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sabato 12 marzo 2016 anno 6 numero 14 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Inter Sport & Spettacolo Bologna I CARDI ALLA BOLOGNESE

N 14 2016 inter bolognaweb

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sabato 12 marzo 2016 anno 6 numero 14 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Inter

Sport & Spettacolo

Bologna

ICARDI ALLA BOLOGNESE

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INTER (4-2-3-1)

Arbitro: Carmine Russo di Nola

STADIO

BOLOGNA (4-3-3)

MiranteMbaye, Gastaldello, Maietta, Masina;

Donash, Diawara, Taider;Rizzo, Destro, Giaccherini

MEAZZA ORE 20.45

InterAllenatore Allenatore

Sandro Mazzola

HandanovicD’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo;

Medel, Kondogbia;Perisic, Palacio, Ljajic;

Icardi

Bologna

RobertoMancini

RobertoDonadoni

Parola al Baffo UN SALTO IN AVANTIL’Inter ha rifilato tre

gol anche al Palermo e tutti sono convinti che

il momento buio sia finito. Ma il match con la Juventus rimane un piacevole ricordo, una di quelle dimostrazio-ni di forza che i nerazzurri sanno dare. La determina-zione di chi non ha nulla da perdere contro chi pensava di aver già passato il turno sono stati una miscela che alla fine ha fatto esplodere il Meazza per una vittoria che profumava di leggenda. Per un pelo non è arrivata una qualificazione impensabile, tra l’altro meritata, se Pa-lacio non avesse scagliato il tiro dagli undici metri sulla traversa. Per l’argentino un episodio che fa il paio con quella rete sbranata davanti alla porta agli ultimi Mon-diali. C’è il Bologna, intanto, una squadra che non perde da cinque turni e che nel gi-rone d’andata ha una media-punti che i Mancini-boys non hanno. Una vittoria darebbe ancor più sicurezza ai padro-ni di casa, che hanno ancora delle chance in ottica Cham-pions League, anche per la sfida che proprio i neraz-zurri avranno con la Roma, sabato prossimo. Mancini è arrivato al momento topico della stagione: Champions o Europa League, terzo o ad-dio miracolo. Anche i cugini rossoneri hanno nel mirino l’Europa che conta, nono-stante i 9 punti che hanno dalla Roma. Nel matinèe di domenica se la vedranno col Chievo al Bentegodi: vincere è l’unica cosa che conta, per proseguire il sogno. Il calen-dario dell’Inter è sicuramente il più ostico sulla carta, mo-tivo in più, perché in palio ci sono ancora 30 punti. Vince-re dieci partite consecutive è possibile, anche se quasi in-sostenibile. Proprio in questi giorni, poiché i giornali non sanno che scrivere, gli alle-natori di Inter e Milan sono messi in prima pagina come possibili partenti; un modo come un altro per rendere ancora più difficile la rincor-sa al terzo posto. I giornali fanno il loro mestiere, ma è giusto sottolineare che le supposizioni stabilizzano gli ambienti, più che tranquilliz-zarli. Mancini e Mihajlovic sono dati per allenatori con la valigia in mano. Ma se a partire, alla fine, fosse Al-legri? Guai a dare tutto per scontato. E’ come credere agli asini che volano e che Delneri possa vincere la Champions col Verona.

Speriamo di aver girato pagina. Due vittorie con la Juventus e con il Pa-

lermo spero possano dare una spinta all’Inter in queste ulti-me dieci giornate di campio-nato. La Roma, eliminata con rammarico dalla Champions, giocherà ad Udine e per noi potrebbe essere l’occasione di diminuire lo svantaggio se si riuscisse a battere il Bologna, questa sera. La squadra di Donadoni, anche se ha pareg-giato con il Carpi, è un cliente difficile e per conquistare i tre punti non bisognerà commet-tere alcun errore, soprattutto

in difesa, dove le disattenzio-ni sono all’ordine del giorno, visto il gol incassato dal Pa-lermo. Un successo, lo ripeto, è essenziale per non gettare alle ortiche l’intera stagione.

L’obiettivo sono i preliminari di Champions, un traguardo che Mancini e la dirigenza nerazzurra si erano prefissi come minimo sindacale all’i-nizio di stagione.

Il Bologna, come ho detto, è un avversario da non sotto-valutare assolutamente, non tanto perchè poche settimane fa ha fermato la marcia trion-fale della Juve con il pareggio, ma per l’assetto che è riuscito a dargli Donadoni, dopo la cacciata di Delio Rossi, che probabilmente aveva qualche problema nel dialogo con i giocatori.Per quanto riguarda i piani alti della classifica, indipen-dentemente dalla gara con il Sassuolo, la Juventus ha tutti i favori del pronostico per ri-vincere lo scudetto. Il Napoli non molla, però la squadra di Sarri dovrà stare molto attenta domani sera a Palermo con i rosanero che daranno l’anima sicuramente per strappare un risultato po-

sitivo, dopo la sconfitta rime-diata con l’Inter. I nostri cugini, dopo il passo falso con il Sassuolo, non li vedo molto bene con il Chie-vo, perchè la squadra di Ma-ran, pur uscendo sconfitta dalla sfida del San Paolo con il Napoli, ha lasciato un otti-ma impressione.Una giornata favorevole, in-fine, per la Fiorentina contro il Verona, ormai condannato, dopo la sconfitta casalinga con la Sampdoria che questa sera a Empoli precederà la sfi-da Inter-Bologna.

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Partita

Inter...Parliamone

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

53 36

26

64 38

30 18

Éder Citadin Martins

12

51

31

56

31

47

30

61

27

3444

Gonzalo Higuain

26

33

Nikola Kalinic

11

34 22

Carlos Bacca

131 partita in più*

**

LOTTARE PER LA CHAMPIONS

Paulo Dybala

13 12

Mauro Icardi

Non certo una partita fa-cile quella di questa sera contro il Bologna, ma

possibilissima. L’Inter che è riu-scita a rifilare tre gol alla Juven-tus nella gara di ritorno di Cop-pa Italia e quella che ha rifilato ancora tre reti al malcapitato Pa-lermo, può farcela. Deve farcela se vuole provare almeno a gio-carsi i preliminari di Champions League, minimo obiettivo sta-gionale. Troppi punti, purtrop-po, lasciati per strada in questo nuovo anno, ma nulla è perduto

e tutto è ancora possibile. I trenta punti in palio dicono che l’Inter può ancora farcela. Una buona occasione per trovare continu-ità e per dimostrare che il peg-gio è passato. Nelle ultime tre gare disputate al Meazza contro il Bologna, l’Inter ha strappato zero vittorie, forse questa sarà la volta buona. Il numero tre torna ancora una volta, potrebbe esse-re quella di questa sera la terza vittoria consecutiva per la banda nerazzurra. Battuta la Juventus nei tempi regolamentari e battu-to il Palermo, una vittoria questa sera potrebbe essere, soprattutto in vista della prossima sfida con-tro la Roma, il giusto ossigeno che rigenera gli animi di Icardi e

compagni. Certo, bisogna fare i conti con un Bologna rigenerato dall’arrivo di Donadoni che ha portato la squadra ad una mar-cia punti che neppure l’Inter può vantare. Bisogna agguantare la Fiorentina, che avrà sicuramente vita più facile ospitando al Fran-chi il fanalino di coda Verona, e la Roma che dovrà vedersela a Udine contro l’undici di Colan-tuono. La sfida di questa sera servirà soprattutto a Mancini per capire se i suoi ragazzi sapranno giocarsela alla pari, se supera una delle squadre più ostiche di questo fine campionato che ha fermato anche la Juventus, la prossima settimana la sfida con-tro una Roma che con l’arrivo

di Spalletti, nonostante l’elimi-nazione dalla Champions, pare aver inserito il turbo. Vincere questa sera sarà utile non solo in chiave Europa. Come anzidetto, le utile tre sfide dirette a San Siro hanno portato nelle casse neraz-zurre un solo punto rimediato, a guidare la squadra c’era Walter Mazzarri, nell’aprile 2014. L’anno prima, con Stramaccioni, il gol di Gilardino ha gelato il Meazza e nel 2012 è andata anche peggio subendo la doppietta di Di Vaio e la rete di Acquafresca. Mancini sembra aver trovato finalmente la giusta quadratura. Il 4-2-3-1, con Ljajic titolare, Felipe Melo fuori, e la continuità di Perisic dà maggiore convinzione e spinta.

Questa sera, prima del fischio d’inizio, ci saranno i festeggia-menti per i 108 anni dell’Inter. La Beneamata sarà festeggiata dai campioni di Inter Forever come Evaristo Beccalossi, Ales-sandro Bianchi, Luis Suarez, Benny Carbone, Nicola Berti, Mario Corso, Francesco Toldo Roberto Boninsegna, solo per citarne qualcuno. Tutti attesi al Meazza, non solo per la gara contro gli emiliani, sono previsti grandi festeggiamenti. Torniamo alla gara. L’anticipo di questa 29° giornata vede, dunque, l’Inter re-duce da due vittorie consecutive e i felsinei intenzionati a spezza-re la catena dei pareggi, tre con-secutivi. Mancini dovrebbe con-

fermare la stessa formazione che ha battuto il Palermo, con Han-danovic recuperato dall’influeza, in difesa D’Ambrosio, Miranda, Murillo e Nagatomo. Davanti Medel e Kondogbia a muovere il gioco. In posizione più avan-zata dubbio tra Ljajic e Brozovic, Eder dovrebbe partire dalla pan-china mentre Palacio dovrebbe dare manforte a Maurito Icardi. Donadoni è per il 4-3-3 schiera-to contro il Carpi. In difesa Mes-sina dal primo minuto, a destra Mbaye, al centrocampo Donash, Diawara e Taider. In attacco, invece, potrebbe trovare posto Rizzo, con Mounier costretto a partire dalla panchina, Giacche-rini e Destro.

Da poco giorni, la “Beneamata” ha compiuto 108 anni, ma sem-bra che non li dimostri, soprat-tutto se si tiene in grande consi-derazione lo spirito combattivo, la grinta che i ragazzi di Mancini hanno dimostrato in Coppa Ita-lia con la Juve e in campionato con il Palermo. Il futuro non lo conosce nessuno. Forse ci vor-rà tempo per le grandi vittorie, ma la sostanza e le capacità degli interpreti in maglia nerazzurra stanno venendo a galla. L’Inter,

Inter, non ti resta che vincerequella vecchia e stralunata vista alcune settimane fa sembra non esserci più. Merito di chi? Nel calcio più delle volte è difficile dare risposte agli enigmi tattici e di gioco di una squadra. Puoi giocare male o bene, ma spes-so basta poco per rigenerarsi e tornare a lottare. I nerazzurri lo hanno capito e spinti dall’orgo-glio hanno presto ricaricato le batterie. Nello spazio di pochi giorni, l’Inter si è svegliata ed è tornata ad essere una squadra

che lotta, corre, pressa e gioca, soprattutto usando la testa, sen-za alcuna paura. Nella gara con il Palermo, l’Inter ha giocato quasi sempre senza pause. Gli inter-preti finalmente, messi al posto giusto, non hanno fallito. Peri-sic ha confermato il suo buon momento. Non è un caso, ma la sua buona prestazione contro i siciliani può essere considerata il proseguimento del bellissimo film che si era incominciato a ve-dere alcuni giorni prima contro

la Vecchia Signora, tramortita dai nerazzurri proprio dai colpi micidiali del croato, festeggiato a lungo soprattutto da Icardone, subito dopo il gol di testa rea-lizzato proprio su perfetto cross dell’attaccante argentino, che nell’occasione si è calato anche nelle vesti di suggeritore.Intanto, a San. Siro, questa sera,l’Inter affronta il Bologna. Ai nerazzurri non resta che vin-cere. L’impegno non è agevole e potrebbe riservare delle trappo-

le. L’Inter però non può perdere punti se vuole raggiungere il terzo posto Champions, attual-mente occupato dalla rigenera-ta Roma di Spalletti. Occorrerà quindi tanta concentrazione, intensità in campo e stare attenti soprattutto in difesa. Dall’inizi del 2016, la squadra spesso è an-data in difficoltà nelle ripartenze avversarie, subendo gol che, con un po’ di attenzione, potevano essere evitati. Il Bologna è una squadra che dispone di un ot-timo organico. Grazie al lavoro di Diawara, Giaccherini, Brienza e l’ex di turno Taider, a centro-campo non manca quantità I e qualità. I rossoblu, da quando è arrivato Donadoni, hanno cam-biato passo e recuperato molte

posizioni in classifica. La sal-vezza ormai è quasi certezza. La squadra occupa il nono posto in classifica e non perde da cinque giornate. L’ultima vittoria rosso-blu a Milano è quella del 2013, con rete realizzata da Gilardino.

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Primavera

Giovanni Labanca

gli Ospiti

Una volta faceva tremare il mondo,ora anche il Chievo si prende un punto e se lo porta a casa senza difficoltà. Forse il dottore era distratto o sazio,Dalla pancia crediamo sia stato sazio della buona po-sizione raggiunta e un po’ di digiuno prima di stasera non gli fa certo male, per poter

Un Balanzone in buona saluteincontrare un Inter lanciatis-sima che non ha nessuna in-tenzione di fermarsi, proprio ora che ha ripreso la rincorsa.“Non saremo a Milano a bat-tere le mani a chi sta meglio di noi e nemmeno a fare in-chini reverenziali, ci confessa un pimpante Donadoni. Ho raddrizzato la barca che aveva preso una brutta rotta e l’ho rimessa in onde più sicure. Il discorso salvezza dovrebbe essere quasi chiuso. I miei giocatori hanno ripreso il vi-gore perduto” Non dimenti-chiamoci che sotto le Due c’è ancora tanta speranza e a fu-ria di lasagne, più che di tor-tellini, e con la mano sapiente del grande medico assistente, tutti si sentono autorizzati a sperare e non sono pochi quelli che non dimenticano di

dio, quel D’Allara che ricorda altri periodi, altre belle storie che sotto i portici ancora la gente felsinea si racconta vo-lentieri nelle serate nebbiose, ora molto poche, e nei bei giorni di primavera. Quella che stasera a San Siro i baldi eredi di Pascutti e Bulgarelli vogliono rinverdire sul bel prato di epici scontri tra il Bi-scione e Balanzone ne ha visti davvero tanti. Continuare a vederli sarebbe come cogliere le margheritine che qua e là spuntano di colore nerazzur-ro. La cara amica Beneamata è avvisata e lo scontro tra due scuole, quella di Mancini e quella rampante di Donado-ni non potrà che far bene al pubblico che numeroso sarà sugli spalti.Così sia.

Partirà lunedì 12 marzo 2016 la 68esima edizione del “Via-reggio,” torneo internazionale giovanile di calcio al quale par-tecipano ben 32 squadre di varie nazioni. Ben 17 sono le società professionistiche italiane iscritte al torneo, incluso la Rappresen-tativa di serie D. Il torneo si ar-ticolerà in 8 gironi composto da 4 formazioni suddivisi in due gruppi ( A e B), con quattro giro-ni ognuno, composti per sorteg-gio da altre 24 squadre non teste di serie. La finale si disputerà il 30 marzo 2016. Tutte le gare le potremo seguire in diretta su Rai Sport1 e Rai Sport2. L’Inter, vincitrice lo scorso anno del torneo, è raggruppata nel girone 1( fascia A) insieme allo

Inizia il Torneo di Viareggio. Inter e Milan puntano in altoSpezia, gli australiani dell’ Apia Leichhardt e i macedoni dell’A-kademija Pandev. Il Milan è in-cluso nel girone B con Cagliari, Ascoli e gli africani dello Ujana. I nerazzurri, dopo l’ultima gara di campionato vinta 2 a 1 con-tro il Vicenza mercoledì scorso, apriranno il “Viareggio” lunedì 12 contro l’Akademija Pandev. L’Inter proverà a vincere il Tor-neo e a bissare il successo dello scorso anno. La squadra è molto cambiata, ma il valore dei “nuo-vi” in formazione sono notevoli. Formazioni come Spezia, Apia e Akademija non dovrebbero essere ostacoli insormontabi-li per la formazione allenata da Stefano Vecchi che, dall’inizio del campionato ad oggi, ha fatto

grandi progressi. Dopo un lungo inseguimento con un filotto di otto risultati utili consecutivi, il team nerazzurro è attualmente in vetta al campionato nel girone B, davanti proprio ai cugini ros-soneri. Al “Viareggio,”l’organico nerazzurro sarà al gran com-pleto e potrà contare su elementi non solo forti fisicamente, ma anche bravi tecnicamente come Gnoukouri che finalmente potrà giocare, dopo tanta panchina in prima squadra, Rapaic, attac-cante croato, figlio del famoso ex calciatore di Perugia ed An-cona, Milan Rapaic, Mattia Bo-netto centrocampista classe ’97, il bomber Pinamonti, 16 anni di Cles, proveniente dagli Allievi dell’Inter, il veloce e possente Ba-

kayoko, l’altro attaccante Correia detto il “turbo” classe ’96, senza dimenticare il portiere Radu e tanti altri. Il Milan esordirà nel torneo martedì 13 marzo contro l’Asco-li. La squadra di Cristian Broc-chi si presenta al “Viareggio” con grandi prospettive. La lotta nel girone B con l’Inter in campio-nato ha caricato ulteriormente il gruppo rossonero che ha fatto un grande balzo nelle ultime set-timane, anche grazie alle buone prestazioni di Ivan De Santis, di-fensore, valido anche in attacco ed autore di ben 8 reti, Cutrone, attaccante con il vizio del gol e protagonista di uno splendido gol di tacco contro il Perugia, Mastalli, Locatelli , Gian Filippo

Felicioli, terzino sinistro dal pas-saggio facile e il centrocampista Giovanni Crociata. Il torneo di Viareggio, “Coppa Carnevale,” è nato nel lontano 1949. La prima squadra a vince-re questa competizione interna-zionale è stato il Milan proprio nel ’49 contro la Lazio. I rosso-neri finora hanno vinto il trofeo 9 volte, l’ultimo dei quali vinto nel 2014 contro l’Anderlecht con il punteggio di 3 a 1. L’Inter in-vece è salita sul trono 7 volte. Lo scorso anno, i nerazzurri vinsero il torneo contro il Verona per 2 a 1, con reti di Bonazzoli e Gyamfi. L’unico derby disputato in finale tra Inter e Milan e vinto dai ne-razzurri per 2 a 1 si disputò nel lontano 1971. A decidere quella

sfida fu Giuseppe Giavardi, en-trato al 61’ al posto di Cortesi, ed attuale responsabile scouting in Italia della società nerazzurra.

ringraziare il nuovo mister.Giannino Morandi che ab-biamo incrociato in un suo ultimo concerto con Baglioni al Forum, ci ha detto candi-damente, a modo suo e con la sua schiettezza: “vuoi vedere che da quando sono diven-

tato capitano coraggioso con l’amico Baglioni, sti ragazzi mi fanno il verso e emulano le mie fatiche che portano sempre ad un buon risulta-to? Quando ero presidente non tutto filava liscio e anche una parte di pubblico rema-

va contro e qualcuno anche contro il sottoscritto. Ho pre-ferito lasciare, ma nel mio cuore non è cambiato pro-prio niente. Se mi rivogliono son sempre pronto”. Le canta chiaro il Morandino alla sua gente per richiamarli allo sta-

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IBRAHIMA MBAyEIbrahima Mbaye (Guédiawaye, 19 novem-

bre 1994) è cresciuto nel vivaio nerazzurro. Il veloce difensore senegalese arriva nelle giovanili nerazzurre nel gennaio del 2011 poco più che se-dicenne. Prima gioca con gli Allievi e poi con la Primavera conquistando due trofei, la NextGen Series con Andrea Stramaccioni e il campiona-to di categoria con Daniele Bernazzani. Nell’a-gosto del 2012 debutta in prima squadra contro

l’Hajduk Spalato in Europa League. Appena diciotten-ne firma un nuovo contratto con l’Inter e passa in pre-stito al Livorno con cui esordisce in Serie A. Nell’estate 2014 fa ritorno all’Inter. L’esordio in nerazzurro nella massima serie è contro il Sassuolo, vittoria casalinga per 7-0, in sostituzione di Nagatomo. Il 23 gennaio dello scorso anno si trasferisce, in prestito per 500.000 euro, a Bologna con obbligo di riscatto fissato a 2,75 milioni. E’ legato alla squadra emiliana fino al 2019.

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Campionato

Giù alNord

Trasferta difficile, domani sera per il Napoli al Barbera con il Palermo.

I rosanero, reduci dall’uno a tre di San Siro con l’Inter, giocheranno alla morte con i partenopei per cercare di tenere lontano il Frosinone, arrivato domenica sera ad un solo punto di distacco da loro in classifica. La situa-zione del Palermo non è sicuramente tranquilla, per questo motivo il Napo-li dovrà tenere le antenne ben alzate per non correre rischi grossi in questo viaggio in Sicilia. Il Palermo, tra l’al-tro, quando scenderà in campo, saprà già l’esito della sfida pomeridiana tra Carpi e Frosinone. La ventinovesima giornata regalerà, questa sera, al pub-blico di San Siro un’altra emozione per l’Inter, chiamata a respingere l’attacco del Bologna che vorrà fare sicuramen-te il corsaro in questa trasferta milane-se. Per l’Inter è forse l’ultima spiaggia in prospettiva Champions, anche se

Juve e Napoli, continua il braccio di ferroRoma e Fiorentina non dovrebbero avere grossi problemi, soprattutto la Viola, impegnata al Franchi, con l’ormai condannato Verona. Un pò più difficile il compito della Roma, reduce dall’eliminazione dalla Cop-pa a Madrid con il Real, al Friuli con l’Udinese, dal dente avvelenato per la sconfitta con il Frosinone.Non facile nemmeno la trasferta del Milan al Bentegodi con il Chievo Verona. I rossoneri, dopo la basto-nata con il Sassuolo, proveranno a risalire la china, ma non sarà affatto facile perchè l’undici di Maran, al San Paolo, non ha affatto sfigurato con il Napoli, malgrado il tre a uno incassato.Partita della disperazione quella di Modena tra Carpi e Frosinone, con i Laziali che provano l’impresa per sorpassare, provvisoriamente il Palermo in classifica, sia pure con cinque ore di anticipo, rispetto alla sfida serale del Barbera.Cerca conferma la Sampdoria dopo il colpaccio esterno con il Verona. La squadra di Montella sarà di sce-na con l’Empoli, in campo prima di Inter-Bologna.Domani sera, la Lazio, reduce dalla sfida di Europa League con lo Sparta Praga affronterà all’Olimpico l’Ata-lanta a caccia di punti, dopo il flop casalingo con la Juventus.

Napoli a Palermo storico momento, tra scudetto e retrocessione

In Sicilia il Napoli a marzo del  2014 strapazzò con un pesante 2 a 4 il Catania allenato da Maran che poi retrocesse; nello stesso periodo questa volta incontrere-mo in Trinacria, la squadra rosa-nera del Palermo, che è in piena crisi e che purtroppo si sta av-viando mestamente in un cono d’ombra che sfocerà nel dram-ma della retrocessione a meno di un vero miracolo da parte di Santa Rosalia. Come borbonico e duosiciliano sono amareggia-to da questa situazione, perché Palermo assieme a Napoli sono le capitali dell’ ex reame del sud italico e quindi subito dopo gli azzurri per un tifoso napoletano è assolutamente un dovere tifare per i rosanero palermitani.Dispiace tornare in Sicilia e do-ver togliere dei punti alla squa-dra isolana che è nel cuore di molti napoletani, squadra tra l’altro che assieme al Frosinone rimane una delle poche rappre-sentanti  meridionali del calcio nazionale, dovesse retrocedere

sarebbe un dispiacere per tutto il calcio sotto al Tronto, perché il campionato di Serie A è la giusta collocazione del Palermo Calcio.Un forte buon augurio sincero al mio conterraneo Walter Alfredo Novellino, nuovo allenatore del Palermo, mi auguro per lui, che dopo la gara con il Napoli, possa traghettare gli isolani fuori dal guado. La storia, quest’anno, per la società di proprietà di Mauri-zio Zamparini è nata sotto una cattiva stella, certo la cessione di Paulo Dybala ha inciso profon-damente, non si trovano sostituti con facilità calciatori simili a lui, ma a mio sommesso avviso il presidente dei rosanero ha esa-gerato nei confronti del Mister Peppe Iachini e da quel momen-to, dal primo esonero,  si è aperta una voragine che ha risucchiato l’intera compagine nel vortice della lotta per la salvezza. Eppu-re l’anno scorso la banda di De La allenata da Rafa Benitez, pre-se una scoppola davvero brutta. Era il 14 febbraio e la gara tra Pa-lermo e Napoli finì 3-1, con reti al 14’ Lazaar, 36’ Vazquez , 65’ Rigoni, salvò la faccia al Napoli il gol all’82’ di Gabbiadini. An-che quella partita segnò il passo, al Napoli però, a mente fred-da si deve ammettete che dopo quell’incontro il club partenopeo intraprese una discesa agli inferi che la portò a finire la stagione con quel disastroso quinto posto, da dove siamo ripartiti quest’an-no. Tra l’altro Sarri non ha al-

ternative alla vittoria, se vince continuerà a sperare di rimanere nella scia della Juventus, sennò deve cominciare a guardarsi alle spalle per l’arrivo prepotente del-la Roma che da quando è arriva-to Luciano Spalletti, ha cambiato seriamente passo, infilando una serie lunghissima di risultati.Costretti a non fermarsi e a ra-cimolare punti in maniera dispe-rata, perché altrimenti il sogno svanisce definitivamente, anche

se i punti il Napoli li ha persi in altre occasioni, con il Carpi per esempio, a Sassuolo, a Empoli, con la Sampdoria e anche a To-rino, allo Juventus Stadium, sen-za quella serie di errori a catena, che ha poi hanno propiziato il gol di Zaza, oggi vedremo la si-tuazione da un’altra angolazione, senza l’affanno che ci recinge, punti da fare a ogni costo perché ci saranno altri scontri più diffi-cili, come quello di Milano con

l’Inter e soprattutto contro i gial-lorossi della Roma.La banda di Higuian è torna-ta a vincere, dopo ben 5 partite a digiuno di vittorie (Juventus, Villareal, Milan, Villareal, Fio-rentina), un secco e meritato 3 a 1 al Chievo, facendo un match davvero di alta qualità, tirando la bellezza di 27 volte verso il por-tiere scaligero Bizzarri. Ancora in rete El Pipita (26 gol finora) e di nuovo a segno Josè Callejon,

prima realizzazione per il difen-sore centrale rumeno Vlad Chi-riches, che però aveva iniziato la partita con un errore di suppo-nenza, facendosi soffiare il pallo-ne da Rigoni, che poi si è invola-to verso la porta di Pepe Reina, segnando il gol del momentaneo vantaggio dei veronesi.Il morale degli azzurri rima-ne comunque alto, ne è prova provata un video che sta spo-polando sul web, che riprende i calciatori azzurri, in tuffo, in una peschiera formatasi dalla pioggia torrenziale caduta giù mercoledì scorso, sul campo di allenamento di Castelvolturno, Gonzalo, Calleti, Allan, Reina, Chalobah, David Lopez si sono cimentati in slanci infantili che trasmettono a tutti il momento di serenità che sta attraversando l’animo del gruppo, tranquillità e amalgama che fa davvero stare sereni, almeno dal punto di vista della sinergia, quello che si scor-ge tra gli atleti allenati dal Mister tosco - napoletano.Dopo Palermo ci sarà la sfida al San Paolo con i fratelli del Ge-noa, sarà un altro contributo di sofferenza che ci tormenterà tra la speranza di rimanere attaccati alla sogno e la probabile, even-tuale e necessaria vittoria su un club amico fraterno, cosa che tra l’altro non dovesse accadere, anche le tifoserie della squadre a noi vicine sarebbero consapevoli da fare un piacere enorme agli odiati non colorati

Higuian e il Napoli serenità e sinergia

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Giovanni Labanca

Vita di CLUB

Uno degli Inter Club che maggiormente si di-stingue in Lombardia

è quello di Somma Lombardo, dedicato ad Angelo Moratti. il presidentissimo che vide i natali in questo magnifico posto.La presidentessa Anna Maria Cantù, dal polso duro ma dal carattere con un cuore gran-de quanto il mondo, tratta tut-ti i suoi soci con familiarità, preoccupandosi,in modo parti-colare, dei loro aspetti umani e

INTER CLUB SOMMA LOMBARDOdelle loro condizioni sociali.Tra le attività che sono in primo piano dell’Inter Club c’è l’assi-stenza alla ONLUS ANFFAS, che raggruppa giovani, per far senti-re loro l’affetto come se fosse di una madre.Ogni domenica con un partico-lare servizio , li fa accompagnare a san Siro per assistere alla par-tita che, testimone il sottoscritto, questi ragazzi vivono con passio-ne fino all’ultimo istante.“Non avrebbe senso, ci dice Anna Maria Cantù, limitare le attività di un sodalizio sportivo al solo tifo. Ho scelto questa as-sistenza perchè sono consapevo-le che bisogna dare una mano a chi dalla vita ha avuto dispiaceri. Non ci costa tanti sacrifici, in fin dei conti, perchè possiamo con-tare sulla solidarietà della nostra comunità ed anche di piccole aziende che sono orgogliose di stare al nostro fianco. Per questo

le ringrazio tutte di vero cuore”.La settimana scorsa, l’intero gruppo. è stato ospite per una in-tera giornata ad Appiano Genti-le, ospiti della società ed i ragazzi hanno avuto modo di vivere ore meravigliose in compagnia dei loro beniamini, con cui hanno avuto anche scambi di opinioni sulla attuale situazione dell’Inter.Tutti felici e per almeno una giornata hanno potuto tenere lontano i dispiaceri giornalieri, accanto alla squadra del cuore, che , anche stasera, sarà da loro seguita a bordo del primo anello blu, con la immutata passione di sempre, come se fosse una gran-de giornata speciale-Stadio5 si congratula con la pre-sidentessa Anna Maria per la lo-devole attività svolta, nonostante gli anni non siano pochi, cosa che non le impedisce di essere anche una bella mamma specia-le.

Amare l’Inter al di là delle distanze. E’ un assioma che tocca tutti gli Inter

club d’Italia, specialmente quelli lontani da Milano. Uno di questi, è quello di Cerignola, dedicato a Zanetti , che ogni domenica oc-

cupa il suo bravo posto sugli spal-ti di San Siro, come si vede nella foto, con un alfiere eccezionale che è il vicepresidente dell’Inter Club Templari, Pietro Gallenzi, visto che tra i due sodalizi esiste un gemellaggio di idee e passio-

ne. L’Inter Club di Cerignola, da poco con una nuova e moderna sede, è frutto dell’intraprenden-za di Leonardo Labia, Nunzio Antonacci, Pasquale Rannoli, Umberto Longo, Vito Gadaleta e Franco Padovano.

Inter Club Cerignola

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Il passato cheritorna

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11sabato 12 marzo 2016 www.stadio5.it

Giovanni Labanca

Luigi Sada

Alla classica Parigi-

Nizza, ci sono i mi-

gliori corridori del

momento, capaci di mettere

la firma al prossimo appun-

tamento di sabato 19, dove

sono previsti oltre duecento-

cinquanta corridori, in rap-

presentanza di una ventina di

I campioni si scaldano i muscoli alla Parigi-NizzaConto alla rovescia per la Milano San Remo

squadre.

La Parigi-Nizza è stata carat-

terizzata dalla neutralizza-

zione della terza tappa per la

troppa neve caduta sul per-

corso. Gli organizzatori della

corsa transalpina hanno agito

con intelligenza e coraggio in

merito alla sospensione della

gara. In primo luogo, hanno

fatto sapere, che bisogna sem-

pre preservare l’incolumità

dei corridori e questi ultimi

hanno preso con soddisfazio-

ne la decisione, in primo luo-

go l’Astana che si sta battendo

su due fronti, quello italiano

della Tirreno-Adriatico e qui

alla Parigi-Nizza.

Attraversato il Rodano, la

quinta tappa disputata ieri, ha

visto il successo per distacco

del portacolori dell’Astana il

giovane Alexey Lutsenko.

Il corridore, compagno di

squadra di Nibali, si è invola-

to nel finale, staccando di 29”

Kristoff, Matthews e Cimolai,

giunti nell’ordine. La classi-

fica generale vede sempre al

comando Matthews, con sei

secondi su Lutsenko e dieci

secondi su Dumoulin. Oggi

sesta tappa con arrivo in sa-

lita.Alexey Lutsenko

Sul podio della Tirreno Adriatico, gara a tappe, che precede di una setti-

mana la classicissima Milano-Sanremo vuol salire Eter Sa-gan. Lo slovacco sta facendo un buon rodaggio nella corsa dei due mari e sembra deciso a fare le cose alla grande, la-sciando al palo gli altri cam-pioni presenti a questa setti-mana ciclisitica.In attesa di vedere concretiz-zati i suoi progetti, la Tirreno-Adriatico, giunta quest’anno alla 51° edizione, ha visto sfi-lare sul traguardo della terza tappa di ieri, la Castelnuovo Val di Cenina-Montalto di Castro, di centosettantasei chilometri, il colombiano Fernando Gaviria che batte in volata l’australiano Ewan, Vi-viani e Sagan. Il ceko Stybar conserva la maglia di leader con nove secondi di vantag-gio su Caruso e Oss. Oggi quarto appuntamento con percorso costellato da numerose salite di seconda categoria.Al seguito della Tirreno-Adriatico c’è il CT azzurri, Davide Cassani.

SAGAN VUOLE LA TIRRENO ADRIATICO

Peter Sagan

Fernando GaviriaZdeněk Štybar

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sabato 12 marzo 2016 www.stadio5.it12

buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

Che il sindacato fosse con-tro il lavoro, non è una grossa novità, visto che

loro non ne hanno mai assapo-rato il piacere. Hanno sempre

I SINDACATI DELL’ASSURDO CONTRO IL LAVORO

predicato lavoro e occupazio-ne. Quando poi le cose vanno bene, a loro non è cosa gradita, perchè, come si diceva in giro, il lavoro stanca. Incredibile, ma

vero è quello che è accaduto alla Reggia di Caserta, il cui nuovo direttore, lontano un miglio dai suoi predecessori, si è messo a lavorare di buona lena, tanto da rimettere in ordine le cose tra-sandate e far aumentare di molto il numero dei visitatori, grazie anche al suo impegno che non guarda all’orario, ma al lavoro di dirigente.Questo fatto avrebbe fatto fare salti di gioia all’Italia intera, ma non ai sindacati di quella bella Reggia, i quali hanno pensato bene di fargli una bella denun-cia, alla quale si sono aggregate le varie sigle di un mondo che pensavamo fosse sparito, ma che, invece, è sempre lì pronto a fare il mestiere del non far nulla, tanto lo stipendio corre lo stesso.Tutto il mondo ha riso di noi e

qualcuno ancora non smette di farlo. Il Ministro Franceschini si è detto soddisfatto del lavoro del suo dirigente, ma ha fortemente stigmatizzato le sparate del sin-dacato. Cosa dire, del resto, in un Paese in cui il lavoro manca e si fa tanto per averlo. Una vol-ta ottenuto, zac, arrivano loro, i sindacati, si impadroniscono del sistema che non vogliono mol-lare mai e ne fanno quello che vogliono.In parte hanno cercato qualche giustificazione, offrendo la solita versione di una cattiva interpre-tazione della loro azione, ma no sono riusciti nell’intento. L’Italia, quella onesta, i giovani hanno capito e ben recepito il mes-saggio, ma hanno fortemente espresso le loro perplessità.La Reggia di Vanvitelli, la cui

gestione era commissariata, era ridotta in un misero orticello incolto per giunta. Ci voleva un intervento forte e quando è ar-rivato e ha cominciato a dare i suoi sperati frutti, anzichè essere salutato con fuochi di artificio, è stato subissato di critiche, pro-prio da coloro i quali scendeva-no, ora con Renzi ed i compagni al governo, non lo fanno più, per reclamare occupazione, proprio quella che si preoccupa di ottene-re dal suo buon lavoro il nuovo Re di quel meraviglioso gioiello che il mondo intero ci invidia e che, se ben sfruttato, può risolle-vare le sorti dell’economia di una regione che ne ha tanto bisogno, ma veramente tanto.Un ALT a questi ultimi sinda-cati all’antica deve venire dallo stesso mondo del lavoro, nel suo

interesse, anche se ai sindacati quello che interessa più di ogni altra cosa è la bella pensione che si accaparrano con un solo mese di lavoro. Si avete capito proprio bene: con un mese ci campano una eternità, alla faccia del buon senso. E giacchè siamo dalle par-ti di Napoli, non ci stona quella bella frase del principe De Cur-tis, in arte Totò: … e io pago. Cioè paghiamo tutti.

L’Italia stacca il primo asse-gno per l’ISIS, regalando due ostaggi vittime in battaglia e due prigionieri liberati in cir-costanze ancora poche chiare. Purtroppo, Salvatore Failla e Fausto Piano sono stati ucci-si durante un bliz delle forze libiche, mentre Gino Poli-carpo e Filippo Calcagno ce l’hanno fatta fuggendo dalla prigione del Califfato di Sa-batha, piccolo centro a qual-che chilometro di distanza da tripoli, dove opera l’ENI e la società dei quattro sventurati dipendenti della Bonatti. In Libia, come detto in un pre-cedente nostro articolo, regna il caos. L’esercito di Tripoli, quello non riconosciuto dalla

LIBIA, DUE MORTI, DUE SALVATIcomunità internazionale, ha catturato una trentina di mi-litanti dell’ISIS e in un primo controllo effettuato sui pri-gionieri ha segnalato che tra loro ci sono tunisini e maroc-chini, ma nemmeno un libico, a conferma che le varie tribù scese in campo dopo la morte di Gheddafi si fanno la guer-ra tra di loro e non a fianco dell’ISIS, dove quest’ultima occupa militarmente la zona di Sirte a ovest di Tobruk, ter-rorizzando la popolazione.Oltre a Tunisini e Marocchi-ni, tra i combattenti catturati da Tripoli risultano persone provenienti dal CIAD, dal Mali, Niger ed alcuni algerini, mentre le nazioni attualmen-te in Libia, nella forza di co-alizione (Servizi segreti) sono USA, Italia, Francia, Gran Bretagna e Egitto. Ognuno di questi Paesi ha i propri interessi commerciali da di-

fendere (Italia con l’ENI) e al momento intervengono su focolai che attaccano le loro aziende petrolifere, soprat-tutto nella zona di Tobruk.

Intanto, l’altro giorno, scontri a fuoco tra esercito Tunisino e militanti dell’ISIS, infiltrati dalla vicina Libia, sono alme-no ventisei i morti lasciati sul

posto a Ben Guerdane, città vicina al confine. Secondo il ministero della difesa tunisi-no, tra le vittime ci sono ja-hadisti, ma anche civili ed un

militare. Catturati due terro-risti. Mercoledì scorso cinque uomini armati, infiltrati dalla Libia sono stati uccisi dalla Guardia Nazionale.

Salvatore Failla (a sinistra) e Fausto Piano, vittime in Libia

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RiccardoSada

Musica

Carlo Cavalli è il cuore che bat-te della house music made in Media Records: le pulsazioni di Heartbeat rianimano il settore. L’incontro con Gianfranco Bor-tolotti è stato fondamentale per la riuscita di un così meticolo-

Media Records: Carlo Cavalli nuovo A&R per HeartbeatCarlo Cavalli è l’A&R di Heartbeat (Media Records), etichetta storica nel settore della house music

so scouting. “Sono un editore da una dozzina d’anni e opero nel mondo della musica dance”, spiega il talent scout di origi-ni cremasche. “Ho incontrato Gianfranco Bortolotti nell’estate dello scorso anno e da quell’i-

stante è iniziato un rapporto lavorativo. Mi sono proposto come A&R per Heartbeat e dopo il suo benestare. È una grande opportunità per crescere all’in-terno di una struttura innovati-va, confrontandosi con dei validi collaboratori”.Heartbeat è la label house di Me-dia Records, alla ricerca di pro-dotti unici e di qualità.“Heartbeat deve catturare l’atten-zione dell’ascoltatore e del consu-matore musicale, stando sempre attenta alle nuove proposte di mercato e selezionando scrupo-losamente le numerose demo che riceve quotidianamente. La hou-se music si sta prendendo una bella rivincita sugli altri generi ed è in costante risalita, anno dopo anno”.Heartbeat è house music in tutte le sue sfumature.“Sì e il Winter Music Conference 2016 servirà a capire le nuove so-norità, quelle in voga tra i dj. È una loro vetrina. Miami serve per osservare la risposta del pubblico e scoprire nuove produzioni da li-cenziare”.

Quali responsabilità per te?“Innanzitutto il mantenimento dell’alta qualità dei prodotti pub-blicati. Heartbeat deve splendere come nel suo passato. Le sonorità? Saranno destinate sia al club che al mondo radiofonico. Puntiamo su produzioni che possano tra-

smettere ‘qualcosa’ e seguiamo il nostro istinto”.Deep, real house, tropical e futu-re oppure qualcosa di nuovo?“Non vogliamo legare Heartbeat a un unico stile o un genere in particolare. Le contaminazioni sonore saranno varie se non infi-

nite”.Nessuna rivalità interna con UMM?“Heartbeat è house, UMM è più vicine alla tech house”.Come svincolarsi dalla miriade di promo EDM che giungono ogni giorno nella posta elettro-nica di Media Records?“Personalmente ascolto tutto, se-gnalando i promo agli A&R di competenza specializzati in pre-cisi generi”.Prossime uscite? Cosa c’è in can-tiere?“Da qualche giorno è disponibile ‘Heart House Vol. 1’ in vinile; è poi in arrivo Eros DJ con ‘Paint The Sky’ e il nuovo progetto di Blush affiancato da Lino di Me-glio con ‘Oye Como’.Priority official hashtags#goldencollection #gianfranco-bortolotti #EDMedia #mediare-cords #heartbeatwww.mediarecords.dance

Da diversi anni, il le-

game esclusivo tra

Amnesia Milano e

Sven Väth ha regalato momenti

tra i più memorabili nella storia

del clubbing italiano, e tanti altri

ancora ne regalerà. Il prossimo?

Sabato 19 marzo, quando Sven

Väth torna a suonare nel locale

milanese, insieme al suo fiero

compagno di tante avventure

musicali, l’italo-tedesco Mauri-

zio Schmitz. Da oltre trent’anni

assoluta fonte di ispirazione per

tutti i dj, Sven Väth arriva all’Am-

nesia Milano nel pieno del suo

tour invernale, che lo vede prota-

gonista in altri club di culto qua-

le il Womb di Tokio e in festival

quali Time Warp, Snowbombing

e Caprices, in attesa della grande

apertura della stagione ibizenca

Sven Väth, il re de dj, sabato 19 marzo all’Amnesia Milano

Amnesia Milano via Gatto angolo Viale Forlanini

infoline 348/7241015

www.amnesiamilano.com

di Cocoon, il prossimo 30 mag-

gio. Classe 1964, dj professioni-

sta dal 1984, il 25 ottobre 2014

ha festeggiato 50 anni e 30 anni

di carriera con un vero e proprio

festival a Mannheim: in prati-

ca, un’edizione speciale di Time

Warp tutta dedicata a lui. Sabato

19 marzo, il dj tedesco è affian-

cato da Maurizio Schmitz, metà

italiano, metà tedesco. Il suo stile

musicale viene definito “Psy-

chedelic House Music”, anche

se risulta riduttivo ingabbiare i

suoi set in un genere specifico,

capace com’è di sconfinare anche

nella minimal techno. Sabato 19

marzo A.Lab (Amnesia second

room) ospita Surveyor Mode,

Marco Zeta, Pitronik, Roberto

Enfasi e Gabriele Poletti.

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sabato 12 marzo 2016 www.stadio5.it14

Anastasia Mazzia

Cinema

Leo Messi, Xavi Hernández ed Andrés Iniesta sono solo alcuni dei giocatori

leggendari protagonisti di “Barça Dreams”, la storia di uno dei club calcistici più famosi ed antichi al

Barça Dreams

La vera storia

QMI/Stardust, celebra i 115 anni di storia del football club, dall’anno di fondazione, il 1899, fino ad oggi, per svelare i segreti della squadra simbolo dei valo-ri e dell’identità catalana che ha superato i confini geografici con-quistando migliaia di fan in tutto il mondo. Con la voce narrante del gior-nalista e commentatore sportivo Pierluigi Pardo, la pellicola vuole raccontare la vera storia di una delle squadre di calcio più popo-

protagonisti vede l’attaccante fuoriclasse Lionel Messi, i cen-trocampista Xavi Hernández ed Andrés Iniesta, il difensore Ge-rard Piqué Bernabeu, il celeber-rimo allenatore Pep Guardiola, e Johan Cruyff, stella del Barça de-gli anni settanta e suo allenatore tra il 1988 ed il 1996.Scritto e diretto da Jordi Llom-part, la pellicola è molto attesa non solo dai fan del club calci-stico. Infatti, come ha dichiarato lo stesso regista: “Questo non è

lari di tutti i tempi, il leggendario FC Barcelona, che si è sempre definito “Més que un club” (più che un club).Attraverso video inediti, inter-viste e prezioso materiale d’ar-

un film sugli “hooligan” fatto per gli “hooligan” del FC Barcelona. Assolutamente no. Non abbia-mo semplicemente riportato i successi della squadra e dei suoi protagonisti. Barça Dreams è sta-

mondo qual è FC Barcelona.Un evento unico che arriverà nelle nostre sale solo martedì 29 e mercoledì 30 marzo.“Barça Dreams – la vera sto-ria del FC Barcelona” di Jordi Llopart, distribuito in Italia da

chivio, la pellicola s’incentra sui volti e le voci dei campioni che sono cresciuti ed hanno raggiun-to la gloria nello stadio Camp Nou (noto fino al 2001 come Estadi del Fútbol Club Barcelo-na). Il lungo e ricco elenco dei

to costruito in modo da narrare non solo le vittorie, ma anche le sconfitte e i fallimenti che hanno contribuito a forgiare il cuore del Club, e la natura competitiva di coloro che da qui sono emersi”.Il regista non ha nascosto ne-

anche le molte ed inaspettate difficoltà che ha incontrato durante la lavorazione sia per i fitti impegni dei calciatori sia per gli ostacoli tecnici. Llompart ha così aggiunto: “Quando filmavamo i giocatori in slow motion durante le partite, eravamo stupefatti dalle incredibili imprese di Leo Messi sul campo da gioco. Ad esempio, quando un compagno gli passava la palla, scattava a una tale velocità che risul-tava impossibile seguirlo e assicurarsi che la sua immagine rimanesse all’interno dell’in-quadratura. Una cosa che non succedeva con nessun altro giocatore. Era sensibilmente più veloce, e per non perderlo ogni volta doveva-mo tentare di indovinare da che parte avrebbe iniziato a correre.”“Barça Dreams” è la storia di un’identità cata-lana antica che ancora oggi emoziona milioni di fan in tutto il mondo ed il cui punto di for-za è sicuramente il grande spirito di sacrificio e di fratellanza.

La squadra catalana è una delle formazioni più titolate al mondo: ben 23 titoli di Cam-pione di Spagna, 27 coppe di Spagna, 11 SuperCoppe di Spagna; 2 Coppe della Liga; 5 UEFA Champions League; 4 Coppe delle Coppe; 5 Supercoppe europee e 3 Coppe del Mondo per club. Inoltre è il primo e unico club spagnolo ad aver centrato per ben tre volte il treble “classico”, vincendo la Liga - la Coppa del Re - la Champions League, rispet-tivamente nel 2008-2009, nel 2011 e nel 2014-2015. Sempre nel 2009, avendo vinto anche la Supercoppa Spagnola, la Supercoppa Europea e la Coppa del Mondo per club FIFA, ha addi-rittura raggiunto il sextuple, cioè la vittoria di sei tornei ufficiali disputate nell’anno solare.Molti sono i cinema che hanno già previsto la programmazione del film. La lista sempre aggiornata delle sale proiezioni, divisa per regione, è consultabile sul sito: https://barca-dreams.stardust.it/.

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Cin

ema

Anastasia Mazzia

La bellissima attrice Zoe Soldana è al centro di una furiosa polemica a colpi

di ruggenti tweet! L’attrice ame-ricana, apprezzata interprete di “Guardiani della Galassia” ed “Avatar”, è stata ferocemen-te criticata per il suo ruolo nel biopic “Nina” scritto e diretto da Cynthia Mort. La pellicola, che

Zoe SoldanaTroppo bianca per “Nina”arriverà nelle sale americane il 22 aprile, racconta la storia della nota cantante jazz afro-ameri-cana Nina Simone. Icona della musica jazz del secolo scorso, la Simone è stata un’appassionata scrittrice, pianista ed attivista per i diritti civili.  Il film è molto atteso negli Stati Uniti: milioni di fan aspettano di poter rive-dere il loro idolo scomparso nel 2003 sul grande schermo. Alla pubblicazione del trailer e delle prime foto ufficiali però il web ed i mass media hanno scatenato una polemica feroce soprattutto contro Zoe Saldana che inter-

preta Nina. L’attrice americana è stata criticata innanzitutto per il colore della pelle: sarebbe “trop-po pallida” per interpretare una donna afro-americana. Infatti la produzione ha ben pensato di sottoporre l’attrice ad una atten-to make up per scurirla e render-la più somigliante alla cantante. Questo ha reso furiosi i fan della Simone e molti afro-americani che hanno iniziato a gridare sul solito razzismo che imperversa ad Hollywood, dove si preferisce scurire piuttosto che ingaggiare attrici afro americane! Inoltre, l’interpretazione stessa dell’attri-

ce sarebbe non credibile a causa delle sue origini. Infatti essendo l’attrice di madre portoricana e di padre dominicano con origini haitiane e libanesi, non potrebbe in alcun modo rappresentare la cultura e l’identità afro-ameri-cana! Miriam J. Petty, esperta di cultura afro-americana, ha così gridato al boicottaggio del film accusando l’attrice apertamen-te: “È irrispettosa, fuorviante la scelta di Zoe, dimostra l’i-gnoranza di molte persone”. La Saldana ha risposto alle accuse con un tweet citando la stessa Simone: “Ti dirò cos’è la libertà per me: nessuna paura... Dico sul

serio, niente paura”. La risposta è arrivata puntuale e pungente da parte della famiglia della cantan-te con un altro tweet: “Bella sto-ria, ma per favore non pronun-ciare più il nome di Nina. Per il resto della tua vita”. La famiglia della Simone, in particolare la fi-glia Lisa Simon Kelly, ha più vol-te mostrato la sua disapprovazio-ne riguardo la pellicola. La Kelly ha dichiarato che questo film “si basa su una bugia. Il progetto è stato contaminato fin dall’inizio. Chiaramente non è la verità sul-la vita di mia madre e tutti ora lo sanno”. A poche settimane dall’arrivo nelle sale americane

della pellicola “Nina”, il vortice di polemiche e critiche non sembra placarsi. In realtà queste batta-glie a colpi di tweet sembrano un po’ sterili. Il film dovrebbe essere prima visionato per poter esser criticato. Le stesse accuse rivolte alla Saldana fanno un po’ stor-cere il naso. In genere si accusa Hollywood di essere razzista nei confronti degli afro-americani e dei latinos. In questo caso però sembra un razzismo al contrario: “troppo bianca per poter inter-pretare una nera!” Ma Hollywo-od è anche questo: una fabbrica di sogni piena di contraddizioni!

Tipico Napoletano – Nuje simme accussì

Che cos’è ‘tipico’? Tipico è una generalizzazione di qualcosa che si trova

frequentemente in un luogo, in alcune persone, in un popolo. Questo termine vuole indicare una caratteristica che, non es-sendo “norma”, può diventare pregiudizio. Cosi nasce la soffe-renza di ogni Paese, di ogni na-zionalità, di ogni popolo e quin-di anche delle Due Sicilie e di Napoli in particolare. La capitale sebezia ha più chiese che teatri ma comunque viene conosciuta e denigrata per le sceneggiate dette, appunto, napoletane. Mol-

Suoni eSapori

Suoni e sapori del Mediterraneo n o n s o l o c a l c i o

Mastino Napoletano, tipico napoletano

Fiore Marro, “bestia” tipicamente napoletana

ti luoghi sono curati e tenuti ma-gnificamente eppure, quando si tratta di Partenope, l’unica cosa che si sottolinea sono gli scippi e la munnezza. I napoletani dalla pelle scura ci sono naturalmente ma sono un eccezione che forse si trova qui un po’ più spesso che in altri paesi. Particolarmente i bambini sono incantevoli con i loro ricci mori, con quei volti espressivi e con gli occhi svegli e neri. Ma molti hanno altri colori, rossi, oppure biondissimi e occhi azzurri e verdi. Napoli e la piz-za... un tema convenuto e molto abusato. Ci sono taluni che fol-

cloristicamente l’abbinano con il mandolino, ma le peculiarità non sono queste, Napoli è arte, pittura, poesia, lirica, Napoli è passione, vita .  Pochi hanno un rapporto equilibrato con questa realtà proprio perché non è pos-sibile inquadrarla; come diceva Pino Daniele : Napol’è mille cu-lure. Napoli una volta fortemen-te cattolica, ora non lo è più  di un qualsiasi altro paese cattolico. I napoletani non vanno più ogni giorno in chiesa e non leggono la bibbia ogni sera, conservano, però, la tradizione della parteci-pazione alla messa di domenica e naturalmente a Natale e a Pa-squa. Nella vita quotidiana non pensano in continuazione alla religione, tuttavia hanno forse su alcune questioni una forte ca-pacità morale, anche se in questi tempi di globalizzazione la gio-ventù  in particolare non è per niente differente da quella che vive nel resto dell’Europa. Tut-to questo forse perché le mille chiese della città sono ancora un simbolo, ancora un riferimen-to oltre che un dovere morale e etico. I napoletani sono sempre un poco troppo “larghi” nel loro modo di pensare, si dice. I na-

poletani sono da sempre estre-mamente aperti verso altre cul-ture e religioni o modi di vivere, finché non intacca il loro modo di considerare la vita. Ma que-sto è normale dovunque. Con il tempo hanno un rapporto tipico mediterraneo. Quello che non faccio oggi, faccio domani, do-podomani? Ma sicuramente un giorno. Se si vuole che un napo-letano faccia una cosa, glielo si deve ricordare in continuazione. Promettono tanto ma c’è sempre

tempo perché come spesso si dice da queste parti : “a pagà e a murì c’è sta sempe tiempo”. I na-poletani sono molto ospitali. Su questo sono assolutamente pri-mi . Quando si chiede di una via si può essere certi che viene spie-gato ogni minima possibilità per arrivarci e si deve solo scegliere tra le 100 possibilità indicate. Se la risposta non è sufficiente il na-poletano chiama il suo vicino, il suo parente, un amico per esse-re certo della giusta descrizione.

In macchina non sono cordiali, non ti lasciano passare facilmen-te e sono soggetti a ingolfare le fila, ma fanno vedere che sono disponibili col  turista che non sa dove andare. Se vedono che è uno straniero a precederli o a stargli dietro rimangono più at-tenti nel rispettare le regole, ci tengono a far fare bella figura alla propria città e al nome del-la loro gente. Il rapporto con il sole è singolare. Per il fatto che spesso c’è il sole a Napoli, un po’ più spesso che nel resto dell’Eu-ropa, è necessario imparare a conviverci. Solo quando la calu-ra diventa eccessiva allora si va un attimo sotto ‘copertura’, ma comunque si continua a leggere il giornale e si continua a cam-minare, dopo, come non fosse mai stato davvero così caldo. Del tempo il napoletano non parla quasi mai,  ci sono temi più in-teressanti come il Calcio Napoli, l’aumento del caffè e di altri beni di prima necessità oppure a che ora si va in pizzeria, al concerto, al cinema  o al teatro. Napoli ri-mane il migliore palcoscenico al mondo per l’uomo che mette in scena la recita della storia della propria vita.

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011