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Valter Masci A L’OMEOPATIA È VERA- MENTE LENTA È opinione diffusa che l'omeopatia sia una terapia efficace ma troppo lenta. È vero? Per dare una risposta, che non sia una superficiale affermazione o una frettolo- sa negazione, è utile parlare prima di tutto del "concetto di malattia". Tale concetto, nel corso dei secoli, è stato variamente interpretato in quanto stret- tamente legato alla "cultura" di un popolo in un dato periodo storico: 1) i popoli primitivi hanno considerato il male come espressione della volontà di un demiurgo malefico; 2) i musulmani lo interpretano come la manifestazione del destino voluto dal loro Dio; la religione induista fa dipen- dere la malattia da una precedente incarnazione "impura"; 3) ed infine i cristiani vedono nel male la conseguenza della perduta "integrità originale". In queste interpretazioni la malattia è vista come una conseguenza di un inter- vento divino, e come tale "inevitabile", per cui l'uomo l'ha sopportata con pazienza e rassegnazione (anche perché è stato sempre impossibilitato a modifi- carne sia l'insorgenza sia il decorso). La mentalità moderna ha modificato la posizione dell'uomo nei confronti della malattia. Infatti nella attuale società, caratterizzata dalla religione del "consu- mismo" (in nome del quale bisogna pro- durre il più possibile per consumare sem- pre di più), la malattia è considerata un "incidente di percorso" che provoca un forzato rallentamento della nostra effi- cienza. Quindi: Malattia = Fastidiosa Avaria ne consegue che all'operatore sanitario chiamato a riparare il "guasto" viene chiesto di intervenire nel modo più velo- ce possibile, anche a rischio di provoca- re jatrogenesi. Perciò la malattia è diventata un problema esclusivamente tecnico, e in quanto tale, completamente avulso dalla soggettività del paziente e dalla particolarità del suo ambiente. L'uomo, invece, dovrebbe iniziare a con- siderare la malattia anche come un aspetto del suo personalissimo rapporto con la realtà in cui è inserito, e il medico dovrebbe essere visto non come un tec- M Editoriale STRESS, ANSIA, INSONNIA

STRESS, ANSIA, INSONNIA - smbitalia.org · stivi che ricordano quelli delle crisi di acetonemia infantile: nausea, vomito; coliche e flatulenza; spossatezza con pal-lore e insonnia;

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Valter Masci

A L’OMEOPATIA È VERA-MENTE LENTA

È opinione diffusa che l'omeopatia siauna terapia efficace ma troppo lenta. Èvero?Per dare una risposta, che non sia unasuperficiale affermazione o una frettolo-sa negazione, è utile parlare prima ditutto del "concetto di malattia".Tale concetto, nel corso dei secoli, è statovariamente interpretato in quanto stret-tamente legato alla "cultura" di unpopolo in un dato periodo storico:

1) i popoli primitivi hanno considerato ilmale come espressione della volontà diun demiurgo malefico;2) i musulmani lo interpretano come lamanifestazione del destino voluto dalloro Dio; la religione induista fa dipen-dere la malattia da una precedenteincarnazione "impura";3) ed infine i cristiani vedono nel male laconseguenza della perduta "integritàoriginale".

In queste interpretazioni la malattia èvista come una conseguenza di un inter-vento divino, e come tale "inevitabile",per cui l'uomo l'ha sopportata conpazienza e rassegnazione (anche perchéè stato sempre impossibilitato a modifi-carne sia l'insorgenza sia il decorso).La mentalità moderna ha modificato laposizione dell'uomo nei confronti dellamalattia. Infatti nella attuale società,caratterizzata dalla religione del "consu-mismo" (in nome del quale bisogna pro-durre il più possibile per consumare sem-

pre di più), la malattia è considerata un"incidente di percorso" che provoca unforzato rallentamento della nostra effi-cienza.Quindi:

Malattia = Fastidiosa Avaria

ne consegue che all'operatore sanitariochiamato a riparare il "guasto" vienechiesto di intervenire nel modo più velo-ce possibile, anche a rischio di provoca-re jatrogenesi. Perciò la malattia èdiventata un problema esclusivamentetecnico, e in quanto tale, completamenteavulso dalla soggettività del paziente edalla particolarità del suo ambiente.L'uomo, invece, dovrebbe iniziare a con-siderare la malattia anche come unaspetto del suo personalissimo rapportocon la realtà in cui è inserito, e il medicodovrebbe essere visto non come un tec-

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Editoriale

STRESS, ANSIA, INSONNIA

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UTILIZZODELLELEGUMINOSEIN OMEOPATIA

Katia Lanzone

a famiglia delle leguminose(denominate anche Fabaceae) è

costituita da piante erbacee o legnose ilcui frutto caratteristico è il legume, ossiaun frutto deiscente che a maturità si apreper permettere la fuoriuscita dei semi.

I fiori sono ciclici e disposti in grappo-lo, spighe o capolini, le foglie invecesono per lo più composte pennate.Moltissime specie hanno interesse eco-nomico e industriale, a scopo alimentarevengono infatti coltivate parecchie varie-tà di Phaseolus (fagiolo),Vicia (fava),Pisum (pisello), Lens (lenticchia) ecc..

Tra i rimedi omeopatici più comuni,appartenenti alla famiglia delle legumi-nose, ritroviamo:Melilotus OfficinalisBaptisia TintoriaDolichos Pruriens

Physostigma VenenosumRobinia Pseudo-acaciaLathyrus SativusSennaBalsamum PeruvianumCopaiva officinalis

MELILOTUS OFFICINALISIl meliloto è una pianta erbacea bien-

ne con piccoli fiori gialli portati a grap-polo comune in tutta l’Europa enell’Asia. Le parti utilizzate sono lesommità fiorite da cui si ottiene la tintu-ra madre. E’ utilizzato in medicinapopolare come diuretico e antispasmo-dico grazie alla presenza di flavonoidi.La pianta agisce nelle turbe circolato-rie venose, regolizza la funzione linfati-ca, possiede inoltre un’azione anticoa-gulante che ne spiega la prescrizionenelle varici e nelle tromboflebiti. Unodei principali responsabili di questaattività è un eteroside ( melilotoside )presente nella tintura madre che liberaglucosio e acido cumarico, il quale sitrasforma subito in curarina, compostoaromatico biciclico caratterizzato dalnucleo 5,6-benzo-2-pirone, detto anchecromone. L’attività venotonica e anti-coagulante della curarina è dovuta allasua capacità di interferire con l’azionedella vitamina K che è necessaria per laformazione dei fattori della coagulazio-

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nico che sopprime i sintomi o anestetiz-za il dolore, ma come un alleato nellaricerca dell'equilibrio con se stessi e conl'ambiente. Per assumere tale ruolo di"riequilibratore" il medico, oltre allaindividuazione dell'agente patogeno,deve mirare anche alla individuazione didue fattori essenziali:1) l'aspetto costituzionale dell'individuo; 2) il suo contesto ambientale.

È necessario tenere in giusta considera-zione queste due variabili per capireprofondamente la malattia e così ristabi-lire l'equilibrio del paziente.

Ma bisogna fare attenzione ad armoniz-zare queste due variabili senza privile-giare l'una rispetto all'altra, altrimentic'è il rischio di arrivare ai cosiddetti:1) Determinismi costituzionali, dove ildestino di un uomo è segnato dalla suacostituzione.2) Determinismi ambientali, dove il"sociale" prevale sull'individuo (bastipensare all'errore fatto negli anni '70quando il "sociale" era consideratol'unica causa delle patologie mentali).

Al contrario si deve arrivare a una giustavalutazione delle predisposizioni costituzio-nali del paziente che devono essere armoniz-zate con la realtà in cui vive.Facciamo un esempio: se un individuo (chenoi omeopati chiamiamo fosforico) è predi-sposto alle malattie bronco-polmonari, èevidente che gli consigliamo di evitarealcuni tipi di lavoro, di non fumare e di fareun certo tipo di ginnastica.In tal modo il medico non lavora più per"astrazioni" ma opera su "uomo concreto".Inoltre il medico ha il dovere di sviluppa-re nel paziente la sua"attitudine riflessivo-critica" insegnan-dogli a rapportarsi con l'ambiente a

seconda della sua costituzione.Tenendo presente le considerazioni fino-ra fatte possiamo affermare che la malat-tia, pur essendo sempre un momentosgradevole, può anche essere utile perstimolare nell'uomo riflessioni sulla sua"qualità" di vita.Ad esempio l'uomo d'affari con milleimpegni deve ridurre i suoi ritmi giorna-lieri se vuole guarire dalla sua gastrite, eil suo tempo di recupero sarà più o menolungo a seconda della sua predisposizio-ne alle patologie dell'apparato gastro-enterico.

Tutto ciò significa: "personalizzazione"della malattia.

C'è da dire, comunque, che tale visionedelle patologie non deve essere conside-rata una prerogativa esclusiva del-l'omeopatia, ma dovrebbe far parte dellacultura medica "in toto".Ma torniamo ora alla domanda inizialeche ha ispirato questo capitolo:

l'omeopatia è lenta?

La terapia omeopatica può essere velo-cissima o estremamente lenta, dipendeda come interferiscono tra loro questetre variabili: agente patogeno, costitu-zione del soggetto e ambiente. Adesempio, se un paziente è poco predi-sposto a determinate patologie e sel'ambiente gli è favorevole, allora il suotempo di recupero, stimolato da unacorretta terapia omeopatica, sarà moltoveloce. Ma se la reattività di un individuo èscarsa e i fattori ambientali non gioca-no a suo favore, in tal caso una terapiaomeopatica, seppure ben mirata, nonriesce a sconfiggere un agente patoge-no anche di piccola intensità.

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sonnolenza;

DOLICHOS PRURIENSIl Dolico è una leguminosa originaria

dell’India (pisello dell’India). La tinturamadre, preparata con i villi essiccati delbaccello, contiene colina, serotonina eb-carbolina. Essa provoca un pruritointenso con o senza eruzione, che peg-giora di notte con il calore del letto.Azione generale e indicazioni cliniche:prurito senile; prurito dovuto a neuro-dermatiti e a nevralgie postzosteriane.Prurito legato a manifestazioni allergi-che (orticaria, edema).

PHYSOSTIGMA VENENOSUMLa fava del Calabar è il seme di una

liana rampicante africana velenosa.L’arbusto con foglie trifogliate crescenei paesi lungo la costa del Golfo diGuinea nell’Africa Occidentale. I semimolto duri e resistenti contengono duealcaloidi principali: la calabarina, similealla stricnina, con azione tetanizzantesui centri midollobulbari; l’eserina o fiso-stigmina, che esercita soprattutto una

attività paralizzante sul midollo, dopouna fase di eccitazione motoria.

L’eserina si comporta come un parasim-paticomimetico, antagonista della atropi-na, provocando così miosi, aumento dellesecrezioni, aumento della peristalsi intesti-nale, vasocostrizioni dei bronchi, rallenta-mento del cuore. L’intossicazione acutapuò portare a morte per arresto respirato-rio e cardiaco: mezzo seme è sufficiente adavvelenare un uomo. Si spiega così la pre-senza di disturbi spastici e di fenomeni diparalisi nella potogenesi del medicinale.Azione generale: disturbi oculari: miosi,spasmi della muscolatura degli occhi edelle palpebre, aumento della pressioneintraoculare.Turbe della motricità: tremori, debolezza,prostrazione, sulsulti al momento di coricarsi.Segni caratteristici del rimedio omeopatico:Sensazioni: Annebbiamento visivo, mac-chie nere che si muovono davanti agliocchi.Dolori e crampi hai bulbi oculari, affatica-mento visivo.Modalità: Peggiora con gli sforzi visivi.Principali indicazioni cliniche: Il medi-

ne. Le cumarine agiscono infatti a livel-lo del fegato come antagonisti dellavitamina K inibendo così la sintesi deifattori della coagulazione vitamina Kdipendenti e le proteine anticoagulantiC e S.

Le cumarine hanno inoltre azioneantispasmodica e sedativa a livello delSistema Nervoso Centrale. Prescritto sindal 1600 contro il flusso di sangue nelleemorroidi, oggi trova impiego nell’in-sonnia come ansiolitico, nelle turbe cir-colatorie, come antiaggregante piastri-nico, nei disturbi digestivi di originenervosa; mentre per uso topico si usainvece come antinfettivo e nelle terapiadelle tromboflebiti.Azione generale: La composizione chi-mica spiega la sua azione a livello delsistema circolatorio dove provoca feno-meni di congestione locale acuta,soprat-tutto cefalici ed emorragie di sanguerosso vivo.

Il Melilotus come rimedio omeopaticoè indicato in caso di congestione cefali-ca, con arrossamento intenso del viso(insolazione, crisi ipertensive ecc.);Vampate di calore della menopausa;Emorroidi che migliorano sanguinando;Principali indicazioni cliniche: Epistassicon intenso rossore della faccia.

BAPTISIA TINCTORIAL’indaco selvatico è un erba peren-

ne della famiglia delle leguminose,può raggiungere il metro di altezza edè molto diffusa negli Stati Uniti. Latintura madre viene preparata con laparte sotterranea fresca (rizoma connumerose radici). Essa contiene alcu-ni isoflavoni (baptigenine) e piccolequantità di alcaloidi, tra cui la citisi-na, che ha attività farmacologichesimili alla nicotina, alla quale si deve

la tossicità di certe leguminose orna-mentali. La droga ha un’azione antin-fettiva ed è in grado di guarire asces-si e ulcere grazie alla presenza dipolisaccaridi a elevato peso molecola-re,ad attività immunostimolante. Nelsecolo scorso Baptisia era spesso uti-lizzata nelle sindromi infettive gravicon disturbi digestivi, quali la febbretifoide.

Usata nella medicina popolar comecolagogo, poi introdotta nella materiamedica omeopatica nel 1857. I sintomi-chiave sono:- grande prostazione associata a statoconfusionale. Il malato è assopito, siriscuote a malapena dalla sonnolenza;- Indolenzimento muscolare (comeEupatorium o Rhus toxicodendron) conimpressione che il letto sia troppo duro;- tutte le secrezioni sono fetite ( sudore,alito, urine, feci, ecc.).

Frequentemente indicato per:• influenze con quadro clinico intestinale;• influenza con dolori agli arti, cefalea,dolori agli occhi, febbre, agitazione,con dolenza generalizzata, pesantezza e

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forma di glucosidi, agiscono sulla paretedell’intestino crasso irritando la mucosa estimolando i plessi nervosi intramurali:ne consegue un aumento della peristalsie quindi un’azione purgativa. Le foglie disenna contengono inoltre anche dellesostanze resinose, di sapore amaro, sgra-devole, che producono nausea e coliche.Azione genrale: L’assunzione di dosiponderali di senna provoca disturbi dige-stivi che ricordano quelli delle crisi diacetonemia infantile: nausea, vomito;coliche e flatulenza; spossatezza con pal-lore e insonnia; odore tipico dell’alito.Principali indicazioni cliniche: Crisi diacetonemia del bambino.

BALSAMUM PERUVIANUMMyroxylon pereirae, balsamo del Perù,

è un albero piccolo, originariodell’America Centrale il cui legume è leg-germente falciforme. Il balsamo ottenutodall’incisione della corteccia, è un liquidobruno sciropposo, dall’odore di vaniglia edal sapore amaro. La droga è costituita dauna oleoresina contenente acido benzoi-co e cinnamico, accompagnati da vanigliae da un alcool terpenico. È adoperatoquasi esclusivamente per uso esterno,perché è inrittante per via orale. È soprat-tutto un antisettico, un anticatarrale e uncicatrizzante delle piaghe. Viene usato insoluzioni, pomate, emulsioni e anchecome parassiticida contro la scabbia e ipidocchi. In omeopatia a tale rimedioviene associato il miasma Tubercolinico.

COPAIVA OFFICINALISCopaifera Officinalis è un albero di

alto fusto con foglie alterne, paripenna-te, con infiorescenze a spiga e fiori ape-tali. I legumi sono monospermi e il semeè munito di arillo. Vivono nell’ AmericaTropicale. La droga, è costituita da un’oleoresina ( Balsamo di Copaive)cheessuda da spaccature naturali o da inci-sioni eseguite sul fusto. Si presenta comeun liquido più o meno denso, giallo, diodore aromatico e di sapore sgradevole.Contiene un oleo essenziale e delle resi-ne costituite da acido metacopaivico.Viene usato all’ interno come balsamico edisinfettante delle vie genito-urinarie eall’ esterno contro la scabbia e la psoriasi.Principali indicazioni cliniche: In omeo-patia è un rimedio eccellente della Sicosie della Gonorrea: infiammazioni cronicada gonorrea; disuria dopo gonorrea;minzioni difficile dopo la gonorrea.

Bibliografia

“Manuale di botanica Farmaceutica”Elena Mangini VII edizione“Lezioni di botanica Farmaceutica”Nicoletti e Bruni“Lezioni di Farmacognosia DROGHEVEGETAL” Fassino e Ragazzi II edizione“Farmacologia e Materia MedicaOmeopatica” D. Demarque et Call.“Botanica Farmaceutica” Luigi di Capite.

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cinale è usato soprattutto per la sua azio-ne sulla sfera oculare: glaucoma, miopia,presbiopia, eccessivo affaticamento ocula-re, paresi virali in particolare zosteriane.

LATHYRUS SATIVUSSpecie autoctona originaria del

Bacino Mediterraneo anche dettaCicerchia Comune.

Si tratta di una pianta erbacea, glabra,con fusti rampicanti i cui semi sonodestinati al foraggio ma anche all’ali-mentazione. L’uso alimentare prolunga-to può però provocare fenomeni tossicilegati alla presenza di tossialbumine econtemporaneamente di selenio o man-ganese.

La tossicità è infatti dovuta alla latiri-na, sostanza venefica presente nei semiin grado di inibire l’enzima lisil-ossidasie agire così a livello del midollo spinale.

Il latirismo induce a una sindrome neu-rologica che comporta fenomeni di para-lisi muscolare accompagnata da disturbidell’intestino, delle vie urinarie, cefalee,convulsioni e qualche volta morte.Principali indicazioni cliniche: La pato-genesi del rimedio ne spiega l’appplica-zione omeopatica in caso di • Rigidità, spasmi e riflessi esagitati • Paralisi degli arti inferiori;• Incontinenza sfinterica ;• Acinesia nel Morbo di Parkinson• Vaccino omeopatico nella poliomielite(rimedio preventivo);

ROBINIA PSEUDO ACACIALa robinia è un albero spinoso con fiori

bianchi, originaria dell’America del Nord. La tintura madre è preparata a partire

dalla sola corteccia che contiene principiattivi quali tannini, tossalbumine (robi-na), fasina, e siringoside. I fiori al contra-rio presentano flavonoidi (robinoside) edeterosidi cardiotonici.Azione generale: Robinia a dosi ponde-rali ha un’ azione elettiva sulla mucosagastrica dove provoca una sindrome daipercloridria caratterizzata da gastralgiecon acidità notturna, pirosi, eruttazioniacide dovute a ipersecrezione acide.Principali indicazioni cliniche: Comemedicinale omeopatico troverà pertantoimpiego nella dispepsia acida, pirosi,rigurgito gatroesofageo, ernia iatale.Inoltre è indicata anche nel trattamentosintomatico dell’ulcera gastroduodenale.

SENNALa Senna vive nelle regioni tropicali, si

tratta di un suffrutice a fusto diritto confiori raggruppati in racemi ascellari. Ladroga è costituita dalle foglioline di alcu-ne specie di Cassia (Acutifolia eAngustifoli), private della rachide e sec-cate, contenente soprattutto derivatiantracenici. Tra i principi antrachinonicisi trovano aloemodina, reina, antranolo eloro glucosidi. Dalla droga sono stati inol-tre isolati due glucosidi, i senosidi A e B,che contengono due gruppi antraceniciassociati. Gli antrachinoni liberi o sotto

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UN APPROCCIOINTEGRATO AL CONCETTO DI MALATTIA NEL BAMBINO

Dott. G.F. Trapani

na bambina di otto anni, vienenel mio studio per alcuni disturbi

fisici.Soffre di malattie recidivanti a carico

delle alte vie respiratorie, di asma aller-gico, di enuresi notturna ed a volte diencopresi. Durante il colloquio, lamadre, approfittando di un attimo didistrazione della bambina, mi porge unfoglietto, copiato da un suoquaderno,una poesia, mi sembra, aprima vista, un urlo di disagio quando laleggo:

STO BENE QUANDOPrendo bei votiMi fanno giocare con loro,La maestra è tranquillaMi restano amica

Non mi prendono in giro

STO MALE QUANDOMi prendono in giroNon mi restano più amicaPrendo brutti votiNon mi fanno giocare con loroLa maestra urla

Ho richiuso lentamente il foglio, men-tre una folla di pensieri si accavallavanella mia mente.

Ancora una volta, la malattia fisica simanifesta come l’espressione di una sof-ferenza della mente. Ancora una volta ilmotivo fisico che ha spinto il genitore, aconsultare un pediatra, nasconde, ed hacome origine, un disagio relazionale.

Il malessere non è solo del paziente,ma anche nel medico che, chiamato acurare dei disturbi fisici, li scopre come lapunta di una montagna nascosta, e nelpediatra nasce un disagio, la paura dicomunicare con la famiglia. Capiranno?Accetteranno? Vorranno impegnarsi?

Capire accettare, nella nostra epoca èun risultato raggiungibile.

Impegnarsi con la mente e con leazioni, rinunciare ad un’altra partedella propria vita per donarla ai proprifigli oggi è difficile, quasi improponibi-le a genitori che vedono i figli noncome un completamento ed una proie-

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Oggi la nuova farmacologia ha pro-dotto antibiotici che possono essere som-ministrati solo due volte al giorno, oaddirittura solo una volta (cefalosporine,azitromicina).

Il principio che ha guidato questi studi,non è stato quello del miglior effetto tera-peutico, perché i “vecchi” antibiotici adisposizione sono tutt’ora validi ed effica-ci, ma la compliance (il gradimento) delpaziente e soprattutto della famiglia.

Uno dei risultati negativi raggiunti èstato, ad esempio:- aumento della posologia per l’amoxicil-lina da 50 a 100 mg/Kg/die (al giorno)- riduzione della frequenza di sommini-strazione a due volte al giorno - prolungamento della durata della tera-pia da cinque a dieci giorni.

Tutto questo è avvenuto non per moti-vi medici, ma per seguire le richiestedelle famiglie dei pazienti abituateormai a “quell’antibiotico che si assumeuna volta al giorno”.

La mamma di un bambino, affetto datonsillite con pus e febbre altissima, allamia prescrizione di una farmaco antibio-tico reagisce dicendomi «Dottore, manon esiste anche quello dei tre giorni,così facciamo prima?»

Tutto deve essere più comodo, sempli-ce, immediato.

La via della deresponsabilizzazione,nel seguire i figli, non in funzione dellasalute, ma del raggiungere un risultatorapido e sicuro, prosegue anche attra-verso l’uso quasi senza controllo dellevaccinazioni.

Una tecnica di prevenzione è diventa-ta un metodo per portare i genitori a cre-dere di avere dei figli invulnerabili eprotetti contro tutte le malattie, dalle piùterribili come le meningiti, alle più bana-li come l’influenza.

Nell’inverno del 2003, in Lombardia si

sono verificati numerosi episodi di menin-gite, tutti localizzati in una provincia.

Erano quasi tutti causati da germidiversi, e per molti dei quali non esisté lavaccinazione.

Esiste in ogni modo quella per lameningite da Meningococco C.

Il risultato è stato che i giornali hannoparlato di “epidemia” di meningite, isanitari hanno smentito, ma non in modoconvincente e tutti i bambini di questaprovincia sono stati inutilmente vaccina-ti per il Meningococco C, mentre lemeningiti erano prevalentemente dovu-te al Meningococco di gruppo B.

Ecco allora, molto oltre i problemireali, la necessità di vaccinare per tutto econtro tutto, senza porsi la domanda: - quale effetto avrà nel tempo sul siste-ma immunitario del bambino questaeccessiva esposizione ad antigeni, cioèdi tossine, batteri, virus, uccisi o inattiva-ti?.

Si cerca di evitare ad i propri figli lemalattie, tutte le malattie, anche i raf-freddori, spingendo i genitori a valutareil risultato immediato, quasi senza porsiil problema di cosa avverrà nel futuro.

L’uso sconsiderato della vaccinazione,l’uso non corretto degli antibiotici (usatiper prevenire infezioni peggiori, in corsodi malattie virali), l’uso continuo di far-maci soppressivi dei sintomi organiciprodurrà nel tempo danni come malattiecroniche sicuramente più gravi dellemalattie acute stesse.

Tante volte ho sentito genitori che miconfessano di aver utilizzato subito,appena il figlio aveva il raffreddore oqualche linea di febbre un antibioticoper evitare una possibile bronco-polmo-nite.

…….e allora il concetto di malattia?Occorre sfuggire a tutto questo disa-

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zione della loro esistenza, ma come larealizzazione di un successivo obiettivopianificato, quasi una necessità o unostatus simbol.

La malattia viene vissuta, non comeun momento di crescita e di sviluppodell’organismo del bambino, comemomento per raggiungere un nuovoordine interno, ma con un senso di fasti-dio per il disturbo che crea alla vita quo-tidiana, all’ordine prestabilito e pro-grammato degli avvenimenti, un’ulterio-re variabile non adeguatamente consi-derata.

La legittima preoccupazione per lasalute del proprio figlio è sempre accom-pagnata dal profondo senso di irritazio-ne per l’intralcio che la malattia crea allenormali consuete occupazioni.

La quotidianità è sfibrante, il lavoro èpesante, i semplici gesti di ogni giornosono difficili, ed ecco che i figli, nostrasperanza, nostro futuro, ci tolgono anco-ra una parte della nostra vita.

Perché, almeno loro non diventanopezzi prevedibili ed inamovibili di queldissimile puzzle che è la nostra vita?Hanno vita propria, sentimenti propri, equesto possiamo accettarlo, ma quandocon la loro vita interrompono il flussoregolare della nostra, già così tortuoso,ecco che diventano ulteriore fonte didisturbo.

Le loro malattie devono guarire subi-to, in fretta, anzi prima di comparire.

Non importa il tipo di terapia, il prez-zo che paghiamo e che pagano a breveed a lungo termine, è importante che ilfenomeno perturbatore della quotidiani-tà venga interrotto e subito.

L’uso eccessivo e distorto del medicoin generale e del pediatra in particolare,conforta queste ipotesi e le rafforza.

Il risultato è che oggi possiamo descri-vere tipologie di pazienti e genitori che

non esistevano anche solo 20 anni fa.

I farmaci moderni, le vaccinazioni e lemalattie acute dei bambini.

Durante i miei studi universitari, i far-macologi insistevano tanto sul significa-to della posologia di un farmaco e sullafarmacocinetica, cioè il modo con ilquale le medicine vengono assorbite,utilizzate ed eliminate.

La somministrazione classica di unantibiotico (ampicillina, amoxicillina)era di tre volte al giorno, ogni otto ore,per rispettare il suo tempo di dimezza-mento (cioè il tempo nel quale un farma-co rimane attivo nel sangue e nei tessutie da quando inizia ad essere eliminato) equindi il suo utilizzo per combattere ibatteri.

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Imparare ad ascoltare, a guardare ilproprio figlio, vigilare sulle malattie edosservare i sintomi non come nemici, macome situazioni che rivelano un disagiopiù profondo, ecco che il genitore riescea svolgere il suo ruolo di guida verso ilfiglio e verso il pediatra.

Un servizio, quello del pediatra dibase, reso di difficile utilizzo per l’affol-lamento tumultuoso delle richieste inuti-li ai danni di chi ne ha realmente biso-gno.

Una reale difficoltà di esercitare ilruolo di educatore sanitario da parte delmedico, perché molti genitori non perce-piscono le dimensioni minime dellamalattia dei propri figli, e si rivolgono inogni caso al medico per risolvere sempli-ci problemi che possono tranquillamenteaffrontare da soli

L’approccio alla malattia è diventatoconsumistico, si delega tutto al medicoed alla struttura sanitaria e si rinuncia alruolo di genitori perché si è distratti damille altri pensieri ed il figlio deve solostar bene, a qualunque prezzo economi-co, per non coinvolgere troppo la propriavita quotidiana.

Coma vivere il rapporto con la malattiaEcco allora alcune osservazioni dettatedall’esperienza che sarebbe bene riferireai genitori per migliorare il rapporto conloro.

Il paziente deve avere un atteggia-mento critico e di dialogo costruttivo conil dottore per il benessere e la salute delbambino delegando ad altri, agli opera-tori del settore le situazioni limite, doveè importante una visione generale deiproblemi della salute.

Riappropriarsi del benessere dei bam-bini, pensare, riflettete, criticate, parteci-pare in modo attivo e responsabile allagestione della loro quotidianità. Ecco il

ruolo del genitore.Quindi:- non portare il bambino dal pediatra senon ha malattie importanti.- I controlli preventivi sono utili maquando sono richiesti dal medico e cor-rettamente programmati.- ricordare che il pediatra non è unanonna o una vecchia zia, chiedere consi-gli per argomenti importanti e che inte-ressano la salute del bambino- la malattia è una alterazione dell’equi-librio del paziente, adattandosi a questosquilibrio e mettendo in funzione i mec-canismi di difesa endogeni si riesce amigliorare prima, ed a guarire poi.- le malattie acute banali, (raffreddoriripetuti, tonsilliti, faringiti, diarree,….)non danneggiano l’organismo, lo aiuta-no a crescere- non si devono sopprimere i sintomi, maosservarli comprendere la loro origineed utilizzarli per migliorare lo stato disalute del bambino- ricordate che le malattie, anche quelleacute hanno sia un’origine infettiva cheuna emozionale.- nel bambino lo stile di vita predisponeo protegge dall’insorgenza delle malat-tie.- Utilizzate con attenzione e con spiritocritico le vaccinazioni. Attenzione allemode, ai facili allarmismi, alle pressionidelle aziende farmaceutiche.Attenzione perché invece di aiutare ilbambino potreste danneggiarlo.- La qualità di vita del bambino non simisura solo in relazione al possesso deibeni materiali, ma soprattutto di quelliaffettivi- “Esortate i genitori a distribuire benel’affetto e l’amore, affinché non sia trop-po ossessivo, possessivo e non soffochitroppo il bambino: troppo amore puòessere dannoso come poco amore.

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stro modificando la visione del concettodi malattia:- non un avvenimento estraneo, violentoe destruente, ma un problema da affron-tare e risolvere ogni volta con mezzi estrumenti idonei, e non sempre gli stessi,o meglio non sempre catalogati e prefis-sati.

Il bambino malato provoca una soffe-renza nel genitore sia nel caso di malat-tia acuta che cronica.

Mentre nella patologia cronica, la gra-vità del caso spesso giustifica le ansie ele paure del genitore, nella piccola pato-logia acuta quotidiana (definita attual-mente “acuta banale”) il livello di stressè spesso sproporzionato e danneggia chisoffre ed ha bisogni reali.

Non possoparlare di ignoranza, di gret-tezza, di egoismo dei genitori, ma di unmodello culturale ormai acquisito, sedi-mentato e proprio della nostra società.- Tutto ciò che mi riguarda è più grave ditutto quello che mi circonda, la mia per-sona è più importante, tutto mi deveessere garantito e devo trovare unarisposta ad ogni interrogativo.

La sofferenza, la morte, il senso diimpotenza non hanno più diritto di per-manenza nella nostra quotidianità.

Le terapie mediche sempre più effica-ci contribuiscono e creare questo sensodi onnipotenza, e di egoismo, ma nellostesso tempo di estrema fragilità, di inca-pacità ad affrontare i problemi acutibanali come, dall’influenza all’infezioneintestinale, alla bronchite, proseguendopoi fino alle gravi malattie cronicheinvalidanti.

Le prime perché non guariscono abba-stanza in fretta, le seconde perché creanodisagi nello stile di vita delle persone chesi discosta troppo da quello della media.- Tutto questo per dire che ammalarsideve essere inteso e vissuto come un

momento non totalmente negativo dellanostra vita e di quella del nostro bambi-no.- Occorre consapevolezza, capacità diadattamento desiderio di affrontareinsieme il problema sacrificando la pro-pria individualità per l’amore del nostrobambino, non confondendo il desideriodi vederlo guarito con quello di nonvolere che si ammali.

L’istinto del genitore è in grado di con-trollare ed aiutare il suo bambino a supe-rare le comuni modeste patologie quoti-diane.

Come gli animali capiscono il lorocucciolo anche i genitori sono perfetta-mente in grado di farlo.

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DISFONIEDISFUNZIONALIE TERAPIAINTEGRATA

Ezio Marchegiani, Daniela Maiocco

NTRODUZIONE:Nel nostro studio abbiamo consi-

derato i soggetti adulti affetti da disfoniadisfunzionale legata al “surmenagevocale”, escludendo le forme disemotive,che richiedono una trattazione a parte.

CLASSIFICAZIONE:Si rammenta che, nel 2002, la relazioneufficiale del Congresso Nazionale dellaSocietà Italiana di Otorinolaringoiatriaha avuto come tema le disfonie. Ciò hacomportato un’ampia revisionebibliografica su tale argomento, almenoda un punto di vista ORL.La visione della patologia vocale daparte dello specialista ORL risentedell’impostazione prevalentementechirurgica di questa disciplina, pertantoè differente da quella dello specialista

Foniatra, che è una figura internisticacon marcata impronta riabilitativa.La DISFONIA è un’alterazione qualitati-va e/o quantitativa della voce parlatache consegue ad una modificazionestrutturale e/o funzionale di uno o piu’organi coinvolti nella sua produzione oad una inadeguatezza delle relazionidinamiche fra le diverse componentidell’apparato pneumo-fonatorio. (1) Le strutture anatomiche essenziali pergenerare la voce sono:- il mantice polmonare, che genera lacorrente aerea espiratoria- la laringe, che attraverso la vibrazionee l’ondulazione della mucosa general’energia sonora- le cavità sopraglottiche, che modificanole caratteristiche di risonanza delle pareti- il sistema nervoso, che esercita funzio-ne di programmazione, attivazione econtrollo su questi effettori periferici.Il disordine vocale è determinato daqualsiasi alterazione anatomica o funzio-nale di questi distretti.A tutt’oggi la classica suddivisione ORLtra disfonie organiche e funzionali nonriproduce la realtà clinica, la cui evolu-zione comporta pressochÈ costantemen-te il passaggio da una categoria all’altra.Questo crea una prima difficoltà nellaprogettazione di un modello classifica-tivo generale, con una terminologia

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disemotive all’interno di un applicazionedella PNEI alla patologia vocale.È importante rammentare il “circolovizioso dello sforzo vocale” evidenziatoda Le Huche:a. sensazione di voce inefficaceb. tentativo di compenso con voce diinsistenza-di pericolo c. ulteriore sforzo, volgendo la posturaverso l’alterazione della verticalità e lacomparsa di tensioni multipled. conseguente disordine funzionale cheaccresce le difficoltàe. progressivo aumento dello sforzo, conulteriore aumento delle difficoltàe così via, fino al danno organico.La nostra esperienza clinica confermaparte di questi aspetti:il circolo vizioso vocale è da noi così rias-sunto:disfonia � compenso fonatorio (vocalee muscolare) � peggioramento � ulte-riore sforzo fonatorio � disfonia ingra-vescenteed il circolo si ripete sino a produrre ildanno organico laringeo.Il tentativo di compenso fonatorio si tra-duce in una contrattura dei muscoli cer-vico-toracici, che intervengono per cor-rezione estrema della fonazione ineffica-ce, con incremento della respirazionealto-costale (poco utile a fini fonatori), adiscapito di quella diaframmatica.In accordo con le osservazioni di LeHuche, abbiamo rilevato la peculiarepostura dei nostri pazienti, che appaionoquasi protrusi in avanti e verso l’alto. In tali condizioni di ridotto flusso aereo,prodotto dal mantice polmonare, aumen-ta la tensione dei muscoli vocali per pro-durre la voce, spesso con il “colpo diglottide” ed altre discinesie laringeecompensatorie.Ciò conduce dapprima ad edema corda-le e successivamente alla formazione di

noduli o polipi cordali.I noduli si manifestano principalmente incondizioni di una flogosi cronica cordale,abbastanza frequente, unita ad iposteniacordale. Questi ultimi dovranno essere conside-rati una conseguenza e la loro ablazio-ne è di dubbia utilità, tenendo contoche le loro dimensioni possono ridursifino alla totale scomparsa in conseguen-za della “bonifica del sovraccarico voca-le”, pertanto la chirurgia dei noduli ènecessaria quando siano state raggiuntedeterminate situazioni o consistenze.(4)Tali condizioni pongono indicazioni dichirurgia ORL che, salvo casi particolar-mente favorevoli (es.: polipi peduncola-ti), determinano una possibile compro-missione della lamina propria e la costi-tuzione di tessuto cicatriziale (possibileanche con causticazioni o con laser tera-pia), che a loro volta impediranno unpieno ripristino della funzionalità corda-le e della voce normale, costituendo lapremessa per una cronicizzazione orga-nica della disfonia.(4)Sempre va ricordato in tema di alterazionivocali che, come affermato da R. Segre, (7)“la laringe rappresenta un organo sessua-le secondario” ed è dimostrato che lecaratteristiche dell’epitelio cordale laringeoe la voce variano sotto diretta influenza deivari ormoni sessuali. (1)Nella fase premestruale l’aumento degliestrogeni determina lieve edema dellecorde vocali e congestione vascolare convoce leggermente rauca.A questo proposito rammentiamo che, inambito omeopatico, GRAPHITES eGELSEMIUM determinano e quindicurano una raucedine nel periodomestruale.(8)Secondo R. Segre, (7) la voce è esatta-mente un’espressione sonora della per-sonalità e come tale deve essere consi-derata in qualsiasi problema vocale che

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comprensibile e condivisibile da tutti glioperatori sanitari coinvolti nella gestionedi un paziente disfonico. (1)R. Segre, (7) foniatra, classifica le disfo-nie come segue:

- Disfonie da lesioni organiche- Disfonie da alterazioni funzionali(disfunzionali)- Disfonie da cause misteLa complessa ed articolata classificazio-ne delle “disfonie da lesione organica” edi quelle “da cause miste” esula dagliscopi di questo studio.

Le DISFONIE DISFUNZIONALI si divi-dono in:- Disfonie psicogene:Disfonia cronica infantileDisfonia in corso di mutazione della voceDisfonia da faticaDisfonie ipocinetiche ed ipercineticheFonofobieDisfonia spastica- Disfonie da lavoro- Disfonie professionali:Disfonia della voce parlataDisfonia della voce cantata- Disfonie da disordini dello sviluppovocale:Disfonia del neonatoDisfonie croniche infantiliDisturbi della mutazione vocale

Senilità della voce (2)La suddetta classificazione crea una nettaseparazione tra le disfonie con lesioneorganica e senza lesione organica.Ciò è in accordo con la tradizione ORLche, come visto, inquadra le disfoniesecondo l’aspetto anatomo-patologico enon quello ezio-patogenetico.Questo aspetto è criticato in ambitofoniatrico:già Le Huche nel 1977 (3) introduce iltermine di disfonia disfunzionale chedefinisce “un’alterazione della funzionevocale sostenuta sostanzialmente da unaturba del gesto vocale” e suddivide ledisfonie disfunzionali in - Disfonia disfunzionale semplice (senzalesioni specifiche della laringe) - Disfonia disfunzionale complessa (concomplicanze laringee)O. Schindler nel 2002 (4) sottolinea l’esi-stenza di una dicotomia funzionale-organica in ambito ORL:“Sicuramente l’ opposizione organico-funzionale è destinata ad essere supera-ta e ricondotta ad una visione materiale(genetica, molecolare, neuro-chemio-mediatoriale)“.Il mancato superamento del dualismoorganico-funzionale e/o psicogeno è statocriticato ed evidenziato dall’autore (5-6)in ambito di disfonie psicogene, ridefinite

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pedica, il paziente con disfonia disfun-zionale presenta una riduzione del man-tice polmonare con contratture muscola-ri cordali, laringee e cervico-toracicherilevanti a rischio di complicanze (nodu-li) e con un disagio secondario al suohandicap vocale (circolo vizioso vocale)e spesso ha il timore di non guarire.

Il Logopedista interviene per correggeresia la fonazione che il disagio conse-guente.A tal fine effettua i seguenti interventi:- Intervento preliminare e/o di supportoe/o di mantenimento:a. misure di igiene generale (corretta ali-mentazione, non fumo, sufficiente attivi-tà motoria, ecc.)b. tecniche generali respiratorie edistensivec. counselling logopedico per la gestionedel disagio che l’alterazione vocale com-porta nel paziente disfonico.- Interventi specifici

a. Interventi di gruppo �permettono un approccio all’individuonella sua globalità, centrando l’attenzio-ne al disturbo di voce non come “patolo-gia d’organo”, ma come alterata funzio-ne e competenza dell’individuo.La terapia logopedica collettiva prevede

attività di base per una corretta imposta-zione vocale:- potenziamento del mantice polmonarecon rinforzo della respirazione diafram-matica, adatta alla fonazione, con bassosforzo cordale- riduzione delle tensioni muscolo-sche-letriche cervico-toraciche e laringeespezzando il circolo vizioso vocale con isuoi rischi (noduli), mediante esercizi didetensione muscolare; - le sedute hanno in genere frequenzabisettimanale per 2-3 cicli di 10 seduteciascuno e prevedono gruppi compostida 5-7 persone.- l’intervento collettivo ha una valenzapsicoterapica rilevante, in quanto per-mette di vivere meglio il disagio delladisfonia che viene condiviso e di instau-rare dinamiche di competizione positiva,di collaborazione e di rassicurazionereciproca tra i componenti, che migliorai risultati della terapia.

b. Interventi singoli �si svolgono dopo o parallelamente unprimo o secondo ciclo collettivo;vertono su tecniche di impostazione ecorrezione vocale - le attività prevalentisono rappresentate da ginnastica respi-ratoria, articolatoria e laringea.- Sono previsti interventi specifici per

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vogliamo studiare.

La dinamica vocale in sé è già psicodina-mica, è già psicoterapia.Non possiamo considerare la piu’ banaledelle laringiti acute senza valutare la suacorrelazione emotiva.Se accade qualcosa alla voce, qualchecosa sta accadendo nell’individuo.Tutte le cure vocali sono anche psicotera-piche, senza che sia necessario converti-re il foniatra in psichiatra o analista.Impostare la voce è impostare la persona.Non si deve restituire una voce senzaconoscere le ragioni della sua perdita.“QQuuaannddoo uunn cceerrttoo ggeenneerree ddii tteerraappiiaa ffaassccoommppaarriirree ii ssiinnttoommii iinnvveeccee ddii gguuaarriirreell’’aammmmaallaattoo ssii ppoottrràà eesssseerree cceerrttii cchhee qquueeiissiinnttoommii rriissoorrggeerraannnnoo mmooddiiffiiccaattii,, cchhee cceerr--cchheerraannnnoo aallttrree ssttrraaddee oo ssii ffaarraannnnoo eevvii--ddeennttii iinn aallttrree ffoorrmmee..” (7)Nelle affermazioni di R. Segre rileviamouna visione olistica ed una valutazionedel profilo emozionale del paziente chesono molto vicine a quelle dell’omeobio-terapia.

VALUTAZIONE:La valutazione del paziente disfonico

prevede :1) VISITA FONIATRICA che include: - anamnesi, con il rilievo delle caratteri-stiche dell’alterazione vocale e relative modalità di manifestazione

- valutazione del mantice polmonare(ispezione e rilievo del tempo di fonazio-ne ed eventuali contrazioni muscolari inaree cervico-toraciche)- valutazione della laringe mediante larin-goscopia indiretta e/o fibro-laringoscopia- ispezione della postura- palpazione del collo per rilevare eventua-le innalzamento della laringe e contrattureo dolorabilità dei muscoli cervicali- test della tosse finalizzato ad eviden-ziare note di conversione disemotiva

Si concorda con la linea generale di limi-tare esami strumentali eccessivamentesofisticati e poco disponibili alla maggio-ranza degli addetti ai lavori � determi-nerebbe a nostro avviso scarsa esperien-za clinica.2) INQUADRAMENTO LOGOPEDICO:integra e completa la diagnosi medicadel foniatra;Comprende:- anamnesi logopedica specifica (anam-nesi fisiologica, storia della disfonia, abi-tudini vocali familiari e sociali, ecc.) -valutazione dell’alternanza comunicativa- esame obiettivo generale- esame obiettivo particolare concernente:a. funzione respiratoria (tipo di respira-zione, ecc.)b. funzione fonatoria (portanza dellavoce, ecc.)c. funzione articolatoria e di risonanza - valutazione del livello emotivo-relazionaleLa valutazione logopedica, dopo l’appro-fondito inquadramento iniziale, prose-gue nelle sedute successive (individua-li/collettive).

TERAPIA: Tradizionalmente la terapia del sog-

getto disfonico è quasi esclusivamentelogopedica.Il foniatra ha compiti soprattutto dia-gnostici, anche a causa delle possibilitàterapeutiche allopatiche teoriche omolto limitate.Effettua counselling foniatrico per rassi-curare il paziente che teme di averepatologie irreversibili.- Recentemente occorre rendere contodell’apertura dei foniatri a farmaci nonconvenzionali: fitoterapia (tutti) e omeo-bioterapia (alcuni).

1) TERAPIA LOGOPEDICAAl momento della presa in carico logo-

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antiflogistica, cortison-like, che si asso-cia validamente a ROSA CANINA MG1DH per potenziarne l’azione sulla flo-gosi.Entrambi hanno netta azione antiedema.- RAME GLUCONATO OLIGOELE-MENTO:noto per l’azione anti-infettiva oggi plu-ridimostrata, si ritiene che abbia ancheuna buona azione sulla flogosi, ma lenostre osservazioni cliniche non hannoconfermato questo aspetto, soprattuttose somministrato per via aerosolica.- MAGNESIO OLIGOELEMENTO:

indicato per rimediare eccitazione e spa-smi, trova indicazione in alcuni stadi delcircolo vizioso vocale.- BORNITE 8DH:è un litocomplesso di rame e come que-sto conferma una netta azione anti-infet-tiva su tutto il tratto respiratorio, masenza azione sulla flogosi iperemica(tende ad attivarla).

- LEPIDOLITE 8DH:è un litocomplesso di litio ed alluminiocon netta azione antidepressiva; aiuta ilsonno che spesso è disturbato nei disfo-nici che divengono depressi e malinconi-ci a seguito del loro problema vocale.- MUCOSA LARINGEA:è un organoterapico da prescrivere inmodo specialistico. Le diluizioni “fre-nanti” hanno buona azione sui noduli,ma tendono a ridurre l’intensità dellavoce ; ciò è molto spiacevole per questipazienti.

CONCLUSIONI:I pazienti affetti da disfonie disfunziona-li avevano solo la possibilità dell’inter-vento logopedico.L’avvento delle omeo-bioterapie conse-gna al medico una valida possibilità diterapia che si aggiunge a quella prece-

dente.Ciò apre valide prospettive terapeuticheper questi pazienti.L’intervento chirurgico sui noduli, con lesue sequele, diviene meno frequente.

Bibliografia

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ogni singolo tipo di disfonia e per ognicaso clinico, i quali devono essere intra-presi solo in seconda battuta. (2)

2) TERAPIA MEDICASi avvale soprattutto di farmaci non con-venzionali:ad una fito-terapia antiflogistica elemen-tare si associa una terapia omeo-biotera-pica- ARUM TRIPHYLLUM: è specifico per laringiti acute croniche,rimedia rapidamente la congestione ipe-remica delle corde vocali e risolve la flo-gosi cordale.- COMPOSTO DI ARUM TRIPHYLLUM:contiene Arum Triphyllum associato adaltri rimedi ad esso “sinergici”.Possiede un’azione antiflogistica moltoampia e documentata (9) si è dimostrato

efficace anche nelle disfonie complicateda noduli che si riassorbono in un tempovariabile, a seconda del caso.- CAUSTICUM:È rimedio dell’ipostenia cordale, soprat-tutto quando il paziente ha piu’ disfoniaal mattino- PHOSPHORUS:adatto ad un soggetto molto estroverso ecomunicativo, è il rimedio elettivo dellalaringe, ossia dell’organo principaledella comunicazione umana. È specificoper la disfonia che peggiora alla sera;previene e cura eventuale fibrosi cicatri-ziale post-chirurgica.- CALCAREA PHOSPHORICA:simile al precedente, è piu’ adatto perriassorbire edemi e nodularità cordaliiniziali.- MANGANUM:rimedio per disfonia con raucedine cro-nica, che si manifesta soprattutto al mat-tino in soggetto con fragilità respiratoria.- ARGENTUM NITRICUM:noto come rimedio centrale per nevrosifobica, agorafobia e precipitazioneansiosa;è specifico per flogosi cronica laringeacon scarsa mucosità, in paziente moltoansioso e bisognoso di freddo.- ARGENTUM METALLICUM:simile al precedente, anch’esso è adattoa laringite cronica con “piu’ catarro emeno ansietà e squilibrio psichico”; stabene al caldo.- ARNICA MONTANA:specifica per traumi e contusioni era teo-ricamente indicata per il traumatismodei bordi cordali che il “surmenagevocale” comporta.Per questa indicazione è molto inferioread Arum Triphyllum, con un’azioneappena rilevabile. - RIBES NIGRUM MG 1DH:è un gemmoterapico con netta azione

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TRATTAMENTOOMEOPATICODELL�AMENORREAIPOTALAMICAFUNZIONALE

Aldo Ercoli

amenorrea, ossia l’assenza delsanguinamento mestruale, si

distingue in Primaria, mancata comparsadei flussi mestruali e in Secondaria,scomparsa delle mestruazioni.

Alterazioni anatomiche ed endocrino-logiche possono provocare amenorreaprimaria: difetti vaginali, anomalie uteri-ne, disfunzioni delle gonadi, del surrene,della tiroide, dell’asse ipotalamo-ipofisa-rio. La riduzione di Turner, disgenesiagonadica con cariotipo 45 X, è la più fre-quente alterazione gonadica che portaall’amenorrea primaria (incidenza1:3000-5000 nati di sesso genotipico fem-minile). Si tratta di donne caratteristica-mente di bassa statura che presentano, avolte, anomalie somatiche associate.

Tra le disfunzioni ipotalamo-ipofisarieche sono responsabili di un amenorrea

primaria, oltre a cause organiche qualil’ipopituitarismo (infantilismo sessuale)ed il tumore ipofisario secernente prolat-tina, anche una cattiva alimentazione edun eccessivo esercizio fisico portano allamancata comparsa dei flussi mestruali.L’anoressia nervosa, la bulimia e la dietaeccessiva possono provocare amenorreaprimaria. Corretta l’alimentazione insor-ge il normale menarca. Alla stesa stre-gua, nelle ragazze che praticano allena-menti intensi (ginnastica, danza) conuna riduzione dell’attività fisica e con uncontemporaneo incremento del tessutoadiposo corporeo, si assiste alla primamestruazione.

Costituzionalmente e fisiologicamentevi sono ragazze con anamnesi familiaredi menarca tardivo: fino all’età di 16 anninon vi è menarca pur essendo presenti icaratteri sessuali secondari.

Tra le cause di amenorrea secondariala gravidanza è certamente la condizio-ne più frequente. Altre cause sono lepatologie uterine, le disfunzioni ovari-che, surrenaliche, e quelle ipotalamo-ipofisarie. L’anovulazione cronica, inpassato veniva chiamata sindrome del-l’ovaio policistico, rappresenta la causapiù comune di amenorrea secondaria dafattore ovarico. L’amenorrea secondariaoppure l’oligomenorrea può rappresen-tare l’unico sintomo in molte donne con

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fenotipicamente femminili, ossia connormale sviluppo mammario ma assen-za di peli pubici e ascellari per l’assenzadi ricettori per gli androgeni nei bulbipiliferi). Viceversa nelle disfunzioni ipo-talamico-ipofisarie, a parte le causeorganiche dovute a tumori ipofisarisecernenti prolattina e quelle endocri-nologiche dovute a ipopituitorismo, intutte le altre condizioni funzionali, qualil’anoressia nervosa la bulimia e l’ecces-sivo lavoro fisico, l’omeopatia è ingrado, assieme alla correzione alimen-tare e alla riduzione dell’attività fisica,di portare rapidamente al menarca,ossia alla prima mestruazione.

Nell’Amenorrea Secondaria le possi-bilità che una cura omeopatica portinella maggior parte dei casi non solo amiglioramenti sintomatologici, ma a veree proprie guarigioni, sono molto concre-te. Beninteso nelle disfunzioni ovaricheconseguenti a chemioterapia o radiote-rapia o tumore ovario, l’omeopatia puòsvolgere una funzione solo sintomaticase non palliativa. Così anche nel tumorevirilizzante surrenalico o nell’iperprolat-tinemia causata da un adenoma ipofisa-rio. Viceversa sia nell’amenorrea secon-daria dovuta ad anovulazione cronica(ex sindrome dell’ovaio policistico) chesoprattutto nella disfunzione ipotalamicaconseguente a stress emotivi (perfrigera-zioni o colpi di calore, malnutrizione concalo ponderale) l’omeopatia rappresentala terapia elettiva perché sicura, efficacee senza effetti iatrogeni.

Certamente, come sempre in omeopa-tia, è necessario personalizzare la tera-pia: a ciascuno il proprio simile. Nelleforme di amenorrea ipotalamica funzio-nale di cui ci occupiamo gli aspetti costi-tuzionali ci aiutano e facilitano la sceltadel rimedio giusto. E questo è senzadubbio un bel vantaggio, anche se poi

quello che porta alla scelta finale sonosempre i segni ed i sintomi in atto chepresenta la paziente amenorroica. Èdella semeiotica omeopatica insita inciascun rimedio della Materia Medicache il simile deve combaciare con il pro-prio simile. Un esempio concreto, a talriguardo, penso valga molto di più ditante parole. Uno spavento, una bruttanotizia (es. morte di un parente) su duedonne costituzionalmente diverse portaa quadri clinici psicologico-psichiatriciben differenti. Almeno questo, se inassoluto, nella maggior parte dei casi.

In una donna forte di costituzione sul-furica, pletorica, muscolarmente stenica,gagliarda, esuberante, vivace, protago-nista... l’impatto con la spiacevole sensa-zione sarà molto forte. La donna gene-ralmente Sulfur in omeopatia, presente-rà un intensa agitazione nervosa. “unangoscia della mente e del corpo, unairrequietezza che non si riesce a calma-re” (S. Hanhemann).

Il rimedio giusto è Aconitum, Acuto diSulfur, perché la sintomatologia dellapaziente è perfettamente somigliante aisintomi e segni semeiologici che sonopropri della patogenesia della piantaAconitum “Nella scelta omeopatica diAconitum si devono, soprattutto osserva-re i sintomi mentali e dello spirito e sideve fare attenzione che siano stretta-mente somiglianti (S. Hanhemann).

In una donna di costituzione fosforica(o anche Muriatica tipo NatrumMuriaticum) più fragile fisicamente masoprattutto più cerebrale, freddolosa,creativa, fantasiosa, l’impatto con unospavento o soprattutto una notizia crude-le sarà anche in questo caso devastantema con segni e sintomi psicologici-psi-chiatrici totalmente differenti. La pazien-te più che terrorizzata come in Aconitum,è smarrita, perde la sua stabilità psichica,

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anovulazione cronica. Ciò nonostanteche in passato la classica sindrome del-l’ovaio policistico veniva caratterizzatadalla triade obesità, irsutismo e sterilità.

Per quanto concerne le disfunzioniipotalamo-ipofisarie, l’iperprolattinemiainterferisce con il normale rilascio ciclicodi gonotropine provocando amenorrea.L’aumento della prolattina può esseredovuto ad un adenoma ipofisario o puòessere indotta da farmaci, quali le feno-tiazine, i narcotici e gli inibitori dellamono-amino ossidasi.

Frequentemente la disfunzione ipota-lamica è conseguente a stress emotivi(spaventi, lutti, cattive notizie, dispiaceritenuti a lungo nascosti etc.) o cause fisi-che (colpo di freddo o di calore), o dima-grimento dovuto a disordine alimentare(anemia) o disidratazione.

In altre condizioni l’eziologia non èfunzionale ma organica in quanto èdovuta a malattie sistemiche.

Lo specialista ginecologo allopata nel-l’amenorrea secondaria, una volta esclu-sa la gravidanza, somministra progeste-rone in dose tale da determinare unaadeguata stimolazione estrogenica nel-l’endometrio. Se dopo molte settimanedi somministrazione progestinica noncompare alcun sanguinamento mestrua-le è evidente che può trattarsi o di undeficit estrogenico oppure di un anoma-lia endometriale. La somministrazione diestrogeni per uno o due mesi ristabilisce

la mestruazione nelle donne con deficitestrogenico, ma non in quelle con ano-malie endometriali. In quest’ ultimo casoopportuni accertamenti ginecologicisono necessari ai fini diagnostici. Nelleforme dovute a disfunzione ipotalamico-ipofisaria, la scelta allopatica è unica-mente indirizzata verso una terapiaormonale sostitutiva.

A parte le neoplasie ovariche o surrena-liche che necessitano di un trattamentochirurgico nelle anovulazioni croniche daanomalia endometriale si ricorre a ciclimensili di progesterone. Nella carenza odeficit di estrogeni si utilizzano i contrac-cettivi orali, utili anche per il trattamentodell’irsutismo e della virilizzazione.

APPROCCIO OMEOPATICOAl cospetto di un amenorrea sia pri-

maria che secondaria il medico omeopa-ta, così come lo specialista allopata,deve necessariamente indagare sullecause della malattia. Nell’AmenorreaPrimaria nessun rimedio omeopaticopuò sostituire i presidi chirurgici indi-spensabili nell’aplasia o atresia vagina-le, né tantomeno nell’imene imperfora-to. L’omeopatia può svolgere un azionesolo palliativa nelle malattie congenite,dovute ad errori cromosomici, che por-tano alle disgenesie gonadiche(Sindrome di Turner), alla sindrome del-l’ovaio resistente e alla femminilizzazio-ne con cariotipo 46 XY che appaiono

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Scusate la lunga digressione fuori tema.

I RIMEDIACONITUM: dopo spavento, cattivenotizie, ma anche dopo “colpo di freddosecco” in donna robusta, di costituzionesulfurica, molto allarmata per la manca-ta mestruazione. Notevole è l’agitazione,sia fisica che mentale. Alte diluizioni indose unica (30 CH - 200 CH)ANTIMONIUM CRUDUM: in ragazze odonne eccitabili, nervose, isteriche chetendono ad andare in estasi al chiaro diluna (sentimentalismo al chiaro di luna).Dopo un bagno freddo si ha spesso unamenorrea, in altre donne è presentebulimia secondaria. Stessa diluizione diAconitum.BELLADONNA: nel soggetto femminileappartenente alla costituzione carbonica(grassottella, freddolosa, timida, moltoconcreta) dopo “colpo di calore o di sole”.Stessa diluizione.BRYONIA: è soggetta all’amenorreadopo lunghi viaggi e soprattutto se si(sovraffatica) nei giorni precedenti lemestruazioni (lavorare in fabbrica, lava-re, pulire la casa ecc.). Dopo la soppres-

sione del flusso nel mese successivoritornerà più doloroso. Talora al postodelle mestruazioni vi è epistasi(Graphytes). Tipico è il dolore all’ovaio(specie destro) nel periodo mestruale percongestione ovarica, aggravato dallapalpitazione Stessa diluizione.CHAMOMILLA: dopo collera, indigna-zione in ragazze capricciose e viziate,ipersensibili al dolore, che presentanoanche brividi e ipertermia.Frequenti anche i dolori mestruali dopoessersi arrabbiata. Stessa diluizione.CHINA: nella donna anemica o diso-rientata, pallida e debole. Medie o altediluizioni (dalle 9 CH alle 200 CH).COLOCYNTHYS: dopo collera, indigna-zione in paziente che accusa vomito, diar-rea e soprattutto, dolori addominali chemigliorano flettendosi in due dalla pres-sione. Più indicato nella costituzione fosfo-rica (soggetti longilinei, freddolosi, cere-brali, romantici). Anche nei cattivi effettidi collera, ira conseguenti a gelosia. Altediluizioni, sempre in dose unica.FERRUM METALLICUM: nelle donneanemiche, deboli, migliorate dal riposo.Specie giovinette “clorotiche”, pallide

non ha più nelle proprie mani “la busso-la della vita”, non sa più ridere o piange-re, anzi spesso ride mentre piange.Diviene paradossale e contraddittoria,pur sempre di cattivo umore. Ha fame mapoi non mangia, oppure non ha fame epoi mangia moltissimo, ha una nauseache migliora mangiando. Somatizzanotevolmente la sua ansia con sospirivolontari che, sempre più rapidi e fre-quenti, provocano alcalosi respiratoria equindi formicolii e vertigini soggettive.Può avere tachicardia, cardiopalmo,dispnea, crampo gastrico, nodo alla gola,disfonia fino alla afonia completa, colicheaddominali. Questo quadro prevalente-mente psico-somatico in un soggettodisorientato, dal carattere isterico edimprevedibile, molto aggravato dallaconsolazione e migliorato dalla distrazio-ne ci porta alla scelta del rimedio Ignatia.

Costituzionalità e semeiotica queste lechiavi per la giusta scelta del rimedio. Lasemeiotica ed in particolare la gerarchiz-zazione e valorizzazione dei sintomi esegni, è sempre al primo posto proprioperché va nella direzione della leggedella similitudine. Non va dimenticatoche la scelta del rimedio deve portare acurare la persona.

È la donna sulfurica o fosforica, che aseguito di uno spavento, una cattivanotizia, presenta un amenorrea ipotala-mica funzionale che necessita diAconitum oppure di Ignatia. Con questirimedi l’omeopata favorisce la ricompar-sa del flusso mestruale. Permettono i col-leghi allopati che ci sia ben più soddisfa-zione che utilizzare gli estroprogestinicidi sintesi.

Un ulteriore aspetto clinico va poisottolineato. In queste patologie odisfunzioni su base ipotalamo-ipofisoriafunzionale nessun farmaco allopaticopuò avere la pretesa di agire contempo-

raneamente su “corpo e psiche”. Si puòcon la terapia endocrinologia suppliread un deficit o contrastare un eccessoormonale. Certamente l’allopata è ingrado di regolare l’asse ipotalamo-ipo-fisi-gonadi- corpo luteo con i loro mec-canismi “di feed-back positivi o negati-vi”. Ci si ferma ad un trattamento endo-crino. L’omeopatia vola più in alto, lefondamenta su cui poggia, dal punto divista fisiopatologico, sono legate ad unmeccanismo PNEI, ossia psiconeuroen-docrinoimmunologico. Nel rimedioomeopatico, tratto dalla patogenesiasperimentale sul soggetto sano sensibi-le, c’è il vissuto psico-fisico del pazien-te, con tutti suoi drammi e le sue gioie.E quanto siano importanti le interpreta-zioni tra psiche, sistema nervoso centra-le, sistema neurovegetativo, ormoni esistema immunitario ce lo confermanoogni giorno, esperienze non sporadichene tantomeno aneddotiche. Ce la con-ferma ogni giorno quella stessa medici-na basata sull’evidenza che consideranoi omeopati, nella migliore delle ipote-si degli illusi e nella peggiore dei ciar-latani e degli imbonitori.

L’omeopatia ci dicono i nostri detratto-ri è come un “mostro giurassico”, non siè mai evoluta, è rimasta così da più diduecentocinquanta anni. Forse è cosìcome dicono loro. Peccato però che aquesti “cervelloni” non sia mai venuto inmente che l’omeopatia è statica nellasua perfezione. Conserva in sé, come inogni rimedio omeopatico, passato, pre-sente e futuro.

Peccato che non abbiano capito chel’omeopatia sia troppo avanti rispetto alleconoscenze attuali. Peccato poi, infine,che questi “cervelloni” conoscano benesolo Aristotele e non abbiano mai capitoné amato Platone. Altrimenti saprebberoche cosa significa l’ “a priori”.

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- Dopo lavoro eccessivo, sforzi fisici eviaggi spossanti: Bryonia- Dopo collera: Camomilla, Colocynthys,Staphysagria- Dopo spaventi, disperazione: Aconitum,IgnaTia- Dopo perdita di liquidi organici: China,Ferrum Metallicum- Dopo attacco di gelosia: Lachesis,Colocynthys- In pazienti bulimiche: AntimoniumCrudum- In pazienti anoressiche: Silicea, Sepia- Mestruazioni sostituite da epistassi:Bryonia, Graphytes- Mestruazioni sostituite da leucorrea:Graphytes, Ferrum Metallicum

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che hanno perso (come China) liquidiorganici (emorragie, leucorrea, vomito ediarrea, suppurazioni etc.). il vomito èsenza nausea ed avviene ogni volte cheil cibo arriva nello stomaco. Le mestrua-zioni sono copiose ed acquose (non scurecome China). Talora al posto del flusso(amenorrea) si presenta la leucorrea.Durante l’amenorrea mestruale vi ègrande agitazione, faccia rossa, astenia epalpitazioni. Medie ed alte diluizioni.IGNATIA: dopo emozione, lutto odispiacere in donna sensibile, riservata(Natrum Muriaticum) che presenta com-portamenti psicofisici paradossali e con-traddittori. Alte diluizioni.GRAPHYTES: donna matura in premeno-pausa, esistante, piagnucolosa, facile allacommozione, con rimuginio mentale. Lemestruazioni sono ritardanti brevi e palli-de (dismenorrea ipormonale). Possonoessere sostituite da epistassi (Bryonia) oleucorrea (Ferrum Metallicum).Alte diluizioni sempre in dose unica.LACHESIS: specie dopo un attacco digelosia in donna che ha un grande con-cetto di sé, molto loquace, vendicativa,aggravata dal sonno. Spesso si riscontrain premenopausa con disturbi ormonali(iperfollicolinismo con alti livelli di estra-diolo) che comportano rialzo dei valoripressori. Con la scarica mestruale lapaziente migliora e scompare la cefalea.Alte diluizioni in dose unica.PULSATILLA: giovinette o donne conanovulazione cronica (ex ovaio policisti-co) o sindrome iperfollicolinica (sindromepremestruale) che presentano facilmenteamenorrea dopo aver tenuto i piedi inacqua fredda. Ragazza dolce, lacrimosa,desiderosa di affetto e consolazione. Altediluizioni in dose unica.PLATINA: amenorrea in donna altezzosa,superba, megalomane, con mestruazioniabbondanti, anticipanti, di colore scuro,

raggrumate, di lieve durata. Questedonne nervose hanno sempre la sensazio-ne dell’imminenza delle mestruazioni.Alte diluizioni in dose unica.SEPIA: donna depressa, ipotesa, astenica,dimagrita, con macchie scure sul volto.Tendenza alla ptosi viscerale dopo partiripetuti. Alte diluizioni in dose unica.SILICEA: amenorrea per molti mesi inpaziente magra (anche anoressica), aste-nica ma volitiva, spesso ammalata, moltofreddolosa con sudorazione di cattivoodore ai piedi. Mestruazioni irregolari, inanticipo o in ritardo, ma sempre moltoabbondanti in donna che avverte una sen-sazione di freddo glaciale in tutto il corpo.Alte diluizioni in dose unica.STAPHYSAGRIA: dopo collera, indigna-zione, in paziente frustrata che non reagi-sce, ma accusa tremori e stimolo ad urinare.Alte diluizioni in dose unica.

REPERTORIO- Dopo freddo secco: Aconitum- Dopo bagno freddo: Antimonium Crudum- Dopo aver preso freddo ai piedi: Pulsatilla- Dopo colpo di calore o di sole: Belladonna

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POLIPIDEL COLON

Maurizio Annibalini

olipo significa un piccolo agglo-merato di epitelio che si presenta

come rilevatezza della mucosa del colon.L’ importanza di questa neoformazione èche il 90% dei Carcinomi del colon siforma da polipi adenomatosi, anche se lamaggior parte dei polipi asportati endo-scopicamente risultano benigni.La dimensione è importante: inferiore a1 cm., oppure superiore, risulta dirimen-te per il criterio “displasia”: il rischio ditrasformazione in K è direttamente pro-porzionale alle dimensioni.Il nesso causale di tale trasformazione èla aumentata proliferazione cellularedovuta a inibizione della soppressionedel DNA.ISTOLOGICAMENTE abbiamo: ADENOMI: tubulari, tubulo-villosi, vil-losi. ADENOMA “SERRATO”. POLIPI

IPERPLASTICI, POLIPI AMARTOMA-TOSI.Morfologicamente possono esserepeduncolati o sessili (piatti, senzapeduncolo).La sequenza Polipo Adenomatoso -Carcinoma passa per la DISPLASIA, checonfigura vari aspetti della trasformazio-ne, in senso degenerativo, del polipo:può essere LIEVE, MEDIA, o GRAVE (aseconda delle caratteristiche citologichee della invasività).I polipi più pericolosi sono quelli villosi,di dimensioni sopra 2 cm., se più di 1, etàsuperiore a 50 anni.

I POLIPI IPERPLASTICI non si trasfor-mano in K, cioè sono privi di evoluzionemaligna.I POLIPI AMARTOMATOSI (elementicellulari del colon normale ma con alte-razioni della conformazione): si ritieneche siano benigni (non presentanodisplasia).L’ADENOMA SERRATO è un polipo conghiandole molto serrate fra loro. Puòevolvere in K.

FOLLOW-UP DEI POLIPI DEL COLONSi discute se sottoporre tutti i pazientisopra i 50 anni, uomini e donne, aCOLONSCOPIA OGNI 10 ANNI, comemetodo di prevenzione primaria (analo-

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LA PATOLOGIACUTANEA INRAPPORTO ALLACOSTITUZIONEPEDIATRICA

Dott. Gaetano-Maria Miccichè

alle manifestazioni cutanee pre-senti nell’infanzia possiamo trar-

re molti spunti diagnostici per individua-re la costituzione del bambino:

Infatti possiamo notare che:1) Il bambino carbonico (con diatesi

Psorica) sarà affetto da eczemi allergi-ci, dermatite da pannolini, eritemi,lesioni crostose croniche, psoriasi.

La cronicità di queste patologiepossono nell’arco della crescita spari-re perché sottoposte molto spesso adterapie soppressive.

Da quì, dopo una fase di latenza,ricomparire sotto forma di sintomisicotici quali cisti, lipomi, noduli, overruche.

2) Il bambino solforico per costitu-zione ha una pelle estremamente deli-

cata e reattiva che manifesta sullacute il suo stato generale e diventasede elettiva di drenaggio organico.

In questo caso, il sudore è spessoirritante la cute (inguine, ano, ascel-le), perché acido e carico di metaboli-ti.

A causa di questa escrezione tossi-nica, quando la diatesi è psorica,avremo (sin dal lattante) eritemi, der-matiti, eczemi.

Se la sua diatesi è invece sicotica,avremo la formazione di piccole iper-plasie cutanee come l’acne seborroicaal viso, le cisti seborroiche, le verru-che piane al viso, i nei, i fibromi cuta-nei.

3) Per il bambino di costitutuzionefosforica, la pelle non ha una funzionedi drenaggio, mentre puo' essere sededi patologie cutanee di tipo psicoso-matico, causate da un disagio emotivo.

Avremo facilmente l’instaurarsi dimicosi recidivanti (ptiriasi, candida),prurito serale ed eritemi variabili disede (tubercolinismo).

4) Infine, nella costituzione fluorica,notiamo una facilità delle ferite a noncicatrizzare regolarmente, ma adinfettarsi e complicarsi.

L’herpes sembra una patologia chesi manifesta molto spesso, guarendolentamente e ulcerandosi con facilità.

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gamente alla mammografia); quella cheva rilevato come necessario, è sottoporrea colonscopia i parenti di primo grado diun paziente con K del colon o Adenomacon displasia, a partire dai 40 anni.Si pensa infatti che un polipo impieghi10 anni a trasformarsi in K.-SE POLIPO (1 o 2) inferiore a 1 cm.,senza familiarità per K: colonscopia ogni5 anni.-POLIPO ADENOMATOSO MULTIPLOo SUPERIORE A 1 cm., con DISPLASIAo con FAMILIARITÀ per K colon: colon-scopia dopo 3 anni.Se il secondo controllo è negativo, inambedue i casi colonscopia ogni 5 anni.-POLIPI DEGENERATI (DISPLASIAGRAVE) ASPORTATI: controllo a 3-6mesi; se non vi sono più lesioni, control-lo a 3 anni; se non completamente aspor-tato, si asporta di nuovo, si controlla a 3mesi, e, se persistono frammenti displa-sici, si invia al chirurgo.

Ma è possibile curare il polipo del colon,in modo che non cresca, o non ricresca, oche limiti la sua evoluzione?Certamente, in attesa dei pur doverosicontrolli clinici, è bene impostare una TERAPIA OMEOPATICA DEI POLIPI,come del resto si fa per i polipi dellecorde vocali, dell’utero, ecc.La terapia di fondo di tale patologia, pre-vede l’uso di:THUYA, CALCAREA CARBONICA,MEDORRINUM, NATRUM SULPHURI-CUM, A POTENZE ASCENDENTI, OLM (dalla 6/LM in su). Se indicati, vannobene anche PHOSPHORUS, CALCA-REA PHOSPHORICA, SULPHUR,QUALSIASI ALTRO SIMILLIMUM.

Rimedi specifici per i Polipi sono: TEUCRIUM MARUM, SANGUINARIACANADENSIS, SANGUINARINANITRICA, NITRICUM ACIDUM, FOR-MICA RUFA.

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li. La cute suppura per banali lesioni oper semplice grattamento. Lesioniperiungueali.

NATRUM MURIATICUM: per ilbambino magro di costituzione fosfori-ca con eczema furfuraceo non soloall’inserzioni dei capelli, ma anchesulla fronte e dietro i padiglioni auri-colari. Facilmente sono presenti leverruche.

Questa patologie cutanee hannocarattere di cronicità perché dice l’os-servazione omeopatica, visto il menta-le del rimedio, sono di origine squisi-tamente psicosomatica, dermatiti tipi-che di un bambino con un caratteredifficile, introverso, nervoso, che nonama essere consolato, ha scatti di col-lera per insicurezze e conflitti infantiliinespressi.

Tutte le patologie cutanee peggiora-no con il clima marino.

PSORINUM: nosode della Psora che

descrive bambini magri, malinconici,gracili, estremamente freddolosi e sem-pre ben coperti; che ammalano facil-mente delle patologie classiche dell'in-fanzia e presentano una pelle secca,malsana, maleodorante.

Le dermatiti sono croniche e secche,localizzate al tronco e agli arti, peggio-rano sempre d'inverno, il pruritoaumenta sotto le coperte. Psoriasi.

LYCOPODIUM: bambino della primae seconda infanzia che presenta unacute malsana, secca, con macchie gialla-stre al volto e al dorso delle mani.Rimedio della Psoriasi e dell'orticaria dastasi epatica.

ARSENICUM ALBUM: rimedio rara-mente usato in pediatria perché descriveuna situazione cutanea di profonda intos-sicazione ed avvelenamento. La cute èsecca, precocemente rugosa, sottile, ilsudore ha cattivo odore, la pelle è calda,asciutta. Migliora la caldo. Psoriasi.

RIMEDI DI FONDO PER LE PATOLO-GIE CUTANEE

Nel trattare qualsiasi patologia cuta-nea che si presenti regolarmente e cheabbia carattere di cronicità, la primaterapia è quella della scelta del rimediodi fondo.

Vediamo ora i principali farmaci dibase:

CALCAREA CARBONICA: è il far-maco per il lattante o il bambino dicostituzione carbonica che presentaspesso dermatiti, dermatite da panno-lini (vedi intolleranze alimentari) edaltri eczemi localizzati. Rimedio delladermatite atopica nel Carbonico.

GRAPHYTES: per il bambino carbo-nico, dispeptico, freddoloso, ipersensi-bile, affetto da stipsi abituale. In que-sti casi la cute è sempre malsana, consintomi che vanno dal prurito diffuso eintenso, che migliora con l'acqua econ il freddo, a lesioni cutanee vesci-

colari a contenuti fluido molto vischio-so. Presenta piccole verruche periun-gueali.

SULPHUR: Rimedio di fondo nellacostituzione solforica, descrive unbambino arrossato (labbra, mucose,ano), caloroso, sempre scoperto chepresenta di sovente eczemi e dermati-ti pruriginose. Le lesioni sono localiz-zate o diffuse, con la cute intorno cheforma piccole squame, miglioranodurante l'estate. Rimedio della derma-tite atopica nel solforico.

SEPIA: per le bambine dal coloritoscuro della pelle, con capillari visibilialle gambe.

Rimedio dell'eczema peribuccalecon intolleranza al latte (dermatiteatopica)e per dermatiti sottoascellari ealle dita delle mani.

SILICEA: per il bambino fosforico,con ritardi di ossificazione, di denti-zione e frequenti parassitosi intestina-

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in tintura madre. Se T.M. deve essere diluita in soluzio-ne fisiologica (30 gocce in 250 mld'acqua fisiologica). Si facciano impacchi giornalieri edocclusivi sulla lesione. URTICA URENS crema: utile pertutte le dermatiti con forte prurito ecute secca, furfuracea ed esfoliata.OLIO DI BORRAGINE: ricco di acidigrassi essenziali e di acido linoleico,è indicato per la dermatite atopica.Ottimo per via orale oltre che locale.SALI DEL MAR MORTO: sali da scio-gliere nell'acqua per impacchi eabluzioni, con proprietà cicatrizzantie antiinfiammatorie. CARDIOSPERMUM crema: simile allaCalendula per le sue proprietà riparatri-

ci e anticongestionanti.TEA TREE OIL: olio estratto dall’alberodel tè. Antibatterico, antinfiammatorio,cicatrizzanteALOE CREMA: antinfiammatoria, cica-trizzanteAPIS: crema o gel utile ogni qualvolta siformino edemi infiltrati, duri, a "bucciad'arancia", con cute pallida o traslucida. Rimedio pricipale per ogni puntura diinsetto, con arrossamento, gonfiore nonemorragico e prurito.RHUS TOX. crema: per tutte le lesionivescicolari quali Herpes Simplex,Zooster, Varicella.CANTHARIS crema: per lesioni vesci-colari, urenti, causate da scottaturenaturali o accidentali (ustione secondogrado, flittene).

BIOTERAPIE DI FONDOGemmoterapia:RIBES NIGRUM 1DH mac.glic.:antiinfiammatorio, con proprietà similial cortisone, diminuisce l'edema, ilprurito, lo stato istaminico locale egenerale.

ROSA CANINA 1DH mac.glic.: rime-dio che aumenta le difese immunitarie,è cicatrizzante e protegge la circola-zione capillare sottocutanea.

CEDRUS LIBANI 1DH mac.glic.: gem-moterapico per eczemi secchi e pruri-ginosi.

ULMUS CAMPESTRIS 1DH: per glieczemi produttivi.

JUGLANS REGIA 1DH: per eczemiinfettati.

Ogni Gemmoterapico deve essere

somministrato una volta al dì, dalle 10alle 40 gocce (max 70gtt per un adulto)per os, a secondo del peso corporeo delbambino.

Organoterapia:HYSTAMINUM 4CH-5CH-7CH fialeos: una fiala ad assunzioni ravvicinatenei casi acuti di dermatite allergicacon prurito, per passare poi ad unafiala al dì per dodici giorni nei periodidi stato.PEAU 5CH fiale os: due-tre fiale a set-timana lontano pasti.EPIDERMIDE 5CH fiale os: stessaposologia.DERMA 5CH fiale os: stessa posologia.

Terapia locale:CALENDULA: ha grosso potereantiinfiammatorio, cicatrizzante edecongestionante, utilissima perapplicazioni locali.È disponibile in crema o gel. Liquida

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STEATO-EPATITE

Maurizio Annibalini

i tratta di una patologia “emer-gente” attuale, detta N.A.S.H.

che significa Non Alcoholic Steato-Hepatitis, differente dalla semplice sta-tosi epatica dovuta ad accumulo di lipidinel parenchima epatico.

Coinvolge circa il 10-20% della popola-zione.

È una patologia del fegato che è sempreassociata a soprappeso e obesità;dipende da fattori dietetici, ma anchegenetici.

Infatti è associata con variabile, ma altafrequenza, (dal 20 all’ 80%), a malattiequali il DIABETE TIPO 2, LE DISLIPIDE-MIE, LA SINDROME METABOLICA.

L’accumulo di trigliceridi e il basso con-

tributo degli antiossidanti, determinanoinfiammazione e fibrogenesi a livelloepatico.

A livello istologico troviamo una steato-si macrovescicolare, cellule della flogo-si, infarcimento di corpi jalini di Mallory,fino ad arrivare ai vari gradi dellaFIBROSI.

Sappiamo che proprio la fibrosi è l’ele-mento chiave che porta allo sviluppodella CIRROSI (15% di questi casi vannoin cirrosi) e del CARCINOMA EPATO-CELLULARE (2% dei casi).

I mediatori dei processi infiammatorisono le citochine pro-infiammatorie Tnf-alfa, IL-6, PCR, e la ferritina.

I mitocondri sono gli organuli intracellu-lari epatici più coinvolti, e giocano unruolo fondamentale nella patogenesi deldanno cellulare: stress ossidativi, apoptosi, necrosi, e infi-ne fibrosi.

Curare e sorvegliare bene la patologiadismetabolica di base, avendo cura dicontrollare anche i parametri epatici(esami ed ecografia), diventa indispen-sabile.Dal punto di vista farmacologico sono

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stati ipotizzati effetti benefici da partedi inibitori della infiammazione, met-formina, glitazoni, statine, antiossidan-ti, ma ad ora non vi è una terapia codi-ficata.

Vediamo come ci può aiutare la OMEO-PATIA per questa patologia.

Per la STEATOSI la terapia Omeopaticaprevede:

CHELIDONIUM + ALOE a basse poten-ze, a lungo.

SECALE CEREALE 1 DH M.G. 1 gtt. proKg. pro dose per 20 giorni al mese, alungo (efficace per la ipertransaminase-mia).

Ovviamente anche Rimedi di fondo:SULPHUR, NUX VOMICA, LYCOPO-DIUM, PULSATILLA, MERCURIUSSOLUBILIS, PHOSPHORUS, SEPIA.

(Rimedi comuni sia alla steatosi e alleepatiti).

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SINDROMEINTESTINOIRRITABILE

Maurizio Annibalini

uesta sindrome definisce un com-plesso di sintomi irritativi cronici

dell’intestino, alla cui base stanno moda-lità etiologiche periferiche, più sensitiveche motorie.

La diagnosi viene fatta con la solaANAMNESI, e si basa sui seguenti criteri:

- cronicità dei disturbi (sintomi da più di2 anni)- dolore addominale- diminuita consistenza delle feci- diarrea e/o stipsi- meteorismo

Per tentare di spiegare la eziopatoge-nesi e la fisiopatologia di questa com-plessa quanto frequente sindrome, visono varie ipotesi:- Ipotesi motoria: implica le vie colinergi-

che, che causano contrazione dellamuscolatura liscia del colon: da qui l’uti-lizzo di farmaci anticolinergici e dei mio-rilassanti della muscolatura liscia : siusano nei casi con accelerato transito.Sono attivi solo sul dolore, ma non hannosenso in caso di stipsi (in cui c’è un ral-lentato transito), e non risolvono ladistensione addominale. Effetto spasmo-litico ha anche l’olio di menta. I Calcio-antagonisti, es. la Nifedipina, appaionopiù efficaci degli antispastici nella tera-pia a lungo termine. Ma gli “spasmoliti-ci”, (pinaverio bromuro, ottilonio, cime-tropio bromuro, trimebutina, mebeveri-na, loperamide), da sempre usati hannomai risolto un caso di Sindromedell’Intestino Irritabile? No, anche per-ché l’etiopatogenesi motoria, tanto invoga nel secolo scorso, è stata soppianta-ta dalla:- Ipotesi sensitiva: si pensa che vi sia unaipersensibilità viscerale, cioè una alteratapercezione sensitiva del comparto intesti-nale. La terapia quindi è volta a mettere apunto farmaci anti-nocicettivi: laGastroenterologia moderna tratta pratica-mente la S.I.I. con degli psicofarmaci!!!!!!Vengono usati gli Antiserotoninergici, gliinibitori del re-uptake della noradrenali-na (es. i Triciclici); l’Alosetron 1-2 mg. X 2(per le forme diarroiche, attivo solo nelsesso femminile, e ritirato dal commercio

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Page 22: STRESS, ANSIA, INSONNIA - smbitalia.org · stivi che ricordano quelli delle crisi di acetonemia infantile: nausea, vomito; coliche e flatulenza; spossatezza con pal-lore e insonnia;

sta è realtà!!!), ed egli si sente semprepiù frustrato con il suo addome irritato.Poi vengono prescritti farmaci sintomati-ci che non risolvono mai il problema.

A questo punto chiamiamo in aiuto lostesso Sleisenger che, da eminenteGastroenterologo, nel suo Libro “Malattiedell’Apparato Gastrointestinale e delFegato”, Volume I, Capitolo 91, Pagina1804 dell’ultima Edizione Italiana, in cuitratta la Terapia della Sindromedell’Intestino Irritabile, e dopo aver pun-tualizzato che non ci sono trials terapeuti-ci che dimostrino in maniera convincentel’efficacia dei Farmaci in questa patolo-gia, afferma: “l’Omeopatia può essereefficace nei pazienti più resistenti”. IPSEDIXIT!!!

E allora entra proprio in campo laOmeopatia, che ha, come processometodologico proprio l’attento ascoltodel Paziente, e armi terapeutiche se nonaltro innocue, ma, direi anche efficaciper far star meglio il Paziente con S.I.I.

Vediamo:RIMEDI OMEOPATICI PER LA S.I.I.ARGENTUM NITRICUM: agitazione,nervosismo.

ALOE: diarrea appena mangiato.PODOPHYLLUM: diarrea acquosa.COLOCYNTHIS: diarrea e coliche.MAGNESIA PHOSPHORICA: diarrea edolore.ARSENICUM ALBUM: intossicazionealimentare.GELSEMIUM: ansia d’attesa.KALIUM CARB.+ ARG.NITRICUM: fla-tulenza rumorosa.CARBO VEGETABILIS: meteorismoalto.LYCOPODIUM: meteorismo basso.CHINA: diarrea e astenia, meteorismo atutto l’addome.LYCOPODIUM + ALUMINA +BRYO-NIA per la varietà con stipsi.GRAPHITES: costipazione, feci secchecon muco, flatulenza.

FITOGEMMOTERAPIA:MELISSA T.M., TILIA TOMENTOSAT.M., TARAXACUM, per la varietàSTIPSI.

VACCINUM VITIS IDAEA 1DH M.G.,BISTORTA POLIGONIA T.M., POTEN-TILLA TOMENTOSA 1DH M.G., per lavarietà DIARREA.

per gravi effetti collaterali, quali gravecolite, e poi riammesso con severe restri-zioni), il Tegaserod (per le forme a pre-valente stipsi, ma gravato da effettiavversi quali grave diarrea e ischemia!),l’Ondansetron 10 mg. X 3. Tali farmaciattivano le vie discendenti inibitorie deldolore. Alcuni usano la Desipramina a100 mg. al dì!!!!!. La Mianserina è anti 5-HT e alfa -2 antagonista, ed è pureusata! Gli antidepressivi triciclici agisco-no comunque anche per effetto anticoli-nergico.

MA TUTTI QUESTI FARMACI SONODI DUBBIA EFFICACIA NEL TEMPO,ESSENDO “UTILI” SOLO IN ACUTO, ESONO POTENTI PSICOFARMACI!

Un’altra ipotesi, fondamentale, è la- Intolleranza alimentare, che ipotizzaun effetto irritante di alcuni alimenti,mediata dalle IgA mucosali, che provo-cherebbe i sintomi della S.I.I.

Non ha nulla a che vedere con leintolleranze al Glutine, al Lattosio (chesottintendono un deficit enzimatico), nécon le Allergie alimentari (che prevedo-no un meccanismo IgE-mediato).

Le Intolleranze alimentari si testanocon metodiche particolari, per nulla con-divise dagli Organi Ufficiali, ma che, seben eseguite da Specialisti esperti (e nonda praticoni), conseguono un ottimoeffetto terapeutico nell’immediato e nelcronico (addome meteorico, doloreaddominale, stipsi, diarrea).

Si prevedono cicli di astensione da

diversi alimenti, risultati positivi al test,per 30-60 giorni, poi ci si astiene daquelli ritestati positivi e verificati con lapratica della reintroduzione graduale,che risultino definitivamente non tollera-ti. In pratica si impara a mangiaremeglio e in maniera diversa. L’addome sisgonfia, il dolore scompare, l’alvo ritornaregolare.- Altra ipotesi con sviluppi terapeutici èla DISBIOSI, cioè la alterazione dellanormale flora microbica intestinale.- Ultima ipotesi è quella psico-somatica.

Quindi si tratta di una condizione népuramente mentale, né puramente fisica.

Più che di patologia specifica, defini-sce uno stato di malattia, una disarmoniaviscerale.

Intestino “sensibile”: IPERATTIVO(Simpatico) = diarrea

IPOATTIVO (Parasimpatico)=stipsi.Pensiamo quanto sia contradditorio

l’uso degli antispastici-anticolinergici!Forse sarebbe più logico un antiadre-

nergico simpaticolitico.Una buona prognosi relativa alla

Sindrome dell’Intestino Irritabile è colle-gata al rapporto buono che si instaura fraMedico e Paziente: ciò è possibile colmetodo della Medicina alternativa, piùche nel rapporto meccanicistico dellaMedicina Ufficiale, Specialistica e non:lo Specialista e il Medico di MedicinaGenerale etichettano quasi semprecome psicosomatico il Paziente, soppor-tano con difficoltà la sua presenza (que-

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