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DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI DIREZIONE DIDATTICA STATALE “Giuseppe Marchese” LUZZI (CS) SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA DI VALLELEOTTA Il Datore di lavoro Il Medico Competente D.S. _____________________ _________________________ (Prof. Umile Montalto) (Dott.ssa Gianfranca Gentile) Rappresentanti Lavori Sicurezza ___________________________ (Sig. Ciardullo Mario) Versione 01 Ottobre 2017 RSPP Ing. Contatore Davide ___________________________

DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI · DVR 01 – ottobre 2017 5 PREMESSA Il presente documento ha per oggetto l'analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE

“Giuseppe Marchese” LUZZI (CS)

SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA DI VALLELEOTTA

Il Datore di lavoro Il Medico Competente D.S. _____________________ _________________________ (Prof. Umile Montalto) (Dott.ssa Gianfranca Gentile) Rappresentanti Lavori Sicurezza ___________________________ (Sig. Ciardullo Mario)

Versione 01 Ottobre 2017

RSPP Ing. Contatore Davide

___________________________

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DVR 01 – ottobre 2017 2

PREMESSA 5

DATI DESCRITTIVI DELL’AZIENDA 6

DESCRIZIONE DELL’ UNITA’ PRODUTTIVA 7

DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE 7

ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 7

Il Servizio di prevenzione e protezione 7

Gestione delle Emergenze 11

Registro Infortuni 11

Attuazione art. 26 (Contratto d’appalto e d’opera) 11

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI 12

La valutazione dei rischi 12

Organizzazione per lo svolgimento della valutazione dei rischi. 12

Criteri seguiti nella valutazione 13

Descrizione dei principali pericoli presi in considerazione. 15

Definizioni 16

Gruppo di valutazione 17

Metodologia e criteri seguiti per la valutazione 17

Scomposizione dell’attività produttiva ed individuazione delle unità di analisi 17

Raggruppamento dei fattori di rischio 17

Misure per eliminare il rischio o contenerne le conseguenze 20

Programmazione delle misure 20

Livelli di rischio 20

Risultati dell’attività svolta dal gruppo di valuta zione 21

UNITA’ DI ANALISI 21

AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI 21

Strutturali 21

Aree di transito 21

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DVR 01 – ottobre 2017 3

Spazi di lavoro 22

Locali igienici, allegato IV 22

Attività soggetta a C.P.I. 22

Rischio incendio 22

Segnaletica di sicurezza 23

Rischio campi elettromagnetici 23

Impianti elettrici 23

Macchine e attrezzature 24

Rischio posturale e sollevamento manuale dei Carichi 24

Rischio lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento 25

Rischio Biologico 25

Esposizione rischio chimico 25

Microclima 25

Video terminali e lavoro d’ufficio 25

Organizzazione del lavoro 26

Affaticamento mentale e stress lavoro-correlato 26

Rischi legati all’età 26

Rischi legati alle differenze di genere provenienza da altri paesi 26

Dispositivi di protezione individuale prescritti 26

Valutazione dei rischi a carico dei lavoratori 27

CUCINA 30

DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE 30

FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI 30

Valutazione del rischio incendio 30

Identificazione dei materiali presenti 30

Valutazione dei fattori che aumentano il rischio d’incendio – Probabilità di innesco. 30

Valutazione dei fattori di compensazione del rischio d’incendio 30

Antincendio e Allarme 31

Manutenzione e Controllo 31

Gestione della Sicurezza e delle Emergenze 31

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DVR 01 – ottobre 2017 4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA ATTUARSI 33

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI 34

Premessa metodologica 34

Formazione effettuata e da effettuarsi 34

SORVEGLIANZA SANITARIA 34

REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO 34

DOCUMENTAZIONE 35

NORMATIVA DI RIFERIMENTO 35

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DVR 01 – ottobre 2017 5

PREMESSA

Il presente documento ha per oggetto l'analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e

la salute dei lavoratori, ai sensi del D.Lgs. 81/08, relativamente alle attività svolte presso le

unità produttiva della Direzione Didattica Statale Giuseppe Marchese 87040 Luzzi.

L’art. 17, primo comma, del D.Lgs. n. 81 del 2008 prevede che ogni datore di lavoro deve

valutare, nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze e dei preparati chimici

impiegati, nonché della sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la

salute dei lavoratori (ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi

particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato,……………., nonché quelli

connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi) in relazione alla

natura dell’attività dell’azienda o dell’unità produttiva.

La valutazione e l’elaborazione del documento predetto deve essere fatta in collaborazione

con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione - e con il medico competente

nei casi in cui sia obbligatoria la sorveglianza sanitaria - previa consultazione del

rappresentante della sicurezza (art. 29, comma 2 del D.Lgs. n. 81 del 2008).

In particolare il presente documento contiene:

• Informazioni generali;

• Indicazione dei criteri adottati per la valutazione dei rischi;

• la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro;

• Individuazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate in virtù della

valutazione dei rischi, nonché delle attrezzature di protezione utilizzate;

• Programmazione delle azioni atte a migliorare la sicurezza;

• Documentazione di supporto.

Il presente documento è stato redatto avvalendosi della collaborazione sia delle figure

previste dal D. Lgs. 81/08, sia dei lavoratori nella loro totalità.

Il documento prende in considerazione i luoghi di lavoro e le principali mansioni dei

singoli lavoratori suddividendole in unità di analisi, allo scopo di individuare, nell'ambito

delle conoscenze possedute e delle informazioni raccolte, tutti i rischi cui i lavoratori

possono essere esposti nello svolgimento delle loro funzioni ed i conseguenti danni che

essi possono riportare.

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DVR 01 – ottobre 2017 6

DATI DESCRITTIVI DELL’AZIENDA

DITTA/SOCIETÀ : Direzione Didattica Statale Giuseppe Marchese 87040 Luzzi.

SEDE LEGALE : Via Chiusa, 1 ;

CITTÀ : 87040 Luzzi

UNITA PRODUTTIVA: Località Valleleotta Luzzi

ATTIVITÀ SVOLTA : Plesso di Infanzia e primaria

Tutte le strutture sono di proprietà del Comune di Luzzi a cui si comunicherà le

anomalie riportate nel seguente DVR.

DITTE IN APPALTO : Allo stato attuale sono presenti:

Attività Mensa

� SIARC Viale Lucrezia della Valle, 84, 88100 Catanzaro CZ

Alle stesse sono stati richiesti i requisiti tecnici previsti dal D.lgs. 81/08

PERSONALE IMPIEGATO FUORI UNITA’ PRODUTTIVA : I lavoratori risultano

impiegati solo all’interno della struttura. Eventuali uscite devono essere autorizzate sempre

dal Datore di Lavoro mediante procedura scritta.

DATORE DI LAVORO : secondo l’art. 2 del D.lgs. 81/2008 “datore di lavoro” è il

soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che,

secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria

attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto

esercita i poteri decisionali e di spesa. Nel nostro caso esiste un'unica unità produttiva

avente la seguente conformazione per quanto riguarda la gerarchia aziendale

Datore di lavoro: Prof. Montalto Umile

NUMERO DIPENDENTI : Per l’elenco del personale con relativa mansione di rimanda

ad apposito allegato

MEZZI DI TRASPORTO : I dipendenti non hanno in dotazione mezzi della scuola, per i

vari spostamenti utilizzano mezzi propri.

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DVR 01 – ottobre 2017 7

AZIENDA SANITARIA COMPETENTE PER TERRITORIO : A.S.P. - Regione

Calabria

DESCRIZIONE DELL’ UNITA’ PRODUTTIVA

La sede operativa è costituita da solo piano in cui risulta localizzata sia la scuola

dell’infanzia che la primaria la struttura comprende:

INFANZIA

SEZIONI N° ALUNNI DOCENTI

2 32 2

SCUOLA PRIMARIA

1 64 6

INOLTRE ALL’INTERNO SONO INSERITE

• 1 Cucina,

• Aree Comuni – Sale Didattiche;

• Servizi igienici;

Per un totale di persone presenti tra alunni e dipendenti di 109 persone

DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE

Le attività che costituiscono il ciclo lavorativo si possono individuare principalmente in:

• Scuola dell’infanzia e primaria;

ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA

Il Servizio di prevenzione e protezione

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione interno : Ing. Contatore

Davide

Il Servizio di Prevenzione e Protezione risulta costituito inoltre si stanno attivando tutte le

procedure inerenti la corretta gestione di quanto previsto per la sicurezza e l’igiene dei

lavoratori.

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Il Servizio di prevenzione e protezione provvederà art. 33 e successivi:

a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione

delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della

normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale;

b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui

all'articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;

c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;

d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;

e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro,

nonché alla riunione periodica;

f) a fornire ai lavoratori le informazioni;

g) a sviluppare il programma di adeguamento individuato a seguito della valutazione;

h) a verificare periodicamente l’efficienza delle misure di sicurezza impostate ed

eventualmente, laddove necessario ad integrarle o riesaminarle;

i) ad aggiornare le misure di prevenzione e protezione in occasione di significative

varianti all’attività lavorativa o in riferimento a qualsiasi altra causa;

j) a revisionare, qualora se ne determini la necessità, il piano di emergenza, evacuazione e

pronto soccorso;

k) a stilare i protocolli di coordinamento con ditte in appalto;

l) a prendere atto della valutazione del medico competente relativamente alla idoneità alla

mansione specifica del singolo lavoratore;

m) le procedure attraverso le quali il lavoratore deve operare;

n) i requisiti delle sostanze impiegate e la raccolta delle relative schede di sicurezza;

o) i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli ambienti, dei macchinari,

degli impianti e delle attrezzature;

p) a verificare che le sostanze, le materie prime, i macchinari e quant’altro immesso in

azienda sia conforme alle normative vigenti.

Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori:

Il rappresentante dei lavoratori provvederà a art. 50 : Ciardullo Mario

a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;

b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi,

alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella

azienda o unità produttiva;

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c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di

prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione

dei luoghi di lavoro e del medico competente;

d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione;

e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi

e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati

pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro,

agli infortuni ed alle malattie professionali;

f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;

g) riceve una formazione adeguata;

h) promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione

idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori;

i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità

competenti, dalle quali e', di norma, sentito;

j) partecipa alla riunione periodica;

k) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;

l) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;

m) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e

protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per

attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.

Medico Competente : Ai sensi di quanto previsto dall’art. 18 del D. Lgs. 81/08, il datore

di lavoro ha effettuato convenzione con Asp per la nomina quale medico competente la

Dott.ssa Gianfranca Gentile ad effettuare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori impiegati

nell’unità produttiva.

A tale scopo provvede a:

a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione

dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria,

alla predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità

psico-fisica dei lavoratori, all'attività di formazione e informazione nei confronti dei

lavoratori, per la parte di competenza, e all’organizzazione del servizio di primo soccorso,

considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità

organizzative del lavoro. Collabora inoltre all’attuazione e valorizzazione di programmi

volontari di «promozione della salute», secondo i principi della responsabilità sociale;

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b) programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41 attraverso protocolli

sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi

scientifici più avanzati;

c) istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di

rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con

salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per

l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo

di custodia concordato al momento della nomina del medico competente;

d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell'incarico, la documentazione sanitaria in suo

possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003, n.

196, e con salvaguardia del segreto professionale;

e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e

di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della

medesima; l’originale della cartella sanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto

disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, da parte del datore di lavoro, per

almeno dieci anni, salvo il diverso termine previsto da altre disposizioni del D.Lgs. 81/2008;

f) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono

sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di

sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione della attività che comporta

l'esposizione a tali agenti. Fornisce, altresì, a richiesta, informazioni analoghe ai

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

g) informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria e, a richiesta dello

stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;

h) comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all'articolo 35 del D.Lgs. 81/2008, al

datore di lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza

sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini dell’attuazione

delle misure per la tutela della salute e dell’integrità psico-fisica dei lavoratori;

i) visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all'anno o a cadenza diversa che stabilisce in

base alla valutazione dei rischi; l’indicazione di una periodicità diversa dall'annuale deve

essere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di

valutazione dei rischi;

partecipa alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori i cui risultati

gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza

sanitaria.

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Gestione delle Emergenze

Allo scopo di dare pratica attuazione a quanto previsto dalla articolo 43, il datore di lavoro

ha incaricato per il plesso in questione le seguenti persone:

1. Falcone Luigi;

2. Federica Cesare;

3. Tenuta Santa;

4. Fazzari Giuseppina;

5. Longo Franca Anna;

6. Viviani M aria Francesca.

di attuare la gestione delle emergenze e dell’evacuazione e del primo soccorso. In

relazione a ciò dovranno essere formate per poter adempiere all’incarico conferitosi/gli.

In azienda sono presenti più presidi di primo soccorso in modo da poter prestare le prime

cure agli infortunati, in attesa del loro eventuale trasporto presso strutture più idonee.

Tali presidi dovranno essere individuati con segnaletica appropriata, e degli stessi deve

essere assicurata la completezza ed il corretto stato d’uso dei contenuti.

Registro Infortuni

Risultano attuate tutte le prescrizioni riguardanti il Registro Infortuni previste dalla Legge.

Attuazione art. 26 (Contratto d’appalto e d’opera)

Scopo principale di tali procedure è quello di comunicare, da un lato, al personale esterno,

non dipendente direttamente dal datore di lavoro committente, i rischi specifici esistenti

nell’ambiente di lavoro e quanto altro necessario a mettere tale personale in grado di

potersi adeguatamente premunire al fine di preservare la propria incolumità e salute.

Dall’altro quello di acquisire le informazioni inerenti i rischi connessi alle lavorazioni

effettuate dagli appaltatori d’opera.

Nell’ambito di tale attività di coordinamento, copia della presente relazione sarà messa a

disposizione dei responsabili dei S.P.P. delle Ditte appaltatrici per ogni eventuale

consultazione e per la successiva redazione del DUVRI.

Saranno nel tempo migliorate le procedure di comunicazione interna affinché il personale

che occasionalmente si trovi in questa struttura per ragioni di lavoro sia informato a

sufficienza oltre che dei rischi esistenti anche delle procedure di evacuazione e

d’emergenza.

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DVR 01 – ottobre 2017 12

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

La valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi secondo il D.Lgs. n. 81/2008 come un processo:

- preliminare e propedeutico alle scelte aziendali;

- sistematico e abituale e non episodico o una tantum;

- con funzione di orientamento alle priorità individuate;

- rigorosamente esplicitato nei suoi criteri e documentato nei suoi contenuti;

- costruito e gestito in modo partecipato coinvolgendo tutta la linea aziendale.

L'obiettivo della valutazione dei rischi è consentire al datore di lavoro di prendere i

provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la sanità

dei lavoratori.

La finalità della valutazione dei rischi in senso stretto è di formulare un giudizio di gravità

dei rischi in modo da definire un ordine di priorità nella programmazione dell'esecuzione

dei relativi provvedimenti di prevenzione e protezione.

La definizione di tale ordine di priorità, infatti, rappresenta l'unica finalità della

valutazione.

Questa deve tenere conto di tutti i rischi degni di nota (non trascurando le attività

collaterali del ciclo produttivo principale) e per ognuno occorre verificare se sia possibile

eliminarlo completamente.

A conclusione della valutazione si deve mettere in evidenza se i rischi sono controllati o

meno in maniera adeguata; se lo sono quali sono le priorità da affrontare e le opzioni per

ridurre il rischio; i provvedimenti possibili per migliorare ulteriormente i livelli di

protezione.

Organizzazione per lo svolgimento della valutazione dei rischi.

Il D.Lgs. n. 81/2008 assegna al datore di lavoro il compito di elaborare il documento

comprendente la valutazione dei rischi. Per tale compito il datore di lavoro utilizza le

proprie strutture aziendali avvalendosi di eventualmente consulenti esterni.

Il gruppo di lavoro responsabile della valutazione dei rischi è così composto:

- Datore di lavoro

- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;

- il medico competente;

- responsabile della sicurezza dei lavoratori;

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DVR 01 – ottobre 2017 13

La partecipazione delle sopra citate figure è dovuta essenzialmente alle seguenti

considerazioni:

- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ha il compito di coordinare

l'attività della valutazione dei rischi armonizzando i vari contributi che vengono dai diversi

soggetti coinvolti nella valutazione nonché svolge una attività di consulenza nei confronti

di tutti i partecipanti;

- il medico competente ha il compito, in base al rischio individuato, di suggerire i

provvedimenti da intraprendere per eliminare o diminuire il rischio stesso;

- il responsabile della sicurezza dei lavoratori si fa portavoce dei problemi reali che i

lavoratori incontrano nello svolgimento delle proprie mansioni. Con il suo contributo, i

provvedimenti conseguenti alla valutazione potranno essere facilmente calati

nell’organizzazione aziendale;

Criteri seguiti nella valutazione

Nella redazione della valutazione sono stati seguiti i seguenti criteri:

a) delle mansioni omogenee

b) dei rischi omogenei

c) delle aree di lavoro omogenee

d) dei pericoli interessanti la totalità dei lavoratori

La presente relazione è stata redatta e compilata, a cura del Datore di lavoro

sottoponendola, all’esame dei lavoratori e del RLS tenendo conto che:

• in fase di sopralluogo, sono stati coinvolti i lavoratori dell’azienda allo scopo di

renderli partecipi dell’attività in corso e di far emergere nel contempo eventuali

problematiche di non immediata evidenza;

• sono state prese a riferimento, per le condizioni di igiene e sicurezza del lavoro, le

norme di legge e di buona tecnica attualmente vigenti di cui un elenco non esaustivo è

riportato nel prosieguo;

• in assenza di precisi riferimenti di legge e di buona tecnica, sono stati indicati di volta

in volta i criteri di buona pratica seguiti;

• si è preso in considerazione prioritariamente il ciclo di lavoro principale, in relazione

all’attività e successivamente gli altri cicli secondari laddove necessario;

• sono stati presi in considerazione eventuali gruppi particolari di lavoratori per i quali i

rischi, relativamente ad un medesimo pericolo, sono comparativamente maggiori di

altri a causa di fattori soggettivi ed oggettivi;

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DVR 01 – ottobre 2017 14

• sono stati presi in considerazione tutti quei pericoli che sono trasversali all’intero

gruppo di lavoratori;

• ci si è attenuti alle indicazioni ed alle disposizioni date nella normativa di riferimento.

La metodologia seguita e i relativi criteri di valutazione e di stima del rischio sono

esplicitati nei paragrafi successivi.

E’ importante, infatti, che gli operatori che dovranno applicare successivamente questo

documento (Datore di Lavoro e/o Responsabile del Servizio) siano a conoscenza dei criteri

ispiratori e delle relative metodiche e, pertanto, l’applicazione dei risultati derivanti dalle

analisi effettuate, fornisce una prima informazione necessaria per evitare sanzioni da parte

degli organi di vigilanza e per promuovere all’interno dell’attività una riorganizzazione

razionale e pianificata della produzione.

Inoltre, questa valutazione, deve essere utilizzata, ed in tale ottica è stata redatta, per

permettere al datore di lavoro di prendere i necessari provvedimenti al mantenimento e/o

miglioramento delle condizioni di sicurezza secondo tempi compatibili con la

continuazione dei cicli lavorativi e delle disponibilità economiche.

A questo scopo è stato redatto un programma di interventi che potrà costituire un primo

ausilio per il Datore di Lavoro quando dovranno prendere decisioni circa gli interventi da

programmare ed i tempi entro i quali realizzarli.

In accordo con le previsioni di tutela dettate dal Decreto si sono seguiti i seguenti criteri

fondamentali:

a. eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso

tecnico, e ove ciò non è possibile, loro riduzione al minimo;

b. riduzione dei rischi alla fonte;

c. programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo

coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative

dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;

d. sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;

e. rispetto dei principi ergonomici, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle

attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e di produzione , anche per

attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo;

f. priorità delle misure di prevenzione collettiva rispetto a quelle di protezione

individuale;

g. limitazione al minimo dei lavoratori esposti che sono o che posso essere esposti al

rischio;

h. utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro;

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DVR 01 – ottobre 2017 15

i. controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;

j. allontanamento dei lavoratori dall’esposizione al rischio, per motivi inerenti la loro

persona;

k. misure igieniche;

l. misure di protezione collettiva ed individuale

m. misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di

evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;

n. uso dei segnali e della cartellonistica di avvertimento e di sicurezza;

o. regolare manutenzione degli ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con

particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni dei

fabbricanti;

p. informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro

rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;

q. istruzioni adeguate ai lavoratori.

Descrizione dei principali pericoli presi in consid erazione.

Di seguito sono riportate tutte le fonti di pericolo prese in Considerazione

AREE DI TRANSITO

SPAZI DI LAVORO

SCALE

MACCHINE

ATTREZZI MANUALI

IMMAGAZZINAMENTO

IMPIANTI ELETTRICI

APPARECCHI A PRESSIONE

APPARECCHI A GAS

MEZZI DI TRASPORTO

INCENDIO ED ESPLOSIONE

RISCHI CHIMICI

POLVERI, FUMI, VAPORI

ILLUMINAZIONE

MICROCLIMA

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

AFFATICAMENTO MENTALE

VIDEOTERMINALI

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DVR 01 – ottobre 2017 16

AFFATICAMENTO FISICO

RADIAZIONI NON IONIZZANTI

RUMORE

VIBRAZIONI

USTIONI

ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI

ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

RISCHI LEGATI ALL’ETA

RISCHI LEGATI ALLO STRESS LAVORO-CORRELATO

RISCHI LEGATI ALLE DIFFERENZE DI GENERE PROVENIENZA DA ALTRI

PAESI

Tali fonti di pericolo, sono state considerate per aree omogenee o per mansioni omogenee

a seconda che sia stato ritenuto più conveniente adoperare un sistema o l’altro al fine di

evidenziare / esplicitare meglio gli stessi.

Definizioni

Prima di descrivere la metodologia della valutazione dei rischi e della compilazione del

documento di sicurezza è necessario definire i termini che poi nel seguito della trattazione

saranno più volte richiamati.

Elementi di rischio e/o pericolo

Proprietà avente potenzialità di causare danni.

Fattore di rischio

Categoria di elementi materiali, ambientali e organizzativi in cui vengono raggruppati gli

elementi di rischio e/o pericolo.

Rischio

Probabilità che l'esposizione ad un determinato elemento di rischio, raggiunga il livello

potenziale di danno.

Valutazione dei rischi

Procedimento di valutazione della probabilità di esposizione ad un elemento di rischio

derivante dalle modalità di impiego o dal verificarsi di un evento non desiderato sul luogo

di lavoro e della relativa entità del danno per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

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DVR 01 – ottobre 2017 17

Gruppo di valutazione

Il gruppo di valutazione impegnato a soddisfare gli adempimenti previsti è costituito da:

- Prof. Montalto Umile, in qualità di datore di lavoro

- Ing. Contatore Davide in qualità di RSPP;

- Dott.ssa Gianfranca Gentile, in qualità di medico competente;

- Ciardullo Mario in qualità di RLS;

Metodologia e criteri seguiti per la valutazione

Il gruppo di valutazione ha provveduto ad effettuare la valutazione dei rischi,

coinvolgendo i soggetti interessati, attraverso le fasi di seguito indicate.

Scomposizione dell’attività produttiva ed individua zione delle unità di analisi

Per procedere in modo sistematico nell’analisi e valutazione dei rischi, il gruppo di

valutazione ha individuato le realtà tecnologico/organizzative (unità di analisi). Per unità

di analisi si intende un luogo o ambiente di lavoro definito ovvero una fase di processo

tecnologico o di servizio.

Raggruppamento dei fattori di rischio

Per ciascuna unità di analisi presa in esame i fattori di rischio sono stati raggruppati in

macrogruppi in relazione ai diversi settori di attività, processi produttivi, macchine ed

attrezzature di lavoro ovvero agenti, materie prime e sostanze utilizzate.

� Per ciascuna unità di analisi sono stati individuati i relativi fattori di rischio.

� A ciascun fattore di rischio sono stati associati uno o più elementi di rischio la cui

presenza può compromettere la sicurezza e la salute dei lavoratori.

� Per ogni elemento di rischio sono state individuate le conseguenze da esso

derivanti

� Nella valutazione dei rischi non sono considerati parametri od indicatori numerici

se non quando espressamente previsto dalle norme vigenti come dinanzi detto.

La stima del rischio necessaria per definire le priorità degli interventi correttivi, è stata

effettuata tenendo conto dei seguenti concetti:

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DVR 01 – ottobre 2017 18

- gravità del danno (funzione del numero di persone coinvolte e delle

conseguenze sulle stesse in base a eventuali

conoscenze statistiche o previsioni ipotizzabili)

- probabilità di accadimento (funzione delle condizioni di sicurezza legate

principalmente a valutazioni sullo stato di fatto

tecnico)

Il processo di stima porta alla individuazione di valori possibili per ciascuno dei parametri

dei quali il rischio è funzione (Gravità e probabilità di accadimento)

Combinando a seconda dei casi i gradi di pericolosità con quelli di probabilità e di

esposizione si ottiene un valore di rischio che ci metterà in grado di valutarli in maniera

semiquantitativa.

Il quadro di riferimento metodologico generale in cui si colloca la valutazione, è il

medesimo di ogni analisi di rischio e, cioè, la determinazione del valore di una funzione

matematica f del tipo:

R = f (M,P)

ove:

R = rappresenta la magnitudo del rischio

M = magnitudo delle conseguenze (gravità del danno al lavoratore)

P = probabilità di frequenza del verificarsi delle conseguenze (stima del numero dei casi di

danno in un periodo).

La probabilità P è espressa, ad esempio, come una funzione del numero di casi di

infortunio o malattia dei soggetti coinvolti in quel tipo di rischio (valutato, ad esempio, in

giornate di assenza lavorativa).

La magnitudo delle conseguenze M può essere espressa, ad esempio, come una funzione

del livello di danno provocato nei soggetti coinvolti in quel tipo di rischio (valutato, ad

esempio, come entità delle conseguenze in termini di inabilità temporanea, invalidità

permanente o morte).

La determinazione della funzione di rischio f presuppone di definire un modello

dell’esposizione dei lavoratori a quel dato pericolo, che consenta di porre in relazione

l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi e questo per ogni condizione

operativa all’interno di certe ipotesi al contorno.

La riduzione del rischio, pertanto, può avvenire mediante misure atte a ridurre la

probabilità del verificarsi di un determinato danno atteso (adozione di misure di

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DVR 01 – ottobre 2017 19

prevenzione) e/o di mitigazione delle eventuali conseguenze (adozione di misure di

protezione atte a diminuire l’entità del danno).

Nella seguente valutazione il rischio associato ad ogni area omogenea/unità di analisi

viene pesato stimando separatamente su scala graduata semiqualitativa il livello di danno

ipotizzabile ed il livello di probabilità stimato per quel danno.

Pertanto si adotteranno le seguenti definizioni:

LIVELLO di GRAVITA’ del DANNO

1 LIEVE Esposizione cronica con effetti reversibili.

Infortunio o esposizione acuta con inabilità reversibile.

2 MEDIO Esposizione cronica con effetti irreversibili e parzialmente invalidanti.

Infortunio o esposizione acuta con effetti d’invalidità parziale

3 GRAVE Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità

totale.

LIVELLO della PROBABILITÀ del VERIFICARSI del DANNO

1 POCO PROBABILE Non sono noti episodi già verificatisi. La mancanza rilevata

può provocare un danno per la concomitanza di più eventi

poco probabili e indipendenti.

2 PROBABILE Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe solo moderata

sorpresa. E’ noto solo qualche caso nel quale alla mancanza

rilevata ha fatto seguito un danno. La mancanza rilevata può

provocare un danno anche se non in maniera automatica o

diretta.

3 MOLTO PROBABILE Il verificarsi del danno non susciterebbe alcun stupore. Si sono

già verificati danni per la stessa mancanza rilevata in azienda

od in aziende simili.

Il gruppo di valutazione ha effettuato una stima dei rischi connessi ai singoli fattori,

assegnando a ciascuno di essi un livello di frequenza (stima del numero dei casi nell’arco

di un anno) ed un livello di gravità (entità delle conseguenze in termini di inabilità

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DVR 01 – ottobre 2017 20

temporanea, invalidità permanente o morte) al fine di determinare un livello di rischio che

sia da guida per la programmazione delle misure di intervento.

Misure per eliminare il rischio o contenerne le con seguenze

Per ogni rischio sono state individuate le misure adeguate per l’eliminazione del rischio

stesso e, quando ciò non sia stato possibile, per contenerne le conseguenze.

Programmazione delle misure

La programmazione delle misure di intervento è stata effettuata avendo come costante

riferimento i risultati della individuazione dei livelli di rischio determinati come al

precedente punto

Livelli di rischio

Al fine di determinare le priorità degli interventi, obiettivo primario della valutazione dei

rischi, è stato predisposto uno strumento che consente, attraverso elaborazioni di dati

INAIL o di dati derivanti da statistiche aziendali, al valutatore di quantificare il rischio

connesso ad ogni singolo Fattore.

Il valutatore ricava indicazioni semiquantitative tenendo conto per ogni Fattore:

a) del numero degli infortuni accaduti nel periodo di riferimento;

b) del numero degli infortuni che hanno determinato una inabilità temporanea e/o

permanente;

c) dei gradi di invalidità permanente;

d) del numero dei casi mortali;

e) delle giornate perse per infortunio.

Dall’elaborazione dei dati INAIL/aziendali si ottiene:

- una scala dei livelli di frequenza (es.: numero di infortuni determinati dal fattore di

rischio specifico);

- una scala dei livelli gravità (es.: numero di giornate perse per infortunio dovuto a

fattore di rischio specifico);

- l’analisi dei livelli precedenti fornisce il livello di rischio presente. Quanto più è

elevato tale livello, tanto più il fattore è pericoloso e, quindi, più urgente è la misura di

sicurezza da adottare.

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DVR 01 – ottobre 2017 21

Risultati dell’attività svolta dal gruppo di valuta zione

Le varie fasi del lavoro svolto sono illustrate in modo analitico, per ciascuna unità di

analisi, nelle schede allegate che fanno parte integrante del presente documento.

UNITA’ DI ANALISI

La sede della struttura, come già evidenziato, è distribuita su un solo piano. Il gruppo di

valutazione ha individuato in esso le seguenti unità di analisi:

� AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI

� CUCINA

AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI

In tale area omogenea rientrano quei luoghi dove sono stati individuati i pericoli che

interessano tutti i lavoratori. Vengono sotto riportati gli ambienti e gli impianti per i quali è

stata eseguita la valutazione del rischio:

Strutturali

Dai sopraluoghi effettuati si notano zone con presenza di forte umidità tale da far staccare

calcinacci o parti di cartongesso si ritiene opportuno la verifica della tenuta degli stessi e la

sistemazione delle parti soggette a infiltrazioni.

Aree di transito

Il pavimento dei corridoi/passaggi è realizzato con materiali idonei ed inoltre si presenta

regolare ed uniforme.

Tale pavimento viene mantenuto pulito non si sono rilevate sostanze sdrucciolevoli in

grado di renderlo scivoloso od impraticabile.

Le zone di passaggio hanno una larghezza di almeno 80 cm e sono liberi da ostacoli

ingombranti per rendere libere le vie di esodo. In generale è garantita un’illuminazione

corretta in detti locali.

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DVR 01 – ottobre 2017 22

Spazi di lavoro

Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato all’uso cui è destinato ed inoltre si presenta

regolare ed uniforme.

Tale superficie viene mantenuta pulita, libera da ostacoli, e priva di sostanze

sdrucciolevoli.

Gli spazi a disposizione dei lavoratori sono sufficienti grazie a una corretta disposizione

degli arredi.

L’illuminazione, in generale a meno di valutazioni ambientali specifiche, può definirsi

idonea per posizionamento ed intensità luminosa ai lavori che vi si svolgono.

Locali igienici, allegato IV

Sono presenti più bagni in essi sono presenti i normali accessori per lavarsi e effettuare i

propri bisogni fisiologici.

Attività soggetta a C.P.I.

Ai sensi del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 la scuola necessita del rilascio del Certificato di

Prevenzione Incendi. Si dovrà tenere in considerazione che per la richiesta dello stesso il

limite stabilito da legge è 100 persone. Richiedendo il Certificato di prevenzioni incendi si

adeguerà la strutture come impiantistica altresì si dovrà comunicare il tutto all’ente

gestore. Sono presenti anomalie sui presidi incendi presenti la mancanza di maniglioni

sulle uscite indicate come via di fuga e la presenza di gradini all’aperture delle stesse.

Rischio incendio

Nell’attività è presente, materiale combustibile solido costituito da: carta, materiale di

arredamento tipico e da i giochi dei bambini. Gli arredi sono o in materiale vario e non

presentano tutti le certificazioni del caso per questo motivo si dovrà prevedere

nell’acquisto/sostituzione degli elementi di arredo di elementi aventi grado di

infiammabilità più basso possibile per come previsto da normativa.

L’analisi del sistema d’esodo ha verificato la possibilità di far evacuare in sicurezza le

persone presenti.

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DVR 01 – ottobre 2017 23

Segnaletica di sicurezza

Nei vari ambienti è esposta idonea segnaletica che permette al personale presente di poter

evacuare rapidamente fino al punto di raccolta senza problemi. Inoltre sono presenti le

planimetrie le quali sono esposte nei punti di transito. Si riportano di seguito le caratteristiche

dei vari tipi di segnale di sicurezza:

Rischio campi elettromagnetici

Da una valutazione delle fasi di lavoro si ritiene i lavoratori al di sotto dei limiti previsti da

legge. Altresì si provvederà a verifiche strumentali ove si riscontrino cambiamenti.

Impianti elettrici

Dai sopralluoghi effettuati è emerso che tale impianto possiede tutte li certificati del caso

che attestano la conformità del impianto.

Si ricorda che secondo il DPR 462/01 “Regolamento di semplificazione del procedimento

per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche,

di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi” entrato

in vigore il 23/01/02, obbliga tutti i datori di lavoro a far effettuare ad Organismi Abilitati

dal Ministero delle Attività Produttive le verifiche periodiche sugli impianti di terra, sui

dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche.

Ogni 2 anni:

• impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche siti nei locali medici, scuole, nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio, nei cantieri;

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DVR 01 – ottobre 2017 24

Macchine e attrezzature

Nella presente valutazione per macchine ed attrezzature si sono considerate le “normali”

attrezzature usate dal personale , durante lo svolgimento delle funzioni lavorative. Le

macchine in uso al personale, sono dotate di marchio CE. Le macchine certificate CE dal

costruttore sono installate ed utilizzate e devono essere manutentate, riparate e regolate in

maniera conforme al libretto d’uso della stessa, di cui dovrà essere verificata l’esistenza ed

il possesso.

In generale, in tali macchine non esistono parti che non siano adeguatamente protette

almeno da protezioni mobili; inoltre non è possibile raggiungere gli organi lavoratori, se

non per manutenzione.

Rischio posturale e sollevamento manuale dei Carich i

Il rischio è derivante dal mantenimento della stazione eretta protratta, da posture

incongrue, dal sollevamento dei bambini, sarà opportuno effettuare con cadenza costante

esercizi per rilassare i muscoli del corpo. Altresì, secondo la normativa cogente e gli studi

in merito è posto come limite di sollevamento, consigliato, per le donne non più di 15 kg.

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DVR 01 – ottobre 2017 25

Rischio lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento

La gravidanza non è una malattia ma un aspetto della vita quotidiana. Tuttavia condizioni

suscettibili di essere considerate accettabili in situazioni normali possono non esserlo più

in gravidanza o nel periodo del puerperio e dell'allattamento.

Molte attività lavorative possono costituire per la Lavoratrice in gravidanza - puerperio -

allattamento una condizione di pregiudizio o di rischio per la sua salute o per quella del

bambino. Le Lavoratrici in gravidanza puerperio ed allattamento non possono essere

adibite a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri così come individuati dalla normativa di

riferimento. Qualora ricorrano tali circostanze, la Lavoratrice deve essere allontanata dal

rischio lavorativo, assegnandola ad altra mansione compatibile oppure, qualora non fosse

possibile lo spostamento di mansione, con l'interdizione al lavoro.

Rischio Biologico

Il rischio legato all’attività risulta basso, inoltre in caso di maternità bisognerà stare molto

attenti per eventuali malattie che potrebbero essere trasferite dal bambino al lavoratore

(rosolia) si dovrà prevedere nelle visite mediche anche opportune analisi per rischi

biologiche. Il lavoratore dovrà comunicare al Datore di lavoro al M.C. e all’ RSPP lo stato

di gravidanza per possibili cambiamenti di mansione. Per quanto connesso all’attività di

pulizia si dovranno indossare i DPI predisposti.

Esposizione rischio chimico

I prodotti utilizzati presentano un potenziale rischio chimico. Tutti devono avere idonea

etichetta, altresì devono essere catalogati tutti i contenitori utilizzati nei lavaggi e si dovrà

inoltre tenere sempre a disposizione, dei lavoratori, le schede tecniche o di sicurezza dei

prodotti utilizzati nelle lavorazioni di pulizia dei locali e si dovranno utilizzare idonei

dispositivi per evitare effetti nocivi sulla salute dei lavoratori.

Microclima

In tutti gli ambienti di lavoro stabilmente occupati, si può esprimere un livello di

soddisfazione dal punto di vista microclimatico.

Video terminali e lavoro d’ufficio

E’ presente una postazione munita di VDT.

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DVR 01 – ottobre 2017 26

I monitor dei personal computer è di buona qualità e di recente produzione, riportano

inoltre sul retro le specifiche e gli standard internazionali a cui fanno riferimento. Le

immagini sono stabili, l’operatore può scegliere il tipo e la grandezza dei caratteri e dei

simboli che preferisce, lo schermo è orientabile ed inclinabile. I piani di lavoro hanno una

superficie poco riflettente e spazi sufficienti a contenere tutte le attrezzature necessarie.

L’addetto dispone di sedia regolabile in altezza, dotata di schienale regolabile in altezza ed

inclinazione per adattarsi alla conformazione della lordosi sacrale, di braccioli, e di base

stabile a cinque razze. La posizione del monitor è corretta rispetto all’illuminazione

naturale ed artificiale.

Organizzazione del lavoro

Le procedure di lavoro sono a conoscenza del personale e non sono in numero eccessivo. Il

lavoratore conosce quali siano le sue mansioni e le principali figure con le quali deve

interagire.

Il lavoratore può sospendere il lavoro quando ne ha necessità. L’opinione dei lavoratori su

problematiche di organizzazione del lavoro è tenuta in considerazione.

Affaticamento mentale e stress lavoro-correlato

Il livello di attenzione richiesto per l’espletamento della mansione producono effetti

negativi strettamente connessi all’attività.

Il ritmo di lavoro non è imposto sostanzialmente da cause esterne pertanto il lavoratore

può variare in qualsiasi momento il ritmo del suo lavoro. Le informazioni sono facilmente

percepibili e comprensibili.

Rischi legati all’età

Non presente

Rischi legati alle differenze di genere provenienza da altri paesi

Non presente

Dispositivi di protezione individuale prescritti

Sono stati predisposti idonei dispositivi di protezione individuale.

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DVR 01 – ottobre 2017 27

Valutazione dei rischi a carico dei lavoratori

Per i lavoratori interessati ai pericoli/rischi sopra esposti si può valutare come basso il

livello di rischio complessivo in quanto è basso il livello di danno che si potrebbe avere e

poco probabile il suo verificarsi.

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DVR 01 – ottobre 2017 28

Per una più rapida e semplice consultazione le misure con i relativi tempi di attuazione sono raccolti nella tabella seguente.

AREE COMUNI – LOCALI DIDATTICI

Rischio Normativa di riferimento Intervento P M

Classe di

rischio

Da attuarsi entro (Cfr. tab. 3)

Carenze normative D.lgs. 81/2008

Richiedere Certificato di prevenzione incendi con successivi adeguamenti

2 2 4 Entro 15 gg comunicare ente gestore

Vie di accesso D.lgs. 81/2008 Posizionare all’esterno segnaletica indicante velocità e passo d’uomo bloccare accesso mezzi spazio limitrofo alla scuola

2 2 4

Entro 15 gg comunicare ente gestore

Rischio incendio

D.lgs. 81/2008 Mantenere sempre sgombre le vie di esodo

Mantenere in efficienza tutti le attrezzature antincendio

1 2 2

Sempre

Rischio strutture D.lgs. 81/2008 Verificare presenza di umidità e eliminare parti di cartongesso/calcinacci che potrebbero cadere

2 2 4

Entro un mese

Gestione Emergenza D.lgs. 81/2008 • Installazione maniglioni antipanico

per come previsto da planimetrie di emergenza;

• Eliminare gradini presenti nelle uscite di emergenza

1 2 2

Entro un mese

Gestione Emergenza D.lgs. 81/2008 Installazione impianto luce di emergenza 1 2 2

Entro 15 gg comunicare ente gestore

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DVR 01 – ottobre 2017 29

Gestione Sicurezza

D.lgs. 81/2008 Ordinare la documentazione su impianti,

collaudi, verifiche, macchine ed attrezzature 1 2 2

Periodicamente

Impianti Elettrici

DM. 22/01/2008 n. 37

Verificare impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche siti in tutti gli altri ambienti.

1 1 1

Ogni 2 anni

Rischio Chimico D.lgs. 81/2008 Stoccare in modo corretto i prodotti di

pulizia e non travasare gli stessi in contenitori privi di etichetta

1 2 2

Nelle lavorazioni

Rischio Biologico

D.lgs. 81/2008 - Indossare DPI attività di pulizia 2 2 4

Sempre

- Prestare attenzione in caso di stato di gravidanza per eventuali malattie trasmettibili dai bambini ai lavoratori

- Comunicare al datore di lavoro, RSPP, MC l’eventuale stato di gravidanza per cambiamento mansioni

2 2 4

In caso di gravidanza

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CUCINA

DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO PRINCIPALE

L’attività svolta all’interno della cucina e la preparazione dei cibi che viene effettuata da ditta

esterna quindi nel presente documento ineriremo solo i possibili rischi che si possono trasmettere

alla struttura

FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI

Valutazione del rischio incendio

L’attività presente richiede il certificato di prevenzione incendi quindi si ritiene opportuno verificare

il tutto non appena in base all’approvazione dello stesso. Inoltre è presente una cucina alimentata a

gas metano su di essa andrà inserita elettrovalvola gestita da impianto di rilevazione gas. E verificata

la presenza del sistema automatico di blocco del gas “termocoppia”

Identificazione dei materiali presenti

I materiali presenti all’interno della cucina sono, oltre alle attrezzature di lavoro anche materiale

infiammabile quale il metano che alimenta i bruciatori della cucina.

Valutazione dei fattori che aumentano il rischio d’ incendio – Probabilità di innesco.

Il rischio incendio è aumentato dalla presenza di alcuni fattori la cui incidenza, in fase di valutazione

risulta indispensabile per la verifica di quelli che sono le misure di prevenzione e/o protezione.

Il primo fattore che aumenta tale rischio è la velocità di combustione dei materiali presenti sulla base

del loro stato fisico. Le attività svolte all’interno prevedono l’utilizzo di materiale infiammabile

verificare il corretto funzionamento delle valvole di arresto che andrà segnalata. L’ innesco potrebbe

essere dovuto da un eventuale malfunzionamento dell’impianto elettrico dalle macchine utensili

utilizzate.

Valutazione dei fattori di compensazione del rischi o d’incendio

I fattori di compensazione sono legati a misure di tipo tecnico quali la realizzazione di impianti a

regola d’arte, messa a terra degli impianti, adozione di dispositivi di sicurezza e a misure di tipo

organizzativo-gestionali quali rispetto dell’ordine e della pulizia, controlli e manutenzione sugli

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DVR 01 – ottobre 2017 31

impianti e macchinari, controlli sulle misure di sicurezza, divieti di fumo e di procedure lavorative

che potrebbero essere fonte di agnizione. Per quando riguarda le prime misure i dati forniti hanno

indicato la conformità dell’impianto elettrico, dell’impianto di messa a terra e dell’impianto di

protezione delle scariche atmosferiche, quindi la probabilità di innesco può derivare

presumibilmente solo da cause accidentali e comportamenti scorretti. Inoltre è presente un idonea

compartimentazione della struttura.

Per quando riguarda le misure di tipo organizzativo-gestionale, queste dovranno essere

costantemente tenute attive.

Antincendio e Allarme

Gli estintori presenti sono in numero sufficiente all’area servita.

Manutenzione e Controllo

Durante qualsiasi operazione manutentiva e o di lavoro, per evitare di aumentare il rischio incendio,

si consiglia di adottare le seguenti procedure:

� evitare l’accumulo di materiale combustibile lungo le vie di esodo e i percorsi di uscita;

� non ostruire le aperture delle porte con materiali e attrezzature;

� non ostruire l’accesso ai dispositivi di protezione antincendio;

� predisporre, nel caso di manutenzione che comporta rischi specifici, attrezzature antincendio

supplementari;

� istituire un registro degli interventi di manutenzione ordinaria e periodica.

Gestione della Sicurezza e delle Emergenze

Esistono delle procedure attivate, non espressamente formalizzate e registrate che dovranno essere

regolamentate attraverso provvedimento scritto quali:

- sorveglianza, controllo periodico e manutenzione dei sistemi ed impianti antincendio;

- riparazione o sostituzione di qualsiasi apparecchiatura o componente facente parte

degli impianti di sicurezza con materiale idoneo.

Dalla valutazione dei percorsi di esodo di denota che gli stessi portano il personale della cucina

all’interno della scuola si dovrà evitare questa ulteriore interferenza visto la presenza di uscite

conducenti direttamente su luogo sicuro.

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DVR 01 – ottobre 2017 32

Sulla base della valutazione svolta sui fattori che aumentano il rischio incendio e le misure di

prevenzione e protezione (attiva e passiva) presenti all’interno dell’officina il Rischio Residuo è

stato valutato in MEDIO.

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DVR 01 – ottobre 2017 33

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA ATTUARSI

CUCINA

Rischio Normativa di riferimento Intervento P M

Classe di

rischio

Da attuarsi entro (Cfr. tab. 3)

Manutenzione e controllo

D.M. 10/3/98 Predisporre, nel caso di manutenzione

che comporta rischi specifici, attrezzature antincendio supplementari;

Far Istituire un registro degli interventi di manutenzione ordinaria e periodica

1 2 2

Manutenzione specifica

Gestione emergenza D.lgs. 81/2008

Migliorare i percorsi di esodo non condurre il personale della cucina nella scuola

2 2 4

Entro un mese

Rischio incendio D.lgs. 81/2008

inserire elettrovalvola gestita da impianto di rilevazione gas.

verificare la presenza del sistema automatico di blocco del gas “termocoppia”

2 2 4

Nelle lavorazioni

Rischio incendio D.lgs. 81/2008

sostituire porta comunicante cucina – mensa con un porta REI

2 2 4 Entro sei mesi

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI

Premessa metodologica

Il capitolo formazione ed informazione dei lavoratori nella prevenzione risulta estremamente

importante per far sì che essi siano edotti sui rischi per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro.

Una pianificazione corretta della sicurezza aziendale, dovrà debitamente tenere in conto i tempi

necessari per creare, tramite corsi di formazione ed informazione, un maggiore coinvolgimento ed

una sensibilizzazione dei lavoratori. Coinvolgimento e sensibilizzazione che li conduca, anche, a

rivedere le loro consolidate convinzioni, nella misura in cui queste possano essere in contrasto con

un miglioramento delle condizioni di sicurezza.

Formazione effettuata e da effettuarsi

Si sta provvedendo alla formazione dei lavoratori con giornate di studio.

SORVEGLIANZA SANITARIA

Da quanto descritto nel documento, nell’ambito delle misure di tutela dei lavoratori esposti, tutti i

lavoratori saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria in base alle mansioni attribuite.

REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO

Come previsto dal suddetto decreto, il presente documento costituisce uno strumento di carattere

dinamico, ovvero è soggetto a integrazioni e revisioni in virtù di eventuali mutamenti all’interno

dell’attività, che influiscono sulla sicurezza dei lavoratori.

A tal fine, il Servizio di Prevenzione e Protezione, si riserva di aggiornare il presente documento,

previa segnalazione del Rappresentante dei lavoratori o di qualsiasi altro dipendente, che riscontrino

eventuali anomalie o situazioni che potenzialmente possano compromettere la sicurezza dei

lavoratori sugli ambienti di lavoro, in virtù di eventuali modifiche apportate all’attività stessa.

Di tali variazioni saranno opportunamente valutati i rischi specifici e adottate le conseguenti misure

di prevenzione e protezione.

Si precisa, inoltre, che tali revisioni avranno anche la funzione di verificare il programma di

attuazione adottato e stabilire eventuali ulteriori misure atte al miglioramento continuo delle

condizioni di lavoro minimizzando e/o eliminando, quando ciò è possibile, le fonti di pericolo.

Page 35: DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI · DVR 01 – ottobre 2017 5 PREMESSA Il presente documento ha per oggetto l'analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei

DVR 01 – ottobre 2017 35

DOCUMENTAZIONE

Documentazione da allegare:

♦ CERTIFICAZIONI IMPIANTI

♦ ………………………………………………..

♦ ……………………………………………….

♦ ……………………………………………….

♦ ……………………………………………….

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

� D.lgs. 81/2008 Unico testo in materia di sicurezza � NORMA CEI � LINEE GUIDA ISPESEL -INAIL Nota Sono riportate alcune delle leggi utilizzato ma le stesse non sono elencate in modo esaustivo.

Il presente documento si compone di n° 35 pagine, oltre alla documentazione allegata.

Rende, lì ottobre 2017

IL RESPONSABILE del SERVIZIO di

SICUREZZA e PROTEZIONE

IL MEDICO COMPETENTE

IL DATORE di LAVORO

Per presa visione

IL RESPONSABILE DELLA

SICUREZZA DEI LAVORATORI