16
Gemellata con l’Associazione Leccese Galatone Organo informativo dell’Associazione Donatori Volontari Sangue - Ravenna ASSOCIAZIONI SENZA FINE DI LUCRO - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Ravenna I donatori del tuo Ospedale Il Pellicano N. 3 Anno 2007 46º Congresso Fidas pag. 3 Attenti all’alcool pag. 5 Nota integrativa al bilancio pag. 14

il pellicano n.3 2007

Embed Size (px)

DESCRIPTION

L’Associazione Donatori Volontari Sangue di Ravenna opera da 50 anni per aiutare l’Ospedale della città a raccogliere il sangue necessario a proteggere la salute dei nostri concittadini. Nel corso degli anni, ADVS è cresciuta a fianco della struttura pubblica ed ha affidato lo slancio dei suoi 8.000 donatori alle mani sicure di personale qualificato: i medici, i tecnici, gli infermieri del Servizio Trasfusionale del S.Maria delle Croci. ADVS fa parte della FIDAS – Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue – importante punto di riferimento organizzativo a livello nazionale nel campo della donazione.

Citation preview

Page 1: il pellicano n.3 2007

Gemellata conl’AssociazioneLeccese Galatone

Organo informativo dell’Associazione Donatori Volontari Sangue - RavennaASSOCIAZIONI SENZA FINE DI LUCRO - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Ravenna

I donatori del tuo Ospedale Il Pellicano N. 3 Anno 2007

46º CongressoFidaspag. 3

Attenti all’alcool pag. 5

Nota integrativa al bilanciopag. 14

Page 2: il pellicano n.3 2007

In questo numero vi proponiamo

Il PellicanoDirettore responsabile: Luigi Guerra

Editore e proprietario: A.D.V.S.-FidasViale Randi, 5 - Ravenna

Impaginazione e stampa: Full Print - RavennaVia G. Pastore, 1Tel. 0544-684401

Comitato di Redazione: Massimo Baldi, Federica Fusconi, Luigi Guerra, Barbara Saviotti, Nicoletta Valbruccioli, Gianluca Valmorri.Reg. Trib. Ravenna n. 879 del 29/07/1988

Tiratura del numero 9.000 copie Chiuso in tipografia il

14 settembre 2007

I vostri contributiSe volete contribuire alla stesura

del nostro giornale siete pregati di

inviare i vostri “contributi” (scritti

o fotografici) a:

ADVS-FIDAS

Viale Randi 5

48100 Ravenna

Oppure via e-mail a:

[email protected]

[email protected]

FIDASpag. 2

pag. 3

pag. 5

pag. 7

pag. 13

pag. 14

pag. 16

“Futuro della donazione periodica: donazione associativa o raccolta associativa?”• Valdobbiadene (TV) 13 ottobre – NORD EST• Bergamo 27 ottobre – NORD OVEST• Randazzo (CT) 10 novembre – CENTRO SUD E ISOLE. Obiettivo degli incontri è il confronto delle Federate sul tema dell’abbattimento sistematico della do-nazione occasionale e sul contributo delle Associazioni alla diffusione della donazione sia attraverso la promozione e la cura della donazione e del donatore periodico che attraverso la gestione di unità di raccolta associative.

Corso di formazione giovani FIDAS – Roma 19/21 ottobre 2007 Programma sintetico Venerdi 19 • UTILIZZO CLINICO DEGLI EMOCOMPONENTI E DEGLI EMODERIVATIRelatori: Prof.ssa G. Girelli – Presidente Comitato medico scientifico FIDASDr. G. Aprili – Presidente nazionale SIMTISabato 20• COME NASCE E SI DIFFONDE UNA CAMPAGNA DI PROMOZIONE SOCIALEComunicazione sociale per la donazione di sangue: l’esperienza dell’Emilia RomagnaRelatore: dott. L. Ripamonti• Premiazione dei vincitori del concorso “Dire, Creare, Donare”• IL SISTEMA SANGUE IN ITALIA: L’OPERATIVITA’ DELLE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI NELLE ISTITUZIONIRelatori: Dr. G. Grazzini – Direttore Centro Nazionale Sangue Dr. A. Ozino Caligaris – Presidente FIDASDr. G. Briola – Vice Presidente AVIS Domenica 21 • ASSEMBLEA GIOVANI FIDAS

IncontrI InterregIonalIIncontriInterregionali

Informativaai donatori

Intervento al Congresso Nazionale Fidas

Approfondimenti I danni dell’alcool

Le nostre iniziative

La pagina del donatoreI nostri cuccioli,poesie

Il secolare cipressodi Villa Verucchio

Nota integrativaal bilancio

Le nostre convenzioni

14 giugno 2007Giornata mondiale del donatore di sangue:

necessario abbattere la donazione occasionaleSi è svolta il 9 giugno, nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, la conferenza stampa di presenta-zione della seconda Giornata nazionale del dona-tore di sangue. Alla Conferenza stampa hanno parteciperato: Livia Turco, ministro della salute, Raffaela Mila-no, assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Andrea Tieghi, presidente nazionale del-l’AVIS, Maria Vittoria Torresi, presidente naziona-le della CRI, Aldo Ozino Caligaris, presidente na-zionale della FIDAS e coordinatore pro tempore del CIVIS, Luigi Cardini, presidente nazionale del-la FRATRES. La Giornata Nazionale del Donatore di Sangue è stata pensata per ringraziare il milio-ne e 500 mila donatori volontari periodici italia-ni e per sensibilizzare i cittadini a collaborare al raggiungimento dell’autosufficienza in materia di sangue e derivati.“Per garantire sempre maggiori livelli di qualità e sicurezza in tutto il Paese, in tema di terapie trasfusionali, dobbiamo assolutamente aumen-tare l’apporto dei donatori periodici associati ed eliminare quel 15 per cento di donatori occasio-nali che ancora afferiscono alle strutture ospe-daliere”. Questo l’appello lanciato dal dr. Aldo

Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e coordinatore del CIVIS in occasione della Gior-nata Nazionale del Donatore di Sangue. “L’auto-sufficienza è, infatti, raggiunta grazie a circa 300 mila connazionali che si improvvisano donatori e che non garantiscono la stessa sicurezza dei do-natori periodici”, continua Ozino Caligaris. Ma se per il sangue abbiamo raggiunto una sostanziale autosufficienza, ancora critica la situazione del plasma, necessario per ricavare gli emoderivati. “In Italia copriamo solo i due terzi del fabbiso-gno, stimato ogni anno in circa 1.000.000 litri, ed è per questo che dobbiamo incrementarne la raccolta con apposite campagne.La Giornata Nazionale coincide con la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che già da al-cuni anni, su sollecitazione dell’OMS, si celebra il 14 giugno per ricordare la nascita di Karl Land-steiner, medico di origine austriaca che nel 1900 scoprì l’esistenza dei gruppi sanguigni, e che per questa scoperta meritò il Premio Nobel edizione 1930. 46 gli Stati in cui si celebrerà la Giornata: dagli Stati Uniti alla Spagna, dall’Australia alla Nuova Zelanda, dall’Azerbaijan alle Isole Mar-shall.

Page 3: il pellicano n.3 2007

Non ho intenzione di ri-ferire di cose di “casa mia”. A Ravenna, tutto

sommato, le cose vanno bene, anche se non posso nascondere che qualche problema lo abbia-mo. In questo momento, lavoriamo con una convenzione scaduta e una Azienda sanitaria che fa “orecchie di mercante”: eviden-temente preferisce non trattare della gestione della plasmafe-resi produttiva, alla quale noi, con pieno diritto, intendiamo rinunciare.

I N F O RmA t I V A A I D ONA t O R I

Congresso Nazionale Fidas

Bari, 30.04.07. 46° Congresso Nazionale FIDAS

Ordine del Giorno presentato dalla FIDAS-ADVS di Ravenna, ap-provato alla unanimità.

L’Assemblea nazionale FIDAS, riunita a Bari in data 30 aprile 2007,

preso attoche talune Regioni italiane, con propria legge regionale, hanno ritenuto di introdurre normative tali da rendere il proprio siste-ma trasfusionale diverso da quello delle altre;

richiamatal’esigenza di uniformità del sistema trasfusionale del Paese, la sua articolazione in rete nazionale, addirittura la sua dimensio-ne strategica di respiro europeo; nell’interesse dei donatori di sangue e, soprattutto, di chi del sangue deve giovarsi,

chiedecon forza alle istituzioni regionali di operare affinché il sistema trasfusionale italiano attui i propri aggiornamenti tecnico-or-ganizzativi e normativi con prioritario riferimento alle direttive europee, comunque in modo omogeneo in tutto il territorio na-zionale, con gli stessi tempi di attivazione e dopo aver valutato scientificamente i benefici attesi e i costi emergenti.

46° Congresso Nazionale FIDAS - Bari �007

La gran parte dei donatori ricorderà che, fino a non molto tempo fa, le visite mediche ai nuovi donatori e quelle annuali di controllo periodico di idoneità alla donazione venivano effettuate per ap-puntamento nella tarda mattinata, tra le 10.30 e le 13.30, e nel pomeriggio, tra le 17 e le 19.Oggi, in seguito a una modifica procedurale decisa dalla Direzione del SIMT, queste visite (che richiedono un certo tempo per essere ben fatte) sono state inserite sulla linea della donazione ordinaria.La modifica in questione, da un lato, ha semplificato il modello or-ganizzativo, sollevando i donatori dall’impegno di presentarsi in momento diverso dalla donazione per eseguire queste visite; dal-l’altro, ha rallentato i tempi di prelievo, in particolare nel momento in cui, casualmente, si trovassero in attesa di donare diversi dona-

tori da sottoporre a questo tipo di visita.A suo tempo, la Direzione della Associazione ha espresso riserve sull’opportunità di questa modifica procedurale, giudicando che, per i donatori, fossero maggiori gli svantaggi dei vantaggi. Tutta-via, trattandosi di materia di competenza della Direzione del SIMT, non ha potuto che prenderne atto.Oggi, effettivamente, accanto a donatori che hanno manifestato il proprio gradimento per la semplificazione, si registrano però nu-merose lagnanze, alcune anche formali. Con noi, se ne dispiace la Direzione del SIMT, che considera con attenzione la situazione, in particolare garantendoci il pieno e costante impegno di due medici sulla linea di prelievo, con il proposito di compensare il rischio di più lunghi tempi di attesa con questo potenziamento.

Intervento di Franco Bencivelli – FIDAS ADVS Ravenna

1. Primo esempio. La Regione Lazio, con legge regionale, ha stabilito che il sangue da tra-sfondere nel proprio territorio dovesse essere preventiva-mente controllato per l’AIDS e l’epatite da virus B, oltre che con i metodi usuali, anche con metodo di biologia molecolare. Non entro nel merito scientifi-co della scelta: cioè, nel merito della sua utilità, per confronto

con i suoi alti costi. Questo ar-gomento meriterebbe una di-scussione a parte e non sareb-be questa la sede. Sottolineo, invece, il vero e proprio disse-sto organizzativo che ha provo-cato questa legge regionale. Infatti, la Regione Lazio, allo-ra e tuttora carente di sangue, doveva ricorrere ad approv-vigionamenti da altre Regioni che questi test non eseguiva-

Ma le nostre donazioni sono stabili, i nostri nuovi donatori continuano a superare le per-dite. L’indice di donazione comples-sivo (donazioni di sangue intero e con aferesi) è più che soddi-sfacente: un buon 2,28.Detto questo, voglio trattare di questioni più generali di politi-ca sanitaria, che mi sembrano gli argomenti più adatti a un Congresso nazionale come que-sto.In particolare, mi riferisco a certi effetti della autonomia gestionale di cui dispongono le Regioni, in tema di organizza-zione trasfusionale.Almeno secondo il mio modo di vedere, abbiamo già qualche esempio di cui dolerci e qualche situazione per la quale temere.

Page 4: il pellicano n.3 2007

4

Congresso Nazionale Fidasno (infatti, in quel momento, la legge nazionale prescriveva unicamente il test di biologia molecolare per l’epatite C). Rimediare al danno ha richiesto un paio di mesi e ha comportato rischi di inadeguato approvvi-gionamento per i malati laziali. In quel periodo, mi sono tolto il gusto di verificare i compor-tamenti seguiti nelle diverse Regioni, circa i test di biologia molecolare implementati (an-che quello per l’AIDS, oppure no? anche quello per l’epatite B, oppure no?). Su una carta geografica d’Italia, mi proponevo di colorare ogni Regione con un colore diverso, a seconda dei test implemen-tati. Ne è uscita una “Italia del-l’Arlecchino”. C’erano Regioni colorate addirittura con tre co-lori diversi. A prescindere dalla dimensione del rischio infettivo (per la ve-rità, assai piccola, addirittura infima, comunque si operasse), l’ “Italia dell’Arlecchino” dimo-strava nei fatti un trattamento diverso per malati che certa-mente erano titolari di uguali diritti.

2. Il secondo esempio è quello siciliano della donazione diffe-rita, per la prima volta disposta per legge, in una regione.Sul periodico della nostra Fede-razione e su quello nostro locale (“il Pellicano”) ho già espresso il mio parere nettamente con-trario a questo metodo di lavo-ro e ho difeso motivatamente la prassi attualmente seguita, che corrisponde ai disposti di leg-ge, anche europei, e al modello organizzativo applicato in due terzi circa del territorio italiano.Non intendo entrare nel merito tecnico della questione. Mi limi-to a ribadire che NON ESISTO-NO EVIDENZE SCIENTIFICHE in favore della prassi del differi-mento, visto come strumento per ridurre il rischio trasfusio-nale infettivo, ma soltanto opi-

nioni personali che, scientifica-mente parlando, non valgono un bel niente. Infatti, chi sostiene il metodo del differimento si limita a di-chiararne l’utilità esprimendo soltanto “opinioni” o richia-mando la propria “personale esperienza”: è il termine abi-tualmente impiegato proprio quando mancano argomenti scientificamente validi per so-stenere una tesi. Io, ad esempio, avendo prati-cato in tempi diversi entrambi i metodi di lavoro, ho una per-sonale esperienza di senso net-tamente opposto, che, sempre scientificamente parlando, vale niente, proprio quanto le altre. Quel che mi sembra grave è che nessuno, a nessun livello, neppure dopo l’iniziativa sici-liana, dichiari di avere avviato una ricerca retrospettiva e/o prospettica per confrontare i due metodi e DI-MOSTRARE (dimostrare!) qualcosa, valu-tando anche i costi per il siste-ma, considerato che il metodo del differimento ovviamente li aumenta, per il numero sem-pre consistente di persone che, eseguiti gli esami, non si ripre-sentano più.

3. C’è, poi, la questione delle “tariffe di rimborso dei costi di produzione” per gli scambi fra Regioni di prodotti trasfusiona-li. La loro uniformità rappresen-ta certamente, per noi donatori, un “valore”. Come sapete, la determinazio-ne di queste tariffe non è più affidata al Governo centrale, ma ai singoli Governi regionali, i quali, fortunatamente, hanno riconosciuto l’esigenza di uni-formità nei comportamenti su un tema così delicato e si sono mossi di conseguenza, trattan-do questo tema nella Conferen-za Stato-Regioni e raggiungen-do, in quella sede, una posizio-ne comune.Ma, una volta tornati a casa, di-

versi Assessori hanno ritenuto di applicare qualche correttivo locale a quanto concordato. Per la verità, non è avvenuto nulla di compromettente per il sistema. Ma il meccanismo, ol-tre che farraginoso, si dimostra troppo poco vincolante, sogget-to a quella “ricerca di visibilità politica”, qualche volta a quel “protagonismo”, che in altre materie, si è già ampiamente manifestato. Anche in questo campo occorre definire e applicare meccanismi capaci di garantire stabilmente aggiornamenti tariffari unifor-mi.

4. Ma c’è di più. Un recentissi-mo decreto ha finalmente sta-bilito che l’esito delle ALT non deve condizionare l’idoneità trasfusionale delle unità raccol-te. Finalmente, ci uniformiamo alla prassi seguita in tutta Eu-ropa e oltre, praticamente da sempre. Tuttavia, lo stesso decreto ha mantenuto questo esame come test di controllo del donatore, da eseguirsi in occasione di ogni prelievo.Come si comporteranno i singo-li Servizi, di fronte a un reperto positivo di ALT, che, fino a ieri, avrebbe fatto scartare l’unità? Con le responsabilità civili e pe-nali che potrebbero configurar-si dietro la comparsa casuale di una epatite, dopo trasfusione di una unità positiva per ALT, c’è da attendersi che ciascuno interpreti la norma a modo suo.

Mentre a gran voce tutti giusta-mente declamano l’esigenza di “unità” del sistema trasfusiona-le del Paese, la sua articolazione in “rete” nazionale, addirittura la sua dimensione strategica di respiro europeo, sembra che, nei fatti, si proceda con il “fai da te”.

Resta il fatto che proprio la di-mensione strategica del siste-ma si dimostra a rischio.A mio modo di vedere, le Asso-ciazioni di volontariato del san-gue non possono assistere iner-ti, di fronte a questi segnali di possibile dissesto del sistema. Se altri non lo fanno, dobbia-mo saper pretendere che le istituzioni e il mondo scienti-fico (nello specifico, la SIMTI) operino attivamente, affinché il sistema si muova all’unisono, decidendo i suoi aggiornamen-ti tecnicoorganizzativi in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale, con gli stessi tempi di attivazione e dopo aver valu-tato scientificamente i benefici attesi e i costi emergenti.

Franco Bencivelli

Page 5: il pellicano n.3 2007

I danni dell’alcoolQUANTITÀ DI ALCOL Il problema abuso-dipendenza eti-lica deve sempre essere affrontato, anche se la valutazione quantitati-va di astemio, medio e forte bevi-tore è molto soggettiva e, spesso, è legata a un tentativo di minimiz-zare abitudini ormai acquisite da parte del soggetto in esame.Talvolta risulta difficile stabilire la reale quantità di alcol assunta nel-l’arco di una giornata, perché, per esempio, chi beve a pasto spesso non sa definire quanti bicchieri realmente beve e inoltre non consi-dera mai la grandezza del bicchiere usato, che può essere estrema-mente variabile, perciò 4 bicchieri di capienza differente, possono corrispondere a una diversità di 1/3 di bottiglia.Oggi si utilizzano test, come il MAST, molto semplici basati sul comportamento. È possibile inoltre avvalersi di metodologie raffinate per la determinazione dell’alcol presente nell’organismo.Una prova sicura è rappresentata dalla misurazione della sostanza nel sangue (Alcolemia) o nell’aria espirata (Spirometria), anche se questa non definisce per forza la condizione certa di alcolismo. Un tasso alcolico di circa 150 mg/100 ml di aria espirata può comunque assumere un valore diagnostico nei confronti dell’ebbrezza, soprat-tutto nei casi in cui il soggetto non presenta segni evidenti di tale sta-to, perché bisogna considerare che esiste un aumento della tolleranza all’alcol come conseguenza di un consumo continuo di notevole en-tità.L’ingestione eccessiva di alcol de-termina un aumento nel sangue di un enzima epatico chiamato gam-ma-GT il cui valore normale risulta alterato già dopo un mese di consu-mo alcolico, inoltre aumenta anche il valore globulare medio (MCV). E’ stato recentemente messo a punto un test in grado di rilevare preco-cemente un abuso di alcol e, forse, anche la predisposizione congenita all’alcolismo. Il test misura l’attività di 2 enzimi presenti in vari tessuti organici, compreso quello cerebra-le. Si è visto che la loro attività nel cervello viene alterata dal prolun-gato uso di alcol. Per quantificare l’alcol bevuto è opportuno avere un’idea di quanto alcol ci sia in un bicchiere e in una bevanda. La quantità di alcol con-

tenuta in ogni bevanda è diversa e varia in base alla sua gradazione alcolica, ma può essere identifica-ta applicando la regola dell’unità alcolica.Una unità alcolica equivale a 8 gr di alcol. È importante conoscere il contenuto alcolico delle bevande per capire quanto alcol effettiva-mente si beve e, quindi, per poter-si regolare. Per esempio in un boc-cale di birra normale di grandezza media c’è 1 unità di alcol, in un bic-chierino di amaro il contenuto sale a 1,5 Oggi sulle bottiglie e sulle lat-tine sono segnalate le percentuali di alcol per volume quando questo è superiore all’1.2% allo scopo di facilitare un eventuale controllo e un confronto tra le varie bevande E’ possibile contare quante unità al-coliche si sono bevute in una gior-nata o in una settimana annotando tutti i dati, e, dopo aver fatto il con-to, valutare sinceramente se esiste un problema.

DANNI ALL’ORGANISMO Per chiarire ciò che l’alcol fa all’or-ganismo, bisogna spiegare qual è il suo percorso all’interno del nostro corpo dopo averlo ingerito, cioè come viene assorbito, come viene distribuito, il suo metabolismo e la sua eliminazione.L’etanolo, dopo essere stato inge-rito, passa dal tubo digerente alla corrente sanguigna, viene assor-bito totalmente e in modo estre-mamente veloce, specialmente nel cervello dove raggiunge una con-centrazione simile a quella emati-ca e ha quindi una rapida azione. Il 90-95% dell’alcol ingerito viene degradato, soprattutto a livello del fegato, e questo processo causa la formazione di composti dannosi per l’organismo. Nell’ultima fase la sostanza non metabolizzata viene eliminata, principalmente attraver-so i reni e i polmoni.Assorbimento L’assorbimento dell’alcol è totale ed estremamente rapido; infatti inizia immediatamente dopo l’in-gestione e si completa in un tempo variabile dai 15 ai 40 minuti. La sua presenza nel sangue è riscontrabile entro 5 minuti dall’ingestione e rag-giunge la massima concentrazione ematica in un tempo compreso tra i 30 minuti e 2 ore. La velocità dell’assorbimento dipende dal fat-to che l’alcol etilico si diffonde fa-cilmente attraverso le membrane

biologiche in qualsiasi punto del tubo digerente, con una prevalenza nell’intestino tenue, ma anche nel cavo orale, nello stomaco nel colon e nel retto.• Il passaggio nel sangue è tanto più rapido quanto più elevata è la concentrazione alcolica, mentre l’assunzione di una stessa quantità di alcol frazionata in più dosi, de-termina un tasso alcolico inferiore.• La presenza di cibo nello stomaco determina un rallentamento del-l’assorbimento dell’alcol, perciò se l’assunzione si verifica durante il pasto, il tasso alcolico presenta un picco inferiore e si normalizza più velocemente. Questo è il motivo per cui un paio di bicchieri di vino bevuti a digiuno producono un ef-fetto maggiore che la stessa quan-tità di vino bevuto durante il pasto.• L’ingestione di sostanze grasse, latte e derivati rallenta il processo di assorbimento dell’alcol• Altre condizioni particolari in-fluenzano il suo assorbimento, per esempio il tempo di svuotamen-to gastrico, il grado di acidità del succo gastrico, la contemporanea assunzione di farmaci che alterano la motilità gastroenterica e il flusso di sangue alle mucose.• Le persone che soffrono di ga-strite assorbono più facilmente l’alcol, a causa delle alterazioni in-fiammatorie della mucosa gastrica.L’assunzione contemporanea di alcol e di farmaci o di droghe in-cide notevolmente sull’efficienza psico-fisica di una persona; inol-tre l’effetto ottenuto può essere talmente amplificato al punto di non essere prevedibile e quanti-ficabile. Mai, dunque, bere alcol associato all’uso di tranquillanti, di stimolanti, come l’anfetamina o la cocaina, di antistaminici, di antidolorifici o di oppiacei, come l’eroina o la morfina, perché la loro combinazione potenzia gli effetti di entrambe le sostanze. DistribuzionePer distribuzione si intende la dif-fusione di una sostanza nei diver-si compartimenti dell’organismo. L’etanolo ha una rapida diffusione e distribuzione: grazie alle piccole dimensioni e alla completa solubi-lità in acqua la molecola viaggia in forma libera e totalmente attiva dal punto di vista biologico nel plasma e nei liquidi extracellulari. Tanto maggiore è la vascolarizzazione di un organo, tanto più immediati sa-

ranno gli effetti dell’alcol: i primi distretti ad essere interessati dalla diffusione dell’alcol sono quindi il sistema nervoso centrale e, subito dopo, il fegato, i reni, il cuore. In un secondo tempo vengono interes-sati anche i muscoli, perché sono organi a perfusione lenta, e il tes-suto adiposo, nel quale l’etanolo tende a depositarsi; per questo le persone grasse possono aver una maggior resistenza alla sostanza di quanto dimostrino di avere le per-sone magre.MetabolismoIl 90-95% dell’etanolo introdotto va incontro a complesse trasforma-zioni, che si svolgono quasi esclu-sivamente a livello epatico, perciò il fegato è l’organo più esposto agli effetti dei prodotti tossici che si sviluppano come conseguenza della degradazione dell’alcol. Nella donna la quantità di alcol metabolizzato nello stomaco è 4 volte inferiore a quella dell’uomo, perciò l’etanolo immesso nel circo-lo ematico è nettamente superiore nel sesso femminile. Questo fat-to è stato messo in relazione alla maggior suscettibilità del sesso femminile al danno correlato al-l’alcol, sia acuto, perché si ubriaca più facilmente, sia cronico, perché la donna a parità di abuso sviluppa più facilmente patologie epatiche gravi. Lo stato di ipersensibilità che alcuni soggetti dimostrano di avere nei confronti dell’alcol si spiega al-meno in parte con la variabilità del sistema enzimatico che interviene nell’ossidazione dell’etanolo: in queste persone l’ingestione di dosi anche piccole di bevande alcoliche causa rapidamente rossore al viso, capogiri e nausea.TossicitàNel metabolismo dell’etanolo si ve-rificano:• modificazioni dello stato ossi-doriduttivo delle cellule e, quindi, modificazioni funzionali di tipo metabolico• la produzione di metaboliti tos-sici e reattivi, come l’acetaldeide, capaci di provocare lesioni cellulari reversibili se in fase precoce, ma che conducono a un danno irrepa-rabile se l’abuso di alcol continua.La variazione del potenziale ossido-riduttivo delle cellule provoca l’atti-vazione di enzimi e una conseguen-te serie di disfunzioni metaboliche riguardanti il metabolismo lipidico, glucidico, l’equilibrio acido-base e

Approfondimento

Page 6: il pellicano n.3 2007

ebbrezza.Oggi la nuova legge stabilisce che il guidatore può essere sottoposto a un accertamento alcolimetrico, senza bisogno del suo consenso ed è considerata ebbrezza un valore superiore al limite legale di 80 mg. per 100 ml di sangue.Un altro problema è che bisogne-rebbe poter stabilire l’ebbrezza anche nelle altre persone coinvolte nell’incidente, per esempio quan-do il ciclista ubriaco ha causato un incidente senza rimanerne vittima, ma purtroppo non esistono norme che prescrivano ed autorizzino tale controllo. Il limite che non deve essere su-

perato, secondo il legislatore, è di 3 bicchieri. Questo ha scatenato molte contestazioni, soprattutto da parte dei difensori del vino, forse preoccupati per il calo delle vendi-te, ma gli esperti sostengono che se i 3 bicchieri sono bevuti a digiuno e d’un fiato portano sicuramente il tasso alcolico vicino al limite lega-le, mentre se centellinati durante un pasto, lasciano il livello della persona a valori più che accettabili. Bisogna dire che il discorso varia da persona a persona e dipende dal peso, dal sesso e dall’età. In caso di incidente o quando esiste il dubbio di guida in condizioni di alterazio-ne psico-fisica a causa dell’alcol, la polizia stradale ha la facoltà di effettuare l’accertamento e se il risultato della prova corrisponde a un valore superiore a quello lega-le, l’interessato viene considerato in stato di ebbrezza ed è, quindi, possibile applicare le sanzioni pre-viste.Tratto da :www.benessere.com/sa-lute

l’eliminazione di acido urico.Quando esiste una condizione di intossicazione alcolica è facile tro-vare un accumulo di trigliceridi nel fegato (steatosi) e una dislipidemia nel sangue, caratterizzata soprat-tutto da aumento della produzione di acidi grassi (ipertrigliceridemia) e delle lipoproteine (dislipoprotei-nemia). Nell’etilismo cronico au-menta la concentrazione ematica delle HDL (le lipoproteine ad azione protettiva nei confronti dell’arterio-sclerosi), ma naturalmente ovvia-mente insorgono le patologie epa-tiche derivanti dall’etilismo cronico come la cirrosi, l’epatite alcolica cronica, l’epatocarcinoma.L’alcol etilico influenza il metabo-lismo epatico dei glucidi inibendo il processo di sintesi del glucosio, il suo deposito sotto forma di gli-cogeno e attivando il processo di demolizione del glicogeno: in questo modo tende a esaurire le scorte glicidiche e ostacola la loro reintegrazione. E’ particolarmente pericolosa l’assunzione di alcol al mattino, a digiuno, perché le scor-te di glicogeno sono praticamente esaurite, perciò facilmente si mani-festa la condizione di ipoglicemia da alcol.L’intossicazione etilica compromet-te l’equilibrio esistente fra gli acidi e le basi, perché favorisce la pro-duzione e l’accumulo di composti acidi, per esempio i corpi chetonici e l’acido lattico, non eliminabili per via respiratoria, che possono per-ciò causare un abbassamento del pH del sangue e una grave acidosi metabolica. In questo caso si ma-nifestano vari disturbi progressi-vamente più gravi, cioè un senso di profondo malessere, intensa stan-chezza, cefalea, dolori addominali intensi, nausea, vomito e altera-zioni respiratorie, inoltre si verifica un aumento della profondità del respiro nel tentativo di contrastare l’abbassamento del pH.La produzione nel fegato dei corpi chetonici, normalmente utilizzati dai tessuti e dagli organi per rica-varne energia, supera la capacità di utilizzazione dei tessuti, quindi si verifica un aumento della loro concentrazione ematica (chetone-mia) e dell’eliminazione urinaria (chetonuria). Il digiuno, l’alimenta-zione carente di glucidi che spesso accompagnano l’intossicazione etilica, e la chetoacidosi portano il soggetto dallo stupore alcolico al coma e alla morte.Quando esiste la condizione di in-tossicazione alcolica si ha anche

un’inibizione dell’eliminazione dell’acido urico, che, oltre a contri-buire al cambiamento del pH, è re-sponsabile di attacchi gottosi, tipici e frequenti nel bevitore cronico.La tossicità dell’alcol, e precisa-mente dei suoi metaboliti liberati durante il processo di ossidoridu-zione, si manifestano su numerose strutture causando gravi conse-guenze. Oltre ai danni sul fegato, che costituisce l’organo essenzial-mente deputato alla trasformazio-ne dell’alcol, il bevitore cronico su-bisce danni allo stomaco, quali ga-striti, emorragie e ulcere, disturbi a livello del sistema nervoso, con manifestazioni dolorose alle gam-be e alle braccia, disturbi di ordine psicologico, come depressione, al-terazione della capacità di giudizio, di autocontrollo e di coordinazione, ipertensione, carenze vitaminiche, disturbi sessuali, danni cerebrali, malattie muscolari, cancro alla boc-ca, all’esofago, alla gola. Il bere in eccesso provoca, insomma, gravis-simi danni ed è causa di morte per molte persone (si fa una stima di 30.000 morti all’anno in Italia). Le principali condizioni che portano alla morte sono alcune patologie come la cirrosi epatica e i tumori, condizioni metaboliche particolari, come l’acidosi o l’ipoglicemia, ma anche gli incidenti stradali e il sui-cidio.EliminazioneLa quantità di alcol eliminata come tale e, quindi non metabolizza-ta, dipende dalla dose assunta e oscilla tra il 2 e il 10% del totale. L’eliminazione avviene principal-mente attraverso i reni e i polmo-ni, ma piccole quantità possono comparire anche nella saliva, nel sudore, nelle lacrime, nella bile, nel succo gastrico e nel latte. La concentrazione dell’alcol nel lat-te di donne bevitrici è pari a quel-la ematica e causa una riduzione notevole della secrezione del latte stesso, perché si ha un abbassa-mento dell’ossitocina, cioè l’ormo-ne che stimola la secrezione lat-tea. Alcuni studiosi ritengono che l’eliminazione di alcol attraverso il latte materno possa provocare al lattante un’intossicazione e di conseguenza anche disturbi neu-rologici.Durante il periodo della gravidan-za non si deve assumere alcol, perché la sostanza passa dal si-stema circolatorio della madre alla placenta e, quindi, viene assimilato dal nascituro.

ALCOL E GUIDAIn Italia l’alcol ha un incidenza me-dia del 33% come causa di inciden-ti stradali.L’alcolemia elevata, superiore al limite legale di 80 mg di alcol in 100 ml di sangue, è la principale responsabile dei casi mortali negli incidenti stradali; si stimano infatti 3450 morti all’anno; Un incidente non mortale su due è correlato al-l’uso di alcol. Gli incidenti spesso si verificano tra le 20 e le 24, soli-tamente nei week-end, addirittura avvengono sovente nel raggio di pochi chilometri da casa. In genere i responsabili sono automobilisti che hanno bevuto troppo, ma spes-

so i colpevoli sono i pedoni ubriachi che rappresentano un pericolo non da poco. La correlazione tra l’alcol e gli inci-denti è significativa anche quando l’assunzione di alcol non è in una quantità così elevata da determina-re modificazioni evidenti del com-portamento, perché a dosi piccole di alcol il guidatore è comunque in grado di guidare bene, ma si ridu-ce in lui la percezione di rischio, perché diminuisce la capacità di giudizio e di critica. La rapidità di riflessi è compromessa a causa del-l’allungamento del tempo di reazio-ne del 38% per i segnali sonori, del 30% per quelli luminosi e del 50% per la visione periferica. Spesso gli incidenti sono causati dall’associa-zione di alcol e farmaci, special-mente psicofarmaci, che sviluppa un potenziamento dell’effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, anche in presenza di una alcolemia normale.Esiste anche il problema dell’ac-certamento della guida in stato di

6

Approfondimenti

Page 7: il pellicano n.3 2007

7

Le nostre iniziative�4 ore di pallavolo

Ancora una volta l’ADVS ha rea-lizzato un connubio creativo ed efficace con il mondo dello sport. A margine della 2ª edizione della “24 ore di pallavolo”, organizzata dalla RoburCosta di Luca Casadio e disputatasi nel giugno scorso in Piazza San Francesco, le volontarie dell’associazione hanno animato il tendone dell’ADVS. Al tradizionale compito di distribui-re materiale informativo e sensibi-lizzare i passanti sull’attività dei do-natori, le ragazze hanno distribuito rinfreschi (ce n’era bisogno, perché la temperatura ha messo a durissi-ma prova il fisico dei giocatori, al-cuni dei quali semplici appassionati e… spesso molto giù di condizione, specie nelle squadre dei giornalisti e delle vecchie glorie!). Pezzo forte, però, gli apprezzatissi-mi quadretti di piadina alla nutella!La manifestazione si è aperta nel pomeriggio di sabato con la sfilata delle vecchie campionesse della Teodora, che negli anni ottanta vinsero 11 scudetti consecutivi, gui-date dalla presidentessa Garavini.Dopo una ininterrotta nottata di partite, accompagnate dalla pre-senza di un pubblico folto e incurio-sito, si è giunti alle partite del mat-

tino, fra le quali ha avuto successo quella allestita dall’Aias Ruentes, che ha visto i giocatori della so-cietà (portatori di handicap) im-pegnati in squadre rinforzate dalla presenza di giocatori di serie A.Nel pomeriggio sono arrivati i cam-pioni del Messaggero, che nel 1991 vinsero lo scudetto. Il capitano Vullo, l’allenatore Ricci e gli altri campioni (Gardini, Er-richiello, Margutti, Masciarelli… mancavano solo i due americani) sono tutti apparsi ancora in grande condizione fisica e hanno vinto la

partita contro una squadra com-posta da giocatori di serie B e da altre vecchie glorie, davanti ad un pubblico numerosissimo che con prolungati applausi ed incitamenti ha dimostrato di non aver dimenti-cato quegli anni d’oro della palla-volo ravennate.Le telecamere di Sky non hanno mancato di prestare attenzione al nostro stand, intervistando per-sino la nostra Federica Fusconi e inserendo la sua testimonianza nella clip che è stata trasmessa nei giorni successivi.

In definitiva una bella esperienza che ha aumentato la visibilità della nostra associazione, proseguendo un rapporto stretto con lo sport che è sempre un interlocutore pri-vilegiato per le nostre iniziative.

Marco Ortolani

Un caloroso ringraziamento a tutti i collaboratori che si sono alterna-ti al gonfiabile durante le 24 ore e in particolare a “quelli della not-te”: Francesca, Zuffi, Pippo, Lucia-no e i coniugi Francia.

La gita a Verona per assistere alla tanto celebrata “Aida” ci ha visto partire la domenica pomeriggio verso le 14 dal solito ritrovo con quat-tro pullman, di cui uno doppio, stracolmi di persone di tutte le età. La partecipazione è stata folta e complessivamente di successo. La partenza anticipata ci ha dato modo di passeggiare per il centro della città e ammirare piazza delle Erbe e le caratteristiche strade circostan-ti. Ma venendo al pezzo forte della giornata, anche se lo spettacolo ha suscitato varie reazioni, la visione della famosa Arena è stato un evento sicuramente valido, ed un’esperienza degna di essere vissuta. La grandiosità della costruzione lascia attoniti e stupiti, e ancora una volta ci si meraviglia di come l’uomo sia capace di tanta magnificenza. Dicevo, che le reazioni sono state le più diverse perché come spesso capita in questi spettacoli, o piace molto oppure per niente. I costumi

e le scenografie insce-nati dal regista sono stati abbastanza sfar-zosi e la recitazione di Aida molto applaudita. Anche se qualcuno si aspettava la grandio-sità degli spettacoli di Zeffirelli, alla fine di tutto, ne è valsa la pena.

Aida

Page 8: il pellicano n.3 2007

Page 9: il pellicano n.3 2007

Page 10: il pellicano n.3 2007

10

Le nostre iniziativeFesta Sociale

Per l’appuntamento più atteso dell’estate FIDAS-ADVS, l’ef-fervescente gruppo giovani ha ideato quest’anno una festa a tema country-western.Per una sera allo Chalet dei giar-dini pubblici si è ricreata l’atmo-sfera del selvaggio west!Energiche sfide con toro mec-canico e al “saloon-stand” FI-DAS-ADVS il rancio del cowboy a base di stufato di fagioli e il rancio dell’indiano rivisitato in stile romagnolo ovvero piadina e salsiccia.I nostri “sceriffi- dj” hanno ani-mato i molti cowboy e indiani intervenuti con un po’ di musica country ma è stato il concerto

�7 maggio �007

� giugno �007

Festa Westerndal vivo del gruppo “70 mi da 80” a scatenare le danze fino oltre mezzanotte.La serata è stato un modo diver-so per dare visibilità alla nostra associazione, per ritrovare amici donatori di tutta Italia che sono venuti a trovarci, ma soprattutto per vedere tanti, tanti ravennati di tutte le età divertirsi insieme: un cappello da cowboy…ed è su-bito festa!

Federica Fusconi

Page 11: il pellicano n.3 2007

11

Le nostre iniziativemotosalsiccia

�4 giugno �007

6 luglio �007

Sfilata Teodora

Page 12: il pellicano n.3 2007

1�

Le nostre iniziative

torneo di RacchettoniSiamo giunti alla terza edizione del torneo di racchettoni ADVS-FIDAS, il cui successo, possiamo affermare, si è definitivamente consolidato.Si è tenuto domenica 29 luglio ed ha visto scontrarsi 40 coppie mi-ste di ragazzi e ragazze di quasi tutte le età per tutta la giornata. Per certi versi si può dire che il tempo ci ha sorriso, ma per altri il sorriso era un po’ troppo in-tenso, così oltre alla fatica della tensione, i partecipanti hanno dovuto anche fronteggiare un caldo torrido ed un terreno di gio-co non meno “caliente”. Ed alla maniera degli Highlander (ne ri-marrà uno solo!), la gara è andata avanti quasi ad oltranza fino allo stremo delle forze, quando Elisa e Simone si sono aggiudicati il primo premio battendo Gianluca ed Andrea. A coronamento della giornata, giocatori e non, si sono goduti un’abbondante cena a base di pasta e salsiccia ai ferri, il tutto annaffiato da acqua e vino. Sicuramente i commensali in maggioranza erano non giocatori, ma come oramai sarà noto, ogni occasione è buona per mangiare e bere in compagnia, quindi an-che se non di racchettone, certa-mente erano giocatori di qualche cos’altro.

�� giugno �007

La favola delle bugieC’era una volta un signorotto che aveva diversi contadini ed era famoso per le sue bugie. Uno dei suoi contadini però gli contendeva il primato del più bugiardo, e un giorno decisero di fare una sfida: “chi le diceva più grosse avrebbe vinto mille scudi”.

Decisero di trovarsi la domenica mattina nella piazza del paese con due testimoni quali giudici. L’appuntamento era per le dieci, e puntuale il signorotto e i testimo-ni si trovarono sul luogo della sfida ma, del contadino nessuna traccia. Le ore pas-savano, ma non si vedeva nessuno. Dopo diverse ore, il terzetto stava per andare via deluso, quando videro arrivare il con-tadino bagnato, spettinato e zoppicante. “Ecco, la prima bugia l’hai già detta” dis-se il signorotto. Il contadino, ansimando, raccontò la sua avventura per giustificare il ritardo.“Stavo venendo qui, quando mi sono accorto che mi erano scappate le api. Le ho prese e le ho messe dentro alla cas-setta contandole, ma ne mancava una. L’ho cercata dappertutto senza risultato, poi ho sentito i miei due cani che litiga-vano: l’avevano sbranata e si stavano contendendo l’ultima coscia. Ho tirato

loro l’accetta, non per fargli male ma per dividerli, ma l’accetta è finita in una sie-pe e non riuscivo più a trovarla. Ho dato fuoco alla siepe, e una volta spento l’in-cendio, in mezzo alla cenere ho trovato il manico ma non l’accetta. Mi sono accorto che era molto tadi e mi sono messo a cor-rere per venire qui, ma sono inciampato in un chicco di fava; era talmente grosso che l’ho piantato e subito è spuntata una pianta di fave che fra le foglie e bacelli è arrivata in un attivo in cielo. Incuriosito ho cominciato a salire, ma ad un certo punto sono caduto e mi sono trovato immerso in un mucchio di latte rappreso. Sono dovu-to andare a casa a prendere il badile per poter uscire e venire qui”.A questo punto il padrone rinunciò a rac-contare le su bugie e, toltosi dalla tasca il portafoglio, diede i mille scudi al contadi-no giurando di non sfidarlo mai più.

Romana Benini

Page 13: il pellicano n.3 2007

1�

I nostri cuccioli

Alice e Riccardo Silvestrini

Poesie

La pagina del donatore

Divina e Giulia

Come enormi fantasmioscillano, sussurrano, scheletri ossuti nelle lunghe luci

autunnali,le betulle, appena ingiallite dai primi geli,scuotono le grandi braccia

protese verso il cielo.Proiettano lontano le lunghe

ombrementre lentamente si spoglianoad ogni sferzata di vento.Manciate di coriandoli imprigionati in un disordinato

turbinio, se ne vanno leggere e quasi

felicile foglie ormai stanche.Hanno raccolto per mesi le voci del mondo,i nostri pensieri, i segreti più

intimi

portati dalla brezza estiva,le grida felici dei bimbi nei

parchi.il pianto delle vedove,la solitudine degli orfani,le tenerezze degli innamorati,la frenesia della vita.Leggere danzano, si soffermano un attimo su un

prato,accarezzano un muretto,sfiorano lembi di panni al vento,sussurrano il loro addionell’aria fredda e trasparentedi un timido e velato sole

mattutino.Se ne vanno stanche portandosi appresso il loro pesante fardello di sogni.

Milva Montanari

Betulle

Poesia

Una vita,un amore,una gelosia.Un sogno e una poesia,è inutile dirtiche sei tutta la vita mia

Mirca tonelli Bovini

Benny Nessun guinzaglio al tuo colloLibero di esistere,libero di vivere,vivi sconfiggendo l’inverosimile,occhi di diamantesul tuo bianco sublime,carezze per gioire,se esiste un vuoto lo colmi senza richieste,non disdegni un sorrisoper regalare mille giorni di gioia.

nicola tritto

Donar sangue

È regalare la vita,è sentirsi vicino a chi soffre.È atto spontaneo, disinteressato, anonimo, di solidarietà, di altruismo, senza

pregiudizi, verso il fratello sconosciuto. È tutela e rispetto della vita mia e

degli altri,è cultura di dialogo e pace,è dovere etico e morale,è gesto piccolo ma infinitamente grande.Donar sangue aiuta ad “essere”, a “dare”,a credere nel presente e nel futuro

senza paure.

Forse per il mondo sono solo una persona, ma per qualche persona sono tutto

il mondo, per questo il donar sangue mi riempie

di orgoglio.

GaBriele cocchi

Chiara Penso

Page 14: il pellicano n.3 2007

Il secolare cipresso di Villa Verucchio

14

Dai donatori

Nel maggio del 1213, San Francesco d’Assisi, scendendo dall’aspra cima del monte di San Leo, si rivolse a Frate Leone, suo compagno di viaggio, dicendo: Ed ora andiamo a predicare in Romagna. Così i due pellegrini si avviarono verso la terra di Romagna e giunsero a Villa Verucchio, nella verde vallata del Marecchia. In località Montirone, videro spuntare fra la boscaglia il campanile di una rustica chiesetta all’interno della quale si venerava un antico Crocefisso. Essi scelsero subito quel luogo per le loro quotidiane orazioni e penitenze. Si narra che, durante un’estasi, il Santo udisse la voce del Crocefisso confortarlo a persistere nella sua dura vita di sacrificio e d’apostolato; ma quello non fu l’unico evento straordinario che si verificò durante la loro permanenza. La Istoria Serafica racconta: …un giorno a Frate Francesco che transitava stanco lungo i gio-ghi dell’Appennino, s’impigliò nella tonaca un ramicello vizzo; lo raccolse, comodandogli di farsene bordone pel suo peregrinare, e giun-to qui non più bisognoso, lo diede al fuoco: esso si contorse sfrigolando, ma rimase in-tatto. Disse allora messer Santo Francesco: “ se non vuoi ardere allora cresci!” E da Lui piantato immantinente sbocciarono gran ger-mogli. Laonde, in segno di maggior miracolo, pel bene delli umani. Quel cipresso esiste ancora e, dopo quasi otto secoli, ci ricorda il passaggio del Poverello d’Assisi in terra di Romagna. Nel 1810 i soldati francesi che bivaccarono sotto le sue fronde, accesero grossi falò per bruciarlo, ma Frate Fuoco risparmiò nuovamente Frate Cipresso, nonostante che l’interno del tronco sia rima-sto tutto bruciacchiato. Sempre negli anni del-l’occupazione napoleonica, un tale Giovanni,

che dimorava nel convento, per ben due vol-te ricevette l’ordine di abbattere il cipresso, ma un messo misterioso giungeva sempre in tempo per far sospendere il vandalismo. Pur-troppo durante la seconda guerra mondiale, i frequenti cannoneggiamenti dalla vicina Rimi-ni, ne hanno sfrondato la chioma ed abbattuto molti dei suoi rami, consegnandogli un aspet-to di sofferenza e di vecchiaia. Alcuni anni più tardi, durante un violento temporale notturno, si staccò anche il grosso ramo centrale. Malgrado questi incidenti è ve-ramente notevole la suggestione che provoca la grandiosità di quest’albero secolare che si eleva da terra di venticinque metri mentre la circonferenza del tronco ne supera i cinque. Le sue bacche si riproducono ogni anno, sempre feconde, mentre il tronco, assicurato e raffor-zato negli ultimi tempi con chiavarde di ferro, che impediscono all’enorme fusto di fender-si, sembra un’immensa stalagmite che si alza verso il cielo attraverso i suoi rami nodosi, sui quali numerosi uccelli trovano un rifugio sicu-ro per i loro nidi. Oggi questo monumento na-turale è uno dei pochi alberi secolari tutelati in Romagna nonché il più conosciuto; per la sua longevità è stato studiato da illustri bota-nici, mentre nei secoli diversi poeti e scrittori lo hanno illustrato. La chiesa ed il convento di Santa Croce in Villa Verucchio rappresentano il più antico luogo francescano dell’Emilia Romagna, compren-dente anche una Cappella dedicata a San Francesco, sorta sul luogo dove anticamente esisteva la primitiva cella abitata dal Santo. L’attuale Cappella è stata completamente ri-costruita nel 1929, in stile gotico – lombardo ed arricchita con pregevoli affreschi che illu-

strano alcuni episodi della vita di San Fran-cesco. Numerosi pellegrini e turisti, anche stranieri, durante l’anno, ma specialmente in occasione della solenne Festa del Perdono d’Assisi, del 2 agosto, vi sostano in preghie-ra. Nel silenzio della sera, fra il sussurro dei canti dei Frati Minori, chini sui salteri, questo cipresso, scosso dal vento, sembra che parli, attraverso il suo lungo carico di anni, con la voce stessa del tempo, donando così, a tutto il paesaggio circostante, un tocco inconfondi-bile di aria mistica.

Sauro Ravaioli

NO t A I N t e g R A t I V A A L B I L ANC I O NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO

AL 31/12/06L’A.D.V.S. è l’Associazione Donatori Volontari Sangue della città di Raven-na. E’ associata alla F.I.D.A.S. (Fede-razione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) a carattere nazionale.L’Associazione ha eletto un Collegio di Sindaci Revisori, composto da tre membri effettivi, fra cui il Presidente del Collegio, e da due supplenti, ed i cui compiti sono prescritti all’art.25 dello Statuto.L’ADVS, in quanto ONLUS, gode dei benefici fiscali dettati dalla Legge Regionale 21/02/2005 n.12 ex Legge 266 del 11/08/1991 “Legge Quadro sul volontariato”, dal Decreto Legisla-tivo n.460 del 04/12/1997 “Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazio-ni non lucrative di utilità sociale”, che richiama gli artt. da 143 a 150 “Capo

III – Enti non commerciali” del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte dei Red-diti).L’Associazione non controlla alcun Comitato o organizzazione affiliata e non.Come per gli esercizi precedenti, nell’imputazione dei valori allo stato patrimoniale e al conto economico è stato adottato prevalentemente il criterio di cassa. Il criterio di compe-tenza viene adottato solo in occasio-ne di manifestazioni che accadono a cavallo di due esercizi e, per maggior chiarezza, si preferisce imputare en-trate e uscite omogenee nello stesso esercizio.Durante l’esercizio non sono sta-te effettuati investimenti in nuove campagne pubblicitarie o iniziative di propaganda, ma sono andate ad esaurimento quelle approvate nel precedente esercizio e riguardano le

affissioni sugli autobus dell’ATM e gli spot al Cinema City. Il gruppo giovani, come nel 2005 ha organizzato alcuni eventi promozionali che avevano lo scopo prevalente di avvicinare gio-vani alla donazione ma soprattutto al volontariato. Nello specifico sono state organizzati due aperitivi, un happy-hour, una moto-salsiccia e un torneo di racchettoni. Il successo che si è avuto, è dovuto in gran parte al fatto che, pur essendo stati ideati per un target giovane, hanno incontrato anche il gradimento dei meno giovani favorendo l’aggregazione di persone di svariate età.Il presente bilancio presenta un utile d’esercizio di euro. 10.882,33 contro euro. 6.099,23 del precedente eserci-zio. Come dettato dallo Statuto, l’utile verrà accantonato a “fondo dotazio-ne”, a rafforzamento del patrimonio sociale.

STATO PATRIMONIALEATTIVO

ImmobilizzazioniNon sono presenti in bilancio immobi-lizzazioni immateriali.Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto aumenta-to dei costi accessori di diretta impu-tazione.Durante l’esercizio sono stati acqui-state macchine ufficio e attrezzature varie, inoltre, in seguito ad un inven-tario periodico di controllo, sono stati stornati cespiti inviati al macero. Det-te immobilizzazioni sono state am-mortizzate per intero nell’esercizio e quindi la relativa posta nel conto eco-nomico risulta pari a tale aumento.Attivo circolanteRimanenzeCome nell’esercizio precedente non sono presenti in bilancio alcun tipo di rimanenze.

Page 15: il pellicano n.3 2007

1�

N O t A I N t e g R A t I V A A L B I L ANC I O

CreditiNella voce “Ausl Donazioni” è pre-sente il credito maturato nei confronti dell’Azienda Sanitaria per le dona-zioni mensili. Per quanto attiene la convenzione per i servizi aggiuntivi, durante l’esercizio è stato incassato il credito maturato nel 2005, mentre per quanto riguarda il credito di com-petenza del 2006, il C.d.A. ha ritenuto di non accantonare nulla vista l’incer-tezza della riscossione.La voce “Sai” riguarda il credito ma-turato nei confronti della società as-sicuratrice omonima, presso cui l’as-sociazione ha costituito il fondo T.F.R. per il personale in forza. Tale fondo viene annualmente aggiornato e inte-grato con le quote maturate in base agli stipendi ed assicura in qualsiasi momento avvenga un licenziamento, il rimborso immediato al dipendente di quanto dovutogli.La voce “Aureo Monetario” è un fon-do creato in precedenza per il mede-simo scopo del fondo Sai, ma che non è stato più aggiornato poiché è stato valutato migliore il secondo fondo. Attualmente viene conservato a so-stegno del Sai.La voce crediti vari è un conto di giro che accoglie ratei e risconti attivi, in virtù del predetto criterio di compe-tenza utilizzato nei casi eccezionali in cui avvengano raccolte fondi tra la fine di un esercizio e l’inizio del suc-cessivo.La voce “depositi cauzionali” è costi-tuita dall’anticipo conversazione ver-sato per l’utenza telefonica.La voce “Cred.imp.L.140/97” è co-stituita dall’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del T.F.R.Le disponibilità liquide sono valutate al valore nominale e sono composte da:

Cassa Euro 1.973,10Cassa di Risparmio di Ravenna Euro 140.694,90Credito Cooperativo Euro 18.027,17Fondo postale per affrancatrice Euro 4.971,16TOTALE Euro 165.666,33

PASSIVOPatrimonio nettoIl patrimonio netto è costituito in massima parte dal fondo di dotazio-ne che si è costituito nel tempo con i contributi erogati dal Servizio Sanita-rio Nazionale ai sensi di legge e con i contributi volontari di enti, associa-zioni, imprese e privati. Come già detto in precedenza, afflui-scono a questa voce anche gli utili o le perdite che si verificano al termine di ogni esercizio. Fa parte del patrimonio libero anche il “Fondo offerte vincolate” per euro 895,52 che è stato costituito per ac-cogliere tutte quelle offerte che ci vengono donate per determinati uti-lizzi predefiniti.Fondi per rischi e oneriSeguono il patrimonio netto, i fondi

ammortamento per cespiti completa-mente ammortizzati.Trattamento di fine rapporto di lavo-ro subordinatoL’ammontare di questo fondo, in ot-temperanza alla vigente normativa, corrisponde a quello delle indennità da pagare ai dipendenti in caso di cessazione del rapporto di lavoro alla data del bilancio.In sintesi, i movimenti dell’esercizio sono stati i seguenti:

fondo al 31 dicembre 2005 Euro 101.896,81anticipi corrisposti Euro -10.262,00indennità liquidate Euro 0accantonamento dell’esercizio Euro 14.933,46totale al 31 dicembre 2006 Euro 106.568,27

Debiti v/personaleI debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale ammontano a euro 14.066,75 e sono costituiti da contri-buti previdenziali relativi al 2006 che sono stati versati nel mese di gennaio 2007.I debiti v/retribuzioni ammontano ad euro 8.958,01 per saldi stipendi di di-cembre versati nel mese di gennaio 2007.I debiti v/ritenute lavoro autonomo riguardano il compenso dovuto al D.J. ingaggiato per la festa di Natale e li-quidato nel mese di gennaio 2007.La voce debiti vari è un conto di giro che accoglie ratei e risconti passivi, in virtù del già citato criterio di com-petenza.

CONTO ECONOMICOCosti

La voce costi per il personale, oppor-tunamente analizzata nel conto eco-nomico ammonta a euro 234.254,63 contro euro. 250.706,41 dell’esercizio precedente, con una diminuzione di euro 16.451,78 dovuto al ripristino di una situazione normale in seguito al rinnovo dei contratti che si è avuto nell’esercizio precedente e che preve-deva anche sostanziosi arretrati. Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato che l’IRAP, per le asso-ciazioni Onlus non è dovuta e quindi si provvederà a richiedere il rimborso di quella indebitamente versata e per il 2007 non verrà prevista alcuna spe-sa in merito.Il numero medio dei dipendenti in for-za durante il decorso dell’esercizio è stato di 6 unità di cui 3 alla segreteria e 4 all’aferesi.I servizi associati pari ad euro 68.286,59 sono sostanzialmente in li-nea con quelli relativi al 2005 pari ad euro. 68.448,69.I contributi alla Fidas nazionale e re-gionale ammontano ad euro.9.346,73 contro euro 8.314,00 dell’esercizio precedente, con un aumento di euro 1.032,73 che la Fidas regionale e na-

zionale hanno ritenuto di chiedere a copertura di spese necessarie.Le quote associative alla Consulta del Volontariato e alla Confartigianato sono sostanzialmente invariate.La voce “rimborsi organi associazio-ne/volontari” è pari ad euro. 4.072,44 contro euro.5.236,91 con una diminu-zione di euro.1.164,47.La voce “Assicurazione” è passata da euro.5.060,61 dello scorso esercizio a euro. 5.674,45.La voce “manifestazioni sociali” ana-lizzata con la relativa contropartita dei ricavi, registra un aumento di euro.6.185,02 dovuto ad una maggior spesa per la festa sociale e per la gior-nata nazionale del donatore.Invece le attività varie analizzate as-sieme al relativo conto dei ricavi evi-denzia un maggior introito dovuto al buon esito della manifestazione di Natale unita ai festeggiamenti per l’ultimo giorno dell’anno.Per le iniziative del gruppo giovani, che si sta ritagliano sempre più uno spazio maggiore, il Consiglio ha rite-nuto di esporre analiticamente cia-scuna voce e di prevedere a preven-tivo una vero e proprio budget che garantisca un’autonomia per l’intero anno.Per quanto riguarda la propaganda il costo sostenuto per il 2006 ammon-ta a euro. 23.088,32 contro euro. 44.846,30 con una visibile diminu-zione dovuta alla politica di risparmio che il Consiglio ha avuto a causa della situazione delicata che si è creata con la scadenza della convezione della plasma con l’Azienda Sanitaria.La voce “Donazione a distanza A.V.S.I. è invariata rispetto al 2005, ed anche la voce “Donazioni a enti” è sostan-zialmente invariata.Per quanto riguarda gli ammortamen-ti dei beni materiali si rinvia a quanto sopra esposto relativamente alle im-mobilizzazioni. Gli oneri amministrativi pari ad euro.2.189.15 sono praticamente in-variati rispetto agli euro 2.134,45 del-lo scorso esercizio.

RicaviI ricavi relativi al sangue intero sono pari ad euro. 173.205,16 contro euro.172.674,88 con un lieve incre-mento di euro.530,28Situazione non migliore si ha per la plasmaferesi che risulta pari ad euro. 183.017,50 contro euro.187.767,50 dell’esercizio precedente con una di-minuzione di euro. 4.750,00 I proventi amministrativi sono pari ad euro 10.915,63 contro euro.10.094.14 con un aumento di euro 821,49. Infine la voce proventi finanziari comprende gli interessi attivi maturati sugli inve-stimenti in titoli effettuati per eccesso di liquidità e sul fondo Sai.L’elenco dettagliato di tutte le raccol-te fondi e manifestazioni organizzate nel 2006 è agli atti dell’associazione a disposizione di chiunque sia inte-ressato.

NOTE SUL BILANCIO DI PREVISIONE 2007

I “costi per il personale” sono stati conteggiati tenendo conto dell’even-tualità che il personale si assenti per qualsiasi necessità e debba essere sostituito.Nelle “manifestazioni sociali” e “at-tività varie” abbiamo accantonato quanto più possibile affinché ogni manifestazione dia il massimo risulta-to sia in termini di gradimento, sia in termini di promozione indiretta e so-prattutto in virtù del fatto che anche quest’anno probabilmente la mani-festazione Natalizia sarà seguita dai festeggiamenti di San Silvestro.Vista l’assenza di una vera e propria campagna pubblicitaria nel 2006, per quest’anno il Consiglio si impegnerà a promuovere una maggiore propa-ganda, sia con il rinnovo del contratto per la pubblicità sugli autobus del-l’ATM, sia con altre iniziative in via di definizioneI “contributi sulle donazioni” sono stati conteggiati in base alle donazio-ni dello scorso anno, mentre la voce “rimborso personale convenzione Ausl” il rimborso delle prestazioni che il nostro medico ha effettuato per l’Ausl nel 2006.L’unico ricavo previsto per le “mani-festazioni sociali” e “attività varie”, è dato dalla “Festa Befana” che si è conclusa il 06/01/07 e per la quale abbiamo già l’esito definitivo.Si conclude la presente nota integra-tiva assicurandoVi che le risultanze del bilancio corrispondono ai saldi delle scritture contabili tenute in ottemperanza alle norme vigenti e che il presente bilancio rappresenta con chiarezza, e in modo veritiero e corretto, la situazione patrimoniale e finanziaria della società, nonché il risultato economico dell’esercizio.

Il Tesoriere.

Page 16: il pellicano n.3 2007

Le nostre convenzioniAbbigliamentoSailing.it Via Rismondo, 26/a 48023 Marina di RavennaTel. 0544-538870 www.sailing.it [email protected]

AssicurazioniLa Piemontese Agente Vistoli Gian PaoloV.le Galileo Galilei, 69 48100 Ravenna tel. 0544-270600

CalzatureCentro SanagensVia Gordini, 29 - RavennaTel. 0544-32384

Cinema e Divertimento CinemaCity Via Secondo Bini, 7- RavennaIngresso euro 5 lunedì - mercoledì e giovedì (non festivi)Multisala Astoria Via Trieste, 233 48100 Ravenna tel. 0544-421026Ingresso euro 5 compresi festivi ai nostri associatiMirabilandiaS.S 16 Adriatica km 162 Savio di RavennaTariffe speciali per l’ingresso al parcoi biglietti sono in vendita in segreteriaAcquaparco Awai-AwaiViale Orazio 40- Lido Adriano

Cooperativa Sociale “La Pieve”Bottega di Erasmo Via De Gasperi 59 Legatoria, cartotecnica, oggettisticaCentro Stampa Impaginazione e fotocopie

Arcobaleno Via Circ. S. Gaetanino 10/14 oggettistica, vimini, decoupageCentro S. Antonio via Tomba 2 S. Antoniogarden, fiori e pianteCentro S. Michele Via Fentina 263 s.Michele garden, fior, e piante

ErboristerieLinea Verde di Ghirardini Adriano & C sncVia Ponte Marino 12/A Ravenna tel. 0544-35244Non Ti scordar di MeVia Romea Sud 63/a 48100 Ravenna (Ponte Nuovo) tel 346-8585417

Estetica e cure termaliTerme di Punta Marina Viale Colombo, 161 - Punta Marina Terme tel. 0544-437222cure termali, ambulatorio di fisiochinesiterapia, rieducazione motoria, poliambulatorio, centro medicina estetica

Infortunistica Omnia Infortunistica Via San Mama, 10 - 48100 RavennaAssistenza gratuita nel risarcimento danni, anticipo delle spese (auto sost., riparazione danni, esami diagnostici, assistenza medico-legale ecc.) ai nostri associati.La tessera-card è disponibile in segreteria

LavanderieIper Patty Via Cesarea 168 48100 Ravenna tel. 0544.67624

Lavanderia “La reale” Mezzano Ravenna Via reale 159

Musei & ParchiNatuRa - Museo Ravennate di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini”Via Rivoletto, 25 48020 - Sant’Alberto Ra tel. 0544 529260Biglietto ingresso euro 1,50 ai nostri associati

OtticaBlue Vision Viale Randi 4 - 48100 Ravenna tel. 0544-403388sconto su occhiali da sole e da vista e su lenti a contatto e liquidoSalmoiraghi & Viganòsconto per l’acquisto di occhiali da vista o da soleMega Optik V.le Farini 36 - 48100 Ravenna tel. 0544-213432 sconto su occhiali da vista e da sole,per ogni sviluppo di rullini una pellicola in omaggio

Palestre e Piscine“Harmony” Palestra di cultura fisica Via Mangagnina, 15 48100 Ravenna tel. 0544-63689 Endas NuotoVia Pola 14 48100 Ravenna tel. 0544-590928Euritmica centro fitnessVia Flammarion, 17 48100 Ravenna tel. 0544/271030Scuola di ballo “Salsa Planet”Via Flammarion 1748100 Ravennatel 347 2785212

PoliambulatoriCentro Dentale Ravenna s.r.l.Piazza Luigi Einaudi n.1 48100 Ravenna tel. 0544-33206Sconti ai nostri soci su prestazioni odontoiatriche, protesi, igiene dentale, indagini radiografiche, terapie del mal di schiena, discopatie, sciatica, colpi di frusta emicranie, cefalee da tensione. Visite e controlli gratuiti ai nostri associati. Dilazioni di pagamento Dott.ssa Piera Turroni – odontoiatraP.zza Caduti per la Libertà 34 1 p. scala B Ravenna tel.0544-38089Sconto 20% sul totale delle prestazioniPoliambulatori “Opera di S. Teresa del B. G.”Via Nino Bixio 20 - 48100 Ravennatel + fax 0544-38513Sconti speciali ai nostri associati OsteolabPiazza Caduti del Lavoro, 9 48100 Ravenna Tel. 0544/590852Tutte le specialità mediche (dalla Cardiologia alla Reumatologia); le specialità chirurgiche (vascolare, Neurochirurgia,Oculistica, Ostetricia e Urologia) con annesso ambulatorio per piccola chirurgia; le attività strumentali, l’Ecografia generale e specialistica e i “Campi Visivi”

Vernici e coloriColor Point 2 Via Faentina, 218 - 48100 Ravenna tel. e fax 0544-464216 Vernici, diluenti, ferramenta, isolamenti termici a cappotto, cartongesso, prodotti per l’edilizia

ADVS-FIDAS: Associazione Donatori Volontari Sangue

c/o Ospedale S. Maria delle CrociLa segreteria è aperta

da lunedì a sabato dalle 7,30 alle 13,30, domenica dalle 8,30 alle 10,00.

Per le donazioni di sangue tutti i giorni dalle 8,00 alle 10,30.

Per informazioni telefonare al numero 0544-403462

oppure www.advsravenna.it e-mail: [email protected]

e-mail: [email protected]

Consiglio direttivo: Presidente Franco Bencivelli; Vice-Presidente Grazia Sofia Meneghini. Segretario Generale Federica Fusconi; Tesoriere Barbara Saviotti; Segretario Organizzativo e Segretario Organizzativo alle politiche giovanili Nicoletta Valbruccioli; Responsabile Propaganda Massimo Baldi; Consiglieri Serafino Ferrucci, Giorgio Morandi, Gilberto Sansovini, Francesca Saragoni, Enzo Severi, Stefano Sforza, Gianluca Valmorri.

Sindaci Revisori: Presidente Pietro Bazzi. Sindaci: Edgardo Argelli, Bruno Camerani. Collegio Probiviri: Presidente Pietro Natali, Giuliano Lucchi, Roberto Mingarelli. Cosulente Tecnico Daniele Dott. Vincenzi.Responsabile Stampa Luigi Guerra.

I.C.E. (In Case of Emergency)

MESSAGGIO IMPORTANTE

Gli Operatori delle ambulanze hanno segnalato che, in occasione di incidenti stradali, quasi sempre i feriti hanno con loro un telefono cellulare, ma non si sa chi contattare tra la lista dei numeri in rubrica. Per questo hanno fatto propria l’idea ICE e cioè che ognuno metta nella rubrica del proprio cellulare la persona da contattare in caso d’urgenza, sotto l’acronimo internazionalmen-te riconosciuto ICE (In Case of Emergency).

In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare l’esempio sopra-descritto, oppure ICE 1, ICE 2, ICE 3, etc. È sotto questa sigla che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli Operatori del-le ambulanze, dalla Polizia, dai Vigili del Fuoco o dai primi soccorritori.Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.

Rubrica – Salva

ICE casamia098……..

ICE maria+39333……

ICE carlo+39340……..

ICE miomedico+3938……..