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Bilancio sociale 2010

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Bilancio sociale 2010

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INTRODUZIONE

Intervista a Pietro SegataObiettivi del Bilancio Sociale Principi di redazione del Bilancio Sociale Nota metodologica

1 IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

IdentitàVision e MissionCodice EticoGovernancePartecipazioni SocietarieCapitale SocialeSoci-LavoratoriFatturatoAmbiti di interventoPolitica per la qualità e per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro

2 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO

Conto economico riclassificatoDeterminazione del valore aggiuntoRiparto del valore aggiunto

3 RELAZIONE SOCIALE

Un anno di attività – Uno sguardo d’insiemeLa Gestione del personale – Uno sguardo d’insieme La salute dei lavoratoriFornitoriStakeholderComunicazione

4 SEZIONE INTEGRATIVA

Testimonianze dei Fruitori dei servizi e dei familiariAnalisi dei questionari rivolti ai soci lavoratori

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indice

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INTRODUZIONE

Intervista a Pietro SegataObiettivi del Bilancio SocialePrincipi di redazione del Bilancio SocialeNota metodologica

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Quando nasce Società Dolce, perché e con quali finalità?Società Dolce nasce nel 1988, quando io avevo solo 19 anni.È nata da un gruppo di ragazzi coetanei, in parte inoccupati, tutti impegnati in politica o nel sociale, che avevano il desiderio di autodeterminare il proprio lavoro. Scelsero di costituire una cooperativa con un’impostazione laica e pluralistica. Siamo stati molto essenziali. Per una cooperativa bastavano 9 soci e noi abbiamo eletto 3 con-siglieri, 5 sindaci revisori ed una persona faceva il popolo della cooperativa. All’inizio non aveva-mo ben definito l’ambito delle attività, volevamo fare un’impresa, ma non avevamo ancora ca-pito esattamente quali sarebbero stati i servizi o i prodotti che intendevamo proporre. È iniziata una storia imprenditoriale basata, più che su un obiettivo di mercato definito, sul presupposto che più persone avevano bisogno di trovare e farsi remunerare il lavoro nella migliore forma possibile.

La cooperativa nasce con il nome di Società Dolce e non lo ha più cambiato…perché il nome Società Dolce?Il nome “Società Dolce” nacque da un colloquio che io ebbi con Franco Piro, parlamentare disabile di Bologna, colui che ha proposto la Legge n. 13 del 1989 per il superamento e l’elimi-nazione delle barriere architettoniche.Giocammo su quest’idea di “Società Dolce”, una società in cui tutti noi avremo auspicato di vivere: un modello di comunità dove non ci dovevano essere differenze, dove non ci potevano essere contrasti, dove ci sarebbe stata eguaglianza, equità e solidarietà. Questi sono ancora i valori che persegue Società Dolce ed è anche per questo motivo che non ha mai cambiato il suo nome, nonostante varie sollecitazioni.La Cooperativa è nata con questo nome, come io con il mio, e lo difendo con orgoglio.

Lei è sempre stato Presidente?I primi tre anni ero solo Consigliere, per i seguenti tre Vice-Presidente e dal 1994 sempre Presi-dente. All’inizio ero troppo giovane per andare in banca a chiedere finanziamenti. Nominammo quindi presidente il socio più anziano del gruppo, Gianni Biagi. Era persona stimata, funzionario dell’azienda promozione turistica bolognese e assieme ad un altro socio fondatore, Antonio Franceschini, garantirono con i propri beni le necessarie sovvenzioni presso gli istituti di credito.

Intervista a Pietro Segata,Presidente della Cooperativa

INTRODUZIONEintervista a

Pietro Segata

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Quale fu la prima sede? Quali furono le prime attività lavorative? Inizialmente ci fu prestata una vecchia sezione del Partito Socialista Italiano, la sezione Matteotti di Bologna. Era composta da una stanza con una stufa, un telefono e un piccolo magazzino. Lì iniziammo a lavorare. Partimmo subito con l’idea di fare servizi perchè non richiedevano investi-menti particolari: i presupposti iniziali per cominciare erano un telefono ed un ambiente per rice-vere le persone. Nel 1988 cominciammo ad organizzare concerti underground, iniziative culturali e sportive, servizi di hostess e di mascheraggio, lavori che ognuno di noi già faceva non in formacooperativa. Andavamo da chi ci dava lavoro dicendo: guarda adesso non lavoriamo più diret-tamente noi ma abbiamo una cooperativa con la quale puoi fare un contratto e noi ti daremo un servizio organizzato.

….quindi all’inizio non era il welfare il settore principale verso cui indirizzare l’offerta dei servizi?No, però l’opportunità arrivò molto velocemente. Nel 1989 l’Amministrazione Comunale di Bo-logna, non potendo più riassumere il personale precario scolastico, ci contattò insieme ad altre due cooperative per assorbire le educatrici impegnate nel sostegno handicap e nei servizi di anticipo e prolungamento dell’orario scolastico.A partire da quel momento iniziò ad allargarsi il gruppo dei soci-lavoratori e ad esserci un lavoro stabile. In quell’occasione fu assunta Rosanna Paone, all’epoca precaria del Comune di Bolo-gna, oggi responsabile dell’ufficio amministrativo e Consigliere d’Amministrazione della Coope-rativa.Negli anni ottanta e nei primi anni novanta si costituirono molte Cooperative Sociali di tipo A, come Società Dolce, che svolgevano una attività educativa, socio-sanitaria o assistenziale. Al-tre cooperative sono nate negli anni settanta come risultato dell’emancipazione delle assistenti famigliari. Le cooperative, grazie al decreto che istituì il salario medio convenzionale, furono agevolate a livello contributivo nella fase di avviamento e di crescita.

Come si è orientata Società Dolce rispetto all’emersione dal salario medio convenzionale?Pur seguendo la naturale evoluzione della normativa in merito al salario medio convenzionale, abbiamo introdotto azioni di miglioramento delle condizioni lavorative dei soci, integrando al 100%, con risorse della cooperativa, la malattia e la maternità.Di fatto abbiamo anticipato di 7/8 anni il percorso sancito dal nostro legislatore.Sono stati provvedimenti che per anni sono stati un tratto distintivo della nostra Cooperativa, pur nell’applicazione del salario medio convenzionale, che nel 2010 è stato superato.

Perché ora, dopo venti anni, il primo bilancio sociale e quali i suoi scopi?Abbiamo deciso di scrivere il nostro bilancio sociale dopo più di vent’anni perché lo riteniamo uno strumento di vero approfondimento, non un atto burocratico né un’ulteriore brochure di Società Dolce.Il bilancio sociale vuole essere uno strumento capace di comunicare efficacemente la politica aziendale (vision e mission). La pubblicazione del primo bilancio sociale metterà in evidenza alcuni aspetti sui quali si è investito meno in termini di informazione e comunicazione rispetto ai

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risultati commerciali ed economici della cooperativa.Abbiamo voluto che il nostro bilancio sociale, parte integrante della rendicontazione che si deveai soci, venisse approvato contestualmente al bilancio di esercizio, per coniugaregli aspetti di rendicontazione economica e sociale, dando evidenza al valore aggiunto prodottoda Società Dolce nei territori in cui opera e nei confronti delle persone a cui si rivolge.

Perché ricopre la carica di Presidente e contestualmente quella di Direttore Generale?Per rafforzare e tenere salda la struttura di Società Dolce nelle sue continue fasi di crescita. Il fatto di essere anche Presidente tiene fortemente congiunto l’organo politico e rappresentativo della Cooperativa con l’organo esecutivo, essendo noi sottoposti per la crescita che abbiamo a forte stress, se ci fossero due figure potrebbero prendere due strade diverse. Io faccio da elemento di congiunzione fra ciò che accade tutti i giorni nel gestire il lavoro e ciò che viene deciso dal CDA, questo oggi è ancora molto utile. Se arriveremo a consolidarci sulla dimensione di 3000 Soci e di circa 70 milioni di euro di attività, obiettivo che auspico raggiungere nei prossimi 2 anni, allora sarà necessario porsi il problema di avere un Presidente che non sia il Direttore Generale.

Società Dolce produce valore aggiunto?Lavorando con professionalità, motivazione e dedizione produciamo valore aggiunto per chi fruisce dei nostri servizi e per le comunità dove operiamo.Il problema è che non dedichiamo sufficiente tempo a comunicarlo e oggi la comunicazione è tutto, perché evidenzia il lavoro quotidiano che la Cooperativa e i suoi Soci offrono a tante fami-glie, facendo il proprio dovere e dedicando le necessarie attenzioni.

Come si rapporta Società Dolce con le nuove tecnologie e le nuove forme dicomunicazione?La Cooperativa era stata costituita da giovani e quindi partimmo già utilizzando strumenti infor-matici che altre cooperative non utilizzavano. Nel 1991 creammo la prima rete di computer per collegare tra loro i computer della Cooperativa. Con un nostro amico dell’HP, che veniva da noi a tempo perso, creammo la prima rete e il primo software aziendale. Già nel ‘91 sentimmo la necessità di avere una rete interna.L’attenzione e l’utilizzo di nuove tecnologie ci ha sempre caratterizzati come cooperativa e ab-biamo cercato di utilizzarla per agevolare e migliorare il nostro lavoro. Ad esempio sono stato il primo cooperatore sociale a fare riunioni in teleconferenza. Ho sempre sostenuto che in ogni servizio deve esserci un computer e che i computer nei servizi devono essere collegati alla sede. Tutti in rete. Voglio però sottolineare che la tecnologia per una realtà come la nostra che fa servizi alla persona, non è una tecnologia sostitutiva ma di supporto alla prestazione. Noi non siamo una realtà industriale dove la robotizzazione può sostituire il lavoro dell’uomo, per noi è centrale il lavoro della donna e dell’uomo.Abbiamo sperimentato tante cose interessanti e utili: per il servizio di scuolabus abbiamo atti-vato un sistema di invio di sms alle famiglie che aspettano i bambini alle fermate per avvertirli di eventuali ritardi. Si sta diffondendo con grande stupore la busta paga inviata via e-mail: oggi ricevono la busta paga per posta elettronica circa 1150 lavoratori. Questa è una cosa che mi inorgoglisce.

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Società Dolce esprime al suo interno un genere prevalentemente femminile. Quanto questo ne definisce e caratterizza gli orientamenti e in che modo contribuisce a determinarne scelte e prospettive?Noi siamo da sempre assolutamente consapevoli, in particolare per lo scambio mutualistico, diavere dei doveri correlati ad una presenza di genere prevalentemente femminile. Parlavamo prima dell’integrazione della maternità. Su questo aspetto c’è sempre stata particolare attenzio-ne, anche nel dare poi delle opportunità concrete di crescita alle donne, perché le donne sono veramente protagoniste della nostra attività. Quindi, attenzione verso i problemi, le necessità e i bisogni dell’80% dei nostri soci.

…però all’inizio eravate tutti uomini…No, no, assolutamente, perché c’era la sorella di Antonio, Rita Franceschini, che lavora con meancora oggi, poi c’era Barbara Beghelli.Allora, devo dire la verità, l’attenzione è stata data all’età anagrafica, nel senso che eravamo amici e non ci chiedemmo quante donne e uomini tra di noi ci fossero. Poi, dal 1989, quando iniziammo a svolgere queste attività educative per il Comune di Bologna, assumemmo tutte donne. Nel tempo, tuttavia, hanno aderito anche tanti uomini.

Quali sono le sfide e gli obiettivi nel futuro di Società Dolce?La sfida più grossa, secondo me, è garantire, senza traumi, il ricambio generazionale. Io, da unpunto di vista anagrafico, sono un giovane manager della cooperativa, un direttore giovane.Quando ho avuto l’incidente al ginocchio, che mi ha sottratto a un lavoro operativo intenso, ho visto quanto è importante garantire un ricambio, un possibile ricambio. Penso che la Coopera-tiva abbia questo obbligo e questa priorità, cioè quello di prescindere pian piano dal suo socio fondatore e garantire una propria continuità con le energie e le risorse collettive che ha e verifi-care se c’è una nuova generazione in grado di assumersi determinate responsabilità. La consistente presenza femminile dovrebbe trovare una rappresentazione magari in una vice-presidenza al femminile....poi ci sono gli obiettivi commerciali, di sviluppo.In particolare io auspico di raggiungere, nel medio termine, i 3000 soci e i 70 milioni di euro di attività e sviluppare/radicare la presenza della Cooperativa in altri territori oltre quelli di origine.

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INTRODUZIONEobiettivi del

bilancio sociale

Obiettivi del Bilancio Sociale

Il Bilancio Sociale è uno strumento di accountability, ovvero di rendiconta-zione delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali ed eco-nomici delle attività svolte da un’organizzazione.Offre a tutti i soggetti interessati informazioni strutturate e precise, non otte-nibili a mezzo della sola informazione economica - finanziaria e patrimonia-le, contenuta nel bilancio di esercizio.E’ uno strumento integrativo di comunicazione e di valutazione dell’aspetto sociale dell’attività svolta, adottato per “dare conto” del proprio agire ai vari portatori d’interesse (stakeholder).

Il Bilancio Sociale è lo strumento più indicato per dare visibilità alle domande ed alla necessità di informazione e trasparenza del proprio pubblico di riferimento.

Con il Bilancio Sociale ci si propone di conseguire i seguenti obiettivi:

• fornire un quadro esauriente dell’identità della Cooperativa (assetto istitu-zionale, valori di riferimento, vision e mission, strategie e politiche) al fine di consentire ai portatori di interesse di formarsi un giudizio e compiere valuta-zioni sulle performance della Cooperativa;

• rappresentare il valore aggiunto e la sua ripartizione;

• fornire una descrizione qualitativa e quantitativa dei risultati ottenuti in re-lazione agli impegni assunti, ai programmi realizzati e agli effetti prodotti sui singoli stakeholder.

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INTRODUZIONEprincipi di

redazione delbilancio sociale

Principi di redazione del Bilancio Sociale

Per la stesura del Bilancio Sociale di Società Dolce si sono assunti come stan-dard di riferimento i “Principi di redazione del Bilancio Sociale” del Gruppo di studio GBS.sso contenute è garantita dal rispetto di principi fondamen-tali, quali:

La qualità del processo di rendicontazione incide sulla capacità del documento di rispondere alle esigenze conoscitive dei diversi interlocutori e di costruire con essi un dialogo permanente, dando piena attuazione al principio della responsabilità sociale.

Le informazioni contenute nel Bilancio Sociale sottostanno ai seguenti principi:

• utilità il complesso di notizie contenute nel Bilancio Sociale deve contenere dati ed informazioni utili a soddisfare le aspettative degli stakeholder di riferimento.

• comprensibilità, chiarezza e intelligibilità le informazioni contenute nel Bilancio Sociale devono essere chiare, comprensi-bili e accessibili.

• rilevanza e accuratezza eventuali valutazioni e stime devono essere fondate su ipotesi esplicite e con-gruenti. • attendibilità le informazioni devono rappresentare in modo veritiero e completo il proprio og-getto, con prevalenza degli aspetti sostanziali su quelli formali.

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• identificazione: deve essere fornita una completa informazione sulla proprietà e sul governo dell’impresa.

• trasparenza: tutti i destinatari devono essere messi nelle condizioni di comprendere il procedimento di rilevazione, di riclassificazione e formazione del Bilancio Sociale.

• periodicità e ricorrenza: il Bilancio Sociale deve corrispondere deve corrispondere alperiodo amministrativo del bilancio d’esercizio, essendo ad esso complementare.

• responsabilità: devono essere identificabili le categorie di stakeholder ai quali la Coope-rativa vuole rendere conto.

• inclusione: dar voce – direttamente o indirettamente - agli stakeholder identificati, esplici-tando la metodologia di indagine e di reporting adottata.

• verificabilità: devono essere verificabili tutti i dati e le informazioni riportati e descritti nel documento.

• competenza di periodo: gli effetti sociali devono essere rilevati nel momento in cui si manifestano.

• comparabilità: deve essere consentito il confronto tra bilanci differenziati nel tempo re-datti dalla stessa impresa o con bilanci di imprese operanti nello stesso settore.

• neutralità: il Bilancio Sociale deve essere imparziale e indipendente da interessi di parte.

La qualità del processo di realizzazione del Bilancio Sociale è garantita dal rispetto dei se-guenti principi fondamentali:sso contenute è garantita dal rispetto di principi fondamen-tali, quali:

• fedele rappresentazionele informazioni contenute nel Bilancio Sociale devono essere esenti da errori e pregiudizi, in modo da poter essere considerate una fedele rappresentazione dell’oggetto a cui si riferiscono.

• omogeneitàtutte le espressioni quantitative devono essere espresse nell’unica moneta di conto.

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INTRODUZIONEnota metodologica

Nota metodologica

Questa prima edizione del Bilancio Sociale è prodotta internamente da so-ci-lavoratori della Società Dolce.Il Consiglio di Amministrazione ha dato il mandato di redigere il documento ad un gruppo di soci–lavoratori in grado di garantire neutralità e indipen-denza da interessi di parte e di assicurare un approccio integrato.Il Gruppo di lavoro nella elaborazione del Bilancio Sociale ha rispettato i principi di rendicontazione, di raccolta e di sistematizzazione delle informa-zioni necessarie per la stesura del documento, ha coinvolto gli stakeholder maggiormente rappresentati sia interni che esterni all’impresa, primari e se-condari e si occuperà della diffusione della rendicontazione.

Nello svolgimento di ciascuna delle fasi del processo di elaborazione del documento è stato garantito il coinvolgimento della struttura interna, in par-ticolare vi è stato il costante raccordo e l’integrazione con il Direttore e le funzioni gestionali e di comunicazione della Cooperativa.Il Bilancio Sociale 2010 è approvato dal C.d.A. della Cooperativa congiun-tamente al Progetto di Bilancio dell’esercizio 2010.Si è ritenuto opportuno elaborare simultaneamente il Bilancio d’esercizio e il Bilancio Sociale, per attribuire a quest’ultimo la giusta e necessaria cre-dibilità: questo documento, seppur autonomo, presenta le stesse affidabili logiche con le quali sono determinati i valori del bilancio di esercizio.

Il Bilancio Sociale è elaborato attraverso un percorso di lavoro tale da garantire un’adeguata interlocuzione con i vari settori dell’organizzazione e la vasta platea di stakeholder.

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Il Bilancio Sociale 2010 si articola in quattro principali sezioni:

• identità della cooperativa, in cui si delineano i profili societari e aziendali e si fornisce un quadro abbastanza preciso dell’organizzazione della Cooperativa

• produzione e distribuzione del valore aggiunto, rendicontazione dei dati economici più rilevanti

• relazione sociale, sezione dedicata in modo specifico alla rendicontazione dei dati e degli avvenimenti sociali. Attraverso l’utilizzo di rappresentazioni grafiche si dà conto dell’organiz-zazione del lavoro e dell’occupazione, del mutualismo e della partecipazione societaria, della gestione dei servizi e dei clienti (committenti e fruitori dei servizi).

• sezione integrativa, del documento stesso, che consente di effettuare confronti temporali sui risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati, oltre che confronti tra documenti contempo-ranei di imprese diverse.

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INTRODUZIONEil gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro è composto da: 1 Stefano Ferrari, 2 Nicolas Bonetti, 3 Paolo Vaccaro, 4 Cesare Simonini, 5 Silvia Lepore, 6 Gianna Ceresi, 7 Francesca Brandolini, 8 Stefania Bastia, Mabel Schmitz Alicia, Zhar Mustapha.

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

IdentitàVision e MissionCodice EticoGovernancePartecipazioni SocietarieCapitale SocialeSoci-LavoratoriFatturatoAmbiti di interventoPolitica per la qualità e per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

identità

Identità

“L’impresa cooperativa è una comunità che risponde principalmente ai biso-gni e alle finalità delle persone che ne sono socie e che si fa carico dei tanti e diversi interessi che è chiamata ad interpretare.La cooperativa è un’impresa di donne e di uomini che si governano demo-craticamente.I caratteri originali dell’impresa cooperativa – l’intergenerazionalità, la porta aperta, l’assetto democratico e non gerarchico – possono costituire un rife-rimento naturale per chi si avvicina per la prima volta al mondo del lavoro.La cooperativa, comunità di persone, determina i propri obiettivi a partire dalla loro cultura, dal loro contesto, dal loro sistema relazionale. Per questo la cooperativa sviluppa e rafforza il legame dell’impresa con il territorio, in un circolo virtuoso di arricchimento reciproco”.

(tratto dal documento congressuale di Legacoop, presentato a Roma il 6-8 aprile 2011)

Denominazione: COOPERATIVA SOCIALE SOCIETA’ DOLCE SOCIETA’ COOPERATIVA

Data atto di costituzione: 26/02/1988

Forma giuridica: SOCIETA’ COOPERATIVA

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• Sede LegaleVia Cristina da Pizzano, n°5 | 40133 Bologna | tel. 051 6441211 | fax 051 6441212 | [email protected]

• Sedi SecondarieVia Saffi, n°73 | 40131 Bologna | tel. 051 6441211 | fax 051 6441212 | [email protected] Saffi, n°73/2 | 40131 Bologna | tel. 051 6441211 | fax 051 6441212 | [email protected]

• Sede Socio Assistenziale-Educativa Pianura EstVia Matteotti, n°275 | 40018 San Pietro in Casale (BO) | tel. 051 6661354 | fax 051 817737 | [email protected]

• BresciaVia Manzoni, n°39 | 25126 Brescia | tel. 030 3754540 | fax 030 2937057

• CesenaVia Sciascia, n°218 | 47023 Cesena | tel. 0547 610210 | fax 0547 21673 | [email protected]

• CremonaVia Antiche Fornaci, n°51 | 26100 Cremona | tel. 0372 23103 | fax 0372 565483 | [email protected]

• MantovaVia Concezione, n°22 | 46100 Mantova | tel. 0376 324529 | fax 0376 362833 | [email protected]

• ParmaVia Marchesi, n°26/d | 43100 Parma | tel. 0521 494298 | fax 0521 468142 | [email protected]

• TeramoCorso Cerulli, n°1 | 64100 Teramo | tel. 0861 250993 | fax 0861 252901 | [email protected]

• TriesteVia Madonna del Mare, n°16 | 34124 Trieste | tel. 040 3220215 | fax 040 3223268 | [email protected]

Sedi e contatti

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

vision e mission

Vision e mission

La Vision aziendale rappresenta lo scenario futuro che ispira l’azione quotidiana e rispecchia gli ideali e i valori di Società Dolce.

Le parole chiave che identificano sinteticamente la mission della Cooperativa sono:

• mutualitàCostituisce scopo prioritario della Cooperativa favorire le migliori condizioni econo-miche, professionali e sociali ai propri soci; garantire loro pari opportunità; favorire la loro partecipazione alle scelte. • centralità del clienteLa soddisfazione dei fruitori e del committente è al centro della nostra attività, orien-tata all’efficacia, all’efficienza e alla produzione di valore nei servizi offerti. • responsabilità socialeDesideriamo essere soggetto attivo e responsabile nei territori per contribuire alla promozione di un “welfare comunitario” in grado di coniugare sviluppo e solidarietà.

Noi che lavoriamo con impegno per il dirittoalla dignità di ogni persona.

Che lo facciamo facendo.Che lo vogliamo volendo.

Da più di vent’anni.Per costruire un avvenire più Dolce.

Più garbato e sicuro.(Vision aziendale)

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

codice etico

Codice etico

Dalla mission aziendale si sviluppano due attività concomitanti, una più gene-rale rivolta al controllo delle politiche d’impresa (il Bilancio Sociale), l’altra più specifica che riguarda i comportamenti individuali (il Codice Etico).Il codice etico definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione e chiarisce a tutti i partecipanti dell’impresa e agli stakehol-der quali sono i criteri fondamentali che devono orientare le scelte dell’impresa.Il codice etico, quindi, si presenta oltre che come un insieme di regole di con-dotta per i membri dell’organizzazione, anche come uno strumento di gover-nance e di gestione strategica dell’impresa.Le prescrizioni contenute nel codice etico non sorgono come imposizione, ma nascono dalla condivisione dei valori sentiti come comuni.

Società Dolce ha adottato nel 2010 il codice etico dell’Associazione “AGCI So-lidarietà”.Di seguito riportiamo i principi del codice etico.

Il codice etico, oltre ad essere un insieme di regole di condotta per i membri dell’organizzazione, è anche strumento di governance e di gestione strategica dell’impresa.I codici etici sono strumenti volontari, non vincolanti ai sensi di legge.

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La centralità della persona: Società Dolce è costituita da persone che lavorano con le persone e per le persone. Tutte le attività sono ispirate alla promozione della persona, che viene posta al centro dell’orga-nizzazione di tutto il sistema.

L’autonomia: l’autonomia da qualsivoglia forma di dipendenza ideologica è uno dei principi su cui si basa la Cooperativa.

La promozione delle sviluppo locale: la Cooperativa è legata alla comunità che la esprime ed è con-sapevole della propria responsabilità nella costruzione e nel mantenimento di un adeguato rapporto con tutte le istanze, politiche e sociali, del territorio a cui appartiene. A tal fine deve impegnarsi a produrre sul territorio strumenti economici, culturali, sociali e di rappresentanza tesi a promuovere il benessere della comunità locale e contribuire a realizzare una società giusta e solidale.

La competenza: le persone che lavorano per la Cooperativa devono saper fare bene il proprio lavoro. La Cooperativa per poter esprimere alti livelli di specializzazione, progettualità e flessibilità, promuove l’ac-crescimento e l’aggiornamento delle competenze e della professionalità dei propri soci e dei dipendenti.

L’innovazione e la flessibilità: la Cooperativa deve essere innovativa e flessibile, in grado in ogni mo-mento di modificare la propria organizzazione in maniera tale da essere più efficiente ed efficace sia nel dare le risposte adeguate ai bisogni emersi, sia nel determinare nuove soluzioni a nuove sfide e richieste.

La gestione democratica e partecipata: i dirigenti e i soci a tutti i livelli devono impegnarsi a governare il sistema economico rappresentato dalla Cooperativa, sia sotto l’aspetto imprenditoriale, sia sotto l’aspetto sociale, istituendo regole che consentano una partecipazione realmente attiva dei soci e dei portatori di interesse.

Il rispetto dell’ambiente: l’operato della Cooperativa deve rispondere a tre finalità indissolubili: eco-nomica, sociale ed ecologica, ed orientare la produzione in modo da tener conto sia degli interessi dei consumatori quanto della salute dei soci lavoratori e dei dipendenti.

La trasparenza: la Cooperativa adotta forme di rendicontazione sociale e controllo di gestione dichia-rando i compensi e gli eventuali benefits erogati ai diversi soggetti partecipanti all’impresa, in particolare amministratori, dirigenti e coordinatori, impegnandosi al contempo a valorizzare l’apporto di lavoro dei soci e dei dipendenti, con una remunerazione adeguata e mai inferiore a quanto previsto dal C.C.N.L. dei lavoratori delle cooperative sociali.

Il Bilancio Sociale rappresenta uno strumento indispensabile per evidenziare e comunicare il profilo etico. Nei confronti della comunità in cui opera rappresenta un’opportunità per affermare il concetto di impresa come soggetto economico che, mirando al proprio interesse prevalente, concorre ad elevare la qualità della vita dei componenti della comunità di riferimento.

I rapporti tra le cooperative: compito principale di ogni cooperatore e di ogni cooperativa è quello di contribuire allo sviluppo globale del movimento cooperativo che, come impegno minimale, richiede di non arrecare danno ad altre cooperative e al movimento stesso, con comportamenti non corretti come ad esempio partecipare a bandi di gara al massimo ribasso senza rispettare i vincoli del C.C.N.L. della categoria.

Le reti di Cooperative: le cooperative e le cooperative sociali, in particolare, non sono monadi. Devono pertanto contribuire con “risorse” proprie alla creazione di reti e strutture che favoriscano le relazioni fra soggetti del terzo settore, istituzioni e imprese a livello locale, nazionale ed europeo.

Principi del codice etico *

*Società Dolce ha adottato nel 2010 il Codice Etico dell’Associazione ‘AGCI Solidarietà’.

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

governance

GovernanceGovernance societaria

La governance societaria è articolata come segue:

• Assemblea dei soci• Consiglio d’Amministrazione • Collegio Sindacale

Lo Statuto è la legge fondamentale della Cooperativa e ne disciplina i poteri, l’organizzazione e le modalità di funzionamento e richiama i valori etici a cui è ispira-ta la sua condotta. Lo Statuto prevede la presenza di diversi organi di rappresentanza, governo e controllo.

Assemblea dei soci

L’Assemblea dei soci è l’organo collegiale deliberativo interno della Cooperati-va, nel quale si forma la volontà della stessa.Si tratta di un organo con funzioni esclusivamente deliberative, le cui compe-tenze sono strettamente connesse alle decisioni più rilevanti per la compagine societaria.In base all’oggetto della deliberazione si distingue tra:• ordinaria, che delibera su argomenti che non sono riservati alla straordinaria ed è convocata almeno una volta l’anno per l’approvazione del bilancio;• straordinaria, che delibera su argomenti di particolare rilevanza per la società.

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Consiglio d’Amministrazione

Il Consiglio di amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione della Cooperativa. Esso può compiere, pertanto, tutti gli atti e le operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione che comunque rientrino nell’oggetto sociale, fatta eccezione di quelli che per legge sono di esclusiva competenza dell’assemblea.

Pietro Segata - Presidente

Antonio Franceschini - Vice Presidente

Claudio Guberti - Consigliere

Roberta Marchesini - Consigliere

Maurizio Montanarini - Consigliere

Massimiliano Paoletti - Consigliere

Rosanna Paone - Consigliere

Collegio sindacale

Il Collegio Sindacale controlla l’Amministrazione della società, vigila sull’osser-vanza delle leggi e dell’atto costitutivo ed accerta la regolare tenuta della con-tabilità sociale e la corrispondenza del bilancio e del conto profitti e perdite alle risultanze dei libri e delle scritture a norma di legge, redige la relazione all’assem-blea di bilancio indicando specificatamente i criteri seguiti dagli amministratori nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi statutari in conformità con il carattere della Società. Il Collegio dei Revisori, eletto il 29 maggio 2009, è composto da 5 membri: 2 membri effettivi, 2 supplenti e il Presidente. Resta in carica tre esercizi, esercita il controllo amministrativo e contabile sulla gestione di Società Dolce e viene eletto dall’Assemblea dei soci della Cooperativa.

Roberto Picone - Presidente del Collegio Sindacale

Claudio Malavasi - Sindaco effettivo

Pantaleo Novelli - Sindaco effettivo

Fabrizio Labanti - Sindaco supplente

Mario Mariani - Sindaco supplente

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In seguito al processo ri-organizzativo avviato nel secondo semestre del 2008, nel corso del biennio 2008-09 è stato più volte aggiornato l’organi-gramma aziendale.Oggi Società Dolce dispone di uffici stabilmente dedicati a compiti dire-zionali, amministrativi, produttivi e di supporto corrispondenti alla seguente configurazione:

Direttore Aziendale

Segreteria di Direzione

Responsabile Amministrazione, Controllo di Gestione e Acquisti

Responsabile Finanza

Responsabile Risorse Umane

Responsabile Commerciale e Marketing

Responsabile Sistemi Informativi e di Comunicazione

Responsabile Qualità e Responsabilità Sociale

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Responsabile Haccp e Manutenzioni

Pietro Segata

Rita Franceschini

Luca Scainelli

Maurizio Montanarini

Gianna Ceresi

Massimiliano Paoletti

Anselmo Aldrovandi

Stefania Bastia

Serafino D’Onofrio

Claudio Colucci

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

governance

Governance aziendale

1

Page 30: Bilancio sociale 2010

29

Responsabile Area Sede infanzia: servizi rivolti all’infanzia nella Provincia di Bologna, di Mo-dena e di Ferrara.

Responsabile Area Sede Integrazione Minori: servizi scolastici e servizi rivolti a bambini e adolescenti con difficoltà comportamentali e sociali nella Provincia di Bologna, di Modena e di Ferrara.

Responsabile Area Sede Integrazione Adulti: servizi rivolti ad utenti disabili e ad utenti in situazione di disagio sociale nella Provincia di Bologna, Modena e di Ferrara

Responsabile Area Sede Assistenza alla Persona: servizi assistenziali rivolti ad anziani nella Provincia di Bo-logna, di Modena e di Ferrara

Responsabile Area Nord Ovest: Servizi resi nella Provincia di Parma, di Piacenza e di Reg-gio Emilia e nelle provincie della Lombardia.

Responsabile Area Nord Est: Servizi resi nella Regione Veneto e nella Regione Friuli Venezia Giulia.

Responsabile Area Centro: Servizi resi nella provincia di Forlì-Cesena, di Rimini, di Ravenna e nelle regioni Toscana, Marche, Umbria e Lazio

Caterina Segata

Michele Porru

Carla Ferrero

Sara Saltarelli

Paolo Vaccaro

Moira D’Agostino Amoroso

Stella Coppola

Page 31: Bilancio sociale 2010

30

Dopo aver costituito nel 2004 il Consorzio “Karabak”, primo Consorzio a Bologna per la promozione di progetti di progettazione, costruzione e ge-stione di servizi per la prima infanzia in concessione con gli Enti Locali, Società Dolce, in stretta collaborazione con Cadiai, Camst, Cipea e Ma-nutencoop, ha costituito nel 2006 “Karabakdue” e “Karabaktre”, nel 2007 “KarabaKquattro”, “KarabaKcinque”,“Karabaksei”, nel 2008 “Karabakset-te”, nel 2009 “Karabakotto” e “Karabaknove”. L’esperienza maturata a Bologna ha permesso di esportare il modello, or-mai consolidato, fuori dalle “mura bolognesi”. Si sono costituiti, così, altri Consorzi Cooperativi. Nel 2007 “Vignolazerosei”, nel 2008 “Reggioemilia-zerosei” e nel 2009 “Morcianozerosei”. Le società “veicolo” citate nascono tutte come il risultato di sottoscrizioni con enti pubblici di concessioni plu-riennali per la progettazione, costruzione e gestione dei Nidi d’Infanzia.

Il Consorzio Cooperativo “Aldebaran”, Cooperativa Sociale di Tipo A ex. Legge 381/1991, nato con lo scopo di sviluppare servizi territoriali rivolti agli anziani non autosufficienti nella provincia di Bologna, ha definitivamen-te consolidato la sua attività nel 2010, assumendo tutti gli appalti a cui ha partecipato per le Cooperative Sociali socie (Ada, Àncora, Cadiai e Società Dolce) e accreditando “transitoriamente” tutti i suoi servizi ai sensi e per gli effetti della DGR della Regione Emilia Romagna n.514/2009. Sempre sul territorio bolognese Società Dolce ha mosso i primi passi

Nel corso del 2010 Società Dolce ha aumentato i propri investimenti in partecipazioni societarie, acquisendo quote di Villa Paola srl, Residenza Parco Colli, Servizi Sociale SpA, Consorzio Indaco, CSA Solesino; passando, così, da un valore di carico del capitale socia-le di 3.347.983 del 2009 ad un valore di 5.301.844 del 2010. In questo primo Bilancio Sociale è opportuno ripercorrere sinteticamente le varie tappe di acquisizione/costituzione di società.

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

governance

1

Partecipazioni societarie

Page 32: Bilancio sociale 2010

31

Page 33: Bilancio sociale 2010

32

nell’assunzione di responsabilità gestionali complete nell’ambito di residen-ze per anziani (RSA e Case Protette): l’acquisizione di una partecipazione in Villa Paola srl, in partnership con la Cooperativa L’Operosa e la Cooperativa Sociale Aurora, ha permesso a Società Dolce di essere accreditata transi-toriamente per l’omonima struttura ai sensi della DGR della Regione Emilia Romagna n.514/2009.

Di piccola entità, ma di grande rilievo comunitario, è stata la partecipazione da parte di Società Dolce alla costituzione del Consorzio INDACO Società Cooperativa Sociale, che si propone di promuovere a Bologna i servizi ter-ritoriali a supporto di persone in stato di marginalità ed esclusione sociale. Hanno aderito al progetto anche altre cooperative: La Rupe, AlterCoop, Co-operativa Attività Sociali e il Martin Pescatore.

Un’attenzione specifica richiede il progetto industriale portato avanti da So-cietà Dolce nel Friuli Venezia Giulia, denominato @Nord Care S.p.A. Società Dolce ha acquisito nel 2009 quote di CRA srl di Trieste , con la com-partecipazione di Camst di Bologna, Idealservice di Passian di Prato, delle Case di Cura Città di Udine Spa (UD) e Pineta del Carso Spa (TS).CRA srl, già proprietaria di una Residenza Polifunzionale “Ianus” a Palma-nova (UD), ha acquisito nel 2010 dalla Cooperativa Sociale Itaca di Por-denone una nuova Residenza Polifunzionale con sede Trieste, denominata “Casa Favretto”, ed ha sottoscritto un Accordo Quadro che le permetterà di acquisire nel 2011 da INVITA Spa la Residenza Protetta “CARIS” di Udine e di acquisire un ulteriore Residenza Protetta denominata “S.Anna” sempre ubicata a Udine.Nel momento in cui CRA srl deterrà a titolo definitivo le due Residenze Pro-tette a Udine (CARIS e S.ANNA), la Residenza Polifunzionale a Trieste, oltre alla Residenza Polifunzionale IANUS a Palmanova, per complessivi 236 po-sti letto, assumerà una nuova denominazione e forma societaria. La gestio-ne di tutte e quattro le strutture sarà assegnata a @Nord Società Coopera-tiva (ex Consorzio Arké).In Veneto le tre società veicolo, Servizi Sociali S.p.A., Residenza Parco Colli S.c.p.a. e C.S.A. Solesino srl, partecipate da Società Dolce, stanno prose-guendo con esiti positivi nel percorso che le porterà nel 2012 ad inaugurare ed accreditare con la stessa regione Veneto le RSA di cui saranno titolari.

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

governance

1

Page 34: Bilancio sociale 2010

33

CRA s.r.l.

Page 35: Bilancio sociale 2010

34

Capitale socialeIDENTITA’ DELLA

COOPERATIVAcapitale sociale

Nelle società esiste un importante punto di riferimento per soci e creditori, il capitale sociale. Il capitale socia-le rappresenta il valore in denaro di tutti i conferimenti che i soci hanno effettuato (o che si sono impegnati a effettuare) alla società ed è un valore che deve rimanere immutato almeno sino a quando gli stessi soci non in-tendano modificarlo.

Il Patrimonio Netto, che rappresenta l’effettiva ricchezza di competenze dei soci, ha risentito positivamente dell’aumento di Capitale Sociale.L’aumento del capitale sociale, deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 30 marzo 2009, ha ampiamente compensato l’uscita di un numero rilevante di Soci (Delibera del C.d.A. del 14 dicembre 2010), che da due anni non contribuivano più allo scambio mutualistico.Al 31/12/2010 il 52% dei soci (n.1304) ha sottoscritto la nuova quota di Capitale Sociale di €.1.500.

1

Page 36: Bilancio sociale 2010

35

Capitale sociale sottoscritto

Patrimonio netto

1.981.811

2.084.070 2.438.701

3.202.623

3.139.301

500.000

2006 2008 2010

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

3.500.000

Anno20092007

2.852.300

3.677.511 3.661.551

2.700.000

2008 2009 2010

2.900.000

3.100.000

3.300.000

3.500.000

3.700.000

Euro

Anno

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36

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVAsoci-lavoratori

Soci-lavoratori

Nel 2010 il Consiglio di Amministrazione di Società Dolce ha assunto la de-terminazione di non richiedere l’associamento alla Cooperativa a coloro che instaurano un rapporto di lavoro a tempo determinato uguale o inferiore ai nove mesi. E’, comunque, sempre possibile da parte del lavoratore richiedere l’associamento, secondo il c.d. “principio della porta aperta”1, art. 2528 codice civile.

1 Accanto allo scopo mutualistico, la definizione di cooperativa contenuta nel Codice civile individua un se-condo elemento strutturale, cioè la variabilità del capitale. Per una società lucrativa il capitale è determinato in un ammontare fissato dall’atto costitutivo e può essere successivamente aumentato o ridotto solo in presenza di dete minati presupposti e attraverso il compimento di una modifica formale dell’atto costitutivo stesso, anche in relazione all’ingresso o all’uscita di nuovi soggetti dalla compagine sociale. Una società cooperativa può invece liberamente accogliere nuovi soci in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge e dallo statuto, senza che quest’ultimo debba essere modificato. È il principio noto come “porta aperta”, che sottolinea il carattere non egoistico delle imprese mutualistiche: la compagine sociale è aperta a chiunque sia in possesso dei requisiti per diventare socio e l’ammissione di nuovi soci non comporta modifica dell’atto costitutivo.

Il rapporto associativo nasce nel momento dell’adesione a socio della cooperativa.Il socio ha specifici diritti e doveri, tra i quali:• mettere a disposizione della cooperativa la propria specifica capacità professionale;• contribuire alla creazione del capitale sociale partecipando al rischio d’impresa, agli eventuali risultati economici ed alla loro destinazione;• partecipare alla stesura delle strategie interne, dei programmi di sviluppo ed alla rea-lizzazione dei processi produttivi;• concorrere attivamente alla gestione dell’impresa;• partecipare alla formazione degli organi sociali e alla definizione della struttura di dire-zione e conduzione dell’impresa.Nel momento in cui il socio presta il proprio lavoro all’interno della cooperativa si instaura un vero e proprio rapporto di lavoro che può essere prestato in forma subordinata, auto-noma o in qualsiasi altra forma, compresi i rapporti di collaborazione coordinata non oc-casionale. La regolamentazione del lavoro dei soci all’interno della cooperativa è definita all’interno del Regolamento.

1

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37

Numero dei soci

0

2006200520042003 2008 2010

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

numerosoci

Anno20092007

* Con delibera del Consiglio d’Amministrazione del 14/12/10 sono stati esclusi da soci della Cooperativa n.321 persone, con cui da almeno due anni non vi era più scambio mutualistico.

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38

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

soci-lavoratori

Numero dei soci-lavoratori

2008200920100

100

21-34 35-44 45-55 meno di 21

più di 55

21-34 35-44 45-55 meno di 21

più di 55

200

300

400

500

600

700

800

900

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Soci-lavoratori femmine Soci-lavoratori maschi

Al 31-12-2010 vi sono n. 2013 soci, di cui n. 466 in formazione e n. 1547 cooperatori. Nel corso del 2010 sono diventati soci cooperatori n. 185 soci in formazione.

1

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39

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40

IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

fatturato Fatturato

Il Valore della Produzione è cresciuto del +12,35%, dato che rivela un immutato apprezzamento per i servizi offerti da Società Dolce da parte dei Committenti, pubblici e privati. Il risultato prima delle imposte deve essere considerato molto positivo, segno evidente che le scelte fatte dal Consiglio d’Amministrazione e dalla Direzione nel corso del 2010 si sono dimostrate più che efficaci, incisive e forti tanto da assorbire tutto l’incremento del costo del lavoro e i maggiori ammortamenti derivanti da investimenti che sono giunti a maturazione.

Il Valore della Produzione per l’esercizio 2010 ha segnato un ulteriore positivo incremento rispetto all’Esercizio precedente e contribuisce significativamente alla crescita del biennio 2010/2011 pari al 15/20%

1

Page 42: Bilancio sociale 2010

41

-1.000.000

-500.000

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

Euro

Anno

2.500.000

3.000.000

2008 2009 2010

Utile

ROL

MOL563.975

61.291 49.201

831.371

1.293.008

1.605.8801.488.369

2.394.050 2.529.869

Utile - Margine OP LordoReddito OP Lordo 2008-2010

* Il margine Op Lordo e il Reddito Op. Lordo hanno un andamento nettamente migliore rispetto all’esercizio 2009 e anche al 2008, anno nel quale si era già evidenziato un significativo miglioramente della redditività.

1%14%

2%

3%

11%

21%20%

27%

1%

disagio adultianziani domiciliareanziani struttureinfanziascuola

ufficitrasportohandicap adultidisagio minori

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

ambiti di intervento Ambiti di intervento

Attualmente Società Dolce opera nel settore sociale, sanitario, educativo, ricreativo, riabilitativo ed assistenziale, realizzando attività di progettazione e gestione di diverse tipologie di servizi alla persona, destinati a differenti target di utenza.

L’ambito di operatività delle cooperative sociali è ristretto a settori specifici, caratterizzati da eviden-ti utilità sociali (art. 2 del D. Lgs 155/2006: assistenza sanitaria, sanitaria, educazione, tutela dell’ambiente, valorizzazione del patrimonio culturale, formazione, ricerca, servizi alle imprese sociali, inserimento lavora-tivo soggetti svantaggiati); tanto è vero che le coope-rative sociali hanno finalità al contempo mutualistiche (per i soci) e solidaristiche (per la collettività).

1

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43

SCUOLAIntegrazione Scolastica Alunni Disabili • Servizi Integrativi • Progetti Educativi • Centri Estivi

In questo ambito rientrano, in primo luogo, i servizi educativi rivolti all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (ex L.104/92) nelle scuole di ogni ordine e grado. I servizi integrativi, i centri estivi e i progetti educativi sono rivolti a gruppi di bambini e ragazzi per lo svolgimento di attività ludico ricreative e didattiche, attraverso una progettualità mirata alle caratteristiche specifiche dei servizi e nel rispetto delle diverse fasce di età.

DISAGIO ADULTICentri di Accoglienza • Pronto Intervento • Sportelli Informativi•Asili Notturni • Servizi Sociali

I servizi sono rivolti all’accoglienza di persone adulte italiane e straniere che, per contingenti situazioni di disagio multidimensionale, sono o vivono in condizioni di vulnerabilità sociale.Gli obiettivi sono di fornire risposte immediate rispetto alla soddisfazione di bisogni primari (dormire, man-giare, vestirsi ecc.) e di costruire percorsi di affrancamento dalle condizioni di disagio attraverso la progetta-zione di percorsi individualizzati.

DISABILITA’ E SALUTE MENTALEInterventi Educativi • Soggiorni Estivi • Assistenza Domiciliare • Residenze • Centri Diurni

Società Dolce fornisce risposte alle persone disabili e ai loro famigliari, con l’obiettivo di personalizzare gli in-terventi nel rispetto dei bisogni dei singoli. Offre servizi che rispondono alle esigenze quotidiane assistenziali ed educative (centri diurni e residenziali, assistenza domiciliare, interventi educativi) e servizi sperimentali rivolti a migliorare la qualità della vita e promuovere la vita indipendente come i servizi trasporti e i soggiorni estivi.

ANZIANICentri Diurni • Assistenza Domiciliare • Residenze Sanitarie • Case Protette

L’ambito delle risposte progettate e realizzate da Società Dolce a favore delle persone anziane spazia dai servizi di assistenza domiciliare ai centri diurni, case protette, residenze sanitarie e sono finalizzati a migliora-re la qualità della vita. Impiega al suo interno addetti all’assistenza di base, operatori socio sanitari, animatori, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, psicomotricisti ed un’equipe di consulenti (geriatri, psichiatri e psicologi).

DISAGIO MINORIAttività di Orientamento e Alfabetizzazione • Centri Socio-educativi • Progetti Educativi • Comunità Educative

I servizi educativi riferiti al disagio minorile sono rivolti a bambini e adolescenti italiani o stranieri con difficoltà comportamentali e sociali, senza riferimenti genitoriali o provenienti da famiglie carenti nell’esercizio delle funzioni educative. L’accoglienza dei minori è finalizzata a garantire ad ognuno un progetto di vita indivi-duale, fornendo loro strumenti per affermare e consolidare la propria conoscenza e la propria possibilità di scelta.

INFANZIASpazi Integrativi e Sperimentali • Centri Genitori e Bambini • Nidi d’infanzia • Spazi Bambini

Oltre ai nidi d’infanzia, la Cooperativa ha maturato da più di dieci anni diverse esperienze nella gestione di servizi integrativi e sperimentali. Tutti i servizi, sperimentali e non, nascono con l’intento di garantire risposte flessibili e differenziate alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Società Dolce fornisce in questo ambi-to servizi qualificati, collocandosi a pieno titolo nelle reti dei servizi educativi presenti nei territori dove opera.

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IDENTITA’ DELLA COOPERATIVA

qualità e sicurezza

La Direzione di Società Dolce, coerentemente con lo Statuto e la Mission aziendale, persegue:• una politica per la Qualità fondata sui principi di Mutualità, Centralità del Cliente (Committente e Fruitore dei servizi), Responsabilità Sociale;• il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori come parte integrante della propria atti-vità e come impegno strategico rispetto alle finalità più generali della Cooperativa.

Politica per la qualità e perla salute e la sicurezza deilavoratori nei luoghi di lavoro

La Direzione, inoltre, nel 2010 ha deciso di adottare volontariamente un sistema di gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, secondo le linee guida UNI-INAIL, con l’obiettivo di inte-grare le politiche per la salute e sicurezza nella gestione di sistemi di lavoro e di produzione.Società Dolce si impegna a sviluppare idonee modalità per la sensibilizzazione, il coinvolgi-mento, la consultazione, la formazione di tutto il personale in tema di Salute e Sicurezza sul lavoro ed in particolare di coloro che maggiormente rivestono ruoli di responsabilità.

1

Page 46: Bilancio sociale 2010

45

Società Dolce è certificata ISO 9001 dal 2003.Certificazione UNI EN ISO 9001:2008: “progettazione e gestione dell’erogazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, residenziali, diurni e domiciliari rivolti ad anziani; servizi educativi residenziali, diurni, scolastici e territoriali rivolti ai minori e agli adolescenti; servizi socio-assi-stenziali rivolti ad adulti in situazione di disagio e di dipendenza. Progettazione, gestione ed erogazione di servizi socio educativi diurni per la prima infanzia (0-3) e l’infanzia (3-6). Proget-tazione, gestione ed erogazione di servizi socio-assistenziali, educativi e riabilitativi residenziali, semiresidenziali, domiciliari per soggetti disabili”.

Nel 2008 ha ottenuto la Certificazione di Settore UNI 11034 per i Servizi all’infanzia.

Nel 2010 ha ottenuto la Certificazione di Settore UNI 11010 per i Servizi diurni e residen-ziali per disabili.

La Direzione assicura l’applicazione della politica per la qualità a tutti i livelli organizzativi e provvede periodicamente al riesame del sistema di Gestione per la qualità, con lo scopo di verificare il conseguimento degli obiettivi generali aziendali e degli obiettivi specifici definiti per ogni Area e Funzione, in un’ottica di miglioramento continuo.

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PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO

Conto economico riclassificato Determinazione del valore aggiunto Riparto del valore aggiunto

2

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PRODUZIONE EDISTRIBUZIONE

VALORE AGGIUNTOconto economico Il valore aggiunto rappresenta la ricchezza che l’attività azienda-

le crea a vantaggio dei suoi interlocutori, pertanto assume valen-za fondamentale per un Bilancio Sociale. La riclassificazione del conto economico è volta a rappresentare come la ricchezza pro-dotta vada a distribuirsi a favore dei propri portatori di interesse (stakeholders), siano essi interni, siano essi esterni.

Produzione e distribuzione del valore aggiunto

Il valore aggiunto è dato dalla differenza tra i ricavi (principalmente la vendita dei propri servizi) ed i c.d. costi intermedi della produzione, cioè quelli deter-minati da elementi diversi dal lavoro, in quanto la remunerazione del lavoro non viene considerata un costo, ma una delle voci di ridistribuzione del valore aggiunto. La riclassificazione del conto economico porta, quindi, in sé un pro-fondo senso di “lettura altra” degli elementi costituitivi del bilancio civilistico, esplorandone i significati di valenza sociale, senza al contempo contraddirne la logica dei principi contabili che ne è alla base.

La Cooperativa sin dalla sua nascita ha prodotto un crescente Valore Aggiunto che prevalentemente è stato attribuito ai Soci. Essi, infatti, hanno potuto bene-ficiare di un sempre più qualificato, stabile e crescente scambio mutualistico. Il Costo per Personale, quasi esclusivamente destinato ai Soci Dipendenti, ha un tasso di crescita allineato al Valore della Produzione e al Valore Aggiunto che ne deriva. Vista la scarsa patrimonializzazione della Cooperativa si è ritenuto in questi anni parimenti prioritario remunerare il capitale di credito, e quindi di terzi, in prevalenza di Istituti bancari, che ha sostenuto significativamente lo svi-luppo delle nostre attivtà. Prima ancora di orientarci ad una remunerazione del Capitale di Rischio, in gran parte dato dalla sottoscrizione e dal versamento da parte dei Soci di Capitale Sociale, è intenzione della Cooperativa ridistribuire l’ulteriore, possibile e prospettico Valore Aggiunto nella forma del “ristorno”.

2

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49

Conto Economico Riclassificato

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PRODUZIONE EDISTRIBUZIONE

VALORE AGGIUNTOconto economico

Principali voci di conto economico

Principali voci del conto economico in percentuale del valore della produzione

0

- 10.000.000

10.000.000

30.000.000

40.000.000

50.000.000

60.000.000

20.000.000

valore della produzionevalore aggiuntomargine operativo lordoreddito netto

31/12/200831/12/2007 31/12/2009 31/12/2010

31/12/200831/12/2007 31/12/2009 31/12/2010

0

20

20

40

60

80

100

%

valore della produzionevalore aggiuntomargine operativo lordoreddito netto

2

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51

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Determinazione del Valore Aggiunto2

PRODUZIONE EDISTRIBUZIONE

VALORE AGGIUNTO

determinazionevalore

aggiunto

La tabella evidenzia un incremento del Valore Aggiunto prodotto da Società Dolce nell’esercizio 2010 rispetto agli esercizi degli anni precedenti, dovuto principalmente ad una politica caratterizzata dall’attenzione sul livello dei costi, una concentrazione sul core business e un significativo aumento dei ricavi.

2 Il risultato della differenza tra Ricavi e Costi della Produzione e’ detto valore aggiunto ed e’ quel margine che dovrebbe coprire, il costo del lavoro, la remunerazione del capitale investito (ammortamento), la remunerazione del capitale di terzi e del capitale di rischio, le imposte.

2

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Riparto del Valore Aggiunto

Incidenza del costo del lavoro sul valore della produzione

Nelle Cooperative le risorse umane sono la classe di stakeholders alla quale viene destinata la maggior parte di ricchezza prodotta e - come è giusto che sia all’interno di una Cooperativa - l’attività lavorativa dei soci è quella che incide maggiormente.

Negli ultimi cinque anni l’incidenza del costo del lavoro sul valore della pro-duzione tende a diminuire (dal 72,96% del 2006 al 69,33 del 2010), in quanto il valore della produzione è costituito sempre più da servizi a bassa intensità di mano d’opera.

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RELAZIONE SOCIALE

Un anno di attività – Uno sguardo d’insiemeLa gestione del personale – Uno sguardo d’insieme

La salute dei lavoratoriFornitoriStakeholderComunicazione

3

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RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

La relazione sociale fornisce una serie di informazioni sui risultati che la Cooperativa ha ottenuto in relazione agli impegni assunti e ai programmi realizzati e sugli effetti prodotti sui singoli stakeholder.

Un anno di attivitàuno sguardo d’insieme

Il 2010 si conclude con un risultato positivo, un utile netto di €.49.201. Le valutazioni e le previsioni, espresse compiutamente nella Relazione sulla Ge-stione 2009, si sono rivelate corrette ed hanno trovato il loro giusto riscontro nel 2010.Vi è stato un incremento contenuto del costo del lavoro, l’incidenza degli oneri finanziari sul valore della produzione è stata contenuta all’0,95%, grazie all’abbassamento dei tassi di interesse passivi praticati dagli Istituti di Credi-to ma soprattutto per una gestione attenta dei crediti, ed i ricavi per presta-zioni hanno raggiunto gli auspicati 57 milioni di euro.Vi è stato un incremento del 4,5% delle retribuzioni, leggermente più elevato dell’anno precedente, solo parzialmente assorbito dalle revisioni dei prezzi riconosciute dai Committenti Pubblici, i quali non sempre e non tutti, visti i più stringenti vincoli di bilancio dovuti alla crisi della finanza pubblica, hanno rispettato rigorosamente le normative vigenti in materia, che li avrebbero ob-bligati a riconoscere alle Cooperative Sociali i maggiori costi sostenuti deri-vanti dal rinnovo del CCNL. Sono andati a regime nel 2010 tutti gli istituti con-trattuali e l’applicazione del sistema ordinario per i contributi INPS e INAIL.I maggiori oneri derivanti dal corretto e corrente rispetto dei diritti delle lavora-trici e lavoratori operanti nel nostro settore, hanno trovato prevalente copertu-ra nelle economie di gestione e di scala attuate da Società Dolce.

Il Valore della Produzione è cresciuto del +12,35%, dato che rivela un immu-tato apprezzamento per i servizi offerti dalla Cooperativa da parte dei Com-

3

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Trend fatturato anni 2008-09-10

2010 - Fatturato per Area/Settore2010 - fatturato per tipologia

20092008 2010

0%

20%

60%

80%

100%

40%

da acquisizione ramid’aziendada investimentida accreditamentoda partecipazionida gara

3,6% 0,5%

83,4%

5,4%

7,1%

acquisizione ramid’aziendainvestimentiaccreditamentopartecipazionigare d’appalto

5%15%

infanzia

25%integrazione

minori

14%integrazione

adulti

15%assistenza

alla persona

6%

20%

area sedearea nord-ovestarea nord-estcentro

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mittenti, pubblici e privati. Il Valore della Produzione per l’Esercizio 2010 ha segnato un positivo incremento rispetto all’Esercizio precedente ed ha significativamente contribuito, al di là delle più rosee aspettative, al risultato auspicato di una crescita nel biennio 2010/2011 pari al 15/20%. Se consolideremo la Cooperativa anche nei territori del Nord Ovest (Lom-bardia) e decollerà il Nord Est (Veneto e Friuli Venezia Giulia), unitamente al definitivo sviluppo delle nostre attività rivolte all’infanzia e alla terza età in tutti i territori dove operiamo, otterremo il risultato auspicato di una pro-duzione media mensile oltre i 5 milioni di euro.Società Dolce, conformemente a quanto previsto dalla Legge n. 381/1991, ha condiviso con significativa partecipazione i momenti di co-progetta-zione offerti dai Committenti, in attuazione della Legge 328/1999 e della Leggi Regionali di riforma del Welfare, con l’intento profondo di innovare ed espandere la propria offerta di servizi a favore delle Comunità per le quali opera.

Società Dolce ha collaborato con altre realtà del Terzo Settore, rivolgendo particolare attenzione ai progetti di promozione della Cooperazione So-ciale e del Movimento Cooperativo in genere. Da evidenziare il contributo dato dai nostri tecnici al lavoro svolto dalla Regione Emilia Romagna per l’emanazione dei provvedimenti che si sono succeduti al primo provvedi-mento attuativo dell’art.23 della LR 4/08 in materia di accreditamento dei servizi socio sanitari (Delibera n.514 del 20 aprile 2009).Questa ed altre iniziative confermano la capacità della nostra Cooperativa di operare “in rete”, alla ricerca continua di risposte ai bisogni espressi e inespressi delle comunità di riferimento. Significative e da segnalare sono state le collaborazioni con tutte le realtà che a diverso titolo si occupano a Bologna di persone adulte in situazione di disagio e che sono sfociate nella costituzione dell’Associazione “Naufragi”. In collaborazione con il Comune di Bologna e con tutti i comuni della provincia abbiamo attivato il PRIS, Pronto Intervento Sociale, inteso come servizio “help line” a sostegno degli sportelli sociali comunali. Inoltre, in partnership con il Dipartimento di salute mentale dell’Azienda USL di Bo-logna, abbiamo attivato un percorso sperimentale per l’accreditamento di semi-residenze per pazienti psichiatrici. Sono in corso di pubblicazione gli atti del convegno dal titolo “Disabilità ed innovazione: il ruolo dell’educa-tore nelle scuole dell’infanzia paritarie”, in collaborazione con FISM Bolo-gna, Ida Poli e Libertas Assistenza, finalizzato a comunicare gli esiti del percorso sperimentale attuato per redigere un protocollo operativo per l’integrazione scolastica con personale educativo di cooperative sociali.

RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

3

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Immobilizzazioni

Le Immobilizzazioni, al netto degli Ammortamenti, passano nel 2010 a €.16.662.706 da €.15.071.663 del 2009, trascinate da un significativo incre-mento delle Immobilizzazioni Finanziarie che passano da €.3.292.266 ad €.5.293.767. A trascinare questo innalzamento di valore sono principalmen-te gli investimenti programmati nell’ambito delle residenze per anziani nel teritorio delle Regioni Friuli Venezia Giulia e del Veneto (Area Nord Est).

13.089.111

15.071.663

16.662.706

12.500.000

13.000.000

13.500.000

14.000.000

14.500.000

15.000.000

15.500.000

16.000.000

16.500.000

17.000.000

Euro

2008 2009 2010

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E’ proseguita anche nel 2010 la campagna di comunicazione, interna ed esterna alla Cooperativa, avviata nello scorso Esercizio, utile a miglio-rare e meglio informare i propri Soci ed interlocutori (Istituzioni, Fruitori, Agenzie del Territorio, ecc.) sulle proprie attività e progetti. “Società Dolce News”, il sito di Società Dolce, gli eventi e le inaugurazioni di nuovi ser-vizi sono state un’ulteriore occasione per promuovere e far conoscere la Cooperativa. Merita una particolare menzione il Calen-Day che si è svolto nel mese di novembre ed ha coinvolto un cospicuo numero di soci (circa sessanta) per la realizzazione del calendario 2011 di Società Dolce, attra-verso la realizzazione di un flash mob. Di particolare interesse si è rivelata la partecipazione e il sostegno all’iniziativa proposta dal Resto del Carlino “Reporter di Classe”, il campionato di giornalismo rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle Scuole Medie Inferiori di Bologna e provincia.A questa iniziativa si è affiancato anche nel 2010 il concorso indetto da Società Dolce che coinvolge i bambini frequentanti i servizi scolastici In-tegrativi delle Scuole Elementari di Bologna e provincia sul tema dell’edu-cazione ambientale dal titolo “Rusco e Brusco”. In occasione della terza giornata ANAP (Associazione nazionale Anziani e pensionati contro la Sindrome Neurovegetativa) Società Dolce e i medici del Poliambulato-rio Spazio Salute di Bologna hanno supportato i volontari dell’ANAP e dell’Associazione nazionale Comunità Sociali e Sportive di Confartigia-nato somministrando in Piazza Nettuno a Bologna Mental Test, predittivi dell’insorgenza di disturbi cognitivi. Da segnalare anche la partecipazione, patrocinata dall’AGCI, al Matching 2010 organizzato a Milano dalla Com-pagnia delle Opere e finalizzato a favorire l’incontro con potenziali fornitori e clienti. L’attività di “fund raising”, anche nel 2010, è stata al centro di una specifica elaborazione da parte della Direzione di Società Dolce. La Cooperativa ha realizzato la quarta campagna di raccolta del 5 per mille ex D.Lgs. 460/1997, chiedendo sostegno per combattere la dispersione scolastica, per ridurre gli insuccessi e gli abbandoni dei minori in difficoltà. Le precedenti campagne di raccolta del 5 per mille sono andate a favore delle Comunità per Minori (“Adotta una Fragola” nel 2006, “Stai con Eva” nel 2007 e “Posa un mattone per la Casa di Eva” nel 2009) e dei Centri per Disabili (“Progetto In” nel 2008).

Nel 2010 Società Dolce ha partecipato a 70 Gare di Appalto, di cui 30 per Servizi già in gestione. Nel 59% dei casi è risultata aggiudicataria dell’Ap-palto (n.41 casi). In particolare l’indice di successo è stato pari al 100% per servizi che Società Dolce stava già gestendo, a conferma dell’efficacia di una politi-

RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

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Società Dolce Accreditamenti al 2010

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ca che pone al centro di interesse della Cooperativa la determinazione a garantire ai nostri soci lavoratori la conservazione e il miglioramento del proprio impiego. I risultati evidenziati trovano giustificazione nell’eccellente lavoro svolto dai Responsabili di Area e dai loro collaboratori in stretto raccordo con lo staff di Direzione e nella qualità delle prestazioni del personale impiegato nei servizi.Nel 2010 a Bologna, a Cesena e a Parma, Società Dolce ha accreditato “transitoriamente”, direttamente o indirettamente, tutti i servizi socio sani-tari rivolti a cittadini non autosufficienti attualmente gestiti. In particolare, a Bologna, per i servizi territoriali e semi/residenziali per anziani questo è avvenuto per tramite del Consorzio Aldebaran. Sempre nel 2010 sono state accreditate transitoriamente tutte le nostre Residenze e Centri Diur-ni per disabili. Società Dolce nell’ottobre del 1994 era subentrata nella gestione dei Centri Diurni e delle Residenze della Spepcoop di Bologna in Liquidazione Coatta Amministrativa. Nel 2010 con l’accreditamento di “Casa Giada”, “Casa Dolce”, “Peter Pan” e “Lanterna di Diogene” si è chiuso un cerchio che fa onore a tutti gli operatori che hanno creduto nella possibilità di dare continuità a quelle esperienze.Oltre all’accreditamento di questi importanti servizi socio-sanitari segna-liamo anche i Centri Diurni “Abba”, “Busacchi” e “Ferrara”, che si sono riuniti nel centro diurno “Rondine” accreditato sperimentalmente dal Di-partimento della Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna. Nel 2011, grazie al rapporto di fiducia instaurato con lo stesso Dipartimento, Società Dolce gestirà temporaneamente la Residenza Sanitaria Riabilitativa (RSR) di Olmettola in attesa dell’approvazione delle Direttive da parte della Giun-ta della Regione Emilia Romagna, per la trasformazione in Comunità Al-loggio.La già incisiva e fiorente attività nel campo dei Servizi rivolti alla Prima Infanzia nel 2010 si è arricchita di nuovi servizi nelle province di Bologna e Modena.Alle conferme della gestione dello Spazio Bambino e del Nido d’Infanzia per il Comune di Monteveglio, dei Servizi Educativi rivolti sempre all’Infan-zia per i Comuni di San Pietro in Casale, Pieve di Cento, Castello d’Argile, Grizzana Morandi e del nido d’infanzia “Il Giardino Segreto” per l’ASP Iri-des, del Comune di Bologna, si aggiunge, in concessione per il Comune di Casalecchio di Reno, la gestione del Nido d’Infanzia “Pan di Zenzero”, il nido d’infanzia aziendale per l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Mo-dena e altri servizi per l’infanzia per il Comune di Maranello (MO).Il Consorzio Karabaksette ha inaugurato il 29 maggio 2010 il Polo dell’in-fanzia, a Ozzano dell’Emilia, costituito dal nostro nido d’infanzia “La culla” e dalla scuola dell’infanzia “Il girotondo”, nonché da un centro per le fa-miglie “L’Abbraccio”. La promozione dei servizi, direttamente attivati dalla Cooperativa, dal tito-

RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

3

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lo “Cerca il Nido ideale per il tuo Bimbo”, si è arricchita nel 2010 di ulteriori, qualificate ed importanti unità di offerta e nel 2011, con l’apertura del nido d’infanzia in via della Villa, a Bologna, denominato “Filonido” vi sarà una più completa rete di opportunità. Nel 2010 sono stati confermati tutti i Servizi di Sostegno Handicap nella Scuola dell’Obbligo e i Servizi Integrativi (Pre/Post scuola, Assistenza al Pasto e al Trasporto) banditi dai Comuni già nostri committenti per altri servizi (Comune di San Pietro in Casale, Comune di San Giovanni in Per-siceto, Comune di Castello d’Argile, Comune di Castenaso e Comune di Pianoro).Nell’ambito delle attività rese a favore di minori in difficoltà, Società Dol-ce, tramite procedura concorsuale avviata da ASP IRIDeS, è stata inse-rita nell’elenco dei fornitori qualificati (preaccreditamento) alla gestione di strutture residenziali per minori relativamente alla Comunità Educativa “Casa delle Fragole” a Sala Bolognese (BO). Sono stati inoltre confermati il Servizio di pronta Accoglienza in Emergen-za rivolto a minori nomadi e/o extracomunitari, gestito per l’Azienda USL Bologna e l’Azienda speciale Consortile Insieme e le gestioni relative ai centri socio-educativi per minori nei quartieri San Vitale e San Donato del Comune di Bologna. Nel 2010 sono stati confermati tutti i servizi rivolti alla prima infanzia per i Comuni di Longiano (FC), Cesena e dell’Unione dei Comuni del Rubicone Savignano sul Rubicone. Inoltre, si è acquisito il nido d’infanzia “Trilly” e si è avviato a Morciano (FC) con il Consorzio Morcianozerosei, il nuovo nido d’infanzia, inaugurato il 18 settembre 2010.A Fiano Romano (Roma) abbiamo ampliato la convenzione del nido d’in-fanzia da noi gestito, ampliato e ristrutturato dal Comune. L’inaugurazione del rinnovato Asilo Nido Comunale, che è stato intitolato a Mara Schiari-ni, ostetrica condotta comunale, si è svolta il 30 ottobre 2010. A Parma Società Dolce ha ottenuto l’accreditamento “transitorio” per il servizio di assistenza domiciliare rivolto a cittadini non autosufficienti. Segnaliamo, inoltre, la conferma dei servizi educativi e scolastici per minori per il Co-mune di Fidenza, dei servizi educativi di asilo nido e centro estivo per il Comune di Polesine Parmense (PR), del servizio di integrazione scolastica e, dal 2011, della gestione CANT e alloggi sociali per il Comune di Parma. Nel 2010 è stata confermata la gestione del centro diurno con alloggi per anziani “Cittadella” ed aggiudicata gara del centro diurno per anziani “Parma Centro”.Prosegue l’impegno per consolidare i numerosi servizi svolti da Società Dolce a Cremona. La Cooperativa ha implementato e sviluppato ulterior-mente i servizi svolti in accreditamento con l’ASL di Cremona con alcuni comuni della provincia: al servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e ai Servizi di Assistenza agli Alunni della Scuola dell’Obbligo con Disabi-lità (SAP) si sono aggiunti l’Assistenza Domiciliare ai Minori, l’Assistenza Domiciliare Anziani (SAD) e la sperimentazione di un Servizio Formazione

RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

3

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65

20082007 20100

10

30

40

20

50

60

80

70

gare partecipategare vinte

74

38

2009

52

35

70

41

22

42

20082007 20100

10

30

40

20

50

60

gare partecipategare vinte

2009

99

25 21 19 18

30 30

Attività di gara

Attività di gara - Gare di conferma servizi

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RELAZIONE SOCIALEun anno di attività

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all’Autonomia per Disabili Lievi (SFA). Proseguono proficuamente le attività a Brescia e provincia con la con-ferma, avvenuta ad inizio 2011,di tutti i servizi di Assistenza Domiciliare (Comune di Iseo e Comunità Montana del Sebino Bresciano) svolti dalla Cooperativa. Ad essi si aggiungono le recenti aggiudicazioni di due RSA in provincia di Bergamo (Trescore Balneario nel 2010 e Azzano San Paolo nel 2011) e del Servizio di assistenza all’autonomia scolastica per il Comu-ne di Provaglio di Iseo (BS).Dopo il positivo avvio e consolidamento della Residenza Polifunzionale per Anziani “Ianus” a Palmanova (UD), che oggi ha raggiunto un tasso di occupazione superiore al 90%, Società Dolce ha attivato a Trieste il terzo piano della RSA “Mademar” e ha riavviato una Residenza Polifunzionale, “Casa Favretto”, acquisita da CRA srl dalla Cooperativa Sociale Itaca di Pordenone. Nel 2011 grande attenzione sarà dedicata allo start-up delle due Residenze Protette CARIS e S.ANNA, a Udine.

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Gestione contratti

Andamento contratti clienti Pubblici

Andamento contratti clienti Privati

nel biennio +31%

nel biennio +60%

Nel 2010 le proroghe, le revisioni e i rinnovi dei contratti hanno avuto un andamento costante ma condizionato dalla prospettiva dell’accreditamento servizi.

Andamento proroghe, revisioni e rinnovi

Nella normale crescita dell’azienda cresce anche il numero dei contratti con Enti pubblici in maniera proporzionale.E’ da evidenziare invece una crescita più che proporzionale dei contratti con privati.

2008 2009 20100

50

150

200

100

250

150

196 184

+ 23% +7%

2008 2009 2010

100

300

400

200

500

600

800

700

0

440

702

522

+ 19% +34%

2009 2010

135

130

145

150

140

155

160

140

155

+ 11%

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La gestione del personaleuno sguardo d’insieme

Società Dolce, nel 2010 e nei primi mesi del 2011 ha elaborato e sottoscritto ulteriori e diversi Accordi Aziendali che completano ed integrano il lavoro svolto in questo anno e nei precedenti sui trattamenti retributivi, diretti ed indiretti.

Nel 2010 si è concluso il processo di emersione dai Salari Medi Convenzionali per tutti i soci delle province di Forlì/Cesena, Bologna, Parma e Mantova, per i quali i versamenti contributivi sono stati effettuati su tredici mensilità e su tutti gli elementi che compongono la retribuzione (retribuzione reale).

Il maggior reddito derivante dall’applicazione a regime del CCNL per il qua-driennio 2006/2010 e le maggiori trattenute sociali, quale conseguenza della contribuzione ordinaria che grava anche sui Soci, sono state compensate da una puntuale ed attenta applicazione della detassazione da parte dei nostri Uffici, che ha permesso un importante recupero sul reddito netto.L’Aliquota al 10% su alcune voci della retribuzione (straordinario, supplemen-tare, indennità turno, festivo, notturno, ert, indennità per ex festività non godu-te), anziché al 23%, ha permesso di difendere di fatto il potere di acquisto del salario realmente percepito.

La riforma previdenziale per la parte relativa all’utilizzo del maturando Tratta-mento di Fine Rapporto (TFR) a sostegno della previdenza complementare è a regime.Anche quest’anno i lavoratori di Società Dolce hanno trasferito la propria liqui-dazione al nostro Fondo Contrattuale, CooperLavoro, o ai Fondi Aperti da loro prescelti o optando per mantenere il Trattamento di Fine Rapporto presso la Cooperativa, nell’apposito Fondo INPS.Chi ha aderito al Fondo CooperLavoro ha beneficiato, come prevede il nostro CCNL all’art. 85, di un ulteriore contributo aggiuntivo della Cooperativa pari all’1% della sua retribuzione.

la gestione delpersonale

RELAZIONE SOCIALE

3

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69

2.519.000

3.179.000

1.605

8,68%

2.312.000

2.807.000

1.420

8,62%

70,72%

2.117.000

2.632.000

1.332

8,62%

INPSCOOPERLAVOROfondi aperti

Destinazione del trattamentodi fine rapporto

1.826; 84%

53; 2%

304; 14%

Costo del personale e assenteismo

39.531.460

69,33% 69,94%

39.494.732 31.006.273

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Il numero di aderenti si è consolidato, segnando una lieve crescita nei suoi riferimenti assoluti (da 268 a 304).

Nel 2010 i rendimenti del nostro Fondo, pur rimanendo positivi rispetto all’andamento complessivo dei mercati, hanno segnato una flessione ri-spetto all’anno 2009. In particolare il risultato finanziario del comparto Si-curezza è stato negativo (-0,24%). E’ comunque altresì vero che il gestore Cattolica Assicurazioni garantisce per il Comparto Sicurezza, allo scadere della Convenzione prevista per il 31.12.2015, un rendimento minimo pari a quello legale che, nel 2010, si attesta al 2,61% netto dagli oneri fiscali (la medesima garanzia è prevista per chi esce per pensionamento, morte, in-validità permanente e per chi chiede anticipazioni per spese sanitarie).Si rileva inoltre che la buona performance dei gestori dei comparti Bilanciato e Dinamico ha permesso di ottenere risultati superiori al benchmark in tutti e due i comparti (+3,80% bilanciato +6,52 dinamico).

Si ricorda che Società Dolce essendo tra le primarie Cooperative aderenti all’associazione Generale Cooperative Italiane (Agci), iscritte al Fondo Co-operLavoro, ha potuto partecipare, nella persona del proprio Responsabile Risorse Umane, alle riunioni dell’Assemblea dei Delegati per la parte dato-riale.

la gestione delpersonale

RELAZIONE SOCIALEla gestione del

personale

RELAZIONE SOCIALE

3

1.896; 87%

287; 13% % uomini-donne CooperativaSociale Società Dolce

donneuomini

Le risorse economiche disponibili nel 2010 sono state indirizzate a favore di una maggiore inclusione sociale delle donne; infatti, la loro netta prevalenza di impiego in Società Dolce, ha assicurato una sostanziale parità di opportunità professionali sopratutto nei periodi più delicati di obbligatoria astensione dal lavoro.

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Rapporto maternità su lavoratori

E’ stata dedicata grande attenzione alle nuove generazioni che, nella nostra Co-operativa, vedono spesso la prima e reale opportunità di inserimento lavorativo e che debbono essere accompagnate da un efficace aggiornamento professionale che completi la loro istruzione primaria.

lavoratricimaternità

2008 2009 2010

800

900

600

700

400

500

200

300

100

F M F M F M

meno di 2121-3434-5545-55

20092008

1653

1847

106 142

2010

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

20001896

138

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Nell’anno formativo 2009/2010 sono state concesse 3.996 ore di Diritto allo Studio, di cui utilizzate 3.063. Le ore residue, anche quest’anno, come pre-visto dal nuovo Regolamento Interno, non si sono aggiunte al monte ore di Diritto allo Studio utile per l’anno formativo 2010/2011, che complessiva-mente quindi ammonta a 4.260 ore. Come evidenzia il grafico sotto riportato già da diversi anni le ore accordate alle lavoratrici e ai lavoratori soci della Cooperativa non sono sempre state utilizzate pienamente.

Nell’anno 2010 sono state effettuate 18.874 ore per l’attività di qualificazio-ne, riqualificazione e aggiornamento professionale, di cui retribuite 16.640 con mancato reddito e 2.281 con gettone di formazione.Le ore di attività formativa svolta risentono, rispetto all’anno 2009, di un minor impegno, da parte nostra, nei percorsi di Qualifica e Riqualifica OSS. Questa minore esigenza formativa però corrisponde ad una elevatissima percentuale di personale qualificato in tutti i servizi, quasi sempre supe-riore all’80%, segno evidente dell’impegno profuso in tutti questi anni e dell’affezione dei nostri Soci che, ottenuto l’Attestato, non hanno cercato occupazione altrove, se non in minima parte e per ragioni personali. Ab-biamo comunque provveduto, anche nel 2010, a riqualificare 30 lavoratori: n.23 hanno conseguito la qualifica di Operatori Socio Sanitari, n.2 quella di animatore e n.5 quella di mediatori interculturali. I riconoscimenti legati alla Formazione risultano comunque essere stati superiori rispetto a quanto previsto dal CCNL di riferimento e conformi a quanto previsto dall’art. 16 del Regolamento Interno.

Società Dolce ha rappresentato, anche nel 2010, un utile ed efficace am-biente formativo per numerosi “tirocinanti” inviati dalle Università (44), da Istituti Tecnici e/o Professionali (55) e da diversi Enti Formativi Accreditati (79), operanti nelle province di Forlì/Cesena, Brescia, Mantova, Cremona Trieste e Bologna. Si segnalano anche n.16 inserimenti riabilitativi/borse la-voro. Nel 2010 l’avvio dei progetti di Servizio Civile Nazionale Volontario ha subito una brusca battuta di arresto: i 5 progetti presentati alla Regione Emilia Romagna sono stati respinti causa errori formali riscontrati nella do-cumentazione presentata. Il progetto approvato dalla Regione Lombardia non ha avuto seguito poiché non abbiamo trovato candidati interessati ai percorsi proposti. E’ invece proseguita la politica d’inserimento di giovani inoccupati, utilizzando la formula dei Tirocini Post Laurea, in collaborazione con Irecoop. Vi sono stati n. 58 tirocinanti inseriti di cui 27 assunti a tempo determinato.

la gestione delpersonale

RELAZIONE SOCIALE

3

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73

3.650

3.063

3.996

5.467

4.260

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500

6.000

2008/2009 2009/2010 2010/2011

Ore riconosciuteOre utilizzate

Ore Diritto allo Studio

PERIODO

2008

2010

2009

ORE EROGATE COSTI

269

269

269

269

269

269

ANNO

2008

2010

2009

MANCATO REDDITOGETTONE

FORMAZIONEORE NON

RETRIBUITE TOTALE

12.767

16.640

12.404

2.107

2.281

4.124

3.943

6.764

2.346

18.817

25.685

18.874

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74

1.815

2.063

2.183

1.800

1.850

1.900

1.950

2.000

2.050

2.100

2.150

2.200

N.

2008 2009 2010

Occupati

Occupati al 31/12/2010

La Cooperativa ha aumentato il numero degli occupati raggiungendo le 2.183 unità al 31.12.2010.L’andamento dell’occupazione nell’ultimo triennio è stato il seguente, assumendo sia i contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, con esclusione di quelli scadenti il 31/12/2010.

Nel 2010 il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa ha assunto la determi-nazione di non richiedere più l’associamento alla Cooperativa per coloro a cui si offriva un rapporto di lavoro a tempo determinato uguale o inferiore ai nove mesi.E’ sempre possibile da parte della lavoratrice e/o del lavoratore richiedere di essere Socio (principio della “porta aperta”) ma, stante il precario contributo lavorativo richiesto, Società Dolce si attiverà per sensibilizzarli solamente se sarà nelle condi-zioni di offrire un rapporto stabile

Soci LavoratoriDipendenti

RELAZIONE SOCIALE

gestione delpersonale

2.013; 92%

170; 8%

3

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75

Nel 2010 emerge, con più evidenza, il contributo di Società Dolce ad un impiego certo e qualificato ai propri Soci: i rapporti tempo indeterminato passano da una incidenza del 2009 pari al 62% ad una incidenza nel 2010 del 74%.La Cooperativa ha stabilizzato 155 Soci, offrendogli un contratto a tempo indetermi-nato, di cui 135 donne (87%).

determinatiindeterminati

determinatiindeterminati

Rapporto Soci - Determinati / Indeterminati

Rapporto Dipendenti - Determinati / Indeterminati

soci lavoratorisoci

529; 26%

1.484; 74%

169; 99%

1; 1%

500

0

1500

2000

1000

2500

3000

20092008 2010

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Distribuzione soci-lavoratori per province

RELAZIONE SOCIALE

gestione delpersonale

200

400

600

800

1000

1200

1400

BO BS FC LO MN MO RM RN TS UD PR PC CR0

200820092010

3

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77

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Distribuzione soci-lavoratori per settori di attività

RELAZIONE SOCIALE

gestione delpersonale

100

200

300

400

500

600

700

800

anzia

ni domici

liare

anzia

ni stru

tture

disa

gio adulti

disa

gio minori

han

dicap ad

ulti

infan

zia

scu

ola

serv

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nitari

trasp

ortouffic

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200820092010

3

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Distribuzione soci-lavoratori per settore attività nell’area Sede

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trasp

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200820092010

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Distribuzione soci-lavoratori per settore attività nell’area Nord Ovest

Distribuzione soci-lavoratori per settore attività nell’area Nord Est

RELAZIONE SOCIALE

gestione delpersonale

200820092010

20

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anzia

ni domici

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3

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Distribuzione soci per settore attività nell’area Centro

200820092010

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La salute dei lavoratori

Nell’ambito delle politiche di prevenzione e protezione promosse dalla Società Dolce per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori segnaliamo che, nel 2010 si è operato efficacemente per contenere i rischi che determinano, in alcuni parti-colari Servizi, le parziali inidoneità rilevate dal monitoraggio annuale.Altresì a diverse/i lavoratrici e lavoratori, alle/ai quali dette inidoneità erano già state riscontrate, sono state prospettate occupazioni alternative che hanno permesso loro di mantenere una qualificata occupazione come soci della Co-operativa.Gli Uffici preposti si sono inoltre attivati per redigere e far adottare il Manuale per la gestione della Salute e della Sicurezza sul lavoro, predisposto secondo le indicazioni riportate nelle “Linee Guida per un sistema di gestione della salu-te e sicurezza sul lavoro (SGSL)” elaborate dal gruppo di lavoro costituito dalle seguenti organizzazioni: CGIL, CISL, CNA, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFINDUSTRIA, INAIL, ISPESL, UIL, UNI.

Analisi infortuni

Il risultato dell’andamento degli infortuni è negativo: l’indice di frequenza e l’in-dice media giorni infortuni sono aumentati rispetto al 2009.Le cause sono riconducibili nella maggioranza dei casi a cadute accidentali e incidenti stradali. Restano stabili gli infortuni dovuti da MMC e in diminuzione quelli d’aggressione da parte dell’utente, quest’ultimo dato risente positiva-mente dell’attività di formazione specifica che da alcuni anni la cooperativa realizza nell’ambito della formazione L.81/2008.

Assenteismo

Il dato sull’assenteismo indica la percentuale di ore di assenza per malattia e infortunio in base alle ore lavorabili previste dai singoli contratti dei lavoratori. Nel corso dell’ultimo triennio il dato è stabile.

RELAZIONE SOCIALEsalute deilavoratori

3

Page 84: Bilancio sociale 2010

83

E’ stato effettuato l’ 11% in più delle visite previste per il 2010.Il dato risente in parte dell’inserimento delle visite per visiotest agli impiegati, e alle richieste di visita direttamente da parte dei soci.

Riscontro positivo per le ispezioni eseguite da organi di controllo esterni.

Page 85: Bilancio sociale 2010

84

RELAZIONE SOCIALE

salute deilavoratori

3

Page 86: Bilancio sociale 2010

85

Page 87: Bilancio sociale 2010

86

Fornitori

Società Dolce ha impostato il rapporto con i Fornitori facendo riferimento a principi di correttezza, equità e trasparenza.I criteri di selezione dei fornitori si basano sulla valutazione dei livelli di qualità delle prestazioni/prodotto, del rispetto dell’ambiente e dell’impegno sociale.Il criterio del massimo ribasso economico non rappresenta il metodo principa-le al quale attenersi nell’assegnazione delle forniture. Certamente, nel corso degli anni, i nostri fornitori sono stati testati anche per l’attenzione mostrata nel contenere i costi, oltre che per qualità del materiale fornito e per la celerità delle consegne.Inoltre, la collaborazione con molti si e’ fortificata nel tempo, divenendo non più una mera compravendita ma un proficuo scambio di informazioni e di consigli per gestire al meglio e con la minor spesa gli acquisti.In coerenza con il Sistema Qualità ISO 9001 i fornitori con cui abbiamo rap-porti consolidati sono periodicamente valutati, per accertare la puntualità del-le consegne, la qualità del prodotto fornito, la corrispondenza delle quantità consegnate rispetto all’ordine, la conformità rispetto a quanto stipulato in fase contrattuale e l’economicità delle forniture.

RELAZIONE SOCIALEfornitori

3

Alcuni dei costi diretti sulla produzione 2010

Page 88: Bilancio sociale 2010

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Stakeholder

• Stakeholder Interni: portatori di interesse presenti direttamente nell’organizzazione cooperativa• Stakeholder Esterni: portatori di interesse esterni all’organizzazione cooperativa• Stakeholder Primari: tutti coloro che vengono direttamente influenzati dalle decisioni della Coo-perativa o che possono direttamente influenzarle.• Stakeholder Secondari: tutti coloro che indirettamente vengono influenzati o possono influenza-re le decisioni della Cooperativa.

Nella mappa dei portatori di interesse di Società Dolce sono riportate le categorie di interlocutori, direttamente o indirettamente coinvolti, che hanno un interesse nell’attività svolta dalla Cooperativa.

Page 89: Bilancio sociale 2010

88

Comunicazione

Per Società Dolce la comunicazione interna è di fondamentale importanza ed è considerata fattore di successo in quanto, tramite azioni che diffondano all’in-terno degli staff la mission e gli obiettivi aziendali, si può migliorare l’erogazione di servizi. Ma non solo. Una comunicazione efficace può aiutare a rendere note le scelte aziendali, semplificare le procedure operative, ridurre le incompren-sioni e contrasti - in un’ottica di miglioramento del clima della Cooperativa e disviluppo del senso di appartenenza/fiducia - ma soprattutto può avere come conseguenza una migliore integrazione e diffusione di linguaggi, valori e cul-tura.La comunicazioni è gestita anche attraverso Sistemi di Informatizzazione e di Comunicazione, che supportano i processi produttivi e direzionali con soluzio-ni hardware e software sempre più rispondenti alle varie esigenze di Società Dolce, che si rinnovano attraverso lo scambio circolare proprio del lavoro per processi.Il collegamento tra i vari servizi/uffici della Sede e quelli territoriali è garantito da un innovativo sistema di telefonia e di trasmissione dei dati. Le applicazioni presenti nel server centrale diventano usufruibili da tutti i servizi e uffici della Società Dolce attraverso sistemi di Infomation Tecnology.

RELAZIONE SOCIALEcomunicazione

3

Page 90: Bilancio sociale 2010

89

assemblee dei soci;riunioni della Segreteria di Direzione;riunioni della Direzione Collegiale;riunioni del Comitato di Produzione;riunioni tra i Responsabili di Area e i Coordinatori dei Servizi (Assemblee di Area);riunioni tra i Coordinatori dei Servizi e i Referenti dei Servizi (Plenarie di Servizio);riunioni di gruppo all’interno dei servizi;incontri di formazione;divulgazione di informazioni relative all’assetto organizzativo dell’azienda e sue modifiche;divulgazione di documentazione di specifico interesse;diffusione di comunicazioni relative ai risultati dell’attività;comunicazione scritta per inoltro ai singoli interessati di comunicazioni relative ad argo menti diparticolare importanza;impiego della rete internet per la diffusione di informazioni/documenti/comunicazioni di ca-rattere operativo;bacheca per comunicazioni di carattere generale;rete aziendale mobile.

• • • • • • • • • • • •

La comunicazione interna è gestita mediante:

Page 91: Bilancio sociale 2010

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SEZIONE INTEGRATIVA

Testimonianze dei fruitori dei servizi e dei familiariAnalisi questionari rivolti ai soci-lavoratori

4

Page 92: Bilancio sociale 2010

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92

SEZIONE INTEGRATIVA

testimonianze

Uno dei punti qualificanti di un Bilancio Sociale è il coinvolgimento degli stakeholder.

Testimonianze dei fruitori dei servizi e dei familiari

Per questo primo Bilancio Sociale si è scelto di dare voce a commenti e dichia-razioni di alcuni fruitori e familiari di fruitori di servizi che Società Dolce gestisce a Bologna e a Forlì-Cesena.Abbiamo quindi preparato alcune domande che abbiamo rivolto a:

Di seguito si riporta uno stralcio significativo delle testimonianze e interviste.

4nuora di un’anziana che frequenta il Centro Diurno Il Melograno di Bologna

figlia di un’anziana che frequenta il Centro Diurno Il Melograno di Bologna

figlia di un’anziana che frequenta il Centro Diurno Il Melograno di Bologna

mamma di un bambino che frequenta il Nido d’infanzia “Signori Bambini “ di Longiano (FC)

donna italiana utente del Riparo Notturno Madre Teresa di Calcutta di Bologna

uomo italiano (A) utente del Centro di Accoglienza G. Beltrame di Bologna

uomo italiano (B) utente del Centro di Accoglienza G. Beltrame di Bologna

uomo straniero utente del Centro di Accoglienza G. Beltrame di Bologna

uomo italiano (C) utente del Centro di Accoglienza G. Beltrame di Bologna

gruppo di ospiti del Centro Diurno per anziani Il Melograno di Bologna

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Conosce SocietàDolce?

Conosco solo la strut-tura che frequenta mia suocera. Vedo spesso per le strade di Bolo-gna molti pulmini della Cooperativa per cui presumo che abbia altri servizi.

Ho un’ottima im-pressione del centro diurno.

Si, so che oltre aiservizi per anzianisi occupa anche dialtre fasce diutenza, come ibambini e lepersone che hannoinfermità mentale.

Mia madre viene al Melograno da quasi un anno; io sono ve-nuta a conoscenza diquesto Centro tramite delle amiche che abi-tano in questa zona e poi mi sono informataal Quartiere.

Più che altro conosco il Melograno, so che è gestito da Società Dolce, perché vedo molti pulmini con que-sta scritta, e so che portano anche i pasti a domicilio ad alcune persone.

Mia madre è qui da due anni, cioè da quando è morto nostro papà. Lei è una perso-na molto socievole e quindi io e mia sorellaabbiamo pensato di trovare una soluzione di questo tipo. Abbia-mo fatto tutta la trafilatramite le assistenti sociali che ci hanno fatto visitare due centri diurni e poi abbiamo inserito la mamma in questo qui, in quanto più idoneo dell’al-tro. All’inizio lei non era molto propensa, ma poi ha deciso di provare e si è trovata benissimo. Ad un certo punto ha avuto una caduta, si è rotta una vertebra e il polso: è stata costretta a restare a casa per più di due mesi, ma lei vo-leva tornare qui ed in effetti in quel periodo che ha passato a casa era anche peggiorata.

Sì, conosco SocietàDolce dal 1995. Percinque anni ho svolto servizio come assi-stente domiciliare a Cesena per laCooperativa.

I miei tre figli hanno frequentato il Nido di Longiano. In questi anni mi sono sempre trovata bene, sia inizialmente come rapporto lavorativo sia come fruitore del servizio nido per i miei figli. Negli anni ho potutonotare migliorie, ho sempre trovato il gruppo di lavoro delle educatrici molto competente e collaborativo.

Cheimpressione hadel servizio chefrequenta il suofamiliare?

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Quali sono gliaspetti cheapprezza delservizio?

Ciò che più mi ha colpita è l’accoglien-za e la cura verso gli anziani. Svolgono tante attività, riuscen-do a coinvolgere tutti gli ospiti, a prescin-dere dalle condizioni fisiche. Mia suocera soffre di Alzheimer ed è ipovedente, ma partecipa a tutte le attività nei limiti delle sue possibilità. A mia suocera piace ascol-tare tutte le mattina la lettura del quotidiano, le fa molto piacere laginnastica che viene proposta una voltaalla settimana da un esperto di ginnastica dolce. Poi apprezza molto le feste cheorganizzano, in cui mia suocera mi racconta che cantano le canzo-ni dei suoi tempi e a lei piace molto cantare insieme agli altri.

Conosco le attività che svolgono qui tramite i racconti di mia madre, quindi un po’ con il beneficio di inventario, perché lei non è sem-pre lucidissima.Comunque le attività che vengono svolte misembrano consone alle persone che ven-gono qui. Ci sono vari tipi di attività tra cuiscegliere, ad esempio mia madre non ama fare quelle manuali perché non riesce a rimanere concentrata, ma partecipa a tutto ciò che viene propostoe si sente molto grati-ficata, sia dai risultati delle attività, masoprattutto dalle atten-zioni degli operatori.Io poi ricevo il gior-nalino che fanno qui e tutto sommato lo scambio di informazio-ni è frequente.

Qui lei può fare cose che a casa non fa. Ci sono molte attività, come ad esempio la ginnastica che le piace tantissimo, giocano a carte, fanno delle feste. Alcune volte mi dice che c’è unaoperatrice che fa fare meno attività delle altre, ma lei è contenta lo stesso perché quando non c’è una attività pas-sa il tempo a chiacchie-rare con le sue amiche, invece a casa sarebbe sola. Mi ha anche rac-contato che quando è arrivato un nuovo utente che non voleva rima-nere, lei ha cercato di convincerlo dicendogli che all’inizio anche lei non voleva venire, ma che poi ha scoperto che stare qui è bellissimo. Una altra cosamolto bella che fanno qui sono degli esercizi per la memoria, cosa che, per le persone che come mia madre hanno un po’ di demenza, è molto utile e anche mol-to piacevole, in quanto parlano del passato, dei propri ricordi. Gli anzianiricordano molto bene il passato e ne parlano sempre volentieri.L’altra cosa che apprez-zo molto del Melograno, oltre alle attività, è la grande attenzione alla pulizie e all’ordine.

Credo che il gruppo sia ben supportato e ben gestito dalla coordinatrice e dalla responsabile di area e sia stimolato nel migliore dei modi.Negli anni non ho mai notato un momento di calo di interesse, ma ho colto sempre vogliadi fare e rinnovarsi.

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Ci sono cosechecambierebbe?

Forse farei la cucina interna: qui i pasti ven-gono portati da una ditta esterna, ma se-condo me se fossero freschi cioè preparati sul momento la qualità sarebbe migliore…ma questo è solo un mio pensiero, mia suocera non si è mai lamentata del cibo, anzi so che mangia volentieri.

Il gruppo operativo è sempre disponibile, quando c’è qualsiasi dubbio se ne può parlare. Ci sentiamo spesso tramite telefo-nate per lo scambio diinformazioni e poi c’è l’incontro annuale con la coordinatrice.

Aspetti negativi non ce ne sono, ma per esempio sarebbe molto utile che gli ap-partamenti al piano di sopra, che ora sono di privati, potessero es-sere destinati ad acco-gliere gli anziani anche di notte, sarebbe una buona possibilità.

Noi non ci siamo mai trovati a fare particolari richieste, ma so che la loro disponibilità c’è. Ad esempio ho chie-sto se c’è la possibilitàdi modificare i pro-grammi in caso io mi dovessi allontanare da casa per qualche gior-no, e loro mi hannodetto che non c’è problema.

In realtà questo Centro è stato per mia madre una fonte di novità, siaio che mia sorella vediamo nostra madre più motivata, ad esem-pio in due anni non ha mai detto, nemmeno per un giorno, di es-sersi annoiata.

Si, devo dire che sono molto disponibili. Per esempio nel periodo successivo alla caduta, quando mia madre veniva qui e portava un busto, gli operatori mihanno molto tranquilliz-zata, dedicandole unagrandissima attenzione, cosa che io non davo per scontato. Oppure quando mia madre ha avuto dei problemi dipressione, io ho fatto presente questa cosa e le operatrici hanno iniziato a monitorarle lapressione, lasciandoanche un bigliettino nella sua borsa in cui mi scrivevano i valori, per tenermi informata, ed èstata una cosa che ho apprezzato molto.Un’altra cosa che mi racconta mia madre è che, se qualcuno si sente male, viene subito attivata l’ambulanza. Questa è una altra cosa che mi rassicura molto.

Non cambierei nulla.

In questi anni mi sono sempre trovata bene con le persone a cui ho affidato i miei figli e ho trovato sempre risposta alle miei esigenze.

Trova rispostaalle sue domande e a quelle del suofamiliare?

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Cosa sipotrebbemigliorare?

Che consigliodarebbe alPresidente diSocietà Dolce?

Forse al mattino si potrebbe mettere un operatore in più, perché gli anziani che arrivano sono tanti, non so forse una venti-na, e una persona sola fa molta fatica.

Al Presidente di So-cietà Dolce non saprei che consiglio dare, però posso dirle che se potessi dare il mio voto a qualche politi-co, sicuramente lo da-rei a qualcuno che si impegna a moltiplicare realtà come questa, che sono utilissime.

Forse si potrebbero fare più uscite sul terri-torio adesso che arriva la bella stagione, ma-gari in piccoli gruppi, e in momenti diversi della giornata. Oranon lo fanno perché c’è un operatore solo la mattina e il pome-riggio, quindi è impo sibile.

Impegnarsi affinché spazi e attrezzature per questi tipi di servizi siano sempre maggio-ri, perché sono sem-pre una cosa buona, e più ce ne sono meglio è. Non parlo solo per gli anziani, ma per tutti i tipi di servizi, dagli asili, ai centri per disabili, eccetera. Co-munque devo dire che è positivo che si possaaccedere a questo servizio tramite una graduatoria che tiene conto del reddito dellepersone.

Una cosa che forse si potrebbe migliorare sono le uscite. Far fare aqueste persone qualche uscita in più. Ad esem-pio nella bella stagionepotrebbero scendere ingiardino, anche se so che è più faticoso per gli operatori. Anche perché gli operatori non sono molti per un nume-ro così elevato di utenti e già fanno tantissimo.Sarebbe bello anche ripetere delle gite al mare, o delle attività con i bambini, perché quando sono state fatte, sono state motivo di grande entusiasmo, e tutti gli utenti ne hanno parlato per molto tem-po, felicissimi di queste iniziative.

Non so, questa è una domanda che mi coglie un po’ impreparata, perché per quanto riguarda i nostri bisogni, le risposte ci sono quasi tutte.

Per me il servizio vabene così.

Continuare a coinvol-gere e supportare glioperatori per man-tenere la qualità del servizio esistente.

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Altreconsiderazioni?

Secondo me c’è un’ottima formazione e si vede. La qualità èreale, non solo al mattino quando noi arriviamo. Ad esempio mi è capitato di pas-sare qui per qualche motivo anche ad orari inusuali e ho visto tutto in ordine e che face-vano attività, mentre si sente di posti in cui gli anziani vengono legati…

No, perché critiche non mi vengono in mente, a nessun livel-lo, né sui servizi, né sui trasporti, né suglioperatori. Anche mia madre racconta sem-pre che con lei sono tutti gentili qui.

Quando gli anziani stanno male vengonoabbandonati, invece bisogna ricordarsi sempre della loro dignità e del fatto che sono una miniera diesperienze e di emo-zioni da raccontare. E qui a questo aspetto si fa molta attenzione.

No.

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98

ConosceSocietà Dolce?

Qual è ilservizio chel’accoglie?

Si, da molto tem-po. Ho seguito lastoria di Società Dolce e le evolu-zioni che l’hannoportata a diven-tare una grande realtà nel panora-ma bolognese.Inoltre, essendo io una personaimpegnata a livello sociale e politico, conosco il Presidente giàdagli anni ‘70.

Sono da diecimesi presso il Riparo NotturnoMadre Teresa di Calcutta. Si tratta di una struttura dipassaggio, che ospita donne italiane e stra-niere che vivono una situazione di difficoltà, che dovrebbe esserepasseggera, nel senso che i progetti sonofinalizzati all’usci-ta dal servizio.E’ un servizio che può andare bene o meno, dipen-de dalla singola situazione. Cioè dalla provenienzadi ogni singola

Conosco So-cietà Dolce da parecchio tempo perché lavoravo per il Comune diBologna, svolge-vo servizi di logi-stica. So che è un grande consorzio o cooperativa che opera a livello europeo.

Il Centro Beltra-me. Sto bene qui, anche perché i miei fabbisogni lisoddisfo al di fuo-ri. Quando sono qui resto nella mia camera, dove ho il mio pc, latelevisione, imiei libri. Non ci sono mai ten-sioni, io sono in stanza con duepersone chesono come me, li ho scelti e c’è molto rispetto earmonia.Io di fatto non parlo con tutti,ma solo con le persone che sento affini a me. L’unica cosa che

Ho conosciutoSocietà Dolce da quando sonovenuto qui.

Mi trovo al Beltrame perché ho fatto un affidamento e ringrazio la Madonna cheposso scontare la mia pena quiinvece che incarcere. Ho sempre lavorato,solo un mese faho perso il la-voro. Non sono uno di quelli che sta qui ad oziare, ma nonvado via solo per non perdere i punti in gradua-toria per la casa.

Conosco SocietàDolce, di precisoconosco il Bel-trame e il Servizio Sociale Adulti quando era den-tro al Beltrame.Ho lavorato con questa coope-rativa facendo il Progetto Orto-Frutta.

Vivo al Beltrame da due anni.Sono soddisfattodi questo servizio, non ho maiavuto problemi con gli operatori,né con la dire-zione.

Si ho sentito par-lare diverse volte di Società Dolce, ma di preciso non so bene di che sitratta..proprio nel-lo specifico non lo so, ma ne ho sentito parlare.

Io vivo al Cen-tro Beltrame. In questa struttura ci sono alcolisti,tossicodipenden-ti, disoccupati,persone che han-no un lavoro che non gli permette di andare avanti,chi ha problemidi patologie, insomma tuttepersone chepatiscono questavita così

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Quali sono gliaspetti cheapprezza delservizio?

In teoria i servizi sono l’optimum,ma nelle piccole cose andrebbeposta più atten-zione. Io ho fattoesperienze divolontariato nel sociale, ma viven-do questa realtàl’esperienza è molto più profon-da dal punto di vista che ho oggi.

Ci sono tante cose che mi piacciono, per esempio la discrezione, non mi assillano. Mi chiedono comesto e per me che sono riservato vabene così. Io partecipo alle riu-nioni che vengono convocate con gli utenti, dove posso dire la mia. Invece partecipo di meno ai momenti di so-cializzazione, può accadere che si verifica una scintilla che rovina tutto. Gli operatori comun-que sono tutti all’’altezza, io ho gestito una struttu-ra per tossicodipe denti e so bene cosa vuol dire. La

Sono uno cheparla poco con gli altri per evitare discussioni, qui dentro si litiga per ignoranza, a volte anche solo peruna parola dettamale, e qui èpieno. Apprezzo che mi seguono nei vari contatti, ad esempiotelefonano alleassistenti sociali,mi aiutano. Forse trovo anche una soluzioneabitativa. Vorreitrovare anche unlavoro, perché300 euro didisoccupazionesono pochi, mi do sempre da fare, ho mandato mille curriculum

Gli operatori mi aiutano a cercarelavoro, ho lavora-to con Andrea alProgetto Orto-Frutta, che riguar-da la distribuzionedi frutta e verdura in vari centri.Con gli utenti invece non ho rapporti, gli amici li ho fuori.

A me di questastruttura piace che ci sono operatori in grado di ripri-stinare un ordine per quelle persone che dicevo prima, qui ci cono perso-ne che aiutano gliutenti a immet-tersi nella strada retta. Ad esempio anche le assistenti sociali ti aiutano: tipregano di lascia-re l’alcol, danno dei consigli per farstar bene le perso-ne. Queste perso-ne, operatori eassistenti sociali,lavorano per l’inte-grazione sanitaria, che è un aspetto essenziale del sistema sanitario nazionale. Loro ci

persona, ad esempio chi pro-viene da un ceto medio alto trova delle risposte nonsoddisfacenti, mentre per chi proviene da situa-zioni di estrema povertà questo servizio è bellis-simo… è relativo. Dipende dalla cultura di prove-nienza di ogni singola persona, che è un dato di fatto.

accomuna le per-sone che stanno qui dentro è lapovertà, i contesti di provenienza invece sono diversissimi.

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Ci sono cosechecambierebbe?

Alcuni operatori sono molto intuitivirispetto alle situa-zioni, hanno la ca-pacità di anticipare e trovare soluzioni ai problemi, men-tre altri vivono inmodo passivo il proprio lavoro.Chi lavora nel sociale dovrebbeavere passione, difatto tutte le cose fatte con passionerisultano diverse da quelle fatte dachi opera soltantoapplicando un metodo. Io la pen-so così, perché sono una personapassionale. E’ unaccoglienza ditipo standard, che se si tratta di situazione di pas-saggio va bene, ma spesso vedo persone che sono lì da molto tempoe non cercanoaltre prospettive.

Ci sono dei casidiversi: ci sono persone con problemi più gravi, che hanno bisogno di altrestrutture. Inol-tre gli utenti di secondo livello sono instradativerso l’uscita, se vengono mischia-ti con la bassa soglia, si rischia: è un punto cheandrebbe messo in discussione.

Non c’è vitasociale, prov no la domenica a fare la tombola, ma finita la tom-bola non c’èpiù niente. Fan-no anche il tè ilpomeriggio, ma la gente viene solo per mangiare, non vengono quipersone chevogliono parlare.Poi in tanti anniqui ho soppor-tato di tutto: mi hanno rubato orologi, telefoni, pc, libretto degliassegni.

Nulla, io penso che questo ser-vizio va bene,funziona bene.

E’ un problema soprattutto per gli sbandati. La socie-tà quando ti vede dice che ha altre cose da fare. Se tu dopo sei o sette volte non cambi è un fatto che dan-neggia la società. La stessa cosa succede dentro al Beltrame, a volte vengono persone che non rispettano il regolamento. Gli operatori potreb-bero dire “adesso vai via!”. Non sotto l’aspetto culturale, ma solo personale, gente che non sa come ci si com-porta, dentro al centro, nei servizi igienici, Non sono cose simpatiche se vogliamo fare l’integrazione. Lo ricorderò sempre quando andrò via,ognuno di noi ha un seguito, la vita non può finire qui. E’ una prepara-zione per una vita futura.

gestione qui è più che sufficiente. Ad esempio Via Lombardia è un posto fatiscente, come fanno a riaprirlo? Invece il Beltrame è una struttura funzionale a Bologna.

indicano una viaretta, più tranquilla. Come quandoandiamo a seminare, se non otteniamo il risul-tato della semina, pensi lei a come si può risolvere il futuro senza un raccolto?

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Trova rispostaalle suedomande e aquelle del suofamiliare?

In linea generaleposso dire chela risposta è vali-da, effettivamente è un servizio chec’è. Però a mio parere l’acco-glienza è moltostandard, invece Madre Teresa è un piccolo micro-cosmo. Siamo 20ospiti di cui solo 5italiane, e le persone sono diverse a livellobiologico, fisico,culturale e inter-culturale, quindi alcune volteun’accoglienza standard non è quello di cui lepersone hannobisogno, è insuf-ficiente. Questa è la mia idea, mapenso sia con-divisa anche da altri.

Io non sono uno di quelli che fa richieste qui, i miei bisogni sono untetto, la possibilità di mangiare, lavo-ro, quei lavori che mi propongono ioli accetto. I contatti di lavoro te li devicercare e li devi mantenere, se la gente sa che sei disponibile a lavo-rare ti chiama. Io sto arrivando allapensione, e sono in graduatoria perla casa, che dovrei avere a giugno… la casa è sempreun’incognita, ma sono ottimista.Qui non ci moria-mo, io qui sono dipassaggio e dico sempre che non sento nulla di mio qui dentro, ma lodico in senso posi-tivo perché so che andrò fuori di qui e non voglio fare mie le cose che sono qui dentro.

Uno cerca sempre di uscire, io spero in una casa. Però io rin-grazio il cielo che qui mi aiutano e fanno buone cose, aiutanogente che escedalla galera, tos-sicodipendenti… io ho avutodiversi incidenti,un intervento allagamba, e se eroper strada sicu-ramente non mi sarei curato. Io vorrei andare alavorare al marequest’estate, hogià quasi trovatolavoro, martedìvado a sentire unamico che ha deiristoranti e mi aiu-terebbe a trovare un alloggio, ma se vado via da qui per la stagio-ne estiva forse perdo i punti del-la graduatoria per la casa, non so, devo chiedereall’assistente sociale.

Andrea è molto bravo e con lui mitrovo bene. A volte ho anche partecipato a delle feste cheorganizzano qui.Su una cosa non ho trovato rispo-sta: ho chiesto agli operatori dipoter impararel’italiano, o di fare un corso di italiano, ma non c’è stata la possibilità, a volte mi sembrava di disturbarli.

Devo dire che ilComune, questoente locale, che èanche una persona giuridi-ca, è pregato di occuparsi dellosvolgimento interno del Bel-trame. Non parlo dell’integrazione, perché ci pensa-no gli operatori, per esempio Giu-liano e altri, ma di altre questioni. Per esempio qui fa caldo: in una struttura con trepiani ci vorrebbel’aria condiziona-ta. Il Comune èpregato di mettere l’aria condizionata, non dico in tutte le camere, ma almeno al centro dei corridoi, tra le due ale. Non dico l’impossibile… Se poi dicono di no, non lo devo-no fare per forza,ma almeno vengono a cono-scenza di qual-cosa di negativo. Io in genere non chiedo mai nienteperché ho menteoccupata.

Page 103: Bilancio sociale 2010

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Cosa sipotrebbemigliorare?

Potrei fare alcuni esempi di vitaquotidiana, chi è dentro si inte-ressa delle cose vitali minime, e tra le proposte chefacciamo, alcune sono accolte, altre no.

Quando vedo dei ragazzi con grossi problemi io gli do una mano, anche solo 1 parola, ma è triste perché poi i 10 euro che hanno li spendo-no in Tavernello.La composizionedelle camere èmolto importante, e i responsabilidovrebbero stare molto attenti al fatto che duepersone possono stare bene in unastanza, come possono nontrovarsi bene, sono valutazioni che riesci a fareall’ingresso. I vici-ni non si possonoscegliere invece.

Il Comune dovrebbe inter-venire di più sul problema degliimmigrati. Sonotrattati meglio loro che io da bolognese che ho sempre la-vorato e pagato le tasse. Io dal 2004 sono quie vedo personeche distruggonocose, ho anchepaura di contrar-re qualcosa (incarcere ho con-tratto la scab-bia).. queste ma-lattie le portano le persone chevengono dall’Afri-ca. Qui dobbia-mo correre ai ripari, altrimentisuccede comel’anno scorso che abbiamo avuto le pulci. Almeno ora non si cucina piùnelle camere, ègià un passo.Alcuni chiedono il frigo in camera,ma io so che cisono norme che lo vietano. Lecamere sono perdormire, i bagniper lavarsi. Io nella mia ala sono fortunato, quando qualcu-no fa qualcosa di storto gli diamo addosso, e quindi si convive bene. La nostraala è più gestibi-le, anche perché è piccola.

Questa non è una casa privata, è uncentro di acco-glienza, che non può soddisfaretutte le persone. Ma come acco-glienza è validis-sima.

Ci sono spese enormi, l’euro haportato disagio, però almeno il Co-mune deve venire a conoscenza di questo. Qui dentro ci sono lati negativie lati positivi, ma ogni cosa dopo un certo periodo deve avere un rinnovamento: il Beltrame l’hanno costruito nel dopo-guerra ed è rima-sto così. Invece le altre cose cambia-no, ad esempio la stazione centrale è cambiata, ora c’è la linea normale e la linea veloce, ci sono nuovi impianti, nuove scale. Le cose devono essere rinnovate per migliorare la vita sociale, per il no-stro progredire.Per fare andare bene le cose, prima di dire che una linea politica mi piace o non mi piace, bisogna co-noscere se stessi, poi si possono giudicare gli altri, io guardo me stes-so prima di parlare contro un altro. E’ un discorso di responsabilità di ognuno, le cosenon vanno beneper questo, nonho dubbi.

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Che consigliodarebbe alPresidente diSocietà Dolce?

Altreconsiderazioni?

Società Dolce è diventata una holding, potrebbe spingere a livello politico, potrebbechiedere e farsi sentire dagli in-terlocutori politici, anche perché questi a volte monologano. Ritengo che oggi Società Dolce ha la credibilità perpoter chiedere e proporre nuove soluzioni più ap-propriate ai tempi e alle esigenze.

Posso dire chequesti 10 mesi presso il Madre Teresa di Calcuttasono stati per me un momento formativo.

Se dovessi dareun consiglio, lo darei a chi lavora qui dentro, a chi gestisce il Centro. Fare un po’ di piùattenzione nell’accoppiare le persone nelle stanze. Ho visto selezioni assurde che potrebbero degenerare.

Dall’esterno il Beltrame sem-bra tutta un’altra cosa, io ci venivo a lavorare qui per-ché mi occupavo degli arredi delcomune, e sembrava un concentrament o di sfaticati… ora capisco perché cichiamano invisibi-li, perché la gentenon ci vede, a meno che non ti fai vedere…

Dopo il rientro da Villa Aldini dissero che sarebbero stati più severi, ma non lo sono.Certe cameresono già comeprima. Dicono di essere severi, ma dovrebbero esserlo ancora di più, invece a volte sembra che si spaventi-no, poi le cose sono peggiorate con l’emergen-za freddo. C’è chi ha problemi enormi, anch’io li ho, ma dob-biamo cercare di combatterli.

Tutto sommato ce ne fossero non dico cento, ma almeno dieci di strutture così. Poi c’è gente a cui pia-ce vivere perstrada per bereeccetera, e lorovogliono conti-nuare a vivere per strada. Io qui rispetto leregole, se voglioandare fuori dalle regole lo faccio fuori.

Di andare avanti con questo pro-getto di centro diaccoglienza, così aiuta le persone che hanno dei problemi a non stare per strada.Ci sono personeitaliane che han-no dei problemi esono in difficoltà, ma anche gli stranieri possono avere problemi, esoprattutto a voltesuccede che un giorno sono qui, ilgiorno dopo non si sa dove andranno.

No, a posto così, grazie.

Questa do-manda è molto giusta e tu mi vieni incontro… Quando viene unutente, qualcunoche usa la pre-potenza,quando una per-sona viene conquell’arroganza,già dall’aspettoche ha… biso-gna fare unaselezione per non farli entrare.Invece qui sispaventano dellepersone che hanno un tenoredi voce alto, e lifanno entrareinvece di chia-mare il 112, o il 113.

Si, spero che cisaranno altreinterviste.

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Conoscete Società Dolce?

Gruppo di utenti che frequentano il

centro diurno Il Melograno di Bologna

Cosa vi piace del Melograno?

• Società Dolce è la scritta che sta sui pulmini, quindi sì che la conosciamo, finché riusciamo a leggere …

• No, io non so cos’è Società Dolce, mica lo sappiamo tutti. Per esempio io che vengo con il pulmino la scritta non l’ho mai vista.

• Il disegno di Società Dolce si trova anche sull’insegna del melograno all’ingresso del Centro …

• Stiamo molto bene, si mangia bene, si sta in compagnia

• Io sono qui da tre anni e mezzo e mi trovo molto bene.

• Io sono qui da due anni e si sta benissimo.

• Io non ho niente da lamentarmi, sono contentissima.

• Si mangia molto bene anche troppo…

• Le ragazze sono tutte molto brave.

• Noi siamo amici tra di noi e ci aiutiamo molto,vede quel signore? Mi versa sempre l’acqua a pranzo, è molto gen-tile …

• Si mangia bene, anche troppo, le pietanze sono ben condite e molto abbondanti, forse anche troppo e io do-vrei fare una cura dimagrante …

• Si è bello qui, magari si potrebbe leggere un libro, una volta lo abbiamo letto un libro …

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Gruppo di utenti che frequentano il

centro diurno Il Melograno di Bologna

Cosa non vi piace del Melograno?

Volete dare un consiglio al Presidente di Società Dolce?

• Nella salita, lì all’entrata ci vorrebbe un corrimano, io mi sento molto in difficoltà perché ho bisogno di appoggiar-mi per camminare.

• Si è vero, un corrimano lì ci vorrebbe proprio!!

• Dovremmo fare più uscite…

• L’anno scorso siamo scesi in giardino una sola volta, invece vorremmo usarlo di più, però siamo tanti, devono scendere anche le carrozzine e un operatore solo non ba-sta.

• Ci vorrebbe un operatore in più la mattina per fare que-ste cose, ad esempio all’ora di pranzo ci sono tutti.

• Qui va tutto bene, non si può pretendere di più

• Io mi trovo bene, senza fare troppe discussioni si sta bene

• Ma perché non andiamo a fare ginnastica invece di fare tutte queste chiacchiere?

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106

SEZIONE INTEGRATIVA

analisiquestionari

Attraverso il Bilancio Sociale si desidera comunicare ciò che Società Dolce ha fatto, cosa si propone di fare e come intende operare per perseguire la propria mission, anche attraverso il contributo di coloro che ogni giorno contribuiscono alla sua crescita e al suo sviluppo.

Analisi dei questionari rivolti ai soci lavoratori

Il Consiglio di Amministrazione di Società Dolce ha deciso che parallelamente alla stesura del Bilancio d’Esercizio e del Bilancio Sociale si incontrassero i soci lavoratori della Cooperativa per informarli del progetto Bilancio Sociale 2010 e per somministrare loro un questionario, con l’obiettivo di sondare la percezione sui seguenti temi:• rapporto associativo• rapporto mutualitistico• centralità del cliente• responsabilità sociale.

Per ragioni di fattibilità si è scelto di incontrare un campione di soci in possesso dei seguenti requisiti:• socio della Cooperativa• cooperatore (diritto di voto in assemblea soci)• lavoratore (che sta lavorando in Cooperativa)• contratto a tempo indeterminato• anzianità di servizio in cooperativa superiore ai 2 anni.

La popolazione di riferimento è risultata essere a settembre 2010 di n.1.182 persone. Di questa po-polazione si è deciso di intervistare il 10%. Hanno aderito complessivamente n.89 soci-lavoratori, cioè il 74,7% delle persone contattate.Nel periodo marzo – aprile 2011 si sono svolti n.7 incontri i presso le seguenti sedi:• n.4 incontri a Bologna – sede legale• n.1 incontro a Cesena – sede dell’area Centro• n.1 incontro a Cremona – sede dell’area Nord Ovest• n.1 incontro a Trieste - RSA Mademar

Di seguito si riporta un estratto dell’analisi dei questionari compilati.

Per prendere visione del documento integrale si può fare richiesta all’Ufficio Qualità/Respon-sabilità Sociale.

4

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Analisi del Campione

Il totale dei soci intervistati è formato per il 79,80% da donne e il restante 20,20% da uomini.

Il grafico evidenzia la netta prevalenza femminile di coloro che hanno risposto alle domande del questionario. Il dato è coerente con la popolazione di riferimento (so-ci-lavoratori della Cooperativa)

Il grafico evidenzia che quasi la metà degli intervistati (43,8%) risulta compresa nella fascia di età 35-44 anni.

79,80 %

20,20 %

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Meno di 21anni

21-34anni

35-44anni

45-55anni

Più di 55anni

Nonrisposto

uominidonne

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108

SEZIONE INTEGRATIVA

analisiquestionari

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

ResponsabileArea Funzionale

Operatorenei Servizi

Referente /Coordinatore

di Servizi

Coordinatoreresponsabile

Altro Non risposto

2-3anni

3-5anni

5-7anni

Più di 7anni

10 o piùanni

Nonrisposto

11,2

31,5

19,116,9

20,2

1,1

Ruolo ricoperto

Da quanto tempo lavora per Società Dolce?

Quasi la metà dei soci del campione lavora nei servizi (47,2%) e il 38,2% ricopre il ruolo di referente/coordinatore.

Circa un terzo dei soci intervistati (31,5%) lavora presso la Cooperativa da 3-5 anni, mentre il 37,1% da più di 7 anni.

4

Page 110: Bilancio sociale 2010

109

La maggior parte dei soci intervistati pensa di lavorare per Società Dolce e di resta-re socio della Cooperativa almeno per altri cinque anni. Circa un terzo degli inter-vistati, invece, non ha un progetto definito di permanenza sia come socio che come lavoratore. Da osservare la stessa percentuale di risposte ad entrambe le domande. Gli intervistati pensano a se stessi come soci-lavoratori e non in modo diversificato.

Per quanto tempo pensa direstare socio della Cooperativa?

Per quanto tempo pensa di lavorare ancora per laCooperativa

0%

0%

0%

0%

39,3%

39,3%

58,4%

57,3%

2,3%

3,4%

1 - 2 anniMeno di 1anno Non so

100%

100%

TotalePiù di 5anni2 - 5 anni

0

10

20

30

40

50

60

70

Per quanto tempo pensa di restare socio della Cooperativa?

Per quanto tempo pensa di lavorare ancora per la Cooperativa?

Meno di 1anno

1-2anni

2-5anni

Più di 5anni

Non so

?

Page 111: Bilancio sociale 2010

110

SEZIONE INTEGRATIVA

Rapporto associativo

Nella tabella seguente si riportano le risposte che il campione di soci ha fornito alle domande sul rapporto associativo.

analisiquestionari

4

Page 112: Bilancio sociale 2010

111

Due terzi del campione sente di concorrere alla gestione della Cooperativa, di con-tribuire alla realizzazione della Mission aziendale, di mettere a disposizione le pro-prie capacità professionali e di crescere professionalmente, in sostanza di parte-cipare all’elaborazione di programmi di sviluppo e alla realizzazione dei processi produttivi di Società Dolce.Nello specifico una media del 44% circa ritiene le affermazioni degli item vere e una media del 33% abbastanza veritiere.

Non rispostoCompletamente falsoInesattoNè vero nè falsoAbbastanza veroVero

Page 113: Bilancio sociale 2010

112

SEZIONE INTEGRATIVA

Scambio Mutualistico

Nella tabella seguente si riportano le risposte che il campione di soci ha fornito alle domande sullo scambio mutualistico.

analisiquestionari

4

Page 114: Bilancio sociale 2010

113

Società Dolce offre occasioni di lavoro ai propri soci in vari ambiti e settori. I soci partecipano all’attività della cooperativa, cioè allo scambio mutualistico, attraverso le proprie prestazioni lavorative.Dall’analisi delle risposte alle domande sullo scambio mutualistico emerge un dato estremamente significativo e non scontato: al 94,4% dei soci piace il proprio lavoro e l’86,6% consiglierebbe ad un amico/a di lavorare in Società Dolce.La maggior parte dei soci intervistati ritiene di ricevere una buona formazione e un valido orientamento al lavoro, con efficaci istruzioni per lavorare bene.Oltre la metà dei soci ritiene che i suggerimenti e le iniziative che propone sono tenuti in considerazione. Oltre il 60% dei soci stima il proprio responsabile.

Non rispostoCompletamente falsoInesattoNè vero nè falsoAbbastanza veroVero

Page 115: Bilancio sociale 2010

114

SEZIONE INTEGRATIVA

Centralità del Cliente e Responsabilità Sociale

Nella tabella seguente si riportano le risposte che il campione di soci ha fornito alle domande sulla centralità del cliente e responsabilità sociale.

Conoscere il Cliente, inteso come committente o fruitore dei servizi, agire sulla base di questa conoscenza, organizzare le proprie priorità, facendosi guidare dalla consapevolezza di quali siano le attese e i bisogni del cliente, richiede un modo di “sentire” specifico e non solo tecniche e metodologie appropriate.Due terzi dei soci intervistati ritengono che Società Dolce sia attenta alle esigenze dei clienti e si impegni per migliorare i rapporti con i fruitori dei servizi e con i loro familiari. Inoltre circa il 70% dei soci pensa che la Cooperativa si impegni in modo costante per migliore i rapporti con il territorio in cui svolge i servizi e sia conosciu-ta e stimata. Oltre il 60% dei soci ritiene che coloro che lavorano in Società Dolce siano attenti agli aspetti etici del proprio operato, cioè adottino comportamenti socialmente responsabili.

analisiquestionari

4

Page 116: Bilancio sociale 2010

115

Non rispostoCompletamente falsoInesattoNè vero nè falsoAbbastanza veroVero

Page 117: Bilancio sociale 2010

116

RINGRAZIAMENTI

La mia gratitudine a numerosi colleghi, con i quali ho avuto la fortuna di condividere il proget-to, perché’ senza la loro cooperazione il lavoro svolto sarebbe stato molto più’ faticoso.

Grazie a Gianna Ceresi, Rita Franceschini, Luca Scainelli e Anselmo Aldrovandi.

Un particolare ringraziamento a tutti i componenti il Gruppo di Lavoro, con cui ho condiviso il tempo delle riflessioni, dell’analisi, della raccolta dei dati e con i quali ho elaborato spunti utilissimi. Senza di loro non si sarebbe formato quello spirito di gruppo che e’ risultato utile e proficuo per tutti.

Sono molto riconoscente a Massimiliano Paoletti e Annamaria Ponti per il sostegno e per l’in-coraggiamento, per le idee fornite durante la stesura e per aver letto, riletto e corretto insieme il Documento.

Infine un ringraziamento ad Antonio Di Marcantonio per aver reso il Documento un vero ed efficace strumento di comunicazione.

Stefania Bastia

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