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Rassegna stampa agosto settembre def

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Rassegna Stampa

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ECONOMIA E MERCATILA NAZIONE Arezzo - Semestre negativo per l'export: 18% riferisce l'Istat Con noi arretra tutta la ToscanaPAMBIANCONEWS Richemont, vendite a +4% nei 5 mesiCORRIERE DEL VENETO Se l’Iva aumenta si spenderanno 103 euro in piùCORRIERE DEL VENETO «Vicenzaoro Fall» chiude. Diminuiscono i compratori ma tornano quelli italianiIL GIORNALE DI VICENZA «Uniti si vince» Fiera e manager ritrovano fiduciaLIBERO Allarme Istat: prodotto interno -1,8%. E l’iva sarà un autogol da 300 milioniIL GIORNALE DI VICENZA I Paesi emergenti attraggono l´oro. La sfida è l´exportTISCALI VicenzaOro: in aumento le esportazioni orafe nel 2013INFORMAZIONI D’ORO Oro: analisi settimanaleIL GIORNALE DI VICENZA L´export cresce del 10 per cento. Il distretto speraABOUT JEWELLERY L’export svizzero degli orologi torna positivoL’ORAFO Export: qualche segnale di recupero…INFORMAZIONI D’ORO Bene i dati economici, ma tiene l’oroSOLE 24 ORE I segnali di ripresa rilanciano l’argento e frenano l’oroSOLE 24 ORE L’oro, cala la tensione in Siria e i prezzi si ridimensionanoABOUT JEWELLERY Esportazioni Orafo-Gioielliere: confermato trend positivoINFORMAZIONI D’ORO L'oro supera quota 1.350SOLE 24 ORE Sciopero generale nelle miniere d’oro del SudafricaLA REPUBBLICA Tutti pazzi per l’oro e il governo indiano ora corre ai ripariSOLE 24 ORE Oro in retromarcia Segnali di risveglio per gli investimenti in commoditiesSOLE 24 ORE Deludono i dati macro Usa e l’oro fallisce il rimbalzoSOLE 24 ORE Dal rame all’alluminio materie prime in rialzoSOLE 24 ORE Rimbalzi per oro e petrolio Rallenta in India l’export di gioielliSOLE 24 ORE Gold Fields chiude il trimestre in rosso e avvia il riassettoSOLE 24 ORE L’oro riprende a salire Il tapering deprime l’oroSOLE 24 ORE India, nuovo rialzo della tassazione sull’import di oroSOLE 24 ORE L’oro resta debole e mette in difficoltà i grandi produttoriSOLE 24 ORE Oro ancora in ribasso sulla scia della Fed e dei consumi deboliSOLE 24 ORE Oro, nuovi caveaux segnalano fiducia nei consumi asiaticiFISCOSOLE 24 ORE La pressione fiscale effettiva al record del 53,3% nel 2013SOLE 24 ORE Studi di settore senza obblighi

COMPRO OROL’ESPRESSO Vendesi OROCASERTANEWS.IT Vasta operazione dei carabinieri nei negozi "Compro oro" in provincia di Caserta: diverse denunce per ricettazioneINFORMAZIONI D’ORO Compro oro: emergono altre irregolaritàLA STAMPA Fiamme gialle denunciano due “Compro oro”CORRIERE DELLA SERA Negli spot dei «compro oro» le speranze tradite del PaeseSOLE 24 ORE La concorrenza dei compro oro non elimina il Monte di pietà

SETTORE E MODA IL GIORNALE DELL’ORAFO Opinioni a confronto - Stefano De Pascale - Steven TranquilliFEDERPIETRE INFORMA Il mercato definisce (finalmente) il gioielloFEDERPREZIOSI.IT L’ultimo saluto a Stefano Ricci

ago/sett

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IL GIORNALE DEL LUSSO The Elementiun, l’eleganza è perfezioneINFORMAZIONI D’ORO Gli eco gioielli di Eleonora BattaggiaL’ORAFO Only Watch 2013 in tour fino al 25 SettembrePAMBIANCONEWS Morellato porta Venezia a ShenzhenPAMBIANCONEWS Amfitheatrof alla guida creativa di TiffanyINFORMAZIONI D’ORO L'arte orafa in RussiaINFORMAZIONI D’ORO In Francia riaprono le miniereFEDERPREZIOSI.IT “Operazione corallo”: dalla cultura lo sviluppo d’impresaDELUXE BLOG.IT Orologi Bell & Ross WW1 Argentium OpalinIL GIORNALE DI VICENZASe nel diamante si nasconde un filmIL GIORNALE DI VICENZASalin, 60 anni tutt d´oro e punto di riferimento per l´orologeria svizzeraIL GIORNALE DI VICENZAFoglie del patio diventano stampi per nuovi preziosiIL GIORNALE DI VICENZA«Vicenza diventi l´unica fiera orafa in Italia»VICENZA PIÙ Salone dell'oro e dei gioielli di Fiera di Vicenza, gli incontri per gli operatoriINFORMAZIONI D’ORO Gioielli in fermentoIL GIORNALE DI VICENZAMarchi e qualità in Fiera a Vicenza. Il futuro dell'oro è bellezza e stileIL GIORNALE DI VICENZAUn´alleanza con l´Armenia sulle manifestazioni orafeIL GIORNALE DI VICENZALa ricerca anticipa di 18 mesi le linee e lo stile traendo ispirazione da fenomeni sociali, culturali mondialiTELESUD Il corallo di Trapani sbarca a VicenzaFEDERPREZIOSI.IT Responsabilità imprese orafe: memorandum siglato a Londra tra CIBJO e RJCCRONACAIL GIORNALE DI VICENZAL´orefice urla e mette in fuga i banditiNEWSRIMINI.IT Furto in gioielleria. Donna scappa con un rotolo di ori da 15 mila €LA REPUBBLICA.IT Firenze - Smascherati da un tatuaggio. Arrestati per furto in gioielleriaLA REPUBBLICA.IT Genova - Rapina violenta in gioielleria, caccia a una vecchia Audi

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Economia e Mercati

Prezzo del metallo in picchiata e diminuzione delle esportazioni di oro grezzo in Svizzera tra le cause dellacaduta

Arezzo, 12 settembre 2013 L'export aretino in difficoltà nel primo semestre 2013. Il calo registratodall'Istat rispetto al corrispondente periodo del 2012 è del 18% e questo porta Arezzo tra le province chehanno più contribuito alla diminuzione dell'export nazionale ( 0,4%, valore contenuto solo grazie allaperformance che si è avuta nell'Italia centrale nel suo complesso e nel Nordest). La robusta flessione diArezzo porta in negativo il risultato della Toscana ( 1,9%).

Le cause sono varie, al di là del persistere della crisi. Intanto la riduzione del prezzo dell'oro fa retrocederenon i volumi ma il corrispettivo economico a essi conseguenti. In più è rallentata l'esportazione di orogrezzo verso la Svizzera. Non a caso la Toscana accusa un calo di esportazioni verso la Svizzera del 24%. Siapure stavolta in negativo, il quadro indica chiaramente come la nostra regione sia legata a filo doppio alleperformance di Arezzo per quanto riguarda il commercio verso l'estero.

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giovedì, 12 settembre 2013

Rallenta il passo di nei primi cinque mesi dell’esercizio. Nel periodo conclusosi lo scorso 31agosto le vendite del colosso elvetico del lusso sono incrementate del 4% a cambi correnti, “impattatenegativamente dall’indebolimento del dollaro e dello yen rispetto all’euro”, come si legge in uncomunicato della società.

Le vendite nell’area Asia Pacifico sono cresciute di un solo punto percentuale: alle buone performance diHong Kong e Macao ha fatto da contrappeso il calo in Cina che conferma il rallentamento nel settore dellagioielleria e delle lancette di lusso. L’area Europa Medio Oriente (+8%) ha continuato a beneficiare degliacquisti dei turisti, mentre le Americhe hanno messo a segno un +13% grazie soprattutto al forteincremento delle vendite di gioielli. Il Giappone ha riportato un calo dell’8% (a cambi costanti le venditesono aumentate del 17%).

Tra i segmenti di business, le maison di gioielleria e orologi sono cresciute rispettivamente del 2% e del 9per cento. ha riportato un decremento del 3% “in quanto – si legge ancora in nota – menoesposta agli acquisti dei turisti”. Nella categoria ‘Other’, da segnalare che le vendite del sito e commerce dimoda Net a Porter sono incrementate a doppia cifra.

A seguito della diffusione dei dati, nella giornata del 12 settembre il titolo di Richemont riporta un calo dicirca il 2,5%. Il gruppo renderà noti i risultati dei sei mesi al 30 settembre 2013 il prossimo 8 novembre.

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12-SET-2013

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Dir. Resp.: Alessandro Russello

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giovedì 12 settembre 2013

ULTIMO GIORNO. Il bilancio dopo la chiusura del salone orafo

Maria Elena Bonacini

Oltre 18 mila operatori di cui quasi 11 mila italiani Il presidente Mantovani: «Adesso dobbiamoconcentrarci su organizzazione e servizi ai clienti»

Oltre 18mila espositori con un ritorno anche degli italiani. Danno segnaliincoraggianti i dati di chiusura di VicenzaOro Fall, diffusi ieri a conclusionedel terzo salone internazionale dell´oreficeria e gioielleria, ultimo degliappuntamenti berici del settore.I NUMERI. A somme fatte a varcare i tornelli di via dell´Oreficeria sonostati 18.039 operatori, 10.879 dei quali italiani e 7.160 provenienti invecedall´estero. Numeri che hanno confermato le aspettative emerse duranteAbout J, l´evento su invito che ha portato a Venezia, rigorosamente suinvito, 34 aziende d´eccellenza sia del Made in Italy che internazionale.Qui, infatti, i buyer internazionali e i top retailer italiani avevano giàevidenziato un concreto orientamento al business.I buyer stranieri sono arrivati da 111 Paesi e in particolare dal Vecchio Continente, con operatori sia dallenazioni della Zona Euro, che da quelli dell´area centro orientale, da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita edall´Asia, dove a fare la parte del leone è stata la Cina. Numeri importanti hanno riguardato poi l´affluenzadal Nord America.RIPRESA. VicenzaOro Fall, insomma, conferma la tendenza registrata dal mercato alla vigilia del salone,quando i dati sul primo trimestre 2013 hanno tracciato un quadro positivo, dopo due anni di segnonegativo. Secondo l´Istat, infatti, le esportazioni italiane di gioielleria sono cresciute, rispetto allo stessoperiodo dell´anno precedente, sia in valore (+6 per cento) che in quantità (+2,6 per cento). Ora, però, leaziende attendono di vedere se questo trend sarà confermato anche nei mesi finali dell´anno.LA NOSTRA FIERA. L´edizione appena conclusasi è stata anche l´occasione, nelle intenzioni della dirigenza,per lanciare un nuovo approccio alle aziende. Gli imprenditori sono infatti stati coinvolti in due serate, nellequali intervistati dallo scrittore Sebastiano Zanolli hanno potuto raccontarsi ma anche espoprre le proprienecessità al nuovo management.Le richieste sono poi state portate all´opening di lunedì sera, durante il quale il presidente Paolo Mantovaniha risposto illustrato la sua visione strategica. Con lui il presidente nazionale di Federorafi Licia Mattioli, ilsuo omologo di Confartigianato Franco Pozzebon e il maestro Gianmaria Buccellati.Da più parti è stato espresso anche l´auspicio che Fiera di Vicenza possa diventare l´unica in Italia nelcampo del gioiello.I COMMENTI. Una linea sostenuta in primo luogo da Mattioli. «Non ho mai visto un settore così unito, conobiettivi comuni sottolinea l´imprenditrice e penso che si possa fare di VicenzaOro l´unica fiera dellagioielleria italiana. Come Basilea è la fiera degli orologi, VicenzaOro deve essere a fiera di riferimento delgioiello». E grande fan di Vicenza è anche il milanese Buccellati. «La gioielleria in Italia deve fare fronteunico conferma e penso che Fiera di Vicenza sia il catalizzatore ideale di questa fusione. Ora èindispensabile trovare punti in comune. Io aiuterò il presidente in questo».Soddisfatto dei risultati il presidente Mantovani, che guarda già oltre “Fall”. «In questi giorni concludeho colto la soddisfazione di buona parte degli espositori per il buon tono del business: i buyer giunti aVicenzaOro erano motivati e concreti e sono convinto abbiano trovato in Fiera di Vicenza un´offerta

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all´altezza delle loro aspettative. Adesso dobbiamo concentrarci sui prossimi appuntamenti, affinando lanostra organizzazione e i nostri servizi per renderli sempre più orientati alla soddisfazione dei clienti».

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Dir. Resp.: Maurizio Belpietroart

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CONFCOMMERCIO 2

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mercoledì 11 settembre 2013SCENARI. La ricerca presentata dal Centro produttività veneto

Maria Elena Bonacini

«Il Made in Italy deve porsi il target di conquistare nuove quote di mercato in Asia, Africa e America» Inpalio c´è un giro d´affari da 2,3 miliardi di euro

L´oro italiano vola più lontano della moda. E nei prossimi cinque annidovrà cercare di agganciare almeno un po´ dei 12 miliardi di euro chesi stima saranno assorbiti dai 30 principali mercati emergenti. Sonoalcuni dei dati emersi dallo studio realizzato da Prometeia e dalCentro studi di Confindustria, presentato ieri pomeriggio aVicenzaOro Fall da Alessandra Benedini di Prometeia e da AntonioGirardi, direttore del Centro produttività veneto Fondazione Rumorpromotore con la Fiera dell´incontro “La sfida della crescita: leopportunità per l´industria dell´oreficeria". Ad introdurre il seminarioil direttore della Fiera Corrado Facco. «L´edizione di settembreafferma è una boa di verifica di come il mercato ha assorbito i datidel primo semestre e prelude alle festività natalizie, che da solerappresentano il 50 per cento delle vendite. Dopo la chiusura vedremo se la ripresa verrà confermata dagliespositori».LA SITUAZIONE. L´analisi di Benedini è partita dal quadro mondiale, nel quale i Paesi emergenti stannorallentando pur continuando a guadagnare quote di mercato, a fronte di difficoltà che permangono inEuropa. In questo contesto il quadro italiano è impietoso, con una sola previsione in positivo, se siconfrontano 2007 e 2014, che è il +2,5 per cento riguardante l´export (+2,9 stimato sul 2013) e unacontrazione dei consumi che continuerà. A compensare la flessione interna è l´export, grazie alla capacitàdi diversificare i mercati. Secondo i calcoli di Prometeia, infatti, la distanza media coperta dall´export dioreficeria italiano è di 3.700 chilometri, contro i 2.900 del sistema moda e i 2.850 dell´industriamanifatturiera.OPPORTUNITÀ. «Anche per il futuro spiega Benedini i Paesi asiatici e del Medio Oriente e Nord Africa siconfermeranno quelli con maggiori prospettive. In particolare nel 2013 2015 crescerà la domanda in India,Emirati Arabi Uniti e Hong Kong. L´Italia ha un ruolo importante, ma non ha colto tutte le opportunità, vistoche se si analizzano le performance sui 20 principali mercati tra il 2008 e il 2012 si evidenzia come solo in 5paesi Malesia, Brasile, Marocco, Svizzera e Romania le esportazioni italiane siano aumentate più delleimportazioni. Nel quinquennio precedente però era successo solo in due. La qualità italiana sembra averesempre più appeal e ciò darà opportunità anche maggiori con la ripartenza del ciclo internazionale». I datipiù interessanti, però, riguardano proprio l´oreficeria. Dal 2013 al 2018, infatti, si stima che i 30 principalimercati emergenti al mondo assorbiranno oltre 12 miliardi di euro di importazioni di oreficeria e gioielleria,con un aumento del 58 per cento in sei anni. Le importazioni dall´Italia di prodotti “belli e ben fatti"aumenteranno da 1,5 miliardi nel 2012 a 2,3 miliardi. Se l´industria italiana, quindi, manterrà la quota del20 per cento dell´import totale di questi mercati, ci saranno 831milioni in più di nuove opportunità daintercettare nel campo del gioiello.COME. Come fare, allora, a non perdere questa opportunità? «Le Pmi se vogliono intercettare questepossibilità devono iniziare a fare rete sottolinea Gabriella Centomo, presidente del Gruppo di studio

Il Made in Italy dell´oreficeria dovràpuntare sempre più sull´export neiPaesi emergenti

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settore orafo del Cpv . Gli studi del World gold council dicono che il mondo è disposto a pagare un 20% inpiù sulla manifattura per il prodotto Made in Italy, ma si deve muovere il sistema Paese».«Bisogna ragionare sulle reti d´impresa conferma Girardi perché le aziende hanno le potenzialità. Inquesto la Fiera può giocare un ruolo importantissimo».

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VicenzaOro: in aumento le esportazioni orafe nel 2013di Alessandra Pilloni BullionVault

Le esportazioni di oro nei primi cinque mesi del 2013 sono saliti sia in valore che in quantità,secondo quanto indicato da un’indagine ISTAT divulgata sabato, e ripresa da Reuters.

L’Italia è il principale produttore ed esportatore di prodotti orafi in Europa. L’indagine, messa a punto in occasione della fiera del settore che si tiene a Vicenza annualmente, indica che le esportazioni sono aumentate del 6% in termini di valore, per un totale di oltre 2 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In termini di volumi, le esportazioni sono aumentate del 2,6% per un totale di quasi due tonnellate.

L’indagine è stata compilata con la collaborazione dell’Università di Verona. Il Professor Andrea Beretta Zanoni, intervistato da Reuters, ha commentato: “Il crollo del prezzo dell’oro ha sicuramente aiutato ad incrementare i volumi, ma l’Italia ha fatto bene in alcuni dei propri mercati chiave. Non è la prima volta che vediamo dei segnali di recupero, ma questa volta sembra essere un trend sostenibile.”

Guardando ai singoli mercati, vediamo che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 12%, verso gli Emirati Arabi del 32%. La Francia, tradizionalmente uno dei mercati chiave per l’oreficeria italiana, è stata responsabile per quasi il 25% del volume totale esportato. Per quanto le esportazioni in Cina sembrano invece essere state invariate, quelle verso Hong Kong, tradizionalmente un hub per il mercato cinese, sono incrementate del 20%.

“I nostri esportatori sono presenti in Cina, ma ancora non sono sufficientemente stabili. Per questa ragione un trimestre può essere di grande successo, e quello successivo no” ha concluso Beretta Zanoni.

A cura di BullionVault

10 settembre 2013

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Oro: analisi settimanaleLunedì 09 Settembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

I futures sull’oro hanno chiuso la settimana scorsa in lieveribasso.

Al Comex i prezzi per i contratti con scadenza a dicembreerano scesi fino a 1.361,80 dollari prima di ricominciare asalire fino a +1,35%, chiudendo la settimana a 1.391,70dollari. Nonostante il forte rialzo giornaliero, i prezzidell’oro hanno perso lo 0,25 % settimanale, secondo caloconsecutivo.

La causa dei rialzi del venerdì è stata la pubblicazione deidati economici USA, notevolmente più deboli delle previsioni. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto chel’economia americana ha guadagnato 169.000 nuovi posti di lavoro nel mese di agosto, ben al di sotto dei180.000 previsti dagli economisti.

Il rapporto ha corretto anche la crescita di posti di lavoro del mese di luglio, rivista al ribasso da 162.000 a104.000, e del mese di giugno, ridimensionata da 180.000 a 172.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al7,3%, minimo degli ultimi 4 anni e mezzo, ma il calo è stato in parte dovuto al maggior numero di personeche sono uscite dal computo della forza lavoro.

I dati deludenti hanno convinto gli investitori a rivedere le attese riguardo i tempi di unridimensionamento del QE da parte della FED. La banca centrale ha previsto un incontro per il 17 e 18settembre, in cui farà il punto sull’economia e deciderà le proprie politiche.

Intanto la moneta americana è stata messa sotto forte pressione dalle vendite seguite alla pubblicazionedei dati, favorendo ulteriormente i prezzi dell’oro. L’indice del dollaro è sceso dello 0,6 %, chiudendo lasettimana a 82.18 punti.

I prezzi dell’oro hanno ricevuto un sostegno supplementare dalla preoccupazione per un attacco militarestatunitense contro la Siria. Venerdì scorso il presidente russo Vladimir Putin aveva messo in guardia gliStati Uniti contro il lancio di un’azione militare senza l’approvazione delle Nazioni Unite.

In settimana sarà bene seguire gli sviluppi della vicenda in Siria e la pubblicazione degli altri dati economici,sulle vendite e la fiducia dei consumatori, per cercare di capire quale sarà l’andamento dell’oro.

Altrove sul Comex , l’argento per dicembre è salito del 2,7%, chiudendo a 23,88 dollari con un +1,4%settimanale. Il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,5 %, chiudendo a 3,261 dollari con un +0,7%settimanale.

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sabato 07 settembre 2013CONGIUNTURA. Il rapporto sulle dinamiche strategiche dell´Università

Arrivano segnali positivi nel comparto in crisi da tempo. Padroni del mercato si confermano Cina e India.Flessione invece per gli Stati Uniti

Export vicentino in crescita del 9,7 per cento, anche meglio diquello italiano. E domanda globale di gioielleria in oro inaumento. Non è il caso di cantare vittoria, ma sono numerisenz´altro positivi, quelli del flash report sulle dinamichestrategiche di gioielleria globale, curato dal Polo scientificodidattico studi sull´impresa dell´Università di Verona con sede aVicenza. Numeri che non possono che far ben sperare perVicenzaOro Fall, che aprirà i battenti oggi.DOMANDA GLOBALE. Nel secondo trimestre 2013 la domanda

globale di gioielleria in oro ha registrato una crescita del 37 percento in termini di quantità e del 20 per cento per quantoriguarda il valore sullo stesso periodo dell´anno scorso. Datoparticolarmente significativo, quest´ultimo, proprio alla luce delprezzo dell´oro, diminuito nel secondo semestre del 12 per cento rispetto agli stessi mesi del 2012 e del13,3 per cento rispetto al trimestre precedente. Padroni del mercato si confermano India e Cina, che dasoli rappresentano il 59,3 per cento della domanda, in aumento rispetto a fine 2012 (55,7 per cento).L´India da sola ha una quota di mercato del 32,7 per cento e la sua domanda è ulteriormente cresciuta del51 per cento in quantità e del 33 per cento in valore. La Cina, invece, assorbe il 26,6 per cento del mercatoe la sua domanda sale del 54 per cento in quantità e del 35 per cento in valore.Altri dati significativi sono l´incremento della domanda della Turchia (38 e 21 per cento) cui fa dacontraltare il dato della Russia, +4 per cento in quantità e addirittura 8 per cento in valore, verso la quale,però, l´Anatolia fa da ponte. Sale notevolmente anche la richista di Hong Kong (+66 e +46 per cento).Continua invece la flessione degli Usa, che cresce solo del 2 per cento in quantità e perde l´8 per cento invalore.EXPORT. Se per l´Italia non arrivano segnali incoraggianti dal mercato interno, che nel secondo semestre2013 perde il 9 per cento sullo stesso periodo del 2012, buone notizie vengono dalle esportazioni. Per laprima volta da molto tempo, infatti, il periodo aprile giugno 2013 fa registrare numeri positivi, con un +6per cento in valore e un +2,6 per cento in quantità. In particolare, aumentano le esportazioni verso gli Usa(+12 per cento in valore) e verso gli Emirati Arabi Uniti (+32 per cento).I mercati di sbocco restano quelli tradizionali: gli Emirati che assorbono il 20,97 per cento dell´export invalore (491 milioni di euro da gennaio a maggio) e la Svizzera che detiene il 20,72 per cento (485,4 milioni).Seguono gli Usa, con l´8,76 per cento (205 milioni) e poi Francia (6,47%), Hong Kong (5,13%) e Cina (4,76%).Proprio l´incremento di Hong Kong (+20 per cento) mitiga la sostanziale stabilità della Cina, mentre l´Indiaresta pressoché inaccessibile ai produttori locali a causa dei dazi. Per quanto riguarda invece le quantità, afare la parte del leone è la Francia, con il 23,4 per cento del mercato totale (457 tonnellate). Un discorso aparte merita l´aumento del valore unitario delle esportazioni, in particolare di quelle verso Emirati Arabi

Una modella sfoggia gioielli di design. L´exportdei preziosi è in crescita, così come ladomanda globale.

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Uniti, Germania e Stati Uniti, salito del 3,7 per cento a fronte di un calo del prezzo della materia prima, chesta ad indicare una maggior ricerca di prodotti ad alto valore aggiunto.VICENZA. Segnali positivi si registrano anche per le esportazioni vicentine, salite del 9,7 per cento. Inparticolare gli aumenti sono significativi per quanto riguarda gli Emirati (+63,6 per cento), la Giordania(+67,3 per cento), Hong Kong (+27,9 per cento) e la Svizzera (+25 per cento), mentre cresce solo del 4 percento la richiesta degli Usa e risultano in calo le esportazioni verso Turchia ( 16,6 per cento), Francia ( 36,4per cento) e Cina ( 14 per cento). Restano invece mercati ancora molto marginali la Russia e l´India, cherappresentano rispettivamente lo 0,3 e lo 0,5 per cento dell´export berico. M.E.B.

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L'EXPORT SVIZZERO DEGLI OROLOGI TORNA POSITIVO

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04/09/2013By orafoitaliano

AGGIORNAMENTOMENSILE DEI DATI CONGIUNTURALIa cura di Franco Marchesini.

Per effetto anche del ridimensionamentodella bolla aurifera (Siria permettendo), irecenti dati statistici pubblicati in Agosto2013 (riferiti a Maggio) confermano ilrecupero delle esportazioni di gioielleriaitaliana, già rilevato un mese prima – mentreil mercato interno rimane debole. Si tratta,naturalmente, di un recupero parziale eancora instabile, da analizzare con alcunecautele. Sotto l’aspetto congiunturale, i datiesposti hanno risentito della necessità diricostituzione di scorte nei molteplici anellidella catena distributiva; il periodo in esameè breve e non consente di individuare nelrisultato positivo – che pure c’è stato – unainversione consolidata della decennaletendenza all’arretramento oppure unasemplice battuta d’arresto del ciclo negativo; dal punto di vista metodologico, i raffronti anno suanno non consentono una corretta analisi congiunturale (soprattutto in presenza di cambiamentidi tendenza) in quanto sono la risultante di andamenti diversi nei periodi messi a confronto – nelcaso in esame i primi mesi 2013 e il corrispondente periodo 2012. A rendere sempre complicata lasituazione, il drastico ridimensionamento dell’apparato produttivo italiano e la crescita dellaconcorrenza internazionale. Per contro, come è ben noto, l’offerta italiana può beneficiaredell’attività dei distretti, dove abilissimi maestri artigiani sanno immettere nelle loro creazioni dosicrescenti di valore aggiunto, in grado di aumentare i ricavi complessivi delle aziende produttrici.

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Bene i dati economici, ma tiene l’oroMercoledì 04 Settembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

Dopo i recenti rialzi tengono bene i futures sull’oro, che ieri hannoviaggiato anche sopra i 1.400 dollari nonostante la recentepubblicazione di dati positivi sull’attività manifatturierastatunitense.

L’indice che misura gli acquisti delle imprese è salito ad agosto a 55,7punti, mentre l’attesa era di un calo a 54 punti, lasciando intendereche la ripresa potrebbe diventare sostenibile.

Anche i dati sull’attività manifatturiera cinese sono stati positivi,insieme a quelli di Spagna ed Italia che sono tornate a crescere per la prima volta dal 2011, aiutandol’outlook dei metalli industriali.

In precedenza i prezzi dell’oro erano saliti dopo che un’agenzia di stampa russa aveva parlato di un lanciodi razzi nel Mediterraneo. Israele aveva dichiarato in seguito che si trattava di un test missilistico congiuntocon gli Stati Uniti effettuato nella zona.

La notizia, però, ha riportato l’attenzione sul Medio Oriente, dove si tiene d’occhio la situazione dicrescente tensione tra Stati Uniti e Siria, quando è sembrato che il governo di Obama fosse vicino adun’azione militare contro quello di Bashar al Assad.

Ma i prezzi si sono ridimensionati dopo che il presidente statunitense ha detto di voler ottenerel’approvazione da parte del Congresso prima di ordinare un attacco militare contro la Siria.

La decisione sarà presa non prima del 9 settembre, quando i legislatori americani torneranno dalla loropausa estiva.

Per completare il quadro sull’oro, le partecipazioni nell’SPDR Gold Trust sono rimaste stabili, dando uncerto supporto al metallo giallo.

Secondo gli analisti di Commerzbank «Finora, il prezzo dell’oro sta reggendo abbastanza bene,nonostante i buoni dati economici ed un dollaro più solido. Sta trovando sostegno sia dai rischi geopoliticiin corso che da parte degli investitori che di recente avevano nettamente incrementato le loro puntate alrialzo».

«Almeno psicologicamente, gli imminenti scioperi nel settore delle miniere d’oro del Sudafricadovrebbero fornire ulteriore sostegno ai prezzi, non solo all’oro ma anche ai metalli del gruppo delplatino».

Gli scioperi sono iniziati ieri e si preannunciano ad oltranza, vista l’attuale distanza tra la posizione deisindacati e quella delle compagnie minerarie.

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del 4 Settembre 2013

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del 3 Settembre 2013

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ESPORTAZIONI ORAFO GIOIELLIERE: CONFERMATO TREND POSITIVO3 Settembre 2013

Secondo l’analisi dei primi cinque mesi dell’anno prodotta dagli esperti di ASI, i valori nominalisono aumentati del +5,7% rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. In termini reali (alnetto del ridimensionamento della bolla aurifera e di altre materie prime preziose) la crescita è piùconsistente, dell’ordine del +10% circa. E’ questo un risultato indotto dal riavviarsi della domandamondiale di gioielleria che ha fatto seguito al ridimensionamento del boom dei corsi dell’oro.Secondo il World Gold Council, infatti, l’attività dell’industria orafa mondiale è cresciuta nelsecondo trimestre del 2013 del +36,8% in quantità (tonn.) e del +20,2% in valore (dollari) rispettoal corrispondente trimestre di un anno prima.

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Lunedì 02 Settembre 2013 Scritto da Pericle Cenci

, segnando un .

Adesso prende una pausa e per proseguire il rialzo è ;ma è che (linea orizzontale rossa).

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del 31 Agosto 2013

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del 8 Agosto 2013

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Balduino Ceppetelli

MILANOI prezzi dell'oro, nonostante il timido recupero di ieri, restano deboli e vulnerabili a possibili nuovi ribassi. Ieri a Londra la 2° fixing il metallo prezioso è risalito a 1.282,5 dollariper oncia, ma resta vicinissimo ai recenti minimi da ben 34 mesi; da gennaio il calo è stato di circa il 25 per cento.La situazione sta rendendo la vita difficile ai grandi produttori minerari, che soffrono un forte calo di fatturato e che vedono scivolare i propri titoli in Borsa. E che, dopo esserestati costretti a pesanti svalutazioni di asset (come per esempio il colosso canadese Barrick Gold e quello statunitense Newmont) stanno correndo ai ripari con ampieriorganizzazioni e tagli di costi.Le ultime notizie al riguardo giungono dal Sudafrica, dove il colosso locale AngloGold Ashanti, terzo gruppo aurifero al mondo, alla luce di una trimestrale assai deludente(l'ultima riga del bilancio è finita in rosso), si è detto pronto a portare avanti un programma con drastici tagli dei costi, a ridurre la forza lavoro e a ridimensionare i dividendi. Unadecisione obbligata viste anche le perfomance di Borsa: ieri a Johannesburg il titolo è sceso ai minimi da 12 anni, perdendo circa il 6% e chiudere a ben sotto la soglia dei 12 rand(solo a inizio anno veniva scambiato sopra quota 26,50). Risultati simili, anche se in Paese differenti, sono quelli delle rivali Barrick Gold, i cui titoli a Toronto da inizio anno sisono quasi dimezzati. Lo stesso per Newmont, che ieri a Wall Street è stata scambiati poco sotto i 27 dollari, contro i 45 di inizio anno.AngloGold, che possiede giacimenti in molti paesi del mondo, dal Sudafrica alla Repubblica Democratica del Congo e all'Australia, vuole ora ridurre di 2mila addetti la propriaforza lavoro. «Abbiamo preso questa decisione per prepararci ad affrontare una fase caratterizzata da prezzi dell'oro estremamente volatili», ha detto il ceo SrinivasanVenkatakrishnam (chiamato più semplicemente Venkat), che da maggio a preso il posto di Mark Kutifani, passato alla Anglo American. L'obiettivo, ha spiegato Venkat, èdimezzare i costi aziendali entro il 2014; e dimezzati sono già stati quelli relativi alle esplorazioni per il 2013. Le spese produttive nel secondo trimestre hanno infatti viaggiato inmedia a 898 dollari per oncia, un livello in linea con gli obiettivi e inferiore al trimestre precedente. Tuttavia se si considerano anche le spese per lo sviluppo delle miniere (circaun miliardo di dollari per i giacimenti di Tropicana e di Kibali, sviluppata assieme a Rangold) la spesa media per oncia supera ampiamente l'attuale prezzo spot del metallo giallo.Quindi, a questi prezzi, si lavora in perdita.Da ricordare che AngloGold Ashanti, come altre società mineraria australiane, ha visto i costi del lavoro salire velocemente a causa della tante rivendicazioni dei minatori. Ilgruppo, sempre per contenere le spese, ha inoltre deciso di chiudere alcune miniere marginali in Sudafrica, dove – ha sottolineato Venkat – è stato tagliato il budget di quest'annoa 1,9 miliardi di dollari, 150 in meno di quanto previsto.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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del 7 Agosto 2013

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Balduino Ceppetelli

MILANOProsegue il ridimensionamento dei prezzi dell'oro. Dopo le fiammate di un paio di settimane fa, quando a Londra venne toccata la soglia dei 1.340 dollari l'oncia, ieri il metallogiallo ha accusato un nuovo scivolone per chiudere al 2° fixing a 1.280,5 dollari, l'1,9% in meno della seduta precedente. Ribassi analoghi a New York, dove la prima posizione difuture è stata scambiata attorno a 1.284 dollari, con ribassi nell'ordine dell'1,5% rispetto a lunedì. A deprimere il settore stanno contribuendo diversi elementi. Gli stessi peresempi che stanno frenando la corsa di Wall Street, ossia i timori di un assottigliamento del programma di acquisto di bond (ossia la "riduzione graduale" del piano di iniezionemonetaria varato lo scorso anno). Preoccupazioni che sono state confermate confermate dalle dichiarazioni del governatore della Fed di Dallas, Richard Fisher. Da nondimenticare poi che i ribassi vengono alimentati dal rafforzamento del dollaro – che rende gli acquisti più cari in moltissimi dei grandi importatori del settore, India su tutti – edai programmi di vendita automatici che scattano sotto detrminate soglie di prezzo. I continui segnali sul rafforzamento della ripresa economica potrebbero spingere gli investitoria cambiare strategie, indebolendo il ruolo di «bene rifugio per eccellenza» del metallo prezioso.Difficile fare previsioni sulla direzione del mercato almeno nel breve periodo. «È arduo riuscire a leggere con precisione i movimenti dei prezzi nel mesi estivi – ha commentatoRoss Norman, ceo della Sharps Pixley – quando forti oscillazioni possono verificarsi in presenza di modesti volumi di scambi. Comunque penso che le quotazioni del metallo giallopossano, almeno nel breve, sperimentare ulteriori indebolimenti».Da non dimenticare inoltre che la domanda di oro sul mercato fisico resta a livelli "insoddisfacenti". Basti pensare la frenata degli acquisti in India – il maggior consumatore delcomparto – dove il Governo ha recentemente e nuovamente alzato i dati all'import. La Cina poi in giungo ha ridotto del 4% le sue importazioni di oro da Hong Kong, suo fornitore"chiave".Una mano al riequilibrio del comparto sembra arrivare invece, oltre che dalla frenata in atto nel settore minerario, anche dal settore del riciclo. Il World Gold Council ritieneinfatti che la recentissima a ampia flessione dell'attività di riciclo dal settore del gioiello possa aiutare a rendere meno pesante il surplus di offerta che grava sul mercato e dare"una mano" alla ripresa dei prezzi. Da ricordare infatti che sul mercato quest'anno sono state "riversate" circa 650 tonnellate di oro derivante soprattutto da disinvestimenti daparte di grandi fondi. L'offerta di oro "riciclato" – secondo le stime del Wgc – quest'anno rischia infatti di scendere di 300 tonnellate, rispetto alle 1.600 calcolate per il 2012.«Molte persone – ha spiegato Marcus Grubb, responsabile investimento al Wgc – visti i prezzi bassi preferiscono non vendere i propri gioielli per fare cassa» in attesa di "tempimigliori". Per contro i grandi acquirenti – sempre India e Cina – rinviano gli acquisti sperando di "spuntare" condizioni più favorevoli.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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del 3 Agosto 2013

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3 agosto 2013

di Sissi Bellomo

Il recente recupero dell'oro, che ha permesso alle quotazioni di riconquistare quota 1.300 dollari – livello che è stato mantenuto anche ieri, dopo una breve caduta a 1.280 $/oncia– è stato guidato da movimenti speculativi, più che da una corsa all'acquisto di metallo fisico, fattore che era invece stato determinante per il rimbalzo dopo il crollo dei prezzi, inaprile. Oggi la domanda fisica appare poco brillante, non solo in India, dove il Governo ha dato un nuovo giro di vite sull'import, ma anche in Cina. Eppure, la fiducia nei confrontidei consumi asiatici è più viva che mai, almeno a giudicare dal ritmo con cui si moltiplicano i nuovi caveaux per la custodia di metalli preziosi.Solo questa settimana a Singapore sono stati inaugurati due nuovi depositi, capaci di contenere rispettivamente 50 tonnellate di oro e 200 d'argento. La prima struttura è fa capoall'Australia & New Zealand Bank (Anz), banca che distribuisce il 15% della produzione aurifera globale, a clienti che comprendono anche banche centrali e fondi sovrani, e che sivanta di essere fra i primi tre fornitori della Cina. «Non c'è nulla che indichi una possibile inversione di tendenza rispetto alla forte domanda fisica», assicura Eddie Listorti,co-responsabile della divisione Fixed income, valute e materie prime di Anz. «L'oro per alcune banche centrali rappresenta una piccola parte delle riserve. Pensiamo che in questosettore ci sia spazio di crescita».La banca australiana, che non a caso è molto più rialzista di altre (si aspetta che il lingotto risalga a 1.400 $/oz nel 2014 e 1.500 $ nel 2015), non esclude di aprire ulteriori caveauxa Singapore o in altre aree dell'Asia, oltre a quelli che già possiede a Perth, Zurigo e Hong Kong.A onor del vero le statistiche ufficiali mostrano che le banche centrali, pur restando acquirenti nette, nel 2013 hanno rallentato l'accumulo di riserve auree. Il settore non è peròl'unica possibile fonte di domanda. È per rispondere soprattutto alle esigenze dei risparmiatori, in un'area dove le persone ad alto reddito sono sempre più numerose, cheMalca-Amit Global ha aperto – sempre a Singapore – un nuovo deposito da 200 tonnellate, tutto dedicato alla custodia di argento: un metallo i cui Etf, a differenza di quellisull'oro fisico, non hanno visto calare il patrimonio. Malca-Amit, specializzata in soluzioni per la custodia e il trasporto di preziosi (non solo metalli, ma anche diamanti e opered'arte), afferma che il nuovo spazio è già stato noleggiato per un terzo ed era comunque assolutamente necessario, anche perché gli altri 5 caveaux che possiede a Singapore sonogià tutti pieni d'oro.A Singapore dal mese scorso custodisce oro anche la svizzera Ubs, che si aggiunge ad altre banche già presenti da tempo, tra cui JpMorgan e Deutsche Bank. Una parte dei lingottipotrebbe comunque non rappresentare nuova domanda, ma essere stata solo trasferita da altri luoghi di custodia: il Governo di Singapore ambisce a trasformare la città Stato inun hub dell'oro, portando dal 2 al 15% la percentuale di lingotti che vi transitano, e nel 2012 ha abolito una tassa del 7% sugli investimenti in metalli preziosi.

3 agosto 2013

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Fisco

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Diffusione: 267.228

Lettori: 907.000

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

ECONOMIA E POLITICA 11

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SETTORI 28

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Compro Oro

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Martedì 10 Settembre 2013

CRONACA | CasertaI Carabinieri della Compagnia di Caserta, a seguito di una complessa ed articolata attività d'indagine,

protrattasi da circa un mese ad oggi, hanno sottoposto a controllo amministrativo tutti i rivenditori c.d."compro oro" presenti nel territorio di competenza, al termine del quale sono emerse numerose infrazioniamministrative e penali. In particolare sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria due coniugi, titolari dilicenza ed esercenti in due negozi del capoluogo, in quanto resisi responsabili del reato di ricettazione,poiché in qualità di titolare e rappresentate del negozio compro oro, sono stati trovati in possesso dinumerosi oggetti e preziosi in oro, per un peso complessivo di circa 850 grammi, di presunta provenienzaillecita. Infatti né l'uomo, D.M.M. classe 66 di Napoli, né la consorte, S.K. classe 78 di origini ucraine, hannosaputo fornire valide motivazioni ai militari dell'Arma circa il possesso e la relativa provenienza dei moniliin gran parte esposti in vetrina ed altri custoditi in un mobile del negozio. I militari operanti hannoimmediatamente interessato l'autorità competente richiedendo la revoca per il citato D.M.M., al qualeinfatti, nel giro di brevissimo tempo, è stato notificato l'avvio del procedimento.Nel mirino dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta sono finiti anche ititolari di altri due negozi compro oro del centro cittadino. In questa circostanza G. R. classe 70 dellaprovincia di Frosinone e V.D. classe 57 di San Nicola la Strada, i quali esercitavano il commercio di oggettipreziosi avvalendosi di persone gravate da numerosi precedenti di polizia e non autorizzate dallacompetente autorità amministrativa.Nel corso della medesima attività, estesa oltre alla città di Caserta, anche ai comuni di Casagiove e Caiazzo,sono stati interessati altri ben 7 titolari di negozi compro oro ai quali sono state contestate altrettantesanzioni amministrative, per un importo complessivo di euro 2.156,00, poiché gli stessi hanno omesso diindicare nel prescritto registro le operazioni di vendita dei preziosi acquistati in ragione della propriaattività. A seguito degli illeciti riscontrati, i militari operanti hanno ottenuto e notificato un provvedimentodi sospensione della licenza, per giorni 60, a carico del titolare di un esercizio commerciale sito in Caserta,nonché notificato l'avvio del procedimento per la revoca della licenza nei confronti di ulteriori 5 esercenti.Gli accertamenti esperiti dai militari si sono principalmente soffermati sulla regolarità degli strumenti diprecisione per pesare i metalli preziosi, nonché sul riscontro delle annotazioni apposte sul registro di caricoe scarico della merce. I controlli posti in essere dai militari di Caserta sono solo un ulteriore anello che siaggiunge alle numerose attività ed indagini realizzate allo scopo di contrastare i reati predatori (furti inabitazione, rapine e scippi), in quanto spesso i preziosi trafugati finiscono nelle mani di ricettatori "senzascrupoli" che in qualche modo devono reimmetterli sul mercato.

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Compro oro: emergono altre irregolaritàLunedì 09 Settembre 2013 Scritto da Greta Milici

La scorsa settimana i militari della Guardia di Finanza appartenentialla Compagnia di Cuneo hanno concluso una serie di accertamentinei riguardi di due Compro oro, mirati al controllo della quantità edella legittima provenienza dei monili presenti nei punti vendita.

Al termine delle operazioni sono state contestate delle vendite innero di brillanti, zaffiri, rubini e altre pietre preziose normalmenteincassati o incastonati nei gioielli che erano stati ceduti in assenza difatture.

Altre rilevazioni sono state effettuate sul regime fiscale delle cessioni di oro usato. I militari hanno ritenutoerronea l'applicazione del reverse charge per alcuni monili che non erano in realtà rottami di metallipreziosi, ma dovevano essere trattati come oro vecchio applicando quindi il regime del margine.

Inoltre i titolari degli esercizi commerciali provvedevano, in violazione della normativa di settore, afondere autonomamente i monili senza essere in possesso dell'autorizzazione, per poi rivenderli allefonderie autorizzate sotto forma di lingotti di maggior purezza.

Questi controlli si aggiungono ad altri interventi che già avevano portato alla luce numerose cessioni innero di preziosi.

Fino ad ora gli interventi della Guardia di Finanza nei confronti dei Compro oro di Cuneo e provincia hannoconsentito di recuperare a tassazione circa 574.000 euro di imposte dirette e circa 278.000 euro di IVAdovute.

Sempre la scorsa settimana anche a Padova sono stati presi di mira i Compro oro, questa volta daglioperatori della Polizia di Stato.

Sospensione dell'attività per 15 giorni e multa da 2.000 euro per l'esercizio di via Ariosto 48, il più grandedi Padova.

Le sanzioni sono state frutto delle irregolarità rilevate nella tenuta dei registri e nella mancata osservanza del previsto periodo di fermo, prima della reimmissione sul mercato, dei gioielli acquistati daiCompro oro. Contestata inoltre la reiterata assenza del titolare dell'esercizio.

Altra situazione quella riscontrata invece per i due Compro oro di galleria Storione e piazza delle Erbe,gestiti dallo stesso imprenditore.

In questo caso una colf che prestava servizio in una villa di Teolo aveva rubato anelli e collane per circa 3mila euro, rivendendoli poi al negozio di galleria Storione per 800 euro: il titolare e la commessa sono statidenunciati per ricettazione. All'accusa si aggiungono la chiusura dei negozi per 30 giorni e due multe da 2mila euro l’una.

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Accusati di acquisti di gioielli in nerodai cittadini e fusione irregolare dilingotti oltre che di evasione fiscaler. s.

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Negli spot dei «compro oro» le speranze tradite del PaeseNessuno discute la buona fede, ma ci vuole sensibilità. La crisi rimpingua gli incassi

Un «Compro oro»«Più Leali di così». Il cantante Fausto Leali ci ha messo la faccia, è il caso di dirlo, per sponsorizzare una catena di negozi di «compro oro». Ma anche Renato Pozzetto non è da meno. In uno spot che reclamizza un marchio dei «compro oro» recita la parte del nonno che si è venduto un orologio regalatogli dal figlio per comprare i doni di Natale ai nipoti. In un altro, sempre in coppia con il figlio, sostiene di essersi sbarazzato di qualche «cianfrusaglia d'oro» per acquistare un megaschermo: «Così

quando sono a casa, anziché aprire il cassetto e guardare l'oro, guardo il televisore e mi diverto di più».

Beato lui che si diverte, perché i negozi di «compro oro», spuntati come funghi, sono uno dei segnali più laceranti della difficoltà che il Paese sta attraversando. Un italiano su quattro si è rivolto a un «compro oro nel 2013. Lo evidenzia il Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes: in un anno, la percentuale è salita dall'8,5% al 28,1%. La crisi rimpingua gli incassi, i negozi del settore sono in crescita e la criminalità ha fiutato il business con una rete sempre più estesa di attività illecite. Lo confermano i dati della Guardia di finanza: nel 2013 sono stati arrestati 52 responsabili di traffico di metalli preziosi, oltre il 200% in più rispetto all'anno precedente.

Molte famiglie sono costrette a vendere gli anelli, le collanine, gli orecchini, gli orologi conservati per molti anni come piccolo tesoro di famiglia, spesso dall'alto valore simbolico. Le difficoltà economiche, il bisogno di denaro contante per arrivare a fine mese fanno sì che persone senza scrupoli ne approfittino per traffici illegali. E i poveri cristi che si vendono l'oro non lo fanno certo per portarsi a casa un nuovo televisore!

La figura del testimonial, una sorta di garante della pubblicità, è proprio quella di connotare positivamente un servizio davanti agli occhi «ingenui» del consumatore. Nessuno mette in discussione la buona fede di Leali o di Pozzetto (su grandi manifesti stradali sono apparsi anche Anna Falchi, Fabrizio Corona, persino, a sua insaputa, papa Francesco...) né la legittimità delle catene reclamizzate, ma un po' di sensibilità in questi casi non guasterebbe. Oro fa oro, ma lealtà fa lealtà.

1 settembre 2013 | 10:27

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del 24 Agosto 2013

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Settore e Moda

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italiano, che vive - oramai da un tempo troppo lungo - una preoccupante crisi di identità.

La Commissione Studi dell’ARRO-Associazione Regionale Romana Orafi aveva sollevato l’argomento con la prima Conferenza di Sistema, tenutasi presso il MAXXI di Roma nel Giugno 2011, il cui titolo “Intorno al gioiello - Esperienze del contemporaneo nella strategia dell’ornamento” evidenziava la necessità di fare chiarezza sul termine “gioiello”, termine che l’ARRO denunciava essere stato oggetto di svilimento e manipolazione da parte di un crescente numero di figure professionali esterne al comparto (soprattutto architetti e designer). Da quell’appuntamento si è avviato un animato dibattito nel quale designer, autori, critici ed operatori si producevano nelle più fantasiose definizioni,

Nell’annuale studio Confindustria/Prometeia presentato a Milano lo scorso Maggio si evidenziano previsioni di aumento per i beni di fascia medio-alta (escluso il segmento del lusso) nell’alimentare, nell’arredamento, nell’abbigliamento e tessile casa, nelle calzature, nell’occhialeria e nell’oreficeria-gioielleria, di 4,4 miliardi di Euro, raggiungendo a 14,4 miliardi.

Il rapporto Prometeia diffuso dal Centro Studi di Confindustria si basa sulla potenzialità italiana di esportare il “bello e ben fatto” nel mondo. La premessa di Edoardo Nesi rivela che i prodotti “belli e ben fatti” crescono soprattutto nei nuovi mercati, cioè nei trenta Paesi emergenti più dinamici, che offrono vasti potenziali bacini di consumo grazie all’ampliamento della propria classe benestante.

spesso funzionali a giustificare la propria personale relazione con il mondo dell’ornamento. Così, a detta di costoro, il gioiello non doveva avere limiti di sorta. Gioiello diveniva tutto ciò che si poteva indossare, spesso anche ciò che non si prestava ad essere indossato, fatto dei materiali più eterogenei, compresa la carta, la plastica e le essenze organiche, come se questi materiali fossero la nuova frontiera della ricerca d’avanguardia.

A fronte di una crescente forma di perdita delle conoscenze per le raffinate tecniche orafe manuali, l’illusoria tecnologia digitale consentiva a molti designer di misurarsi con la forma-gioiello, con gli esiti discutibili che oggi pervadono il mercato di massa. La mutazione antropologica dell’oggetto-gioiello si compiva irrimediabilmente con

Nel rapporto spicca la sezione relativa ai prodotti di oreficeria e gioielleria che promette per il 2018 un aumento di importazioni per i nuovi mercati di 12.1 miliardi di euro, quasi 4.5 in più rispetto al 2012. Un aumento che sfiora il 60% in sei anni, il doppio rispetto alla crescita attesa nei paesi maturi, e che permetterà ai nuovi mercati di aumentare di 4 punti la propria incidenza sull’import mondiale arrivando fino al 34%.Saranno, quindi, i nuovi mercati a trainare le importazioni mondiali di gioielli, potendo beneficiare del progressivo miglioramento del potere di acquisto dei consumatori e della conseguente maggiore richiesta di prodotti voluttuari, da ostentare come status symbol.

E qui si pone la necessità di riaprire l’analisi che riguarda il comparto del gioiello

RAPPORTO PROMETEIA:

per i prossimi sei anni si prevedono straordinarie nuove possibilitàdi sviluppo nei mercati emergentiper prodotti belli e ben fatti (BBF)Made in Italy.

Il mercato definisce (finalmente) IL GIOIELLO

di Claudio Franchi

Federpietre Informa // IN REDAZIONE

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l’arroganza pretestuosa di abili professionisti della manipolazione. La società liquida dipinta lucidamente da Bauman, secondo la quale l’esperienza delle professioni nobili nel nostro tempo veniva superata dall’isterismo tecnologico, trovava la propria applicazione anche nel mondo del gioiello.

Ora, il rapporto Prometeia, elaborato da Associazioni di settori interdisciplinari, Centro Studi Confindustria, Area Europa e internazionalizzazione Confindustria, Anica, Aie e con il supporto dell’ISTAT, ci consente di fare chiarezza - speriamo una volta per tutte e con buona pace dei cosiddetti “esperti” - su cosa sia il “gioiello”, come viene percepito dai mercati che ne determinano l’attenzione. Il rapporto in tal senso parla chiaro e non può essere motivo di libere e fantasiose interpretazioni.

Per i nuovi consumatori la motivazione principale che guida l’acquisto rimane l’ostentazione, in quanto il gioiello rappresenta uno strumento per segnalare il prestigio sociale recentemente raggiunto; per questo motivo nei nuovi mercati i consumatori ricercano prevalentemente prodotti griffati, di qualità elevata, di alto prestigio e purezza dei materiali preziosi.“Qualità elevata” si riferisce in tutta evidenza all’aspetto manifatturiero (ben fatto) e segnatamente, per il prodotto italiano, alla concezione di cultura artigianale sofisticata che fa la differenza rispetto alla meccanizzazione omologante. Trasferire il concetto di ben fatto dal processo manuale a quello di tecnologia digitale equivale a privarsi di una qualità unica e non esportabile, mentre con

Ma il report Prometeia dice di più: gli acquisti di oreficeria-gioielleria scontano la debolezza dei redditi delle famiglie nel mercato interno e sono penalizzati anche dallo spostamento delle preferenze verso il segmento del bijoux (comparto escluso dal perimetro BBF).Il rapporto definisce bijoux, quindi, l’intera categoria dell’ornamento alternativo al “gioiello”, anzi, non prevede per il bijoux la qualifica di BBF (Bello e Ben Fatto) perché non collocabile nella categoria di prodotti caratterizzati da una estetica definita in termini di equilibrio, assonanza e armonia (il bello) e da qualità di eccellenza costruttiva (ben fatto) conseguenza dell’abilità metallurgica

la tecnologia digitale quel gap si annulla.È molto più facile far lavorare una macchina (e farla lavorare dovunque), mentre ben più difficile è possedere l’esperienza di manualità tecnico-costruttiva nell’arte orafo-gioielliera (e questa qualità è in relazione ad un territorio).L’altro aspetto non da poco, che speriamo possa finalmente zittire i propositori confusionari del cosiddetto “gioiello contemporaneo”, è da individuarsi nel concetto di “purezza di materiali preziosi”, concetto che prende le distanze dall’uso dei materiali eterogenei: il gioiello è prezioso e non si faccia ulteriore confusione!

(fatta con la materia preziosa).

Se non fosse sufficiente, la relazione relativa al gioiello fornisce anche un dato maggiormente esaustivo nel senso della corretta definizione di “gioiello”, quando rivela che la disattenzione per il gioiello in Italia è legata non solo alla crisi degli ultimi anni, ma anche all’affermarsi tra i consumatori dei mercati maturi della concezione del gioiello come accessorio moda, con elevato contenuto innovativo e di design. Proprio le forme dell’isterismo innovativo, determinate dall’invasività dei designer che si cimentano nel gioiello con la presunzione di conoscerlo, hanno provocato il depauperamento del gioiello propriamente detto, trasformandolo in un accessorio, prodotto che permette sicuramente maggiori spazi di sperimentazioni estetiche, ma che non può certo essere definito “gioiello”.

Direi che il rapporto Prometeia fornisce - finalmente - non solo la possibilità di disegnare i corretti confini di un prodotto che culturalmente e storicamente non dovrà più essere confuso, promette anzi una nuova rinascita a livello internazionale nel prossimo futuro.Per tale ragione inviterei sommessamente i maggiori responsabili dell’attuale stato confusionale a meditare profondamente sui danni compiuti in questi anni. Mi riferisco alle istituzioni del comparto, alle associazioni, agli enti espositivi, a critici ed esperti, alle scuole, insomma ai tanti “disattenti” che hanno rinunciato a perpetuare i fasti ereditati dalla storia per incuria,

incapacità, presunzione, logica di basso profilo commerciale, interessi particolaristici. Troppo a lungo abbiamo assistito a campagne di promozione travestite da “eventi culturali” - soprattutto in importanti spazi fieristici nazionali di interesse internazionale - dove le merci più disparate venivano presentate come gioielli in nome di esigenze di innovazione e presunti nuovi bisogni del mercato.

È giunto il momento di riprenderci il nostro mondo, liberandoci degli scintillii falsi e illusori, dei geni del design omnicomprensivo (spesso trasformati in presuntuosi indicatori di improbabili tendenze), dei critici autoreferenziali che non sanno cosa voglia dire saper trasformare la materia nobile e pregiata.Nell’attuale panorama di perdurante e grave crisi si apre finalmente un’opportunità reale e percorribile: una finestra che preannuncia un orizzonte sereno di potenzialità promettenti. Opportunità che non ci viene restituita dalla politica, ci viene sollecitata dalle persone, perché la percezione dell’unico e del bello parte dalla nostra mente, nonostante in molti abbiano tentato (e tenteranno ancora) di confutare questa irrinunciabile verità.

Ritorniamo a fare gioielli, promuovendo la cultura dei territori e delle abilità manuali, di una forma di creatività che tenga conto del mestiere: restituiamo il gioiello agli artigiani e ai veri e unici conoscitori.Gli altri, coloro che in questi tempi hanno coltivato l’illusione di potersi cimentare con una forma così nobile di bellezza senza conoscerne la storia, si occupino d’altro, per favore.

« È stato definito “gioiello” tutto ciò che si può indossare e spesso anche quello che non si presta ad essere indossato. »

Federpietre Informa // IN REDAZIONE

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L’ULTIMO SALUTO A STEFANO RICCI

Scritto da: Federpreziosi - 2 settembre 2013

Una persona, un professionista, un personaggio che ha avuto un significativo ruolo nell’ambito della cultura e del “mestiere” orafo e che indubbiamente ci mancherà: Stefano Ricci è scomparso alla fine di Agosto.

Architetto, designer, definiva la sua professione “creatività organizzata”, vale a dire una creatività generata e stimolata dalle esigenze produttive e di marketing. Era impegnato anche nel campo della formazione come docente di Design del Gioiello, dell’Orologio e dell’Accessorio Prezioso. Strenuo e a volte irruento sostenitore di quanto sia essenziale uscire dalla progettazione tradizionale per mantenere il primato della gioielleria italiana esaltando gli elementi emozionali di cui è ricco il nostro Paese, il pensiero dominante nelle sue battaglie professionali era la promozione della cultura del progetto.

Il suo modo di pensare e il principio ispiratore di tutto il suo lavoro ben si riassume in questa definizione “Il design è un sistema che mette in rapporto la produzione con gli utenti, occupandosi di ricerca, innovazione e ingegnerizzazione per dare funzionalità, valore sociale e significato culturale ai beni e ai servizi distribuiti sul mercato”.

Una filosofia che appare evidente in tutte le sue opere, caratterizzate da un’impronta e da una progettualità assolutamente personali ed inconfondibili, se pur sviluppate sempre in stretta sintonia con le esigenze e il mood delle importanti aziende con le quali ha collaborato in oltre trent’anni.

Ciao Stefano!!

http://www.federpreziosi.it/lultimo-saluto-a-stefano-ricci/

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The Elementiun, l’eleganza è perfezione

Pubblicato il 12 settembre 2013 da redazione1 | Alta orologeria

Diamanti incastonati, cassa in argento e cinturino in vitello…

Il brand d’alta orologeria U BOAT non pone limiti alla creatività, dal classico acciaio al più tecnologicomagnesio, dal carbonio al bronzo, passando per oro e argento. Un esempio perfetto è il Flightdeck THEELEMENTIUM in puro argento non rodiato.

La collezione di orologi Flightdeck proviene direttamente dal passato, ricorda gli altimetri che eranoutilizzati sugli aeroplani militari degli anni ‘20. Italo Fontana, mente creativa U BOAT, stava visitando unavecchia portaerei e rimase colpito dalle somiglianze fra le apparecchiature di rilevazione poste sul pannellodi controllo della nave e quelli sugli aerei per il decollo e l’atterraggio. Nel modello THE ELEMENTIUM lacassa è stata parzialmente forata in modo da creare delle piccole crepe all’interno dell’argento 925, inmodo da incastonare 204 preziosissimi diamanti neri e marroni.

Il quadrante si presenta nero in fibra di carbonio, con indici in rilievo e sfere beige, dotato di vetro inzaffiroanti graffio. L’elegante cinturino in pelle di vitello nero, con pregiata decorazione in argento ediamanti neri. In puro argento non trattato e con pulsanti crono in argento, la cassa.

Jacopo MARCHESANO

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Giovedì 12 Settembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Sabato 7 settembre alle ore 11 è stata inauguratapresso il la prima

personale dell’artista veneta.

La è conosciuta nel panorama italiano con ile risulta già vincitrice in ben due

categorie al concorso nazionale Bijoux d’Autore 2012,essendosi classificata seconda nell’edizione del 2011.

Il titolo della mostra è “ ” e sarà possibile prendere visione delle opere.

L’artista esprime in ogni sua creazione un profondo , dettato da un costante, da tutelare ed apprezzare.

Eleonora ha acausa del costo che l’estrazione dei metalli preziosi comporta perl’ambiente e per questo ha scelto di realizzare

, per la salvaguardia dei doni di madre natura.

«Penso sia necessario riutilizzare ciò che abbiamo già a disposizioneinvece di intaccare ulteriormente le ricchezze del nostro pianeta», haaffermato Eleonora Battaggia, «per questo, nella mia continua ricercadi materiali con cui esprimermi, mi rivolgo soprattutto al recupero eal ».

Il margine rappresenta la prospettiva che si ha rimanendo sul bordo,mantenendo il giusto distacco critico di chi sa e vuole accrescere lapropria conoscenza senza porsi al centro dell’attenzione.

, espresse dauno stile unico contraddistinto da una straordinaria perizia artistica.

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11/09/2013

By orafoitaliano

E’ partito il 6 Settembre scorso il tour di Only Watch 2013, manifestazione biennale organizzatadall’Associazione Monegasca contro la Distrofia Muscolare, con il patrocinio del Principe Alberto IIdi Monaco. La mostra farà il giro del mondo passando per Singapore, Hong Kong, Shanghai,Pechino, New York e Ginevra, per poi approdare al Monaco Yacht Show dal 25 al 28 Settembre,giorno in cui saranno battuti all’asta pezzi unici di alta orologeria realizzati appositamente per lamanifestazione e i cui proventi andranno a finanziare la ricerca sulla Distrofia Muscolare diDuchenne. A Only Watch 2013 hanno aderito 33 tra i più prestigiosi marchi dell’alta orologeria –da Blancpain a Corum da Richard Mille a Bell & Ross fino a Van Cleef & Arpels. Nella foto: il retrodell’orologio Ti Bridge 3 Day Power Reserve di Corum. In titanio eoro rosa, reca l’incisione di Esculapio e del serpente avvolto sulsuo bastone, simbolo della medicina.

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Amfitheatrof alla guida creativa di Tiffanymercoledì, 11 settembre 2013

Nuovo direttore creativo per Tiffany. Il marchio newyorkese digioielleria ha chiamato al timone stilistico FrancescaAmfitheatrof, che rivestirà la carica di responsabile del designdi tutte le categorie di prodotto, dopo un vuoto di quasiquattro anni dall’addio del suo predecessore John Loring, incarica dal 1979.

Designer di gioielli e di argenteria, Amfitheatrof ha giàlavorato per Chanel, Fendi e Marni e ha venduto le propriecreazioni anche al Moma di New York.

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Mercoledì 11 Settembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Una tradizione da confermare ed uno status da rafforzare. L’in ambito internazionale non si limita solo alla

questione economica, visto che il paese dell’ex Unione Sovietica èintenzionato ad irrobustire la propria posizione anche nel

, rispolverando gli antichi fasti che risalgono aitempi del celebre .

Proprio il tema dei preziosi sarà uno dei profili di maggior interessenel che si terrà

.

La Russia, del resto, è ormai da anni . Logico, quindi,pensare ad un rafforzamento riguardo al settore delle gioielleria, anche se secondo gli esperti, per ottenereun sostanziale balzo in avanti bisognerà prima risolvere una serie di problemi legati principalmente alpromulgamento dell’immagine.

L’obiettivo appare alla portata, visto che l’ vanta una tradizione consolidata, con alcunemaestose creazioni che risalgono addirittura al trionfale successo ottenuto alla prima Esposizione mondialedi gioielleria, svoltasi a Londra nel 1851. Non bisogna ad ogni modo andare così indietro nel tempo pertrovare menzioni degne di nota: negli ultimi 20 anni il settore della gioielleria in Russia ha raggiunto

, riportando alla luce alcune tecniche artigianali che sembravano ormai perdute.

Le ultime creazioni hanno addirittura superato il talento degli antichi orafi, come gli arredi sacri per ilTempio di Cristo Salvatore, riprodotti mediante un lavoro specifico di altissimo profilo. Il grande lavorosvolto dagli artigiani porta la Russia a competere per le posizioni d’eccellenza nelle più grandi fiereinternazionali dedicate al settore, come quelle di Vicenza, Basilea, Berlino e Hong Kong.

Negli ultimi anni sono stati : nel 1996 il gioiello "Sfingedi Giza" di Elena Opaleva si è aggiudicato il premio internazionale messo in palio dalla maison De Beers,mentre proprio nel 2013 il designer di gioielli Ilgiz Fazulzjanov, di cittadinanza russa, ha conquistato per laseconda volta consecutiva il Grand Prix ed il titolo di "Vincitore tra i vincitori" al concorso internazionaleInternational Jewellery Design Excellence Award di Hong Kong.

Eccellenze di rendimento che, però, non sono bastate fino a questo momento per promuovere conmaggiore sostanza l’immagine orafa russa. Il pensiero diffuso a livello globale è quello di una

, composta solamente da .

Un’ipotesi per certi versi condivisibile, visto che le aziende russe producono perl’80% oggetti di largo consumo, destinati ad una clientela con un reddito mediobasso, ma il restante 20% parla di un artigianato orafo in pieno fermento, unapercentuale da non sottovalutare se si tiene conto della sterminata produzioneche ha luogo nel Paese.

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, dove l'arte della gioielleria ha radici secolari e staattraversando un nuovo periodo di fioritura, grazie agli investimenti privati ed al sostegno sempre piùmassiccio dello Stato.

C’è ancora molto da fare, ad ogni modo, visto chedelle materie prime, senza contare il problema della sicurezza per le merci

finite, che richiede l’acquisto di casseforti speciali e di un’adeguata struttura in cemento armato.

: dal 2003, come ai tempi dell'Urss, retrocedendo al ruolo di merci comuni.

Inoltre , visto che le importazioni dall’estero di pietre preziosecome gli smeraldi, gli zaffiri, le alessandriti sono soggette ad imposte che ammontano complessivamente al33% del valore totale delle pietre.

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Mercoledì 11 Settembre 2013 Scritto da Sara Parisi

, in Francia,– .

Il governo transalpino ha infatti autorizzato le, in un territorio di circa 200 km

quadrati, situato nella parte nord occidentale della nazione.

La discussione intorno alla decisione da prendere è nata in seguitoalla

– dal quale per secoli si è estratto il carbone – come.

Secondo il ministro del Riassetto Produttivo, Arnaud Montebourg, la riapertura delle miniere,, offrirebbe un duplice vantaggio: in primis la facoltà di ,

utilizzando metalli indispensabili all’industria, e in secundis la possibilità di .

D’altronde la Francia è stata la prima produttrice di tungsteno dell’Europa e la più importante produttricedi antimonio del mondo.

Non la pensano così, però, i diciassette interessata, che hanno giàa Rouez en Champagne e in altre località minori e si prevede l’intervento da parte delle

, che avranno certamente molto da dire in proposito.

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“OPERAZIONE CORALLO”: DALLA CULTURA LO SVILUPPO D’IMPRESA

Scritto da: Federpreziosi 10 settembre 2013

Per iI Presidente dell’Associazione Orafi di Trapani, Danilo Gianformaggio, l’edizione autunnale di VicenzaOro (7/11 Settembre 2013) è stata l’occasione ideale – considerata la tradizionale presenza di operatori dettaglianti orafi, sia con il nutrito gruppo organizzato da Federpreziosi sia direttamente - per raccontare ai colleghi e alla stampa, quella che si può definire “l’operazione corallo”.

Affiancato dalla dottoressa Valeria Li Vigni, diettore del Museo Interdisciplinare RegionaleAgostino Pepoli di Trapani e docente di Museologia Etno-Archeologica, Gianformaggio haillustrato lo sviluppo del progetto di rivalutazione dell’impareggiabile ricchezza rtigianale eculturale costituita dalla lavorazione di quella che possiamo ritenere la sola materia prima preziosa di cui dispone il nostro Paese: il corallo.La presentazione, che un filmato dall’intrigante commento musicale ha reso di particolare immediatezza, è stata apprezzata per la semplicità e per la sintesi con cui i relatori hanno saputo illustrare un impegnativo lavoro iniziato tre anni or sono, al momento dellaricostituzione dell’Orafa Trapanese. Un lungo lavoro portato avanti con determinazione, in cui sono stati coinvolti dapprima il Mueso Pepoli e poi tutte le istituzioni territoriali, in particolare la Camera di Commercio. Un lavoro sinergico, ben articolato e studiato ma soprattutto portato avanti con determinazione e competenti collaborazioni, si è tradotto in una serie di eventi e di incontri che hanno avuto importante riscontro in termini di interesse da parte del pubblico e dei media. Il più recente avvenimento è stato la mostra “I grandi capolavori del corallo. I coralli di Trapani del XVII e XVIII secolo” (Maggio/Giugno 2013), che Vittorio Sgarbi, in un’intervista televisiva, ha paragonato per bellezza a quella del Tiziano allestita nel medesimo periodo.

Il presidente di Federpreziosi Giuseppe Aquilino – che ha introdotto la presentazione dopo aver dedicato un minuto di silenzio in ricordo dell’architetto e collega Stefano Ricci recentemente scomparso – ha tenuto a sottolineare, in particolare, come con questo incontro si sia voluto offrire

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uno spunto per la categoria a individuare e a valorizzare i punti di forza di cui è ricca la tradizione orafa italiana e a ricreare la cultura del gioiello nel pubblico dei consumatori. Quello di Trapani è un esempio di come le risorse umane, il patrimonio culturale e storico, l’impenditorialità, i saperi locali, focalizzati su obiettivi comuni, possano portare vantaggi allo sviluppo dell’intero territorio.

“Il presidente Gianformaggio” ribadisce Giuseppe Aquilino “ha mantenuto fede alla dichiarazione fatta subito dopo la sua elezione nel 2010: ‘…fra gli obiettivi prioritari del nuovo gruppo direttivo c’è sicuramente quello di ricreare soddisfacenti livelli di visibilità e rappresentatività in ambito locale e non solo’. Non resta che attendere le prossime tappe del percorso di questo bel progetto, che fra i gli obiettivi più sentiti ha anche quello di coinvolgere tanti giovani e avvicinarli professionalmente all’arte della lavorazione del corallo trapanese attraverso Laboratorio del Corallo del Liceo Artistico indirizzo in Design del Corallo e del Gioiello di Trapani.

http://www.federpreziosi.it/operazione-corallo-dalla-cultura-lo-sviluppo-dimpresa/

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Orologi Bell & Ross WW1 Argentium OpalinScritto da: Rosario Scelsi martedì 10 settembre 2013

Bell & Ross è stata sempre affascinata dalla strumentazione aeronautica e dall’aereo in quanto oggetto. Questaispirazione ha alimentato, sin dalle prime creazioni di orologeria, lo sviluppo delle sue collezioni attorno a dueassi: da un lato, la strumentazione aeronautica e più precisamente quella del pannello di controllo con laCollezione Aviation; dall’altro, l’evocazione delle epoche chiave della storia dell’aviazione attraverso l’evoluzionedegli orologi dei piloti con la Collezione Vintage.

Il Vintage WW1 ARGENTIUM (Wrist Watch 1) illustra così l’evoluzione intermedia tra l’orologio da tasca el’orologio da polso degli anni ‘40.

Con il WW1 ARGENTIUM, Bell & Ross preserva la magia degli orologi di una volta e li sublima attraversotecniche orologiere all’avanguardia: grazie all’uso di una nuova lega che ritarda l’ossidazione, l’Argentium,Bell & Ross riporta in scena un metallo dimenticato. Colore inimitabile, brillantezza senza pari, profonditàunica, impreziosita di tutta la nobiltà dell’argento.

I modelli di questa serie, nati da una lega d’argento unica, ritrascrivono idealmente l’aspetto prezioso deiprimi orologi da polso. Un esercizio di stile eseguito con grande maestria da Bell & Ross, che mette inscena, attraverso tre versioni, la raffinatezza unica della sua arte.

Queste versioni riprendono i codici propri della collezione WW1:

la finitura delle lancette e degli indici metallici applicati conferisce un’eleganza senza tempo al modello.il vetro bombato ricorda il vetro d’epoca. A differenza del modello originale, quest’ultimo è realizzato in

zaffiro, un materiale ad elevata resistenza, con tecniche avanzate.

il movimento meccanico a carica manuale, progettato nella più pura tradizione orologiera, offre qui unritorno alle fonti stesse dell’orologeria. Nello stesso modo, la cassa lucida e la decorazione a «granod’orzo» sul fondello sublimano il suo aspetto.

le corna, realizzate nello stile delle anse a filo, sono saldate sulla cassa. La finezza del cinturino è unriferimento ai primi orologi da polso e offre una perfetta ergonomia.

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Questi orologi si distinguono dagli altri modelli della collezione WW1 45 mm, per il loro diametro piùpiccolo (41 mm), la loro cassa in argento dalla brillantezza unica e le loro finiture.

Nel 2013, una nuova versione con quadrante Opalescente completa le due versioni esistenti, Ruthénium eSilver. In questa nuova versione, il quadrante con decorazione “soleil” fa scintillare i riflessi opalescenti e sifonde abilmente con l’argento della cassa, conferendo una raffinata armonia. Le lancette, i numeri e gliindici definiscono una visualizzazione tono su tono di un’elegante sobrietà.

Vestiti di cinturini in alligatore di colore blu, rosso, arancione o bianco, questi classici maschili sitrasformano in icone femminili.

I WW1 ARGENTIUM seducenti e raffinati nei minimi dettagli, pregni di eleganza e di un comfort ottimale,sono perfetti per un pubblico sia maschile che femminile. Questi modelli sono la perfetta incarnazionedella missione di Bell & Ross: tornare indietro nel tempo per arricchire la collezione di nuovi tesori delpassato.

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martedì 10 settembre 2013

LA NOVITÀ. L´idea è venuta alla “Amin”, azienda di origini persiane, che ha brevettato il sistema perimmortalare nel goiello le immagini dei clienti

Grazie ad una App si scansiona il “Diamond Luxury Memory” che all´interno cela un codice I video visibilisullo smartphone

Un diamante è per sempre, si dice. Quasi sempre racconta unastoria d´amore, fatta di momenti, sentimenti ed emozioni. E, avolte, li proietta pure.Può sembrare fantascienza, un accessorio degno di un film dispionaggio alla James Bond. Del resto non è facile associare undiamante, il più classico dei solitari, ad una memoria in gradodi trasmettere un video all´iPhone o all´iPad e di visualizzarlograzie a un’apposita “App”.Ma nell´era dominata da tablet e smartphone anche l´anellodi fidanzamento non poteva resistere a lungo alle nuovetecnologie. E se la tradizione vuole che a raccontare il grandemomento della Proposta con la "p" maiuscola ad amici, figli enipotini sia la diretta interessata con gli occhi che ancorabrillano, in futuro basterà scansionare l´anello con il telefonoper rivivere la scena in diretta. Fine della poesia o ricordo indelebile sta agli innamorati deciderlo.L´oggetto in questione si chiama Diamond Luxury Memory, creazione brevettata della Amin Luxury,azienda di origini persiane arrivata in Italia negli Anni Sessanta con sedi a Firenze, Valenza e New York, ed èstata presentata in anteprima a VicenzaOro Fall.«Il cliente può portarci il suo video che noi "inseriamo" incidendo all´interno del diamante un codicenumerico, insieme ad un codice a barre tridimensionale Qrc spiega Bobak M. Nasrollahi, amministratoredelegato dell´azienda . Poi non deve fare altro che scaricare sul telefono l´App che trova sul nostro sito. Almomento opportuno gli basterà scansionare il diamante utilizzando l´applicazione e si aprirà la paginadedicata cin i video inseriti, che potranno essere visualizzati».Contenuti al plurale perché il diamante può anche diventare un micro hard disk nel quale custodire i ricordipiù belli. E allora la coppia francese che ha rinchiuso nella pietra il video della proposta di matrimonio abordo di una gondola potrà utilizzarlo, ad esempio, per un momento saliente del matrimonio o per lanascita di un figlio. «Grazie a questo sistema si possono portare ogni giorno con sé i momenti piùemozionanti continua Nasrollahi che restano custoditi per sempre nell´anello. E anche i nipoti, dopoanni, potranno vedere il matrimonio dei nonni o la nascita della mamma sul cellulare».Un romanticismo che, però, rientra decisamente nella fascia del lusso, visto che si parte da un diamante diminimo 30 punti e da un prezzo base di oltre 2mila euro. Ma l´anello di fidanzamento con memoriaincorporata non è il solo pezzo nuovo presentato dalla Amin a VicenzaOro. Parte infatti dal blister utilizzatoper la vendita la linea Happy Diamond, un diamante “impachettato" con tanto di fiocchetto all´internodella resina trasparente, che può essere appeso come ciondolo ad una collana, ad un braccialetto, o usatocome gemelli. Il concetto alla base è quello di diamante mai sempre del possessore, ma pietra datramandare. «Abbiamo pensato a questa linea ironizzando sul blister da indossare racconta Nasrollahi .Mi è sempre piaciuta l´idea di un diamante visibile da ogni lato». Il target è abbastanza alto, prezzo baseper una pietra taglio brillante è 200 euro e per il cuore 395 euro. M.E.B.

Una delle modelle presenti in Fiera ammira igioielli esposti. Nell´edizione di VicenzaOro Fallspazio alle innovazioni e al design.

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martedì 10 settembre 2013

L´AZIENDA. Il compleanno dell´impresa orafa

Esporta quasi interamente la sua produzione, avendocome mercati di riferimento la Svizzera, il Giappone e gliUsa. È la Salin, azienda orafa di Longare specializzata incasse per orologi, cinturini e fibbie in oro, che hafesteggiato i 60 anni di attività con un evento nellaBasilica Palladiana. Per l´occasione, i soci fondatori,Giancarlo, Gianni e Gianna Salin, hanno riunito fornitori,clienti e rappresentanti dei principali marchidell´orologeria svizzera, in una serata che ha visto lapartecipazione anche del sindaco di Vicenza AchilleVariati e del presidente di Confindustria VicenzaGiuseppe Zigliotto (socio dell´azienda insieme al fratello Gianmarco).Fondata nel 1953 da Romeo Salin, l´azienda è cresciuta nel tempo diventando un riferimento perle imprese di orologeria della Svizzera. Oggi in azienda, oltre a Giancarlo e Gianni Salin, ci sono ifigli.«Ricordo i miei primi contatti con i clienti svizzeri ha detto Giancarlo Salin . Io parlavo solodialetto veneto, loro non capivano l´italiano, eppure hanno capito la nostra passione e la qualitàdei nostri prodotti». «Il traguardo dei 60 anni ha aggiunto Gianni Salin è stato raggiuntoraccogliendo sempre le sfide».

La famiglia Salin col presidente Zigliotto e ilsindaco Variati

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martedì 10 settembre 2013

LA COLLEZIONE. Ispirati dalla casa nobiliare spagnola di Viana

Ciondoli, orecchini e anelli riproducono sull´argento le venature selezionate dal palazzo di Cordoba

Le foglie dei “patio" come stampi per gioielli. Si chiama“Viana" come il palazzo nobiliare di Cordoba, lacollezione portata in fiera dall´azienda spagnola Kuvo.Ciondoli, orecchini e anelli riproducono infattisull´argento tutte le venature delle foglie appenaraccolte, utilizzate per produrre gli stampi con i quali,poi, vengono realizzati i gioielli. «A Cordoba è tipicoavere nelle case un "patio", attorno al quale si svolgela vita della famiglia e di solito sono pieni di piante»,spiega Antonio Ramirez Osuna, direttore commercialedell´azienda. E questi giardini circondati da colonnatisono presenti, in tutta la loro magnificenza anche neipalazzi nobiliari. «Le foglie che abbiamo utilizzatocontinua infatti Ramirez non sono state prese a casanostra, ma a palazzo Viana, molto importante in città,che ne ha otto diversi. Ne abbiamo raccolte da ogni patio e poi, quando abbiamo riscontrato chel´idea piaceva, le abbiamo utilizzate per creare gli stampi con i quali realizziamo i nostri gioielli. Perquesto abbiamo voluto dare alla linea lo stesso nome del palazzo». Una collezione dai prezziabbastanza contenuti che l´azienda produce da anni e che continua a dare grandi soddisfazioni. «Èuna linea senza tempo conclude Ramirez che i clienti continuano a chiederci e che èparticolarmente apprezzata, ovviamente, da persone che hanno una certa sensibilità nei confrontidella natura»

I gioielli in oro e argento realizzati utilizzandofoglie come stampi

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martedì 10 settembre 2013

IL DIBATTITO. Ieri sera il confronto con gli operatori del settore

Maria Elena Bonacini

Il presidente Paolo Mantovani: «Siamo soddisfatti perchè è la primissima volta che si riscontra quasta unitàd´intenti tra le imprese vicentine»

«Vicenza unica Fiera orafa in Italia». È la richiesta di categorieeconomiche e imprenditori raccolta dal presidente Paolo Mantovani,durante l´opening svoltosi ieri sera nella lounge del VicenzaOro Café.«La stragrande maggioranza degli imprenditori e delle associazioni dicategorie chiede che Vicenza rappresenti tutti afferma e noi nonpossiamo che esserne felici, sentendoci addosso una granderesponsabilità. È una delle primissime volte che nel settore siriscontra questa unità d´intenti e richieste».Proprio l´unità tra le categorie, ma anche tra Fiera e imprese, è statouno dei temi portanti del dibattito, che ha visto sul palco, oltre aMantovani, la presidente nazionale degli orafi di Confindustria, LiciaMattioli, il suo omologo di Confartigianato, il vicentino Franco Pozzebon e il maestro Gianmaria Buccellati,moderati dalla giornalista Natascha Lusenti. In platea il direttore Corrado Facco, i vertici delle categorieeconomiche e imprenditori.Ad aprire la serata il manager e scrittore Sebastiano Zanolli, che ha introdotto i video nei quali sono statiraccolti gli interventi degli orafi che hanno partecipato ai due incontri “VicenzaOro meets". E proprio daalcuni di loro è emersa la richiesta di concentrare le forze solo su Vicenza, pienamente condivisa daMattioli. «Sono da sempre per unire le forze afferma e con le associazioni datoriali stiamo lavorando perfare fronte comune. La Fiera ha ascoltato le nostre esigenze e richieste, che spero entreranno nel pianostrategico. Non ho mai visto un settore così unito, con obiettivi comuni e penso si possa fare di questa fieral´unica in Italia. Sedici sono troppe. Come Basilea è quella degli orologi, Vicenza deve essere quella deigioielli italiani. La Fiera deve far sognare, raccontare le storie del Made in Italy, copiare gli occhiali checreano fiere emozionali».Su questa unità concorda anche Confartigianato, che per bocca di Pozzebon porta diverse richieste: «Ilsettore orafo può dimostrare di riuscire a dare il meglio e la Fiera deve portare al di là dei confini le aziendeartigiane e non solo che non hanno la forza, da sole, di stare di fronte a colossi con decine di migliaia diaddetti. Nessun territorio come il Vicentino ha dato tanti campioni dello sport, segno della sua capacità dicompetizione. La Fiera deve fare quello che non fa l´amministrazione italiana, non gravare le aziende.Sappiamo che deve fare fronte all´investimento del nuovo padiglione, ma fate in modo che ciò che significafar fiera abbia un costo sostenibile. Anche per l´internazionalizzazione deve permettere alle imprese diarrivare nei mercati in modo non oneroso».Tra gli ospiti un grande fan della Fiera, il maestro Buccellati, che l´ha definita «non un colosso, ma ungioiello. Bisogna concretizzare, per non trovarci tra un anno con tante associazioni e fiere, visto cheabbiamo interesse a ottenere risultati e Vicenza è la più qualificata».Mantovani ha ricordato quanto fatto nel campo dell´internazionalizzazione, come il recente accordo perportare il salone dei macchinari a Hong Kong, ma anche il prossimo padiglione che sarà inaugurato amaggio, appuntamento confermato. «Dobbiamo tutti concepirci come azienda afferma e in questi giornisi è cominciato. Servono umiltà e flessibilità, per dare alle imprese quello che serve loro oggi. Tanti

Un momento del dibattito sulfuturo del settore orafo che si èsvolto ieri sera in Fiera.

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appuntamenti per supportarvi 365 giorni l´anno, con mezzi per trovare i mercati giusti, far girare le vostrecollezioni anche senza di voi, creare “esperienze" per voi che non siano solo uno stand. Ho incontrato 19associazioni di categoria e raccolto le richieste. Bisogna capire come razionalizzarle. Il confronto ha datospunti per il prossimo piano strategico, pronto a ottobre».

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10 Settembre 2013

Di Redazione VicenzaPiù |

Sono state giornate ricche di approfondimenti dedicati atutti gli operatori del settore della gioielleria quelle di ieri e oggi aVICENZAORO Fall, il Salone Internazionale dell'oreficeria e della gioielleria,aperto in Fiera di Vicenza fino a mercoledì 11 settembre. Primoappuntamento il Seminario, a cura di Federpreziosi, dal titolo “Il corallo aTrapani: La cultura di un territorio”. L’incontro ha puntato i riflettori sulcorallo rosso, l’ “oro rosso”, un materiale naturale di grande fascino a cui

si legano in modo indissolubile stupende creazioni dell’arte orafa siciliana. Dopo l’introduzione diGiuseppe Aquilino, Presidente di Federpreziosi Confcommerico, l’incontro ha visto la partecipazione diDanilo Gianformaggio, Presidente dell’Associazione Orafi di Trapani, Valeria Li Vigni, Direttrice del MuseoAgostino Pepoli di Trapani e di Vincenzo Di Stefano, Preside del Liceo Artistico del Design del Corallo e delGioiello di Trapani.

VICENZAORO Fall è l’occasione anche per affrontare temi di carattere tecnico. Nel corso della conferenza dal titolo“L’evoluzione dell’analisi ai raggi X applicata alle perle”, a cura di Assogemme, l'attenzione si è focalizzata sulledifficoltà operative derivanti nell'identificazione delle perle naturali mostrando, attraverso l’evoluzione di tecniche diindagine, come sia possibile aiutare il gemmologo a pervenire ad un corretto giudizio. La conferenza ha proposto unapanoramica sulle varie tecniche di riconoscimento mirando soprattutto ad informare gli operatori dei rischi legati aquesto particolare prodotto.

Si è concluso anche il ciclo "VICENZAORO Incontra", con l'ultimo appuntamento dal titolo "La Nostra Fiera".Al talk, moderato dalla giornalista televisiva Natascha Lusenti, sono intervenuti Paolo Mantovani,Presidente di Fiera di Vicenza, Licia Mattioli, Presidente di Federorafi, Franco Pozzebon, PresidenteNazionale degli Orafi di Confartigianato e il Maestro Gianmaria Buccellati. E' stata l'occasione per tirare lefila della serie di incontri che hanno visto protagonisti gli imprenditori, disegnando un futuro di progetti,obiettivi e impegni per il mondo del gioiello.

A VICENZAORO Fall si è celebrato anche il quarantennale dalla fondazione dell’Istituto GemmologicoItaliano, avvenuta nel 1973. Il Presidente Paolo Valentini ha presentato nel corso di una conferenza stampatutte le news legate all’Istituto. Riflettori puntati inoltre sulle prospettive del gioiello grazie al Convegno“La sfida della crescita: le opportunità per l’industria dell’oreficeria”. L’appuntamento, rivoltoprincipalmente ad aziende ed operatori del comparto, era promosso da Fiera di Vicenza con FondazioneGiacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (CPV), ed è stato realizzato in collaborazione con CentroStudi Confindustria e Prometeia. Presentando i più recenti dati statistici a disposizione a livello Italia emondo ed integrandoli con i dati previsionali relativi ai Paesi più interessanti per l’export di prodotti italianiad alta qualità, il convegno ha fornito un’istantanea sullo stato di salute del comparto gioielliero Made inItaly e ha gettato inoltre luce sugli orizzonti a venire evidenziando le potenzialità per le aziende sulloscenario globale.

La chiusura della giornata è infine stata affidata al party "Indian Family", tenutosi nella Lounge VICENZAORO:un'occasione informale per accogliere la delegazione indiana a Vicenza e celebrare l'accordo tra Fiera di Vicenza eThe Gem and Jewellery Export Promotion Council (GJEPC), che ha portato per la prima volta, ad agosto, aziende delsistema gioielliero italiano all'India

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Gioielli in fermento

Martedì 10 Settembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

"Gioielli in Fermento" è il nome di un esclusivo evento che siterrà dal 26 settembre al 10 ottobre presso la sede diEnoteca Regionale Emilia Romagna nella Rocca Sforzesca diDozza.

Si tratta di un’occasione ove maestri orafi e designercontemporanei incontrano profumi di tradizioni popolari in

un’incantevole cornice rappresentata dai colli piacentini.

La manifestazione, giunta alla terza edizione, ha riscosso negli anni sempre più consensi da parte delpubblico.

Il tema di quest’anno sarà “Il senso del gusto”, dal quale ben 50 designer provenienti dall’Italia, Argentina,Brasile, Austria, Germania, Francia, Korea e Gran Bretagna prenderanno ispirazione.

Saranno esposti e poi premiati i frutti di tanta esperienza e passione, creatisulla scia dei colori delle vigne, del profumo dei calici e del fascino dei piattipreparati da grandi chef per l’occasione.

Piccoli sorsi di vino e raffinati assaggi culinari si fonderanno in gioielli unicinel loro genere, impregnati di emozioni forti e gusti autentici.

Dopo la premiazione e l’esposizione presso l’azienda vinicola Torre Fornellosui colli di Ziano Piacentino a cura di Eliana Negroni, ideatrice del percorsoGioielli in Fermento, le opere saranno esposte in altre sedi al di fuori dellaprovincia di Piacenza.

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Marchi e qualità in Fiera a VicenzaIl futuro dell'oro è bellezza e stile

CONFRONTO. Gli espositori presentano le loro osservazioni sulla Fiera. Gli habitué del salonescommettono sul potenziale del nuovo padiglione. Ma per superare la crisi c'è bisogno di ricerca,dinamismo e investimenti

09/09/2013

VICENZA. Imprenditori di lungo corso “fan" dellaFiera che tra i padiglioni si sentono a casa e che, dapartner e amici non lesinano consigli, racconti, lodima anche critiche. Ieri sera il secondo appuntamentodi “VicenzaOro meets" ha offerto un panel diespositori mediamente più maturo di quello disabato, con molti orafi che ne hanno vissutol'evoluzione, alcuni addirittura negli ultimi 35 anni.Moderati dallo scrittore Sebastiano Zanolli eintrodotti dal presidente Paolo Mantovani hannoraccontato come hanno affrontato la crisi, ma anche portato le proprie osservazioni sulla Fiera. Adaprire il ghiaccio è toccato proprio ad un'habituée, Gabriella Centomo di Fairline, il cui segreto èstato «la formazione fatta dal 1998, che è anche selezione del personale: perché alcuni nonvogliono cambiare e ascoltare il cliente». Lei è una delle “fan": «Credo che per la sua competenzaVicenza dovrebbe essere l'unica fiera in Italia. Dobbiamo dare un'accoglienza bella. Mi auguro cisia nel nuovo padiglione». Come lei Mattia Mazza, dell'azienda omonima che ha superato la crisi«Con un atto di umiltà, facendo gioielli belli ma meno costosi e cercando una migliore presenzaall'estero». E suo ex dirimpettaio alla fine degli anni Settanta era Antonio Zonta di Giante la cuiforza è «Vendere il 98% all'estero, ma anche i collaboratori, con me da quasi 20 anni, che mi sonostati vicini nei momenti difficili». «In fiera racconta ho visto bravi presidenti e crolli che tifacevano vergognare a Basilea o Las Vegas. Ma di Fiera di Vicenza ce n'è una che raccoglie tantiimprenditori che mettono la loro voglia di resistere e crescere insieme a lei. Adesso c'è ansia sullaprossima collocazione, ma se è vero che la posizione aiuta, è certamente più importante ilprodotto». Non è molto d'accordo su questo punto Banga Harbans di New York Collection la cuiricetta è «Non rinunciare a onestà e correttezza. Noi l'abbiamo fatto e siamo pieni di ordini».Anche lui ha all'attivo 35 anni di fiere: «Stare vicino ai concorrenti crea una concorrenza terribileche non fa bene agli espositori. Quest'anno per la prima volta ho visto stand chiusi». Uniscecreatività italiano e tecnologia tedesca la Clioro di Franco Pitscheider, che come ricetta anticrisivede soprattutto l'impegno «Mentre chi si rassegna e guarda al passato resta indietro».Tantomeno vuole sentir parlare di crisi Luigi Marostica, di Karizia, che ha superato la congiuntura«Con innovazione tecnologica, uno staff giovane e dinamico. Siamo veloci nel rispondere allerichieste dei clienti che cambiano ogni anno ma sempre presenti alle fiere». Ricerca e made in Italysono il segreto di Paolo Cesari di Cesari&Rinaldi.Maria Elena Bonacini

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martedì 9 settembre 2013

L´INTESA. La firma del vicepresidente dell´associazione Aja di Yerevan

Un´alleanza con l´Armeniasulle manifestazioni orafe

L´ obiettivo è esplorare opportunità commerciali e azioni promozionali per sviluppare i mercati

Un´alleanza tra Armenia e Fiera di Vicenza. Ieri ilpresidente Paolo Mantovani e Artak Udumyan,vice presidente di Aja, l´Associazione dell´oreficeriaarmena, hanno sottoscritto un memorandumd´intesa. Aja è la società proprietaria eorganizzatrice di Yerevan International JewelleryShow, la più importante manifestazione armenadedicata alla gioielleria che si svolge ogni anno adottobre. La collaborazione si propone di esplorareopportunità di promozione commerciale,sviluppando azioni congiunte in occasione dellemanifestazioni dedicate alla gioielleria e allatecnologia».Soddisfatto dell´intesa il presidente Mantovani.«Con la firma di questo memorandum afferma siaprono nuove, interessanti prospettive per attivare azioni comuni nei rispettivi quartieri fieristici,progetti di cross marketing, attività promozionali, engagement dei buyer, creazione di eventi eroad show, comunicazione. L´obiettivo è di aumentare le occasioni per l´incontro tra domanda eofferta anche in nuovi mercati».«Sono certo che unendo le nostre forze potremo raggiungere traguardi di successoamplificandone la portata commenta Udumyan . Ringrazio il presidente Mantovani, ilmanagement di Fiera di Vicenza e tutti coloro che si sono adoperati per raggiungere questa intesache mi auguro possa generare nuove opportunità di business».

Il presidente Mantovani con il vicepresidente di Aja Artak Udumyan

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9 settembre 2013

TENDENZE. L´osservatorio Trendvision jewellery+forecast ha presentato le attitudini 2015 destinate ainfluenzare progettazione e produzione Città digitale: lusso da fantascienza

Le anticipazioni del nuovo Trend Book spaziano dal minimalismo astratto al gotico regale, dall´arte hi techall´oro di mosaici bizantini

Dalle geometrie del minimalismo astratto all´opulenza elettrogotica, dalla ricchezza di colori dell´esotismod´avanguardia al taglio fantascientifico della città digitale.Sono questi i megatrend del panorama del gioiello, identificati perle stagioni 2015 e seguenti dal Trendvision jewellery+forecast,l´osservatorio indipendente creato dalla Fiera di Vicenza.Sabato, nell´area dedicata del padiglione F, Paola Di Luca, direttorecreativo, ha presentato il nuovo Trendbook, che contiene, appunto,il panorama delle prossime tendenze nel campo della gioielleria, maanche di orologi e diamanti, e le previsioni dei megatrend basatesui gusti dei consumatori, sulla scorta di indicatori socio culturali edi mercato.MINIMALISMO ASTRATTO. Il primo megatrend parla di un gioiellosemplice, dalla forma grafica stilisticamente pura per la fascia piùampia di popolazione. Tre i sottotrend: Visioni frammentate, chepunta su giochi di luce, trasparenze, fluidità e modulazioni di colore; Deco strutture, dalle geometriesemplici, forme astratte, motivi affilati e forti contrasti; Intrecci, in cui i colori vengono dal mondo naturalee nel quale i pezzi diventano più essenziali e modesti.ELETTRO GOTICA. Aggressiva e trasgressiva questa rivisitazione del gotico, che mette in equilibrio passato efuturo, il romanticismo e il taglio al laser, rimescolando i codici della regalità. I tre sottotrend sono Punkish,con ricchezza di punte, diamanti montati su oro nero, metalli ossidati ed effetti a cascata; Decadenzaregale, che elabora una nuova regalità, con un lusso controverso fatto di nobile opulenza e formeanimalier; Eterea opulenza con pezzi grandi e leggeri che sfruttano pizzo e filigrana, materiali preziosi comepalladio e diamanti.ESOTISMO D´AVANGUARDIA. Tutt´altro tono ha questo stile ornamentale, antico, che mescola Oriente eOccidente, in un´eleganza multiculturale, che gioca con la magia di luoghi e dei tempi. Affascinanti isottotrend: Oro antico, che attinge dell´eredità mediorientale ed egizia, donando un´estetica moderna asimbolismi legati al divino e disegni totemici; Mosaic story, che porta nel gioiello moderno l´opulenzadell´oro dei mosaici bizantini, con riferimenti anche a quelli romani e greci, utilizzando quadri grezzi, tramedestrutturate, ma anche pixel e collage; Orizzonte lontano dà invece un´accezione più giocosa all´etnico,con colori vivaci, pietre grezze, influenze folcloriche e ampio uso di materiali come il corallo.CITTÀ DIGITALE. Guarda al futuristico, ultraterreno e tecnologico, quest´ultimo megatrend, che si muovetra il digitale e il reale, con nuovi materiali e tecnologie rivolti ai primi fan della science fiction come ai piùgiovani.I sottotrend partono da Sci fi Luxe, un lusso “intergalattico” sulla scia dei film di fantascienza, a base di artedigitale, effetti olografici e pezzi che ricordano un´astronave o un bracciale spaziale; Cosmico si focalizzasulle galassie con linee sottili ricche di punti luce e diamanti a disegnare costellazioni, metalli ossidati, oronero, polvere lunare e glitter stellare. M.E.B

I megatrend del panorama del gioielloidentificati per le prossime stagionidall´osservatorio Trendvisionjewellery+forecast di VicenzaOro

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La prestigiosa fiera Vicenza Oro Fall punta l'attenzione sul corallo di Trapani.

Il corallo di Trapani sbarca a VicenzaATTUALITA' lunedì 9 settembre 2013

La prestigiosa fiera Vicenza Oro Fall punta l'attenzione sul corallo di Trapani. Un materiale prezioso per lasua valenza ma anche per l'importanza commerciale e culturale del territorio.

Un progetto che parte dal corallo quale elemento di valorizzazione delle più antiche tradizioni del territorioche possono essere riproposte in chiave moderna e incrementare sviluppo ed economia del settore.

A parlarne stamattina, in occasione dell'incontro che si è svolto a Vicenza, alla presenza del presidentedi Federpreziosi Confcommercio Giuseppe Aquilino,sono stati Danilo Gianformaggio, presidentedell’Associazione Orafi Trapani; Valeria Li Vigni, Direttrice delMuseo Agostino Pepoli eVincenzo diStefano, Preside del Liceo Artistico del Design del Corallo e del Gioiello di Trapani.

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RESPONSABILITA’ IMPRESE ORAFE: MEMORANDUM D’INTESA SIGLATO A LONDRA TRA CIBJO E RJC

Scritto da: Federpreziosi 4 settembre 2013

Arriva da Londra l’annuncio che CIBJO (Confederazione Mondiale della Gioielleria) e RJC (Responsible Jewellery Council) hanno sottoscritto, all’inizio di Settembre in occasione dell’International Jewllery London Show, un memorandum d’intesa che sancisce l’avvio di una rafforzata collaborazione tra le due organizzazioni al fine rendere sempre più incisive le inziative legate alla sensibilizzazione della responsabilità d’impresa nell’intera filiera orafa.

Il MOU (Memorandum of Understanding) comprende l’uso di programmi di formazione in materia di responsabilità sociale sviluppati dalla CIBJO in collaborazione con le Nazioni Unite,e la chain of custody relativa ai programmi di certificazione sviluppati dal RJC.

Il controllo del rispetto dell’applicazione del protocollo sarà affidato a un gruppo guidato daGaetano Cavalieri, presidente della CIBJO, e da James Courage, presidente del RJC.

4 Settembre 2013

http://www.federpreziosi.it/responsabilita-imprese-orafe-memorandum-dintesa-siglato-a-londra-tra-cibjo-e-rjc/

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Cronaca

mercoledì 11 settembre 2013

NOVENTA. Ieri pomeriggio alle 16 tre malviventi a volto scoperto hanno preso di mira l´orologeriaoreficeria Veronese di corso Matteotti, in pieno centro storico

Claudia Milani Vicenzi

Giorni fa uno dei rapinatori era entrato in negozio con la scusa di ordinare un orologio da tasca Sonoscappati con 2500 euro

Un colpo preparato da giorni. Almeno da una settimana. Senza fareperò i conti con la prontezza dei riflessi della titolare che, senzafarsi intimorire, ha reagito, si è messa ad urlare e li ha costretti afuggire con un bottino ben più misero di quanto si aspettassero.IL PIANO. Martedì scorso uno dei rapinatori era entrato ingioielleria chiedendo di poter vedere degli orologi da tasca. Unascusa ovviamente. Un modo per poter studiare la disposizione delnegozio, per poter osservare quali sistemi di sicurezza ci fossero e,soprattutto, per scoprire dove fossero tenuti i preziosi. L´uomoaveva finto di volere un modello diverso, lo aveva ordinato e ieripomeriggio si è ripresentato. Ma non c´era nessun acquisto. Il suopiano era quello di fare una rapina. Con lui due complici, anche loroa volto scoperto, che non hanno mai aperto bocca.IL COLPO. Alle 16, come tutti i giorni, Rosa Veronese, la titolare di 61 anni, è arrivata in corso Matteotti peraprire il negozio. Dopo pochi istanti si è presentato l´uomo, quello che lei credeva un cliente,accompagnato da altre due persone. Nemmeno il tempo di chiedergli se volesse vedere l´orologio che ilrapinatore ha tirato fuori dalla tasca un taglierino e l´ha minacciata. Volevano che stesse ferma, che nonreagisse, per riuscire ad agguantare più preziosi possibilli. Non avevano fatto i conti con la sua reazione: ladonna, infatti, non si è fatta intimorire. Ha cominciato ad urlare, nella speranza che qualcuno la sentisse eche il colpo andasse a monte.IL BOTTINO. Ce l´ha fatta, almeno in parte. Perché le sue urla li hanno costretti ad agire in tutta fretta. Sonoriusciti ad afferrare solo qualche banconota dal registratore di cassa e un un paio di rotoli di bracciali che ladonna aveva lasciato sul banco. Per fortuna non erano modelli di grande valore. La titolare dovrà compiereun inventario per poter stimare, con precisione, il bottino ma da un primo, rapido calcolo, la perdita subitasi aggirerebbe sui 2.500 euro.LE INDAGINI. È stata la stessa commerciante che, ancora sotto choc, ha dato l´allarme ai carabinieri. Incorso Matteotti sono intervenuti i militari della stazione di Noventa e del nucleo investigativo. La vittima haspiegato di aver riconosciuto uno dei rapinatori, un italiano che parlava senza particolari inflessionidialettali. Ha raccontato di averlo visto per la prima volta solo una settimana prima, quando aveva finto divoler un modello particolare di orologio da tasca. Orologio che non aveva però trovato e che aveva dunquefinto di ordinare. Rosa Veronese ha anche spiegato di aver visto i tre allontanarsi dal negozio su una stationwagon di colore verde chiaro. Sembra probabile che, a bordo, ci fosse un complice che li aspettava, prontoper la fuga. Un´auto che avrebbe dovuto dare nell´occhio ma che, invece, nessuno sembra aver notato. Ipassanti di corso Matteotti non si sarebbero accorti di nulla.

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è successo stamattina intorno alle 11.45 in una gioielleria di via Zanotti, zona ospedale a Rimini. Ladonna è entrata in negozio, si è fatta mostrare alcuni rotoli contenenti gioielli di vario genere esenza che i commessi se ne accorgessero, ne ha fatto cadere uno nella sua borsa.

RIMINI | 09 settembre 2013

La donna ha utilizzato una tecnica particolare: Ha lasciato 50 euro di acconto per 'fermare' il prezioso cheaveva scelto dicendo che sarebbe ripassata in un secondo momento per saldare e ritirare il suo gioiello.Acquisita così la fiducia del commesso che la stava seguendo, si è fatta tirare fuori diversi rotoli finché haapprofittato di un momento di distrazione per compiere il furto con destrezza. La donna è uscita a piedi,come se nulla fosse.

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Lunedì 09 settembre 2013

Smascherati da un tatuaggioArrestati per furto in gioielleriaFingendosi clienti avevano rubato 18 anelli in via de' Servi. Sulla spalla della donna fermata una farfalla uguale aquella della rapinatricedi LUCIA MAFFEI

Incastrati da una farfalla. Un uomo di 39 anni e una donna di 37 sono stati arrestati dalla squadra mobile per furto.L'accusa è di essere entrati in una gioielleria fingendosi clienti, l'8 giugno scorso in via de' Servi a Firenze, e di averportato via una cassetta con 18 anelli d'oro bianco e giallo con pietre incastonate, del valore di circa 10 mila euro,approfittando di una distrazione della proprietaria. Ad incastrare la coppia, un piccolo tatuaggio a forma di farfallasulla spalla sinistra della donna.

Secondo quanto emerso i due italiani, già noti alle forze dell'ordine, dopo aver chiesto alla proprietaria una serie diconfezioni regalo avevano arraffato la scatola con gli anelli si erano allontanati con la scusa di andare al bancomat.Poco prima avevano tentato un furto analogo in una gioielleria della stessa via, dove erano stati ripresi dalletelecamere di videosorveglianza, poi acquisite dagli agenti, ma il titolare si era insospettito e avevano desistito.

Gli investigatori le indagini sono state portate avanti dal capo della sezione antirapina Domenico Balsamo li hannoidentificati grazie alla descrizione fornita dalla vittima del furto e alle comparazioni fisiognomiche tra le immaginigirate dalle telecamere di sorveglianza e le foto dei due ladri presenti negli archivi della polizia. Ad incastraredefinitivamente la coppia, proprio la farfalla con il profilo delle ali bordato di nero. Ieri, 6 settembre, i malviventi, giàdetenuti per reati analoghi, sono stati raggiunti dalla notifica dell'ordinanza di misura cautelare.

(07 settembre 2013)

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Sez. Genova

Rapina violenta in gioielleria, caccia a unavecchia AudiUN' AUDI vecchio modello, station wagon di colore scuro, una targa parziale riferita da untestimone. Muovono da qui le indagini degli investigatori della Squadra Mobile di Genova sullabrutale rapina con sequestro di persona avvenuta mercoledì mattina in una oreficeria e orologeriadi corso Martinetti,a Sampierdarena. Secondo la ricostruzione della polizia, coordinata dal pmBiagio Mazzeo, all' interno del negozio, appunto la gioielleria "Donato", più o meno alle dieci sonoentrati due banditi, mentre altri due attendevano fuori in auto. Prima è stata immobilizzata elegata ad una sedia la titolare, una donna di 62 anni, poi il marito di 63 anni, sopraggiunto a rapinain corso, L' uomo è stato picchiato duramente, a calci e pugni. I malviventi a quel punto hannopreso i preziosi lasciati in riparazione dai clienti, poi sono fuggiti in auto. Ancora ieri era daquantificare il bottino. All' interno della gioielleria la Scientifica ha rilevato numerose improntedigitali che saranno analizzate. Mancano invece le immagini: il sistema a circuito chiuso, perquanto presente, era in avaria da maggio. La polizia, in oltre, sta tracciando tutti i telefoni cellulariche hanno agganciato la cella della zona all' ora della rapina. Intanto, proseguono a tappeto lericerche dell' auto, con la quale i banditi sarebbero arrivati, posteggiandola nei pressi. Uno di loroè sceso per primo e ha gironzolato nei pressi della gioielleria per alcuni minuti per accertarsi chenon vi fosse nessuno. Un testimone lo avrebbe sentito poi rivolgersi (in spagnolo) ai complici conla frase «Venite, lui non c' è». Al momento nessun mezzo con caratteristiche simili è statorinvenuto abbandonato, né sono state rintracciate denunce di furto. Gli inquirenti sono anche acaccia di immagini registrate dalle molte telecamere di istituti bancarie esercizi commercialipresenti nella zona.

06 settembre 2013 9 sez. GENOVA

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