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PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI CORSI FUORI PER.CORSI COMUNI LA MIA RADIO TV — p. 3 — p. 13 — p. 14 — p. 20 APRILE 2015 PERIODICO DELLA SOCIETÀ COOPERATIVA PER LA RADIOTELEVISIONE SVIZZERA DI LINGUA ITALIANA GIOCHI E QUIZ VISTI DAL CP LA QUESTIONE DEL CANONE (IN VOTAZIONE IL 14 GIUGNO) DOSSIER SULLA REVISIONE DELLA LEGGE RADIOTV EVENTI DEL 2015 LE OPINIONI DI ASCOLTATORI E SPETTATORI © RSI

Per.corsi aprile 2015

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Rivista trimestrale della Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

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Page 1: Per.corsi aprile 2015

PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI CORSI FUORI PER.CORSI COMUNI LA MIA RADIO TV

— p. 3 — p. 13 — p. 14 — p. 20

APRILE 2015

PERIODICO DELLA SOCIETÀ COOPERATIVA PER LA RADIOTELEVISIONE SVIZZERA DI LINGUA ITALIANA

GIOCHI E QUIZ VISTI DAL CP

LA QUESTIONE DEL CANONE (IN VOTAZIONE IL 14 GIUGNO)

DOSSIER SULLA REVISIONE DELLA LEGGE RADIOTV

EVENTI DEL 2015

LE OPINIONI DI ASCOLTATORI E SPETTATORI

© RSI

Page 2: Per.corsi aprile 2015

REDAZIONE Chiara Sulmoni

CONTATTI [email protected]

tel.: +41 91 803 65 09 / 60 17

fax.: +41 91 803 95 79

casella postale, Via Canevascini 7

6903 Lugano

www.corsi-rsi.ch

PROGETTO GRAFICO Jannuzzi Smith

IMMAGINI Loreta Daulte

David Schnell

STAMPA

Tipografia Stucchi SA, Mendrisio

INDICE IMPRESSUM

VI SIETE ACCORTI DEI NUOVI VIDEOCLIP CHE SPIEGANO LA CORSI? Li trovate sulla nostra homepage www.corsi-rsi.ch oppure sul canale Youtube CorsiRSI!

RAPPORTO DEL CP SU GIOCHI E QUIZ 3

IL CASO DEL MEDIATORE 6

CO:RSI – LA PAROLA AL DIRETTORE 7

AVANCER ENSEMBLE 9 IL FUTURO DELLE SOCIETÀ REGIONALI

MENU PER ORCHESTRA 10

DOSSIER RADIOTV 26 CRONACA DEGLI EVENTI

LA VOSTRA OPINIONE SUI PROGRAMMI – Alessia Ponti 32

IL GIORNALISTA, I POLITICI E LE NOTIZIE 34 Gianni Righinetti ci scrive

MODEM E SONDAGGI 35

CALENDARIO 36

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI NOTIZIE DAGLI ORGANI E DAL CONSIGLIO DEL PUBBLICO 3

Ogni anno il Consiglio del pubblico costituisce al suo interno diversi gruppi di lavoro incaricati di valutare la qualità delle trasmissioni andate in

onda alla RSI. Le osservazioni e le conclusioni scaturite da questi incontri vengono trasmesse alla direzione RSI e confluiscono nel Rapporto

annuale d’attività CORSI, a disposizione di tutti i soci. In ogni numero della rivista, vi proponiamo l’analisi di uno o più gruppi di lavoro.

GIOCHI E QUIZ

G iochi e quiz vanno guardati e giudicati per quello che sono, cioè un momento di svago poco im-pegnativo. Soprattutto nei giochi televisivi, viene

presentata una galleria assai varia di persone, più o meno interessanti per chi è un po’ curioso del paesaggio umano. Per il pubblico è anche un’occasione per mettere alla prova le conoscenze di base. Disseminati sull’arco della giornata televisiva, i giochi non risultano neppure troppo invadenti. Il ritmo, l’originalità del gioco e l’abilità del conduttore/conduttrice fanno poi la differenza.

La RSI ha optato, come molte altre emittenti, per giochi con cadenza quotidiana; l’effetto di attesa, di ripeti-

zione e di ridondanza è evidente ma comune nella televisione odierna. Al di là di S-Quot (il gioco è tuttavia inserito in un contenitore più ampio), i giochi televisivi denunciano una certa uniformità a livello “drammaturgico”, in filigrana della quale sembra quindi di poter intuire la presenza di un unico inventore. Non è una critica, in particolare se (come è il caso) i giochi sono ben strutturati. I giochi vengono in parte conce-piti internamente e in parte facendo capo a specialisti esterni.

Sempre con l’eccezione di S-Quot, la RSI ha optato per giochi individuali (uno contro tutti), a differenza di altre reti, ad es. francesi, che propongono con grande successo an-che giochi a squadre, ad es. giochi che oppongono famiglie.

OSSERVAZIONI GENERALI Il presente monitoraggio ha preso in esame i seguenti giochi radiotelevisivi:

MOLLA L’OSSO Lu-Ve LA1 12.45ZEROVERO Lu-Ve LA1 18.10S-QUOT Me LA1 13.15IL ROMPISCATOLE Lu-Ve LA1 19.45BLACK JACK Lu-Ve LA1 20.40CENTRA IL CENTO Lu-Ve ReteUno 17.15CHI L’HA DETTO Lu-Ve ReteUno 07.50IL RUMORE MISTERIOSO Lu-Ve ReteUno 13.45·14.00·15.00UN GIORNO DOPO L’ALTRO Lu-Ve ReteTre 8.40AGGIUSTA LA MIRA Lu-Ve ReteTre 12.15IL QUIZ Lu-Ve ReteTre 15.30

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI NOTIZIE DAGLI ORGANI E DAL CONSIGLIO DEL PUBBLICO 4

S-QUOTGioco per gli allievi delle scuole della Svizzera ita-

liana. Protagonista una classe, che raccoglie punti con una serie di giochi. Viene redatta una classifica tra le varie classi partecipanti alle diverse emissioni. Gioco molto interes-sante e emissione corale, nella quale è evidente l’impegno di tutti. I ragazzi sono i veri protagonisti e vengono coin-volti anche nella gestione dell’emissione (presentazione, contatto con la regia). Buon ritmo generale. Il conduttore riesce a mettere i ragazzi a proprio agio, con un registro intelligente e non banale.

Forse un po’ eccessivo e ossessivo il richiamo ai social network, ma l’emissione è in ottima presa diretta con tutti gli strumenti di comunicazione della cultura giovanile. Buona la complementarietà con la componente radiofonica.

ZEROVEROSi tratta di un gioco “storico” nel quale si affron-

tano due concorrenti su giochi di varia natura. Una serie di domande a tempo designa il concorrente che parteciperà alla griglia finale, nella quale occorre associare parole fino all’ultimo atto, con una parola da indovinare. Vi è anche un gioco telefonico che precede l’emissione vera e propria, nel

quale gli spettatori devono trovare associazioni di parole. Anche se la struttura del gioco resta buona, si percepi-sce una certa stanchezza generale dell’emissione, forse a causa della sua lunga presenza in palinsesto. Emissione e concorrenti un po’ ingessati, anche per colpa di una sce-nografia poco “empatica”. Gli ascolti premiano tuttavia questo gioco, circostanza che supera di slancio le critiche che possono essere manifestate di una conduzione non sempre convincente, talvolta faticosa e “bloccata”. Si ha l’impressione che il conduttore non abbia, dopo anni di “servizio”, molti margini di rinnovamento.

IL ROMPISCATOLE Gioco non nuovissimo, che ricorda un poco la fase fi-

nale di Attenti a quei due, con un oggetto da indovinare sulla base di indizi sempre più precisi. Il vincitore ha la possibilità di scegliere tra la sua vincita in denaro e l’ignoto contenuto della scatola scelta all’inizio dell’emissione. La presenza delle scatole ha, a dispetto del titolo dell’emissione, un ruolo del tutto marginale. La conduzione sconta il fatto che il presentatore è sì nell’ambiente dello spettacolo ma di approdo recente agli schermi televisivi. Di qui l’impressione di una presenza un po’ casuale e involontaria sui luoghi, un eloquio un po’ distratto e una qual aristocratica condiscendenza verso i concorrenti, e questo a dispetto dello sforzo percepibile da parte sua.

Le domande poste ai concorrenti sono predisposte da specialisti e richiedono una competenza specifica parti-colare, nonché un attento controllo preventivo. Il carattere delle domande è molto nazionalpopolare e, a dispetto del loro livello piuttosto basso, i giochi offrono squarci poco incoraggianti sullo stato della cultura generale nel nostro territorio. E’ ben vero che l’interesse del gioco è spesso frutto non tanto del suo meccanismo ma della qualità dei concorrenti; si nota tuttavia che la conduzione è ancora più fondamentale, in particolare quando essa riesce a animare l’emissione e a rendere i concorrenti un po’ dimentichi del fatto che evolvono davanti a una telecamera.

La collocazione in palinsesto appare ben studiata, in particolare in funzione degli ascolti e delle sinergie tra i giochi e le altre emissioni. Si potrebbe ritenere eccessivo avere due giochi molto ravvicinati come Il Rompiscatole e BlackJack; la scelta si fonda tuttavia su necessità con-tingenti, di natura essenzialmente finanziaria, ma non è esclusa una ridefinizione di questi spazi privilegiati.

Un tema importante è quello della qualità dei con-duttori/animatori e della ca-pacità dell’ente di “produrre” personalità in grado di animare emissioni di intrattenimento. Si ha l’impressione che esista una criticità reale su questo fronte.

MOLLA L’OSSOGioco quotidiano del mezzogiorno che oppone

quattro concorrenti che si affrontano su uno schema. Il concorrente che, a schema esaurito, è felice possessore dell’osso risponde a una domanda nella quale deve mettere in fila correttamente quattro ipotesi. La varietà delle prove proposte ai concorrenti contribuisce a rendere il gioco ab-bastanza vivace (divertente, ad esempio, l’impiego canoro di giornalisti radiotelevisivi). Interessante la conduzione, che gioca sul dialogo-confronto tra la conduttrice e la voce fuori campo (il tabellone), con la presenza iconica della cagnolina. Conduzione molto spigliata e ironica (con una vena di cinismo, che non guasta mai), di qualità, con pro-tagonisti sempre in palla che riescono spesso a rimediare a concorrenti poco tonici.

Concorrenti e pubblico di amici messi perfettamente a loro agio, in un contesto molto amichevole e rilassato.Emissione con ottimo ritmo, con scenografia sbarazzina come i contenuti. Qualche perplessità sul sarto della con-duttrice, ma è ovviamente una questione di gusti. A di-spetto di un format che denuncia qualche anno, il gioco sembra “tenere” ancora molto bene.

GIOCHI E QUIZ VANNO GUARDATI E GIUDICATI PER QUELLO CHE SONO, CIOÈ UN MOMENTO DI SVAGO POCO IMPEGNATIVO. SOPRATTUTTO NEI GIOCHI TELEVISIVI, VIENE PRESENTATA UNA GALLERIA ASSAI VARIA DI PERSONE, PIÙ O MENO INTERESSANTI PER CHI È UN PO’ CURIOSO DEL PAESAGGIO UMANO

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI NOTIZIE DAGLI ORGANI E DAL CONSIGLIO DEL PUBBLICO 5

un’ambientazione più intima, e sostituendo le carte alla freddezza del pulsante.

Forse in questo gioco, più che in altri, la personalità dei concorrenti fa la differenza. La “costola” radiofonica e itinerante del programma, il sabato mattina su ReteTre conferma, pur con la diversità del mezzo e delle ambien-tazioni, le perplessità suscitate dell’emissione televisiva. In considerazione dello spazio privilegiato in cui si trova, il gioco meriterebbe di essere un po’ ripensato e vivificato.

GIOCHI RADIOFONICISi tratta di giochi semplici e lineari, con scarsa in-

terazione con il pubblico, alla ricerca di una telefonata fortunata e di una piccola e immediata remunerazione per il proprio disturbo. Domande, anche in questo caso, di cultura generale di base, con risposte offerte inoltre in versione multiple choice; lo svarione è tuttavia sempre in agguato. Due dei giochi della ReteTre (Un giorno dopo l’altro e Il quiz) tendono a premiare la fedeltà di ascolto; una buona idea. Nessun ulteriore commento, se non per manifestare un certo stupore per la tenuta de Il rumore misterioso, che da tempo immemorabile delizia alcuni e affligge altri, pare con inalterato successo di ascolti. Magia dei (piccoli o grandi) premi in denaro?

Il piccolo pubblico e il concorrente sulla graticola non sembrano sempre a proprio agio, anche perché la durata limitata dell’emissione non permette loro di entrare in una giusta atmosfera ludica prima dello scorrere dei titoli di coda. L’emissione è collocata in uno spazio privilegiato del palinse-sto. In questo senso, ci si attenderebbe qualcosa di più vivace e brioso, fermo restando che anche il garbo e la sobrietà (che sono un po’ la cifra stilistica dell’emissione e della condu-zione) sono da vedere in generale come un pregio.

BLACK JACKUn gioco a eliminazione che abbina domande di cul-

tura generale al gioco del blackjack e alle sue regole. Il concor-rente sopravvissuto alle eliminatorie affronta una griglia di do-mande e l’imprevedibilità delle carte estratte dal conduttore. Gioco di non immediata comprensione e, nel complesso, un po’ pesante e a volte noioso. Buona, e obbligata, è stata l’idea recente di introdurre qualche “variante” (ospite, amici dei concorrenti, personaggi portafortuna) per alleggerire l’am-biente. Al di là dei toni festosi e festivi, quasi camerateschi, la conduzione non è particolarmente convincente. L’interagire con i concorrenti è invero un po’ scontato, ciò che dà al gioco un senso di ripetitività e anche, per finire, di noia.

Scenografia bella ma un po’ incongrua rispetto alla natura del gioco, che forse funzionerebbe meglio con

ZeroVero

Il Rompiscatole

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6RUBRICA PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI NOTIZIE DAGLI ORGANI: IL MEDIATORE

I l rendiconto del mediatore pubblicato nel rapporto annuale della CORSI passa in rassegna il primo anno di attività dell’avvocato Francesco Galli, succeduto in

questa funzione all’avvocato Gianpiero Raveglia a partire appunto dall’inizio del 2014.

Come sappiamo, compito del mediatore (almeno di quello attribuito alla Svizzera italiana e alla sua radiote-levisione) è quello di cercare di favorire in prima battuta una conciliazione tra le parti, il recla-mante e la radiotelevisione, mancando la quale il mediatore stesso procede alla redazione di un vero e proprio rapporto e a una valutazione della fon-datezza totale o parziale del reclamo. Con questo atto formale si dà quindi la possibilità di un ricorso all’Autorità indipendente di ricorso in materia ra-diotelevisiva (Airr), la cui decisione è ulteriormente impugnabile al Tribu-nale federale. È abbastanza raro che un reclamo segua gli iter ricorsuali successivi a quanto di pertinenza del mediatore; negli ultimi anni uno dei casi più noti di decisione del Tribunale federale in questa materia è rappresen-tato dal ricorso Falò/Schmidheini per un servizio dedicato al patron della Eternit e al famoso processo di Torino.

Gran parte dei reclami, in questo 2014 come negli anni precedenti, riguarda trasmissioni di informazione e cronaca: non è difficile trovare, tra i casi trattati in questa e nella precedente gestione dell’organo di mediazione, servizi del telegiornale e del Quotidiano, ma anche contributi di Patti Chiari e Falò. Per quanto riguarda la procedura, la maggior parte dei reclami conformi del 2014 si conclude con la stesura del rapporto; una sola procedura si è conclusa con la conciliazione tra il reclamante e la RSI. Da una parte questo quadro permette di disporre di una rassegna esau-

stiva delle posizioni delle parti, non di rado di una analisi dei temi significativi della trasmissione con l’indicazione dei principi e degli articoli di legge ritenuti eventualmente critici e del parere del mediatore fondato sul quadro legislativo, su decisioni precedenti dell’Airr e del Tribunale federale, oltre che sull’esperienza dello stesso organo di mediazione. Nella serie dei casi esaminati dal mediatore nel 2014 sono rappresentate gran parte delle motivazioni che conducono

di solito al reclamo: il rispetto della plu-ralità delle opinioni nella trattazione di temi controversi, il diritto di replica, la lesione della personalità, l’oggettività nella presentazione di un argomento, il ruolo del giornalista e del moderatore, la mancata diffusione di una notizia e l’accesso ai programmi.

Nei tre casi di reclami ritenuti parzialmente fondati, uno riguarda un aspetto particolarmente delicato: quello delle fonti. Un servizio di in-formazione aveva riportato un fatto di cronaca di particolare rilevanza penale, aggiungendo che la persona accusata del grave reato e arrestata avrebbe, secondo voci raccolte nell’ambiente, manifestato più volte comportamenti ambigui, allarmanti e in concreto so-spetti. L’ente presso il quale la per-

sona lavorava avrebbe potuto in un qualche modo venire sospettato di non avere messo in pratica tempestivamente le misure necessarie alla prevenzione dei fatti. In questo caso, l’organo di mediazione ha ritenuto la cura delle fonti a disposizione come necessaria per una trattazione con-forme da parte del giornalista, il quale nel concreto non avrebbe operato in modo sufficientemente scrupoloso per la verifica delle informazioni ricevute e per quella della loro affidabilità e della loro provenienza. Per questo motivo, il reclamo in questione è stato ritenuto parzialmente fondato.

di STEFANO VASSERE, SUPPLENTE MEDIATORE RSI

L’ATTIVITÀ DEL 2014

La rubrica del mediatore RSI propone di volta in volta un caso di reclamo di particolare interesse.

Questa volta parliamo di….

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RUBRICA CO:RSI 7

O gni giorno la RSI serve alcune centinaia di mi-gliaia tra persone e nuclei familiari nella Svizzera italiana. Se a questa cifra aggiungiamo quanti ci

seguono oltre San Gottardo, ci avviciniamo al milione. Se poi consideriamo anche il pubblico potenziale che fruisce dell’offerta RSI online – e dunque in tutto il mondo – ecco che si arriva a numeri mai toccati prima nella quasi secolare storia della nostra Azienda.

Accanto alle cifre vi è però un secondo criterio, non meno importante: quello della vicinanza, della prossimità con gli utenti, quasi fisica, quotidiana, che il Servizio pubblico e tutti i suoi collaboratori devono alimentare e rafforzare.

Tra i miei obiettivi non numerici colloco in cima alla lista il desiderio che la RSI sia percepita sempre più non solo come credibile, equidistante, puntuale ed aggiornata nell’in-formazione, curiosa nei programmi di approfondimento, sor-prendente e divertente nell’intrattenimento, appassionante nello sport, ma anche quale Azienda aperta all’incontro, al

confronto con il proprio pubblico e come realtà produttiva profondamente radicata nel territorio in cui opera.

La RSI su questo territorio riversa gran parte delle proprie entrate: sotto forma di imposte versate dai dipen-denti (10 milioni di franchi circa di gettito fiscale nel 2014), ma anche di commesse ad aziende della Svizzera italiana (41 milioni di franchi, sempre nel 2014) per non parlare dei consumi che i collaboratori (oltre il 97% dei quali do-

miciliati in Svizzera) garan-tiscono alla piazza econo-mica regionale. Seppur su un piano diverso, c’è poi un altro aspetto – forse il più efficace – che cementa il legame tra i nostri radio-ascoltatori, telespettatori, internauti e l’Azienda: le visite guidate agli Studi di Besso e, soprattutto, di Comano, che coinvolgono ogni anno alcune migliaia di persone, dalle scolare-sche alle associazioni cul-turali, ricreative e sportive. Ogni volta queste visite gui-date diventano occasione privilegiata di contatto e di scambio di informazioni,

contribuendo anche a dar risposta ad interrogativi, dubbi, critiche che vengono espresse sul posto e dunque aiutano a rafforzare l’immagine di un’azienda che lavora, produce, gestisce con attenzione le risorse che i cittadini le met-tono a disposizione. Proprio per rendere questi percorsi guidati alla scoperta della RSI, delle sue specificità, dei suoi mestieri ancora più interessanti (con l’ambizione di interagire realmente con ogni singolo ospite), da qualche settimana abbiamo allestito nella sede di Comano un ap-posito “Studio tascabile” nel quale ognuno può provare a

VICINI PER VOLONTÀ

di MAURIZIO CANETTA, DIRETTORE RSI

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RUBRICA CO:RSI 8

cimentarsi con il mestiere di presentatore, di conduttore di un Telegiornale, di presentatore della meteo: la sua per-formance viene registrata e gli verrà messa a disposizione al termine della visita. Si tratta di un gioco, ma dietro a ogni gioco c’ è la volontà da parte della nostra azienda di coinvolgere attivamente i propri ospiti, trasformando il pubblico da collettività indifferenziata a singoli individui, ognuno dei quali nutre nei confronti della RSI attese, de-sideri, perplessità specifiche.

Accanto alla CORSI – che della somma di pubblici è la rappresentante istituzionale e che continua ad orga-nizzare, in stretta collaborazione con noi, qualificanti momenti di incontro e dibattito – la stessa RSI ha l’am-bizione e la volontà di dialogare, ancor più che in pas-

sato, con ognuno di Voi. Senza filtri, senza intermediari, mediante una comunicazione diretta e un contatto fisico, ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Negli Studi di Besso e Comano, se deciderete di venire a trovarci, ma anche presenziando, con stand informativi e con i nostri volti più noti, alle manifestazioni in calendario nel Paese: da Artecasa a Estival al Festival di Locarno a Castellinaria alle anteprime di produzioni RSI aperte al pubblico alle sempre frequentatissime serate tematiche Come eravamo condotte da Maria Grazia Bonazzetti Pelli facendo capo ai tesori filmati dei nostri Archivi. Come lo eravamo, come lo siamo sempre stati, anche nei prossimi anni saremo, in-sieme, la Vostra, la nostra RSI!

Le socie del “Forum Elle” -

l’organizzazione femminile

della Migros in visita

agli studi RSI a Comano

(dicembre 2014).

Una visita coordinata

dalla CORSI con la RSI

PER ISCRIVERSI AD UNA VISITA GUIDATA:

[email protected] [email protected] T. 091/803 53 21

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI NOTIZIE DAGLI ORGANI E DAL CONSIGLIO DEL PUBBLICO 9

Uno sguardo aperto su quello che succede nelle altre regioni della Svizzera

AVANCER ENSEMBLE IL FUTURO DELLE SOCIETÀ REGIONALI Una strategia nazionale per un maggiore coordinamento e una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di RAFFAELLA ADOBATI BONDOLFI, VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL PUBBLICO CORSI

E MEMBRO DEL GRUPPO DI LAVORO AVANCER ENSEMBLE

LA DOMANDA: alla luce dei cambiamenti tecnologici e sociali del pros-

simo decennio, la società civile come può contribuire con in-cisività e autorevolezza alla qualità dei programmi proposti dal servizio pubblico radiotelevisivo, vigilare efficacemente sui con-tenuti editoriali, tutelare l’indipendenza dell’offerta audiovisiva e formulare essa stessa aspettative verso l’offerta radiotelevisiva?

LA RISPOSTA: attraverso un osservatorio critico

(società regionali SRG SSR) che abbia le capacità, le possibilità e gli strumenti per intervenire con efficacia e tempestività e la certezza di essere ascoltato.

LO STRUMENTO: una strategia associativa nazio-

nale di riferimento che, senza annullare le specificità regionali, proponga obiet-tivi condivisi e misure capaci di raffor-zare l’efficacia, la rappresentatività e il legame con il pubblico delle società re-gionali, cogliendo le interessanti oppor-tunità dello scambio interregionale e della collaborazione con l’Azienda SRG SSR e con il territorio. Nella primavera 2013 il Consiglio d’amministrazione SRG SSR ha incaricato un gruppo di lavoro interregionale (Avancer ensemble) di elabo-rare un progetto di strategia associativa nazionale. La consulta-zione presso le società regionali è stata occasione di confronto e di reciproca conoscenza, dal quale si è cristallizzato un testo condiviso, che l’Assemblea dei delegati SRG SSR ha approvato il 5 dicembre 2014. Si è trattato di un interessante percorso dialettico, che attraverso lo scambio di idee e la valutazione di differenti visioni, ha rafforzato la consapevolezza del ruolo delle società regionali. Fra le priorità spicca la volontà di inco-raggiare e sostenere, con manifestazioni pubbliche e occasioni di dibattito (per es. creazione di un forum interregionale sulla politica dei media e sullo sviluppo del servizio pubblico), chi segue l’offerta del servizio pubblico audiovisivo e desidera con-

tribuire al suo posizionamento e alla sua valutazione. Per con-solidare il legame con il pubblico la strategia propone anche la pubblicazione dei mandati vacanti degli organi, l’ampliamento del Consiglio regionale e la possibilità per i soci delle società regionali di proporre richieste di verifica dell’offerta audiovisiva. Altri due concetti cardini sono l’informazione e la formazione come strumenti per accrescere l‘efficacia della partecipazione

della società civile. Un’informazione più tempestiva e completa e una migliore conoscenza del settore favoriscono la capacità di valutare con spirito critico e indipendente e rendono le società re-gionali reali interlocutori dell’Azienda. La strategia dedica grande attenzione anche al tema della collaborazione, sia fra le società regionali (incontri forma-tivi fra gli organi, piattaforme per la formazione e lo scambio di esperienze, osservazioni congiunte sui programmi), sia all’interno delle stesse società regio-nali come pure fra le società regionali e l’Azienda (nuove tempistiche e modalità di lavoro che permettano d’intervenire

efficacemente sulla programmazione, un maggiore ricono-scimento dei compiti delle società regionali nell’ambito della politica dei programmi, meccanismi di controllo della messa in atto delle proposte delle società regionali, manifestazioni congiunte per un maggiore radicamento del servizio pubblico nel territorio, valorizzazione della formazione e dello scambio di conoscenze specifiche). La strategia raccomanda inoltre di mantenere contenuta l’entità delle quote sociali, incoraggia un’armonizzazione della corporate identity e invita le società regionali ad ottimizzare il grado di eterogeneità della base sociale, coinvolgendo in particolare anche i giovani e le persone con retroterra migratorio. Questa strategia associativa è un punto di partenza. Ora le società regionali sono chiamate a sperimentare i vari percorsi proposti, scambiandosi esperienze e valutando i risultati ottenuti, consapevoli che l’adempimento della propria missione significa anche avancer ensemble.

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NOTE E GASTRONOMIA A BRACCETTO

RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 10

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 11

tazione in tutte le sue forme e declinazioni, questo testo ha il pregio di farci riflettere per un attimo sulle origini e sul significato del cibo. Siamo così abituati a disporne e a vederlo rappresentato ovunque, da dimenticarci che nell’era della comunicazione 2.0 e del mondo globalizzato, uno dei punti di contatto, di scambio, incontro e contaminazione è proprio il cibo, l’arte della cucina. Menu per orchestra, per un attimo, aiuta il lettore a recuperare la consapevolezza di quanto il cibo, oltre a soddisfare velleità mangerecce e goderecce, sia un veicolo di identità, sapere, tradizione, sia un portatore di cultura e di valori, lo stimolo e l’occasione di incontro e confronto. Una consapevolezza, la storia ci in-segna, molto evidente e radicata un tempo, quando il cibo, un lusso per pochi, andava a braccetto con la musica, l’uno

danzava insieme all’altra tra una portata e l’altra e in un dolce connubio raccontavano di amori e trionfi, elogiando le proprie proprietà benefi-che. Gioachino Rossini, nella prima opera de La gazza ladra canta di “un bacco trionfante” portatore di alle-gria “e nettare spumante che mantiene nelle vene il vigor,

la sanità”, mentre il Don Giovanni di Mozart esalta l’amore del protagonista per la buona cucina tanto che

il melodramma è un susseguirsi di pranzi e cene, feste e banchetti. Sono solo alcuni esempi, vino e cibo trovano eco e spazio anche nel secondo atto della Sonnambula di Bellini, nella Cavalleria rusticana di Mascagni e nelle opere di Giuseppe Verdi. I musicisti erano gourmet e i gourmet musicisti. Andando indietro fino al XV secolo, scopriamo quanto nelle corti l’arte gastronomica e l’arte musicale fossero protagoniste assolute dei momenti convi-viali, intesi come l’espressione di un nuovo costume sociale all’insegna della cultura, dell’eleganza e della sontuosità. Nel Rinascimento musica e cucina erano due arti che si esprimevano attraverso rituali e codici comportamentali precisi, il servizio da tavola raggiunse un livello d’apparato

S apevate che Luigi XIV, grazie al suo intestino più lungo del normale, aveva un enorme appetito e, per soddisfarlo, tra panettieri, pasticceri, macel-

lai, cuochi, rosticcieri, cantinieri e ortolani, alla sua corte aveva più di 500 persone al suo servizio? Vi hanno mai raccontato che nell’Italia settentrionale, tra il Seicento e il Settecento, su 42 pasticcerie e caffè cittadini ben 38 erano in mano elvetiche e, agli inizi del XVIII secolo, oltre cento locali erano gestiti da grigionesi? Conoscete la pasticceria Klainguti a Genova, dei quattro fratelli giunti da Pontre-sina nel lontano 1826, oggi un gioiello del centro storico? E avete mai sentito parlare di un certo Luigi Bianchini di Campo Blenio, capo cuoco al servizio della corte spagnola a Milano, esperto lavoratore e conoscitore di cacao?

Se tutto questo vi è nuovo, ma vi interessa, c’è un libro dal titolo “Menu per Or-chestra” che, passando per la musica, l’arte, naturalmente il cibo e la gastronomia, vi racconta ogni cosa per filo e per segno, il tutto con una leggerezza e, al tempo stesso, una abile capacità di analisi e sintesi, ricchezza di dettagli e curiosità storiche da rapirvi e condurvi in un viaggio gustoso e vibrante attraverso i secoli, i luoghi, le culture e alcuni personaggi che hanno fatto la storia della musica e della cucina. Insomma il volume edito da Armando Dadò, realizzato dalla CORSI (Società cooperativa per la Radio-televisione svizzera di lingua italiana) in collaborazione con la RSI e l’OSI (Orchestra della Svizzera italiana), ha la pretesa, attraverso i contributi di Giacomo Newlin, Marta Lenzi Repetto e Anna Ciocca-Rossi, di raccontarci l’arte culinaria a partire dagli antichi banchetti musicali fino ai moderni programmi radiotelevisivi.

Non solo, nell’epoca in cui di vino, gastronomia, slow food, fast food, cucina bio molecolare e quant’altro, sono piene riviste e giornali, in tv sbancano programmi di cucina come Masterchef e il tema di Expo 2015 è l’alimen-

di NATASCHA FIORETTI, GIORNALISTA

MENU PER ORCHESTRA, PASSANDO PER LA MUSICA, L’ARTE, NATURALMENTE IL CIBO E LA GASTRONOMIA, VI RACCONTA OGNI COSA PER FILO E PER SEGNO, CON UNA LEGGEREZZA E UNA ABILE CAPACITÀ DI ANALISI E SINTESI, RICCHEZZA DI DETTAGLI E CURIOSITÀ STORICHE DA RAPIRVI E CONDURVI IN UN VIAGGIO GUSTOSO E VIBRANTE ATTRAVERSO I SECOLI, I LUOGHI, LE CULTURE E ALCUNI PERSONAGGI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA MUSICA E DELLA CUCINA

Giovedì 5 marzo nella soleggiata cornice dell’Hotel Villa Principe Leopoldo di Lugano si è svolta la confe-renza stampa di presentazione del libro Menu per Or-chestra, prodotto dalla CORSI nell’anno dell’Expo uni-versale di Milano dedicato ai temi dell’alimentazione

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 12

e di messinscena mai eguagliato soprattutto nella storia ita-liana e senza equivalenti negli altri paesi europei. Un fasto che si replicherà anni dopo nelle grandiose feste tenutesi di Versailles alla corte di Luigi XIV, in quelle occasioni la tavola diventa palcoscenico di teatro, l’incontro a tavola una esplosione di tornei, balli e recite di commedie.

Ma la storia ci racconta anche del famoso banchetto da Filippo duca di Borgogna nel 1473, oppure di quello memorabile a Pesaro nel 1475 in occasione delle nozze di Costanzo Sforza e Camilla d’Aragona.

E se oggi si dice “i buoni affari si concludono a ta-vola”, a Milano la corte sforzesca è una delle prime ad utiliz-zare i ricevimenti conviviali come strumento di propaganda all’interno di un progetto globale di promozione politica, dando più importanza all’aspetto coreografico che al cibo. Il rapporto tra musica e cucina insomma affonda le sue radici nel carattere rituale che questi due elementi hanno assunto si può dire da sempre, sin dal tempo degli egizi, dei greci e dei romani che ci hanno lasciato ampie testimonianze dell’uso di accompagnare i banchetti con le musiche.

Oggi disponiamo di ben altri mezzi di comunica-zione per parlare di cibo, alimentazione e gastronomia rispetto all’antichità, ma questo non significa parlarne sempre in modo adeguato, associando il cibo ad uno stile di vita, all’identità di un luogo o di un paese, ai suoi usi e costumi, alle sue risorse territoriali, alla sua storia oppure, semplicemente, a temi di etica e di impatto ambientale. Un modo di raccontare di cui in particolare dovrebbe ambasciatore il servizio pubblico in quella che è la sua missione formativa ed educativa. Luigi Pedrazzini, Presi-dente CORSI, nella prefazione al libro, ricorda come sia il caso della RSI “musica e cucina, musica classica e cu-cina di qualità in particolare, appartengono stabilmente

all’offerta di programmi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, sono frutto di accurate ricerche e con-sentono ampi approfondimenti, come richiede la missione di servizio pubblico radiotelevisivo”. Menu per orchestra ripercorre quelli che sono stati i programmi di maggior successo, sia per la radio che per la televisione. Tra i tanti ricorda Il Convivio, trasmissione settimanale della metà degli anni 90’ curata da Giacomo Newlin, in cui si alterna-vano temi e ospiti del panorama enogastronomico non solo della Svizzera italiana, ma anche del resto della Svizzera e dell’Italia, oppure Cosa bolle in pentola?, programma per la TV curato da Giuseppe Foppa che ha definitivamente trasformato pasta, riso, carne, pesce e verdure in protago-nisti dello schermo televisivo.

Per concludere in musica, si segnala la moderna rac-colta di brani sinfonici abbinati ad un raffinato menu ga-stronomico, con tanto di svariate ricette realizzate dall’Or-chestra della Svizzera italiana, che vanno a sublimare la conclusione del libro. Un’opera, come ha ricordato Dino Balestra, direttore RSI dal 2006 al 2011, che “vuole essere un omaggio al rapporto tra Orchestra della Svizzera ita-liana, costituita nel 1935, e la RSI che da ottant’anni non ha mai smesso, pur attraverso varie fasi di alimentarsi e di crescere”. E l’alimentazione, come il testo della CORSI ci ricorda, non passa solo dal palato …

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A seguito di un referendum lanciato dall’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) che ha raccolto oltre il doppio delle 50’000 firme ne-

cessarie, il prossimo 14 giugno 2015 il popolo svizzero dovrà esprimersi alle urne sulla revisione della legge ra-diotv (LRTV). Essa prevede essenzialmente la modifica del sistema di riscossione del canone, con il passaggio a un canone generalizzato per tutte le economie domestiche e l’estensione del pagamento alle aziende con un fatturato superiore a 500’000.- CHF, che in Svizzera corrisponde al 25% delle attività imprenditoriali.

L’USAM si esprime contro questa revisione che considera al pari di una nuova imposta, e che secondo le sue stime, costerebbe alle imprese circa 200 milioni di franchi. Attualmente, tutte le aziende che posseggono apparecchi riceventi sono tenute a pagare il canone. Con

la nuova legge, le piccole medie aziende con un fatturato inferiore a 500’000 CHF (75%) verrebbero automatica-mente esentate dal pagamento.

Il dibattito è acceso e ha spaccato soprattutto il mondo economico. Per i cittadini la questione è più semplice in quanto secondo la nuova procedura, la tassa di ricezione passerebbe dagli attuali 462.- CHF a 400.- CH annuali, e per la sola residenza primaria.

Il Consiglio federale e il Parlamento sono favorevoli alla revisione.

In questo dossier speciale vi presentiamo le ragioni del sì e del no alla revisione della Legge federale sulla Radiotelevisione, alcune voci favorevoli e una sola voce critica, poiché è risultato difficile reperire dichiarazioni esplicitamente contrarie da pubblicare in questo dossier.

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REVISIONE DELLA LEGGE RADIO TVDi cosa si tratta

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Il CdA della SRG SSR in visita alla CORSI e alla RSI

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LE RAGIONI DEL NO (dal sito internet di sgv-usam.ch, Argomentario contro la revisione della LRTV)

NO AL CANONE BILLAGGENERALIZZATOTutti i menages privati e tutte le aziende che conse-

guono una cifra d’affari superiore a CHF 500’000.- do-vranno versare il nuovo canone Billag. Perché le aziende devono pagare il canone, visto che solo le persone fisiche possono vedere la TV e ascoltare la Radio?

NO ALLA DOPPIA IMPOSIZIONEDELLE AZIENDEIl nuovo canone costerà tra i CHF 400.- e i CHF

39’000.- . Per l’economia ciò rappresenta un onere supple-mentare di ca. CHF 200 mio. Assoggettare al canone le imprese con più di mezzo milione di cifra d’affari equivale all’introduzione di una doppia imposizione, dato che il ti-tolare dell’azienda e i suoi collaboratori che pagano già il ca-none come persone private lo ripagherebbero come azienda.

NO ALL’ONNIPOTENZA DEL CONSIGLIO FEDERALE IN MATERIA D’IMPOSTEAssegnare alla Confederazione la competenza di fis-

sare l’ammontare del canone lascia presagire che vi saranno in futuro rapidi aumenti del canone senza passare attra-verso un processo decisionale democratico. Negli ultimi anni i ricavi del canone sono continuamente aumentati in virtù dell’immigrazione. Malgrado essi siano sempre più importanti, una riduzione del canone non è stata presa in considerazione. Questo dimostra che se la competenza di fissare il canone sarà attribuita al Consiglio Federale le correzioni apportate non potranno che tendere verso l’alto. Nel 1990 il Consiglio federale aveva fissato il canone a CHF 279.- annui, Oggi i ménages devono versare CHF 462.-, che rappresentano un aumento di ca. 60%.

NO A UNA PROCEDURA PROBLEMATICA PER LO STATO DI DIRITTOIl modo di procedere della Confederazione è proble-

matico. L’introduzione di una nuova imposta passa obbli-gatoriamente attraverso una revisione della Costituzione. La costituzionalità del progetto di revisione è contestata da eminenti specialisti di diritto pubblico.

ALT AL SACCHEGGIO DEI CITTADINI,DELLE PMI E DELL’ECONOMIATutti vantano i meriti delle PMI, spina dorsale

dell’economia. Tutti auspicano una diminuzione dei co-sti amministrativi, esortano all’adeguato sviluppo delle PMI, all’alleggerimento burocratico e al mantenimento in buona salute della piazza industriale svizzera. Cionono-stante i politici non smettono di agire in senso contrario e di votare nuove imposte supplementari: la revisione ha il solo scopo di percepire più soldi dalle imprese per in-grassare le casse della SSR, il cui budget raggiunge oggi i CHF 1,3 mia. E’ più di quanto ci vuole.

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LE RAGIONI DEL SI (dal sito internet del Comitato nazionale interpartitico, Argomentazioni a favore della revisione della LRTV)

ABBASSAMENTO GENERALE DEL CANONECon la nuova LRTV, tutte le economie domestiche

pagheranno meno. Il canone ammonterà a circa 400.- in-vece degli attuali 462.- franchi. Il 75% delle aziende sviz-zere non sarà tenuto a pagare il canone e un altro 9 % pa-gherà meno che oggi. La riduzione è possibile, poiché non vi saranno più telespettatori e radioascoltatori clandestini.

LE AZIENDE NE TRARRANNO BENEFICIOFinora, tutte le aziende dovevano corrispondere la

tassa. Adesso il 75% delle aziende sarà esonerato dal ca-none, segnatamente tutte le imprese che generano una cifra d’affari soggetta all’IVA inferiore a mezzo milione di franchi. Il 9% delle aziende con una cifra d’affari fino a un milione di franchi pagherà solo 400.- franchi all’anno, ovvero il 35% in meno di prima. In seguito all’abolizione del canone legato all’apparecchio, il tasso massimo del canone ammonterà a 39’000.- franchi.

CANONE MEDIATICO SOCIALEI beneficiari di prestazioni complementari all’AVS/

AI non dovranno pagare per ascoltare la radio e guardare la televisione. Saranno inoltre esentate dal canone anche le persone che vivono in un istituto.

EQUITÀ NEL CONSUMO MEDIATICOIl nuovo sistema del canone è equo, in quanto non

vi saranno più telespettatori e radioascoltatori clandestini.

CANONE MEDIATICO MODERNONel frattempo i programmi televisivi si pos-

sono ricevere ovunque via computer, tablet o smartphone. L’imposizione basata sul possesso di ap-parecchi radiofonici o televisivi non è più al passo con i tempi. L’abolizione del canone legato all’ap-parecchio è dunque al passo con i tempi e necessaria.

MENO BUROCRAZIAIl canone mediatico si applicherà a prescindere dal

numero e dal tipo di apparecchi di ricezione.

ADDIO AI CONTROLLII fastidiosi controlli a domicilio saranno superati.

Siccome ciascuno pagherà la sua parte, non esisteranno più telespettatori e radioascoltatori clandestini e i controlli diventeranno superflui.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI E UNA RASSEGNA STAMPA SULLA TEMATICA, VI INVITIAMO A SEGUIRE GLI AGGIORNAMENTI SUL NOSTRO SITO INTERNET WWW.CORSI-RSI.CH

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Q uesto numero di per.corsi dedica ampio spazio alla revisione della legge sulla Radio Televisione (LRTV) che sarà posta in votazione il prossimo

14 giugno 2015, a seguito del referendum lanciato a livello nazionale dall’Unione Arti e Mestieri(USAM).

La CORSI vuole contribuire a far meglio conoscere il tema della votazione e vuole assolvere nel contempo il compito di creare attenzione attorno alle questioni che interessano da vicino la RSI in quanto servizio pubblico, e lo vuol fare a più voci, coinvolgendo i membri del proprio Comitato del Consiglio regionale come pure voci esterne.

A mio parere secondo logica il popolo non dovrà temere di confermare le decisioni del parlamento federale. Il nuovo metodo di percezione del canone radiotelevisivo risulterà infatti più equo e più vantaggioso dell’attuale per le persone e per le famiglie. Più equo perché tiene conto del fatto che radio e televisione, grazie al diffondersi dei portatili e degli smartphone, entrano in tutte le case attraverso canali diversi, senza possibilità di controllo da parte delle autorità; più vantaggioso perché grazie alla generalizzazione del canone, il costo per famiglie e privati che attualmente lo pagano diminuisce da 462.- a 400.- franchi all’anno.

La storia delle votazioni in Svizzera ci dice che il popolo ha sempre ragione, non che vota sempre secondo quello che si potrebbe logicamente immaginare...

Ecco perché è comunque importante informare sulla votazione di giugno e far capire che un servizio pubblico moderno deve poter disporre di un sistema di finanzia-mento equo e affidabile. Ma è soprattutto importante sottolineare che la votazione del 14 giugno non è un referendum sulla radiotelevisione svizzera, sui suoi pro-

grammi, sui suoi costi o più in generale sull’esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo. Comunque vada a finire, infatti, il canone rimarrà; e se vincerà il referendum non sarà percepito in modo generalizzato e sarà più caro... per chi lo paga e continuerà a pagarlo.

L’approccio che ci permettiamo proporre - e cioè di richiamare l’attenzione sul fatto che voteremo in giugno soltanto sul sistema di percezione del canone e non in generale sul servizio pubblico, la RSI e i suoi programmi - non vuole ostacolare discussioni di principio. Sempli-cemente vorremmo evitare confusioni create a arte per indebolire agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine della SSR e delle sue unità aziendali (fra cui la RSI). Non è un mistero che, dopo la votazione sulla revisione della LRTV, saremo nuovamente chiamati alle urne su inizia-tive che mirano a un indebolimento radicale della SSR in quanto servizio pubblico. Si può allora immaginare il lancio di questo referendum come un primo colpo di piccone al servizio pubblico incarnato dalla SSR.

La missione della CORSI è quella di far riflettere sul servizio pubblico radiotelevisivo e promuovere questa discussione è uno dei nostri compiti ! È però essenziale rendere attenti che per un piccolo paese a rischio di interfe-renze come lo è la Svizzera, la discussione sull’esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo (oggi multimediatico) va condotta con responsabilità, evitando di confondere gli aspetti di metodo con quelli di sostanza. Ciò vale a maggior ragione per la nostra piccola regione svizzera di lingua italiana per la quale l’offerta della SSR gioca un ruolo significativo : solo un sistema di finanziamento equo e affidabile nel tempo permetterà di salvaguardare la rete di solidarietà nazionale da cui dipendono i destini della RSI.

L’OPINIONE DEL COMITATO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CORSI

di LUIGI PEDRAZZINI, PRESIDENTE CORSI

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ATTUALE, EQUA E SEMPLICEQuesti i tre aggettivi con cui si può definire la re-

visione della Legge sulla radiotelevisione a proposito del canone per la ricezione di programmi SSR/RSI.

Attuale perché è ormai un dato di fatto che oggi mol-tissime persone (soprattutto giovani) accedono ai programmi RSI, e non solo, non più solo attraverso la radio e la televi-sione, bensì in misura spesso maggiore e crescente attraverso altri strumenti come il telefonino, i tablets e i computer.

Equa, perché in primo luogo produce un significa-tivo risparmio per tutti coloro che oggi pagano il canone, che passa da 462.- a 400.- CHF. Equa, perché permette a chi effettivamente non ha accesso a questi mezzi alternativi e non usufruisce nemmeno della radio e della televisione, di poter chiedere, nei primi cinque anni di applicazione della legge, l’esonero dal pagamento del canone stesso. Equa perché tutti coloro che beneficiano di rendite com-plementari saranno esonerati totalmente dal pagamento del canone. Equa, perché fa partecipare ai costi anche le attività economiche, escludendo però dal pagamento del canone stesso tutte quelle attività che producono una cifra d’affari fino a CHF 500’000.-, cioè di fatto circa il 75% di tutte le aziende, quelle piccole e la maggioranza delle medie aziende del nostro Paese.

Semplice, infine, perché snellirà enormemente la bu-rocrazia, cancellando l’intermediazione della Billag, con tutti i costi da essa generati, e renderà anche inutili gli accertamenti sul territorio per verificare chi usufruisce o meno dei servizi offerti dalla RSI o dalla SSR in generale.

Per questo si tratta di una modifica di Legge che deve essere accettata con convinzione dalla Svizzera ita-liana per garantire un futuro alla nostra RSI.

NON CI SARANNO MAGGIORI ENTRATE PER LA SSRIl canone per la SSR ammonta oggi per le economie

domestiche a CHF 462.— per anno e si prevede che, con la nuova legge sulla radiotelevisione (LRTV), scenda a CHF 400.— e che sia dovuto una sola volta [sia per la residenza primaria che per quella(e) secondaria(e)]. Per contro saranno tenute al pagamento del canone tutte le famiglie e tutte le aziende in quanto tutti oggi consumano trasmissioni SSR sul telefono, sul tablet, sul computer oltre che tramite radio o televisione. La revisione della legge comporterà uno sgravio per le economie domestiche molto importante. Ma – contrariamente a quanto soste-nuto dai referendisti – la SSR non riceverà delle risorse su-periori a quelle attuali. Le maggiori (limitate) entrate del canone andranno a favore delle emittenti radio e tv locali, specialmente di coloro che investiranno nella formazione continua dei giornalisti. La nuova legge persegue piut-tosto un miglioramento dell’informazione offerta dalle emittenti private che per questo aspetto contribuiscono al servizio pubblico a fianco della SSR. Quindi pagare meno, pagare tutti e contribuire nel contempo al miglioramento dell’informazione di radio e tv private.

di ANNA BISCOSSA, VICEPRESIDENTE CORSI di FABRIZIO KELLER

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PAGARE QUASI TUTTIPER PAGARE MENOQuindici percento di sconto per tutti i cittadini sul

canone. E’ questo – in sintesi – il succo della nuova legge radio-tivù (LRTV). Una modifica che non è piaciuta a tutti e che quindi saremo chiamati ad approvare (o no) in votazione a giugno.Per noi cittadini vuol dire pagare 400.- franchi all’anno di canone invece di 462.-, per una parte dell’economia (circa il 25% delle aziende) significa una nuova imposta.

Occorre quindi soppesare vantaggi e svantaggi del nuovo sistema che – comunque – non aumenterà il totale delle risorse messe a disposizione di SSR e delle televisioni private svizzere.

Perché si passa da una sorta di tassa sul possesso di un apparecchio radio o TV ad un’imposta generalizzata? Perché secondo il Consiglio Federale e il Parlamento oggi con qualsiasi ordinatore connesso ad internet (computer, telefonino, tablet, ecc.) si può usufruire dei programmi radio e TV della SSR o delle televisioni e radio private.

E in effetti sono sempre più le persone che ascoltano la radio sul telefonino quando la mattina salgono sul bus o sul treno per andare a scuola o al lavoro; basta guardarsi in giro e notare tutte quelle persone con le cuffiette nelle orecchie.

Una cosa però dovrà essere chiarita entro il 14 giu-gno: l’accesso a radio e TV digitale dovrà essere garantito a tutti. Altrimenti questa riforma non sta in piedi.

LA NUOVA LRTV: UNA GARANZIA PER IL SERVIZIO PUBBLICOÈ difficile capire quali siano le vere ragioni che

stanno alla base del referendum contro la nuova LRTV, che alla fine porta a una riduzione del canone per tutte le economie domestiche e per la maggior parte delle aziende che usufruiscono di mezzi di ricezione attraverso i diversi strumenti innovativi messi a disposizione delle nuove tecnologie ( oltre che radio e televisioni, computer, tablet e smartphone).

Il dubbio che può nascere è quello di un attacco alla SSR, oltre che ad altre emittenti con un chiaro mandato di servizio pubblico. Perché un finanziamento pubblico adeguato ed un controllo democratico costituiscono l’unica garanzia per un’offerta audiovisiva autonoma e competitiva, che sia in condizione di tenere in debita considerazione la pluralità della vita culturale, politica ed economica della Svizzera. A maggior ragione ciò vale per la Svizzera italiana quale minoranza linguistica: la garan-zia di un finanziamento fondato su un modello federalista e solidale fra le diverse regioni costituisce la premessa per assicurare l’attuale alta qualità della produzione RSI e la salvaguardia del diritto delle cittadine e dei cittadini ad una informazione indipendente e pluralista

di MICHELE FOLETTI di GABRIELE GENDOTTI

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REVISIONE COME STRUMENTO PER UNA MIGLIORE COMPETITIVITÀUna revisione presuppone che le premesse su cui poggia

la legge siano superate dalla esigenze attuali. Mi chiedo: di fronte a un settore complesso come quello della tecnologia radiotelevisiva, è sufficiente parlare di revisione oppure è più opportuno parlare di radicale cambiamento? Sappiamo che le nuove generazioni ormai vivono di tecnologia e quindi le mo-dalità di fruizione delle generazioni degli anni 70/80 sono ampiamente rivoluzionate. È chiaro che le tecnologie oggi inseriscono tutti in un mondo virtuale, dove non esistono più limiti territoriali e dove la difesa ad oltranza delle entità nazionali può risultare un esercizio velleitario. Ben venga quindi la revisione, ma attenzione a non ancorarci a modelli che potrebbero costituire un semplice maquillage senza en-trare nel profondo del cambiamento. Una televisione, come la nostra, quindi un mezzo d’invormazione deve mantenere la sua indipendenza, che non va confusa con l’espressione di umori o dei sentimenti di chi formula l’informazione: questo penso sia il grande dilemma alla base del servizio pubblico. Più che “servizio pubblico “ a mio giudizio sarebbe corretto dire “al servizio del pubblico”. Poiché questo è in definitiva l’atout di un mezzo così importante, che subisce concorrenze forti e che deve trovare nuovi spazi e nuove opportunità. L’auspicio è che la revisione sia foriera di razionalizzazioni, ma soprattutto assicuri una competitività che permetta alla SSR di essere all’avanguardia e quindi di potersi anche liberare da vincoli che condizionano la potenzialità di concorrenza che oggi viene chiaramente delimitata. Vedremo se gli at-tori chiamati alla grande sfida, sapranno vincerla. Io sono convinto di si! a condizione che tutte le forze sul territorio elvetico sappiano giocare lealmente in squadra.

ANCHE I DIPENDENTI SSR PAGHINO IL CANONE!Dalla nostra nomina nel 2012, su proposta di Michele

Foletti, il Comitato e il Consiglio regionale della CORSI non sono più esonerati dal pagamento del canone radiote-levisivo. Abbiamo ritenuto corretto pagare il canone come tutti i cittadini. La nuova legge radio TV in votazione il prossimo 14 giugno prevede uno sconto del 15% per le fami-glie ed i cittadini svizzeri che pagheranno Frs. 400.- annui rispetto agli attuali Frs. 462,50.-. I beneficiari di prestazioni complementari AVS ed i residenti nelle case anziani saranno esentati. Oltre il 70% delle piccole e medie imprese svizzere, i piccoli commerci che costituiscono la spina dorsale del tessuto economico nazionale, saranno esentate.

Salviamo LA2: ci stiamo impegnando per assicurare che le intenzioni di spostare su Internet l’offerta del secondo canale televisivo diventi un progetto nazionale per evitare che si trasformi in un progetto di puro smantellamento. Questa nuova modifica legislativa ci permetterà di mantenere per la Svizzera italiana, in nome del federalismo, delle importanti risorse economiche.

Io sono disposto a difendere, nel nome del federalismo e della coesione nazionale, questa proposta che favorisce non solo la SSR ma anche le radio e le televisioni private, a condi-zione che anche i dipendenti della SSR facciano, come tutti i cittadini di questo paese, la loro parte. Ai cittadini non è più data la scelta di pagare il canone perciò sono convinto che non si giustifica più nemmeno l’esonero per i dipendenti SSR. Questo dovrà avvenire senza un corrispettivo aumento di stipendio ma mettendo mano al proprio porta monete. Altrimenti è politicamente scorretto, poco difendibile e a mio avviso non equo.

di GIORGIO GIUDICI di PAOLO SANVIDO

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Il vero tema, vitale per noi ticinesi e svizzeri italiani, al centro del referendum del prossimo 14 giugno non può che avere una risposta: sì alla revisione della Legge sulla radiotele-visione, quindi sì al nuovo sistema di percezione del canone, no, un chiaro no ai referendisti. Perché dico “vitale per noi ticinesi”? Pur comprendendo la riluttanza di una parte dell’e-conomia, invito tutti a riflettere su ciò che è in gioco. E’ vitale per noi svizzeri‐italiani, che tanto spesso deploriamo la asserita sordità di Berna rispetto alle nostre petizioni e alle nostre at-tese, poiché il modello di finanziamento tramite il canone e il conseguente riparto del gettito tra le regioni linguistiche con-traddice clamorosamente queste critiche: la chiave di riparto è un esempio indiscusso, forse unico, di federalismo riuscito e compiuto. La RSI riceve ben il 23% delle risorse globali delle SSR, a fronte di una popolazione di lingua italiana che non raggiunge il 5%. Ogni qualvolta la SSR ha attraversato fasi di difficoltà finanziarie, spesso per far fronte ai massicci investimenti che la vertiginosa evoluzione tecnologica esige (e continuerà a esigere in futuro) vengono a galla proposte di tagli di reti radiofoniche o del secondo canale TV nelle re-gioni demograficamente minori. Non riprendo l’argomentario a favore della revisione (l’ampliamento della ricezione grazie alla rivoluzione digitale; la maggior equità, la riduzione di fatto del canone per le economie domestiche, ecc.) che altri fanno meglio di me. Concludo esprimendo la mia non esigua incomprensione nei confronti delle motivazioni di coloro che nutrono l’illusione che in un mercato di per sé già minuto (7 milioni di abitanti) e oltretutto frammentato in quattro regioni linguistiche, possano esistere entità private in grado di fornire un servizio pubblico completo di accertata e riconosciuta qua-lità. Qual è quello (pur perfettibile, ci mancherebbe) della SSR.

LA SSIC TI CONTRO LA REVISIONE DELLA LEGGE SULLA RADIOTELEVISIONE (LRTV)L’offerta che la revisione della legge propone, a prima

vista, potrebbe anche essere ritenuta allettante: facciamo pagare il canone anche alle imprese così le economie do-mestiche pagheranno di meno. Interessante! Vediamo però le cose un po’ più in dettaglio. Pur riconoscendo le difficoltà di applicazione differenziata, un canone radio-televisivo dovrebbe basarsi sul principio di causalità. Se il sistema attuale non lo è, quello proposto lo è ancora meno, molto meno se penso all’edilizia. Lo vedete il muratore mentre costruisce un muro, con a fianco un monitor per seguire l’arrivo di una tappa del Tour de France? Io no! Nell’edilizia la cifra d’affari (CA) annua per ogni operaio varia dai 200 ai 250’000 Franchi. Questo significa che già un’impresa con 3 dipendenti, superando la soglia dei 500’000.- franchi, verrebbe assoggettata alla nuova LRTV e dovrebbe versare un canone minimo di Fr./anno 400.- mentre con 5 dipendenti (CA > 1 Mio) la tassa passerebbe già a Fr./anno 1’000.-. Per le aziende, i cui dipendenti vengono assunti per svolgere determinate mansioni e non certo per tenersi informati sugli avvenimenti mondani tra-smessi da radio e tv, il nuovo sistema risulterebbe una dop-pia imposizione in quanto, anche se un dipendente dovesse ascoltare o guardare un programma in ufficio, il canone l’avrebbe già pagato quale cittadino. Per l’edilizia o anche altre imprese che svolgono l’attività all’esterno e quindi non possono certo permettersi distrazioni, questa tassa diverrebbe un’imposizione fine a se stessa. Ecco perché la SSIC, sia a livello nazionale che cantonale, raccomanda di respingere la modifica della LRTV.

di CLAUDIO GENERALI, GIÀ VICEPRESIDENTE SSR E PRESIDENTE ABT

di VITTORINO ANASTASIA, DIRETTORE SSIC TI

VOCI ESTERNE22

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EVITARE LA CONFUSIONE DEI TEMILa revisione della legge presenta aspetti tecnico eco-

nomici ed elementi di un dibattito politico che vanno al di là del legittimo gioco delle parti sulle nuove modalità di riscossione del canone. I contrari (referendisti) pren-dono spunto dalla revisione per (ri)sollevare altri temi come ad esempio il ruolo di servizio pubblico della SSR, la sua struttura dei costi, l’uso e la gestione degli introiti, la quantità e la qualità delle prestazioni, ecc. .

Dal punto di vista tecnico economico, a mio giu-dizio quanto proposto dalla revisione è condivisibile. Re-lativamente al dibattito politico, alcune argomentazioni contro la revisione meritano attenzione. Condivido la necessità di affrontare con attenzione e continuità anche le problematiche strategiche e aziendali della SSR, ma que-sto, a prescindere dalla revisione della legge. Non bisogna confondere i temi. È necessario affrontarli in modo com-plementare, cominciando con l’accettare i cambiamenti legati al sistema di percezione proposti dalla nuova legge.

Il comitato direttivo dell’ACSI ha preso posizione favorevole sulle nuove modalità di prelievo del canone radiotelevisivo. Infatti, la posizione dell’ACSI sulla ne-cessità del canone universale per il mantenimento di un servizio pubblico di qualità e per la difesa degli interessi delle regioni minoritarie era già acquisita.

Il progetto di nuove modalità di riscossione del ca-none, oltre a diminuire leggermente il carico dello stesso per tutti gli utenti che lo pagavano già, permetterà un incasso più rapido ed efficiente, evitando numerosi con-trolli, senza penalizzare i gruppi di popolazione che già erano esenti dal pagamento, oltre a rafforzare il sostegno alle emittenti locali con mandato di servizio pubblico.

di SIEGFRIED ALBERTON, ECONOMISTA di LAURA REGAZZONI MELI, SEGRETARIA GENERALE ACSI

VOCI ESTERNE23

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APPUNTI24

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 25RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 25

IL VOLUME SI TROVA NELLE LIBRERIE DELLA SVIZZERA ITALIANA (A MILANO DA HOEPLI) OPPURE SU ORDINAZIONE DALL’EDITORE DADÒ [email protected]; 091 756 01 20— Sul sito della CORSI trovate una sezione interamente dedicata al libro! Venite a vedere!

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I GIOVANI NEL MARE DELLE INFORMAZIONI. COME AIUTARLI A FARE SCELTE LIBERE E RESPONSABILI — SOMMERSI DALLE INFORMAZIONI? FIGLI, FAMIGLIE E INFORMAZIONE DIGITALELugano, giovedì 5 marzo, Studio 2 RSI

RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 26

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 27

RSI Maurizio Canetta intervenendo alla serata, “noi come azienda dei media e di servizio pubblico in questi tempi di cambiamenti possiamo capire quali sono le strade da per-correre e gli strumenti da mettere in campo per soddisfare le esigenze informative dei più giovani. Tante volte i media sono sotto accusa per la loro disattenzione, queste serate sono utili a noi professionisti del settore per aumentare il

grado di tensione e di atten-zione positiva”. E se Internet mette a dura prova il mondo dei media fa altrettanto con quello della scuola. “Perché a scuola non si insegna Inter-net?” esclama Crepet, “una

volta si insegnava ad usare il vocabolario!”. “La scuola si sta attrezzando”, dice Ilario Lodi, presidente di Pro-Juventute, per seguire e guidare quei giovani che oggi studiano in Rete e cercano video su youtube, “prescindendo dal rap-porto con persone fatte di carne e sangue”. Motivo per

cui la “scuola sta tornando a frequentare quei territori che aveva in parte abbandonato che sono più legati ai concetti base di affettività, amicizia, capacità di gestire il proprio spazio e il proprio tempo”. Bisogna anche tenere conto

del fatto che “Internet è uno strumento educativo, pedagogico e culturale piatto, che dà accesso in egual

modo a contenuti semplici e a contenuti complessi”, rileva Crepet. In altre parole non esiste Google per bambini e per adulti. Inoltre, studiando in Rete i ragazzi sono abituati a delegare ad una macchina la soluzione dei loro problemi, il loro massimo sforzo è sedersi al computer e digitare pa-role nel motore di ricerca. Un tempo, al tempo di Crepet

in cui non c’erano neanche le fotocopie, fare una ricerca significava andare in biblio-teca, a casa della zia che ne

sapeva di più “la nostra generazione è venuta su come un

H a preso avvio un nuovo ciclo di 4 serate aperte al pubblico organizzate dalla CORSI in collabo-razione con RSI, il Dipartimento Formazione e

Apprendimento della SUPSI, l’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni e la Scuola Cantonale di Commercio, sul tema giovani, comunicazione, informazione e formazione.

“Internet è un elettro-domestico interessante, un adeguamento ai tempi. Non possiamo più farne a meno, così come non possiamo più stare senza frigorifero o senza citofono”. Insomma secondo Paolo Crepet, psichiatra, psicologo e sociologo, Internet è entrato nelle nostre case, nei nostri gesti e nelle nostre abitudini quotidiane ma non esageriamo nel dargli tutta questa importanza! Un’importanza che invece Giulia Fretta, giornalista e moderatrice della serata organizzata dalla CORSI lo scorso 5 marzo, dati alla mano, ha voluto sottoline-are in particolare riguardo all’utilizzo che ne fanno i giovani: in Svizzera il 66% dei ragazzi a partire dai 15 anni naviga in Rete, il 33% dei giovani dai 14 ai 19 anni frequenta le chat, il 90% dei ragazzi oltre gli 11 anni accede a Internet non sorvegliato, il 40% dichiara che i genitori non sono informati sui loro movimenti in Rete. Il perché i giovani stanno in Rete è presto spiegato: per comunicare con gli amici, fare amici-zia, trovare informazioni, trovare commenti, leggere testi, giocare online, lavorare, studiare, comprare, praticamente per tutto. Per questo anche i media, in particolare quelli di servizio pubblico come la RSI, vogliono capire che cosa fanno e che cosa vogliono le nuove generazioni quando si parla di informazione, affinché, ha detto il direttore

di NATASCHA FIORETTI, GIORNALISTA

con: Paolo Crepet, psichiatra, scrittore e sociologo Ilario Lodi, direttore di Pro-Juventute Svizzera italiana

Moderatrice: Giulia Fretta, giornalista

STUDIANDO IN RETE I RAGAZZI SONO ABITUATI A DELEGARE AD UNA MACCHINA LA SOLUZIONE DEI LORO PROBLEMI, MENTRE UN TEMPO FARE UNA RICERCA SIGNIFICAVA ANDARE IN BIBLIOTECA, O A CASA DELLA ZIA CHE NE SAPEVA DI PIÙ. INTERNET, PARADOSSALMENTE, INDUCE A “UNA GRANDE LENTEZZA COGNITIVA”

“PERCHÉ A SCUOLA NON SI INSEGNA INTERNET? UNA VOLTA SI INSEGNAVA AD USARE IL VOCABOLARIO!”

CREPET METTE PERÒ IN EVIDENZA ANCHE L’INTERNET INTELLIGENTE “QUELLO CHE CI FA SCOPRIRE CHE COSA ACCADE NEL MONDO” E RICORDA IL GRANDE CONTRIBUTO CHE LA TECNOLOGIA HA DATO ALLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI O CON GRAVI MALATTIE COME LA “SLA”

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 28

problem solving, conoscevamo le difficoltà e i no della vita, ed eravamo abituati a risolverli”, mentre Internet, parados-salmente, induce a “una grande lentezza cognitiva”. Oltre al fatto che utilizza solo una parte della nostra identità, non usa tutti i nostri cinque sensi “penso alla manualità, al tatto, all’olfatto...Internet può darti la ricetta di un piatto orientale ma non farti sentire il suo profumo”, così come è in grado di darti infinite amicizie sui social che alla fine non sono amicizie “io da un amico voglio una pacca sulla spalla, non un like su Facebook”. Crepet mette però in evidenza anche l’Internet intelligente “quello che ci fa scoprire che

cosa accade nel mondo” e ricorda il grande contributo che la tecnologia ha dato alle persone diversamente abili o con gravi malattie come la SLA “ero collegato con una ragazza inserita dentro un polmone artificiale, io avevo uno pseu-domino, lei aveva il suo e parlavamo di molte cose. Credo onestamente di avere contribuito a dare un po’ di soffio di vita dentro a quella maledetta macchina, finché non si è spento tutto”. E, conclude, “iniziamo a costruire da qui, dal bello di Internet e della tecnologia”.

Il video della serata è disponibile sul sito internet della CORSI www.corsi-rsi.ch

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L’ANZIANO-PAZIENTE: QUALE FUTURO? Lugano, giovedì 12 marzo, Studio 2 RSI

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RUBRICA PER.CORSI COMUNI SERATE PUBBLICHE E ALTRI EVENTI SUL TERRITORIO, IN MEZZO A VOI 30

Terzo relatore, il dottor Graziano Ruggieri che ha centrato il suo esposto sulle domande cliniche senza risposte in relazione alla vecchiaia ed alle sue fragilità. L’excursus dalla filosofia alla letteratura ha considerato l’anziano come una «biografia» in divenire nella complessità degli itinerari clinici. Tra gli stimoli importanti, il concetto di limite in ogni fase della vita, ma fondamentale nell’anzianità: «la natura è

perfetta perché ha dei limiti».L’abilità del modera-

tore, il giornalista RSI An-tonio Bolzani, ha permesso di aprire con il pubblico una discussione che, grazie agli stimoli dei relatori, si è soffer-mata sui temi profondi, non da ultimo gli ultimi anni di vita della persona. Quale mo-

mento conclusivo del pomeriggio, l’intervento più «leggero» della responsabile del Dipartimento programmi e immagine RSI Milena Folletti e di Aldina Crespi, responsabile dei Contenuti giornalistici dell’Intrattenimento RSI, attraverso

filmati di interviste fatte per l’occasione. Gli over 65 hanno espresso le loro preferenze televisive e radiofoniche, dal telegiornale, ai documentari, alla musica classica ecc.Le responsabili RSI hanno ri-cordato come l’ offerta radio-

televisiva debba essere rivolta al pubblico in genere – comprese tutte le età – aspetto positivo ai fini di un

sempre miglior rapporto intergenerazionale. Ad «osservare» i lavori del pomeriggio, due rappresen-

tanti del Consiglio cantonale dei giovani: Francesco Galli e Endritt Pedetti, che riferiranno le loro impressioni nel corso dell’Assemblea del Consiglio anziani il prossimo 4 maggio.

Le conversazioni sono poi proseguite nel corso del gradito aperitivo, offerto dalla CORSI.

P omeriggio impegnativo, ma interessante quello or-ganizzato dal Consiglio anziani del Canton Ticino in collaborazione e con il sostegno della CORSI lo

scorso 12 marzo. Il titolo stesso del convegno poneva l’in-terrogativo legato all’anziano fragile: L’anziano-paziente: quale futuro? Dopo il saluto della presidente del CA Maria Luisa Delcò, quello gradito del presidente CORSI, Luigi Pedrazzini, che ha ricordato la metafora del ponte nel logo del Consiglio e della CORSI, anch’essa ponte tra le offerte radiotelevisive ed i fruitori del servizio pubblico.

Nella prima parte si sono presentati tre relatori.Ad iniziare è stato France-sco Branca, Capo dell’Uffi-cio anziani del Dipartimento sanità e socialità che ha illustrato i servizi e gli enti pubblici disponibili sul territorio per la fascia di età, chiamata della terza e quarta età. Interessanti le prospettive future verso il 2030 per il Cantone, la cui popolazione risulta la più longeva della Svizzera e che ha scelto una fornitura di servizi di qualità per l’anziano, delegandola a servizi e istituzioni esterni, assicurando loro il dovuto sostegno finanziario, piutto-sto - come avviene in altri Paesi - di erogarli in proprio.

Il dottor Guido Ongaro ha ricordato la nascita della geriatria nel Ticino, il duemila, anno in cui sono stati rico-nosciuti i diplomi in geriatria (in Ticino abbiamo 12 geriatri attualmente). Ha richiamato i «giganti dell’invecchiamento», cioè le grandi patologie (cadute - perdita di equilibrio - disturbi del cervello - disturbi delle funzioni vescicali). Interessante il ri-chiamo a Marjory Warren (1897-1960) chirurgo in una clinica di Londra, fondatrice nel 1930 della geriatria, avendo osservato che negli anziani ricoverati non venivano forniti i trattamenti riabilitativi e multidisciplinari di cui avevano bisogno.

di MARIA LUISA DELCÒ, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ANZIANI (TI)

L’EXCURSUS DALLA FILOSOFIA ALLA LETTERATURA HA CONSIDERATO L’ANZIANO COME UNA «BIOGRAFIA» IN DIVENIRE NELLA COMPLESSITÀ DEGLI ITINERARI CLINICI. TRA GLI STIMOLI IMPORTANTI, IL CONCETTO DI LIMITE IN OGNI FASE DELLA VITA, MA FONDAMENTALE NELL’ANZIANITÀ: «LA NATURA È PERFETTA PERCHÉ HA DEI LIMITI».

INTERESSANTI LE PROSPETTIVE FUTURE VERSO IL 2030 PER IL CANTONE, LA CUI POPOLAZIONE RISULTA LA PIÙ LONGEVA DELLA SVIZZERA E CHE HA SCELTO UNA FORNITURA DI SERVIZI DI QUALITÀ PER L’ANZIANO, DELEGANDOLA A SERVIZI E ISTITUZIONI ESTERNI, ASSICURANDO LORO IL DOVUTO SOSTEGNO FINANZIARIO, PIUTTOSTO - COME AVVIENE IN ALTRI PAESI - DI EROGARLI IN PROPRIO.

con: Francesco Branca, Ufficio degli anziani (DSS) Guido Ongaro, capo servizio geriatria, Ospedale cantonale di Bellinzona e Valli Graziano Ruggeri, medico primario della clinica Hildebrand di Brissago

Moderatore: Antonio Bolzani, giornalista RSI

a fine poMeriggio sono intervenute sul teMa: La piramide sociale e il nostro pubblico

Milena Foletti, responsabile Dipartimento programmi e immagine RSIAldina Crespi, responsabile contenuti giornalistici dell’Intrattenimento RSI

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32RUBRICA LA MIA RADIOTV 32

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33RUBRICA LA MIA RADIOTV

A lessia Ponti, classe 1981, sposata con Giacomo e mamma di Camilla, vive a Castel San Pietro, co-mune dove è sindaco dall’ottobre 2014. È il sin-

daco più giovane del Cantone Ticino. Ha studiato scienze della comunicazione all’Università della Svizzera italiana. Specializzata in comunicazione di impresa ed istituzionale, oggi è consulente presso AXA Winterthur.

I suoi hobby sono la scrittura e la lettura e ama i lunghi viaggi oltre oceano, anche se per il momento opta per mete più semplici e vicine.

Quali trasmissioni segue con particolare inte-resse e piacere alla RSI (radio, TV, web)?Personalmente preferisco guardare la TV anziché

ascoltare la radio. Della RSI mi piacciono molto i programmi di ap-

profondimento quali Falò e 60 minuti. Sono trasmissioni ben realizzate e toccano sempre temi attuali ed interes-santi per il pubblico.

Inoltre, trovo che la nostra informazione sia una delle migliori nel palinsesto di lingua italiana. Il più re-gionale Quotidiano è un prodotto molto ben curato e ben strutturato. In particolar modo gli approfondimenti sono sempre molto apprezzati.

Il Telegiornale è sicuramente un prodotto molto valido e che seguo quotidianamente, anche sul web.

Per quanto riguarda trasmissioni più leggere, seguo quasi sempre Piattoforte, che mi accompagna nella fascia oraria di preparazione della cena. È una trasmissione molto simpatica che dà spesso spunti e consigli culinari utili.

Inoltre mi piace anche Patti Chiari. Anche se al-cune puntate si allontanano un po’ dal tema della denuncia sociale rimane un prodotto vicino alla popolazione e di facile fruizione. Della radio ascolto occasionalmente Rete Tre, in particolare per la sua musica.

Cosa le piace sulle reti della concorrenza (svizzera, italiana, internazionale)?Della concorrenza preferisco soprattutto la Radio, ad

esempio Radio 3iii e a livello internazionale Radio Deejay.

Per quanto riguarda i programmi televisivi ci sono alcune serie TV prodotte per il mercato italiano che seguo con piacere, così come alcuni programmi di informazione politica: Report, Presa Diretta. Seguo molto volentieri Crozza nel paese delle meraviglie, che trovo davvero geniale e divertente. Inoltre mi piace lo stile intervista, come Che tempo che fa di Fazio.

Se potesse aggiungere un programma al nostro palinsesto, cosa suggerirebbe?Se potessi aggiungere un programma suggerirei un

quiz divertente. Quelli attuali onestamente non mi piac-ciono e li trovo o troppo banali o noiosi. Ricordo con piacere e simpatia le trasmissioni ormai storiche con Bigio Biagi, Cielomanca di Carla Norghauer, ma anche le più recenti Attenti a quei due di Matteo Pelli.

Anche un programma intervista in stile Che tempo che fa di Fabio Fazio potrebbe non essere male.

Una critica alla nostra radiotv…Della nostra tv come già detto non amo i quiz tele-

visivi. Se penso a ZeroVero, vedo una trasmissione statica, spesso noiosa, con un presentatore lontano dallo stile del pubblico ticinese. Non mi piace che una trasmissione pro-posta in una fascia oraria prima dell’informazione, quindi fruibile da tutta la famiglia, venga proposta da conduttori che non hanno nessun legame (salvo quello lavorativo) con il nostro territorio. Non sapere dove sia Bellinzona o Airolo per un presentatore di un quiz televisivo ticinese è piuttosto deludente e grave.

Anche Black Jack non mi piace; ci sono delle do-mande a volte davvero banali e non viene assolutamente catturato l’interesse del pubblico.

Della Radio non ascolto molto e quindi non posso permettermi di giudicare il palinsesto.

a cura di CHIARA SULMONI, SEGRETARIATO CORSI

ALESSIA PONTI

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34RUBRICA: CORSI IN BUCALETTEREGIORNALISTI E PENNE NOTE CI SCRIVONO

I l rapporto tra mondo della politica e mondo dei media è da sempre fatto di tensioni, dissapori e arrabbiature. Ma non c’è da scandalizzarsi o fare le finte verginelle nella speranza,

o piuttosto nell’illusione, che il mondo ideale possa soppiantare quello reale. Da anni mi occupo di politica cantonale al Cor-riere del Ticino e modero trasmissioni politiche a TeleTicino. E, credetemi, con il tempo si tende a relativizzare certi attriti che nascono, e il più delle volte muoiono, in breve tempo. Ma-gari per un articolo con un titolo un po’ spinto o per un commento non gradito. A parte che se un politico si lamenta un poco, forse non è poi un dramma. Anche se noi giornalisti, ammettiamolo, non siamo proprio dei santerelli: detestiamo gli scritti o le dichiarazioni banali e ricer-chiamo ciò che fa un po’ effetto, come si dice in gergo “che fa notizia”.

Ognuno di noi intrattiene rap-porti con una rete di persone che, per amicizia, per stima, ma spesso per una sorta di “interesse” (nel senso di vantag-gio, convenienza, utilità), chiudono un occhio e aprono la bocca o allungano la mano per passare un documento che potrebbe essere d’interesse giornalistico per il grande pubblico. Ma questa valutazione compete esclu-sivamente al giornalista. Quello furbo e un po’ scaltro sa bene che la peggior cosa è farsi smascherare dai colleghi sempre in agguato quando prendono un buco. Più hai esperienza, più sei del mestiere, meglio conosci i meccanismi, ancor più sei abile a capire da dove viene una notizia e anche a scoprire il perché è arrivata ad un indirizzo che non è il tuo. Spesso a cascare nella rete sono i giornalisti in erba, quelli che, credendo di aver scoperto un filone d’oro con una sola fonte, finiscono per trovarsi in balia della stessa che li foraggia ogni giorno. Ma quello sì che è un rapporto insano, fin incestuoso.

A PROPOSITO DELLE OSSERVAZIONI CRITICHE ESPRESSE DA GIANNI RIGHINETTI SUL CONSIGLIO DEL PUBBLICO, PRENDONO BREVE-MENTE POSIZIONE LA PRESIDENTE TIZIANA MONA E LA VICEPRESIDENTE RAFFAELLA ADOBATI BONDOLFI. Fa piacere che il lavoro del Consiglio del

pubblico venga seguito con attenzione,

ma i comunicati vanno letti nella loro in-

terezza senza estrapolare frasi dal conte-

sto. Il CP ritiene e lo ha affermato nel suo

comunicato di dicembre, che non sempre

si giustifica l’intervista al politico e che

talvolta è preferibile, per una migliore in-

formazione del pubblico, interpellare

esperti o proporre servizi di approfondi-

mento a cura dei giornalisti.

Non vi è alcun tono o intento inquisitorio

nel voler riservare particolare attenzione

alle campagne elettorali. Il servizio pubblico

deve garantire una copertura equilibrata e

corretta, che consenta la libera formazione

delle opinioni. Considerata l’importanza del

tema, i CP delle quattro regioni linguistiche

dedicheranno un’osservazione congiunta

proprio alla copertura delle elezioni federali

in tutti i media della SRG SSR.

Il CP, organo di vigilanza previsto dalla

legge, è una somma di differenti compe-

tenze e sensibilità, non pretende di essere

fedelmente rappresentativo della società,

ma certamente vanta un buon grado di

eterogeneità, ed accompagna l’azienda

con osservazioni, critiche e spunti per

un’offerta radiotelevisiva di qualità.

Il segreto, alla fine dei conti, è sapere costruirsi una solida rete di informatori, spaziando dalla destra alla sinistra dell’arco istituzionale perché una notizia non ha colore politico.

E per una volta, anche se vivo lontano dalle logiche di Comano e della RSI, permettetemi di farmi un po’ gli affari vostri. Prendo spunto dal comunicato del Consiglio del pubblico della CORSI dello scorso dicembre, quando all’an-tivigilia di Natale ha donato un sacco di carbone, criticando

pesantemente l’informazione RSI e Il Quotidiano in particolare per “la so-vraesposizione dei politici in generale e dei consiglieri di Stato un particolare”. Raccomandando di “evitare eccessi” e poi, con fare un po’ inquisitorio annun-ciava “attenzione particolare” nei mesi di campagna elettorale. Ma come? Si vuole l’audience, si chiede vivacità e ci si lamenta perché i politici sono presenti in video? Vuoi vedere che, magari, a non piacere non sono i politici in gene-rale, ma quelli che passano in video in particolare? Ma perché nelle precedenti legislature, quando i politici erano già protagonisti in video, ma gli equilibri politico-partitici differenti, non c’erano

espliciti e pubblici lamenti? Mistero. O forse no. A perdere le staffe è stato il direttore dell’informazione RSI Reto Ceschi, persona pacata (non un hooligan) che, intervistato da Azione, ha dichiarato: “In generale, per carattere, mi trovo più a mio agio a discutere con chi ti ascolta che con chi vuole spacciare le proprie opinioni senza sentirne altre”. Ho il dubbio che certi organismi di vigilanza in rappresentanza di terzi non siano poi così indispensabili a livello pratico. Il giornalista professionista è perfettamente in grado di gestire queste si-tuazioni, senza la necessità di avere un tutor ad assisterlo. A meno che il fine ultimo sia mettere qualche bavaglio.

di GIANNI RIGHINETTI, CAPOREDATTORE REDAZIONE POLITICA DEL CORRIERE DEL TICINO

IL GIORNALISTA, I POLITICI E LE NOTIZIE

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OGNI MESE LA CORSI COLLABORA CON LA TRASMISSIONE RSI MODEM TRA LA GENTE INVITANDO I PROPRI SOCI E IL PUBBLICO INTERESSATO AD ASSISTERE E PARTECIPARE AI DIBATTITI PUBBLICI. NON MANCATE!

SONDAGGIO MENSILE (sul sito www.corsi-rsi.ch)

OFFERTA DI PROGRAMMI SPORTIVI SUI CANALI TV DELLA RSIHanno votato 82 persone.

· eccessiva - 23.17% (19 voti) · giusta - 32.92% (27 voti) · insufficiente - 43.90% (36 voti)

DA GENNAIO, LA FASCIA MATTUTINADI INTRATTENIMENTO DELLA RETE UNO È STATA ARRICCHITA DI NUOVI PROGRAMMI.TROVATE CHE LA SCELTA SIA AZZECCATA?Hanno votato 96 persone.

· Sì, seguo con molto piacere le nuove trasmissioni - 17.70% (17 voti) · Continuo a seguire la Rete Uno come facevo d’altra parte già prima - 14.58% (14 voti) · Preferivo il vecchio palinsesto - 45.83% (44 voti) · Trovo che l’offerta non sia migliorata - 12.5% (12 voti) · Non seguo molto la Rete Uno - 9.375% (9 voti)

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RUBRICA PERCORSI DEI SOCI 36

CALENDARIO

LUNEDÌ 27 APRILE ORE 18.00—BELLINZONA,SPAZIO APERTO —LA NUOVA RETE UNO. MI PIACE?

MERCOLEDÌ 29 APRILEORE 18.00—LOCARNO, AULA MAGNA SUPSI – DFA—I BAMBINI E IL MONDO DELLA TV

LUNEDÌ 4 MAGGIO ORE 18.00—LUGANO, STUDIO FOCE—LO SPORT ALLA RSI. MI PIACE?

MERCOLEDÌ 6 MAGGIO —TREVANO, CENTRO PROFESSIONALE (SPAI) — PRESENTAZIONE DEL LIBRO MENU PER ORCHESTRA E PROIEZIONE DE LO SPIRITELLO DEL GUSTOE DI UN BREVE DOCUMENTARIO RSI

MARTEDÌ 19 MAGGIO —MILANO, AUDITORIUMCONCERTO OSI —PRECEDUTO DA POMERIGGIO CULTURALE PER I SOCI CORSI

SABATO 30 MAGGIO —LUGANO, AUDITORIO STELIO MOLO (RSI) —ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI CORSI

VENERDÌ 12 GIUGNO —CHIASSO, MAX MUSEO— PRESENTAZIONE DEL LIBRO MENU PER ORCHESTRA