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segue a pag. 4 LOSPITE DONORE IL COMANDANTE DEL COMANDO AERONAUTI- CA MILITARE ROMA E GENERALE DEL RUOLO DELLE ARMI GENERALE DI SQUADRA GIUSEPPE LI CAUSI S oddisfazione ed emozione sono i senmen che pervadono il mio stato danimo nel momento in cui mi rivolgo a tu Voi, uomini e donne del 3° Stormo, in qualità di ospite donore di questo numero. Due senmen caraerizza da una ra- ra intensità, che toccano le corde profonde della mia esperienza profes- sionale e privata. Innan- zituo perché la logis- ca è stata da sempre il mio seore di impiego. Infa, completa gli studi presso lAccade- mia Aeronauca, nel 1972 fui assegnato al 5° Deposito Centrale di Novara e da allora, con incarichi diversi e re- sponsabilità via via cre- scen, mi sono occupa- to di logisca senza so- luzione di connuità, sia in periferia, sia a livello centrale. In questo mo- do ho appreso sul cam- po quanto la logisca fosse, al tempo stesso, unarte e una scienza, oltre che un seore strategico per la Forza Armata; ho avuto la for- tuna ed il privilegio di essere tesmone della sua profonda evoluzio- ne, della progressiva presa di coscienza da parte dei verci della nostra organizzazione CRESCENDO ROSSINIANO LA PAGINA DEL DIRETTORE P er dirla alla maniera di noi aeronauci”, salua- mo questo 2015 che è leeralmente volatoe con il lancio del co- siddeo n. 4, Nero su Biancoarriva al suo primo anno di vita. Quale migliore occa- sione allora per farmi soffermare sulle tante, tanssime immagini di questanno che mi scorrono veloci davan- segue a pag. 3

Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

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Periodico Trimestrale - 3° Stormo

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Page 1: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

segue a pag. 4

L’OSPITE D’ONORE IL COMANDANTE DEL COMANDO AERONAUTI-CA MILITARE ROMA E GENERALE DEL RUOLO DELLE ARMI GENERALE DI SQUADRA GIUSEPPE LI CAUSI

S oddisfazione ed

emozione sono i

sentimenti che

pervadono il mio stato

d’animo nel momento

in cui mi rivolgo a tutti

Voi, uomini e donne del

3° Stormo, in qualità di

ospite d’onore di questo

numero. Due sentimenti

caratterizzati da una ra-

ra intensità, che toccano

le corde profonde della

mia esperienza profes-

sionale e privata. Innan-

zitutto perché la logisti-

ca è stata da sempre il

mio settore di impiego.

Infatti, completati gli

studi presso l’Accade-

mia Aeronautica, nel

1972 fui assegnato al 5°

Deposito Centrale di

Novara e da allora, con

incarichi diversi e re-

sponsabilità via via cre-

scenti, mi sono occupa-

to di logistica senza so-

luzione di continuità, sia

in periferia, sia a livello

centrale. In questo mo-

do ho appreso sul cam-

po quanto la logistica

fosse, al tempo stesso,

un’arte e una scienza,

oltre che un settore

strategico per la Forza

Armata; ho avuto la for-

tuna ed il privilegio di

essere testimone della

sua profonda evoluzio-

ne, della progressiva

presa di coscienza da

parte dei vertici della

nostra organizzazione

CRESCENDO ROSSINIANO LA PAGINA DEL DIRETTORE

P er dirla alla

maniera di

noi

“aeronautici”, salutia-

mo questo 2015 che è

letteralmente “volato”

e con il lancio del co-

siddetto n. 4, “Nero su

Bianco” arriva al suo

primo anno di vita.

Quale migliore occa-

sione allora per farmi

soffermare sulle tante,

tantissime immagini di

quest’anno che mi

scorrono veloci davan-segue a pag. 3

Page 2: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 2

Direttore editoriale: Col. Massimo CICERONE

Capo Redattore: T.Col. Fulvio FRANZINELLI

Redattori: T.Col. Carlo LEMMA Ten. Carmen ZAPPAVIGNA S.Ten. Daniele POLIMENO P.M. LGT Mauro TRULLI P.M. Lorenzo DI GIORGIO P.M. Stefano VITALE

In redazione: Gen. S.A. Alberto NOTARI Mons. Gian Paolo MANENTI Dottoressa Bianca BARBERA T.Col. Andrea ALTERIO Magg. Claudia MACCHI Cap. Michele CARNEVALE P.M. LGT Pietro BRUNI 1° ACS Alessandro MEROLA

Realizzazione Grafica e impaginazione: S.M.C. Giuseppe ROSSI

Nucleo Cinefototipografico: P.M. Nicolò W. BILEDDO P.M. Giuseppe ASCIERTO P.M. Antonio PERILLO M1 Vincenzo BIANCO M1 Gianfranco MANNATO M1 Gerardo PERNA M1 Stefano SAUTTO

Hanno collaborato: Cap. Riccardo ROTONDO P.M. LGT PierLuigi GIUSTINIANI

P.M. Vito ZANINI M1 Alessandro AIELLO

CRESCENDO ROSSINIANO DI MASSIMO CICERONE

Comandante il 3° Stormo

SOMMARIO

L’OSPITE D’ONORE IL COMANDANTE DEL COMANDO AERONAUTICA MILITARE ROMA E GENERALE DEL RUOLO DELLE ARMI - GENERALE DI SQUADRA GIUSEPPE LI CAUSI

“LA CONQUISTA DEL CASTELLO SCALIGERO” DELLA REDAZIONE

“QUESTIONE DI FEELING” DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO DEL TERZO - GENERALE DI SQUADRA AEREA ALBERTO NOTARI

“2016 - ANNO DELLA MISERICORDIA” DI GIAN PAOLO MANENTI

Cappellano Militare

ALT! - FARSI RICONOSCERE DI BIANCA BARBERA

Capo Sezione Personale Civile

UNA NUOVA AVVENTURA DI ANDREA ALTERIO

Presidente del CO.BA.R

NOTE ….. DI UN PECULIARE PENTAGRAMMA DI ….. CARATTERISTICHE DI CLAUDIA MACCHI

Consulente del Comandante per la condizione femminile

DEL MOTTO DELLA CALOTTA? ME NE FREGO! DI MICHELE CARNEVALE

Capo Calotta

NONNO CON LE STELLETTE DI PIETRO BRUNI

Presidente dei Sottufficiali

CYBER SECURITY: COS’E’ UN RANSOMWARE? DI ALESSANDRO MEROLA

Decano della Truppa

UMORISMO E SATIRA DI LORENZO RUBINO

L’ALMANACCO DELL’UFFICIO COMANDO

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Page 3: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

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-

ti agli occhi e che sintetizzerei in

un “crescendo rossiniano”. La

famosa tecnica musicale, il

cui massimo utilizzatore è

stato il grande Gioacchino

Rossini, che consiste nel

ripetere alcune battute da

parte dell’orchestra, nella

quale tutte le sezioni di

strumenti entrano gradual-

mente, e nel contempo

eseguono un “crescendo” dina-

mico, accompagnato spesso da

accelerazioni sempre più alte.

Ecco che per analogia, il 3° Stor-

mo, con i suoi uomini e donne,

militari e civili, si è trasformato in

una bella orchestra sinfonica, in

cui lo spartito è stato rappresen-

tato dagli eventi, che si sono sus-

seguiti, in questo 2015 intenso e

particolare, per gli scenari e gli

accadimenti nazionali ed interna-

zionali. Proprio come nel campo

musicale, abbiamo affinato la

tecnica di operare, tanto che le

Autorità di Vertice che ci hanno

onorato della loro presenza, han-

no particolarmente apprezzato la

capacità di

“immediatezza d’inter-

vento” delle nostre

unità in operazioni (Deployable

JFAC, la gestione dei casi di ebo-

la, i nuovi teatri operativi in me-

dio oriente, l’Afghanistan, etc.),

nei grandi eventi (la sfilata del 2

giugno, il 55° Anniversario della

Pattuglia Acrobatica Nazionale,

etc.), come nelle esercitazioni -

la GRIFONE (SAR), la MART

(Aicraft Recovery), la Toxic Trip

(Air CRBN), la Trident Juncture

(Operazioni Aeree Combinate),

la Dama di Picche (gestione di

crisi), tutte le esercitazioni con le

forze speciali nazionali, etc.), so-

no solo le punte di un iceberg le

cui dimensioni sono davvero im-

ponenti, per noi parlano i numeri

e le cose realizzate. Abbiamo ar-

monizzato ulteriormente i rap-

porti con le Autorità locali,

rafforzando quei sentimenti di

stima e rispetto che tra Organi

Istituzionale permette poi lo svi-

luppo di sinergie che portano a

risultati bellissimi come il 4 no-

vembre, in cui lo Stormo ha

avuto l’onore di essere

ospitato, per una mostra

statica di tutte le sue po-

tenzialità, nella prestigiosa

sede del Castello Scaligero

di Villafranca. Per dare rit-

mo a questa sinfonia, ab-

biamo anche cercato il sup-

porto dei nostri “veterani”, in

primis del Signor Generale di

Squadra Aerea, già Capo di Stato

Maggiore dell’Aeronautica Mili-

tare, Basilio COTTONE, che ci ha

onorato della Sua presenza in

numerose occasioni e che ci do-

na sempre preziosi e sempre

puntali consigli che vi anticipo

sarà il nostro prossimo “Ospite

d’Onore” nel primo numero del

2016. Il 3° Stormo ha dunque

assunto una fisionomia di orche-

stra che ha saputo accordare gli

strumenti, ha saputo suonare

all’unisono, in ogni circostanza,

sempre pronta a operare senza

risparmio di energie, 7 giorni su

7, pronta a sacrificarsi

perché in Noi risiedo-

no i valori di cittadini,

di militari e, soprattutto, di aero-

nautici, di azzurri dentro, in cui

crediamo fermamente. Ecco che

ritorna la mia allusione al

“crescendo rossiniano”, perché

ogni volta, occasione dopo occa-

Page 4: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 4

della necessità di avere un sup-

porto efficace ed efficiente per

poter assolvere appieno la mis-

sione assegnata.

Come ho avuto modo di espri-

mere in occasione della mia visi-

ta allo Stormo, questo mio pecu-

liare bagaglio oggi mi consente

di apprezzare, forse meglio di

chiunque altro, le straordinarie

capacità espresse dal Reparto in

quella che dottrinalmente è defi-

nita la “logistica di proiezione”.

Quello che oggi l’Aeronautica

Militare, attraverso Voi, può van-

tare nei vari contesti operativi e

addestrativi, nazionali e interna-

zionali, non è frutto del caso, ma

rappresenta il traguardo di com-

petenze acquisite al termine di

un percorso che, come accenna-

vo, parte da lontano e che ha

visto alcune importanti pietre

miliari nelle esperienze maturate

nei teatri operativi in cui le forze

armate italiane sono state chia-

mate ad operare.

Ma dietro ogni traguardo c’è so-

prattutto una nuova partenza. Ed

ecco che entrate in gioco Voi,

uomini e donne del 3° Stormo.

Voi che rappresentate il futuro,

Voi che siete i “personaggi” pro-

tagonisti delle attuali sfide, Voi

che sarete gli “interpreti” degli

insegnamenti e delle preziose

esperienze maturate.

E permettetemi di sottolineare la

soddisfazione di vedere tra Voi

tanti Ufficiali del Ruolo delle Ar-

mi. La logistica dell’AM, ma più

sione, abbiamo raggiunto i risul-

tati che le Superiori Autorità ci

hanno chiesto, abbiamo svolto

con competenza e passione il

nostro operato ed al culmine di

questa lunga cavalcata, in cui i

giorni ed i mesi sono volati via

come se fossero “minuti” e

“secondi”, è giunto l’Encomio

Solenne di Reparto, che il Co-

mandante Logistico dell’A.M. -

Generale di Squadra Aerea Ga-

briele SALVESTRONI ha voluto

concedere al 3° Stormo come

segno di riconoscimento, della

Forza Armata, all’operato del

personale di Villafranca, in tutte

le attività in cui è stato coinvolto.

Dulcis in fundo, proprio come

all’apice di un’opera suonata

nell’Arena a Verona, la sorpresa

di dicembre, inaspettata, e quin-

di ancor più gradita, dello spazio

concesso alla “Logistica di Proie-

zione”, dunque al 3° Stormo, nel

libro strenna del Signor Capo di

Stato Maggiore. A questo punto,

come farebbe il “direttore d’or-

chestra”, non mi resta che rin-

graziare TUTTI coloro, Autorità

civili, militari e religiosi, veterani

e, soprattutto, i cittadini comuni

che non ci hanno mai fatto man-

care il loro affetto e supporto nel

2015, ma in particolare

“l’applauso in piedi” per i miei

meravigliosi orchestrali, cioè

TUTTO il personale, militare e

civile dello Stormo, dai “primi

violini” fino al percussore di

triangolo, anche quelli che a vol-

te hanno un po’ stonato, a loro

va il mio sincero e convinto RIN-

GRAZIAMENTO per aver dimo-

strato ETICA, CUORE, PASSIONE

e COMPETENZA e, soprattutto,

per aver scritto uno spartito che,

come nella musica, a reso ancor

più solido e leggendario il mito

immortale dei “QUATTRO GAT-

TI”!!

segue da pag. 1

Page 5: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 5

-

in generale del comparto Difesa,

si accinge a vivere cambiamenti

che un giorno forse definiremo

epocali, sia dal punto di vista

concettuale sia organizzativo

e funzionale. In tale scenario il

Ruolo delle Armi sarà chiama-

to ad interpretare una parte

importante, grazie alle diverse

professionalità e competenze

che esso ha dimostrato di sa-

per esprimere. Negli ultimi anni

il Ruolo ha vissuto tappe signifi-

cative, che vanno dalle rivisita-

zioni del sistema formativo di

base, al percorso formativo spe-

cialistico, fino all’impianto stesso

del Ruolo in termini di razionaliz-

zazione in senso riduttivo del si-

stema di classi-

ficazione. Tutto

questo nell’otti-

ca di valorizzare

la risorsa uma-

na, che si pone

sempre più qua-

le unico veicolo

per raggiungere quel vantaggio

competitivo che ogni organizza-

zione complessa può vantare in

uno scenario così incerto e com-

plesso.

Quando questo numero andrà in

distribuzione e Vi soffermerete

su queste brevi considerazioni,

ahimè, avrò già lasciato il servi-

zio attivo. (NdR: “La Cerimonia di

Cambio al Vertice” del COMAER

e del Ruolo delle Armi - sotto da-

ta 29 dicembre 2015 - si è svolta

il 23 dicembre 2015 sullo storico

Aeroporto di Roma Centocelle).

Ecco perché questo mio inter-

vento assume anche un altro si-

gnificato che, evidentemente, mi

tocca più nell’intimo. Si conclude

anzi, sarebbe più corretto dire “si

sarà conclusa” un’esperienza

esaltante, in cui per oltre 46 anni

ho servito lo Stato indossando

con orgoglio e fierezza l’unifor-

me dell’Aeronautica Militare.

Sono tanti i pensieri e le sensa-

zioni che in questo momento

vorrei poter condividere ma lo

spazio non me lo consente. Allo-

ra mi limito a ritornare, solo per

un attimo, all’incarico di

“Generale del Ruolo”: durante il

mio mandato ho instancabilmen-

te cercato di alimentare quel tes-

suto connettivo tra il “centro” e

la “periferia”, perché la figura del

“Generale del Ruolo” non fos-

se eterea e astratta, ovvero

un perfetto sconosciuto. Ho

cercato di incontrare quanti

più Ufficiali possibile per ave-

re con loro un confronto e, al

contempo, un contributo di

idee, o semplicemente per

condividere delle opinioni. Il ri-

sultato di questa intensa attività,

che peraltro mi ha consentito di

visitare molti reparti dell’AM, è

stato raccolto, rielaborato e tra-

dotto in studi e proposte, alcune

già in itinere, che lascio in eredi-

tà a chi verrà dopo di me.

Ora è arrivato il

momento di

“congedarmi”

anche da Voi ed

intendo farlo

ringraziandoVi

per l’impegno,

l’abnegazione e

lo spirito di servizio con cui avete

operato e, sono certo, continue-

rete ad operare. Vi rinnovo il mio

vivo apprezzamento per le soddi-

sfazioni che mi avete regalato e

Vi auguro di cuore di essere sem-

pre “protagonisti” ed

“interpreti” del Vostro tempo.

Ad Maiora.

Page 6: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 6

“LA CONQUISTA DEL CASTELLO SCALIGERO” DELLA REDAZIONE

N essuno, nell’arco dei

suoi 800 anni di sto-

ria, era riuscito a

impadronirsi (intatto e senza

colpo ferire) del Castello Scali-

gero di Villafranca: cosa a noi

riuscita in occasione del

“Giorno dell’Unità Nazionale e

Giornata delle Forze Armate”.

Infatti, proprio gli uomini e le

donne del 3° Stormo da mercole-

dì 4 a domenica 8 novembre

2015 hanno pacificamente occu-

pato gli spazi di questa magnifica

realtà monumentale, emble-

ma della Città di Villafranca,

allestendo un’area display per

presentare alcune delle pecu-

liari “capacità proiettabili” del

Reparto, regalare ai giovani

(ma non solo) la possibilità di

volare su un simulatore di F-

16, nonché predisponendo

una mostra fotografica e un

“auditorium campale”, in cui si è

tenuta una conferenza sul tema

“L’Aviazione nella 1^ Guerra

Mondiale” e un’altra sul pro-

getto “Fronte nel Cielo”.

In particolare, la mostra stati-

ca ha permesso di esporre le

“duali nicchie d’eccellenza”,

apprezzabili e misurabili in

tutte le attività operative ed

esercitative che coinvolgono il

Reparto per le quali, giorno per

giorno, senza soluzione di conti-

nuità e in ogni angolo della terra,

il personale dello Stormo si im-

pegna per operare sempre con

un DNA improntato sull’etica,

cuore, passione e competenza.

Nello specifico, i numerosi visita-

tori (grandi e piccini) hanno po-

tuto apprezzare la capacità For-

ward Area and Refuelling Point

(F.A.R.P.), Communication Infor-

mation Systems/Air Traffic Ma-

nagement e Meteo (C.I.S./

A.T.M./Meteo), Chimico Batte-

riologico Radiologico e Nucleare

(C.B.R.N.), Medica, Explosive Or-

dinary Disposal (E.O.D.), Antin-

cendi e Autotrasporti, nonché i

mezzi da cantiere di ultima gene-

razione del coubicato 1° Re-

parto Genio A.M./27° Gruppo

Genio Campale.

La cerimonia d’inaugurazione,

presieduta dal Sindaco di Villa-

franca Mario Faccioli e dal Co-

mandante del 3° Stormo e Pre-

sidio Aeronautico di Verona,

Colonnello AAran Massimo Cice-

rone, è stata preceduta dalla

Santa Messa celebrata nel Duo-

mo di Villafranca e dall’Alza Ban-

diera in Piazza Duomo, tra la

gente che come ogni mercole-

dì affollava il famoso mercato

di Villafranca e che, natural-

mente, è divenuta parte inte-

grante di “quell’unica corale”

che ha cantato il nostro inno

nazionale.

La manifestazione e relativa

formula (oggettivamente risulta-

ta vincente), semmai ce ne fosse

stato bisogno, ancora una volta

ha evidenziato quel forte legame

con tutta la comunità villafran-

chese, idealmente rinnovato

all’interno del castello che, per

un altro evento speciale, si è

tinto con il tricolore.

Page 7: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 7

-

“QUESTIONE DI FEELING” DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO DEL TERZO - GENERALE DI SQUADRA AEREA ALBERTO NOTARI

S ono stato recentemente

attratto dal Rapporto EU-

RISPES (il 28o Rapporto

Italia 2016) che, tra le tante in-

formazioni ed analisi, riporta un

curioso risultato relativamente

alla fiducia degli Italiani verso le

istituzioni. I molti numeri, alcuni

dei quali poco incoraggianti, indi-

cano freddamente quanto piac-

ciano (o non piacciano) ai nostri

connazionali le istituzioni. Fin qui

nulla di strano, più il numero,

espresso sotto forma di percen-

tuale, è basso meno piace quello

a cui si riferisce. Scorrendo il rap-

porto sorprende leggere risultati

inattesi che non collimano con

quanto ci presentano, con osses-

siva insistenza, gli organi di infor-

mazione che, molto spesso, ten-

tano di difendere ciò che merite-

rebbe aspre censure. Ma non è

di questo che vorrei parlare, an-

che per evitare di addentrarmi

nel terreno della filosofia che

non è mai stata la mia materia

preferita; lascio quindi ad altri,

ben più preparati e qualificati di

me, commentare tutti i risultati

ed individuare le cause che gene-

rano simpatia o disaffezione. Ma

su un particolare risultato mi

sento titolato ad esprimere un

pensiero. Questo perché, essen-

do stato parte dell’istituzione

militare, posso dire che l’argo-

mento mi appartiene. Permette-

temi quindi di riflettere sulla per-

centuale di consenso che hanno

ottenuto le Forze Armate: uno

strabiliante 75,4 % per la Marina

seguito da un 74,9 % per l’Aero-

nautica e da un 74 % per l’Arma

dei Carabinieri. Ciò vuol quindi

dire che i nostri concittadini ve-

dono le Forze Armate come un’i-

Il Castello Scaligero fu costruito alla fine del XII secolo con l’in-

tento di proteggere popolazione, bestiame e beni in caso di

guerra; venne distrutto in diverse occasioni e ricostruito fin

quando, nel XIV secolo, gli Scaligeri lo restaurarono per farlo

diventare parte integrante della cinta muraria. Abbandonato

nel 1450, alla fine del XIX secolo le autorità locali vi allocarono

procura e carceri, ne completarono la torre e realizzarono l’o-

rologio. Più recente, il prosciugamento dei canali che ha lascia-

to spazio agli alberi che circondano quelle mura che, ancora

oggi, rievocano i fasti del Medioevo.

Page 8: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 8

stituzione su cui fare affidamen-

to poiché positiva, sana, utile al

Paese. Non è sempre stato così;

se vado indietro con la memoria

agli anni ’80, allora la mia sede

di servizio era Roma, ricordo

che muoversi in uniforme per la

città non era considerato sicuro.

Eravamo autorizzati a raggiun-

gere il posto di lavoro in borghe-

se per evitare provocazioni e …..

chiamiamoli “sberleffi”. In altre

parole eravamo visti come pa-

rassiti e guerrafondai, ben lon-

tani dalla “simpatia” dei nostri

connazionali. Allora, se mai l’I-

stituto di statistica avesse rite-

nuto di analizzare il livello di

consenso, sicuramente quelle

percentuali non sarebbero state

incoraggianti. Ma guardiamo al

presente e proviamo a riflettere

cercando di capire cosa abbia

generato questo significativo

mutamento e portato a risultati

così incoraggianti. La prima cosa

che mi viene in mente è l’effetto

della quasi costante presenza di

notizie relative alla Difesa sugli

organi di informazione. Questi

stanno gradualmente passando

un’immagine sempre più ac-

cattivante del mondo militare.

Le numerose operazioni fuori

area, dove le nostre unità godo-

no di stima e credibilità, oltre

agli ormai quotidiani interventi

di soccorso in mare, stanno sicu-

ramente dimostrando la qualità

del servizio reso alla comunità.

In altre parole, l’istituzione mili-

tare viene finalmente vista, co-

me in realtà è, cioè uno stru-

mento importante della politica

estera del Paese. Ma cosa altro

è cambiato dagli anni ’80 ad og-

gi per supportare questo “salto

di qualità”? A mio avviso solo

pochi si pongono il quesito ac-

contentandosi, ad esempio, del-

le immagini riprese a bordo del

velivolo, che mostrano come

siamo in grado di individuare e

seguire i barconi di disperati che

affrontano il Mediterraneo. An-

cora una volta sembra sufficien-

te limitarsi alle apparenze che

danno un grande valore alle me-

raviglie che la tecnologia ci ren-

de disponibili, non pensare all’e-

lemento umano, senza il quale

non c’è apparato o mezzo che

tenga. Sembra quasi che stiamo

gradualmente mutando il nostro

approccio mentale, non siamo

più noi che chiediamo alla tec-

nologia di risolverci un proble-

ma ma ci limitiamo ad usare

quello che ci viene quotidiana-

mente proposto abdicando alla

facoltà di pensare. Fortunata-

mente, la nostra istituzione non

funziona così, il suo valore ag-

giunto è ancora rappresentato

dall’elemento umano che viene

curato con grande attenzione.

Sono convinto che l’iter formati-

vo cui sottoponiamo i nostri uo-

mini e donne sia di ottima quali-

tà: non si limita infatti agli

aspetti puramente tecnico mili-

tari, ma cura soprattutto l’a-

spetto morale differenziandosi

così, in maniera sostanziale, dal-

la formazione aziendale dove

l’aspetto etico morale ha un va-

lore relativo. Nel nostro caso

possiamo rilevare che i pro-

grammi dei nostri istituti di for-

mazione continuano a non tra-

scurare l’aspetto etico potendo

beneficiare di esempi, ben do-

Page 9: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 9

“2016 - ANNO DELLA

MISERICORDIA” DI GIAN PAOLO MANENTI

E ccoci alle soglie di un

nuovo anno, che dire

….. sappiamo che cosa

abbiamo lasciato, gioie e dolori,

entusiasmi e sconforti, sorrisi e

lacrime ….. è la nostra vita che è

fatta così, ma una cosa è certa,

dopo ogni temporale torna il

sereno ed è proprio quello che

ci auguriamo, un anno sereno e

ricco di “Misericordia”.

Ci apprestiamo ad inoltrarci nel

2016 e che cosa ci riserverà non

è dato sapere, nonostante tutte

le previsioni astrologiche e gli

oroscopi più accattivanti o per-

suasivi, siamo sempre da capo, o

ci mettiamo in gioco in

prima persona o restia-

mo “giocati” dalla vita

che ci sfugge di mano.

L’augurio formulato

dall’Ordinario Militare, in

occasione delle Festività

Natalizie, diventi uno stimolo

per fare tesoro della nostra

umanità. Una umanità che no-

nostante la globalizzazione e

l’indifferenza non deve venire

meno correndo il rischio di svili-

re e mortificare il senso della

vita.

Manteniamo il nostro sguardo

alto per vedere oltre l’orizzonte,

solo così i valori che condividia-

mo, Etica, Passione e Competen-

za non resteranno solo scritti ma

-

cumentati dalla nostra storia,

dove competenza e capacità tec-

niche ben si integrano con senso

del dovere, dell’onore e lealtà

all’istituzione cui si è prestato

giuramento. In definitiva, sembra

che questa società contempora-

nea che misura tutto sulla base

di parametri economici e mate-

riali, apprezzi chi mette al primo

posto valori non mone-

tizzabili. Questa conside-

razione dovrebbe stimo-

lare a non cedere alla

tentazione di abbassare

lo standard accontentan-

dosi del fatto che “oggi si

fa così” e quindi un impegno

qualitativamente più intenso sia

sostanzialmente inutile. In con-

clusione si può dire che, a lungo

andare, l’impegno paga e la

qualità del servizio reso trovano

finalmente un giusto riconosci-

mento che soddisfa anche chi

ha tenuto fede al giuramento

prestato in tempi più o meno

lontani, e questo non mi sembra

poco!

Il 3° Stormo, dal 1984, è intitolato al Maggiore Carlo

Emanuele Buscaglia (in primo piano sulle due foto

storiche), decorato di Medaglia d'Oro al Valor Mili-

tare, alla memoria, per un'azione compiuta il 12

novembre 1942 alla testa di una formazione di sei

SM79 sulla munitissima rada algerina di Bougie.

Page 10: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 10

vissuti e condivisi.

Nasce Dio, Bambino in ogni

bambino (Messaggio dell’Arci-

vescovo Ordinario Militare per il

Natale 2015).

Nasce Bambino, Gesù, a Betlem-

me. E ogni bambino, ha detto a

Betlemme Papa Francesco (25

maggio 2014), è «segno diagno-

stico» di come funziona la fami-

glia, la comunità, la Nazione.

Ci chiediamo, dunque: che

«segno» sono i nostri bambini?

Bambini che continuano a veni-

re inghiottiti

dalle onde del

Mediterraneo:

una vera e pro-

pria strage in

questo 2015

che si sta con-

cludendo, dove

il mare e i con-

fini sbarrati dal

filo spinato diventano i nuovi

campi di sterminio. Segno di una

colpevole discriminazione raz-

ziale e di un’ancora più colpevo-

le indifferenza e deresponsabi-

lizzazione. Bambini vittime della

violenza: resi orfani dalle guerre

o addestrati alla guerra, al terro-

rismo, alla criminalità organizza-

ta, talora proprio da coloro che

dovrebbero insegnar loro l’amo-

re. Segno di un mondo che, sce-

gliendo l’odio e la vendetta nel

presente, rinuncia anche al pro-

prio futuro. Bambini violati

nell’innocenza, mercificati nel

corpo, plagiati nell’animo. Se-

gno di una logica del piacere o

del denaro che avvelena il cuore

e guida le scelte, sovvertendo i

normali criteri di umanità. Bam-

bini sofferenti per la trascura-

tezza, l’abbandono, le separa-

zioni familiari, forse riempiti di

cose ma svuotati d’amore; bam-

bini ammalati, anche a causa

della nostra irresponsabilità ver-

so l’ambiente. Segno di adulti

prigionieri dell’egoismo e

dell’individualismo. Bambini

vittime di fame, sete, analfabeti-

smo: figli di Paesi poveri o di

famiglie rese povere da crisi

economiche, ingiustizie fiscali,

crimini finanziari. Segno di una

comunità nazionale e interna-

zionale che persevera nell’ingiu-

sta distribuzione delle risorse e

non serve il bene comune.

Bambini eliminati dal grembo

materno, perché indesiderati,

malformati, non programmati;

bambini talora pretesi e pro-

dotti con la tecnologia, sottratti

al percorso naturale dell’amore

umano. Segno di una cultura

eugenetica e tecnocratica, che

spesso fa del desiderio l’unico

criterio del progresso.

Questi, anche questi sono nostri

bambini! Voi lo sapete, cari mili-

tari, ed è pure per loro che ci

siete.

Siete lì, a tuffarvi in quelle onde

con prontezza,

esultando se

uno solo di quei

piccoli sarà pre-

so in braccio da

voi e piangendo

le lacrime che

altri non pian-

gono se uno

solo rimane in

mare.

Siete lì, a difendere i bambini in

tanti Paesi di guerra e terrori-

smo, in tante zone della nostra

Italia ancora afflitte dalla cultura

dell’odio, della vendetta, della

mafia.

Siete lì, a portare cibo, istruzio-

ne, promozione umana; a farli

sentire figli amati, forse - in que-

sti giorni di festa - trascurando

anche i vostri figli, i quali, però,

impareranno un amore più

Page 11: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 11

grande. Siete lì, a portare avanti

un serio lavoro di ricerca e inve-

stigazione, per individuare chi

adeschi i minori, talora smantel-

lando vere e proprie organizza-

zioni criminali.

Siete lì, a proteggere l’ambiente,

insegnando a tutti quanto im-

portante sia custodire la nostra

«casa comune», per il presente

e il futuro dei nostri figli.

Siete lì, nelle vostre Caserme,

Scuole, Accademie, cercando,

anche con l’aiuto dei carissimi

cappellani militari, di educare i

giovani al rispetto incondiziona-

to della vita umana in tutte le

sue fasi e dimensioni. Non lo

dimenticate: è al servizio della

vita che la vostra missione si

svolge, al servizio di ogni vita e

di tutta la vita, a cominciare dai

bambini del nostro tempo.

Sì, perché questi sono i nostri

bambini: «segno diagnostico» di

un tempo che ancora ha bisogno

del Natale del Signore, ha biso-

gno della Misericordia di un Dio

che si fa Uomo e si fa Bambino.

Il Signore vi benedica e vi ricom-

pensi per quello che fate a Lui,

Bambino in ogni bambino: il Giu-

bileo, il vero Giubileo della Mi-

sericordia, inizia da qui!

Con tutto il cuore, Buon Natale e

Buon Anno Santo della Miseri-

cordia.

Roma, 21 dicembre 2015

Santo Marcianò Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia

-

ALT! - FARSI RICONOSCERE DI BIANCA BARBERA

P er il personale civile il

1° novembre 2015 sarà

certamente una data

da ricordare e se ne sono resi

conto tutti coloro che, a vario

titolo, transitando da Via S. Gio-

vanni delle Paglia a Villafranca di

Verona hanno notato “inusuali”

divise bianco-azzurre dentro il

locale corpo di guardia.

Ebbene, non si tratta di nuove

uniformi in dotazione ai ragazzi

della Difesa, ma sono i nostri

colleghi civili, in divisa, che han-

no aderito al nuovo servizio di

vigilanza a cura del personale

civile di Stormo. Infatti, da detta

data, il controllo degli accessi

alla Zona Residenziale di Stormo

è svolto da sei dipendenti che in

turnazione col restante persona-

le militare, espletano il servizio

di vigilanza con copertura H24

per 365 giorni all’anno.

A dire il vero, nessuno immagi-

nava che questa “novità”, già

attiva in altre basi dell’Aeronau-

tica Militare da una decina d’an-

ni, potesse affermarsi anche al

3° Stormo e di fatto alcuni, in

fase di studio, la osservavano

con incredulità e sfiducia, ma

nel corso del mandato

dell’attuale Comandante di Re-

parto, due fattori favorevoli si

sono incrociati tra loro e ne han-

no favorito l’attivazione.

Da un lato la perseveranza della

locale Rappresentanza Sindacale

Unitaria di Sede e in particolare

del nostro compianto collega

Franco Giugno “padre ideale”

del servizio (….. e se fosse anco-

ra tra noi sarebbe certamente il

Page 12: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 12

primo partecipante), che con co-

stanza e determinazione, al tavo-

lo di contrattazione ha più volte

“invitato” la Dirigenza all’impie-

go della componente civile.

Dall’altra, ovviamente la più de-

cisiva e determinante per il cam-

biamento, la lungimiranza del

Comandante di Stormo, Colon-

nello Massimo Cicerone, che ha

considerato, ancora una volta, la

componente civile una risorsa da

valorizzare per migliorare l’effi-

cienza dei servizi, e in questo ca-

so del servizio di vigilanza.

Di certo, la messa in opera della

“guardiania civile” ha richiesto

da parte di tutte le articolazioni

dello Stormo coinvolte, quali

l’Ufficio Comando, la Sezione

Personale Civile, il Gruppo Prote-

zione delle Forze e l’Infermeria

di Corpo, una propedeutica atti-

vità di studio di fattibilità e suc-

cessiva organizzazione pratica di

tutte le fasi necessarie per l’av-

vio del servizio, dalla verifica

dell’idoneità psico-fisica all’ac-

certamento delle capacità tecni-

co-professionali dei candidati.

Fondamentale è stato il ruolo

svolto dal Gruppo Protezione

delle Forze che ha organizzato

un corso di formazione specifico

della durata di cinque settimane

con esame finale, coordinando

gli interventi di docenti interni

altamente qualificati, per l’accer-

tamento dell’idoneità ai compiti

di vigilanza, secondo quanto pre-

visto da specifica direttiva in ma-

teria.

Infatti, i sei dipendenti candidati

per l’adesione al servizio han fre-

quentato con entusiasmo detto

corso superandolo brillantemen-

te, nonostante molte materie in

programma di studio fossero del

tutto nuove e inusuali per il per-

sonale civile… si pensi ad esem-

pio al concetto di “consegna”,

specificatamente militare o ai

fondamenti di Difesa NBCR …..

,ma l’impegno e soprattutto il

coraggio di rimettersi in gioco,

con l’opportunità di incrementa-

re anche da un punto di vista

economico la propria posizione

professionale, ha premiato i

“volontari”. Di certo sono tutti

consapevoli che il radicale cam-

biamento di attività di impiego,

per quanti fino a ieri han svolto

mansioni completamente diffe-

renti come il cameriere, il ma-

gazziniere o il centralinista, rap-

presenti una sfida impegnativa,

per le responsabilità connesse

all’espletamento dei nuovi com-

piti e, non da meno, in conside-

razione del nuovo orario di lavo-

ro adottato. L’impiego è, infatti,

strutturato con un’articolazione

oraria H12, in turnazione e con-

nessa reperibilità ove è richiesta

una buona capacità di adatta-

mento e spirito di sacrificio ..…

soprattutto per quanti che già

contano alcuni anni di servizio

sulle spalle ..… Ma l’entusiasmo

tra gli addetti ai lavori è alto e la

partenza è stata ottima!!!

Ad oggi, la vigilanza è articolata

in forma congiunta col restante

personale militare, ma confidia-

mo che nel breve periodo qual-

che altro dipendente possa ade-

rirvi, anche a seguito di mobilità

in ingresso da parte di altre risor-

se provenienti da Reparti nelle

vicinanze, così da raggiungere il

numero necessario di dieci unità

suddivise in cinque squadre, a

copertura totale del servizio da

parte del solo personale civile.

E favorire l’impiego della nostra

categoria nel controllo degli in-

gressi, in un quadro di razionaliz-

zazione di tutto il settore della

vigilanza attualmente allo studio

dello Stato Maggiore, consente

di ottimizzare le risorse militari

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Pagina 13

disponibili per l’espletamento di

altri compiti istituzionali, sottoli-

neando che tutto ciò è fonda-

mentale in un periodo particola-

re, come l’attuale, di riduzione di

personale militare per gli effetti

normativi discendenti sia dalla

“Spending Review” sia dalla Revi-

sione dello Strumento Militare

stesso. Pertanto, voi che transi-

tate dalla zona residenziale dello

Stormo: Alt ..… fatevi riconosce-

re! Ci sarà il collega civile che,

magari senza il canonico saluto

“al fregio”, ma di certo con un

bel sorriso, avrà il piacere di

“riconoscervi” e consentirvi l’ac-

cesso!

-

UNA NUOVA

AVVENTURA DI ANDREA ALTERIO

O rmai è passato alme-

no un mese dalla mia

partenza dallo Stormo

per questa inedita, affascinante

avventura (NdR: assegnato dal

23 novembre 2015 all’Agenzia

NSPA - Nato Support and Procu-

rement Agency - a Kapellen, Ma-

mer - Lussemburgo), accompa-

gnato dalla mia famiglia; una

novità sia professionale che per-

sonale.

Essere catapultati in pochi giorni

in una realtà europea per certi

versi molto diversa da quella a

cui si è abituati genera tante

sensazioni e il paragone tra il

“modello italiano” e le altre cul-

ture è inevitabile.

Questo mio intervento non vuo-

le essere una sterile elencazione

del meglio e del peggio del no-

stro Paese ma spingere ognuno

di noi, a partire dal sottoscritto,

a fare tesoro di quello che il

quotidiano ci riserva e dare il

proprio contributo al proprio

Paese nel migliorare le cose sen-

za piangersi addosso o accende-

re facili polemiche e recrimina-

zioni.

La prima fondamentale consta-

tazione che appare sinceramen-

te anche un po’ banale è che il

posto dove si vive e di cui si fa

parte è lo specchio e il risultato

di ognuno di noi, dei nostri com-

portamenti e soprattutto delle

nostre omissioni ed inerzie.

Apprezzare la pulizia e l’ordine

in un luogo pubblico è frutto del

nostro senso civico e del decoro:

non si può certo negare che do-

ve funzionano i servizi pubblici

viene più semplice, quasi scon-

tato direi, adeguarsi in positivo e

contribuire a mantenerli tali.

Come dice un vecchio adagio “il

segreto per tenere pulito è non

sporcare”. Quando visito una

città, un luogo ben tenuto, ne

apprezzo la bellezza, il senso di

benessere e di fruibilità che tra-

smette ma provo quasi sogge-

zione, il timore di rompere que-

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Pagina 14

sto equilibrio, di fare qualcosa di

sbagliato inavvertitamente, sen-

za volerlo. Confermo che in que-

sto paese mitteleuropeo questa

sensazione è tangibile in molte

situazioni e contesti vissuti quo-

tidianamente come usando i

mezzi di trasporto, camminando

per strada o attraversando luo-

ghi pubblici molto frequentati:

questa è certamente un’innega-

bile cartina al tornasole di spic-

cato senso civico, educazione e

non di meno di un sistema san-

zionatorio efficace e persuasivo.

Non voglio cadere nella facile

comparazione che l’erba del vici-

no è più verde e pulita. Sono

convinto che per apprezzare il

bello e l’ordine non abbiamo

bisogno di superare i confini na-

zionali o riferirci solo a qualche

zona felice della penisola. Ognu-

no di noi potrebbe testimoniare

che in Italia esistono moltissime

realtà virtuose dove bellezze na-

turali, artistiche e turistiche con-

vivono con il decoro e la pulizia.

E allora domandiamoci perché ci

viene difficile essere sempre ri-

spettosi del bene comune, degli

spazi aperti a tutti? È forse il ti-

more della riprovazione e delle

critiche degli altri? Oppure la

consapevolezza che comporta-

menti sbagliati saranno probabil-

mente multati?

Pertanto, viene difficile sostene-

re che il nostro senso civico sia

sempre altissimo e connaturato

nel nostro modo di essere se lo

modifichiamo al cambiare dei

luoghi e delle circostanze: al Sud

ci viene quasi spontaneo com-

portarci “fuori regola”, mentre

quando siamo al Nord ci muovia-

mo nella direzione opposta; sarà

forse l’esigenza di conformarsi

all’ambiente rivelando una capa-

cità di immedesimazione am-

bientale senza pari.

Ritornando alla mia attuale

esperienza in un ambiente mul-

tinazionale, resto sempre più

convinto che le generalizzazioni

di abitudini e comportamenti

lasciano il tempo che trovano e

che ogni popolo, ogni persona

conferma o sconfessa con le

azioni, gli atteggiamenti e le

omissioni quelle dicerie ed im-

pressioni – positive o meno –

che sono legate ad ogni gruppo

sociale, di genere, religioso o

altro. Talvolta un italiano, smen-

tendo tanti luoghi comuni, può

essere più “tedesco” di un nord

europeo. L’apprezzamento e il

rispetto da parte dei nostri simili

e dell’ambiente sociale nel quale

siamo inseriti, come il suo oppo-

sto, si guadagnano sul campo,

come ogni militare sa bene.

Essendo note le difficoltà che

ogni italiano deve affrontare nel

suo quotidiano, quando lo stes-

so individuo viene collocato in

un ambiente che lo mette in

condizione di esprimere le pro-

prie abilità, egli dimostra qualità

molto distanti dal cliché genera-

lista. Questo aspetto è per certi

versi assimilabile a quanto letto

recentemente su un forum d’ol-

treoceano dove nei college e

nelle università gli studenti di

nazionalità coreana o indiana

hanno un rendimento più eleva-

to rispetto ai loro coetanei ame-

ricani sia per la qualità delle ri-

sorse e servizi messi a disposizio-

ne dal sistema scolastico rispetto

a quello di origine e sia per il de-

siderio e l’esigenza di voler recu-

perare un iniziale gap sociale e

così poter ambire ad impieghi e

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Pagina 15

sviluppi di carriera di alto livello.

Concludendo, a mio vedere, i

vantaggi competitivi di questa

esperienza sono numerosi ed

immediatamente riconoscibili:

la possibilità del confronto inte-

so come scambio di esperienze e

collaborazione con individui di

culture diverse e diversificate.

Con questo anche la percezione

di avere a portata di mano servi-

zi ed esperienze di indubbio van-

taggio per se stessi e per la pro-

pria famiglia. Inoltre, la sensazio-

ne di poter far valere (e quindi di

far crescere) le proprie attitudini

e potenzialità per poter cogliere

il senso di benessere e di pro-

spettiva che si respira, che si toc-

ca con mano. Un ulteriore valore

aggiunto è rappresentato dal

poter condividere e coinvolgere

gli affetti più cari in questa espe-

rienza che può soltanto accre-

scere, se si vuole, il desiderio di

migliorare se stessi e di riflesso

la nostra società, il nostro Paese.

-

NOTE ….. DI UN PECULIARE PENTAGRAMMA DI ….. CARATTERISTICHE DI CLAUDIA MACCHI

T empo fa, quand’ero an-

cora giovane (ma solo di

grado!) Ufficiale, chiac-

chierando con un altro Ufficiale

(lui sì ben più anziano e navigato

di me!), lo sentii pronunziare con

tono compassato e solo velata-

mente sarcastico:

“…..se mi giudico mi considero

‘nella media’, ma se mi confron-

to l’eccellente’ mi sta stretto!”.

Sorrisi. Non commentai. Rimasi,

invero, perplessa perché a me,

ancora inesperta del mondo mili-

tare e, ancor di più, delle regole,

delle tradizioni e delle consuetu-

dini, quell’affermazione suonava

totalmente fuori contesto. Sen-

tirla, poi, da un personaggio che

mi aveva abituato, con la sua ac-

cattivante maturità ed esperien-

za, a sentirmi sapientemente gui-

data nel mio iniziale processo di

inserimento professionale, cultu-

rale e comportamentale nell’am-

biente aeronautico, mi aveva in

qualche modo delusa. Mi era

sembrato, infatti, di recepire nel

mio interlocutore una forma di

assertività polemica verso l’am-

biente di cui era parte, tesa a

denunciare un personale ram-

marico per chissà quale iniquo

trattamento subito. Insomma,

alle mie orecchie e anche ai miei

occhi, una inaspettata manifesta-

zione di rancoroso reclamo che

….. proprio non gli si addiceva.

Ebbene, ci misi un po’ a render-

mene conto ma non era nulla di

tutto questo! Mi sentii conforta-

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Pagina 16

ta quando realizzai che, con

quella affermazione, colui che

consideravo il mio mentore non

aveva inteso scalfire l’immagine

di saggezza che fino ad allora ne

avevo, ma molto più semplice-

mente introdurmi, in modo colo-

rito e alquanto provocatorio (ma

per questo ancora più efficace!)

al tema delle Note Caratteristi-

che nel sistema militare. Un po’

meno confortata lo fui allor-

quando dovetti prendere a ci-

mentarmi io stessa nel difficile

compito di “compilatore”: una

responsabilità senza pari!

Non avevo, così come ancor oggi

continuo a non avere, alcun dub-

bio sulla assoluta rilevanza della

“meritocrazia” e della connessa

metodologia di “valutazione” in

un sistema organizzato. Certa-

mente perché strumentali alla

efficienza/efficacia funzionale

del sistema, ma ancor di più per-

ché attinenti alla sfera umana, la

prima, anzi, uni-

ca variabile indi-

pendente dell’e-

quazione!

Non a caso il

compendio di

leggi, norme,

criteri informati-

vi che disciplina

la compilazione delle note ca-

ratteristiche del personale milita-

re è tra i più vasti, complessi e

puntuali che la Difesa si sia dato.

Un articolato insieme di catego-

rie, attributi e scale di valori teso

a rendere “oggettivi” i margini

ponderali entro i quali il compila-

tore potrà esprimere, in piena

autonomia di giudizio e

(auspicabilmente!) con serenità

ed equilibrio, la propria valuta-

zione “soggettiva”. Il tutto nel

presupposto teorico, ma statisti-

camente realistico, di addivenire

ad una classificazione del perso-

nale secondo una distribuzione

“gaussiana” dei giudizi (vale a

dire, secondo la teoria delle pro-

babilità: pochi cattivi, pochi otti-

mi e la massa tra i più o meno

buoni!).

Questa è la teoria, ma tutti sap-

piamo bene che, all’atto pratico,

ciò che si verifica è ben diverso.

L’Aeronautica Militare ha il 90%

di “eccellenti”, percentuale che

tende ad arrivare a 100 per il

personale in aliquota di avanza-

mento: ….. e allora, con buona

pace dell’esimio matematico Carl

Friedrich Gauss, ogni

“eccellente” dovrebbe conside-

rarsi “nella media”?

Penso che non lo faccia nessuno!

….. lo ha fatto forse soltanto

quell’anziano e navigato Ufficia-

le, di cui ho detto prima, pronun-

ciando quella sarcastica senten-

za!

Non l’ho mai scordata e negli

anni fin qui trascorsi, maturando

conoscenza ed esperienza del

mondo militare, ne ho consolida-

to l’interpretazione, convincen-

domi di averne ricevuto benefici

ammaestramenti. Il risultato del-

le mie riflessioni è che se la prati-

ca realtà si dimostra atipica

(come del resto lo è sempre sta-

ta!) e si stabiliz-

za in modo così

peculiare, essa è

il risultato di un

naturale e, ag-

giungerei, inevi-

tabile processo

di “inflazione”

cui qualunque

sistema valutativo è destinato ad

essere sottoposto. Ne è artefice

il fattore umano, che coinvolge

La valutazione del personale è la prima attività di un Comandante, in quanto è un’attività di significativa responsabilità e di particolare rilevanza nell’insieme della gestione delle risorse umane. Essa assolve a molteplici finalità quali il mi-glioramento delle prestazioni del personale – orientandole verso il consegui-mento degli obiettivi dell’organizzazione – ed il censimento delle competenze e del potenziale disponibile in funzione dell’impiego corrente e futuro. In partico-lare, la documentazione caratteristica è lo strumento previsto per rilevare pe-riodicamente prestazioni e attitudini in relazione all’incarico espletato ed è ba-se per le commissioni di avanzamento che, proprio sulla scorta degli elementi desunti dai documenti caratteristici accertano se il militare sia idoneo a svolge-re le funzioni previste per il grado superiore ed è ancora il riferimento per pro-cedere ad un razionale impiego del personale stesso.

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Pagina 17

-

valutatori e valutandi in corri-

spondenza biunivoca, cui sareb-

be sterile porre eccesso di vincoli

e limiti ….. sempreché ci siano

alla base i giusti presupposti di

responsabilità, equilibrio e sere-

nità!

Dunque, potremmo anche esse-

re tutti “eccellenti” ….. ma que-

sta sarebbe una atipicità estetica

più che sostanziale! Non c’è dub-

bio che anche tra gli “eccellenti”

esiste una gerarchia, comunque

capace di generare, potenzial-

mente, oggettiva meritocrazia

senza, per questo, dover crudel-

mente impattare sulla sfera

emotiva e motivazionale dei sin-

goli, essa stessa generatrice di

rendimento e, quindi, di merito.

C’è chi sostiene che la soluzione

del problema sarebbe quella di

“contingentare” i giudizi impo-

nendo ai Comandanti e ai compi-

latori sottoposti aliquote pre-

determinate, inducendo forzosa-

mente quella famosa, più reali-

stica e oggettiva distribuzione

gaussiana.

Non sono sicura, però, che sia la

panacea delle soluzioni! Non

pretendo di essere nella ragione

ma, ancora una volta, mi sento di

darla a quel saggio Ufficiale che

con il suo sentenziare chiamò in

causa il “confronto”. Penso in-

fatti che per un compilatore, che

si ritenga capace, responsabile

ed equilibrato, quello del con-

fronto tra i suoi dipendenti sia

l’esercizio più naturale, sponta-

neo e immancabile a corredo

della quotidiana attività funzio-

nale e di governo. Ma perché sia

reso giusto, coerente ed efficace

il confronto non può farsi a me-

no di una completa, approfondi-

ta “conoscenza” dei singoli di-

pendenti, possibile solo se

“sappiamo” stare al loro fianco,

facendo sentir loro la nostra pre-

senza ….. stimolando prima in

noi stessi e poi in loro quel sano

spirito di appartenenza e di co-

munione di intenti!

DEL MOTTO DELLA CALOTTA? ME NE FREGO! DI MICHELE CARNEVALE

“N unc est bibendum

…..” Era il 15

ottobre 2013 e

sul volgere a termine del pranzo

di corpo organizzato in occasione

della visita a Villafranca del Ge-

nerale Fabrizio Draghi, allora Vi-

ce Comandante Logistico dal

quale – ricordiamo – dipendeva

direttamente il 3° Stormo, tro-

vandomi a sostituire il Capo

Calotta, Tenente Andrea Pa-

naro, introdussi il rituale brin-

disi usando queste parole. In

quel momento, senza un pre-

ciso intento, era nato il motto

della Nobile Calotta del 3° Stor-

mo.

In quel periodo, infatti, il Consi-

glio di Calotta stava rielaborando

lo Statuto e, nel valutare l’oppor-

tunità di inserire un motto, fu

deciso di utilizzare a tale scopo

proprio quell’esortazione di Ora-

zio. Le parole “Nunc est biben-

dum” seguite da “nunc pede libe-

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ro pulsanda tellus” (Odi, I, 37, 1),

letteralmente “ora bisogna bere,

ora bisogna far risuonare la terra

con libero piede”, che il poeta

aveva rivolto ai Romani perché

festeggiassero dopo la morte di

Cleopatra e la fine del pericolo

che essa rappresentava per Ro-

ma, sembravano sintetizzare

perfettamente lo spirito goliardi-

co che caratterizza il sodalizio dei

giovani Ufficiali.

Se si parla di motti non si può

non evocare un personaggio

straordinario che ha dominato la

vita culturale e politica italiana

per quasi cinquant’anni e i cui

celeberrimi motti non furono

espressione del modo di pensare

solo di un uomo ma di un’intera

società nel corso del primo ven-

tennio del ventesimo secolo.

Parliamo naturalmente di Ga-

briele D’Annunzio il quale riuscì

a trasformare arcaiche frasi lati-

ne e polverose incisioni in auten-

tiche formule magiche capaci di

infiammare gli animi, compito

facilitato dalla popolarità che si

era guadagnato con numerose

gesta eroiche compiute, forse,

per il puro piacere di ostentare

coraggio e sprezzo del pericolo.

Emblematica la perseveranza

dimostrata quando nonostante

avesse perso un occhio in segui-

to ad un ammaraggio brusco nel-

le acque di Grado il 16 gennaio

1916, malgrado il parere contra-

rio dei medici, non fu possibile

dissuaderlo dal continuare a pi-

lotare aerei. Dimostrò il suo va-

lore nel corso d’imprese memo-

rabili compiute come Tenente

dei Lancieri di Novara, come ma-

rinaio, come ufficiale di collega-

mento della 45ma Divisione di

Fanteria e come aviatore guada-

gnandosi ben cinque medaglie

d’argento e una d’oro. In ogni

occasione riuscì ad infondere

coraggio a uomini esausti e a

spronarli a compiere azioni ardi-

tissime. Famosissimo il lancio di

manifesti su Vienna che, per il

carattere dello sberleffo e della

provocazione, ebbe nei confronti

dei nemici effetti più devastanti

delle stesse bombe.

I suoi motti, brevi frasi pronun-

ciate con enfasi che infondevano

energia vitale e forza smisurata

agli uomini, ebbero funzioni ben

precise: stimolare l’amore per

l’arte e la dura fatica creativa;

spronare all’ardimento e alle im-

prese eroiche; incitare alla sfida

aperta al governo e alle istituzio-

ni (quando prese a cuore la que-

stione di Fiume). Egli ne coniò

così tanti che farne un elenco

esaustivo è impresa improba, ma

può essere interessante ram-

mentarne alcuni legati al mondo

dell’aviazione. Tra questi: Più

alto e più oltre. Destinato al Pri-

mo Gruppo di Squadriglia Aerea

e contenuto nell’esortazione in-

dirizzata il 24 maggio 1917 agli

aviatori per incitarli a compiere

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imprese sempre più ardite.

Eja, eja, eja, alalà. Grido di guer-

ra, in sostituzione del barbarico

“hip, hip, urrà!”, suggerito du-

rante una cena nella mensa del

Campo della Comina, nella notte

del 7 agosto 1918, e che il giorno

seguente comparve sulle bandie-

rine di seta tricolore che ciascun

aviatore portava con sé in batta-

glia. Cominus et neminus ferit

(ovvero ferisce da vicino e da

lontano). Motto della Squadra

della Comina, destinata ad im-

prese aeree particolarmente

difficili. Ti con nu, nu con ti.

Motto, in dialetto veneto, della

Squadriglia detta la Serenissima

o di San Marco, comandata da

D’Annunzio stesso. Iterum rudit

leo (ovvero di nuovo ruggisce il

leone). Il leone era quello di San

Marco dipinto sulle fusoliere de-

gli aerei che si lanciarono contro

la base navale di Cattaro e suc-

cessivamente ripreso dalla Squa-

dra aerea del Carnaro, le cosid-

dette “Fiamme blu”. Ti liscio il

pelo. Motto dell’Ottava Squadri-

glia della Comina con la quale

D’Annunzio bombardò in più sor-

tite le navi nemiche.

O spezzare o giungere. Il motto,

riferito ad un arciere che tende

l’arco con forza, fino quasi a

spezzarlo, sembrerebbe risalire

ai tempi della Capponcina e du-

rante la guerra fu dedicato al du-

ca d’Aosta. È il motto dei Corsi

Marte dell’Accademia Aeronauti-

ca.

Accanto a questi legati al mondo

dell’aviazione, probabilmente

non tra i più noti, ce ne sono altri

molto più famosi come memen-

to audere semper (ovvero ricor-

dati di osare sempre) inciso sulla

tavoletta dietro la ruota del ti-

mone del motoscafo antisom-

mergibile, legato alla memorabi-

le “Beffa di Buccari”, custodito

tuttora nel Vittoriale; cave ca-

nem ac dominum (ovvero attenti

al cane e al padrone), ironica va-

riante dell’avviso che si trova

all’ingresso delle tenute private;

rosam cape spinam cave (ovvero

cogli la rosa, evita la spina) incisa

su un architrave e ancora visibile

all’ingresso di un giardino del

Vittoriale ricco di rose i cui petali,

una volta caduti, formano un

tappeto spesso, colorato e profu-

mato.

Egli fu anche l’ideatore del grido

“A Noi!”, fatto successivamente

proprio dai fascisti, ma che nac-

que in seno ai reparti di arditi

durante la prima guerra mondia-

le e ripreso poi dai legionari fiu-

mani.

Sono certo che tra quelli che

hanno avuto la pazienza di legge-

re sin qui qualcuno, ritenendo

l’argomento trattato di scarso

interesse, abbia involontaria-

mente evocato un ulteriore

motto ideato dal Vate, che ap-

parve per la prima volta sui ma-

nifesti lanciati dagli aviatori della

Squadra del Carnaro su Trieste,

ovvero “me ne frego”!!!

-

Page 20: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 20

NONNO CON LE STELLETTE DI PIETRO BRUNI

O ggi viv iamo in un

mondo dove sem-

bra che non esiste

altro che il denaro, la vio-

lenza o stereotipi di v ita a

volte al di sopra del le pos-

sibi l ità. Ma non è sempre

così! C ’è solo una grande

confusione. Ci s i preoccupa

più di apparire che di esse-

re. Ormai s i va avanti cos ì,

quasi per inerzia , s iamo

presi ta lmente dalla frene-

sia della vita che a volte

finiamo per t rascurare

quelle cose che davvero

contano, quei valori fonda-

mental i qual i gl i affetti,

rapporti con g li amici con i

col leghi di lavoro.

Un giorno poi qualcosa

cambia, i l

quotidia-

no pare

subire

una scos-

sa. Un

fatto nuo-

vo, un

mutamento di ruolo ti r i-

porta a distinguere i l senso

del la vita. La nov ità di di-

ventare “nonno”! Già è

successo a me, mia fig lia

Giovanna m ’ha fatto questo

dono, riv ivere il miracolo

del la vita , non solo facen-

domi incontrare col tempo

ma ha di fatto r innovato il

processo naturale dell ’uo-

mo in famigl ia, sul lavoro,

nel la società. Quando mi

ha presenta-

to Marco

Giovanni,

mio nipote,

ho preso co-

scienza del

riordina-

mento lega-

to a l la mia

nuova collo-

cazione nel s istema fami-

glia. Essere un nonno! Per

alcuni un patrimonio inesti-

mabile e a detta dei più

del l ’umanità.

Alcuni cenni storic i e stati-

stici nel corso degl i anni ne

hanno

fatto, di

questo

ruolo, un

protagoni-

sta di vita ,

tanto da

dedicargl i

il 2 ottobre di ogni anno la

“Festa dei Nonni”. Una r i-

correnza c ivi le in vigore dal

1997, voluta fortemente

dal l ’al lora Pres idente

del l ’Unione Naz ionale dei

Florov ivaisti (UNAFLOR), ed

introdotta in Ital ia con la

Legge 159 del 31/07/2005.

Negli USA, ad esempio, era

già in vigore dal 1978, va-

lutata l ’ importanza del

“ruolo” dei nonni nelle fa-

migl ie e nel la società in ge-

nerale. Vero è che in Ita lia

i nonni sono pari a l 33,3%

dei c ittadini, sebbene la

natal ità nel nostro paese

sia tra le più basse del

mondo. Oggi i nonni sono

più numerosi di quanto non

fossero 30 anni fa. Le ulti-

me generaz ioni hanno qua-

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Pagina 21

-

si tutte i quattro nonni,

mentre un tempo era consi-

derata una fortuna averne

due. Un fattore nuovo ri-

spetto a l passato è che og-

gi, non che a l lora non avve-

nisse, a parità di età, non-

ne e nonni guidano, pren-

dono aerei e t reni, usano i l

telefonino, i l PC, comunica-

no con le e -mail, ma so-

prattutto non si sentono

“vecchi”, semmai adulti

maturi ricchi di saggezza ed

esperienza.

Mi viene da pensare ai mie i

nonni, una loro foto in

bianco e nero con i bordi

ingial liti che ne segna i l

tempo, i l loro ricordo è

sempre vivo e prezioso.

Questo è per me motivo di

spinta ad essere ugualmen-

te lo stesso per mio nipote,

Marco Giò, a l quale vorre i

poter t rasmettere valori e

saggezza acquis iti, dei qual i

sono stato protagonista ed

erede.

Consentitemi un r ichiamo

al mio ruolo di “nonno con

le stel lette” a coloro che

avranno la gentilezza di

leggere queste ultime ri-

ghe, chiedo di fermars i solo

per qualche minuto e pen-

sare agl i esempi positiv i

che la vita, nel sul splendo-

re, c i offre. Al l ’opportunità

di ascoltare le parole sagge

degli anz iani, de i nonni,

precisamente. Molto spes-

so ogni g iorno ascoltiamo e

leggiamo solo storie tre-

mende di liti t ra famil iar i , e

se non è la cronaca nera

nazionale o mondia le , sono

molto più semplicemente

quelle persone a noi v ic ine,

figl i che umiliano o non ri -

spettano i genitori , persone

capaci solo di ascoltare i l

proprio egoismo. Vorre i so-

lo partecipare, cari lettori ,

che esistono ancora perso-

ne che antepongono i l bene

del la propria famig lia a l

proprio, che danno senza

chiedere un corr ispettivo,

anche con i propri d ifetti e

le proprie debolezze. Se

guardiamo intorno a noi, l i

troviamo negl i amic i, ne i

col leghi, nei genitori ma,

soprattutto, nel la saggezza

dei nonni, ultimi nell’elen-

co ma non per questo ta li!

Rendiamoci conto che no-

nostante le profonde cris i

che c i s i pongono davanti e

le dure prove di ogni gior-

no, nei momenti di cui non

ci sentiamo fel ic i e provia-

mo insoddisfazione per

quanto facciamo, es istono

ancora queste donne e uo-

mini capaci di trasmettere

valori che sembrano pers i

da tempo, persone come i

nonni appunto! Certo qual-

cuno repl icherà, non senza

ragione, che i va lori non

aiutano a pagare le bol lette

o le tasse che aumentano,

non bastano a r isolvere i

problemi real i che la v ita

quotidiana c i mette di fron-

te ….. ci s i vuole concede-

re, ogni tanto, piccol i mo-

menti in cui credere che un

modo per migl iorare le co-

se si può trovare anche

dentro di noi. Ma è là dove

troviamo la vera r icchezza,

quella che acquis iamo an-

che osservando agl i inse-

gnamenti di chi ha vissuto

prima di noi con onestà,

umiltà ed e leganza morale.

Si è vero, ognuno di noi,

donna o uomo, è specia le

ed unico, va vissuta la pro-

pria v ita e mai quella di un

altro, non dimentichiamo

Page 22: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 22

però che siamo eredi di

quella saggezza, e leganza e

di quel l ’amore che non

muore mai, scritto nel le pa-

gine del la v ita del le nostre

“nonne e nonni”, che per la

loro esperienza e sapienza,

accumulata nel corso degl i

anni, sono ottimi consig lier i

in a lcuni momenti, a lleati

ed amici in a lt ri. Nonni che

a volte riescono, non solo

con le parole, a assolvere e

sol levarci da quel le difficol-

tà che qualche volta c i tor-

mentano, ma lo fanno in

modo attivo, con parsimo-

nia , lealtà ed amore. Lo

stesso Papa Francesco

all ’apertura del S inodo

specia le sulla pastorale

della famig lia ha voluto de-

dicare questo pens iero: “Ai

nonni che sono madre e

padre due volte , la benedi-

zione d i vedere i fig li de i

figli (cfr Sa l 128,6) , a loro è

affidato il compito più

grande: t rasmettere l ’espe-

rienza della vita , la storia

di una famigl ia, di una co-

munità, di un popolo; con-

dividere con semplicità una

saggezza, la fede nella fa-

migl ia, l ’eredità più prez io-

sa!” Vorrei , infine, aggiun-

gere da ultimo una mia

espressione: “ i nonni, sono

la memoria viva necessaria

per costruire il presente e

guardare con fiducia i l fu-

turo, a l le generaz ioni del

presente è affidata la re-

sponsabi lità di v ital izzare

quelle radic i della famig lia

così da rimanere alberi vi-

vi, che anche nel la vec-

chia ia non smettano di por-

tare frutto”.

CYBER SECURITY:

COS’E’ UN

RANSOMWARE? DI ALESSANDRO MEROLA

A beneficio di tutti lo

abbiamo chiesto al no-

stro esperto Capitano

A.A.r.a.n. Riccardo ROTONDO,

Capo Sezione TLC.

All’interno del nostro ambiente

si sente sempre più parlare di

cyber security, ma

pochi sanno che il

termine non è al-

tro che una rein-

terpretazione in

chiave ultramo-

derna del con-

cetto di Sicurezza

delle Informazioni.

Altrettanto pochi

sono coloro che sanno che all’in-

terno della nostra organizzazio-

ne esiste un manipolo di perso-

naggi che si occupa di garantire

la sicurezza delle comunicazioni

e ovviamente anche delle infor-

mazioni che condividiamo ogni

Page 23: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

Pagina 23

-

giorno. Sono persone non molto

in vista, anzi di solito ci si ricorda

di loro solo quando non funziona

qualcosa o quando non si riesce

a recuperare qualcosa “perso” a

livello informatico, le cui racco-

mandazioni in materia di sicurez-

za sono percepite come catene,

atte a ritardare e controllare l’u-

tente. In poche parole come i

“tornelli per il con-

trollo delle presen-

ze”.

All’esterno,

nell’ambito priva-

to, questi “angeli

custodi” non esi-

stono e semplici

software di difesa

(come ad esempio

gli antivirus o i fi-

rewall), sebbene

dei validi strumen-

ti di supporto, non possono fare

miracoli, ed è questo il motivo

per cui vorrei esaminare uno dei

fenomeni informatici che forse

più di ogni altro si sta sviluppan-

do e diffondendo in modo preoc-

cupante, i ransomware.

I trojan ransomware sono un ti-

po di software progettato per

infettare un dispositivo di elabo-

razione dati (computer, tablet,

smartphone, sia Apple che An-

droid, etc.) limitando l’accesso

alle risorse dello stesso al fine di

estorcere denaro alla vittima, da

cui appunto il nome “ransom”,

letteramente “riscatto”.

Le modalità più comuni per la

diffusione di questa tipologia di

virus sono e-mail di phishing

(email tramite cui un malinten-

zionato cerca di ingannare la

vittima fingendosi un legittimo

fornitore di servizi, per esempio

un istituto di credito, ma anche

social network quali Facebook e

Twitter, convincendola a scarica-

re ed aprire un allegato o a clic-

care su un link tramite cui viene

scaricato il software malevolo) o

tramite l’accesso a siti Web in-

fetti che effettuano il download

del virus o che sfruttano una falla

nel sistema di protezione del ter-

minale per l’esecuzione del virus.

Nell’ultimo periodo il “contagio”

si sta diffondendo anche tramite

l’installazione di APP scaricate su

smartphone e tablet (queste ulti-

me non solo provenienti da

“negozi online” paralleli, ma

sempre più spesso provenienti

dai market ufficiali quali ad

esempio App Store e Play Store).

La prima azione eseguita dal vi-

rus è quella di sequestrare tutti i

contenuti del dispositivo infetta-

to. Nella maggior parte dei casi, i

dati sono “solo” criptati, in modo

che solo il criminale informatico

che ha realizzato

il virus sia in gra-

do di decriptarli,

ma non è da

escludere il furto

con conseguente

divulgazione di

dati personali e/

o informazioni

sensibili. Al ter-

mine di questa

prima fase, avve-

nuta in modo

silente, scordatevi gli attacchi

hacker alla CSI in cui le finestre

del sistema di aprono e si chiu-

dono in un susseguirsi caotico.

Più semplicemente, il virus mo-

stra sullo schermo della vittima o

invia un messaggio per annuncia-

re l’avvenuto sequestro e per

richiedere un pagamento di de-

naro, normalmente in moneta

elettronica non tracciabile, in

cambio dell’annullamento

dell’effetto malevolo che ha ap-

portato al terminale della vitti-

ma.

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Pagina 24

La somma richiesta non è mai

elevatissima, anche se può cam-

biare a seconda delle vittime. La

richiesta di pagamento segue le

logiche più dure del riscatto: pa-

ga o muori! A determinare la de-

cisione del ricattato è l’urgenza

impressa dal ricattatore all’inte-

ro processo ed alla paura del ri-

cattato di perdere tutto il suo

patrimonio personale in termini

di file, fotografie personali, posta

elettronica, ecc. A queste, spes-

so, deve aggiungersi la

paura del ricattato di

rivolgersi agli organi

competenti per timori

di ripercussioni penali

e/o disciplinari, a se-

guito di comportamen-

ti non sempre appro-

priati (possesso di file

privi delle opportune

licenze, mancato utilizzo delle

opportune licenze software,

comportamento non in linea con

le policy di sicurezza), o per ti-

more della vittima di rivelare le

modalità di infezione, per esem-

pio a seguito della navigazione

su siti cosiddetti per adulti!

È inoltre doveroso sottolineare

che, anche a seguito del paga-

mento del riscatto, non è garan-

tito che vengano rilasciati i mezzi

per sbloccare il computer, per

cui il rischio è molteplice.

Ma come ci si può proteggere da

questi virus?

La miglior difesa è la prevenzio-

ne. Prima ancora di dotare il

computer di supporti tecnologici

adeguati a tenere lontano anche

i malware ransomware, conviene

cambiare il modo di interagire

con la tecnologia, oggi basato da

una eccessiva fiducia e da click

ed interazioni fatte in velocità e

con scarsa attenzione. Diffon-

dendo la cultura del ran-

somware, se si è consci del ri-

schio, di solito si presta più

attenzione ad eseguire azioni

routinarie, come ad esempio leg-

gere un’e-mail. Poi, tenendo

sempre aggiornati i browser di

internet e i software che si utiliz-

zano, soprattutto quelli connessi

con la sicurezza. Infine, si deve

evitare di utilizzare software

“pirata” o di frequentare siti po-

co attendibili.

Questo tipo di minaccia all’inter-

no di strutture informatiche “di

Stato” è mitigata dagli elevati

standard di sicurezza adottati,

ma i pirati informatici, erronea-

mente confusi con gli hacker,

continuano a sviluppare nuove

metodologie e tecniche per pas-

sare attraverso alle maglie della

sicurezza che molti di noi garan-

tiscono con il loro impegno quo-

tidiano, ed il comportamento

poco avveduto di un utente può

spazzar via in un sol colpo tutti i

muri eretti a difesa della nostra

infrastruttura IT (Information

Technology).

Ma fino a dove si pos-

sono spingere? Allo

stato attuale i balzi tec-

nologici sono sempre

più ampi e l’informatiz-

zazione sta raggiungen-

do anche oggetti di uso

quotidiano, come il

frigorifero che fa la

spesa online, l’automo-

bile controllata dallo smartpho-

ne o addirittura pacemaker con-

trollati wireless. E se un giorno

un ransomware, invece di cripta-

re i vostri dati, decidesse di non

farvi recapitare la spesa? Poca

cosa direte. E se vi impedisse di

andare a lavoro? Esistono diversi

casi documentati su internet …..

già più fastidioso. E se poi minac-

ciassero di bloccare il pacemaker

di vostro figlio?

Capitano Riccardo ROTONDO

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Pagina 25

-

UMORISMO E SATIRA DI LORENZO RUBINO

Artista polivalente e trasformista, ama intrattenere grandi

e piccoli con animazioni e spettacoli di magia divertenti, calcando

qualsiasi tipo di scena, dal villaggio turistico, alla piazza, nonché

il teatro.

1° M.LLO LGT PierLuigi GIUSTINIANI

Si definisce S.A.C. “una squadra avanzata Expeditionary” composta, in modo modulare, da personale conno-tato da maggiore esperienza e con “skill” più “Combat Oriented”, in grado di assicurare, in maniera autono-ma o attraverso l’integrazione con appositi “team”, le capacità aeroportuali minimali funzionali per la gestio-ne iniziale di una qualsiasi infrastruttura aeroportuale (pista di volo, aviosuperficie, ecc.).

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Pagina 26

L’ALMANACCO DELL’UFFICIO COMANDO

Promozioni Primo Aviere Capo AVELLA Vito

Primo Aviere Capo CIMO’ IMPALLI Alessandro

Primo Aviere Capo CLEMENTE Giuseppe

Primo Aviere Capo COLELLA Giuseppe

Primo Aviere Capo FORTINO Franco

Primo Aviere Capo FRUNCILLO Raffaele

Primo Aviere Capo LEZZI Carlo

Primo Aviere Capo MANCARELLA Cristian

Primo Aviere Capo MANCINI Enzo

Primo Aviere Capo MATURO Marco

Primo Aviere Capo PETRANCA Daniele

Primo Aviere Capo ROSSI Luca

Primo Aviere Capo SORECA Antonio

Primo Aviere Capo SPINELLI Luigi

Primo Aviere Capo ZILLI Marco

Primo Aviere Scelto GIORDANO Antonio

Primo Aviere Scelto IUDICE Yuri

Primo Aviere Scelto PETRUZZIELLO Marco

Primo Aviere Scelto TIRONE Marco

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Pagina 27

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12/10/2015 sergente Pasquariello Anna Maria

01/10/2015 Tenente colonnello ANTONACI Vittorio congedato

02/10/2015 1° maresciallo lgt D’AMORE Raffaele congedato

19/10/2015 Aviere Capo DE NITTO Daniele trasferimento

23/10/2015 1° maresciallo lgt CHIARIELLO Gerardo congedato

31/10/2015 1° maresciallo lgt D’APRILE Alessandro congedato

02/11/2015 Maggiore CENTINI Giusto congedato

09/11/2015 m.llo 1^ classe SFORZA Francesco trasferimento

16/11/2015 m.llo 1^ classe LIGUORI Fabio trasferimento

16/11/2015 Sergente maggiore SQUILLACE Salvatore trasferimento

16/11/2015 m.llo 1^ clASSE VIGLIOTTA Domenico trasferimento

23/11/2015 Tenente colonnello ALTERIO Andrea trasferimento

30/11/2015 m.llo 1^ classe MACINA Francesco trasferimento

30/12/2015 1° maresciallo lgt GOLIA Nicola congedato

30/12/2015 1° maresciallo lgt VIOLA Michele congedato

31/12/2015 1° maresciallo lgt BETTI Marco congedato

31/12/2015 Dipendente civile LEORATO Marino congedato

31/12/2015 Dipendente Civile PIACENTINI Giancarlo congedato

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Pagina 28

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SARANNO GRADITISSIMI TUTTI I CONSIGLI CHE CI VERRAN-

NO DATI E, SIN D’ORA, CI SCUSIAMO PER EVENTUALI INESATTEZZE

PERIODICO TRIMESTRALE STAMPATO NEL NUMERO MASSIMO

DI 99 COPIE A USCITA

RISPETTA L’AMBIENTE: SE NON TI E’ NECESSARIO, NON STAMPARE QUESTO OPUSCOLO PLEASE CONSIDER THE ENVIRONMENT BEFORE PRINTING THIS BROCHURE

Page 30: Nero su Bianco - 3° Stormo - 4° Trimestre 2015

-

[email protected]

Centralino 045/6332111

AERONAUTICA MILITARE

Comando Logistico - Servizio dei Supporti 3° Stormo

Località Caluri, 1 37069 - Villafranca di Verona