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Kyoss Giugno 2013

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All'interno uno speciale inedito sulla Biennale Arte 2013 di Venezia. Gustatevi l'occhio!

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kyoss è media partners di:

rivista mensile

giugno 2013anno 13 numero 157

Editore, Art Director eDirettore Responsabile:Simone [email protected]

Capo redattore: Elisabetta [email protected]

Progetto Grafico:Simone Pavan - Anna [email protected]

Hanno collaborato a questo numero: Michele Amadio - Elisabetta BadielloWilder Biral - Marianna BonelliAnna Chiara BrighentiRoberta CaldognettoBenedetta Dall’AgnolaAndrea Dalla BarbaAndrea Danzo - Stefano DanzoAnna Fanchin - Joelle de JaegherStefania Michelato - Simone Pavan Alessandra Plichero - Gelindo PrettoGiorgia Riconda

Edito da: KYOSS CONCEPTAgenzia di Pubblicità e MarketingVia Monte Verlaldo 10536073 Cornedo Vicentino (Vi)Tel. 0445 [email protected]

Iscrizione al Tribunaledi Vicenza n° 1002 - 28/05/01numero del Repertorio del ROC 19214.

Stampa:

Del Gallo Editori D.G.E. Greenprinting SrlVia Dei Tornitori, 7 - Z.I. Santo Chiodo 06049 Spoleto - Perugiatel. 0743 778383www.greenprinting.it

34 • APPUNTAMENTI ARTE

6 • BIENNALE ARTE VENEZIA 2013

V I C E N Z A , A S I A G O , P A D O V A , V E N E Z I A , C O R T I N A e n e i l u o g h i d i i n c o n t r o d e l l a c u l t u r a

32 • ARTECAROLINA ONGARO

28 • OCCHI DA TEENAGERL’ARTE A 360°

30 • MARTLE MOSTRE

MUSEO DI ARTE MODERNAE CONTEMPORANEADI TRENTO E ROVERETO

Golf Club Colli Berici

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74 • COSA SUCCEDE ALONDRA

50 • APPUNTAMENTI MUSICA

72 • COSA SUCCEDE ACORTINA

68 • PANTHEON TV

56 • SALUTEMEDICINA DEL LAVORO

66 • APPUNTAMENTISAPORI

38 • KINO OBRIETANIL VIAGGIO E IL LIBRO

42 • SPRITZ LETTERARIOIL SALONE DEL LIBRO

79 • CARICATURA DIANDREA DALLA BARBA

60 • FISCOCOMPRO ORO

76 • COSA SUCCEDE APECHINO

46 • SOUND AND VISIONROLLING STONES VS BLUR

52 • LOST IN FASHIONFABULOUS WEDDING

kyossV I C E N Z A , A S I A G O , P A D O V A , V E N E Z I A , C O R T I N A e n e i l u o g h i d i i n c o n t r o d e l l a c u l t u r a

70 • COSA SUCCEDE AVENEZIA

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biennale arte 2013I L P A L A Z Z O E N C I C L O P E D I C O

Non c’è Biennale senza polemiche. E anche per questa edizione, a firma del giovane curatore Massimiliano Gioni, l’arte è sbarcata in laguna accompagnata da umori controversi. Germano Celant, cri-tico e curatore di fama internazionale, che conosce bene la Bien-nale per averla diretta in passato, la definisce uno “Show-room per merce di lusso. Non una vetrina ma uno shop”. Anche Francesco Bonami e Achille Bonito Oliva sostengono che la Biennale in queste ultime edizioni abbia letteralmente cambiato pelle.

Presentazione di Elisabetta BadielloTesti di Stefania MichelatoFotografie di Simone Pavan e Wilder Biral

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Sarà che Gioni è il più giovane curatore nella storia dell’evento la-gunare ma l’aspettativa è tanta. Immersi negli spazi dell’Arsenale, che ospita il percorso del Palazzo Enciclopedico, fino ai Padiglioni dei Giardini, come pure negli spazi sparsi per la città, la percezione è che l’arte abbia rotto gli argini e che più che un’esposizione d’ar-te in senso stretto la Biennale sia uno spaccato socio-psicologico dell’umanità, con le sue paure e le sue angosce. Fatto di sogni fan-tastici e incubi, dove non c’è spazio per la bellezza in senso classico ma ciò che cattura è la forza impressa a immagini e visioni, talvolta quotidiane, di cui l’artista ci offre un’esperienza mediata.

Chi arriva alla Biennale per trovarci soltanto un’opera d’arte rimar-rà deluso. Il tema stesso del sapere enciclopedico porta con sé la ricerca di mondi diversi, che spaziano tra conoscenza e perce-zione, andando oltre la realtà. Sono visioni che in passato hanno sollecitato le aspirazioni degli artisti e oggi le ossessioni del quotidia-no. Un percorso che scende nell’anima, che muove la profondità dell’essere e che sicuramente non lascia indifferenti, una riflessione sulla storia dell’arte rispetto alla contemporaneità, con suggestioni sciamaniche ed esoteriche. Una Biennale da vedere.Con spirito esplorativo, lontano da aspettative, Kyoss si è immerso nell’atmosfera della preapertura, incontrando artisti e tessendo un percorso originale, tutto da scoprire nelle pagine che seguono.

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Transfiguration China

BIENNALE ARTE VENEZIA 2013

Il padiglione racconta la Cina in quest’epoca di transizione, di cambiamento veloce e di inevitabile avvicinamento all’Occiden-te. Emerge proprio, o forse è il caso di dire ancora, una malcelata voglia d’occidente, che suona strana a noi che stiamo coltivando il mito del nuovo mondo. Gli artisti selezionati intervengono nello spazio con un sapiente e spettacolare uso del video per avvolgere letteralmente lo spettatore nell’opera. La fotografia è una protago-nista importante, interpretata come fosse pittura, con scene studia-te nei minimi dettagli e ore di posa lunghissime.

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Wang Qingsong nello scatto titolato Temporary Ward rapprensenta un reparto d’ospedale improvvisato, forse a seguito di un attentato. Sovraffollato, tragico, sanguinante. Composto e ordinato come non potrebbe essere nella realtà. Guardate i volti: i cinesi non ci sono.

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Veneziani di plastica

Il corpo è il primo strumento attraverso il quale possiamo fare espe-rienza del mondo. La conoscenza del piacere, l’indagine delle sue fragilità, l’indagine delle sue fragilità e dei suoi difetti, limiti e confini personali ed esistenziali è quanto di più tragico e sublime ci sia dato provare. I corpi di Althamer, che occupano un’intera, grande sala all’Arsenale, sono sculture in scala reale degli abitanti di Venezia:

i volti e le mani sono stati realizzati con calchi in gesso , poi fusi in plastica e ricongiunti a scheletri stilizzati. Le statue sono raggruppa-te come una folla in perenne attesa, un ritratto spettrale della città che inesorabilmente si confronta, o attende, la propria caducità. “Rendersi conto che il corpo è solo un veicolo dell’anima è una conquista importante”, afferma Althamer.

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Il corpo umano è spesso rappresentato con inquietante versomi-glianza, da artisti diversi e con intenzioni diverse. L’illusionismo che incanta è spesso citazionismo, con rimandi alla classicità o più spes-so all’Ottocento europeo, a quel momento storico tanto comples-so e carico di aspettative, conquiste e tragedie dal quale, forse, non siamo mai usciti.

Verosomiglianza estrema

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Il volto a cui viene negata la verosomiglianza e la riconoscibilità im-mediata ci guida alla conoscenza del profondo, invita ad iniziare un percorso. Sono numerose le icone antropomorfe che, attraver-so il linguaggio dei simboli, provano a condurci in un mondo vitale e pulsante, altrettanto importante per l’individuo quanto il mondo conscio, ma infinitamente più esteso e ricco. Il concetto di incon-scio di Carl Gustav Jung è più volte citato in questa Biennale, diret-tamente con l’omaggio all’autore, o con rimandi puntuali.

L’uomo e i suoi simboli

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Installazioni immersive

Le videoinstallazioni proiettate nell’intero ambiente hanno sempre l’intenzione di destabilizzare il pubblico, affinché metta in dubbio la propria consolidata percezione dello spazio e del tempo. Mohammed Kazem ci riesce particolarmente bene, nel nuovo padiglione degli Emirati Arabi, con un video girato in mare aper-to proiettato su uno schermo a 360° al fine di ricreare l’esperienza dell’isolamento in mare. Anche il pavimento non è stabile, l’effetto è divertente, ottimista, positivo. Una camminata sull’acqua.

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Materiali poveri, legno, carta, spago, terracotta, riciclo da compost e agglomerati materici di non precisata provenienza: la fisicità dell’opera rivendica un ruolo da protagonista nel percorso di co-noscenza utopica che guida la Biennale 2013. Il sapere delle ma-ni e la ruvidità della superficie si contrappongono al touch screen zoppicando, correndo all’indietro e saltando in avanti, per arrivare alla conclusione che tutti e due sono elementi necessari al sapere. Soprattutto se l’ambizione è quella del sapere totale, enciclopedi-co.

Legno e digitale

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Al padiglione Italia si contrappongono riferimenti colti e suggestio-ni provenienti dalla vita quotidiana, raccontate prevalentemente attraverso il corpo, proprio il corpo del pubblico, che viene invitato a salire una rampa dissestata, a riconoscersi nei ragazzi della per-formance di Maloberti, a farsi la barba su un albero, a incontrare la storia recente fatta di eternit, alluvioni, dittatura. Non è una rappresentazione positiva del nostro paese, anzi. Lo sguardo è sempre rivolto al passato, ai problemi, alla denuncia del-le difficoltà. Si dice che il primo passo per superare un problema sia prenderne atto: ecco adesso è chiaro, sotto gli occhi di tutti. Andiamo avanti?

Il protagonista sei tu

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La ricerca della conoscenza avviene lentamente, la tensione si ab-bassa. La Biennale 2013 non si lascia sfuggire gli artisti poco noti, anche a coloro che hanno fatto un percorso marginale rispetto al sistema dell’arte. Nel Palazzo Enciclopedico la molteplicità e la varietà sono essenziali, anche se la lettura rigorosa è più difficile, an-che se il percorso non sempre è lineare. La periferia viene portata al centro, i confini annullati, l’accademia superata. Si affiancano epoche diverse, tecniche non omologabili, idee lon-tanissime.

Un percorso lento e velocissimo

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Un’identità in formazione, proiettata con potente energia, grazia e acrobatico mistero verso il futuro ancora da scrivere, da colorare, da capire. L’uomo e le sue ali, date dalla conoscenza, dal coraggio, dalla necessità di sfidare un equilibrio precario. E’ così forte e chia-ro da risultare luminoso come un faro, il padiglione del Sud Africa. Chapeau.

Le radici e le ali

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OCCHI DI TEENAGER • A CURA DI ROBERTA CALDOGNETTO

Saranno molteplici gli artisti che esporranno alla Biennale, per la 55° volta pronta a illuminare Venezia, città dell’acqua e dell’amore. Tema? L’arte, le opere che spaziano dall’inizio del secolo scorso a oggi. Il fulcro è lei, l’arte, ciò che viene definita attitudine mimica e interpretativa, o ancora abilità nel compiere una certa azione. Ma sorge spontanea una domanda: i giovani d’oggi la vedono ancora così? Se la tradizione vuole che l’arte continui a essere un fluttuare di quadri e bronzi da paese a paese, da galleria a galleria, lo sa, la gente, che siamo in evoluzione?I ragazzi d’oggigiorno vivono l’arte come una realtà virtuale che ingloba in se stessa i cinque sensi, sviluppando una maggior creati-vità e fantasia: arte in tutte le sue forme e colori, arte come imma-gine, come suono, arte come profumo e sapore, arte che ognuno riesce a trasformare in suggestioni ed emozioni attraverso i cinque sensi. L’arte deve far assaporare la potenza del sapere offrendo attività nuove e interessanti, spunti per una riflessione o un sorriso, attraverso una sana e generosa condivisione di tutta la community, non solo quella dei teenager.Questo è ciò che pensano alcuni giovani ai quali ho rivolto qualche domanda.

Anna, 17 anni. “Andrai alla Biennale di Venezia, il primo giugno?”No. È una manifestazione che trovo piuttosto noiosa. Preferisco gli eventi più dinamici, che tocchino più aspetti della vita quotidia-na. L’arte non è solo un dipinto. Sono stata all’ultima edizione della Biennale Arte e io, che ho studiato storia dell’arte, qualcosa ci ho capito, ma chi mi ha accompagnata cosa può aver inteso?.

Luisa, 21 anni. “Opinioni sulla Biennale di Venezia? Cosa ne pensa una giovane come te?”Bellissima. Una manifestazione eccezionale che racchiude un’arte splendida. All’ultima edizione mi sono addirittura commossa. I qua-dri, ogni tanto, dipingono proprio la tua vita.

Matteo, 18 anni. “Ami le mostre d’arte? Cosa ne pensi della Bien-nale di Venezia?”Non ci sono mai stato ma non fa per me…credo che l’arte non sia soltanto un quadro o una scultura, bensì un saper stupire; lo può fa-re un pittore ma a mio avviso ci riesce ancora meglio un musicista. Ho un’amica, ad esempio, che fa collane e orecchini in fimo, credo che non ci sia artista più artista di lei, eppure nessuno le aprirebbe mai le porte per esporre a una mostra.

Giacomo, 19 anni. “Pensi che una manifestazione come la Bienna-le di Venezia sia adeguata ai nostri giorni?”Penso che il sistema sia arcaico. Ma veramente indietro. Oggi è l’era dei computer, dei telefoni super accessoriati, delle stampe di-gitali che non vedono più la mano dell’uomo se non per ritoccarle col Photoshop! Uno potrà anche amare il quadro ma la comodità della stampa immediata? La Biennale ci sarà per sempre, ma resta solo una tradizione un po’ in contrasto col nostro sistema all’avanguardia”.

Ecco allora che l’arte di oggi è vista dai giovani come un incrociarsi di numerose attività; non solo esposizioni di quadri ed affreschi, scul-ture e rilievi, bah! Quella è roba vecchia!Oggi s’innescano, con il significato di arte, anche la lunga serie d’azioni percepite come doti della persona, qualità uniche e irre-petibili: la danza, il cinema, la fotografia, e i graffiti, per esempio, che spopolano sui vagoni dei treni come sui muri delle case, e dopo es-ser stati visti per molti anni come inutili scarabocchi, schizzi insensati con cui ragazzi poco di buono macchiavano le pareti delle case e quelle delle scuole, sono assurti al ruolo di espressione artistica. Mentre gli esperti d’arte affermano quanto sia importante e stima-ta la tradizione e le conseguenti esibizioni nazionali in cui emergono i nomi degli artisti più affermati, i teenager si accingono a proporre una vera e propria rivoluzione artistica, quella dei cinque sensi, met-tendo in cantiere le basi per una Biennale iPhonistica in cui trionfino i nuovi canali espressivi dell’arte grafica digitale, del video, del suo-no, del movimento: una pazzesca visione in 3D di quel fenomeno tanto discusso: l’arte.Una società, dunque, costruttiva e amatrice, si può davvero dire…Che arte moderna! •

L’arte a 360°Q U E L L A D E I 5 S E N S I …

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L’uso di acquistare dei souvenir ha origine nel XVII secolo dal grand tour, il viaggio di formazione degli intellettuali e aristocratici euro-pei. Nel XX secolo, con l’evolversi dei mezzi di trasporto, il viaggio cambia identità, da possibilità destinata a pochi diventa, invece, alla portata di tutti. Da esperienza personale, raccontata attraverso fotografie, lettere, diari, il viaggio diventa esperienza collettiva lar-gamente pubblicizzata. Oggi il souvenir contribuisce in maniera cospicua ad alimentare la nostra visione del “lontano” e la nostra “immagine del mondo”. In questa mostra si accostano la forma di turismo che “scopre” e valorizza luoghi esotici per trasformarli spesso in icone di consumo, con il turismo “postmoderno”, caratterizzato da un’estrema fram-mentazione dei segni, il quale vive di non-luoghi, di spazi non qua-lificati. Oltre alle opere degli artisti contemporanei italiani ispirate a questo tema, l’esposizione propone i materiali del Touring Club, i souvenir moderni e quelli del grand tour. Esposti anche modellini e statuette che sono all’origine del souvenir. Interessante il documen-tario di Andrej Tarkovskij, Tempo di viaggio (1983), in cui il regista at-traversa l’Italia guidato dal poeta Tonino Guerra. Un ulteriore modo di porre in relazione, come l’intera mostra si prefigge, lo “sguardo” del viaggiatore e lo “spazio” del luogo ricordato •

ARTE AL MART • A CURA DI SIMONE PAVAN

2 2 G i u g n o – 8 S e t t e m b r e 2 0 1 3Andata e ricordo. Souvenir de voyage

• Bruno Munari,Viaggio, 1933

• Marcello Dudovich, In spiaggia, 1920

• Francis Frith, Il tempio di Wady Kardassy, Nulria, Egitto, 1857

• Luoghi pittoreschi e monumentiitaliani, 1850 circa

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ll Mart, a 50 anni dalla sua morte e a 110 anni dalla nascita, ricor-da l’opera di Adalberto Libera con una mostra a cura di Nicola Di Battista.L’esposizione si affianca alla sezione Architettura della mostra La magnifica ossessione che comprende i modelli di numerose e im-portanti opere di Adalberto Libera, come Villa Malaparte a Capri, Le Scuole Sanzio a Trento, il Palazzo delle Poste e il Palazzo dei Con-gressi di Roma. Le due esposizioni offrono così una preziosa occasio-ne di approfondimento del lavoro dell’architetto di Villa Lagarina. Adalberto Libera ha segnato l’architettura razionalista italiana con un tratto fortemente riconoscibile. Il lavoro culturale pionieristico come fondatore del Gruppo 7 e gli esiti della collaborazione con Mario De Renzi del “periodo romano” negli anni Trenta, conducono Adalberto Libera a ricoprire un ruolo di primo piano nella diffusione dell’architettura italiana nel mondo •

M U S E O D I A R T E M O D E R N A E C O N T E M P O R A N E A d i T r e n t o e R o v e r e t o

2 2 G i u g n o – 8 S e t t e m b r e 2 0 1 3Adalberto Libera

• Adalberto Libera ritratto sul terrazzo della pensione in via del Corso a Roma, 1928

• Palazzo postale all’Aventino, progetto di Adalberto Libera con M. De Renzi, 1933-1934fotografia di Gabriele Basilico

• Adalberto Libera, Modello del Palazzo postale all’Aventino a Roma (1933-1934) realizzato per la mostra “Adalberto Libera”, Palazzo delle Albere Trento, 1989

• Villa Malaparte a Capri, progetto di Adalberto Libera del 1938-1943fotografia di Gabriele Basilico

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corpo circuitoU N A M O S T R A R E A L I Z Z A T A D A C A R O L I N A O N G A R O 8 A R T I S T I u n ’ u n i c a l i n g u a , . . . l ’ a r t e c h e v i b r a

In occasione della mostra collettiva CORPO CIRCUITO alla Galleria d’Arte BUNKER di Caldogno - 11/26 maggio - abbiamo intervistato la curatrice Carolina Ongaro.Da dove parte il tuo progetto di mostra collettiva?

Questo progetto nasce innanzi tutto da una mia personale passio-ne per l’arte, da una mia voglia di guardare alle nuove sperimen-tazioni nel campo dell’arte contemporanea, andando a scoprire dei giovani artisti e portandoli in un territorio che non vede alcun sistema di sostentamento dell’arte contemporanea emergente.La mia scelta iniziale è stata in realtà molto semplice: creare un momento ed un luogo in cui questi otto artisti potessero finalmente esprimersi e presentare i propri progetti al pubblico. Portare dunque un giusto numero di artisti a Vicenza per dimostrare come in realtà valga proprio la pena ascoltare e appoggiare l’arte emergente, che è dopotutto energia nuova: la città che la contiene non può soffocarla, ma assecondarla, promuoverla, sostenerla. L’idea era anche quella di portare a Vicenza degli artisti appartenenti ad un panorama internazionale dell’arte, artisti sì giovani ma anche ap-partenenti ad ambienti e società altre. La mia esperienza di stage al Museo d’arte contemporanea di Lubiana mi ha dato l’opportu-nità di conoscere artisti sloveni che ho immediatamente chiamato ad esporre in occasione di questo progetto.La mia volontà consisteva anche e soprattutto nel creare un grup-po che lavorasse sul progetto; un fatto, questo, importante sia per me perché mi ha dato l’opportunità di imparare tanto anche dagli artisti, sia per loro perché è nato uno scambio di opinioni, idee. Il mio primo lavoro da curatrice ha quindi visto il suo completamen-to con la collaborazione degli artisti, e senza questo non sarebbe stato lo stesso. Abbiamo lavorato moltissimo durante l’allestimento, soprattutto a causa delle condizioni un po’ precarie del Bunker, ma è stata un’esperienza assolutamente positiva per tutti.

Perché Corpo circuito?

La mostra indaga su un concetto di corporeità, quello dell’uomo come costrutto culturale, come superficie sociale soggetta alle tra-sformazioni, evoluzioni e agli stimoli che dall’esterno provengono e determinano quello che siamo nel mondo odierno che viviamo. La mia idea di indagare una corporeità soggetta ai poteri ed alle do-minazioni che hanno sempre segnato ogni epoca, è partita soprat-tutto dallo spazio espositivo, il Bunker, costruito durante la II Guerra Mondiale, nell’anno 1943, dalla Todt, un’organizzazione connessa al Comando Centrale Tedesco che aveva il compito di progettare e costruire gli edifici di natura militare nei territori occupati. Funzione originaria del Bunker era dunque quella di Ospedale della croce rossa internazionale. Questo luogo, che alcuni anni fa ha subito una ristrutturazione per cambio di funzione – da Ospedale militare a luogo per l’arte contemporanea – ha colpito il mio interesse e si è ben conciliato con il tema che volevo indagare. L’idea di corpi che hanno vissuto quell’epoca atroce e che hanno segnato questo luogo, che ha mantenuto la fisionomia originaria, mi hanno portata proprio a sviluppare un percorso sul corpo come protagonista del-

ARTE A VICENZA • A CURA DI SIMONE PAVAN

• ROBERTA BUSECHIAN, Dati (2012)1.scritto (cartografie simbiotiche) 100x70

• ŠPELA VOLČIČ, “Panis Nostrum”, 2006

• RYTS MONETBlack Flag Revival, 2012

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le diverse epoche che si trova a vivere. Anche molti scritti di filosofi tra cui Foucault, Agamben, Jean Luc Nancy, hanno in buona parte indirizzato la scelta di sviluppare questa tematica in termini più so-ciali e politici, anche poetici. Un corpo dunque come un vero e pro-prio circuito di segni, segni che vengono impressi dalla cultura, dai poteri, dai cambiamenti sociali. Dato il contesto, l’idea era proprio quella di creare un “circuito”, un percorso che mettesse in evidenza le connesioni tra corpi feriti e segnati dalla guerra ospitati in origine in quel luogo e il corpo nelle sue più diverse accezioni, tramite l’arte contemporanea. I progetti presentati sono tutti molto diversi tra di loro, e anche questo era uno dei miei intenti. È una differenziazione che riesce a far luce singolarmente su ogni opera.Il percorso ideato, anche con l’aiuto degli artisti, trascina lo spetta-tore attraverso l’oscurità del bunker, alla ricerca delle opere. Siamo davvero contenti del risultato finale!

Progetti per il futuro?

Per il momento ho in programma di studiare altri due anni, anche se un’esperienza così, nonostante le difficoltà siano state non poche, la rifarei immediatamente! Sicuramente vorrei continuare a lavo-rare assieme a giovani artisti ideando nuovi progetti, per sostenere tutta l’arte emergente che abbiamo. A Vicenza non c’è ancora la mentalità, bisognerebbe dare più spazio a progetti così che apra-no il pubblico a nuove realtà, fresche novità. Credo che non solo noi giovani ne avremmo bisogno, ma tutta la città. Ad ogni modo, sto ora già pensando ad una seconda collettiva, che veda ancora la partecipazione di alcuni artisti sloveni. Ma questo sarà tutto da vedere…

• KENSUKE KOIKE“Lover (After Mother)”, 2006

• TOMAZ FURLANWear series, 2005/2012

• JACOPO PAGIN“D.I.Y.”, 2013

• ANA CIGONPerspektiva, 2010

• MATTEO VALERIOUntitled, 2012

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arte

• Nella foto: ELETTRA Schio Teatro 80

Atanor: la lavorazione della pel-le tra tradizione ed innovazione fino al 26 giugnoPiano Mezzanino di ViartVicenzaInfo: www.viart.it

Eddie Manzardo e Orocreando by Naotofino al 19 agostoPiano Mezzanino di ViartVicenzaInfo: www.viart.it

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Biennale dell’Incisionecontemporaneafino al 7 luglioPalazzo SturmBassano del Grappa (Vi)Info: 0424 519940www.museibassano.it

I talenti della ceramicaFrancesco Rigon e LorenzoZanovellofino al 1 settembrePiazza Giuseppe De Fabris Museo Civico della CeramicaNoveInfo: www.comune.nove.vi.it

Sogni di libertà Mostra internazionale di illustrazioni per l’infanziafino al 23 giugnoBasilica PalladianaVicenzaInfo: www.festivalbiblico.it

Nero apparente - Mostra delle incisioni di Silvia Braidafino al 7 luglioMuseo Civico Bassano del Grappa - VicenzaInfo: 0424.519901www.museibassano.it

Rassegna internazionale di grafica umoristicafino al 16 giugnoCastello Inferiore di Marostica - VicenzaInfo: Tel. 042472150 www.umoristiamarostica.it

Andy Warhol (To)ChangeOltre 30 opere del grande artistafino al 30 giugnoPalazzo PisaniLonigo - VicenzaInfo: www.comune.lonigo.vi.it

Rassegna Sugarpulpfino al 3 luglioIncontri:- mercoledì 12 giugno, ore 20.30: Dracula a fumetti- mercoledì 26 giugno, ore 20.30: Paolo Bacilieri e la Graphic Novel- mercoledì 3 luglio, ore 20.30: io sono lo stranieroVilla RossiSantorso - VicenzaInfo: www.sugarpulp.itwww.vicenza.com/eventi

Virgilio Guidi. Le grandi operefino al 30 giugnoVilla ContariniPiazzola sul Brenta, PadovaInfo: www.padovaoggi.it

Venetkens - Viaggio nella terra dei Veneti antichifino al 17 novembrePalazzo della RegionePadovaInfo: www.venetiantichi.it

Mostra Ugo Valerifino al 21 luglioMusei Civici EremitaniPadovaInfo: www.padovaoggi.it

Come le immagini hanno imparato a muoversi fino al 25 luglioMuseo del Pre-CinemaPadovaInfo: www.minicizotti.it

Egitto in Venetofino al 30 giugnoNegli spazi museali di PadovaInfo: www.padovaoggi.it

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Una moderna rivisitazione della tragedia greca ELETTRAvenerdì 14 giugnoPalazzo Toaldi Capra_ AnfiteatroSchioInfo: Tel. 339 [email protected]

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© Ph. Alessandra Agostini

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IL VIAGGIO E IL L IBRO • A CURA DI S IMONE PAVAN

Kino Obrietan H I M A L A Y A N A I D EL A V A L L E D E L L E T U N I C H E R O S S E

Giovedì 9 maggio a Palazzo Trissino a Vicenza è stato presentato il volume fotografico “La Valle delle Tuniche Rosse” realizzato dal vicentino Gioacchino (Kino) Obrietan, capo della spedizione e re-sponsabile del progetto umanitario “Himalayan Aid” che ogni anno raccoglie fondi e organizza spedizioni in aiuto alle popolazioni biso-gnose dell’Asia. Il libro racconta, attraverso un centinaio di fotografie, la spedizione umanitaria “Himalayan Aid 2012”, grazie alla quale cinque volontari italiani hanno portato generi di prima necessità, assistenza medica e donazioni ai bambini monaci buddisti che vivono in monasteri isolati nelle valli himalayane del Sikkim (India). L’obiettivo è stato raggiunto soprattutto mediante le adozioni a di-stanza finanziate in Italia dal Rotary Club, oltre che da enti e bene-fattori sensibili alla missione umanitaria di Kino Obrietan. Quest’ultimo dal 17 settembre al 5 ottobre 2012 ha compiuto il viag-gio con due esperti escursionisti e conoscitori della montagna, An-drea Garbin e Roberto Anzolin, e con il medico Giovanni La Scala ed il monaco Thupten Chiring, coinvolto in qualità di interprete e

guida spirituale. In motocicletta, a cavallo e a piedi, il gruppo ha compiuto il proprio percorso all’interno del territorio montagnoso del Sikkim, la cui complessità orografica varia dai 300 agli 8000 metri sul livello del mare. La regione presenta infatti alte cime innevate, le cui pendici possiedono una densa vegetazione tropicale divisa da vallate, colline e corsi d’acqua. Questi straordinari scenari naturali sono testimoniati dalle fotografie di Kino Obrietan.La spedizione, iniziata a sud da Kalimpong, li ha portati a visitare diversi monasteri: il primo, quello di Lhuntsey, seguito da quello reale di Pemayangtse e quello di Sangacholing, dove i componenti del-la spedizione hanno incontrato i primi giovani monaci. Hanno poi raggiunto il monastero di Dubdi, il più antico del Sikkim, e a cavallo attraverso foreste rigogliose, si sono spinti fino ai 4000 metri di Tsokha, insediamento tibetano caratterizzato da un piccolo monastero e da un lago sacro, e ai 5200 metri del passo seguente, il più alto pun-to raggiunto dalla spedizione.Attraverso altre foreste hanno raggiunto Dzongri e Dablagang, do-ve i buddisti, come rituale di preghiera, espongono al vento le ca-

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ratteristiche bandiere colorate, raffigurate nella copertina del libro. Nel corso del viaggio, conclusosi a Darjeeling, le visite più inerenti alla missione “Himalayan aid 2012” sono state quelle dedicate ai due monasteri femminili e ai tre maschili (Pemayangtsee, Phensang, Tashiding, Dubdi e Melli) in cui sono ospitati piccoli monaci desti-natari di cinquanta adozioni a distanza e del materiale scolastico, medico e di prima necessità. Unico ed inatteso ostacolo di entità naturale incontrato lungo il per-corso del gruppo: una gigantesca frana avvenuta nel Sikkim del nord il 22 settembre. Il viaggio si è articolato tra paesaggi di straordi-naria suggestione, tra cui il clima tropicale ad alte quote, magnolie e rododendri alternati ai pini e alla flora caratteristici di alta mon-tagna. Lo spettacolo più sorprendente che ha premiato quest’av-ventura: il verde a 3700 metri, ma soprattutto il sorriso di gratitudine come segno di riconoscimento offerto dai piccoli monaci buddhisti a Kino e ai suoi compagni •

La prossima spedizione:HIMALAYAN AID 2013

Ad agosto di quest’anno la spedizione Himalayan Aid 2013 si terrà in Mongolia con visita allo sperduto e bellissimo monastero lamaista di Amarbayasgalant Khiid, con incontri ed aiuti ai piccoli monaci Lama, trekking sugli altopiani della Taigà, per conoscere tradizioni e modi di vita delle famiglie, degli sciamani e degli Tsaatan / Duka, antica etnia in via di estinzione.I componenti della spedizione consegneranno direttamente i materiali ed i finanziamenti offerti dai benefattori ai piccoli monaci destinatari dell’aiuto, che con questo atto acquista ancora più valore, perché consegnata col calore dell’amicizia e non attraverso la freddezza dei circuiti bancari. La donazione, nel caso di adozione a distanza, consiste nella copertura dei costi necessari ad allevare ed educare un bambino all’interno dei monasteri per un anno intero. Costo dell’adozione 150 euro cadauno, che qui in Italia non permetterebbero il mantenimento di un bambino per neanche un mese.Ciò che è considerato minimo in occidente permette molto in altre parti del mondo.

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Lunedì 20 maggio, ore 22.00: le porte del Salone Internazionale del Libro di Torino chiudono i battenti. La kermesse letteraria, tra le più importanti in Europa, dà appuntamento a tutti per maggio 2014.Com’è andata? Dipende da che punto di vista si osservano i dati. Le presenze sono aumentate del 4% rispetto all’anno precedente. Le vendite han-no registrato un aumento degno di nota, considerando che sono acquisti fatti su impulso, aiutati dalla concentrazione di autori VIP nazionali e internazionali presenti al Salone, oltre all’ambiente che profuma di pagine e brilla di schermi digitali accesi sulle pagine

dell’ultimo romanzo di… . Tra gli stand, dislocati nei vari padiglio-ni, ti senti parte di un mondo che è in via di estinzione, un raduno di “panda-letterari” al party del WWF! Libri che si scrivono, che si leggono, di cui si parla, che si pubblicano anche in digitale, libri protagonisti insieme ai lettori, senza i quali tutto questo mondo non sarebbe possibile. Incontri gente che sa di cosa parli, con la quale scambiare opinioni e lanciare nuovi progetti. Qua e là, a cadenza incostante, partono applausi, ti giri e ti scontri con De Gregori, con Gad Lerner, bevi un caffè con Sgarbi o assaggi dell’ottimo formag-gio sardo con Michela Murgia. Faletti e Carlotto immersi nel noir italiano, attorniati da una schiera di giovani fans che, come fossero a un concerto rock, alzano il libro appena acquistato per chiedere un autografo.

Torino 2013S A L O N E D ’ A R T E L I B R A R I A

LIBRI LETTERATURA E UOMINI • A CURA DI SPRITZ LETTERARIO DI MARIANNA BONELLI

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Si parla di Blog Letterari, il nuovo modo per promuovere e parlare di libri, di “Tazzina di Caffè” (vero nome: Noemi Cuffia), blogger tra le più seguite in Italia. Si parla di Twitter, dove l’editoria è presente in forze e si scatena tutti i giorni con nuove iniziative, concorsi e giochi. C’è la RAI con tre postazioni televisive che trasmette in diretta, e dietro le quinte conosci Vinicio Capossela, Lella Costa e Loredana Lipperini che, giocando con il suo nome, ha dato vita al blog “Lip-peratura”. Ascolti le autrici che si battono contro il femminicidio, da Marilù Oliva a Serena Dandini per citarne alcune, perché con i libri si sogna, si viaggia, si vivono mille vite in una, si combattono anche le ingiustizie attraverso racconti e romanzi, che svelano scenari trop-po spesso taciuti.

Dai piccoli e medi editori ricevi sempre un regalo se compri un li-bro, che detto tra noi al Salone conviene, visto che applicano uno sconto speciale per l’occasione. Così nella borsa in tela ricevuta in omaggio, trovi libri e T-shirt, segnalibri dipinti a mano, o un ottimo bicchiere di vino per brindare con l’autore ospite allo stand e ti senti premiato per aver scelto di leggere, cammini a un metro da terra. A noi lettori basta poco per essere felici.Sì, ti pare d’essere in un sogno, inizi a credere che sia reale. Poi esci e trovi un altro mondo. Esci e leggi sui giornali le statistiche impietose sulla lettura in Italia: solo il 6% degli italiani legge almeno un libro l’anno. Le donne leggono più degli uomini (come se la lettura fosse una questione di genere e non un investimento per tutti), senti di librerie che chiudono, di editori che falliscono, di un mercato librario in calo del 4,4% solo nei primi mesi del 2013 (fonte Nielsen), e ti chie-di come sia possibile che a Torino avessimo tutti il sorriso sulle labbra e lo sguardo da bimbi nel paese delle meraviglie? •

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SOUND AND VISION • A CURA DI GELINDO PRETTO

Rolling Stones L ’ E T E R N A G I O V I N E Z Z AI c a n ’ t g e t n o s a t i s f a c t i o n . . .

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Past • Rolling Stones“I can’t get no Satisfaction” cantava Mick Jagger nel lontano giu-gno del 1965. Un successo senza precedenti, che porta i ROLLING STONES per la prima volta in vetta alla classifica americana Billbo-ard hot 100. In Europa il pezzo viene inizialmente censurato e tra-smesso solo da alcune emittenti pirata. Inno dell’insoddisfazione giovanile, con espliciti accenni sessuali e contro il consumismo, la canzone è un attacco allo status quo sociale dell’epoca.In cinquant’anni di carriera nessuno meglio dei Rolling Stones ha saputo incarnare il modus vivendi, la frenesia e gli eccessi del rock. Esordiscono in piena era Beat in contrapposizione ai Beatles. Brutti, sporchi e cattivi.Una contrapposizione costruito discograficamente, se pensiamo che erano i Beatles i figli della cosiddetta Working class, mentre gli Stones nascevano dalla borghesia londinese. Entrambi condivide-vano ambienti e gusti musicali. Fu proprio Harrison a contattare la casa discografica Decca per il primo provino della band , mentre i Beatles regalarono al gruppo uno dei primi singoli “I Wanna Be Your Man”, scritto proprio da Lennon e McCartney.Entrambi le band scivolano negli eccessi e nelle droghe, inseguono le sorgenti della musica americana, la psichedelia, l’utopia hippie e la contestazione. La musica dei Rolling Stones affonda le radici nel blues, nei ritmi tribali, nel jazz coniando un sound potente e decisivo per le generazioni future.Provocatori per natura e divertimento, gli Stones si ribellano al tradi-zionalismo con un linguaggio diretto che parla di teppismo urbano, di esperienze sessuali, di drammatici racconti di vita o più semplice-mente di divertimento, con la sfrenata bramosia di farlo ora, adesso e subito.

La musica non è mai particolarmente elegante dal punto di vista tecnico, pochi riff ripetuti all’infinito, ma suonata con una carica emotiva unica: it’s only rock’n roll. A scandalizzare il pubblico sono soprattutto i concerti incendia-ri dei Rolling Stones. I continui atteggiamenti provocatori di Mick Jagger, lo stile di vita depravato fatto di sesso, droga e alcool, i flirt scandalosi.I Rolling Stones sono il prototipo della rock band per eccellenza, costruita attorno ad un frontman insolente e carismatico, Mick Jag-ger; a un chitarrista virtuoso, Keith Richards; a una sezione ritmica d’eccellenza, Charlie Watts; affiancati nel 1973 al chitarrista Ronnie Wood. Da ricordare Brian Jones, polistrumentista e chitarrista, fondatore del gruppo con Jagger e Richards, icona della moda e precur-sore della moda hippy. Il suo modo di vestire riuscì a influenzare profondamente lo stile della Londra e del resto del mondo negli anni sessanta. Famoso per girare le strade della City a bordo di una mastodontica Rolls-Royce “Silver Cloud” con autista e, ogni volta, con almeno due ragazze sempre diverse. Intelligente, talentuoso e anticonformista, Brian divenne il simbolo della ribellione giovanile al pari dei Beatles. I duri giorni “on the road”, i soldi e la fama, sfocia-rono nell’abuso di alcool e droghe. E dopo essere stato arrestato e in diverse occasioni ricoverato in ospedale, Jones diventa spesso cruento e difficile da avvicinare. Le tensioni all’interno della band crescono e nel giugno del 1969 Brian lascia i Rolling Stones.Con 64 album pubblicati, di cui 33 in studio e milioni di dischi ven-duti in tutto il mondo i Rolling Stones sono la band dal vivo che ha avuto il magggior numero di spettatori della storia. Non so stabilire se siano davvero la più grande rock-band di tutti i tempi: i Rolling Stones sono semplicemente il Rock.Difficile stabilire quale sia il disco migliore degli Stones. Segnalo “Sti-cky Finger” e naturalmente consiglio alcuni dei pezzi che hanno fatto della band “Il Mito” come Jumpin’ Jack Flash, Angie e Paint It Black •

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SOUND AND VISION • A CURA DI GELINDO PRETTO

Present • BlurNati nel 1989 a Londra, i Blur sono considerati il gruppo più cama-leontico e uno tra i maggiori esponenti del Brit-pop. In anticipo sul genere, quando ancora non esisteva, sono tra i primi a portarlo alla ribalta con un suono che incrocia il post-punk e il pop, con saltuarie escursioni negli anni sessanta e settanta. Del gruppo fanno parte il cantante tastierista Damon Albarn, il chitarrista Graham Coxon, il bassista Alex James ed infine, ma non ultimo, il batterista Dave Rowntree. Esce nel 1991 il primo album: “Leisure”. Un disco acerbo ma dove le sonorità del gruppo comin-ciano già a farsi sentire. Seguono nel ‘93 “Modern Life is Rubbish” che viene considerato il primo album “Brit”, dal sound scoppiettan-te, alimentato da una sensibilità melodica e psichedelica. Nel ‘94 i Blur incidono “Parklife” dove raggiungono la maturità com-positiva creando un disco senza tempo. Nel ‘95 con “The Great Escape” la popolarità è al massimo e i Blur vengono continuamen-te contrapposti agli Oasis. Rivali nelle classifiche, i due gruppi ani-mano la cosiddetta “Battaglia delle band” del Brit-pop. Sarà anche l’ultimo lavoro eseguito e caratterizzato da sonorità pop.

Abbandonato il filone “Brit”, riuscendo a bilanciare l’enorme suc-cesso con una qualità musicale quasi sempre elevata, nel 1997 esce l’album “Blur” che segna un cambiamento di stile. Il disco è una sorpresa, arido, cattivo e sporchissimo. Le sonorità e le atmo-sfere diventano più cupe con contaminazioni tra il wave e il dark. Con il singolo ”Song 2” la band sfonda negli Stati Uniti. Con “13” del 1999 i Blur esplorano nuovi confini musicali con sonorità elettroniche e gospel. Nel 2002 il chitarrista Coxon lascia il gruppo durante le re-gistrazioni del settimo album “Think Tank”. Il disco esce l’anno dopo e conquista le classifiche americane.

BlurI L B R I T - P O P

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La band si prende una pausa e nel luglio del 2009 con il ritorno di Coxon ritrova l’equilibrio si esibisce in un mega concerto a Hyde Park, Londra con 100.000 spettatori. I Blur hanno attraversato due periodi artistici molto differenti. Il primo coincide con l’esplosione del Brit-pop. Il secondo segue una fase più matura alla ricerca di nuove sonorità. Nella metà degli anni ‘90 erano talmente famosi in Inghilterra che il tabloid The Sun aveva creato delle strisce a fumetti che raccon-tavano in chiave comica le loro avventure. Il fumetto si chiamava The Blur Story. Compaiono inoltre in diverse raccolte tributi, come l’album “Who are the Who”, o il brano Sing, parte della colonna sonora del film Trainspotting.

Nel 2012 i Blur ricevono il premio alla carriera al Brit Awards e annun-ciano la partecipazione come headliner allo spettacolo di chiusu-ra delle Olimpiadi Londinesi. Con milioni di dischi venduti, numerosi premi della critica e un nuovo disco nel cassetto, i Blur arrivano fi-nalmente in Italia per due attesissimi concerti il 28 luglio a Milano al City Sound e il 29 al Rock in Roma. Biglietti disponibili su www.ticketone.it •

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La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

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Carlos Santana venerdì 5 luglioore 21.45Hydrogen FestivalPiazzola sul Brenta - PadovaInfo: www.zedlive.com

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Mark Knopflervenerdì 12 luglioore 21.45Hydrogen FestivalPiazzola sul Brenta - PadovaInfo: www.zedlive.com

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LOST IN FASHION • A CURA DI GELINDO PRETTO

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Mai come oggi il matrimonio da semplice rito è diventato un vero e proprio avvenimento mondano. Espressione della personalità de-gli sposi, molte volte esce dagli schemi diventando una cerimonia all’insegna di uno stile particolare, assecondando i gusti di chi lo organizza. Sulla spiaggia, in campagna, shabby o urban chic. Tante le idee e i consigli per lasciare un ricordo indelebile, un momento speciale che racconterà una parte di voi e del vostro amore, che diventerà ancor più indimenticabile per voi e i vostri ospiti. Nascono gli wedding planner (organizzatori di matrimoni), diffusissi-mi in America e diventati famosi in Italia grazie al film del 2001 “The Wedding Planner” con Jennifer Lopez.Maestri di moda, e non solo, vi daranno le giuste indicazioni su co-me organizzare un matrimonio di stile, all’insegna della creatività e del bon ton. Il loro ruolo è principalmente quello di risolvere e sollevare la futura coppia di sposi dalle preoccupazioni dell’evento: dalla logistica ai fiori, dal noleggio dell’auto al fotografo. Sono tantissime le fiere dedicate agli sposi e solo nel Veneto ogni anno si moltiplicano le manifestazioni a essi dedicate: Sposiamoci in fiera a Vicenza, Verona sposi a Verona, É sposi a Padova, solo per citare le più importanti, senza dimenticare gli atelier del settore che propongono sfilate ed eventi nei loro negozi. Non ci sono stagioni per questo speciale avvenimento, anche se molte coppie prediligono la primavera, stagione delle promesse. Il momento perfetto per dire di sì e regalarsi una cerimonia dall’al-lure fresco e floreale in ogni dettaglio. A cominciare dall’abito da sposa. Tantissimi gli atelier specializzati, punti di riferimento per gli abiti nu-

ziali dove le future spose vedranno realizzare l’abito su misura tanto desiderato, adatto a ogni genere di cerimonia, dalla più sontuosa a quella più informale, senza venir meno alla qualità della confezione e del gusto.Quelli perfetti sono leggeri, delicati, impalpabili, e puntano sulle tra-sparenze velate. Dal rosa all’albicocca fino al classico avorio, da riprendere anche nei dettagli come scarpe, borse, guanti in raso, pizzo o seta e naturalmente una selezione di biancheria intima per-fetta per scomparire sotto qualsiasi abito, anche il più scollato o aderente. E poi le acconciature che in primavera ritornano semplici, naturali e raffinate al tempo stesso. Non dimentichiamoci che la tradizione vuole che la sposa porti con sé il giorno del matrimonio cinque co-se: una cosa prestata, ad indicare l’affetto delle persone care che sono vicine in questo passaggio dal vecchio al nuovo; una cosa regalata, serve a ricordare il bene delle persone più vicine; una cosa blu, simbolo di purezza; una cosa vecchia, che simboleggia la vita che ci si lascia alle spalle; e infine una cosa nuova, che indica la nuova vita che sta per iniziare.Sempre attento al bon ton, lo sposo deve essere elegante e sobrio. Ha naturalmente la possibilità di spaziare tra abiti classici, formali e da cerimonia delle migliori marche o di farsi seguire dall’esperienza sartoriale e scegliere un abito fatto su misura, dove potrà esaltare la cura dei dettagli e la ricerca dei tessuti pregiati. Gli accessori da non dimenticare sono naturalmente i gemelli, preferibilmente in oro bianco o platino e l’orologio da polso che dovrà essere il vostro unico gioiello.Interessante l’ultima frontiera per chi ha scelto le nozze in un conte-

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sto d’altri tempi, con la possibilità di poter noleggiare splendidi abiti del medioevo, del rinascimento, del settecento e ottocento.Le fedi sono un’usanza che risale addirittura agli antichi Egizi. Por-tare la fede all’anulare sinistro significava e significa ancor oggi garantirsi fedeltà. Francesina, classica, piatta, in oro giallo, bianco, platino, semplice o con diamanti, secondo il vostro gusto.

La “location” è fondamentale per il vostro matrimonio da sogno. E per chi non si accontenta più del tipico ristorante, c’è la possibilità di spaziare tra Castelli, Agriturismo, Ville, Borghi e Residenze d’Epo-ca. Catering specializzati sapranno darvi i giusti consigli proponen-dovi soluzioni in grado di interpretare al meglio la vostra personalità con buffet e aperitivi accompagnati da sfiziose golosità fingerfood, pranzi e cene elegantemente presentati con allestimenti romantici e originali. I fiori sono uno degli aspetti fondamentali del matrimonio, regala-no magia, colore e profumo come nessun’altra cosa. Dal bouquet della sposa alla decorazione della chiesa, passando per la casa e infine al luogo del ricevimento.Fiorai e flore-designer mettono a disposizione le migliori scenografie floreali per regalarvi un matrimonio principesco. La scelta dovreb-be ricadere sui fiori di stagione, più freschi e soprattutto più eco-nomici, anche se oggi è possibile trovare ogni varietà in qualsiasi periodo dell’anno. Nella scelta del bouquet è fondamentale l’abbinamento con l’abi-to, in particolare nei colori e nelle forme. Partecipazioni, inviti, segnaposti, ringraziamenti e bomboniere si possono trovare nei negozi specializzati, dove avrete a disposizione

una vasta scelta di modelli per tutti i gusti. Le bomboniere sono dei piccoli oggetti di grande valore affettivo che vengono donate dagli sposi a titolo di ringraziamento per la partecipazione alla festa di nozze. Per gli invitati al rinfresco do-vranno essere naturalmente uguali per tutti fatta eccezione per i testimoni ed eventualmente per i genitori. Scelte in base al gusto personale, per questa primavera 2013 il colore che vi consiglio è il verde Tiffany, elegante, estivo e leggero, che si abbina benissimo al bianco ottico. Tante le alternative alla classica bomboniera di cristallo o argento, come le Thea light, i sacchetti di lavanda, le saponette e i gessi profumati da appendere negli armadi.Dal servizio classico, ma in ceramica artistica, agli elettrodomestici per veri chef, passando per soluzioni alternative per la tavola e il giardino: la lista nozze deve parlare di voi. E oggi, con la possibilità di stilarla on line, parenti e amici potranno vedere e acquistare i regali da voi scelti in qualsiasi città italiana o estera.Infine, ma non meno importante, il viaggio di nozze. Dalle Seychelles alle Turks e Caicos nelle Piccole Antille per una luna di miele intima e rilassante; dall’Australia agli Stati Uniti per un viaggio on the road, dal Giappone all’Indonesia alla ricerca delle tradizioni millenarie. Dal safari in Africa alla scoperta della natura in sud America. Evento mondano, privato, classico o moderno, comunque sia il gior-no del matrimonio è l’inizio di una vita insieme, un giorno da ricor-dare anche nei momenti più difficili, una scelta d’amore •

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Da casa nostra, per la strada, arrivatutto ciò che serveDa oltre 60 anni lavoriamo nei nostri stabilimenti, sabbia, ghiaie e basaltoper la produzione di conglomerati bituminosi a caldo e a freddo per pavimentazioni stradali, con una gamma completa di prodotti tradizionali, drenanti, fonoassorbenti e modificati. La qualità costante dei materiali, tutti provenienti da cave di nostra proprietà, sono una garanzia per la buona riuscita dei vostri lavori. Il nostro staff tecnico fornisce assistenza per la progettazione del pacchetto stradale, scelta delle soluzioni e stesa del conglomerato.

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RUBRICA SALUTE • A CURA DEL DR. ALESSANDRO LAMPREDA

Obiettivo: zero infortuniMedica Group è un centro Polispecialistico che offre un elevato numero di specialità fornite da professionisti qualificati. Di fronte a un problema di salute, avvalersi di una struttura che sia in grado di rispondere e soddisfare le proprie richieste, ha indubbiamente no-tevoli vantaggi. Disponibilità e competenza sono il biglietto da visita del centro di Altavilla.Abbiamo interpellato il Presidente, dottor Alessandro Lampreda, in merito a una delle specialità offerte dalla struttura: la Medicina del lavoro.Si tratta di una branca della medicina che si occupa della pre-venzione, della diagnosi e della cura delle malattie causate dalle attività lavorative. Il ricorso alla medicina del lavoro è previsto dalla legge con il Decreto Legislativo 81/08, “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro”. Qualora siano previsti nell’attività svolta dei rischi per i quali è richiesta la Sorveglianza Sanitaria, si ricorre alle prestazioni del Medico del Lavoro. In che cosa consiste la Medicina del Lavoro?“Qualsiasi luogo di lavoro presenta dei rischi” spiega il dottor Lam-preda che da venticinque anni è in prima linea nel settore. “Dalla

più scontata azienda chimica al magazzino, dall’azienda di tra-sporti all’industria metalmeccanica”. “Dall’esame dell’ambiente di lavoro, viene redatta una lista di rischi da parte del medico, con il coinvolgimento del datore di lavoro e del tecnico che esegue il controllo. Successivamente si stabiliscono il tipo di analisi cui sottoporre i lavoratori in base all’attività svolta e all’ambiente. Per fare un esempio, la movimentazione manua-le di grossi carichi può causare rischi a danno della colonna co-sì come il lavoro svolto in un ambiente rumoroso può comportare gravi conseguenze per l’udito. Il rischio di ingestione delle polveri di lavorazione, piuttosto che l’inalazione di sostanze chimiche, può compromettere la salute facendo emergere gravi patologie. Per ogni professione un diverso approccio. L’attività nei macchinari a catena presenta delle criticità in quanto, a causa dell’eccessiva confidenza con la macchina, il lavoratore rischia di abbassare la propria attenzione esponendosi al pericolo di incidente. Ma qual-siasi attività comporta dei pericoli, anche se di diversa entità: il ne-gozio di frutta e verdura come il macello, la tessitura piuttosto che la banca”.

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Alessandro Lampreda, medico dietologo e

mesoterapista, competente in medicina del lavoro e

presidente del Poliambulatorio Medica Group.

Obiettivo: zero infortuni U N A M E D I C I N A A L S E R V I Z I O d e l l a v o r o

Purtroppo in Italia si muore ancora di lavoro e questo dovrebbe far riflettere sulla necessità di un maggior controllo. Com’è cambiata l’attività della medicina del lavoro e che vantag-gi ha portato ai lavoratori? “C’è stato un netto calo delle ipoacusie con l’introduzione dell’ob-bligo nell’uso di tappi e di cuffie in ambienti particolarmente ru-morosi. Sono invece in aumento patologie a carico della colonna vertebrale, che richiedono uno studio sulla postura e sull’ergonomia dell’ambiente di lavoro. In generale però si assiste a una consisten-te riduzione delle assenze per malattia e del numero di infortuni“.Obiettivi futuri?“Continuare a proteggere i lavoratori garantendo all’azienda un personale sano ed efficiente. Elementi che si trasformano in un miglior ambiente di lavoro per quanto riguarda i lavoratori e per i datori di lavoro in una riduzione dei costi per maggior efficienza e anche per quanto riguarda la contribuzione INAIL. L’obiettivo è raggiungere “infortunio zero”! •

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U N A A T T I V I T à E M E R G E N T E f i g l i a d e l l a c r i s i

RUBRICA SULLE TEMATICHE FISCALI DI INTERESSE GENERALE • A CURA DEL DOTT. GIUSEPPE POZZATO

compro oro

Affrontiamo oggi un fenomeno già da tempo presente sul nostro territorio, ma che via via si sta sempre più consolidando: i “Compro Oro”. Ad accompagnarci in questa panoramica tecnica ci sarà il dott. Claudio Casarotto, commercialista e revisore legale, compo-nente del network MODUS Professionisti & Partners ed esperto del settore orafo.Intervistatore: “Dott. Casarotto, in cosa consiste l’attività dei Com-pro Oro?”Dott. Casarotto: “L’attività svolta dai Compro Oro è un’attività com-merciale di ultima generazione che riguarda la compravendita di oggetti preziosi usati e/o avariati. Non esistendo al momento una puntuale normativa di riferimento, tale attività, per analogia con quella esercitata dai gioiellieri, è stata assoggettata alle disposizioni normative contenute negli articoli 127 e 128 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). A grandi linee ciò significa che i Compro Oro: devono essere muniti di licenza del Questore; non possono compiere operazioni su cose antiche o usate se non do-po aver identificato le persone che devono essere provviste della carta di identità o di altro documento munito di fotografia prove-niente dall’amministrazione dello Stato; devono tenere un registro delle operazioni che compiono giornalmente, in cui sono annotate le generalità di coloro con i quali le operazioni stesse sono compiu-te; infine, l’esercente che ha comprato cose preziose non può al-terarle o alienarle se non dieci giorni dopo l’acquisto, tranne che si tratti di oggetti comprati presso i fondachieri o i fabbricanti, ovvero all’asta pubblica”.Interv.: “Sembra esserci una notevole diffusione di questi negozi. Può confermarcelo?”Dott. Casarotto: “In controtendenza rispetto all’andamento delle aziende di produzione orafa del distretto di Vicenza, fino a poco fa leader mondiale del settore ma negli ultimi anni falcidiate dalla glo-balizzazione e dalla crisi economica, i Compro Oro sono invece in forte aumento. È facile notare infatti come molti quartieri della città siano caratterizzati dalla chiusura delle gioiellerie e dai negozi di stampo tradizionale a cui si contrappone la sempre più frequente presenza delle insegne “Compro Oro”. Le spiegazioni di ciò risiedo-no in almeno tre componenti. La prima è sicuramente l’acutizzarsi e il prolungarsi della crisi economica e della fase recessiva degli

ultimi anni: ciò ha comportato la perdita di reddito di molte perso-ne, costringendole a privarsi dei “gioielli di famiglia” per riscuotere immediatamente somme in contanti, grazie alle quali far fronte agli impellenti fabbisogni quotidiani. La seconda è che, pur non esisten-do stime ufficiali, la dotazione di gioielli accumulata dalle famiglie nei momenti di espansione economica è ad oggi ancora consi-stente e questo permette tali tipo di scambi. Infine, non bisogna dimenticare che la quotazione dell’oro è stata caratterizzata da un incredibile trend al rialzo per molti anni (solo nell’ultimo mese ha subito delle flessioni) rendendo quindi vantaggioso cedere oggetti d’oro a fronte di denaro”.Interv.: “Dott. Casarotto potrebbe fornire alcuni consigli utili a chi intende rivolgersi a un Compro Oro”.Dott. Casarotto: “Mi risulta che si sia ormai diffusa una inevitabile accortezza da parte dei privati che intendono cedere ai Compro Oro i propri oggetti preziosi usati. In ogni caso, tra gli accorgimen-ti minimi da adottare, suggerirei i seguenti. Innanzitutto accedere presso più punti vendita, onde acquisire e confrontare tutte le varie modalità proposte per il perfezionamento della transazione. Verifi-care attentamente il peso “effettivo” dell’oggetto o degli oggetti da vendere. Farsi confermare dai negozianti, che sono dotati de-gli strumenti per effettuare il test dell’oggetto, il titolo degli oggetti preziosi (normalmente sono in oro 18kt: simbolo 750), che in modo semplicistico, e senza tener conto del calo di lavorazione, indica la percentuale di oro contenuto nel singolo oggetto, dato indispensa-bile al fine di una corretta valutazione. Controllare poi che il contro-valore al grammo del prezzo dell’oro offerto sia quello reale della giornata (le quotazioni si trovano su giornali o internet), precisando che, per determinare il prezzo effettivo proposto, il negoziante terrà conto del titolo dell’oggetto, del calo di lavorazione, del costo della successiva fusione dell’oggetto e, ovviamente, del proprio guada-gno (mediamente, da 2 a 4€/gr). Farsi pagare in modo trasparente: la normativa antiriciclaggio prevede che si usino metodi di paga-mento tracciabili (assegni, bonifici, non contanti) per i pagamenti di importo superiore a 999 euro; altrimenti, in caso di controlli, si rischia di essere puniti con multe molto salate. Infine la cessione di oggetti preziosi usati dovrà risultare da apposita ricevuta, con l’indicazione analitica degli elementi necessari alla loro identificazione” •

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MODUS PROFESSIONISTI & PARTNERS

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Dott. Giuseppe Pozzato Commercialista e Revisore

Legale; Presidente di Control Project System Srl - Centro studi, formazione e servizi;

Fondatore del Network Modus Professionisti & Partners.

Dott. Claudio CasarottoCommercialista e Revisore Legale Componente del Network Modus Professionisti & Partners

T-QUICK®

Un’azienda preparata è un’azienda vincente

Nasce T-Quick®, il nuovo strumento che Control Project System Srl gratuitamente mette a disposizione dei propri clienti e di tutte le aziende sul sito internet www.controlproject.com. È una informativa settimanale, nel formato del Web-TG, che vuole soddisfare in maniera veloce, puntuale, precisa, tempestiva e sin-tetica le necessità informative di imprenditori, manager, direttori e impiegati. A essere trattate saranno tutte le novità relative a impo-ste e tasse, diritto del lavoro, adempimenti amministrativi, scadenze, ecc. Per completare l’offerta informativa, all’interno del sito si po-tranno trovare: approfondimenti documentali quali estratti di leggi, circolari, commenti, pareri; approfondimenti video con interviste a esperti e con prove pratiche esemplificative; possibilità di appro-fondimenti personalizzati domanda-risposta mediante le chat con i nostri professionisti interni. Il nostro motto è competenza, velocità ed azione •

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per gli ambienti di casa… arredobagno, legno e piastrelle

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Page 64: Kyoss Giugno 2013

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SAPORI • A CURA DI MICHELE AMADIO

Red Cock Tai

Prosciuttando a Nanto Festa del

Pescegatto

sapori

Per ottenere il sapiente equili-brio tra morbidezza, sapore e profumo, il Prosciutto Veneto Be-rico-Euganeo DOP deve essere rifilato, salato e fatto stagionare per almeno 10 mesi.Protagonista di Prosciuttando a Nanto sarà proprio il crudo dei Colli Berici. Dal 6 al 7 luglio a partire dalle ore 19.30 apertura dello stand gastronomico con piatti a base di prosciutto dolce e affumicato e olio d’oliva ex-travergine dei Colli Berici •

Info: 0444 [email protected]

Tai Rosso DOC dei Colli Berici, triple sec eau d’orange, ginger ale, zenzero e lamponi rossi: il Red Cock Tai è il nuovo aperiti-vo vicentino. Ideato da Arianna Bulato del cocktail bar Holiday di Vicenza che, insieme ad An-drea Monico del Consorzio Vini Colli Berici, ha voluto proporre il Tai Rosso in una versione fresca e originale •

L’Ameiurus Melas, meglio cono-sciuto come Pescegatto, è un pesce d’acqua dolce. Si può trovare ancora nei fossi e nei fiumiciattoli della campagna vicentina. Presenta una testa piatta, corpo allungato privo di squame e due ampi baffi ai lati della bocca da cui prende il nome.La Festa del Pescegatto si terrà a Mossano dal 29 al 30 giugno, in umido o fritto verrà proposto insieme ad altre specialità ga-stronomiche locali •

Info: 0444 886704cell. 347 2914152

Happy Gambellara

Dal 31 maggio al 28 giugno tornano gli aperitivi nelle cantine del Consorzio di Tutela dei Vini Gambellara.L’appuntamento è alle 19.00 con un Happy Hour a base di Gambellara Classico e un ricco buffet a cura dei Ristoratori della Strada del Recioto.Le serate continueranno con musica jazz, spettacoli di danza, teatro ed esposizioni •

Info: 3288920757 www.stradadelrecioto.it

...metti una sera a cena!

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...metti una sera a cena!

• Locandina originale del film -Metti, una sera a cena- è un film del 1969 diretto da Giuseppe Patroni Griffi, tratto dal suo lavoro teatrale omonimo, e interpretato da Florinda Bolkan, Tony Musante, Jean-Louis Trintignant, Annie Girardot e Lino Capolicchio.

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Page 68: Kyoss Giugno 2013

COMUNICARE L’ARCHITETTURA • A CURA DI BENEDETTA DALL’AGNOLA

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Page 69: Kyoss Giugno 2013

partner di:

Via Monte Verlaldo, 10536073 Cornedo Vicentino - ViTel. 0445 952605www.kyoss.it

Kyoss

“INFORMAGIOVANI LONIGO” realizza il tuo sogno nel casset-to allestendo in città il primo laboratorio permanente di gior-nalismo rivolto a tutti i giovani re-sidenti oltre che nel comune di Lonigo anche nei comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova. Con questo percorso gratuito per i giovani studenti over 16 delle scuole superiori, ci avvicineremo in modo creativo e divertente al vasto e com-plesso mondo dell’informazio-ne per scoprirne i linguaggi e promuovere la nascita di una redazione giovanile che possa collaborare con i notiziari locali. Se creatività, curiosità e voglia di esprimere il tuo punto di vista fanno parte di te…diventa an-che tu un reporter per caso. Par-tecipare è semplice! Per avere le informazioni necessarie vieni a trovarci all’ Informagiovani di Lonigo tutti i lunedì oppure manda una email a [email protected] ; seguici su Facebook mettendo “Mi Piace” sulla nostra fan page “Informagiovani Lonigo” •

Format: programma di stile e approfon-dimento giornalistico culturale

Durata: 30 minuti circa

Cadenza: settimanaleRubriche: 7Pantheon, Itinerari di Style

Come unire entusiamo, inizia-tiva personale e informazione quando si è giovani? Se ne è parlato a Verona durante Enjoy! Festival del giornalismo giovani-le imprenditoriale del Nord est, organizzato dal giornale online IlReferendum.it in collaborazio-ne con l’associazione Youth-Press Italia. Enjoy! (acronimo di Enterprising youth journalism) nasce con l’intento di dare ri-sposta alle esigenze e alle do-mande delle giovani testate giornalistiche, in merito all’orien-tarsi nel vasto mondo del fare impresa, dei giovani imprendi-tori e del mercato del lavoro. In questo stimolante contesto è stato ospite Luigi Mariani, re-sponsabile del servizio Informa-giovani dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Lonigo. Il progetto presentato ha una rilevanza interprovincia-le riguardo alle aree della pia-nura veneta tra Vicenza, Verona e Padova. Nuove opportunità per acquisi-re le competenze per svolgere una professione, quella del gior-nalista, del redattore, del comu-nicatore, sempre più centrali in una società che tra internet, ta-blet, smartphone e applicazioni varie ricerca profili professionali adeguati a tali richieste •

Il Laboratorio ospite a Verona al Festival del Giornalismo giovanile e imprenditoriale

Un vero e proprio Laboratorio dove si alternano esercitazio-ni, parti teoriche, analisi di testi e dei differenti mezzi di comu-nicazione. Un percorso che si conclude con la visita a una redazione giornalistica in modo da entrare anche fisicamente nell’ambiente giornalistico e poter confrontarsi direttamen-te con i protagonisti, con chi quotidianamente svolge que-sto mestiere. Il laboratorio ap-profondisce la professione del giornalista e le modalità di or-ganizzazione di una redazione, le strategie di marketing di una impresa editoriale, la deontolo-gia professionale e la correttez-za dell’informazione, le fonti di informazioni ufficiali e non uffi-ciali, la verifica e la selezione delle notizie, la gerarchia delle fonti, la libertà di informazione e i condizionamenti del giornali-sta, la manipolazione dell’infor-mazione e il fotogiornalismo.Attraverso una serie di esercita-zioni pratiche saranno appro-fondite le principali tecniche di redazione di un articolo e di gestione di un ufficio stampa. Particolare attenzione sarà ri-volta inoltre ai new media, gli strumenti multimediali di comu-nicazione che consentono di fare informazione a costi sem-pre più bassi (facebook, twitter, blog, newsletter eccetera) •

Cosa è il Laboratorio di giornalismo ?

Il Laboratorio si propone di far acquisire ai partecipanti le conoscenze audiovisive ne-cessarie e gli strumenti idonei a riempire di contenuti multi-mediali una web tv, con una metodologia professionale. At-traverso due fasi, una teorico/strutturale ed una operativa, verranno prodotti i primi conte-nuti per la creazione di una web tv o di un canale video, intera-mente realizzati dai partecipan-ti, opportunamente strumentati e seguiti dai docenti, assecon-dando interessi e voci degli iscritti al laboratorio: inchieste, giornalismo partecipato, de-nunce e scoop, interviste, arte e cultura, sport, natura… libero spazio alle inclinazioni di chi ha voglia di raccontare qualcosa attraverso brevi video e di met-terli a disposizione della rete. Un laboratorio che diventa di fatto uno spazio di riflessione, analisi e sperimentazione rivolto agli studenti, ma aperto anche a studiosi, appassionati e video-maker. Oggi le web tv ricalca-no stili, formati e generi già usati dalla televisione generalista. l la-boratorio vuole studiare la pos-sibilità di inventare nuovi modi di fare televisione, partendo dall’osservazione sistematica e analitica di ciò che accade in rete non solo nell’ambito della produzione audiovisiva e del ci-tizen journalism, ma anche nel mondo dei social media” •

Fare giornalismo ai tempi della WEB TV

Iscriviti al Laboratorio di Giornalismo

Comune di LonigoAssessorato alle Politiche Giovanili

Piazza Garibaldi, 1 - Palazzo Pisani

LABORATORIO PERMANENTE diGIORNALISMO MULTIMEDIALE

Sei curioso? Vuoi raccontare la realtà in cui vivi?Sei appassionato di comunicazione e nuove tecnologie?Cerchiamo aspiranti reporter... potrebbe essere la tua occasione!

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Per maggiori informazioni siamo a disposizione, in sede, tutti i lunedì (9.00-13.00 14.00-17.00)Oppure telefonaci allo 0444 835771 o scrivici: [email protected]

RIPRESE E MONTAGGIO

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REPORTAGE

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ERVIST

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FOTORITOCCO

IMPAGINAZIONE GRAFICA

Tecniche

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Partner: FOAV (Federazione Ordine degli Architetti del Veneto) Sito: www.pantheon.tv

Email: [email protected]

Canale: Sky EuroItaly Channel (canale 893)

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La nostra corrispondente:Giorgia Riconda

redattrice a Venezia82 km a est di Kyoss

Bestiario Contemporaneo

In occasione della Biennale 2013, l’arte contemporanea viene chiamata a dialogare con la collezione permanente del Mu-seo di Storia Naturale di Venezia, in un’alternanza tra grande ef-fetto scenografico e microsco-pica sorpresa, secondo analogie formali e legami contenutistici. Insieme ai reperti naturalistici, le opere d’artisti affermati sulla sce-na italiana e internazionale fra cui Maurizio Cattelan e Vanessa Beecroft. Tutte le forme espres-sive conosciute delle arti visive saranno rappresentate, dalle più tradizionali – pittura e scultura - per arrivare, passando per la fo-tografia, alle più contemporanee video e installazione. Il comune denominatore che lega tutti gli artisti in mostra, è il rifiuto a con-siderare l’arte come un esercizio formale, vuoto e puramente au-toreferenziale •

Per la sua quindicesima edizio-ne l’Estate Village, dal 1° giugno al 13 luglio, approda al Parco San Giuliano di Mestre.Un mix fatto di buona musica, spettacoli, ottima ristorazione e occasione di relax e divertimen-to, il tutto a ingresso gratuito.Per quanto riguarda gli appun-tamenti musicali, si inizia con al-cuni dei beniamini del pubblico veneziano come Herman Me-drano, i Pitura Stail, i Rumatera e Tolo Marton.Tra i numerosi eventi, da sabato 29 giugno a martedì 2 luglio, ci sarà il “Blues & Soul Festival” inte-ramente dedicato alla “musica del diavolo” con ospiti di rilievo internazionale e la lunga mara-tona musicale di domenica 7 luglio denominata “From Wood-stock to Live Aid” •

Estate Village 2013

Prima Materia

Fino al 31 dicembre 2014 a Punta della Dogana si terrà l’esposizione Prima Materia. La raccolta comprende un insie-me di circa 80 opere, dal 1960 a oggi, realizzate da artisti della Collezione Pinault. Prima Materia propone un dia-logo tra importanti movimenti storici - come il Mono-Ha e l’Ar-te Povera – e monografici, con i lavori di Llyn Foulkes, Mark Gro-tjahn e Marlene Dumas. Prima Materia include anche una selezione di importanti in-stallazioni di artisti come Diana Thater e Ryan Trecartin & Liz-zie Fitch, re-immaginate per gli spazi di Punta della Dogana, sino a nuove opere commissio-nate appositamente per la se-de espositiva, realizzate da Loris Gréaud, Philippe Parreno, Thea-ster Gates •

C O S A S U C C E D E I N C I T T à ?

COSA SUCCEDE IN CITTà

Venezia

Art Night 2013

La notte dell’arte e della cul-tura a Venezia sarà sabato 22 giugno. Una serata speciale, in cui tut-te le arti saranno protagoniste. Dal tramonto fino alla mezza-notte, Venezia, la città museo per eccellenza, sarà aperta come non mai e i tradizionali luoghi dell’arte comprese gal-lerie e spazi privati saranno ec-cezionalmente visitabili fino a mezzanotte, mentre le istituzioni musicali proporranno appunta-menti inediti. Si tratta di un evento che chiama a raccolta anche gli appassionati di cinema, lettera-tura e poesia. Quest’anno, si è voluto identificare un generale filo conduttore della serata e della lunga notte che seguirà: l’omaggio al talento femminile, in ogni sua espressione. Il grande evento è ideato e promosso dall’Università Ca’ Foscari e realizzato assieme al Comune di Venezia •

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La nostra corrispondente:Anna Chiara Brighenti

architetto a Cortina d’Ampezzo200 km a nord-est di Kyoss

C O S A S U C C E D E I N C I T T à ?

COSA SUCCEDE IN CITTà

Cortina

Alla corte delle Dolomiti soprav-vivono saperi altrove scomparsi. Dall’architettura all’artigiana-to, dall’arte al design, alta è la qualità di opere conosciute e trasportate anche sui mercati di tutto il mondo. Per toccare con mano e curiosare tra i segreti di antiche lavorazioni, le botteghe – cuore pulsante di queste tradi-zioni secolari – aprono le porte al pubblico. Falegnami, fabbri e mastri artigiani accolgono nelle proprie botteghe ogni giorno dalle 16.00 alle 18.00 (su preno-tazione) per svelare i segreti del mestiere e le tecniche che per-mettono, giorno dopo giorno, di trasformare la materia prima in opera d’arte. Lavorazione del legno, Falegnameria Menardi; arredo e tessuto, La Bottega di Amelie; lavorazione del vetro, Glass Art di Pio Alverà; lavora-zione del ferro, Fabbro Zino Lta •

La tradizione artigianale a cielo aperto. Una manifestazione che ospita esperti artigiani che lavo-rano le proprie opere in pieno centro, sotto lo sguardo affasci-nato del pubblico presente •

A partire dalla seconda metà di agosto, promossa dal Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi – sede degli incontri – e dalla Libreria Sovilla, una rassegna che racconta il mondo dell’ar-te contemporanea attraverso l’esperienza diretta di chi, in questo universo, vive e lavora. In programma incontri informali con collezionisti, direttori di mu-seo, curatori e artisti che cerca-no di far luce sull’arte dei nostri giorni •

Botteghe Aperte

Bottega dell’arte, simposio di sculture di legno

Arte d’agosto

Da giugno a settembre torna la lunga estate culturale ampez-zana che nella prima edizione del 2012 ha registrato ben 200 eventi (più di due al giorno) e 7 mostre, per la maggior parte gratuiti. Il salotto di incontri dif-fuso per tutta la città – e anche in quota – ha ottenuto per il 2013 il patrocinio del Ministero dei Beni e delle attività culturali, una legittimazione d’importan-za e interesse rilevante. Tanti i protagonisti che andranno a comporre un mosaico di ap-puntamenti più che variegato: CortinainCroda, Cortinastelle, Estate cultura al Grand Hotel Savoia, Una Montagna di libri, Cortina inCanta, Festival e Ac-cademia Dino Ciani, Corpo mu-sicale di Cortina, Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi •

Cortina è cultura

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COSA SUCCEDE IN CITTà

LondraC O S A S U C C E D E I N C I T T à ?

Sono le opere futuriste a rap-presentare il centro di interes-se della Estorick Collection of Modern Italian Art, inaugurata a Londra del 1998. Una collezio-ne importante che annovera oltre ai futuristi, anche molti tra i maggiori nomi della pittura fi-gurativa e scultura italiana dal 1890 agli anni ‘50. Nella dimora in stile georgiano al numero 39 di Canonbury Square (Islington, a nord di Londra) si possono ammirare le opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini, Luigi Rus-solo e Ardengo Soffici e poi Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani, Giorgio Morandi, Mario Sironi e Marino Marini. Eric Estorick ( 1913-93) è stato un sociologo e scrittore america-no che iniziò la sua carriera di collezionista e mercante d’arte molto giovane. Viaggiò di fre-quente in Italia per conoscere personalmente gli artisti di cui acquistava opere. Nel 1970 fu insignito dal Governo Italiano del titolo di Commendatore per il suo impegno nel promuovere l’arte italiana. Nel 1979 l’Italia si offrì di acquistare la sua col-lezione, come pure tentarono di fare altri musei statunitensi e israeliani, senza successo. Sei mesi prima di morire Eric Estorick creò la fondazione, intitolata a se stesso e alla moglie Salome, per preservare la sua collezione di opere italiane •

L’8 giugno a Londra è previsto l’incontro con Sou Fujimoto, il più giovane architetto invitato a realizzare il padiglione tempo-raneo della Serpentine Gallery (www.serpentinegallery.org). Prima di lui, tra gli altri, vi furono Herzog & de Meuron e Ai Wei-wei (2012), Frank Gehry (2008), Oscar Niemeyer (2003) e Zaha Hadid, che progettò la struttura originaria del 2000. Il padiglione sarà visitabile dall’8 giugno fino al 20 ottobre 2013. Occuperà 350 metri di fronte alla galleria e pare sarà una struttura legge-ra e semi-trasparente, simile ad una nuvola bianca, capace di dialogare con il colonnato clas-sico della galleria e di fondersi con il paesaggio naturale. Sou Fujimoto ha sempre lavorato nell’ottica di reinventare il rap-porto con l’ambiente costruito. Ispirato da strutture organiche, come la foresta, il nido e la grot-ta, gli edifici firmati da Fujimoto abitano uno spazio tra natura e artificio •

Non c’è dubbio che a Wap-ping si possa vedere una Lon-dra piuttosto particolare: ricca e marinara. Fino a qualche decennio addietro, l’area era protagonista di un disastroso abbandono per il declino delle attività portuali. Oggi invece è una zona residenziale di lusso, a pochi passi dalla City e dall’al-tro centro finanziario che è Canary Wharf. Qui, tra canali e bacini, a pochi metri dal Tamigi, una vecchia centrale idraulica è stata convertita a galleria d’arte. E ristorante. Accanto ad una proposta di cucina euro-pea (menu originale e prodotti di ottima qualità), tavolini distri-buiti tra vecchi macchinari, alti soffitti e turbine, nel retro ci si imbatte in una galleria d’arte decisamente spettrale. Appena inaugurata e fino al 28 di luglio trovate l’installazione “Memory, reflection and the passing of time” •

Inseguire una mostra da Verona a Londra, se per caso nel suolo patrio ve la siete persa (al Cen-tro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri si è conclusa il 5 di maggio), può essere un vo-stro personale riconoscimento alla bravura di Giorgio Casali, fotografo capace per oltre 30 anni di mettere sotto i riflettori il rinnovamento stilistico nel de-sign e nell’architettura italiana del dopoguerra. Attraverso le pagine di Domus, rivista con la quale ebbe una collabora-zione decennale, realizzò una cronaca fotografica delle con-quiste dei maggiori architetti e designer italiani. A Londra, alla Estorick Collection, fino all’8 set-tembre, un’ampia selezione di scatti dell’Archivio Progetti del-lo IUAV di Venezia. Sottili e sofisti-cate, queste immagini svelano il perché la visione di Casali fu così apprezzata da figure come Marcello Nizzoli, Gio Ponti e Etto-re Sottsass Jr •

Eric Estorick e il suo amore per l’arte italiana

Alla Serpentine Gallery il padiglione nuvola di Sou Fujimoto

The Wapping project: l’arte in centrale

Giorgio Casali e la storia del design attraverso le pagine di Domus

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Nato dalla creatività della famiglia che lo ha gestito fino ad oggi, LE COLLINE DELL’UVA è un accogliente e grazioso agriturismo. Una piccola struttura tradizionale e storica, recentemente ristrutturata con sistemi costruttivi in linea con le attuali normative in fatto di sicurezza e risparmio energetico.Situato sui colli di Fara Vicentino è immerso in un ambiente rurale e agricolo, tra orti e vitigni. Il panorama è a tutto tondo, dalle cime dell’altopiano alla pianura vicentina. Ad avvalorare il contesto si aggiungono boschi di castagno tra i quali si snodano piacevoli passeggiate e la produzione di pregiati vini DOC. Un ambiente ricercato da turisti che vengono a visitare le nostre venete città d’arte e che amano soggiornare tra i nostri colli. Sei camere tutte con bagno, un accogliente soggiorno con grande camino e altri spazi dedicati all’ospite.Area predisposta per installare idromassaggio e sauna. Cortile interno e parcheggio auto privato. L’agriturismo già da qualche anno si fregia della segnalazione sulle guide Michelin.

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agriturismo e bed and breakfast

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La nostra corrispondente:Joelle de Jaegher

architetto a Pechinocirca 7900 Km a est di Kyoss

C O S A S U C C E D E I N C I T T à ?

COSA SUCCEDE IN CITTà

Pechino

Alla Galleria Continua, 798 Art District, Chaoyang District Bei-jing, viene presentata fino al 30 giugno, una nuova installazione di Loris Cecchini, ideata ap-positamente per gli spazi della galleria, e un progetto speciale che vede Loris Cecchini e Fran-co Simeti insieme al Gruppo Tes-sile Miroglio. I lavori di Cecchini esplorano le strutture aperte, basate su mo-duli generativi disegnati dall’ar-tista e prodotti industrialmente in acciaio. Ogni singolo pezzo contribuisce alla creazione di un organismo, generando un contesto che si pone a metà tra un microcosmo e un macro-cosmo, stabilendo una stretta relazione tra diverse categorie estetiche e la sfera scientifica. La ricerca dell’artista consiste nel rielaborare poeticamente lo spazio attraverso la decostru-zione della realtà a vari livelli. Di fatto attraverso le forme e i freddi e sofisticati materiali sele-zionati dall’artista, esso acquisi-sce aspetti compositi, creativi e rivelatori •

Alla Faurschou Foundation Bei-jing di Chaoyang District, Beijing sono esposte una nuova serie di fotografie e una videoin-stallazione dell’artista iraniana Shirin Neshat. Nella sua opera si intrecciano a un linguaggio visivo austero e nel contempo sensuale, musica, poesia e sto-ria, come anche tematiche po-litiche e filosofiche.La storica rottura della Rivolu-zione Islamica del 1979 in Iran ha cambiato la sua vita e la sua pratica creatrice. Nel 1995 raggiunse la notorietà interna-zionale con le serie iconiche di fotografie in bianco e nero, con sovrapposizione di calligrafia, Women of Allah. Nel 1999 ha vinto il Leone d’Oro alla Bienna-le dell’Arte di Venezia per la sua videoinstallazione Turbulent, e nel 2009 il Leone d’Argento alla Biennale del Cinema di Venezia per la regia del film Women wi-thout Men •

Loris Cecchini

Shirin Neshat The Book of Kings

All’Ullens Center for Contempo-rary Art (UCCA), 798 Art District, Chaoyang District Beijing fino al 16 giugno, sono esposte ope-re di Marcel Duchamp e artisti cinesi influenzati dal suo lavo-ro. Al centro della mostra è la Boite-en-valise - letteralmente tradotto “scatola nella valigia” - di Duchamp, un “museo por-tatile” realizzato tra il 1935 e il 1941, composto da riproduzioni in miniatura dei suoi lavori prin-cipali e proposto per la prima volta a Pechino. L’esposizione, che comprende ben 31 opere dell’artista, è la più esaustiva sul lavoro di Duchamp finora realizzata in Cina e vuole inve-stigare l’influenza di Duchamp sullo sviluppo dell’arte con-temporanea in questo paese. Far luce sui modi in cui alcune questioni, sollevate dal lavoro di Duchamp e centrali ai concetti di modernità e arte concettua-le, hanno viaggiato nel mondo e sono state tradotte nei secoli XX e XXI. Oltre ai lavori di Duc-hamp sono esposte opere di più di 15 artisti cinesi, tra i quali Huang Yong Ping, Wu Shan-zhuan, Wang Luyan, Song Dong, Lee Kit, and Ai Weiwei •

DUCHAMP and/or/in CHINA

L’idea di “Climate Theatre” na-sce da un progetto sulle pre-visioni del tempo pensato da Lewis Fry Richardson, uno scien-ziato inglese della Prima Guerra Mondiale. Protetto dentro una struttura di tipo teatrale, il tempo globale poteva essere istanta-neamente analizzato attraver-so i dati di più di 60.000 persone. Normalmente il termine “clima” è utilizzato metaforicamente come sinonimo di complessità e incertezza, le qualità proprie del sistema dell’arte contem-poranea ad essere riscoperte e riattivate in questo progetto. SHI Qing pone il “clima” come una terza parte, come dei con-flitti inaspettati introdotti nel suo progetto. Corrispondente a tale clima, il “terreno”, vale a dire il microambiente di Cao Chang Di, è trattato sia come soggetto che come campo di osservazio-ne. Lo scopo di questo progetto non è trovare modelli di vita o di partecipazione immaginaria, bensì di sottolineare il meccani-smo dell’azione che coinvolge l’estraneo, e la collaborazione combinata dell’azione, dello spazio di vita e della produzio-ne dell’arte. ShanghArt Beijing a Chaoyang District Beijing ospi-ta questo nuovo progetto fino al 18 giugno 2013. La mostra è stata preceduta da una serie di pratiche sotto forma di eventi artistici a Cao Chang Di e nelle aree limitrofe •

Theatre for Climate Control, SHI Qing Solo Exhibition

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Page 80: Kyoss Giugno 2013

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