto anche presentare buonepratiche di contrasto alla criminalitàche mette le mani su agricoltura eambiente e le strategie delleassociazioni di categoria. “Quella diagromafie ed ecomafie rappresentauna vera e propria guerra contro

l’ambiente e contro l’uomo”, hadichiarato Andrea Masullo, direttorescientifico di Greenaccord, “che nonsi fa nessuno scrupolonell’avvelenare con rifiuti tossici ilpresente e il futuro di interepopolazioni”. Ispirandosi all’enciclica Laudato si’ di papaFrancesco, monsignor AmbrogioSpreafico ha parlato della necessitàdi una vera e propria “una svolta dicoscienza, di pensiero e di impegno”,che spinga tutti, comunità cristianacompresa, a investire sul rispettodell’ambiente e nella diffusione dellalegalità nell’ambito del settoreagroalimentare. Spreafico ha chiestoa tutti gli attori dell’ambito agricolo edella tutela dell’ambiente di lavoraresinergicamente per combattere lestrategie criminali. Da parte sua ilviceministro alle Politiche agricole,alimentari e forestali Andrea Oliveroha affermato che fenomeni ilcaporalato, lo smaltimento di rifiutipericolosi, la contraffazione deiprodotti alimentari, vannocontrastati “applicandorigorosamente le norme in vigore maanche con il convinto impegnodell’imprenditorialità agricola nelrifiuto di qualsiasi compromesso conle mafie e la diffusione nella societàcivile di una cultura della legalità,che tuteli, tra l’altro, il grandepatrimonio dei prodottidell’agroalimentare italiano”. Ilconvegno di Frosinone ha tra l’altropuntato l’obiettivo sui contorni delleagromafie nel Lazio e sulle strategieda mettere in atto sul pianoregionale.

Augusto Cinelli

U

omani ci sarà la serata di inau-gurazione del Castello di Santa

Severa. Dopo le aperture a tempodegli anni scorsi la stupenda roc-caforte nel comune di Santa Mari-nella rimarrà disponibile al pubbli-co tutto l’anno. Lo stupendo monu-mento di proprietà della Regione La-zio diventerà un polo culturale per-manente di attrazione turistica con

i suoi cinque musei, ma anche uncentro alberghiero e convegnistico. Ilrilancio del Castello, che sorge nell’a-rea archeologica etrusco-romana diPyrgi, è stato presentato dal gover-natore Nicola Zingaretti, insieme al-l’assessore al Patrimonio AlessandraSartore, al sindaco di Santa Marinel-la Roberto Bacheca e a Massimilia-no Raffa, presidente di LazioCrea, la

società regionale che per sei anni ge-stirà il castello. Per tutti gli spazi a-perti l’ingresso sarà gratuito, mentreci sarà un unico biglietto per i mu-sei. D’estate il Castello di Santa Severaresterà aperto tutti i giorni dalle 10alle 19, con visite serali nel week end.Nel resto dell’anno l’orario è dalle 10alle 16.

Simone Ciampanella

DCastello di Santa Severa, domani la riapertura

Al «Leoniano» il XII Torneo di Calcio a 5 dei Seminarii è disputato tra il 19 e il 22 aprile il“Torneo Nazionale di Calcio a 5 deiSeminari Maggiori Regionali ed

Interdiocesani Italiani”. La competizione,giunta alla XII edizione, è stata ospitata,come il primo storico campionato,svoltosi nel 2005, dal Pontificio CollegioLeoniano di Anagni. Al via 8 seminari regionali italiani: ilpontificio seminario umbro “Pio XI” diAssisi, il seminario regionale sardo diCagliari, il seminario “Alessio Ascalesi” diCapodimonte, il seminario “San Pio X”di Chieti, il pontificio seminarioregionale pugliese “Pio XI” di Molfetta, ilpontificio seminario campanointerregionale di Posillipo, il seminariomaggiore interdiocesano lucano diPotenza ed il “Leoniano” Anagni, conuna settantina tra seminaristi e formatoripartecipanti. Secondo la formula, ormai

classica, del torneo, le squadre si sonoaffrontate, nella fase qualificatoria, indue gironi all’italiana, per poi giocarsi lavittoria finale nei play–off. Ambiti titolianche quelli individuali diCapocannoniere, Miglior Portiere e ilsentito Premio Fair Play, riservato algiocatore particolarmente distintosi percorrettezza. L’iniziativa, animata dalla CommissioneSportiva del Pontificio Collegio Leonianodi Anagni con la preziosa collaborazionedel CSI di Roma ed il generosocoinvolgimento degli oratori “SanGiuseppe” e “Pier Giorgio Frassati” diAnagni, ha rappresentato un momentoprivilegiato di condivisione tra tutti glialunni dei seminari regionali coinvolti,attraverso la sana competizione sportiva,la convivialità, la preghiera comune e lavisita guidata ai luoghi artistici della città

dei papi. Le intense giornate, collocate,secondo un’annosa tradizione,nell’Ottava di Pasqua, sono state scanditedalle partite, disputate al mattino e nelpomeriggio, con le due serate, invece,riservate, rispettivamente, alla visita dellaCripta della Cattedrale di Anagni, guidatadal Prof. don Lorenzo Cappelletti,ordinario di Storia Ecclesiastica pressol’Istituto Teologico Leoniano, e ad un belmomento di formazione sulla pastoraledello sport e del tempo libero, tenuto daDaniele Pasquini, Presidente Provincialedel Centro Sportivo Italiano. Don Mario Lusek, direttore dell’UfficioNazionale per la Pastorale del TempoLibero, illustre ospite del XII TorneoNazionale dei Seminari Regionali, harivolto ai seminaristi, impegnati nellacompetizione, un affettuoso saluto e ilcaloroso invito a vivere il campionato

all’insegna del gioco e del divertimento,mutuando quanto papa Francesco ebbemodo di dire, in udienza privata, ainazionali di Italia ed Argentina primadella storica amichevole in suo onorenell’agosto del 2013. Parafrasando leparole di quel grande sportivo che fu SanGiovanni Paolo II, il sacerdote fermano,cappellano olimpico del CONI, durantel’omelia della Santa Messa da luipresieduta nella prima giornata di gara,ha anche sottolineato l’importanzadell’attività sportiva, ad ogni età, comeparadigma di un’esistenza che, persinonel momento apicale del culto liturgico,rimane magnifico gioco, in cui ogniuomo è chiamato, nella compagnia delSignore Risorto, a dare esuberanteespressione alla propria ricchezzapersonale.

Matteo Parente

S

Il progetto di Rai e Regione si chiama «Viaggio nel cuoredell’Italia» ed è un itinerario tra sagre, eventi e festival tipici

Un momentodella giornatadi studi sui«crimini controil creato econtro l’uomo»

Santa Marinella

L’iniziativa, animata dallaCommissione sportiva del PontificioCollegio anagnino con la preziosacollaborazione del Csi di Roma

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 23 aprile 2017

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La festa dell’Ottavario a Osteria Nuova dal 1204 DI ROBERTO LEONI

al 1204, la comunità di Sant’AndreaApostolo a Osteria Nuova, periferianord di Roma, celebra una festa par-

ticolare, detta “dell’Ottavario”, che si con-clude oggi dopo tre giorni di preghiera edi divertimento. È, ogni anno, un appun-tamento atteso e preparato con cura. Lafesta dell’Ottavario nasce da un evento re-ligioso: la dedicazione della chiesa diSant’Andrea a Galeria antica, avvenuta il 2maggio 1204, prima domenica dopo Pa-squa, da parte del vescovo di Porto e San-ta Rufina, Pietro di Gallocia. Per suo or-dine, la ricorrenza doveva essere ricordataogni anno la prima domenica dopo Pa-squa (Domenica dell’ottava di Pasqua, dacui “Ottavario”). Verso il 1400 la celebra-zione dell’Ottavario si è trasferita da Ga-leria a Santa Maria in Celsano, dove nelfrattempo era arrivata la prodigiosa icona

della Vergine, collocata in chiesa dopo u-na miracolosa guarigione di un bambino.Per secoli, l’Ottavario consisteva in un gran-de pellegrinaggio da Cesano e da Anguilla-ra, oltre che dalle campagne circostanti ilborgo di Santa Maria, al santuario della Ver-gine. In tempi più vicini a noi, tutti ricor-dano la festa dell’Ottavario nella piazza diSanta Maria, con la mitica partita con i “pre-ti rossi”, cioè gli alunni del Collegio ger-manico. Nel 1983, infine, l’Ottavario si ètrasferito nella borgata di Osteria Nuova,dove viene celebrato tuttora.Cambiano i tempi, i luoghi e le persone.Della chiesa di Sant’Andrea a Galeria è ri-masto in piedi solo il campanile. Il borgodi Santa Maria è purtroppo disabitato. Og-gi la vita è a Osteria Nuova, ma il motivoper fare festa rimane. Cosa significa cele-brare oggi l’Ottavario? Questa festa ci por-ta a riflettere sulle radici della nostra storiae sulla nostra identità. La comunità nasce nel

segno della fede. Ciò che unisce la gente del-la borgata di Osteria Nuova è, soprattutto,la condivisione della stessa fede nel Signo-re e la devozione ad un suo apostolo,Sant’Andrea. In questi tempi di crisi, confusione e vio-lenza, la parrocchia di Sant’Andrea aposto-lo vede nell’Ottavario l’occasione per resta-re fedele alla propria storia, per guardare alfuturo con fiducia e speranza. La festa diventa allora un’occasione di ri-trovare la voglia di stare insieme, di costruireinsieme, con passione e pazienza, una co-munità sempre più bella ed accogliente.Dobbiamo vincere anche noi la tentazionedell’individualismo e dello scoraggiamen-to. Ma soprattutto l’Ottavario ci chiede di cu-stodire nei cuori la luce e la forza della fe-de che gli apostoli hanno trasmesso. Que-sto è il patrimonio più prezioso che abbia-mo, l’unico che può ancora fare grande lacomunità, la città e la patria.

DIl programma di oggi

Ore 09.30, Arrivo bandamusicale di Castelnuovo diPortoore 10.30, Incontro con lacomunità di Cesano eprocessioneore 11, Messa Solenneore 16, Apertura standgastronomicoore 16.30, Giochi popolariore 17, Spettacolo perbambiniore 19.30, Riffa dellacarriolaore 20, Musica e ballo inpiazzaore 21, Pablo e Pedro showore 22.30, Estrazione lotteriaore 23.30, SpettacolopirotecnicoParticolare dell’affresco sul miracolo (S. Maria in Celsano)

Bracciano. Noah riceve da Reali i sacramenti:14 anni fa un parroco respinse lui e la madreDI GIUSEPPE CICCHIRILLO

hiedo perdono perquanto è capitato aquesto ragazzo e a sua

madre» dice il vescovo Reali nellaMessa celebrata lo scorso 10 aprilenella parrocchia di Castel Giuliano aBracciano con la scuola “SalvoD’Acquisto”. Per capire di cosa sitratta dobbiamo tornare indietro di14 anni.Una giovane ragazza madre decidedi andare dal parroco di quartiereper organizzare il battesimo delpiccolo. Con fare timido ed educatotipico della sua giovane età, avevasolo 25 anni, entra in una bellachiesa di un quartiere benestante diRoma e chiede uncolloquio con il parroco.Il sacerdote dal fare unpo’ burbero le chiedecosa la portasse là.La mamma racconta lasua storia, del bambinoavuto e del fatto che fosserimasta da sola,abbandonata dal padredel piccolo. Gli chiedeallora cosa serve per fareil battesimo al neonato. Ilprete risponde che non condividequesta sua scelta, sostenendo che lafamiglia è fatta da un uomo e unadonna. E nega il battesimo albambino. La giovane esce confusa earrabbiata. Decide che da allora nonavrebbe mai più messo piede in unachiesa. Passano gli anni e il piccoloNoah cresce felice e sereno. Poiinizia a frequentare l’istitutotecnologico “Salvo D’Acquisto” diCastel Giuliano e gli capita qualcosadi inaspettato.Il giovane nei primi giorni di scuolatorna a casa e chiede alla mamma dipoter frequentare l’ora di religione.La donna rimane basita: fino adallora di religione e Chiesa non siparlava mai in casa. Gli domanda ilperché di quell’interesse. Lostudente argomenta che ilprofessore di religione ispira fiduciae ai suoi compagni riesce atrasmettere la religione in modo

C«bello e accessibile. Lamamma contenta del suoentusiasmo acconsente aldesiderio del figlio.Inizia così unriavvicinamento alcristianesimo. E già dametà anno di scuolasuperiore Noah cominciaa mostrare curiosità versoi sacramenti, verso quelbattesimo che gli era statonegato appena nato.Allora comincia aparlarne con la madre econ l’insegnante, checoglie questa esigenzadello studente e loaccompagna in questo

momento di crescita. Arriviamo così al lunedìprima di Pasqua. Durantela Messa che ogni anno ilvescovo celebra con lascuola di Bracciano ilragazzo riceve isacramentidell’iniziazione cristianadalle mani di monsignorReali. È stato il ragazzo achiedere di diventarecristiano inquell’occasione, perchévoleva condividere questo momentocon i compagni, e soprattutto dareloro una testimonianza. Le scuse e il dispiacere del vescovorisuonano nella parrocchia di SanFilippo Neri e tutti diventano attentidopo la confusione iniziale. «Nonpossiamo mai negare la grazia diDio a dei bambini, qualunque sia lacondizione dei loro genitori. E in

più dobbiamo essere sempreaccoglienti verso le sofferenze dellefamiglie, soprattutto quelle piùferite che hanno bisognodell’amicizia della comunitàcristiana».Una bella giornata per la scuola cheNoah ha reso importante anche peri suoi amici. Alcuni hanno detto chese avessero saputo che era così bello

avrebbero voluto anche loro riceverei sacramenti in quell’occasione.Un Lunedì Santo diverso, per certiversi innovativo, perché mostra lavera alleanza educativa. La capacitàdi essere assieme della scuola e dellaChiesa per il bene dei ragazzi, conquella gioia di Noah: «Mi sonosentito finalmente parte dellaChiesa, accolto, amato da Dio».

Nella Messa in parrocchiail vescovo chiede perdono:«Non possiamo mai negarela grazia di Dio ai bambiniLa comunità cristianasia sempre accoglienteverso tutte le famiglie ferite»

DI MARINO LIDI

e Suore oblate del Cuore Im-macolato di Maria, in occasio-ne del 100° anniversario della

apparizioni della Madonna di Fati-ma, organizzano per domani il con-vegno di formazione “Abbiamo ac-colto l’invito della Bianca Signora”.Il titolo della giornata promossa èuna risposta concreta all’invito del-la Vergine che per bocca dei tre veg-genti aveva pronunciato queste pa-role: «Pregate, pregate molto: e fa-te sacrifici per i peccatori, perchémolte anime vanno all’Inferno, per-ché non c’è chi si sacrifichi e inter-ceda per loro».L’incontro si tiene presso presso lesale del santuario della Madre trevolte ammirabile di Shoenstatt (Viadi Santa Gemma, 17 – 00166 Ro-ma). Il programma inizia alle ore 9con la relazione “La presentazionedel messaggio di Fatima e la sua at-tualità” a cura di padre Antonio Ca-ruso. Alle ore 10.30 Giuseppe Di

Caro presenterà “I tre pastorelli:modelli per vivere il messaggio diFatima oggi”: è una lettura teologi-co–catechistica della filmografiasulle apparizioni della Madonna.Alle 11.45 in occasione del conve-gno il vescovo Reali presiede unacelebrazione eucaristica.Nel pomeriggio si riprende alle 14con una riflessione teologico–litur-gica proposta da padre Carmelo Car-vello dal titolo “Per salvare le animedei poveri peccatori, Dio vuole sta-bilire nel mondo la devozione al mioCuore Immacolato”.Alle 15.15 madre Lodovica, fonda-trice della congregazione delle obla-te presenta l’istituto e la sua missio-ne nella Chiesa.Nell’ultima fase della giornata èproposto un momento di rielabo-razione attraverso il lavoro neigruppi di studio.(Info: Suore Oblate del Cuore Im-macolato di Maria Casa di Forma-zione, Via Boccea, 1180 00166 RO-MA – Boccea. Tel/fax 06.61.59.73.11)

L

«Abbiamo accolto l’invitodella Bianca Signora»

resso la sede comunale di Fiumicino in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa,è stata inaugurata giovedì scorso la mostra fotografica itinerante “L’Ere-

dità di Falcone e Borsellino”, curata dall’Ansa in collaborazione con il Miur econ l’Associazione nazionale magistrati. Tra i presenti, il sindaco di FiumicinoEsterino Montino e l’assessore alla Cultura Arcangela Galluzzo.«Invito tutti i cittadini del Comune, soprattutto i più giovani – dichiara il sin-daco Montino – a visitare gratuitamente questa mostra che resterà allestita fi-no al 26 aprile nell’atrio del palazzo comunale. È un modo, infatti, per le nuo-ve e vecchie generazioni non solo di conoscere meglio due delle figure prin-cipali degli ultimi 50 anni, ma anche per mantenere viva la memoria di unadelle più difficili pagine del nostro Paese». La mostra racconta in 150 fotogra-fie, che narrano la storia di Falcone e Borsellino, due figure che hanno fattola storia d’Italia. Attraverso i pannelli il visitatore può conoscere a fondo i duemagistrati, dalla loro adolescenza alla morte, passando per gli avvenimenti piùimportanti e, purtroppo, tragici, della loro vita.

Gianni Candido

P«Per Falcone e Borsellino»

DI FRANCO LEGGERI

duemila ettari della tenuta di Castel diGuido non saranno parcellizzati. Ilrilancio passerà invece attraverso la

valorizzazione del suo enormepatrimonio. Il bando di gestione che perla fine del mese dovrebbe esserepubblicato, dovrà tener conto delle areeagricole, dei boschi, del sitopaleontologico Polledrara di Cecanibbio.Nell’incontro a La Pisana di mercoledìscorso «È emerso – si legge sul portaledella Regione Lazio – l’intento comunenel fare sistema per il futuro della tenuta.In particolare si è riscontrata la volontà ditrovare soluzioni gestionali unitarienell’ottica della multifunzionalità di

questo straordinario bene regionale; dipuntare alla conservazione del capitalenaturale e del metodo di coltivazionebiologica; di valorizzare le risorsearcheologiche; di dare spazio alleassociazioni e ai servizi alle persone e ditutelare non solo l’occupazione attuale,obiettivo essenziale e condiviso, ma anchedi aumentarla e incrementare l’indotto».Per Coldiretti, il rilancio della Tenutarappresenta «dopo tanti anni una grandeopportunità, per dare una svolta eottimizzare la gestione di un bene storicoe di grande valore ambientale edeconomico», a patto che ci sia una serieprogettualità. Resta da sciogliere un nodo.«In questa fase di rilancio, riteniamo cheanche il comune di Roma debba fare la

sua parte. Per questo – spiega MartaBonafoni, della Lista Zingaretti – facciamonostri i dubbi espressi in audizione dalpresidente del Comitato Castel di Guidorispetto alla reale disponibilità economicadel comune di investire nel progetto esollecitiamo un chiarimento in merito daparte dell’amministrazione capitolina».Ma Roma Capitale sembra determinata.Come ha ribadito in una nota DanieleDiaco, presidente della commissioneAmbiente, il comune «eserciterà il propriodiritto di prelazione a canone ricognitoriosulla Tenuta di Castel di Guido affinchéquesto bene pubblico di enorme valoreresti nella disponibilità e fruibilità dellacollettività, cosa non garantita da unqualsiasi privato».

I

Castel di Guido resta un bene comunei chiude oggi l’ottava edi-zione della Festa del pro-

dotto tipico ceretano, iniziatavenerdì a Cerveteri. Oggi l’e-vento inizia alle ore 10 con«Buongiorno Cerveteri», sfila-ta musicale tra le vie del cen-tro storico del Gruppo bandi-stico Caerite diretto da Augu-sto Travagliati. Alla stessa orain via Ricci, all’ingresso delParco della Legnara, appas-sionati dei motori e dellequattro ruote rimarranno af-fascinati dal raduno dell’autod’epoca. La mattinata prose-guirà con esibizioni varie di

artisti di strada. Il pomeriggiosi colorerà con i Rioni di Cer-veteri. Alle 15.30 al Parco del-la Legnara si gioca con laGimkana equestre III Palio deirioni. Alle 18 la premiazioneai rioni della città e alle asso-ciazioni. Dalle ore 20 il gran fi-nale. In piazza Aldo Moro«Tour il sogno continua», sfi-lata di moda e bellezza, l’e-sposizione della storica Lotuse il cabaret dei «Sequestratto-ri». Concluderà la tre giorni difesta il dj set di Rampus dj del-la BC Sound.

Fulvio Lucidi

S

La Polledrara di Cecanibbio

Festa del prodotto ceretanoOggi la giornata conclusiva

Il vescovo Reali cresima Noah nella parrocchia di San Filippo Neri

oblate di Maria

mostra a Fiumicino

DOMANIConvegno su Fatima delle suoreOblate del Cuore Immacolato diMaria (vedi sotto)2 MAGGIORiunione mensile dei vicari foranei edei responsabili degli uffici pastoralidella curia (Curia vescovile, ore9.30–12)

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 23 aprile 2017

L’agenda

Battesimo "in ritardo"

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