13
1 L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano > > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < < e-Settimanale - inviato oggi a 44398 utenti – Zurigo, 8 ottobre 2015 Per disdire / unsubscribe / e-mail > [email protected] Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a: ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a: ADL Edizioni IPSE DIXIT Amanti della verità - «Nessuna delle cose che non sono in mio potere mi è tanto cara quanto stringere amicizia con uomini sinceramente amanti della verità». Baruch Spinoza Sapere ciò che avviene - «Comprendere una proposizione vuol dire sapere ciò che avviene se è vera.» Ludwig Wittgenstein Predire ciò che avverrà - «Il politico deve essere in grado di predire ciò che avverrà domani, il prossimo mese e l'anno venturo, e poi di spiegare perché non è accaduto.» Winston Churchill L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE Andy Rocchelli Stories

Adl 151008

Embed Size (px)

DESCRIPTION

La Newsletter settimanale dell'8 ottobre 2015

Citation preview

Page 1: Adl 151008

1

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano

> > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < <

e-Settimanale - inviato oggi a 44398 utenti – Zurigo, 8 ottobre 2015

Per disdire / unsubscribe / e-mail > [email protected] Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a: ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a: ADL Edizioni

IPSE DIXIT

Amanti della verità - «Nessuna delle cose che non sono in mio potere

mi è tanto cara quanto stringere amicizia con uomini sinceramente

amanti della verità». – Baruch Spinoza

Sapere ciò che avviene - «Comprendere una proposizione vuol dire

sapere ciò che avviene se è vera.» – Ludwig Wittgenstein

Predire ciò che avverrà - «Il politico deve essere in grado di predire

ciò che avverrà domani, il prossimo mese e l'anno venturo, e poi di

spiegare perché non è accaduto.» –Winston Churchill

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

MUSEO DI ROMA

IN TRASTEVERE

Andy Rocchelli

Stories

Page 2: Adl 151008

2

Dal 30 settembre al 15 novembre 2015

MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE - Piazza S. Egidio 1b

La mostra ripercorre due linee guida approfondite dal fotogiornalista

Andy Rocchelli fra il 2009 e il 2014 a partire da alcuni degli eventi

che recentemente più hanno segnato il nostro tempo.

La crisi del Mediterraneo, la questione dell'immigrazione, i giorni della

Primavera Araba, le conseguenze della disgregazione dell'Unione

Sovietica, le rivolte civili nel nord del Caucaso, l'identità in costante

mutazione della stessa Russia, raccontata nei ritratti di Russian

Interiors e nell'indagine sulle molteplici sfaccettature delle sue orbite

d'influenza, fino agli ultimi eventi che dalle prime manifestazioni di

Kiev a Piazza Maidan hanno portato allo stallo politico ucraino e alle

sue tragiche conseguenze.

Andy Rocchelli è rimasto ucciso da un colpo di artiglieria insieme al

freelance russo Andrej Mironov il 24 maggio 2014 a Sloviansk,

nell’est dell’Ucraina, dove si trovava per documentare la guerra civile

tra separatisti filorussi ed esercito ucraino. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma-

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Cesura in collaborazione

con 3/3. Con il patrocinio e il supporto dell'Ambasciata di Svizzera in Italia e di

SpazioReale Monte Carasso, Cantone del Ticino.

Per informazioni: www.museodiromaintrastevere.it

Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24). L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà.

EDITORIALE

La pacificazione del Mediterraneo

Le cronache politiche della settimana hanno subìto una

briosa impennata nel giorno dedicato al dio Marte...

di Andrea Ermano

Martedì scorso si è appreso che il nuovo capo del Pentagono, Ashton

Carter, "chiederà al governo italiano un maggior impegno nella

coalizione anti Isis con un ruolo più incisivo (anche di combattimento)

dei nostri Tornado che operano in Iraq", riferisce il Sole - 24 Ore.

La specificazione tra parentesi "anche di combattimento" significa

che il "ruolo più incisivo" richiestoci comporterebbe l'impiego dei

Page 3: Adl 151008

3

nostri caccia di stanza in Medio Oriente affinché, per dirla senza

ipocrisie e perifrasi, vadano lì ad ammazzare quanti più terroristi

possibile.

Dopodiché, i terroristi si recheranno da là a qua, eventualmente con

degli esplosivi nello zaino, per vendicarsi degli attacchi aerei subiti. E,

se malauguratamente dovessero riuscire nella loro impresa, ci

vedremmo allora costretti ad aumentare la quantità di Tornado da

mandare là. E così poi anche i terroristi tenderanno a elevare la quota

di attentatori da mandare qua.

Il Lockheed Martin F-35, aereo dei superlativi, ha comportato

investimenti per oltre 40 miliardi di dollari, con incassi oltre i

300 miliardi di dollari solo negli USA: questo caccia è il

programma di difesa più costoso della storia umana.

A un certo punto è possibile che noi ci si riesca a tutelare con misure di

sicurezza più stringenti (muri, filo spinato ecc.) e/o che s'invii là un

esercito "con gli stivali a terra". Sarebbe, se non proprio la Terza

guerra mondiale, certo almeno la Terza guerra d'Iraq.

In queste faccende di guerra è inevitabile che un po' di gente uccida e

venga uccisa, ma la nostra vittoria finale è certa. Siano di ciò garanzia i

discorsi alti e nobili circa "l'azione italiana per la pacificazione (!) del

Mediterraneo" che, a detta del quotidiano confindustriale, il ministro

della Difesa Pinotti avrà senz'altro illustrato al suo omologo

americano.

Ovviamente, anche il nostro Paese vuole la sua parte e, come dice il

Sole – 24 Ore: "La richiesta italiana al rappresentante

dell'amministrazione Obama prevede che l'Italia venga coinvolta

maggiormente nei progetti americani, da quelli per le corvette (la

Fincantieri già lavora in America con la Marinette di Sturgeon Bay)

alla gara per gli addestratori (interessata l'Alenia con il 364)".

Qualunque cosa ciò voglia dire, questo è il libero mercato nel mondo

libero: un maggior coinvolgimento italiano nei grandi “progetti

americani” dipende dal nostro livello di "incisività" irachena. Senza

dimenticare che l'Italia ha assunto l'impegno di comprare trentadue F-

35. Ce lo ricorda, sempre sul Sole – 24 Ore, Patrick Dewar,

vicepresidente executive della Lockheed Martin International, anch'egli

a Roma in questi giorni per discutere di "collaborazioni industriali" tra

il Belpaese e il "primo gruppo mondiale della difesa" (una definizione,

questa, davvero elegante e raffinata).

Insomma, gli stilisti della réclame giornalistica di guerra non lo

nascondono neanche più: bisogna mandare dei ragazzi ad ammazzare

un po' di gente e occorre comperare un po' di Lockheed Martin F-35

per sedersi al tavolo dei progetti di “pacificazione” portati avanti nel

Mediterraneo dall’industria militare globale.

Page 4: Adl 151008

4

La pacificazione del Mediterraneo! Un compito oneroso, in vista del

quale tutti i cittadini del mondo libero devono fare degli "sforzi".

Il mio barbiere suggerisce di far abbassare le finestre dei gabinetti

per meglio mettere in vista gli "sforzi" di pacificazione dell’Occidente.

Fontana, 1917. Questa “installazione” ready-made di Marcel

Duchamp è considerata una delle più geniali opere d'arte del

XX secolo. Si tratta di un comune orinatoio il quale, grazie a

una semplice rotazione ortogonale, illustra il punto di vista

ultimo e definitivo del Dadaismo sulla réclame di guerra.

SPIGOLATURE

Non-vittoria dei rigoristi a Lisbona

Il Portogallo verso un governo di minoranza,

con il rischio di ritorno alle urne

di Renzo Balmelli

SOGNO. Nell'aprile 1974, col cuore c'eravamo tutti nella "Casa

portuguesa" della splendida Amalia Rodrigues, quando l'incruenta

Rivoluzione dei garofani mandò per sempre nel ripostiglio della storia

la lunga e soffocante dittatura di Salazar. Quei "cravos" – i garofani

appunto – che nelle strade di Lisbona una fioraia offrì ai soldati

infilandoli nelle canne dei fucili divennero il simbolo della svolta, ma

anche delle speranze in un avvenire diverso e migliore. A quarantuno

anni da quel glorioso evento, il Portogallo, l'anello più fragile dell'UE

dopo la Grecia, risucchiato dalla crisi soffre e si accinge ad affrontare

un periodo difficile. Dalle recenti elezioni senza vincitori assoluti è

uscita una situazione complicata da gestire, tanto che già aleggia lo

spettro di un imminente ritorno alle urne. A sua volta l'astensione da

Page 5: Adl 151008

5

primato è stata un palese segnale di sfiducia lanciato ai rigoristi: i

portoghesi sono stufi di tirare la cinghia dopo le misure di austerità che

hanno lasciato in ginocchio il Paese e minacciano di fare appassire del

tutto il bel sogno del garofano in pugno.

INCIDENTE. Nel caos medio orientale si va profilando un nuovo

motivo di preoccupazione ancora più insidioso dei precedenti che non

mancherà di coinvolgere anche l'Italia per la sua posizione sul

Mediterraneo. Bombardare o no i santuari dell'Isis, modificando

radicalmente le regole d'ingaggio, sarà infatti la prima grana

internazionale con la quale si dovrà confrontare il governo Renzi. Uno

stacco strategico di tale portata significherebbe, infatti, entrare in

guerra, proprio nel momento in cui la ragione consiglia di stare alla

larga da una zona tanto incontrollabile, quanto pericolosa.

Malauguratamente quando si è parte di una coalizione piaccia o non

piaccia si hanno doveri ai quali è difficile sottrarsi. Roma dovrebbe

caso mai insistere nella direzione che le è più congeniale e fare in

modo che il tintinnio delle sciabole non diventi la prosecuzione della

diplomazia con altri mezzi. Difatti con l'escalation della tensione tra

Washington e Mosca in una regione piena di insidie l'ipotesi di un

incidente tra due superpotenze nucleari diventa possibile in ogni

momento, con costi a dir poco altissimi.

CIAO. S'ode a destra uno squillo di tromba, ma è un suono stridulo.

Da quelle parti non appena il discorso cade sulla Resistenza non sono

rari i sintomi di una forma incontenibile di pruriginosa orticaria

ideologica. Al punto da scagliare strali intrisi di bile contro "Bella

ciao" che ovviamente dà fastidio in quanto fondata su presupposti

diversi: un'altra storia, un'altra cultura, un altro stile. Qualcuno si è

addirittura spinto oltre l'anelito revisionista per proporre, in margine ai

funerali di Piero Ingrao, l'abolizione del popolare canto antifascista

intonato durante la cerimonia, in quanto – ipse dixit – "è un ferro

vecchio che rompe i c..." . Ohibò! Ma la ragione di tanta animosità è

però da ricercare altrove, nel fatto che la popolare canzone, come voce

di un popolo che esprime se stesso, è la voce della libertà che solleva

troppe domande scomode sul passato che si vorrebbe cancellare dalla

memoria.

BEFFA. Al di là degli aspetti tecnici, che gli ingegneri in un modo o

nell'altro riusciranno a risolvere, quel "pasticciaccio" del gruppo

automobilistico Volkswagen è qualcosa che per dimensioni, ricadute e

implicazioni etiche non sarà tanto semplice da riassorbire. Se il trucco

planetario delle emissioni taroccate ha scalfito pesantemente la

reputazione del marchio, non meno devastante agli occhi dell'opinione

pubblica e delle maestranze è, oltre al danno, la beffa della buonuscita

di 60 milioni di euro riconosciuta all'ex numero uno di VW. Qui, in

effetti, i casi sono due: o l'alto dirigente sapeva e quindi era complice

dello scandalo oppure, se invece non sapeva, era l'uomo più sbagliato

al posto più sbagliato. Dal che appare in modo evidente che resta

ancora molto da fare anche nei luoghi ritenuti al di sopra di ogni

sospetto per contenere le degenerazioni del sistema capitalista.

Page 6: Adl 151008

6

CONFRONTO. Tanto frastuono come dopo il clamoroso coming out

di monsignor Charamsa non si era più avvertito nelle felpate stanze

vaticane dai tempi in cui l'iconoclasta diplomatico francese Roger

Peyrefitte, gay dichiarato e grande narratore mancato, diede alle

stampe "Le chiavi di San Pietro" che scandalizzò l'Europa per i suoi

espliciti contenuti. Erano i primi anni Cinquanta, quando certe cose

anche solo a bisbigliarle potevano costare la scomunica. Occorreva

stendere un velo di calcolato oblio sul diabolico volume per

scongiurarne il sulfureo influsso. Oggi, con i turbamenti sentimentali

del prelato polacco esternati in mondovisione e arrivati come un

fulmine a ciel sereno a scompaginare l'ordine del giorno

dell'importante Sinodo sulla famiglia, la risonanza mediatica

dell'evento ha raggiunto una tale ampiezza da non lasciare alla Chiesa

altra scelta se non quella di affrontare a viso aperto un confronto

teologicamente drammatico.

COLOSSO. Imperterrito Berlusconi illude i suoi fans dichiarando che

non scenderà dal palco fino a quando non sarà riuscito a tornare per

vincere ancora. Come finiranno i suoi tentativi di rinascita politica lo

sa solo lui, ma intanto, in attesa di reinventarsi un ruolo che non ha più,

mette a segno un colpo mediatico con l'imponente operazione che

consente alla sua famiglia di controllare più di un terzo del mercato dei

libri venduti in Italia. In seguito alla cessione di RCS libri a

Mondadori, il gruppo si ritaglia una posizione di quasi monopolio in

questo delicato settore tra le giustificate apprensioni degli autori,

preoccupati per la nascita di un colosso legato a precisi interessi. In che

misura il padre del famigerato editto bulgaro riuscirà a condizionare le

scelte e gli orientamenti di questa "concentrazione" è una domanda che

non può essere elusa. Ma con i nomi prestigiosi e di alto valore che

compongono lo straordinario panorama librario dell'Italia, ingerenze di

quel tipo sono destinate a naufragare per cui è assai poco probabile che

le case editrici perdano impronta e autonomia nonostante il vento che

muta.

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

Operai ricchi e imprese povere

Il magico mondo alla rovescia del dottor Squinzi. La crisi?

Ha arricchito i lavoratori e impoverito le imprese…

di Gianni Venturi, Fiom nazionale

Secondo Confindustria (ma anche Federmeccanica, Federchimica ecc.)

la crisi avrebbe prodotto un effetto paradossale: avrebbe arricchito i

lavoratori, in particolare nel manifatturiero, e avrebbe impoverito le

imprese, in particolare nel settore metalmeccanico. È chiaro che siamo

di fronte a una distorsione evidente, che va immediatamente corretta se

Page 7: Adl 151008

7

si vuole immaginare di aprire un negoziato serio per il rinnovo dei

contratti prima, per la riforma del modello contrattuale poi.

Il centro studi di Confindustria sostiene che la quota del lavoro sul

valore aggiunto si sarebbe attestata al 76,1% nel 2014, dal 65,6% nel

2001 e dal 77,7% nel 1975. Chi lavora – e già qui verrebbe da

chiedersi quanti lavorano e quale sia il peso della disoccupazione in

termini di distorsione dell’effetto distributivo del Pil – avrebbe

“guadagnato” nella crisi posizioni rilevanti, vicine a quelle degli anni

settanta. Insomma ciò che non avrebbe potuto il sindacato all’apice

della sua forza l’avrebbe realizzato il sindacato stesso nella sua crisi

più profonda o, addirittura, si sarebbe realizzato a sua insaputa. In

questa ricostruzione c’è qualcosa che non torna.

Per stessa ammissione del Centro studi di Confindustria il dato

deriva da una misurazione del valore aggiunto ai prezzi base e non al

costo dei fattori, cioè senza prendere in considerazione tutto ciò che

sono imposte indirette – sostanzialmente l’Iva – e, soprattutto, senza

prendere in considerazione tutto ciò che va sotto la definizione di

trasferimenti alle imprese. Nonostante ciò, secondo il Centro studi

Confindustria i dati non varierebbero significativamente.

In realtà, come dimostrato da diversi economisti, il calcolo corretto

del valore aggiunto al costo dei fattori indica un andamento, nel

rapporto con la quota di reddito destinata al lavoro, profondamente

diverso. In particolare, ciò che paradossalmente ha permesso alla quota

del lavoro di recuperare un punto nella crisi, attestandosi al 55% del Pil

e non al 74,3%, come sostiene il Centro studi di Confindustria, è un

andamento della produttività degli ultimi 7 anni, che diminuisce

mediamente dello 0,3% annuo, nonostante l’occupazione si sia ridotta

in misura più che proporzionale.

Il contributo del capitale per ora lavorata è stato pari a 0,6 punti

percentuali nel periodo 2003-2009 e nel 2014 – per la prima volta dal

2006 – il contributo del capitale alla crescita della produttività è

diventato negativo (meno 0,5). In realtà, la questione cruciale resta la

significativa riduzione degli investimenti da parte delle imprese come

caratteristica essenziale della crisi economica italiana: poco più di un

terzo del margine operativo lordo si traduce in investimenti e non

sempre in investimenti in grado di aggredire la produttività debole

delle imprese.

Nel periodo 2013-2014, la quota degli investimenti sul Pil si è

ridotta di 3 punti percentuali, a fronte di un incremento di un punto in

Germania e di una diminuzione di 0,5 punti percentuali nella media dei

paesi europei. Bisognerebbe parlarne. Si attendeva da Confindustria un

segnale per poter avviare i tavoli dei diversi settori: se è questo, non è

certamente un buon segnale.

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

Page 8: Adl 151008

8

Da Avanti! online www.avantionline.it/

The Putin fan club

Non se n’è accorto nessuno, ma sabato 3 ottobre a Roma, si è svolta

una manifestazione di sostegno all’intervento russo in Siria, per

chiedere la rimozione delle sanzioni alla Russia e più in generale di

simpatia e sostegno al leader russo Vladimir Putin.

di Carlo Correr

La manifestazione del 3 ottobre è stata organizzata dal Comitato Italia-

Russia, dall’Associazione culturale italo-russa “Speranza”, dal

Comitato di amicizia Italia-Russia e dal ‘Vladimir Putin Italian Fan

Club’.

Però non bastava e allora è arrivato il sostegno dell’italico Fronte

Nazionale che ha affisso anche manifesti con il faccione del leader

russo in virile tenuta militare e un inequivocabile: “Io sto con Putin”.

Ora non sappiamo quanto questo sostegno sia stato gradito al

Cremlino, ma di certo i nostalgici nostrani dell’‘uomo forte’, l’hanno

vista soprattutto come una ‘scelta di campo’, nel senso della conferma

di una manifesta antipatia – a essere gentili – nei confronti degli

omosessuali perché su questo versante a Putin con le sue leggi anti gay

non lo batte nessuno. Il tutto unito con l’islamofobia che qui da noi è

soltanto razzismo e xenofobia.

Comunque oltre alla rivisitazione in chiave pop del patto Molotov-

Ribbentrop, più in là dell’affissione dei manifesti i camerati non si

sono spinti. Anzi sono proprio rimasti a casa guardandosi bene dal

partecipare anche perché, omofobia e islamofobia a parte, in piazza

sarebbero stati in imbarazzo, costretti a manifestare ‘contro’ i camerati

ucraini che dalle parti di Kiev, ai russi di Putin gli sparano addosso in

nome della difesa dei confini nazionali.

Page 9: Adl 151008

9

Insomma, per tornare alla manifestazione, la piazza pro-Putin alla

fine era deserta. Cinquanta persone a dire tanto (compresa una

manifestante pro Ucraina allontanata dalla polizia per evitare guai).

Un fallimento totale che la dice lunga anche sulla sopravalutazione

dei social, da twitter a Facebook, che tanto piace ai nostri politici.

Come si fa infatti a essere quattro gatti in piazza quando l’annuncio

della manifestazione su Fb piaceva a “Gianna Beccati, Mirko Gennari,

Cristiano Savioli e altri 18.056”? E dove sono finiti i 34.602 che hanno

messo il loro “mi piace” nella home del Vladimir Putin Italian Fan

Club?

Nel mondo virtuale Vladimir Putin spopola, ma in quello reale delle

democrazie occidentali, nella migliore delle ipotesi, è un inquietante

autocrate che non piace a nessuno.

Vai al sito dell’avantionline

Da l’Unità online http://www.unita.tv/

Ius soli

Bagarre alla Camera

tra Fedriga e Boldrini

Mentre infuriava la battaglia sulle riforme al Senato, alla Camera ad

accendere il conflitto tra la Lega e Laura Boldrini è stato il ddl

cittadinanza. Una vera e propria bagarre sullo ius soli, per la cui

approvazione è previsto il contingentamento dei tempi.

Respinta la richiesta di Lega e Fdi di non procedere all’esame degli

emendamenti alla nuova legge sul riconoscimento della cittadinanza

italiana, la presidente della Camera Laura Boldrini ha iniziato a

esprimere le valutazioni di ammissibilità e la Lega ha scatenato un

parapiglia, con anche insulti all’indirizzo della presidenza da parte dei

deputati di Salvini uditi da diversi parlamentari della maggioranza.

Alcuni deputati del Carroccio si sono fiondati dai loro banchi verso

quelli di Governo e Boldrini, fermati dai commessi d’aula.

Un crescendo che ha visto protagonista polemico Massimiliano

Fedriga nei confronti della presidente della Camera fino al punto da

far scattare per il capogruppo del Carroccio l’espulsione dall’emiciclo

e la sospensione della seduta della Camera con la convocazione della

Capigruppo.

Ma la Lega non ci sta e arriva l’annuncio del sit-in indetto per

stamani alle 11, proprio in piazza Montecitorio, anche per protestare

contro le conduzioni d’Aula di Laura Boldrini e di Pietro Grasso.

La linea della presidente della Camera Boldrini non sembra però

essere messa in pericolo: il calendario stabilito non si cambia se un

provvedimento non piace. La linea che passa in Capigruppo è quelle di

proseguire perché – chiarisce la presidente della Camera – l’Aula non

e’ un teatro.

Al termine della riunione è il vicepresidente Roberto Giachetti a

Page 10: Adl 151008

10

tornare in Aula e constatare il rifiuto di Fedriga ad adeguarsi

all’espulsione. Per questo la seduta, che fino ad allora era

semplicemente sospesa, viene chiusa.

Vai al sito dell’Unità

La Fondazione Socialismo

e la rivista Mondoperaio

promuovono il convegno

Sigonella Una riflessione trent'anni dopo (1985-2015)

Roma, Venerdì 16 ottobre ore 10.30-13.00

Senato della Repubblica - Palazzo Giustiniani - Sala Zuccari

Via della Dogana Vecchia, 29

Introduzione: Luigi Covatta

Relazione: Antonio Varsori

Testimonianze: Gennaro Acquaviva, Antonio Badini, Maurizio

Caprara, Arnaldo Forlani.

Conclusioni: Pier Ferdinando Casini

Info e accrediti: Fondazione Socialismo - tel.: 06 85 300 654,

e-mail: [email protected]

www.fondazionesocialismo.it/

È obbligatorio accreditarsi. L’accesso alla Sala Zuccari è consentito fino al

raggiungimento della capienza massima. Per gli uomini obbligo di giacca e cravatta.

FONDAZIONE NENNI http://fondazionenenni.wordpress.com/

Il naufragio del fisco

Numero doppio de "L'Articolo1" 265 pagine di

approfondimenti, analisi e tante autorevolissime firme.

Numero doppio della Rivista online della Fondazione Nenni,

sfogliabile su Pc, Tablet. In questo numero si parla di tasse e

Mezzogiorno. Ma troverete anche un inedito di Gino Giugni sulla

riforma dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, la visita di Abel

Ferrara che sta girando un film e un documentario, le lettere inedite

della madre di Fernando De Rosa eroe della guerra di Spagna e i

misteri legati alla sua maternità. E ancora il degrado di Roma, la

corruzione nel calcio, le vicende del Labour e le riforme

Page 11: Adl 151008

11

istituzionali italiane. 265 pagine di approfondimenti, analisi e tante

autorevolissime firme. Buona lettura!!

Sfoglia la rivista

Fondazione Pietro Nenni Via Alberto Caroncini 19, 00197 Roma

tel 068077486- fax 0680691122

mail: [email protected]

www.fondazionenenni.it

Da CRITICA LIBERALE

riceviamo e volentieri pubblichiamo

Barzellette sui tedeschi?

Il rispetto delle regole è fondamentale per il buon funzionamento

della concorrenza. Il capitalismo ha bisogno di uno stato forte e

vigile, per il suo stesso bene.

di Giovanni La Torre

Quando ho distrattamente sentito di una casa automobilistica che aveva

inventato un software grazie al quale un motore inquinante diventava

ecologico non appena si accorgeva di essere collegato a un sistema di

controllo, ho pensato alla solita storiella sui napoletani: “si tratterà

dell’Alfasud”…

Ma l’Alfasud non esiste più, ho riflettuto. E allora? Allora ho

seguito la notizia con più attenzione e ho sentito pronunciare il nome

“Volkswagen”.

“Avrò sentito male”, mi sono detto. Ma il nome veniva ripetuto, e

allora era vero: la Volkswagen, l’ “auto del popolo”, l’industria

automobilistica che aveva più di tutte l’immagine della perfezione, del

rispetto delle regole, della correttezza, che aveva tra il suo azionariato

il governo tedesco, che aveva i rappresentanti dei lavoratori nel

consiglio di gestione, questa industria aveva spudoratamente bluffato

sull’ecologia, come un qualsiasi truffatorello.

E adesso come farà la Germania a chiedere agli altri paesi le famose

“riforme? A fare i suoi sermoni sul rispetto delle regole? E gli storici e

gli analisti politici? Come faranno più a sostenere la superiorità

dell’etica e della cultura politica protestante rispetto a quella cattolica,

più permissiva quest’ultima perché “tanto poi c’è la confessione”? E’

caduto un mito? La storia sta svoltando? Chissà!

Comunque anche qui, pensandoci bene, si vede chiara l’impronta

tedesca, lo scarso senso pratico, perché si tratta di una truffa che era

inevitabile che venisse prima o poi scoperta. Ne erano presumibilmente

a conoscenza troppe persone: i progettisti del software, se mai

appartenenti pure a qualche ditta esterna, quelli del motore, i vertici

gestionali. Sì, troppe persone! E in un’epoca di forte spionaggio

industriale prima o poi qualcuno doveva capitolare e “parlare”. Chissà!

Page 12: Adl 151008

12

Può darsi pure che la notizia è stata diffusa ad arte con ritardo per far sì

che la Volkswagen si impelagasse sempre di più e la sanzione

risultasse poi più esemplare.

Ormai si parla di undici milioni di auto in circolazione da ritirare, di

multe miliardarie, di class action in preparazione, di processi penali

appena aperti, ecc. ecc. Ce n’è a sufficienza per far inserire il

fallimento della Casa tedesca nel novero delle possibilità.

Un aspetto positivo comunque questa vicenda mostra: la possibilità

per un sistema economico serio di pervenire alla scoperta di queste

truffe, con qualsiasi mezzo. Il rispetto delle regole è fondamentale per

il buon funzionamento della concorrenza, altrimenti qualcuno più

“furbo” si avvantaggerebbe rispetto a un altro. Il capitalismo ha

bisogno di uno stato forte e vigile, per il suo stesso bene.

Vai al sito di Critica liberale

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

LETTERA

Mauro Ferri

tra Nenni e Saragat

Mi ha fatto piacere leggere il bel ricordo di Mauro Ferri – che ebbi la

fortuna di conoscere negli anni della mia giovanile militanza nel PSDI

– scritto da Tamburrano.

Mi pare però che l’articolo contenga un’inesattezza dove lascia

intendere che Ferri poco dopo la sua breve segreteria del PSU-PSDI

(1969-1972) fosse rientrato “presto” nel PSI.

Ferri fu deputato e ministro del PSDI per alcune legislature ed infine

venne eletto parlamentare europeo nelle liste del PSDI nel 1979 e

rimase in carica fino al 1984.

Non saprei dire quando rientrò nel PSI (né se mai vi rientrò

formalmente, visto che nel 1986 venne nominato membro laico del

CSM e poi fino al 1996 restò alla Corte Costituzionale), ma di sicuro la

sua fase socialdemocratica non può essere considerata una fugace

parentesi. Scusate la pignoleria.

Luciano Belli-Paci, Milano

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897 Casella postale 8965 - CH 8036 Zurigo

Page 13: Adl 151008

13

L'Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigrazione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del "Centro estero socialista". Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall'Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all'estero, L'ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mondiale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l'Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L'ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l'integrazione dei migranti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all'eclissi della sinistra italiana, siamo impegnati a dare il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appartiene a tutti.