32
0 Macroeconomia Luca Deidda e-mail: [email protected] Lezione 13: Microfondazioni dell’ offerta aggregata e inflazione

Macroeconomia - aculaddied.it · 1 Obbiettivo • Modelli di offerta aggregata tali per spiegare la relazione positiva di breve periodo tra prezzi e produzione in offerta • Utile

  • Upload
    vodang

  • View
    215

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

0

Macroeconomia Luca Deidda

e-mail: [email protected]

Lezione 13: Microfondazioni dell’ offerta aggregata e inflazione

1

Obbiettivo

•  Modelli di offerta aggregata tali per spiegare la relazione positiva di breve periodo tra prezzi e produzione in offerta

•  Utile per spiegare la relazione tra inflazione e disoccupazione

•  Utile per capire il ruolo della politica monetaria (ed il problema dell’incoerenza temporale)

2

Modelli di offerta aggregata 1.  Salari vischiosi 2.  Prezzi vischiosi Tutti questi modelli implicano:

Produzione di pieno impiego

Parametro>0

Livello atteso dei prezzi

Livello attuale dei

prezzi

Produzione

Y = Y +α(P − Pe ) con α > 0

3

I. Modello con salari vischiosi •  Assume che imprese e lavoratori contrattino il

salario nominale prima di sapere quello che sarà il livello dei prezzi

•  Dopodichè, sulla base dell’andamento dei prezzi, le imprese scelgono quanti lavoratori assumere

•  Il salario nominale viene contrattato sulla base delle aspettative relative al prezzo:

•  Una volta fissato il salario nominale, ciò implica un salario reale effettivo pari a:

W =ω × Pe

WP

=ωPe

P

4

Salari vischiosi

Se ex post: allora Disoccupazione e produzione sono al livello naturale Il salario reale è inferiore al target, e quindi le imprese assumeranno più lavoratori

Il salario reale è superiore al target, e quindi le imprese assumeranno meno lavoratori

P = Pe

P > Pe

P < Pe

5

Salari vischiosi: salari reali e ciclo

•  Il salario reale dovrebbe essere anticiclico: –  In fase di espansione, quando i prezzi P

aumentano, il salario reale dovrebbe abbassarsi

–  In fase di recessione, quando P diminiusce, il salario reale dovrebbe aumentare.

•  Queste implicazioni non trovano però il conforto dei dati….

6

Comportamento ciclico dei salari reali

Cam

biam

ento

pe

rcen

tual

e de

l sa

lario

real

e

Cambiamento percentuale del PIL

1982

1975

1993 1992

1960

1996 1999 1997

1998

1979

1970

1980

1991

1974

1990

1984 2000

1972

1965

-3 -2 -1 0 1 2 3 7 8 6 5 4

4 3 2 1 0

-1 -2 -3 -4 -5

7

III. Modello con prezzi vischiosi

•  Motivi: – Contratti di lungo periodo tra produttori e

clienti – Costi – Effetto clientela

•  Assunzione: – Le imprese fissano il prezzo

(esempio: concorrenza monopolistica)

8

Determinazione del prezzo •  Le imprese fissano il prezzo •  Il prezzo p desiderato da una certa

impresa dipende da due variabili macroeconomiche: –  Il livello medio e generale dei prezzi (costi

dell’iimpresa) – Reddito aggregato (domanda)

•  Ergo, possiamo scrivere p come:

dove a > 0.

p = P + a(Y −Y )

Tipi di imprese

•  Supponiamo che ci siano due tipi di impresa, 1 e 2:

•  Imprese con prezzi flessibili (che sono dunque arrivate al momento in cui è possibile cambiare I prezzi

•  Imprese con prezzi vischiosi, che hanno fissato

il prezzo da poco, e prima di sapere quali saranno i valori ex post di P e Y : €

p1 = P + a(Y −Y )

p2 = Pe + a(Y e −Ye)

10

Prezzi vischiosi

•  Supponiamo che le imprese i cui prezzi sono vischiosi si aspettino un livello del reddito (e dunque di domanda) pari al livello naturale:

•  Di conseguenza, queste imprese fisseranno un prezzo pari al prezzo atteso:

Y e =Ye

p2 = Pe

Offerta aggregata •  Calcoliamo l’offerta aggregata •  Per far ciò ipotizziamo che una frazione 1-s di

imprese sia del tipo con prezzi flessibili, mentre la frazione s sia del tipo con prezzi fissi

•  Calcoliamo il livello medio e generale dei prezzi:

•  Sostituendo le espressioni di p2 e p1

11 €

P = sp2 + (1− s)p1

P = Pe +(1− s)a

s#

$ % &

' ( (Y −Y )

12

Prezzi vischiosi e offerta aggregata

•  Prezzo atteso elevato P e ⇒ P sarà elevato

•  Reddito elevato Y ⇒ P elevato Quando il reddito è elevato, la domanda è elevata e le imprese i cui prezzi sono flessibili aumentano i prezzi

•  Le altre imprese, i cui prezzi sono vischiosi, aumenteranno la produzione

Y −Y =s

(1− s)a(P − Pe )

13

Prezzi vischiosi: osservazioni

Questo modello implica salari prociclici: Supponiamo che ci sia uno shock negativo. §  La riduzione della domanda implica che le

imprese il cui prezzo è vischioso ridurranno la domanda

§  La domanda di lavoro diminuisce e dunque diminuisce anche il salario reale di equilibrio.

14

Sommario: offerta aggregata di breve e lungo periodo

Y

P Offerta aggregata di lungo

Y

OFferta aggregata di breve periodo

P = Pe

P > Pe

P < Pe

Relazione tra prezzi, produzione e disoccupazione

•  Nel breve periodo, uno shock positivo dal lato della domanda implica: –  Un aumento dei prezzi, ma anche, –  Un aumento della quantità prodotta, e dunque – Una riduzione della disoccupazione

•  Nel lungo periodo, uno shock positivo dal lato della domanda implica: – Unicamente un aumento dei prezzi

15

16

Trade off tra prezzi e disoccupazione Supponiamo

che ci sia uno shock positivo della domanda

Y

P OALP

SRAS1

OABPS2

DA1

DA2

2PNel tempo, gli operatori rivedono le aspettative su P fino a ritornare al livello naturale di produzione

2Y

P3 = P3e

P1 = P1e

Y1 =Y3 =Y

Relazione tra inflazione e disoccupazione •  La relazione che abbiamo appena visto è in livelli •  Se alcuni prezzi vengono fissati sulla base delle

aspettative e sono rigidi (vischiosi) nel breve periodo

•  Uno shock positivo dal lato della domanda, nel breve periodo, si traduce in tanto un aumento dei prezzi che della produzione e dunque una diminuzione della disoccupazione

•  Da questa relazione in livelli discende, per date aspettative, una relazione tra tasso di variazione dei prezzi e tasso di disoccupazione

17

Derivazione della curva di Phillips

•  Partiamo dall’equazione dell’offerta aggregata:

•  Prima di tutto aggiungiamo uno shock dal lato dell’offerta

18

P = Pe +1α

(Y −Y ) con α > 0

P = Pe +1α

(Y −Y ) + v

Derivazione della curva di Phillips •  A questo punto, sottraiamo da ambo i membri il livello

dei prezzi nel periodo precedente

•  Poi notiamo che: –  Il livello di produzione di lungo periodo è associato

con il livello di naturale del tasso di disoccupazione •  Se la produzione eccede il livello di pieno impiego, il

tasso di disoccupazione dovrà essere al di sotto di quello naturale

•  Viceversa, se la produzione è inferiore al livello di pieno impiego il tasso di disoccupazione sarà superiore a quello naturale- Di conseguenza….

19

P − P−1 = Pe − P−1 +1α

(Y −Y ) + v

Curva di Phillips

•  Possiamo sostituire a •  L’espressione per ottenere:

•  Secondo quest’espressione, variazioni del tasso di disoccupazione rispetto al tasso naturale sono associate sempre a variazioni inattese del livello medio e generale dei prezzi

20

(Y -Y )

−β(u − un )

π = π e −β(u − un ) + v

Curva di Phillips

21

un

π = π e

Il ruolo delle aspettative

•  La relazione tra inflazione e disoccupazione dipende, in maniera cruciale dal modo in cui gli agenti economici formulano le proprie aspettative

22

Supponiamo v = 0,β(u − un ) = π e −π

u − un =1βπ e −π[ ]

Aspettative adattive

•  Supponiamo che le aspettative si formino sulla base dell’esperienza passata

23

Supponiamo v = 0,π e = π t−1

π t = π t−1 −β(u − un ) + v

Aspettative adattive e inerzia

•  In questo caso, anche se il tasso di disoccupazione è al suo livello naturale,se il tasso di inflazione passato è positivo questo tasso di inflazione persisterà nel tempo

•  Ovviamente ciò posto che nel tempo le aspettative adattive trovino conferma nei fatti

24

Due cause dell’inflazione

•  Domanda: una diminuzione della disoccupazione rispetto al livello naturale, causata da uno shock positivo della domanda che si traduce in un aumento della produzione (e dunque della domanda di lavoro) ma anche dei prezzi

•  Un aumento dei prezzi di alcuni fattori di produzione può determinare una spinta al rialzo dei prezzi (inflazione da costi)

25

Trade off disoccupazione inflazione

•  Nel breve periodo, per dati livelli di attesa dell’inflazione, l’autorità di politica economica potrebbe attuare politiche espansive dal lato della domanda nel tentativo di ridurre la disoccupazione

•  Tuttavia, gradualmente, gli agenti economici rivedono le proprie aspettative e dunque nel lungo periodo, il trade off tra disoccupazione ed inflazione viene meno

26

Breve e lungo periodo con aspettative adattive

27

un

π1 = π1e = π1−1= 0

π 3

Politiche deflazionistiche e tasso di sacrificio

•  Ovviamente, la stessa logica ci porta a concludere che è possibile che una politica economica deflazionistica possa, nel breve periodo, possa portare ad una riduzione dell’occupazione e dunque ad un sacrificio in termini di occupati

•  Tasso di sacrificio

28

Tasso di sacrificio Paese Tasso di sacrificio (approssimativo) Austria, Danimarca, Olanda, Svezia 2% Regno Unito, Belgio, Irlanda, Spagna 3% Italia 6% Germania 10%

29

Aspettative razionali •  Dato che le aspettative influenzano il

trade-off di breve periodo tra disoccupazione e inflazione diventa importante ragionare su come gli individui formano le proprie aspettative

•  Finora abbiamo assunto l’ipotesi di aspettative adattive

•  Un’ipotesi alternativa potrebbe essere che gli individui abbiano aspettative razionali

•  Ovvero prevedano il tasso di inflazione facendo uso ottimale di tutte le informazioni disponibili 30

Implicazioni per il trade off di breve periodo tra inflazione e disoccupazione

•  Se così fosse, politiche credibili antinflazionistiche dovrebbero avere effetto più rapidamente

•  Nei casi più estremi uno si potrebbe immaginare che il tasso di sacrificio vada a zero

•  Senz’altro un’ipotesi estrema. Sta di fatto che le aspettative sono importanti e dunque la credibilità di una politica è importante 31