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24 settembre

Rassegna 24 settembre

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Page 1: Rassegna 24 settembre

24 settembre

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IL FATTO QUOTIDIANO

Venerdì 24 settembre 2010 pagina 7

Valigia Blu: l’8 ottobre

“waka waka”dei cittadini

per cacciare Minzolini

L a musica è la stessa, il ballettopure. Ma al posto di Waka Waka,si canta “Basta basta, levati di là,

c'è Gheddafi che se gli piaci, ti porta inAfrica”. L'inno ufficiale dei Mondiali 2010diventa la canzone per chiedere le dimissionidi Augusto Minzolini. È l'ultima trovata diValigiaBlu, il movimento nato in difesa

dell'informazione corretta dopo che il Tg1,raccontando del processo Mills parlò diassoluzione anziché di prescrizione. AriannaCiccone, fondatrice del movimento presecarta e penna e scrisse una lettera apertaall'Ordine dei giornalisti, al direttoreMinzolini e al presidente della Rai Garimbertichiedendo una rettifica. La valigia blu è la

valigia con cui ha trasportato 154 mila firmedi cittadini che la chiedevano con lei. Venerdì8 ottobre Arianna sarà di nuovo in vialeMazzini a consegnare altre 5 mila firme.L'appuntamento è alle 11.30: “Pe rl’occasione ci esibiremo nel waka waka deicittadini per chiedere le dimissioni diMinzolini”.

ANNOZEROE “IL COMPLOTTO”

Santoro torna in video conle rivelazioni sulla “falsa lettera”

di Carlo Tecce

P assa un Anno(zero) perascoltare, e rassicurare i te-lespettatori, il lancio di Mi-chele Santoro: “Ora pos-

siamo cominciare”. Anche se“Berlusconi non gradisce moltochi gli sta in piedi davanti. Un po'come e' successo a Fini”. E viacon la sigla di Nicola Piovani,stesse luci e stessi colori di sem-pre. Stesso copione della scorsastagione: Travaglio in onda sen-za contratto, un braccio di ferroa metà.Il piatto forte l’ha portato il fi-niano Italo Bocchino, che tirain ballo il presidente del Con-siglio nella vicenda dei docu-menti-patacca pubblicati da ilGiornale e Libero: “Strano ilviaggio in Sud America di Ber-lusconi con il direttore dell'A-vanti, Valter Lavitola, l'uomoche avrebbe collaborato a con-fezionare il dossier controGianfranco Fini. Abbiamo fattole nostre indagini: è tutto fal-so”. E aggiunge: “Il documentofornito dallo stato di Santa Lu-cia è una patacca che rispondealla logica della bastonaturamediatica di Silvio Berlusco-ni”.

LA GIORNATA è lunga e tesaprima che si spalanchino i can-celli della Dear, studi perifericidella Rai in via Nomentana: alle20.30 Travaglio e Santoro arriva-no insieme, senza darsi appunta-mento, su due auto diverse. Manelle ore precedenti un intermi-

nabile tam tam di 'forse succedequalcosa', 'forse Travaglio nonpuò parlare'. Alle 17 alti verticiRai spifferano che il direttore ge-nerale Mauro Masi sia atteso a pa-lazzo Grazioli da Silvio Berlusco-ni. Nessuno l'ha visto uscire, maper ribadire le pressioni bastavauna telefonata: una più una menonon fa differenza. L'ultimatumc'era già stato nei giorni scorsi, glieditti sono vizi difficili da abban-donare. Ormai, fallita la missioneda censore, il dg rischia il posto.Il vice Lorenza Lei e il consigliereAntonio Verro schiacciano i pe-dali per la volata. Cade l'ultimaminaccia di Masi, scandita fortein Commissione Vigilanza mer-coledì sera: “Santoro andrà in on-da se ci sarà su contraddittorio. Esulle regole mi batterò sino info n d o ”. Il dg ha cercato dei cavilliper bloccare la presenza di Tra-vaglio, ma la rete - Raidue del con-vertito Massimo Liofredi – ha in-

viato nel primo pomeriggio le ri-chieste di 'accredito' per i redat-tori di Annozero senza contratto,ovvero il giornalista e Vauro. Al-l'ingresso della Dear aspettavanoil nullaosta timbrato da viale Maz-zini, così per un ritardo, anzi undisguido le guardie giurate han-no trattenuto per un controlloGiulia Innocenzi: “Sappiamo chi

sei. Però dobbiamo avere l'ok dal-l'uf ficio”. Un po' di confusioneanche per il pubblico che, nono-stante i gusti e le circolari di Masi,avrà facoltà di applaudire quandoritiene opportuno. Intanto l'atte-sa è un salotto dove Bocchino an-ticipa le rivelazioni sulle “patac -che contro Fini”. Arriva Santoro egli saltano addosso i fotografi. Ilmonologo d'ingresso è una lungametafora che vuol parlare agli im-prenditori, una sorta di elettoretipo del Pdl per far passare para-dossi come il contraddittorio in-terno alla trasmissione o il con-flitto di interessi che si sta man-giando la Rai. “Siamo tornati unpo' ammaccati ma eccoci senzaspot”. E poi messaggi ironici, ma

SCHERMO PICCOLO

Michele Santoro. In basso Serena Dandini (FOTO LAPRESSE)

PL U RA L I S M O

NON LASCIAMOLA PALLA AI FINIANI

“C on la mozione dei finiani sulpluralismo è caduto il Muro

di Berlino nei media italiani. Ma sisvegliano con 15 anni di ritardo.Non sono io quello che ha votato lalegge Gasparri”. Giuseppe Giulietti,deputato e portavoce di Articolo21non ci sta a lasciare in mano algruppo di Futuro e libertàl’iniziativa sul pluralismo in Rai. Perquesto - insieme con Bruno Tabaccidell’Api, Fabio Evangelisti e AntonioBorghesi dell’Idv, i Pd PaoloGentiloni e Roberto Zaccaria, ilradicale Marco Beltrandi, RobertoRao dell’Udc e Roberto Nicco delgruppo misto - ha presentato unamozione che impegna sì il governoa garantire il pluralismo, maricorda anche l’anomalia italianadel conflitto d’interessi. Unamozione unitaria, e aperta aicontributi dei parlamentari, anchequelli dell’altro schieramento. “Nonci interessa dare una testimonianzad’aula - spiega Giulietti - Noilavoriamo per avere unamaggioranza su un testo chericonosca il macroscopico

pr oblema” di un presidente delConsiglio che di mestiere fa iltycoon. “Se ci fossero le elezionianticipate - prosegue Giulietti - nonservirebbe solo una nuova leggeelettorale, servirebbe anche uncommissario di garanzia in Rai”. Ildirettore Masi, evidentemente, nonlo è. Due giorni fa è statonuovamente ascoltato incommissione Vigilanza.“Un’esperienza avvilente”, diceBeltrandi. Nessuna spiegazionesugli ascolti che calano, nessunlume sul piano industriale diun’azienda che rischia di essere “lanuova Alitalia”. Anzi, aggiunge ilsenatore Pd Vincenzo Vita, “Masimostra un certo disprezzo per i suoiprogrammi migliori”. Il problema,dunque, non è solo Minzolini.Anche se Tabacci ricorda che suamadre, “che ha la quartaelementar e”, diceva “l’ha detto ilTg1”. “C’era una certificazione diverità - ricorda il deputato Api - Orano”. Ma il direttore di RaiNews24,Corradino Mineo, invita a chiarirsisu che cosa significa pluralismo: “Selo imponiamo per decreto, rischiadi diventare lo strumento perun’altra cosa. Se si traducenell’obbligo di contraddittorio,diventa una camicia di forza”.

La Rai non parla con la DandiniLA DESTRA FA SALTARE IL VIA LIBERA AL SERALE DI RAITRE. LA REDAZIONE: “ASPETTIAMO NOTIZIE DA MASI”

senza invettive: “Non voglio ri-volgermi al mio pubblico, ma vo-glio parlare con quelli del Pdl cuisono più antipatico”. E allora par-te la metafora aziendale: “Faccia -mo finta che io sia un suo dipen-dente, sono un disegnatore dibicchieri. In un anno ne disegnotrenta tipi e nei quattro anni e ab-biamo prodotto 41 milioni di eu-ro di fatturato e 27 costi e 14 utilidi euro. Che cosa facciamo? Devomettermi al lavoro con i miei col-laboratori e devo fare questi bic-chieri con la sua azienda, dice mista antipatico, io rinuncio ai quat-tro milioni ci metto la liquidazio-ni non me ne frega dei bicchiereed è meglio che se ne va. Lei noncapisce perché questa gente

compra questi bicchieri. Dal mo-mento in cui decide di produrre ibicchieri, ferma pubblicità, mez-zi, uomini. A due dei miei prin-cipali collaboratori nemmeno fail contratto, così devo chiedereloro di farlo gratis. E loro ci stan-no”. Ma è al presunto contraddit-torio che il conduttore vuole ar-rivare. “A questo punto devo af-frontare come Fantozzi il megadirettore. Lui mi impone di fareun controllo qualità del bicchie-re, che ancora non c'è. E poi mispiega la novità: questa volta midevi fare sentire com'è il tin delbicchiere. E c'è di più: quest'an-no si deve sentire un tin per il suoTravaglio giustizialista e ancheten per uno Sgarbi garantista”.

N on s’è mai vista una mag-gioranza aver paura di se

stessa. E non s’è mai visto unprogramma in palinsesto sen-za contratto a cinque giornidal via. Eppure l’assurdo èprassi nella Rai dei veleni e deidispetti. I consiglieri di Pdl, Le-ga e del ministero del Tesorohanno disertato il Consiglio di

amministrazione di ieri matti-na per annullare il voto su Pa r l acon me di Serena Dandini e laserie televisiva su Anita Gari-baldi, prodotta da Goodtime diGabriella Buontempo, mogliedel finiano Italo Bocchino. IlCda convocato d’urgenza dalpresidente Paolo Garimberti,nonostante l’assenza per ma-

lattia di Guglielmo Rositani,serviva proprio a ratificarel’accordo tra la Rai e la societàFandango per il programmadella Dandini, previsto su Rai-tre da martedì prossimo nelgiorno dell’ultimo Cda utile.

“Eravamo quattroamici al Cda...”

LE COMICHE del Cda dannoun titolo, “Fuga da viale Mazzi-ni”: Alessio Gorla (Pdl) era ai fu-nerali di Sandra Mondaini, An-tonio Verro (Pdl), GiovannaBianchi Clerici (Lega Nord) eAngelo Maria Petroni (Tesoro)chissà dove. Per garantire il nu-mero legale – quota cinque sunove, compreso il presidente –Rodolfo De Laurentiis era incollegamento telefonico da To-rino e al settimo piano di vialeMazzini c’erano Nino RizzoNervo e Giorgio Van Straten piùGarimberti. Erano in quattro e,come nella canzone di GinoPaoli, lasciarono il tavolo unoper volta. Stanchi delle prese in

giro di Mauro Masi, redazione eautori di Parla con me hannochiesto informazioni, subito:“Non è che decidiamo noi seandare in onda o no. Aspettia-mo di saperlo dall’azienda. Inassenza dell’ok del Cda, c'è undirettore generale che può direse possiamo andare in onda.Noi abbiamo lavorato per esse-re pronti alla messa in onda dimartedì e c’è una conferenzastampa in programma lunedì”.Masi s’è guardato bene dai co-municati ufficiali, anzi: vialeMazzini ha diffuso una notaanonima di ‘ambienti vicini’.Rassicurano la Dandini: “Il votodel Consiglio è necessario, maParla con medovrebbe partire re-golar mente”.

Assenti persolidar ietà

ESILARANTI la scuse di Ver-ro: “Abbiamo scelto di non par-tecipare alla riunione perchénella scorsa seduta si era decisodi non esserci questa settimana

per solidarietà a Rositani, cheper motivi di salute non avreb-be potuto partecipare. Poi duegiorni fa si è prospettata la ne-cessità di riunire il Consiglio,ma era troppo tardi in quantoavevamo tutti preso altri impe-gni personali”.

Messaggi in codiceai finiani

DIPLOMAZIA e ironia a par-te, il berlusconiano Verro tiradue frecciatine, una in politi-chese autentico per Bocchino:“Il voto su Anita Garibaldi non èurgente, e se non sbaglio dove-vamo correggere qualcosa”.Tace il presidente Garimberti,forse l’unico (assieme a Masi) asapere dei consiglieri in diaspo-ra. Van Straten esce infuriatodal Cda farsa: “Fatto molto gra-ve ”. E poi Rizzo Nervo garanti-sce: “La nuova serie di Parla conme era inserita nei piani di pro-duzione e trasmissioni appro-vati già a fine luglio dal cda e labozza contrattuale inviata neigiorni scorsi al consiglio è in li-nea con il contratto preceden-te e con le compatibilità di Rai-Tre, senza poi considerare il fat-to che gli spazi pubblicitari so-no stati già venduti da Sipra agliinvestitori. Anche se sarebbebene inviare i contratti con unpiù congruo anticipo, non è laprima volta che il Cda su tra-smissioni sperimentate e disuccesso dia il formale via libe-ra alla vigilia”. Ma resta l’aria ir-respirabile. E lo sfogo di SerenaDandini all’E s p re s s o : “Questa èla Rai peggiore di sempre”.

C .Tec.

Stop anchealla serie tv suAnita Garibaldi,p ro d o t t adalla mogliedi Bocchino.Il Pdl Verro:“Non è urgente”

“Siamo tornatiun po’ammaccati maeccoci senzaspot”. Travaglio eVauro ancorasenza contratto

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Venerdì 24 settembre 2010 pagina 7

Valigia Blu: l’8 ottobre

“waka waka”dei cittadini

per cacciare Minzolini

L a musica è la stessa, il ballettopure. Ma al posto di Waka Waka,si canta “Basta basta, levati di là,

c'è Gheddafi che se gli piaci, ti porta inAfrica”. L'inno ufficiale dei Mondiali 2010diventa la canzone per chiedere le dimissionidi Augusto Minzolini. È l'ultima trovata diValigiaBlu, il movimento nato in difesa

dell'informazione corretta dopo che il Tg1,raccontando del processo Mills parlò diassoluzione anziché di prescrizione. AriannaCiccone, fondatrice del movimento presecarta e penna e scrisse una lettera apertaall'Ordine dei giornalisti, al direttoreMinzolini e al presidente della Rai Garimbertichiedendo una rettifica. La valigia blu è la

valigia con cui ha trasportato 154 mila firmedi cittadini che la chiedevano con lei. Venerdì8 ottobre Arianna sarà di nuovo in vialeMazzini a consegnare altre 5 mila firme.L'appuntamento è alle 11.30: “Pe rl’occasione ci esibiremo nel waka waka deicittadini per chiedere le dimissioni diMinzolini”.

ANNOZEROE “IL COMPLOTTO”

Santoro torna in video conle rivelazioni sulla “falsa lettera”

di Carlo Tecce

P assa un Anno(zero) perascoltare, e rassicurare i te-lespettatori, il lancio di Mi-chele Santoro: “Ora pos-

siamo cominciare”. Anche se“Berlusconi non gradisce moltochi gli sta in piedi davanti. Un po'come e' successo a Fini”. E viacon la sigla di Nicola Piovani,stesse luci e stessi colori di sem-pre. Stesso copione della scorsastagione: Travaglio in onda sen-za contratto, un braccio di ferroa metà.Il piatto forte l’ha portato il fi-niano Italo Bocchino, che tirain ballo il presidente del Con-siglio nella vicenda dei docu-menti-patacca pubblicati da ilGiornale e Libero: “Strano ilviaggio in Sud America di Ber-lusconi con il direttore dell'A-vanti, Valter Lavitola, l'uomoche avrebbe collaborato a con-fezionare il dossier controGianfranco Fini. Abbiamo fattole nostre indagini: è tutto fal-so”. E aggiunge: “Il documentofornito dallo stato di Santa Lu-cia è una patacca che rispondealla logica della bastonaturamediatica di Silvio Berlusco-ni”.

LA GIORNATA è lunga e tesaprima che si spalanchino i can-celli della Dear, studi perifericidella Rai in via Nomentana: alle20.30 Travaglio e Santoro arriva-no insieme, senza darsi appunta-mento, su due auto diverse. Manelle ore precedenti un intermi-

nabile tam tam di 'forse succedequalcosa', 'forse Travaglio nonpuò parlare'. Alle 17 alti verticiRai spifferano che il direttore ge-nerale Mauro Masi sia atteso a pa-lazzo Grazioli da Silvio Berlusco-ni. Nessuno l'ha visto uscire, maper ribadire le pressioni bastavauna telefonata: una più una menonon fa differenza. L'ultimatumc'era già stato nei giorni scorsi, glieditti sono vizi difficili da abban-donare. Ormai, fallita la missioneda censore, il dg rischia il posto.Il vice Lorenza Lei e il consigliereAntonio Verro schiacciano i pe-dali per la volata. Cade l'ultimaminaccia di Masi, scandita fortein Commissione Vigilanza mer-coledì sera: “Santoro andrà in on-da se ci sarà su contraddittorio. Esulle regole mi batterò sino info n d o ”. Il dg ha cercato dei cavilliper bloccare la presenza di Tra-vaglio, ma la rete - Raidue del con-vertito Massimo Liofredi – ha in-

viato nel primo pomeriggio le ri-chieste di 'accredito' per i redat-tori di Annozero senza contratto,ovvero il giornalista e Vauro. Al-l'ingresso della Dear aspettavanoil nullaosta timbrato da viale Maz-zini, così per un ritardo, anzi undisguido le guardie giurate han-no trattenuto per un controlloGiulia Innocenzi: “Sappiamo chi

sei. Però dobbiamo avere l'ok dal-l'uf ficio”. Un po' di confusioneanche per il pubblico che, nono-stante i gusti e le circolari di Masi,avrà facoltà di applaudire quandoritiene opportuno. Intanto l'atte-sa è un salotto dove Bocchino an-ticipa le rivelazioni sulle “patac -che contro Fini”. Arriva Santoro egli saltano addosso i fotografi. Ilmonologo d'ingresso è una lungametafora che vuol parlare agli im-prenditori, una sorta di elettoretipo del Pdl per far passare para-dossi come il contraddittorio in-terno alla trasmissione o il con-flitto di interessi che si sta man-giando la Rai. “Siamo tornati unpo' ammaccati ma eccoci senzaspot”. E poi messaggi ironici, ma

SCHERMO PICCOLO

Michele Santoro. In basso Serena Dandini (FOTO LAPRESSE)

PL U RA L I S M O

NON LASCIAMOLA PALLA AI FINIANI

“C on la mozione dei finiani sulpluralismo è caduto il Muro

di Berlino nei media italiani. Ma sisvegliano con 15 anni di ritardo.Non sono io quello che ha votato lalegge Gasparri”. Giuseppe Giulietti,deputato e portavoce di Articolo21non ci sta a lasciare in mano algruppo di Futuro e libertàl’iniziativa sul pluralismo in Rai. Perquesto - insieme con Bruno Tabaccidell’Api, Fabio Evangelisti e AntonioBorghesi dell’Idv, i Pd PaoloGentiloni e Roberto Zaccaria, ilradicale Marco Beltrandi, RobertoRao dell’Udc e Roberto Nicco delgruppo misto - ha presentato unamozione che impegna sì il governoa garantire il pluralismo, maricorda anche l’anomalia italianadel conflitto d’interessi. Unamozione unitaria, e aperta aicontributi dei parlamentari, anchequelli dell’altro schieramento. “Nonci interessa dare una testimonianzad’aula - spiega Giulietti - Noilavoriamo per avere unamaggioranza su un testo chericonosca il macroscopico

pr oblema” di un presidente delConsiglio che di mestiere fa iltycoon. “Se ci fossero le elezionianticipate - prosegue Giulietti - nonservirebbe solo una nuova leggeelettorale, servirebbe anche uncommissario di garanzia in Rai”. Ildirettore Masi, evidentemente, nonlo è. Due giorni fa è statonuovamente ascoltato incommissione Vigilanza.“Un’esperienza avvilente”, diceBeltrandi. Nessuna spiegazionesugli ascolti che calano, nessunlume sul piano industriale diun’azienda che rischia di essere “lanuova Alitalia”. Anzi, aggiunge ilsenatore Pd Vincenzo Vita, “Masimostra un certo disprezzo per i suoiprogrammi migliori”. Il problema,dunque, non è solo Minzolini.Anche se Tabacci ricorda che suamadre, “che ha la quartaelementar e”, diceva “l’ha detto ilTg1”. “C’era una certificazione diverità - ricorda il deputato Api - Orano”. Ma il direttore di RaiNews24,Corradino Mineo, invita a chiarirsisu che cosa significa pluralismo: “Selo imponiamo per decreto, rischiadi diventare lo strumento perun’altra cosa. Se si traducenell’obbligo di contraddittorio,diventa una camicia di forza”.

La Rai non parla con la DandiniLA DESTRA FA SALTARE IL VIA LIBERA AL SERALE DI RAITRE. LA REDAZIONE: “ASPETTIAMO NOTIZIE DA MASI”

senza invettive: “Non voglio ri-volgermi al mio pubblico, ma vo-glio parlare con quelli del Pdl cuisono più antipatico”. E allora par-te la metafora aziendale: “Faccia -mo finta che io sia un suo dipen-dente, sono un disegnatore dibicchieri. In un anno ne disegnotrenta tipi e nei quattro anni e ab-biamo prodotto 41 milioni di eu-ro di fatturato e 27 costi e 14 utilidi euro. Che cosa facciamo? Devomettermi al lavoro con i miei col-laboratori e devo fare questi bic-chieri con la sua azienda, dice mista antipatico, io rinuncio ai quat-tro milioni ci metto la liquidazio-ni non me ne frega dei bicchiereed è meglio che se ne va. Lei noncapisce perché questa gente

compra questi bicchieri. Dal mo-mento in cui decide di produrre ibicchieri, ferma pubblicità, mez-zi, uomini. A due dei miei prin-cipali collaboratori nemmeno fail contratto, così devo chiedereloro di farlo gratis. E loro ci stan-no”. Ma è al presunto contraddit-torio che il conduttore vuole ar-rivare. “A questo punto devo af-frontare come Fantozzi il megadirettore. Lui mi impone di fareun controllo qualità del bicchie-re, che ancora non c'è. E poi mispiega la novità: questa volta midevi fare sentire com'è il tin delbicchiere. E c'è di più: quest'an-no si deve sentire un tin per il suoTravaglio giustizialista e ancheten per uno Sgarbi garantista”.

N on s’è mai vista una mag-gioranza aver paura di se

stessa. E non s’è mai visto unprogramma in palinsesto sen-za contratto a cinque giornidal via. Eppure l’assurdo èprassi nella Rai dei veleni e deidispetti. I consiglieri di Pdl, Le-ga e del ministero del Tesorohanno disertato il Consiglio di

amministrazione di ieri matti-na per annullare il voto su Pa r l acon me di Serena Dandini e laserie televisiva su Anita Gari-baldi, prodotta da Goodtime diGabriella Buontempo, mogliedel finiano Italo Bocchino. IlCda convocato d’urgenza dalpresidente Paolo Garimberti,nonostante l’assenza per ma-

lattia di Guglielmo Rositani,serviva proprio a ratificarel’accordo tra la Rai e la societàFandango per il programmadella Dandini, previsto su Rai-tre da martedì prossimo nelgiorno dell’ultimo Cda utile.

“Eravamo quattroamici al Cda...”

LE COMICHE del Cda dannoun titolo, “Fuga da viale Mazzi-ni”: Alessio Gorla (Pdl) era ai fu-nerali di Sandra Mondaini, An-tonio Verro (Pdl), GiovannaBianchi Clerici (Lega Nord) eAngelo Maria Petroni (Tesoro)chissà dove. Per garantire il nu-mero legale – quota cinque sunove, compreso il presidente –Rodolfo De Laurentiis era incollegamento telefonico da To-rino e al settimo piano di vialeMazzini c’erano Nino RizzoNervo e Giorgio Van Straten piùGarimberti. Erano in quattro e,come nella canzone di GinoPaoli, lasciarono il tavolo unoper volta. Stanchi delle prese in

giro di Mauro Masi, redazione eautori di Parla con me hannochiesto informazioni, subito:“Non è che decidiamo noi seandare in onda o no. Aspettia-mo di saperlo dall’azienda. Inassenza dell’ok del Cda, c'è undirettore generale che può direse possiamo andare in onda.Noi abbiamo lavorato per esse-re pronti alla messa in onda dimartedì e c’è una conferenzastampa in programma lunedì”.Masi s’è guardato bene dai co-municati ufficiali, anzi: vialeMazzini ha diffuso una notaanonima di ‘ambienti vicini’.Rassicurano la Dandini: “Il votodel Consiglio è necessario, maParla con medovrebbe partire re-golar mente”.

Assenti persolidar ietà

ESILARANTI la scuse di Ver-ro: “Abbiamo scelto di non par-tecipare alla riunione perchénella scorsa seduta si era decisodi non esserci questa settimana

per solidarietà a Rositani, cheper motivi di salute non avreb-be potuto partecipare. Poi duegiorni fa si è prospettata la ne-cessità di riunire il Consiglio,ma era troppo tardi in quantoavevamo tutti preso altri impe-gni personali”.

Messaggi in codiceai finiani

DIPLOMAZIA e ironia a par-te, il berlusconiano Verro tiradue frecciatine, una in politi-chese autentico per Bocchino:“Il voto su Anita Garibaldi non èurgente, e se non sbaglio dove-vamo correggere qualcosa”.Tace il presidente Garimberti,forse l’unico (assieme a Masi) asapere dei consiglieri in diaspo-ra. Van Straten esce infuriatodal Cda farsa: “Fatto molto gra-ve ”. E poi Rizzo Nervo garanti-sce: “La nuova serie di Parla conme era inserita nei piani di pro-duzione e trasmissioni appro-vati già a fine luglio dal cda e labozza contrattuale inviata neigiorni scorsi al consiglio è in li-nea con il contratto preceden-te e con le compatibilità di Rai-Tre, senza poi considerare il fat-to che gli spazi pubblicitari so-no stati già venduti da Sipra agliinvestitori. Anche se sarebbebene inviare i contratti con unpiù congruo anticipo, non è laprima volta che il Cda su tra-smissioni sperimentate e disuccesso dia il formale via libe-ra alla vigilia”. Ma resta l’aria ir-respirabile. E lo sfogo di SerenaDandini all’E s p re s s o : “Questa èla Rai peggiore di sempre”.

C .Tec.

Stop anchealla serie tv suAnita Garibaldi,p ro d o t t adalla mogliedi Bocchino.Il Pdl Verro:“Non è urgente”

“Siamo tornatiun po’ammaccati maeccoci senzaspot”. Travaglio eVauro ancorasenza contratto

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••3PRIMOPIANOVENERDÌ 24 SETTEMBRE 2010

CONVEGNO&POLEMICHE

E’cacciaa imprenditori russiper realizzare il porto turisticoLo ha annunciato ieri il presidente della Camera di Commercio

LEPERPLESSITA’ DELL’IDV

IL DIBATTITO ANCHE LOTTO (ALBERGATORI) CONTRARIO ALL’OPERA SULLA COSTA APUANA

Progetto bocciato da Italia Nostra e Agepark— MASSA —

BOCCIA il progetto del porto, Italia No-stra, presente al convegno dell’Idv con ilpresidente regionale, Antonio Dalle Mu-ra: «Questo è “sgoverno” del territorio —osserva —. Anzichè mitigare gli effetti ero-sivi si accentuano». E propone alternativecome «trasformare parte del porto mercan-tile ad uso turistico, tanto più che nellastruttura di Marina di Carrara ci sono piùspese che ricavi. Ma l’affare oggi è lo sfrut-tamento a scopo speculativo delle coste».Anche per Claudio Lotto, presidente degliAlbergatori di Massa Carrara, l’alternativaal consumo di un chilometro e mezzo di co-sta dove si affacciano ostelli, campeggi, sta-bilimenti balneari e strutture alberghiere,

sarebbe quella di «destinare parte del portocommerciale ad uso turistico, per la nauti-ca e per le crociere». Deciso, LorenzoSchiaffino dell’Ageparc: «Non possiamo

mettere a rischio un’economia che dà lavo-ro a 4000 persone». E lo ha detto dopo l’in-tervento di un cassintegrato nella Rsu del-la Eaton, Gioacchino Pitanti, il quale, ricor-dando i 360 che rischiano il licenziamento,

ha ribadito la necessità di una politica piùattenta alle scelte territoriali. Schiaffino haportato l’esempio della Montedison e dellaEaton, del “mordi e fuggi” delle nostre ri-sorse: «Caltagirone ha avuto gratis il no-stro territorio e fa quello che vuole. Non ciopponiamo tanto al porto quanto al fattoche qualcuno possa entrare così facilmentein possesso del territorio, costruire e specu-lare. Spero che la nostra opposizione facciaqualcosa per evitare questo scempio». Di-venta invece, logicamente, una priorità ilporto turistico del Lavello per Assonauti-ca: «E’ uno spazio vitale ed è auspicabile lasua realizzazione. E’ sbagliato frenare il tu-rismo nautico, offerta che spinge lo svilup-po dell’economia». A. M. F.

di ANGELA M. FRUZZETTI— MASSA —

TRA PERPLESSITÀ, conve-gni e discorsi vari, il managerFrancesco Caltagirone Bellavistaha presentato a Mosca il progettodel porto turistico di Massa Car-rara. E’ notizia di questi giorni:il gruppo ha presentato all’amba-sciata italiana il progetto com-plessivo della società Caltagiro-ne. La società dell’Acqua Pia An-tica Marcia, sta portando avantiprogetti a Fiumicino, Siracusa,Civitavecchia e Massa Carrara. Eora “va a caccia” di imprenditorirussi, cercando “clienti” tra i“nuovi ricchi” della Russia di Pu-tin, con l’obiettivo di ripetere ilsuccesso avuto a Imperia, dove lasocietà ha già venduto diversi mi-lioni di euro di posti barca ai di-portisti russi. Insomma, un affa-re d’oro. Il presidente della Ca-mera di Commercio, NorbertoRicci, ha annunciato la notizia ie-ri, al convegno dell’Italia dei Va-lori svoltosi a Marina di Massa,tema porto, con un tono sfuma-

to, lasciando sottintendere peròcome una fetta importante delnostro territorio sia già in manoaltrui. Quale ritorno per l’econo-mia locale? «Il porto turisticopuò essere un valore aggiuntoper il turismo ma non deve pena-lizzare altri settori — ha dettoRicci puntando l’indice sul gra-ve fenomeno erosivo —. Chi sce-glie Massa per la vacanza, lo fa

per il mare e quindi non possia-mo penalizzare la spiaggia. Enon solo pensando al porto si faturismo: io avrei preferito mette-re a posto prima il depuratore.Vado al mare e il bagno non sipuò fare». E allora, perché nonchiedere a questi “imprenditori”del gruppo di provvedere a risol-vere anche il nodo del depurato-re? La proposta provocatoria è

dell’avvocato Luciano Serra ilquale invita la politica alla«governabilità dell’opera in favo-re del territorio, garantendo spa-zi comuni e possibilità di svilup-po occupazionale». Da partedell’Idv c’è comunque perplessi-tà sulla questione porto: «Tra tut-ti gli interventi — osserva Severi-no Meloni, membro del coordi-namento provinciale Idv — miriconosco in quello di Ricci.Manca uno studio socio econo-mico. Da anni si dice che la situa-zione erosiva è sotto controlloma dopo gli eventi dello scorsoinverno, pare non sia così e serveun approfondimento sulla dina-mica. Se c’è l’esigenza di dare ri-sposte alla cantieristica, la nostraproposta si orienta sulla possibili-tà di destinare una parte del por-to mercantile di Marina di Carra-ra, ormai stretto tra realtà comeLivorno e Spezia, alla nautica.Non si può programmare un por-to con 1200 posti barca: la strut-tura va studiata e adattata alle esi-genze ambientali locali».

ASSONAUTICA«E’ una priorità, uno spazio vitaleE’ sbagliato frenare il turismonautico che spinge l’economia»

MANCA UNO STUDIO SOCIO-ECONOMICO. DA ANNI SIDICE CHE LA SITUAZIONE EROSIVA E’ SOTTO CONTROLLOMA PARE NON SIA COSI’: SERVE UN APPROFONDIMENTOSeverino Meloni del coordinamento provinciale Idv

IDVIl convegnosul portoturistico(foto PaolaNizza)

— MASSA —

IL SINDACATOLavoratori in Lotta si èdetto contrario al progettodel porto turistico,considerato «un nuovosopruso a favore dei solitiinvestitori di turno cheporteranno lavoro, ma alleloro regole e devastandol’ambiente in manierairrecuperabile». Secondo ilsindacato la strutturaandrebbe realizzata inmaniera completamenteecosostenibile, con fondiesclusivamente comunalied autogestita da organicomposti dai cittadini. «Lerisorse — spiega ilsindacato — derivanti daquesta attività dovrebberoessere utilizzati perconsentire a chi vi lavoriuno stipendio dignitoso ealla città di poterlireinvestire in opere utilialla società».

IL SINDACATO«Noi ci battiamoperunastrutturaecosostenibileche finanzi opereutili alla città»

AGEPARKLorenzoSchiaffino

ALBERGATORIIl presidenteClaudio Lotto

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LA NAZIONE Pagina 33 – Massa Carrara Stagione L’incontro degli albergatori MASSA — STAMATTINA alle ore 10 presso la sede degli Albergatori in via Massa Avenza 30 si terrà la riunione del consiglio direttivo dell’Associazione aperta a tutti gli iscritti. All’ordine del giorno, oltre a argomenti riguardanti strettamente la categoria, si parlerà della stagione turistica 2010. Il presidente Claudio Lotto ha invitato il direttore dell’Apt, Antonio Tarantino e l’assessore provinciale Sara Vatteroni, che illustrerà i dati dell’andamento della stagione appena conclusa.

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LA NAZIONE Pagina 7 – Livorno Provincia Pari Opportunità lanciano il premio d’arte in attesa della presidente «SARÀ UNA DONNA a guidare la Commissione provinciale per le pari opportunità. E il presidente della Provincia Giorgio Kutufà farà la nomina a breve». E’ l’assessore alle pari opportunità Maria Teresa Sposito a prendere l’impegno. «Siamo contenti che ci siano anche uomini interessati a far parte della commissione, ma la presidenza spetta ad una donna». Così si chiude la possibilità per Giovanni Cariddi Graziani, ex capogruppo della Margherita, di poter ricoprire questo importante incarico. Ed anche in assenza della presidente, l’assessore porta avanti il progetto Premio Arte Donna. Il bando è scaricabile sul sito www.provincia.livorno.it. Un bella opportunità per quante amano la pittura, la scultura e la fotografia. In palio premi in denaro da 700 euro e da 300 euro.

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LA NAZIONE Pagina 10 – Livorno Rosignano Orari Atl, disagi per gli studenti di Castelnuovo, Nibbiaia e Gabbro ROSIGNANO — L’ASSESSORE al patrimonio e al coordinamento delle politiche per i paesi collinari, Luca Simoncini, ha inviato due lettera alla dottoressa Nicotra, responsabile programmazione trasporti della Provincia, e per conoscenza al dottor Bastogi, responsabile dei Servizi Atl, e all’Osservatorio Trasporti della Provincia, per richiedere la modifica della linea extraurbana linea extraurbana 106 che da Livorno porta gli studenti ai paesi collinari di Gabbro, Castelnuovo e Nibbiaia. Il problema è la corsa delle 13.10 che parte da Piazza Grande non risulta utile per i ragazzi e le ragasse delle tre frazioni che frequentano il Liceo Cecioni, l’Istituto Geometri, l’Iti e l’Ipsia. Rivedere ol’orario è necessario perchè, in base alla riforma del ministro Gelmini da quest’anno l’uscita degli studenti delle scuole superiori avverrà alle 13. In questo modo gli stessi, soprattutto quelli della scuola Iti e Ipsia, non potranno usufruire della corsa delle 13.10 che parte da Piazza Grande per evidenti motivi di tempo, vedendosi costretti a dover beneficiare della corsa delle 13.35 con ben 30 minuti di attesa fuori dalla scuola. «Settembre pedagogico» E’ in programma per oggi, venerdì, alle 16 all’auditorium di Piazza del Mercato a Solvay (e non alla Sala Don Nardini come indicato nel depliant) l’iniziativa del «Settembre Pedagogico 2010» dal titolo «I diritti dei consumatori e la carta dei servizio di ristorazione scolastica».

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CORRIERE DELLA MAREMMA “La Tirrenica è una priorità, ma attenti ai diritti dei territori”. Il comitato Strada vicinale dei Poggi e l’associazione Procosta di Orbetello ribadiscono le critiche al cambio di tracciato. L’autostrada tirrenica continua a far discutere e continua a creare polemiche. Il comitato Strada vicinale dei Poggi e l’associazione Procosta di Orbetello, prendendo spunto da quanto affermato sul Corriere dal vicepresidente del consiglio regionale, Giuliano Fedeli, provano ad ampliare la riflessione con un lungo comunicato di cui riportiamo alcuni stralci. “E’ condivisibile - scrivono - la preoccupazione per il necessario ammodernamento delle infrastrutture viarie del nostro Paese. Sicuramente dobbiamo evitare di coprirci di vergogna in Europa offrendo servizi inefficienti, ma per evitare l’onta non basta essere veloci nel concludere il progetto, perché in ogni opera grande o piccola conta soprattutto la bontà del risultato finale. Se la rapidità esecutiva è prioritaria - si chiedono - perché è stato rimesso in discussione il tracciato già approvato dal Cipe? Inconfutabilmente il patrimonio paesaggistico e ambientale di una cittadinanza è un bene collettivo e nel caso del Corridoio Tirrenico numerosi cittadini non si oppongono alla sua realizzazione, ma ne chiedono la realizzazione senza che sia lacerata la fascia territoriale compresa tra il versante lagunare dei colli e la laguna di Orbetello. Questa striscia - rilevano - è particolarmente angusta e sarebbe stravolta dal passaggio di un numero così alto di nastri (elettrodotto, ferrovia, autostrada, piste ciclabili, svincoli, strade complanari). Qui l’ecosistema è così vulnerabile da avere attirato l’attenzione della comunità internazionale ed essere inserita nei siti di interesse comunitario e nella lista delle zone umide protette dalla convenzione di Ramsar. Un percorso autostradale in questo ambito significherebbe aumentarne l’inquinamento già dalle fasi di cantierizzazione. Si può concludere - scrivono il comitato e l’associazione - che salvaguardare l’incolumità di questo territorio corrisponde alla tutela di un bene collettivo da più punti di vista“. I due sodalizi evidenziano poi che, per quanto riguarda la difesa dell’interesse privato, “...qualunque tracciato intaccherà proprietà del singolo e aziende agricole, turistiche e commerciali distruggendone l’esistenza o il valore attuale. Ma qualora il percorso diventasse costiero, il gruppo di cittadini coinvolto sarebbe particolarmente numeroso , perché la zona è densamente abitata e frazionata in piccole proprietà. In questo caso il piatto della bilancia del teorico ’bene collettivo’ diventerebbe leggero rispetto al peso del danno morale ed economico subito direttamente o indirettamente dall’alto numero di famiglie coinvolte. Chiediamo come sia possibile costruire un bene comune autentico senza fondarlo sulla considerazione dei bisogni delle piccole comunità e sul rispetto dei diritti dei singoli cittadini”.

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IL TIRRENO Pagina 7 - Livorno INCONTRO SEGRETO Moschea: summit di Taradash e Romiti con la comunità islamica PASQUALE NAPOLITANO LIVORNO. Doveva essere un incontro segreto quello di ieri tra gli esponenti della comunità islamica e il capogruppo del Pdl Marco Taradash. Intorno alle 17 Marco Taradash, accompagnato dal consiglere Andrea Romiti, ha incontrato l’Imam di Livorno Abdelghani Bouchari, il presidente delle comunità straniere Diop Mbaye e il musulmano del direttivo dell’Idv di Rosignano Abu Sneineh Akram. «L’incontro - precisa Romiti - è stato solo un primissimo approccio a un possibile dialogo con il partito». Le due parti hanno espresso le loro posizioni sul tema della moschea. «Non vogliamo un centro di sviluppo dell’islam - afferma Taradash - ma riconosciamo il diritto di culto in un luogo più ampio». Resta comunque il no del Pdl a una moschea. L’Imam si dichiara soddisfatto: «È andata molto bene, vogliono conoscerci meglio». E Diop Mbaye aggiunge: «È stato il primo partito a contattarci». Se il dialogo proseguirà, la prossima settimana ci sarà un incontro ufficiale. E tra non molti giorni il consigliere Romiti andrà a visitare l’ex officina di via Oberdan durante la preghiera dei musulmani.

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IL TIRRENO Pagina 11 - Viareggio NO BERLUSCONI DAY Pullman dell’Idv SERAVEZZA. L’Italia dei Valori di Seravezza organizza per il giorno sabato 2 ottobre una trasferta a Roma in pullman, per partecipare alla manifestazione “No Berlusconi Day - 2”. «Sarà l’occasione per ritrovarsi assieme - dicono gli organizzatori - ed essere presenti ad una festa a cui hanno aderito importanti personalità del mondo della politica, dello spettacolo e numerose associazioni». Per informazioni 335.6854460.

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