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il C ittadino www.ilcittadinodimessina.it n° 163 anno XII - 4 Giugno 2014 Un cero di polemiche r.g. Salvatore Forestieri Accorinti e la tradizione popolare

il Cittadino n. 163

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Settimanale gratuito d'informazione socio-politica e culturale

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Un cero di polemiche

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Accorinti e la tradizione popolare

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Primo PianoPrimo Piano

Messina è proprio alla....frutta: il Comune quest´anno non offrirà né la banda musicaleper il “Vascelluzzo“ né il cero votivo alla Madonna di Montalto! Non ci sono veramen-te parole per commentare quanto accadrà quest´anno per la prima volta nella sua sto-

ria: la secolare manifestazione del “Vascelluzzo“ che si terrà durante la processione del CorpusDomini, non sarà accompagnata da nessuna banda musicale (o quanto meno nessuna che siaofferta come ogni anno da Palazzo Zanca) e alla Madonna di Montalto il Sindaco della città nonoffrirà alcun cero votivo!!! E´ con profonda amarezza e indignazione che il consigliere comunale Libero Gioveni annun-cia quello che egli ritiene un atto irriverente verso le più antiche ed importanti tradizioni messi-nesi! Il “Vascelluzzo“ - ricorda Gioveni - che porta con sé un reliquario contenente i capelli con cui,secondo la tradizione, la Madonna legò la lettera inviata ai messinesi, rappresenta un eventoche tutta la cittadinanza attende con grande fede e non può essere affatto boicottato o svilitodel suo fascino avendo come alibi la relazione della Corte dei Conti che ha imposto a tutti iDirigenti il pieno rispetto dell´art. 191 comma 5 del D.Lgs. 267/2000 col quale è fatto espres-so “divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti perlegge“! Ancor più grave appare invece l´assoluto diniego da parte del Sindaco Accorinti ad offri-re come tutti gli anni il cero votivo alla Madonna di Montalto, come segno di ringraziamento peril suo intervento durante la peste che colpì la città nel 1743 (il cui costo, è bene precisarlo, èdi sole 100 euro!!!). Nemmeno un gesto simbolico, quindi, da parte del primo cittadino che sicuramente resterànella storia (dopo secoli!!!) ad essere stato il primo Sindaco a non rispettare le tradizioni!! E seda un lato - commenta il consigliere - sotto il profilo giuridico a causa dei vincoli di legge allaspesa pubblica simili restrizioni si possono anche comprendere, dall´altro sotto il profilo stret-tamente istituzionale non si possono di certo digerire! Tutto ciò - prosegue l´esponente Udc - suona come un autentico “schiaffo“ alle tradizioni seco-lari cittadine che il Sindaco Accorinti, in un modo o nell´altro, ha il dovere di rispettare e farrispettare! L´auspicio, quindi - conclude Gioveni - è che il buon Renato possa trovare le oppor-tune soluzioni che consentano di far vivere con le stesse emozioni di sempre ai cittadini mes-sinesi queste grandi manifestazioni di fede e di cultura.

Libero Gioveni denuncia: schiaffo alle tradizioni popolari

Quanto fumo sul cero votiv

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vo alla Madonna di Montalto

Non è una questione solo di soldi. Esiste un divieto della Corte dei Conti di impiegarerisorse economiche per manifestazioni. Noi, in questa fase di difficoltà, intendiamo pro-muovere la compartecipazione dei cittadini per stimolare il senso della Comunità.

Apriamo un fondo di solidarietà da destinare a questi impieghi. Smorzare i toni della polemiche e compartecipiamo, così come hanno fatto già alcuni cittadiniper acquistare il “cero votivo”.Sarebbe stato più semplice comprare con risorse raccolte tra i rappresentantidell’Amministrazione, ma si sarebbe tolto il senso di responsabilità dei cittadini. Chiederemo,in tempo utile alla Regione, i fondi per la “Vara”.

La risposta di Accorinti

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In merito alle dichiarazioni del Sindaco Accorinti rilasciate ieri sulla polemica del cero votivoalla Madonna di Montalto, mi preme fornire la seguente replica per la serie di “eresie“ pro-ferite dal primo cittadino:

Mi parla giusto il Sindaco che il mio è stato un attacco strumentale quando proprio lui in manie-ra del tutto gratuita e soprattutto ASTRUSA ha detto che il sottoscritto dovrebbe essere più“propositivo“!C´è per caso qualcuno che in città, fra la gente comune, fra i miei colleghi addetti ai lavori, frai giornalisti o nel mondo sindacale o dell´associazionismo può asserire che Libero Gioveni nonè “propositivo“?? Credo che tutto si può dire sul mio conto (di difetti e di limiti ne ho eccome),ma che non sia propositivo!?!?!?! ..bah..E quante volte il Sindaco ha risposto, per esempio, alla caterva di interrogazioni o proposte chelo scrivente ha presentato o portato avanti?Oppure, quante volte il primo cittadino ci ha onorato della sua presenza in aula visto che si èsempre definitivo collaborativo? L´intero Consesso lo ha parecchie volte cercato a “Chi l´havisto“!E ancora: quanti atti di indirizzo che il Consiglio Comunale ha votato proprio per questo spiri-to collaborativo che avrebbe voluto avere con la giunta, sono stati presi in esame da questaAmministrazione?Non crede, il buon Renato, che l´ha detta abbastanza grossa nel definirmi “non propositivo“??Non ricorda, per esempio, (giusto per menzionare un´iniziativa) che la “casa di Vincenzo“ (ildormitorio pubblico) è stata realizzata anche e soprattutto per le richieste pressanti che il sot-toscritto ha fatto sia in aula che fuori? (e i cari colleghi del gruppo “Cambiamo Messina dalbasso“ lo sanno eccome!?!?).Inoltre, nell´indicarmi come colui il quale ha fatto parte dei partiti che hanno ridotto sul lastricola città, il primo cittadino sa benissimo che per il sottoscritto si tratta della sua prima esperien-za in Consiglio Comunale, quindi non sedendo sui banchi del Consiglio non posso avere cer-tamente responsabilità dirette su quanto accaduto negli anni precedenti!E a proposito di appartenenze partitiche: ma non era Renato Accorinti che ha sempre dichia-rato di non volersi schierare politicamente con nessuno quando invece in queste ultime elezio-ni europee ha appoggiato SEL di Niky Vendola a cui ha fatto compagnia sul palco quando egliha tenuto il suo comizio a piazza Cairoli?? Non c´era anche SEL (l´ex Rifondazione Comunista rappresentata da Alfredo Crupi) a fareparte dell´allora giunta Genovese??E ancora, entrando nel merito della vicenda del cero alla Madonna di Montalto, mi chiedo:visto che Accorinti ha dichiarato che il suo rifiuto non è frutto del suo credo religioso ma solofrutto delle restrizioni economiche imposte dalla Corte dei Conti, perché, se ci teneva veramen-te a non interrompere una tradizione secolare, non ha offerto personalmente lui il cero? (il cuicosto reale alla fine è stato di 80 euro e non di 100?). E se è così, come si comporteràquest´anno per la Vara??

La replica di Gioveni alle dichiarazioni del Sindaco Accorinti

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“Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, è nervoso perché in un anno di amministrazionedella città non ha concluso nulla nonostante abbia avuto il sostegno di tutte le forze politi-che“. Lo dice, in una nota, il capogruppo al Comune dell´Udc, Mario Rizzo, dopo le ultime

dichiarazioni del sindaco nella polemica che lo vede da giorni contrapposto al consiglierecomunale dell´Unione di Centro Libero Gioveni.“Accorinti - osserva Rizzo - deve inventarsi unnemico e, appunto una polemica, per nascondere i suoi fallimenti, ma i messinesi sono intelli-genti e hanno capito tutto“.

Rizzo (UDC): Accorinti polemizza per coprire fallimento della sua amministrazione

E infine: visto che il Sindaco ha più volte richiamato la “durezza“ della relazione della Corte deiConti in termini di “spending review“, mi chiedo e gli chiedo: rispetto ad una secolare tradizio-ne di cultura e di fede in cui bisogna spiegare e convincere i cittadini che il Comune non puòsborsare 80 euro per omaggiare Maria del cero come segno di ringraziamento, parimenti,COME SI FA A CONVINCERE I CITTADINI CHE IL COMUNE E LE SUE PARTECIPATE CON-TINUANO A SBORSARE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO AI NUOVI SUPERMANAGER DIMESSINAMBIENTE E ATM (ivi comprese le spese di viaggio di andata e ritorno degli stessidalle loro città d´origine), NONCHE´ LE 170 MILA EURO ALL´ANNO ELARGITE AL SEGRE-TARIO GENERALE A CUI, IN BARBA ALLA PREDETTA “SPENDING REVIEW“, E´ STATACONFERITA ANCHE LA NOMINA DI CITY MANAGER??Caro Renato, giusto perché abbiamo toccato la fede e la spiritualità ti dico: “chi è senza pec-cato, scagli la prima pietra“!!

Intervengo in riferimento alla vicenda del tradizionale cero votivo non offerto alla Madonna diMontalto, per evidenziare che le ristrettezze economiche lamentate dal Sindaco non sussi-stono per le sue continue missioni.

In particolare, intendo evidenziare il rimborso spese viaggio di € 298,00 dallo stesso chiesto eliquidato con determina dirigenziale n. 021 del 23.4.14, pubblicata il 22.5.14, per un incontropresso la Santa Sede e per partecipare, soprattutto, ad un " convegno sui ROM". Inoltre, rilevo che la spesa di € 80,00 per l'acquisto e l'offerta del cero votivo non poteva esse-re considerata, essendo inerente ad una consolidata tradizione ed evento ormai istituzionale,come non necessaria e non consentita. D'altronde, non credo che sarebbe stata una " tragedia" per il Sig. Sindaco, che percepisceun'indennità mensile di oltre € 7.000,00, rispondere all'unica conseguenza che avrebbe potu-to subire, e cioè un'eventuale ed improbabile richiesta della Corte dei Conti di restituire lasomma di € 80,00.

Giuseppe Trischitta, capogruppo FI

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Lettera al giornale

Caro direttore,vorrei intervenire, se mi è concesso, da comune cittadino rispetto alla promessa fatta dalprof. Renato Accorinti, durante la campagna elettorale dello scorso anno, riguardo la rinun-cia parziale dello stipendio percepito per la carica di sindaco. Una promessa che il sinda-co ha fatto di sua spontanea volontà e senza costrizione alcuna e di cui, come è giusto chesia, i cittadini chiedono conto soprattutto per una questione di correttezza e trasparenza.Vorrei allora, in tal senso, porre qualche domanda al fine di dissipare i dubbi che offusca-no la mia povera mente: per quale motivo Lei, caro sindaco si adira quando le viene chie-sto conto della modalità e della destinazione che avranno gli euro che a fine mandatodevolverà non si sa bene a quale struttura, ente o associazione? Sono o non soldi dei con-tribuenti messinesi quelli che Lei percepisce mensilmente, soldi che costano fatica e sacri-ficio, e allora perché se uno Le chiede conto della loro destinazione deve sentirsi dire che“se dubita, porta il male dentro”? Ci può spiegare, caro sindaco, qual è la differenza sostan-ziale tra i sindaci che l’hanno preceduta – che hanno intascato per intero le somme perce-pite per la carica ricoperta – e lei che percepirà comunque tutto lo stipendio da sindacosalvo poi destinarne una quota parte a chi secondo Lei, privato cittadino, è degno di rice-vere la somma?Caro sindaco, a rigor di logica, se un politico decide di rinunciare a una parte del propriostipendio lo fa per il bene dell’intera collettività e non solo per quello di una ristretta cerchiadi possibili pretendenti. Correttezza avrebbe voluto che Lei chiedesse sin dall’inizio ladecurtazione dello stipendio e che i risparmi ottenuti rimanessero a disposizione del bilan-cio comunale per i bisogni e le esigenze dell’intera collettività. Stando così le cose la Sua,caro sindaco, ci sembra tanto la scelta di un “uomo pubblico” che decide con metodi da“privato cittadino” a chi destinare i soldi della collettività. Evidentemente Lei è convinto chela Sua idea di bene sia coincidente con l’idea di bene dell’intero universo-mondo.

Nicola Currò

Caro sindaco, il suo stipendio è di tutti!

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Credo che in questa città, poco amata dalla sua classe politica ed amministrativa passatae presente...stona veramente in questo momento la sterile polemica tra amm.ri e sindacocero votivo banda ecc.,tutto sembra fatto per distogliere lo sguardo da quelli che sono i veriproblemi della città, risamento,trasporti,TIR,rifiuti,lavoro ecc.tutti parlano blaterano promet-tono si scontrano si accusano ma nulla di concreto si riesce a fare tutti insieme per il benedella stessa città che si professa tanto devota alla Madonna..!Volevo segnalare ad esempio come l`AMAM gestisce l'erogazione idrica almeno nel mioquartiere dal 1maggio sole 5-6 ore al giorno così e stato deciso,tanto nessuna si preoccu-pa, del perché siamo rimasti senza l`alcantara,che abbiamo un solo acquedotto,chel`amam non fa nulla per la ricerca di nuove sorgenti ecc.tutti si preoccupano solo di pro-blemi seri...appunto il cero o la banda......continuate cosi complimenti!!!

Sergio Martino

Sempre peggio

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40-41 CittàCronache urbane

28-29 Dietro le quinte

numero 163 anno XI 4 Giugno 2014

Attualità

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Sommario

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34 SettegiorniCronaca della settimana

Cultura60-73

Le rubriche

La corazzataPotemkin

74-75

Da Beethoven a Kurt Cobain

76-77

Parole in blu78-79

Provincia42-45

Mangiare Sano64-65

Sicilia46-47

In&Out30-31

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il CittadinoDirettore editoriale: Lillo ZaffinoDirettore responsabile: Carmelo ArenaVicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto

CoordinamentoMaria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino

RedazioneEnza Di Vita, Marilena Faranda, Francesco Certo,Giuseppe Micali

Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Antonio Grasso, Marina Pagano, Alessia Vanaria

RubricheEnzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà

Art DirectorSalvatore Forestieri

Ricerca fotograficaPeppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice,Gianmarco Vetrano, Mattia Florena

Pubblicitàcontatti: 3473640274e-mail: [email protected]

AmministrazioneMario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini

Web master sito Fabio Lombardo

Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e

inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta

elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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di Michele Giuntaimmagineimmagine

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IN EVIDENZA

Agenzia delle EntrateConcorso per 403 posti per dirigenti di seconda fascia di cui il 50% è riservato aifunzionari di rulo dell'Agenzia;il termine ultimo per candidarsi è il 12 giugno 2014

SICILIA

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI CHIMICA E TEC-NOLOGIA DEI POLIMERI Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la copertura, a tempo determinato eparziale al 54%, di un posto di ricercatore, III livello. (1 posto) GURI n. 38 del16.05.2014 Scad. 16.06.2014

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI CHIMICA E TEC-NOLOGIA DEI POLIMERI Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per l'assunzione con contratto di lavoroa tempo determinato, di una unita' di personale con profilo professionale di tec-nologo livello III, presso la U.O.S. di Catania. (1 posto) GURI n. 38 del16.05.2014 Scad. 16.06.2014

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISTITUTO PER L'AMBIENTEMARINO COSTIERO SEZIONE TERRITORIALE DI MAZARA DEL VALLOSelezione, per titoli e colloquio, per la copertura a tempo determinato di un posto

Annunci utili a cura di Pippo Previti

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di collaboratore tecnico enti di ricerca - VI livello, presso l'Unita' organizzativa disupporto di Capo Granitola. (1 posto) GURI n. 39 del 20.05.2014 Scad.19.06.2014

UNIVERSITA' DI CATANIAAvviso relativo alla indizione di selezioni pubbliche a posto di ricercatore univer-sitario a tempo determinato. (24 posti) GURI n. 39 del 20.05.2014 Scad.19.07.2014

UNIVERSITA' DI CATANIA Avviso relativo alla indizione di selezioni pubbliche a posto di ricercatore univer-sitario a tempo determinato. (4 posti) GURI n. 39 del 20.05.2014 Scad.19.07.2014

UNIVERSITA' DI CATANIA Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per l'assunzione di una unita' di perso-nale di categoria D, posizione economica D1, area amministrativa-gestionale,con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato ed orario di lavoro atempo pieno, presso il dipartimento di scienze umanistiche. (1 posto) GURI n. 39del 20.05.2014 Scad. 09.06.2014

CAMPANIA

UNIVERSITA' 'L'ORIENTALE' DI NAPOLI Avviso relativo alle procedure selettive per la chiamata di cinque professori uni-versitari di ruolo di II fascia. (5 posti) GURI n. 38 del 16.05.2014 Scad.16.06.2014

COMUNE DI ANGRI Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura diquattro posti a tempo indeterminato e part time (18 ore settimanali) di agente diPolizia locale - categoria C - posizione economica C1 - CCNL enti locali. (4 posti)GURI n. 38 del 16.05.2014 Scad. 16.06.2014

4 giugno 2014

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AlmaLaurea ha presentato il XVI Profilo dei laureati, l’indagine ha coinvolto 230mila lau-reati del 2013 di 64 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio InteruniversitarioAlmaLaurea, tra cui l’Università di Messina, e restituisce la documentazione articolata

sino al singolo corso di laurea. I laureati dell’Università di Messina coinvolti nel XVI Profilo deilaureati sono i 4.842 giovani usciti dall’Ateneo nel 2013. Tra questi, 3.062 laureati di primo livel-lo, 1.077 laureati nei percorsi magistrali biennali e 536 laureati a ciclo unico.

L’età media alla laurea nel complesso dei laureati di Messina del 2013 è di 27 anni con-tro i 28,4 anni dei laureati pre-riforma usciti nel 2004. Nel passaggio dal vecchio al nuovoordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: i laureati pre-riforma diMessina in corso nel 2004 erano appena il 5% contro il 41,5% del complesso dei laureati del2013. Con la riforma crescono notevolmente anche le esperienze di tirocinio e stage che coin-volgevano il 14% dei laureati di Messina del 2004 contro il 71% dei laureati 2013. Nella lettura dei risultati di seguito riportati è importante sottolineare che molteplici sono i fatto-ri che possono influenzarli: l’offerta formativa dell’Ateneo, la diversa articolazione e organizza-zione della didattica di ciascun corso di studio, il contesto socio-culturale di provenienza deilaureati e le esperienze maturate durante il corso degli studi universitari.

Rapporto 2014 sul profilo dei laureati

Università di Messina

AttualitàAttualità

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I laureati di primo livello 2013 dell’Università di MessinaIl 76% dei laureati di primo livello dell’Università di Messina non ha i genitori laureati; la medianazionale è del 74%. Significa che per la maggioranza dei casi il titolo accademico entra perla prima volta in famiglia.Il traguardo della laurea è raggiunto in media a 26 anni; la media nazionale è di 25,5. Sitenga presente che il 22% dei laureati di Messina si è immatricolato con due o più anni di ritar-do. Inferiore alla media nazionale è la regolarità negli studi: il 41,5% conquista il titolo in corso(con un 22% che si laurea al primo anno fuori corso), dato in linea con la media nazionale.L’83% dei laureati dell’Università di Messina – è l’85,5% nella media nazionale – sidichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi (il 33% lo è “decisamente”).Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde “sì”, ed allo stesso corsodell’Ateneo, il 56% dei laureati, un valore inferiore alla media nazionale (65%). Una percentua-le che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero a Messina, ma cambian-do corso (7%). E dopo la laurea? Il 77% dei laureati dell’Università di Messina intende prose-guire gli studi, poco più di quanto avviene nel complesso dei laureati (76%). La modalità di pro-secuzione più diffusa è la laurea magistrale (55%).I laureati magistrali 2013 dell’Università di MessinaL’età media alla laurea nel complesso dei laureati magistrali dell’Università di Messinadel 2013 è di 28,6 anni (la media nazionale è di 27,8 anni). Il valore elevato si spiega con ilfatto che ben il 51% dei laureati magistrali di Messina si sono iscritti con due o più anni di ritar-do rispetto all’età canonica. L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani chehanno concluso i loro studi in corso nel 55% dei casi – e altri 27 su cento terminano gli studicon un anno di ritardo – contro il 52% del complesso dei laureati magistrali

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La lotta al dolore è di fondamentale rile-vanza in ogni fase del processo di curadel paziente ed eleva sensibilmente nel

paziente stesso la percezione di ricevere unapiù attenta assistenza permettendogli unatteggiamento positivo che tendenzialmenteincrementa all'efficacia delle cure. COT ha realizzato un proprio software diGestione del Dolore per Tablet PC sanitaritouchscreen che integra CLIC, il Diario ClinicoInformatizzato già operativo dal 1999; unaprocedura che garantisce certezza e traccia-bilità delle attività di monitoraggio e gestionedel dolore per ciascun paziente. La School of Managment della facoltà diIngegneria Gestionale del Politecnico diMilano che ha premiato il progetto, ha, tra glialtri compiti, quello di monitorare in ambitonazionale le innovazioni in materia di tecnolo-gie dell'informazione e della comunicazioneanche in ambito sanitario. I risultati di questa

ricerca vengono resi noti in due distinti incon-tri. In quello del 29 maggio, durante gli statigenerali dell’AIOP a Venezia, COT è statariconosciuta la struttura privata italiana che siè maggiormente distinta nella capacità di uti-lizzare le moderne tecnologie come leva permigliorare i processi clinico-sanitari e digestione.Il Prof. Claudio Vella, Condirettore Scientificodell'Osservatorio ICT in Sanità, ha così conse-gnato al Dott. Marco Ferlazzo, Direttore diCOT, il premio nazionale per l’innovazioneICT (Information and CommunicationTechnology) - AIOP per il progetto COT - NoPain Hospital. L’istituto Cot, è anche l’unica struttura sicilianaad avere ricevuto per il 2013 attraversol’Age.Na.S., agenzia del Ministero dellaSalute, il riconoscimento di una “GoodPractice”. Riconoscimento ottenuto proprioper il “No Pain Hospital”.

All’istituto Cot di Messina l’ambitissimo riconoscimento ICT AIOP

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Giungono alla conclusione i corsi gratui-ti di lingua italiana per cittadini di Paesiterzi organizzati nell’ambito del proget-

to “Parole e Civiltà” dal Comune di Pace delMela in partenariato con Laboling SocietàCooperativa di Milazzo. Giovedì 5 giugno,infatti, si terranno gli esami per il rilascio dellaCertificazione CILS di livello A2, secondo imodelli disciplinati dal Quadro ComuneEuropeo di Riferimento. Saranno complessi-vamente quarantasei i cittadini stranieri chesosterranno le prove finali. Diversi i paesi diprovenienza degli immigrati tutti dimoranti nelterritorio del distretto Socio Sanitario D 27. Sitratta di Albania, Filippine, Marocco, Perù, SriLanka,Tunisia, Venezuela, Algeria, Etiopia,India, Marocco, Moldavia, Ucraina eBangladesh.I tre corsi che si sono svolti a Milazzo, nel

Comune di Pace del Mela e nella frazioneGiammoro dello stesso Comune, sono statiavviati nello scorso mese di dicembre a segui-to del finanziamento con i fondi FEI delProgetto “Parole e Civiltà” .I moduli formativi, ciascuno della durata di 100ore, hanno permesso oltre all’approfondimen-to linguistico anche l’approccio culturalenecessario per accedere ai servizi comunali.La formazione d’aula è stata arricchita dall’uti-lizzo di strumenti informatici ovvero computere LIM.Ai corsisti, che hanno avuto accesso gratuito,è stata riconosciuta l’indennità di frequenza, iltrasporto, il servizio di baby-sitting ed il mate-riale didattico.Il progetto si concluderà il 18 giugno a Pacedel Mela, con un evento finale aperto a tutta lacollettività.

Pace del Mela

“Parole e civiltà”si concludono i corsi del progetto

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Messina 3 Giugno 2014

Protettrice della cittàLa tradizionale processione del simul

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foto Antonio De Felice

lacro della Madonna della Lettera

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foto Antonio De Felice

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In Piazza Unione Europea, dinanzi il Monumento ai Caduti

Lunedì 2 giugnosi è celebrato il 68° anniversariodella Fondazionedella Repubblica

IPiazza Unione Europea, dinanzi il Monumentoai Caduti, è stata deposta una corona d´alloroalla presenza delle autorità cittadine, delle rap-

presentanze militari, dei Gonfaloni della Città edella Provincia regionale di Messina, delMedagliere del Nastro Azzurro, dei Vessilli e deiLabari delle Associazioni Combattentistiche ed´Arma. La data della “Festa Nazionale“, anniversario dellaFondazione della Repubblica, risale al 2 giugno1946, quando, a seguito del ReferendumIstituzionale, l´Italia diveniva una Repubblica.In quella tornata elettorale si votò anche per eleg-gere i 556 deputati dell´Assemblea Costituente,che avrebbero redatto la nuova CartaCostituzionale.

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dietro le quintedietro le quinte

Si avvicina l’estate e con essa la stagione balneare, come ognianno migliaia di messinesi passeranno le proprie ore libere sullespiagge cittadine, ore di sole e relax, qualche bagno, uno spunti-

no ed un sacco di immondizia abbandonato tra la sabbia e il mare. Unfilm visto e rivisto, ed a cui siamo tristemente abituati. L’assessoreIalacqua sta lavorando in queste settimane insieme a MessinAmbienteper la pulizia dei tratti di spiaggia libera e per la disposizione di nume-rosi cestini per la raccolta differenziata che, quest’anno, verranno postiagli ingressi delle spiagge. Numerosi saranno anche i controlli, nelle zone già ripulite sono stati stac-cati parecchi verbali a chi, approfittando dei giorni di sole, ha già fatto visita alle spiagge locali lascian-dole nelle condizioni più indecenti possibili. Stessa solfa ogni anno, troppo difficile sradicare un’inci-viltà atavica e congenita, impossibile per alcuni far entrare nelle piccole teste che sormontano i loroflaccidi, o palestrati, corpi, che lasciare residui di cibo, pannolini, cicche di sigarette ed altro sullespiagge non è da furbi ma da schifosi maleducati. Attenti alle scottature.

Libera inciviltà

di Francesco Certo

Se non ci fossi tu Scriviamo perl’ultima volta,speriamo, di

Fatima e Giacomo,nella giornata dimercoledì si svol-geranno i funeralidi GiacomoRicciardi, chiuden-do, si spera, pole-miche e strumenta-lizzazioni sulle spese di trasporto etumulazione che il Comune non ha potu-to prendere in carico. Un benefattoremarocchino, appresa la vicenda, havoluto pagare di tasca propria le speseper il trasporto del giovane messinesemorto di infarto a Casablanca, un’agen-zia funebre cittadina, invece, si occuperàdel servizio, adesso tocca al Comunegarantire almeno una sepoltura dignito-sa per Giacomo. Il caso non va strumen-talizzato, come qualche vivace consiglie-re ha fatto, la bocciatura della Corte deiConti è una cosa reale ed alla quale nonsi può passare sopra. L’amministrazionenon ha potuto spendere i soldi necessa-ri, non voluto ma potuto, chiedere al sin-daco di essere un super eroe in questacircostanza è stato, probabilmente, dicattivo gusto. Non speculiamo sui morti,nessuno deve farlo, soprattutto in questavicenda così paradossale e drammaticaper la giovane Fatima ed il suo piccolobimbo. Non tutto deve essere dibattitopolitico, non questo almeno.

Ciao Giacomo

Renato, se non ci fossi tu nonavremmo la città invasa daquesti immigrati maledetti

che vogliono fregarci il lavoro evivere nella nostra bellissima città.Se non ci fossi tu tutto sarebbemigliore, come le tasse, con teabbiamo dovuto pagarle care, se tu

non fossi stato sindaco, invece, non ci avrebberochiesto così tanti soldi. Se non ci fossi tu avremmo unsindaco con la cravatta e non con quella cazzo dimaglietta “free Tibet”, ma poi chi se ne frega del Tibet,pensa al cero votivo piuttosto. Ecco, esatto, le tradi-zioni vanno rispettate, a noi dell’isola pedonale non cifrega nulla, vogliamo posteggiare a Cairoli, è tradizio-ne! È tradizione pure la Vara, quindi caro sindacocerca di trovare i soldi o di spenderli, perché quelliprima di te alla Madonna l’hanno sempre rispettata, aicittadini un po’ meno, ma alla Madonna si, e ci tenia-mo che venga onorata. Il cero votivo lo dovevi pagarecoi tuoi soldi sennò la Madonna si offende e non ci fala grazia quest’anno, quindi sarà colpa tua se que-st’anno ci andrà tutto male. Ti puoi salvare solo sefarai una Vara bellissima, piena di tradizioni, quellebelle, quelle che piacciono a noi, e non le minchiateche ci racconti tu. A noi Messina ci piaceva com’eraprima, se non ci fossi tu nessuno avrebbe provato asvegliarci. Ecco l’errore Renato, svegliare i dormienti,a loro piace vivere sereni, con una bella cravatta daammirare.

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Nel PD che ride e gon-gola del post elezionieuropee c’è chi da

ridere ha ben poca voglia.Rosario Crocetta è uscitocon le ossa rotte dal voto del25 maggio, la sua candidata,l’assessore al turismoMichela Stancheris, è uscitamalconcia dalla tornata, noneletta e “costretta” a rimane-re a Palermo al fianco delPresidente. La popolarità di Crocetta è ridotta al lumicino,le promesse e le speranze dei giorni della vittoria sono unosbiadito ricordo. Il suo governo è già al terzo rimpasto e c’èchi giura che la nuova forza di Renzi possa portare, se nona nuove elezioni, ad un ulteriore stravolgimento dell’asset-to di governo. Un Crocetta IV per intenderci, un allunga-mento del brodo, lasciando l’isola nell’agonia dell’instabili-tà. L’estate potrebbe essere un’oasi per l’ex sindaco diGela, si faranno trascorrere tranquille e riflessive vacanzeper poi prendere una decisione sull’esecutivo. Se da unaparte l’occasione per il PD appare ghiotta, una popolaritàdel genere non si era mai vista in Sicilia, dall’altra tornarealle urne potrebbe non essere la mossa strategica piùfurba. Il prossimo sarà un settembre caldissimo in Sicilia,verranno prese decisioni importanti e significative, nellasperanza di una nuova rotta per l’isola, o quantomeno, unarotta convinta e non schiava dell’insicurezza. L’elezione diCrocetta, col solo 23% di consenso, ha regalato alla Siciliaun non governo, impossibilitato a prendere decisioni eposizioni di svolta, sempre che ne avesse mai avuto voglia.

Continuano gli sbarchi di migranti e continua l’affluenza alPalaNebiolo. La struttura dell’Annunziata, da subito non adatta alnumero elevato di ospiti arrivati, ha accolto altri 250 persone,

giunte dalle città di Pozzallo ed Augusta. 21 i minori presenti subitopresi in carico dall’assessorato alle politiche sociali, e trasportati in unastruttura più idonea. Il PalaNebiolo è ormai al collasso, il complesso doveva accogliere, periodicamen-te e temporaneamente, un numero non elevato di migranti, invece così non è stato, il flusso è conti-nuo e pare non arrestarsi, mettendo in seria crisi, oltreché la struttura, anche la sicurezza degli ospi-ti, accolti si, ma in maniera troppe volte estemporanea. Le polemiche sulla tendopoli presente alPalaNebiolo non è mai cessata, la sua natura instabile e approssimativa non ha mai convinto istitu-zioni ed associazioni, tra l’altro in accese diatribe anche tra loro. La questione migranti rappresenta,forse, la cartina tornasole migliore del percorso dell’amministrazione Accorinti, impegnata, spesso, inbattaglie ardue e che hanno trovato la città, strutturalmente e mentalmente, impreparata.

Flusso continuo

Siccome ci piace essere causticie seriamente bastian contrari,abbiamo deciso di farci nuovi

“amici”, i farmacisti. In città si sonomoltiplicate le rapine nei confrontidelle farmacie, in molti casi si pensapossa essere unica la mano colpevo-le di questi atti. L’ordine dei farmacistisi è fatto sentire, a gran voce, chie-dendo maggiore tutela da parte delleforze dell’ordine e dell’amministrazio-ne. Noi, che siamo cattivi, ci chiedia-mo, perché non avere una vigilanzaprivata come le banche?Premettendo la nostra ignoranza tota-le e scusandoci se la nostra ideafosse più che una boutade, ci chiedia-mo perché, esercizi che muovonosomme di denaro tanto grandi, nonprevedano di assicurare ai propridipendenti la tranquillità lavorativa ela fine della paura di continue rapine.Ripetiamo, nessun attacco, ma unquesito, assillare le forze dell’ordine,chiedendo un servizio più da supereroi che da pubblica sicurezza, cisembra quantomeno azzardato,facendo nascere, tra l’altro, polemi-che e rincorse allo scarico delleresponsabilità.

Le tante vite di CrocettaPrivata sicurezza

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IN

Si svolgeranno mercoledì 4 giugno alle ore 15:30 nellaparrocchia di S. Maria di Gesù di Provinciale i funera-li di Giacomo Ricciardi, il messinese morto d’infarto

due mesi fa in Marocco, dove si era recato per assistere aifunerali del suocero. Sarà il parroco Don Terenzio a celebra-re la messa e a devolvere le offerte “del fiore che non mar-cisce” alla moglie Fatima e al figlio di Giacomo che versanoin condizioni economiche precarie. Proprio le difficoltà eco-nomiche non hanno permesso a Fatima in questi mesi dipagare la somma di 3.400 euro per il rimpatrio della salmadel marito. Inizialmente aveva ricevuto rassicurazioni inmerito dal Dipartimento servizi sociali, ma poi l’iter ammini-strativo ha subito un’ulteriore battuta d’arresto a seguitodella relazione della Corte dei Conti, che ha impedito ai varidipartimenti di effettuare spese “non previste per legge”. Arriviamo così a pochi giorni fa, quando la giovane Fatimariceve una bellissima notizia: un anonimo benefattore haportato al Consolato la somma necessaria per il ritorno dellasalma di Giacomo in Italia. Di questo “misterioso” personag-gio non conosciamo molto se non che è di origine marocchi-na e vive a Casablanca. Non ci serve sapere altro, perchéè bastato un solo gesto per farci comprendere il suo “buoncuore”. Ha scelto di aiutare la concittadina Fatima soste-nendo le spese per il trasporto della salma, e offrendo milleeuro in più perché la cassa possa essere più dignitosarispetto a quella che era stata scelta per limitare al massimoi costi. Le spese del funerale saranno sostenute, invece,dall’associazione “Cuore d’oro onlus”, il cui presidenteFilippo Famulari ha voluto essere vicino al dolore di Fatima.Adesso spetta al comune impegnarsi per garantire aGiacomo una degna sepoltura. A noi al momento non resta che esprimere tutta la nostravicinanza alla famiglia del nostro sfortunato concittadino, elodare il gesto di un “anonimo benefattore” grazie al qualeFatima potrà avere una tomba su cui piangere, su cui pog-giare un fiore. Un benefattore che ha posto fine ad unavicenda che in questi mesi ha suscitato molte polemiche eche è stato capace di scrivere con un solo e semplice gestouna bellissima pagina di cronaca.

Anonimo benefattore

di Alessia Vanaria

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OU

TQ

uesta nostra rubrica non vuol essere un attacco,semmai un modo ironico e sarcastico di analizzarela settimana messinese, bollando di volta in volta

con un “out” un personaggio della nostra città. Per smentir-ci subito non parleremo di un personaggio ma di un ogget-to, inanimato, ma che anima la polemica messinese. Il cero votivo non donato dal Comune alla Madonna diMontalto come tradizione vorrebbe. Direte: “questo sindacoche pensa al Tibet si dimentica della Madonna”. Lui risponderà: “ero sulla Vara, ho portato la croce in pro-cessione a Pasqua, cosa devo fare di più per convincerviche non voglio intaccare le tradizioni?”. Eh niente Renato,“fatti a nomina e cucchiti” come si dice da queste parti. LaCorte dei Conti ha bloccato le spese non previste alComune? “Pagalo tu!” gli urla il consigliere Gioveni (UDC).Il perché? Lo saprà Gioveni, al consigliere ci permettiamo didire che, se lo avesse pagato lo avrebbero accusato di“comprare” consenso cittadino, non l’ha pagato e sbagliacomunque. Caro Gioveni lei sa bene come va il mondo e, soprattutto,sa come va la politica, strumentalizzare è un’arma abusatama che non va mai fuori moda. Per questo cero il sindacoha proposto una spesa di collettività, stessa cosa che suc-cederà, probabilmente, per la Vara, il cero, comunque, èstato donato, da chi, come e quanto sia stato speso non èimportante, l’importante era non far arrabbiare la Madonna.Chissà cosa penserà proprio Lei a vedersi messa in mezzoa discussioni politiche che con la fede non hanno nulla ache vedere. La fede, proprio lei, quella che la curia tutela, odovrebbe, mai una presa di posizione da parte di monsignorLa Piana, né in tema Vara (per il quale garantì per la partespirituale) né in questa circostanza. Ma si sa, il potere ese-cutivo e quello religioso vanno paralleli, e quindi, non siincontrano mai, proprio mai, per nulla. Tra fede e politica, una commistione della “madonna”.

Il cero votivo

di Francesco Certo

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La Città OltreLeMura A cura di Enzo CARUSO

“Messina protagonella storia. La ri del 1° settembre

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onista ivolta

1847”

Domenica 8 giugno alle ore 9.30 apertura del Museo diForte Cavalli. Alle ore 11.30 nella saletta proiezioni si terràl’inedita conferenza tenuta dal dott. Giuseppe Pracanica:

“Messina protagonista nella storia. La rivolta del 1° settembre1847”.Attraverso la sua lunga esperienza di ricercatore, GiuseppePracanica, discendente di quel Pracanica che compare tra i capidella storica vicenda, sarà possibile ripercorrere i momenti pre-paratori e le fasi cruente della sommossa che verrà ricordatanella storia con la frase “Fatti precorrendo e idee, Messina iniziòqui il Risorgimento italiano”.

I FATTIIl 1. Settembre 1847, Messina, prima fra tutte le città d'Italia,innalzava il tricolore al grido di «Viva la Madonna della Lettera,Viva Pio IX, Viva l'Italia».La rivolta sarebbe dovuta scoppiare il 2 settembre, contempora-neamente, a Messina e a Reggio; avrebbe dovuto porre in diffi-coltà le due guarnigioni; trascinare le popolazioni alla rivoluzione;rovesciare il potere costituito e instaurare un regime liberale.I capi della sommossa furono i patrioti Antonino Pracanica,Antonio Caglià, Girolamo e Vincenzo Mari, Luigi Migali, SalvatoreSantantonio, Francesco Saccà, Andrea Miloro e Andrea Nesci.La spedizione mosse dai due punti della città alla stessa ora,16.30: la colonna proveniente da Nord percorse Via Ferdinandae per Via Pianellari si immise nel piano del Duomo; quella raccol-tasi dietro la Chiesa dello Spirito Santo raggiunse la Piazza dellaMatrice per Via Cardines e per la calata dei Librai.I rivoltosi furono in tutto duecento e raggiunsero il piano dellaCattedrale senza incontrare resistenza, sorprendendo, per lasegretezza della preparazione, la vigilante polizia. L'autorità mili-tare borbonica seppe della rivolta nel momento stesso in cuiebbe principio e inviò, in tutta fretta, 79 soldati verso il luogo dellaspedizione. I regi, usciti dalla Cittadella, percorsero Via Austria epoco prima delle Quattro Fontane si divisero in due gruppi: unoproseguì verso Piazza Duomo, l'altro, attraverso le viuzze,mosse verso la parte alta del piano della Matrice per cogliere allespalle i rivoltosi.Il combattimento fra regi e patrioti fu breve e sanguinoso. I libe-rali, male armati e senza guida vennero facilmente sopraffatti daiCacciatori di Ferdinando II. A loro non rimase che la dolorosa viadell'esilio, da cui tornarono nel '48. Una taglia fu messa sui “fuorbanditi”. Il popolano Giuseppe Sciva fu invece processato e fuci-lato.

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Guglielmino:Prorettore per i Serviziagli studenti

Il prof. Eugenio Guglielmino, è stato nominato Prorettoreper i Servizi agli studenti. Ordinario di Progettazione mec-canica e costruzione di macchine presso il Dipartimento diIngegneria Elettronica, Chimica ed Ingegneria Industriale.

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mercoledì 28

giovedì 29venerdì 30

sabato 31

domenica 1

lunedì 2

martedì 3

Giugno 2014

Il CSA minaccia scioperi e proteste

La mancata integrazione oraria dei 50 contrattisti in servi-zio nel Corpo di Polizia Municipale, è stata al centro del-l’assemblea dei contrattisti in servizio presso la P.M. orga-nizzata dal CSA, il Sindacato più rappresentativo del Corpodi Polizia Municipale.

Ampliamento del porto di Tremestieri

Si è svolto un incontro a palazzo Zanca per la realizzazio-ne dell´opera relativa all´ampliamento del porto diTremestieri, che prevede la costruzione di quattro nuoveinvasature da aggiungere alle due esistenti.

Schiaffo alle tradizioni popolari

Il consigliere comunale Libero Gioveni interviene sul fattodel Comune di non offrire il cero votivo alla Madonna diMontalto né la banda musicale per il Vascelluzzo ritenendociò un vero schiaffo alle tradizioni secolari cittadine.

Playoff, ottimo inizio per l’Ossidiana

L’Ossidiana è partita bene nei playoff di serie C di pallanuo-to maschile. La squadra messinese si è aggiudicata, infat-ti, alla “Cappuccini”, il combattuto match d’apertura dellasemifinale con l’Iron Team per 9-6.

Festa della Repubblica 68° anniversario della Repubblica. Deposta dinanzi ilMonumento ai Caduti, una corona d´alloro alla presenzadelle autorità cittadine, delle rappresentanze militari, deiGonfaloni della Città e della Provincia regionale diMessina, del Medagliere del Nastro Azzurro, dei Vessilli edei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d´Arma.

Madonna della Lettera

Si sono svolti i festeggiamenti in occasione della festivitàdella Madonna della Lettera, protettrice della città diMessina, con la tradizionale processione del simulacro inargento partita da piazza Duomo.

settegiornisettegiornia cura di Cristina D’Arrigo

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D’Angelo e Santoro propongono un´area mercatale attrezzata a Sud

Il consiglio della II circoscrizione ha approvato all’unanimità deipresenti la mozione dei consiglieri D’Angelo relativa all´indivi-duazione di un’area per realizzare un mercato nella zona sud

della città. A determinare la loro richiesta è stato il proliferare quo-tidiano del numero di venditori ambulanti che collocano le loropostazioni di vendita dovunque ma soprattutto lungo la viaTaormina, la via Consolare Valeria, la via Adolfo Celi, la via MarcoPolo e la ex SS. 114. La zona prescelta è quella che ricade neiparcheggi modulari, lungo la via degli Agrumi, per la precisione ilsecondo parcheggio a valle del Pala Rescifina nella zona del rione

CEP che possiede tutti i requisiti di cui ha bisogno un’area da allestire per la vendita di alimenti:dalla possibilità di realizzare numerosi box che possano ospitare e così regolamentare anche dalpunto di vista amministrativo i venditori, alla disponibilità di un´ area di parcheggio. La creazionedi un mercato rionale in una delle aree oggi occupate dal parcheggio modulare dello stadio, richie-de due condizioni essenziali: una che vengano spostati i moduli per sosta, non utilizzati, al par-cheggio di via La Farina, l´altra che venga ripristinata la strada arginale nella parte a valle, chiusada molto tempo per eventi franosi, che dalla via Adolfo Celi collega direttamente alla via degliAgrumi eliminando il passaggio dei veicoli dal rione CEP.

II CIRCOSCRIZIONE

Scuderi e Carreri evidenziano la situazione igienico-sanitaria del torrente Bisconte – Catarratti

Torrente Bisconte Catarratti: “Si continua a parlare diinterventi, di programmazione, di finanziamenti maalle parole spesso non seguono i fatti!” E’ l’amaro

commento di Nino Scuderi consigliere DR della terza cir-coscrizione che insieme al collega di partito e consiglierecomunale Nino Carreri invita l’amministrazione Accorinti a“ fare” piuttosto che “annunciare”.Scuderi e Carreri evidenziano, in una nota inviata alSindaco ed all’assessore alla protezione civile, la gravesituazione igienico-sanitaria in cui versa tutto il territorio dei villaggi Bisconte e Catarratti ma nelcontempo provano a lanciare l’ennesimo allarme su una situazione che è diventata esplosiva ed ègiunta veramente al limite : il torrente Bisconte – Catarratti.Si continua ad ignorare il problema pensando di poter scherzare sulla sicurezza delle famiglie esulla pelle dei cittadini e questo non lo si può consentire a nessuno! E’ trascorso un anno da que-ste parole e nei fatti non si registra alcun intervento sul torrente nè di profilatura dell’alveo né tan-tomeno di pulizia! Urge un intervento risolutore che metta in sicurezza il torrente e restituisca laserenità ai residenti.

III CIRCOSCRIZIONE

CircoscrizioniCircoscrizionia cura di Alessia Vanaria

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Una discarica a cielo aperto

Il consigliere della VI circoscrizione MarioBiancuzzo ha effettuato nella giornata di ieriun sopralluogo nel villaggio Orto Liuzzo, sullastrada statale 113/dir. Campanella. Ha avutomodo di accertare che nel luogo in questionegiacciono cumuli e cumuli di spazzatura divaria natura (sacchetti, materiali di risulta, car-toni, materassi, frigoriferi, water e materialemaleodorante) e di dimensioni ingombranti,disseminati in frammenti. La spazzatura non solo ha invaso la sedestradale ma fa da corona, dice Biancuzzo, ainumerosi automobilisti in transito. Una vera epropria discarica a cielo aperto. I pochi casso-netti sono aperti, rotti, logorati e vetusti. Unorisulta scaraventato sotto sopra e battuto.Inoltre, la suddetta arteria statale, è bene sot-tolineare, è l’unica che collega Messina con lariviera nord e i residenti e non solo sonocostretti a transitarvi obbligatoriamente. Tantopremesso, non solo a nome e per conto deicittadini della sesta circoscrizione, ma nell’in-teresse di tutta la cittadinanza, Biancuzzochiede a Messinambiente, al dipartimentoregionale Anas, ed al sindaco RenatoAccorinti, ognuno per le proprie competenze,di disporre la rimozione tempestiva dei rifiuti dicui sopra, una accurata disinfestazione, lasostituzione dei cassonetti, e l´aumento delloro numero, almeno di tre unità per postazio-ne. Al momento infatti i cassonetti presentirisultano insufficienti. La situazione è destinata a peggiorare traqualche giorno, quando numerosi cittadini,proprietari di seconde case si trasferiranno inqueste località cosa succederà. Al SignorDirettore Regionale dell’ANAS, Biancuzzochiede, invece, di voler intervenire sul SignorSindaco di Messina per eliminare la spazzatu-ra che ha oltrepassato la linea bianca sullacarreggiata, a scanso di eventuali responsabi-lità civili e penali.

VI CIRCOSCRIZIONE

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Le Circoscrizioni, istituite per rendere effettiva la partecipazione dei Cittadini all'Amministrazi grado di appropriarsi di tutte le funzioni loro demandate per legge, per Statuto e per Regolam il territorio di competenza. Eppure i Cittadini di cui dovrebbero occuparsi pagano le tasse, pa

CittadinanzAttiva aveva proposto a tutte e sei le Circoscrizioni di adottare una delibera di invito al o non erano stati effettuati nell'anno 2013 o non dovevano rientrare, per legge, nel Piano finan Circoscrizioni avevano l'obbligo di esprimere il parere sul "Piano Finanziario", cioè " sui criteri ge na", sulle cui spese di gestione sono state stabilite le tariffe TARES. Nessun Consiglio, per quanto ci è dato di sapere, ha espresso parere sul Piano finanziario, né h la tariffa TARES degli utenti della propria Circoscrizione, tanto che il Capo Dipartimento delle Entra timento della tariffa non si poteva applicare perchè " l'eventuale mancato svolgimento del servizio cipio, si evidenzia, che la competenza a sorvegliare sul buon andamento e correttezza del servizio tale".- E questo nonostante che, ai sensi dell'art. 14 del Regolamento sul decentramento, rientra Ebbene, e questo è di una gravità eccezionale, nessun Organo Circoscrizionale ha mai fatto pre spazzate giornalmente, NON venivano lavate, i cassonetti NON venivano lavati, disinfettati perio pulizia delle spiagge, dei torrenti, dei tombini, dei Cimiteri, NON veniva effettuata con regolarità i Tutto ciò ha consentito al Responsabile del Comune di potere scrivere nella lettera: "non risulta e gestore (ATO ME3-MESSINAMBIENTE S.p.A.), per cui per il Comune non si può applicare l'abba

Riceviamo e pubblichiamo

CITTADINANZATTIVACOORDINAMENTO PROVINCIALE dei Procuratori deiCittadini è costretta adenunciare, purtroppo,l'assoluta inefficienza deiConsigli Circoscrizionalidi fronte ai gravi e nume-rosi problemi della Città

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one del Comune, a Messina si sono rivelate strutture inutili. Le Circoscrizioni non sono state in mento né si sono mai curate, sostanzialmente, di evidenziare i disservizi e l'abbandono in cui versa

agano la TARES e tutti gli altri balzelli che vengono imposti. ll'Amministrazione Comunale di abbattere la tariffa TARES del 20%, perché diversi servizi tassati

nziario per l'applicazione della TARES. Peraltro, a mente dell'art. 68 dello Statuto Comunale, le enerali di realizzazione e gestione dei servizi, in particolare per quanto riguarda la nettezza urba-

a accolto l'invito di CittadinanzAttiva ed ha adottato la delibera di proposta di abbattere del 20%

ate Tributarie dell'Area Finanziaria del Comune ha potuto scrivere a CittadinanzAttiva che l'abbat- implica l'esistenza di tempestive segnalazioni...in merito al servizio non erogato....In linea di prin-

di gestione dei rifiuti è del Dipartimento Ambiente o comunque quello deputato alla tutela ambien- a nella competenza della Circoscrizione la "vigilanza per tutti gli interventi in materia di igiene...".

esente, per iscritto, che nell'ambito del proprio territorio nell'anno 2013, le strade NON venivano dicamente, NON veniva effettuata la raccolta differenziata, NON veniva eseguita regolarmente la

l discerbamento, la manutenzione del verde pubblico, ecc... essere mai pervenuta nessuna segnalazione" di disservizio e/o inadempimento nei confronti del

attimento, perché non risultano formalmente segnalati disservizi o inadempimenti.

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E’ stata recapitata il 29maggio presso laSegreteria del

Presidente del ConsiglioComunale, presso quella delSindaco e quella dell’organodi revisione del Comune diMessina una più sonora bac-chettata della Corte dei Conti,rispetto a quella che già eraarrivata il 14 aprile, nel con-tempo peròl’Amministrazione trova unalegge per cui, in assenza diuna segnalazione da partedel Prefetto di dissesto, sipossa approvare il bilancioprevisionale 2013 entro l’1settembre. Le criticità evidenziate fra l’al-tro dalla Corte dei Conti con-cernono la Regolarità dellaGestione Amministrativa eContabile, in relazione allafase programmatica da cuiconsegue la mancata appro-vazione del bilancio previsio-nale 2013 e della Relazioneprevisionale e programmati-ca , la mancata approvazionedel Piano generale di svilup-po della gestione delle entra-te e delle spese, l’ inadeguatezza ed efficacia

del sistema dei controlli inter-ni. La Corte, rileva peraltro che atutt’oggi i rappresentanti delComune hanno conferma¬toi profili di criticità soprasegnalati, nonostante, quantosi evince da una memoriadepositata in limine presenta-ta dall’amministrazione in cuisi evidenziava il periodo ditransizione del 2013 superatopoi da una riorganizzazionenel 2014, giustificazione che,però, non ha consentito disuperare le osservazionimosse dalla Corte. La stessa Corte concludeva:Gli elencati rilievi criticiimpongono la loro segnala-zione al Presidente deiConsiglio Comunale, aiSindaco ed all´Organo diRevisione dei conti delComune di Messina, conriserva di ulteriore valutazio-ne -in occasione dell´esamedella relazione del se¬condosemestre 2013 e del primosemestre 2014, tenuto, altre-sì, conto delle diffi¬coltà rap-presentate dall´ente persuperare in tempi brevi lostato di criticità.

cittàcittà

Le criticità segnalatedalla Corte dei Conti

a cura di Marilena Faranda Contabilità comunale

In merito alla prorogadella TASI 2014, ilComune di Messina non

ha deliberato le aliquoteTASI entro lo scorso 23maggio. Il 19 maggio ilMinistero dell’Economia edelle Finanze ha emanatoun comunicato in cui affer-ma che, per i Comuni chenon hanno deliberato lealiquote TASI entro il 23

maggio, lascadenzad e l l aprima rataè stataprorogatada giugnoa settem-bre. Il sitoi s t i t u z i o -

nale del Comunewww.comune.messina.itverrà aggiornato in basealle future disposizioni nor-mative, attivando il servi-zio per il calcolo dell'impo-sta dovuta e per la compi-lazione e stampa del relati-vo modello F24. In meritoall'IMU 2014, invece, ilversamento della primarata di acconto, di ammon-tare pari al 50 per centodell'imposta annua, dovràessere effettuato entro ilprossimo 16 giugno. Perl'IMU 2014 a breve saràattivato sul sito istituziona-le il calcolatore on line checonsente il calcolo e lastampa del modello F 24.

Tributi

Fra giugno e settembre tasse su tasse

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Lunedì 2 giugno si ècelebrato il 68° anniver-sario della Fondazione

della Repubblica, con unacerimonia che si è svolta, coninizio alle ore 10, in PiazzaUnione Europea, dinanzi ilMonumento ai Caduti, dove èstata deposta una coronad'alloro alla presenza delleautorità cittadine, delle rap-presentanze militari, deiGonfaloni della Città e dellaProvincia Regionale diMessina, del Medagliere delNastro Azzurro, dei Vessilli edei Labari delle AssociazioniCombattentistiche e d'Arma.La data della "FestaNazionale", anniversariodella Fondazione della

Repubblica, risale al 2 giu-gno 1946, quando, a seguitodel Referendum Istituzionale,l'Italia diveniva unaRepubblica. In quella tornataelettorale si votò anche pereleggere i 556 deputatidell'Assemblea Costituente,che avrebbero redatto lanuova Carta Costituzionale.

Mostra cinofila

Soccorriamoli

Martedì 3 giugnol'Arcidiocesi e la Cittàdi Messina hanno

celebrato la sua Patrona, S.Maria della Lettera. Nellamattinata è stata caratteriz-zata dal solenne Pontificalepresieduto da S.E.Mons.Calogero La Piana. Nelpomeriggio si è svolta la par-tecipata Processione. I mes-sinesi hanno addobbato ibalconi e il Comitato ha collo-cato per la prima volta 15nuovi drappi con il nuovostemma che identificheràMessina come città mariana.

Il 5 giugno, alle 10.30, apalazzo Zanca, il sindaco,Accorinti, l'assessore al

benessere degli animali,Ialacqua, e il referente delgruppo tematico tutela deglianimali di Cambiamo Messinadal Basso, Torre, illustreranno“SoccorriAMoli”, mostra cinofilaamatoriale per cani. L'evento sisvolgerà domenica 8 giugno,dalle 16 alle 20, a piazza delMuseo.

Madonna della Lettera

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Festeggiamenti in Città 68° Anniversario della Repubblica

Feneal Uil, Filca Cisl eFillea Cgil riunitisi aPalazzo Zanca hanno

manifestato con forza per ildiritto al lavoro e lo sbloccodelle opere appaltate. Hannodenunciato, infatti assedian-do anche il Sindaco, come lasituazione dell’edilizia aMessina ormai ha raggiuntoun livello di criticità tale che,solo nell'ultimo anno, si sonopersi oltre mille posti di lavo-ro. Ormai l'ultima spiaggia èquella delle "sabbie mobili" di

Tremestieri, con la sabbiache si trascina da un postoall'altro. Per non parlare delprogetto chimera, del maidefinitivo approdo diTremestieri che si trascina daanni, in una zona ad alta den-sità di correnti, a cui siaggiunge l'opera infinita delbypass di Giostra.

Edilizia

Un settore al tracollo che si affidaad una chimera

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Commemorazioni

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ProvinciaProvinciaa cura di Marilena Faranda

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Il D.A. dell'Assessorato RegionaleTerritorio e Ambiente n. 437/44 del21.06.2001 ha istituito la riserva

naturale orientata "Capo Peloro". Talearea protetta è costituita dal sistemalagunare “Lago Faro“ e “LagoGanzirri”, dai canali di collegamentointerlagunari e marini e dell´arenileesteso sino alla formazione dunale hauna superficie complessiva di ha 93,86e la gestione è stata affidata allaProvincia Regionale di Messina che èdunque l’ Ente Gestore.Ad oggi non è ancora stato elaboratolo strumento programmatico, che è ilPiano di sistemazione della RiservaNaturale Orientata "Capo Peloro" pre-visto dall'art. 8 del suddetto decreto.Considerato che nell'ambito dellaRNO Capo Peloro vi è la compresenzadi diversi portatori di interessi che ren-dono necessaria ed improrogabilel'adozione del piano di sistemazione.In data 14.05.2014 ha avuto luogo unprimo incontro, presso la Provincia,finalizzato alla valorizzazione di que-sta Riserva Naturale, al quale hannopartecipato Enti, Associazioni e diversi

soggetti portatori di interessi (stakehol-ders) Tanti gli interventi che si sonosusseguiti sull´argomento, ognunodifendendo le proprie ragioni, ma ciòche è emerso con forza è stato ilrispetto e la salvaguardia della riservanaturale. Per questo il Commissario dellaProvincia, Filippo Romano con un attodi indirizzo ha disposto che l'Arch.Gabriele Schifilliti, Dirigente dell' 8°Direzione " Ambiente" è incaricato dipredisporre uno schema del Piano disistemazione della RNO "CapoPeloro" da sottoporre entro il 15 giu-gno p.v. al CPS per un primo esameed entro il 30 giugno p.v. anche allostesso Commissario, opportunamenteintegrato delle prime osservazioni dimassima del comitato, perché si possatrovare una soluzione condivisa fratutte le realtà, che militano all´internodella riserva, nel rispetto di questespecie così particolari e uniche nel lorogeneree finalmente si possa passaredalle parole ai fatti, al fine di tutelareun così inestimabile patrimonio messi-nese.

Tutela operativa della Riserva Naturale Orientata “Capo Peloro”

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Sono state premiate, giorno 30 maggio alle ore 17 nella Sala Giunta di Palazzo dei Leoni,dal Commissario della Provincia Regionale di Messina dott. Filippo Romano, le ScuoleMedie che hanno aderito al Concorso "L'Arte per l'Ambiente " organizzato dalla VIII

Direzione Ambiente della Provincia Regionale coordinata dall'arch. Gabriele Schifilliti in siner-gia con la Società Ing. Linda Schipani S.r.l., start up innovativa nel campo della sostenibilitàambientale. I lavori presentati al Concorso sono stati selezionati da una giuria d'eccellenza che ha visto lapartecipazione dell'ex Provveditore agli Studi di Messina, dott. Gustavo Ricevuto e del diretto-re del Museo Regionale di Messina, dott. ssa Caterina Di Giacomo .Vincitore della Sezione installazione " l'Albero mezzo vivo e mezzo secco" della Scuola

Premiazione della Mostra "l'Arte per l'Ambiente"

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Mazzini, seguito dagli Istituti Salvo d'Acquisto,Catalfamo, Vann'Antò e Cesareo; nella sezionepittura vince, con la "Cartina d'Italia " realizzatacon tecnica mista la Salvo d'Acquisto seguitadagli Istituti Pascoli- Crispi e dal Sant Ignazio. Particolarmente apprezzati i lavori dei due Istitutifuori concorso: " i cartelloni didattici " dellaScuola elementare Manzoni- Dina e Clarenza ela testimonianza del "museo del riciclo" appenainaugurato dai ragazzi dell'Istituto Don Bosco.Le Scuole premiate hanno ricevuto buoni indenaro per l'acquisto di materiale scolastico e atutti i partecipanti sono stati rilasciati attestati dimerito e gadget .Un premio particolare è stato invece conferito airagazzi dell'Istituo Don Bosco : una visita alla"Collezione di Arte del Riciclo" dell' EcoLab ,spazio espositivo e operativo che ospita centina-ia di lavori realizzati con scarti industriali dai piùnoti artisti del nostro territorio, un luogo d'arte,d'impresa e di cultura, attraverso il quale LindaSchipani, ingegnere ambientale e artista, vuoletrasmette in modo semplice e innovativo, impor-tanti contenuti legati alla sostenibilità ambienta-le e alla valorizzazione delle risorse da rifiuto. Il Commissario Straordinario della Provinciadurante la Premiazione ha ringraziato i ragazziper aver arricchito i corridoi di Palazzo dei Leonicon lavori non soltanto belli e divertenti maanche testimoni di comportamenti virtuosi e diun impegno sociale dei giovani verso lo svilup-po sostenibile.Location della mostra, aperta fino al 6 giugnonegli orari d'ufficio, è il Ballatoio di Palazzo deiLeoni, dove è stata allestita in modo semplice edelegante con imballaggi riciclati che fungono daespositori delle singole opere, accompagnatadai cartelloni didattici della Manzoni e imprezio-sita, solo nel giorno dell'inaugurazione, dai lavo-ri del " Museo del Riciclo" del Don Bosco.I lavori premiati infine, come previsto dal Bando,resteranno alla Provincia Regionale di Messinaper dare inizio ad una futura collezione simbolodell'impegno dei giovani messinesi in difesa del-l'ambiente.

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SiciliaSiciliaa cura di Dario Buonfiglio

In tre mesi persi 3

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Non si ferma l'emorragia diposti di lavoro in Sicilia,dove, nel primo trimestre di

quest'anno rispetto allo stessoperiodo del 2013, sono andati infumo 38 mila posti di lavoro, cre-sce il numero dei disoccupati(23,2%) e quello delle persone incerca di occupazione (+ 44 mila).È il quadro che emerge dal rappor-to dell'Istat su occupati e disoccu-pati nel primo trimestre 2014.Stando ai dati dell'Istituto di statisti-ca, da gennaio a marzo di que-st'anno, gli occupati nell'Isola sono1 milione 307 mila (erano 1.345nel primo trimestre del 2013), iltasso di disoccupazione è aumen-tato di 2,5 punti percentuali in piùrispetto allo stesso periodo delloscorso anno: è pari al 23,2% (era il20,7%) contro una media delMezzogiorno del 21,7%. Peggiofanno solo Calabria (25,4%) eCampania (23,5%). ''In questafase generale di tagli ai costi dellapolitica e alla spesa della pubblicaamministrazione non e' possibilepensare al risanamento dellefinanze pubbliche esclusivamenteattraverso soluzioni uniterali, ovve-ro il dimezzamento della spesa perfar quadrare i conti. Il debito dellaRegione potra' essere ripagato neltempo se si attuano azioni in gradodi far crescere le imprese e pro-muovere occupazione''. Lo dice ilparlamentare regionale siciliano diGrande Sud, Carmelo Incardona.

38.000 posti

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EconomiaEconomiadi Gino Morabito

Se potessi avere…

mille euro al mese

Èfin troppo semplice parafrasare il motivetto di Gilberto Mazzi che nel 1939, esattamente75 anni or sono, usciva gracchiante dai diffusori a tromba dei fonografi. Solo cha all’epo-ca con mille lire al mese si campava discretamente bene e oggi con mille euro al mese

si riesce a mala pena a sopravvivere. Eppure anche mille euro al mese sono diventati l’aspi-razione di molti, di coloro che oggi spesso non possono contare su un lavoro regolare. È diquesti giorni l’analisi dell’ISTAT sulla situazione lavoro per il primo trimestre del 2014 che foto-grafa un Paese con il più alto tasso di disoccupazione dal 1977 ad oggi. Siamo arrivati al 13,6%di disoccupati in Italia, circa 3 milioni 487 mila persone in grado di produrre, ma che non hannolavoro e, di conseguenza, neanche un reddito. E se vogliamo andare nel dettaglio ancora piùinquietante è la situazione giovanile per i quali il tasso di disoccupazione si attesta al 46%.Manco a dirlo la condizione occupazione nel Mezzogiorno d’Italia è ancora più drammatica. Inquesta parte del Paese, il tasso di disoccupazione raggiunge la percentuale più alta. Semprenel primo trimestre del 2014 tocca quota 21,7% e quella giovanile si attesta su un preoccupan-te 60,09%. Nel Sud Italia sono 347 mila i ragazzi in cerca di lavoro, pari al 14,5% della popo-lazione giovanile. Un confronto è doveroso farlo con i paesi dell’area euro, con i quali dovrem-mo (il condizionale e d’obbligo) essere allineati e dove si è rilevato addirittura un calo della

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disoccupazione giovanilepassata dal 23,9% del mesedi aprile 2013 al 23,5% dellostesso mese di quest’anno.Tuttavia, ciò che si rileva conmaggiore risalto è la differen-za che caratterizza lo stessodato nei diversi Paesi: sipassa da un tasso del 7,9%per la Germania e del 9,5%per l’Austria, al 56,9% diGrecia, 53,5% di Spagna,49% di Croazia e 43,3% perl’Italia che sono notoriamentei paesi europei più colpiti dallacrisi infinita.

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News rISAF Regional Comma

Contingente M

Diario A

28 maggio 2014 - Herat

Ultima missione operativa degli AMX italiani prima del rientro programmato in Italia

Nella loro ultima missione in territorio afgano due cacciabombardieri AMX del contingente italianoin Afghanistan hanno distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto diGulistan e utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e diISAF. Questa missione segue a distanza di una settimana un analogo intervento condotto sopra lealture del distretto di Bakwa.L’operazione, scattata a seguito di precise informazioni di intelligence, è stata pianificata e coordi-nata con il contributo degli acquisitori obiettivi della Task Force Victor, l’unità dell’Esercito Italianoinquadrata nei ranghi del Regional Command West specializzata anche in questo genere di mis-sioni. La distruzione del ripetitore talebano è stata conclusa con successo grazie al determinanteimpiego del velivolo a pilotaggio remoto “Predator”, a conferma della nuova capacità operativa con-seguita dagli assetti dell’Aeronautica Militare, ossia quella di abbinare la capacità di Intelligence,Sorveglianza e Ricognizione alla capacità di individuazione e designazione bersagli ed alla capa-cità di guida di armamento di precisione.“La missione è stata condotta con precisione e con efficacia” ha dichiarato il colonnello pilotaMichele Morelli, comandante della Joint Air Task Force (JATF), “il miglior modo di concludere lamissione degli Amx dell’Aeronautica prima del definitivo rientro in Italia, previsto il prossimo 3 giu-gno, nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della mis-sione ISAF”. I quattro velivoli, inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF), lacomponente aerea nazionale del Regional Command West, provengono dal 32° stormo diAmendola e dal 51° stormo di Istrana.E’ dal 2002 che l’Aeronautica Militare è presente in terra afgana con i suoi uomini, ma è dal 2008che vengono schierati a Mazar-e-Sharif i primi “Tornado” che verranno poi sostituiti, fino ad oggi,dagli AMX.

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release and West – Afghanistan

Militare Italiano

Afghano

task force victor missile prima dell'impatto

l'impatto del missile il punto d'impatto

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Diario A

30 maggio 2014 - Herat

Il Comandante del Comando Operativo di VerticeInterforze a Herat tra i militari del contingente italiano di ISAF

Il comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, generale Marco Bertolini, si è recatonei giorni scorsi a Herat dove ha incontrato il comandante del contingente italiano in Afghanistan,il generale Manlio Scopigno, con il quale ha discusso dell’andamento della missione e dei suoi futu-ri sviluppi. Successivamente il comandante del COI, accompagnato dal generale Antonio Satta, l’ItalianSenior Representative (la massima autorità militare italiana presente nel teatro operativo afgano),ha salutato i militari di stanza a “Camp Arena” ai quali ha manifestato la propria gratitudine “per lostraordinario impegno e la silente professionalità profusi negli oltre dieci anni di missione inAfghanistan”. In particolare, il generale ha espresso il suo apprezzamento nei confronti dei piloti e del persona-le tecnico del gruppo di volo ”Black Cats”, reduci da un’importante operazione condotta ieri sui rilie-vi meridionali del distretto di Gulistan dove un sofisticato ripetitore radio dei talebani è stato distrut-to grazie all’intervento di due cacciabombardieri Amx del Regional Command West.La visita è stata anche l’occasione per salutare il prossimo rientro in Patria degli Amxdell’Aeronautica Militare, previsto nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vistadel completamento della missione ISAF (International Security Assistance Force).

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release and West – Afghanistan

Militare Italiano

Afghano

foto ricordo con i black cats

il generale Marco Bertolini si congratula con ilcolonnello Michele Morelli

generale Marco Bertolini saluta il gruppo divolo dei black cats

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30 maggio 2014 - Herat

Gli advisors dell’Aeronautica Militare italiana formano i colleghi dell’afghan Air Force

Si è tenuta nei giorni scorsi, nella base aerea dello “Shindad Air Wing” (S.A.W), polo addestrativodi spicco dell’aeronautica afghana, la cerimonia di consegna degli attestati di merito a 24 militariafghani che hanno frequentato con successo un corso di informatica di base.Il corso è stato organizzato e condotto da un istruttore afghano, formato nei mesi passati dagli advi-sors della coalizione, sotto la supervisione del VII Air Advisory Team dell’aeronautica militareItaliana.Il buon esito del corso rappresenta un importante risultato non solo per il numero di allievi formatima anche per la capacità dimostrata dal personale della nascente Afghan Air Force di gestire inautonomia le attività formative per il proprio personale.“è proprio questo l’obiettivo a cui mira l’attività di advising”, sottolinea il Colonello pilota IvanMignogna, Comandante del VII Air Advisor Team, “ovvero rendere la forza aerea afghana autono-ma ed in grado di sostenersi efficacemente nel futuro”.

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release and West – Afghanistan

Militare Italiano

Afghano

la consegna degli attestati di merito foto di gruppo

la consegna degli attestati di merito

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2 giugno 2014 - Herat

Celebrato a Herat il 2 giugno, Festa Nazionale dellaRepubblica Italiana. Banda del 207° Corpo D’Armatadell’Esercito Afgano intona “dimonios”

Con la deposizione di una corona al monumento ai Caduti e l’osservanza di un minuto di raccogli-mento, sono cominciati stamane a Herat i festeggiamenti del 2 giugno, 68° anniversario della pro-clamazione della Repubblica Italiana. A rendere omaggio alla Repubblica Italiana, anche la banda musicale del 207° corpo d’armata del-l’esercito afghano, schierata per l’occasione in alta uniforme, che ha intonato “Dimonios”, il celebreinno della brigata “Sassari”, l’unità dell’Esercito Italiano su cui si basa il contingente multinaziona-le ed interforze della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf).La solenne ricorrenza è stata celebrata nel piazzale di “Camp Arena” dove le rappresentanze ditutte le specialità delle Forze Armate italiane si sono schierate al cospetto della pluridecorata ban-diera di guerra del 152° reggimento fanteria “Sassari” e dello stendardo di combattimento del 7°reggimento AVES “Vega”, “ideale sintesi dei valori di fedeltà, onore e rigore morale”, ha detto ilgenerale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, “che sempre hannocontraddistinto i militari italiani, in Patria e all’estero, nella difesa della nazione, nell’affermazionedella pace e nella salvaguardia delle sue libere istituzioni”.“Con il tradizionale rito dell’alzabandiera”, ha proseguito il generale Scopigno, “ogni giorno i milita-ri italiani rinnovano idealmente il proprio giuramento di fedeltà alla Patria e alla sua costituzione.Questo spiega il senso del nostro impegno e del nostro servizio nei più svariati scenari operativi:l’essere imprescindibile strumento di sicurezza e di stabilità internazionale in tante tormentateregioni del mondo ancora caratterizzate da forme differenziate di violenza e di conflittualità”. Durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte il governatore della provincia di Herat SayedFazullah Wahidi, il procuratore capo Maria Bashir, i principali esponenti delle forze di sicurezzaafghane e i rappresentanti delle Forze Armate dei paesi alleati, è stata data lettura dei messaggiaugurali del Capo dello Stato e dei più alti vertici della Difesa mentre il cappellano militare del con-tingente, padre Mariano Asunis, ha recitato la “Preghiera per la Patria”.

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release and West – Afghanistan

Militare Italiano

Afghano

Afghanistan - festa della Repubblica Italiana

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Diario A

3 giugno 2014 - Herat

10.000 ore di volo per gli elicotteri “Mangusta” del Regional Command West

Gli elicotteri A 129 “Mangusta” dell’Aviazione dell’Esercito hanno varcato la soglia delle 10.000 oredi volo effettuate nei cieli dell’Afghanistan da quando, nella primavera del 2007, sono stati rischie-rati a Herat nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force). L’importante traguardo è stato festeggiato all’aeroporto militare di Herat da tutti i baschi azzurridella Task Force “Fenice”, la componente ad ala rotante su base 7° Reggimento AV.ES. “Vega” diRimini agli ordini del colonnello pilota Giuseppe Potenza. I “Mangusta” sono elicotteri da esplorazione e scorta particolarmente affidabili e versatili, sonodotati dei più avanzati sistemi di bordo e grazie all’elevata professionalità ed esperienza maturatadai piloti, chiamati spesso ad operare in situazioni critiche e in condizioni climatiche talvolta proibi-tive, si sono rivelati uno strumento indispensabile per la condotta delle operazioni a supporto delleunità terrestri della coalizione e delle forze di sicurezza afgane. Ogni intervento degli elicotteri “Mangusta” è stato caratterizzato da una percentuale di successopari al 100 %, un risultato particolarmente significativo che è stato possibile raggiungere anche gra-zie alla professionalità del personale tecnico preposto alla manutenzione degli aeromobili.

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release and West – Afghanistan

Militare Italiano

Afghano

la fotografia celebrativa delle 10.000 ore di volo

elicottero ''mangusta'' in operazioni felicotteri ''mangusta'' in fase di decollo

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CulturaCultura

Ad Angela Lo Giudice il premio “Vivia Bruni”

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Si è svolta presso l’Accademia Peloritanadei Pericolanti la cerimonia di premiazio-ne, organizzata dal Soroptimist

International Club di Messina in collaborazionecon l’Ateneo peloritano, per la migliore tesi diDottorato riguardante studi e ricerche originali inMicrobiologia marina che ha visto protagonistaAngela Lo Giudice, componente di un’unità diricerca dell’Ateneo e moglie del compianto LuigiMichaud, ricercatore dell’Ateneo scomparso nelgennaio scorso in Antartide.Il premio è intitolato alla memoria di “ViviaBruni”, già ordinario di Ecologia pressoUniversità di Messina ed ex Direttore delDipartimento di Biologia animale ed Ecologiamarina, che contava tra i suoi più brillanti allievianche Luigi Michaud.Angela Lo Giudice, visibilmente commossa, hacosì commentato il momento della premiazione:“Pur consapevole che questo premio vieneannualmente riconosciuto alle donne impegnatenella ricerca, io sento fortemente che a vincerloquesta volta siamo in due”.Le sue parole sono ovviamente riferite al marito,recentemente scomparso in una missione diricerca scientifica in Antartide.“Il premio – ha detto la prof.ssa Carbonaro LaRosa, Presidente del Soroptimist – vuole ricor-dare la compianta Vivia Bruni che ha guidato ilnostro club con amicizia, affetto e disponibilitàdal 2011 con un mandato biennale che purtrop-po si è interrotto anzitempo a causa della suascomparsa”.Il prof. Salvatore Cuzzocrea, Prorettore allaricerca, a nome del Rettore, prof. PietroNavarra, ha espresso i ringraziamenti per l’ini-ziativa, che rappresenta un contributo all’attivitàdei ricercatori messinesi ed ha altresì ricordatola prof. Bruni.Alla consegna del premio sono intervenuti, inol-tre, il prof. Emilio De Domenico, Direttore delDipartimento di Scienze Biologiche ed ambien-tali ed il prof. Giancarlo Albertelli, già direttoredel Museo Nazionale dell’Antartide di Genova.

“Pur consapevole che questopremio viene annualmentericonosciuto alle donne impe-gnate nella ricerca, io sentofortemente che a vincerloquesta volta siamo in due”

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Il premio Piero Sgroj, nato nel 2009, sotto ladirigenza del preside Pio Lo Re, è stato istititoper onorare e tenere vivo il ricordo di Piero

Sgroj, grecista di fama internazionale che dal1963 al 1973 ha insegnato latino e greco nelLiceo Classico Statale “La Farina” di Messina.Il Premio è assegnato attualmente agli allievi delliceo "La Farina" che si sono distinti negli studi, inattività culturali, in manifestazioni varie, e ad exallievi che nel campo dell’attività professionalehanno valorizzato gli insegnamenti appresi ascuola. Il Premio è assegnato, secondo lo statu-to, è assegnato dal Dirigente Scolastico del Liceo“La Farina”, d’intesa con il Consiglio di Istituto,udito il parere del Collegio dei Docenti.

Premiati VI edizione

Giancarlo De VeroOrdinario di Diritto Penale Università di Messina

Francesco Paolo FulciDiplomatico già Ambasciatore presso le Nazioni

Unite, Presidente della Ferrero

Paolo Ielo

PM alla Procura della Repubblica di Roma

Pio Lo Regià Preside del Liceo La Farina

Franco MartinoOnorevole

Ginevra Sindoni D’Andreagià Docente di Storia dell’Arte al Liceo La Farina

Alla memoria di Claudio D’Aliamedico chirurgo

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ho letto e riletto con molta attenzione la lettera a firma di 48 docenti universitari, pub-blicata sul settimanale del 28.05.2014. Confesso che mi ha provocato amarezza,molta amarezza. Più del contenuto, il principio tanto assurdo – quanto stupido – di

criticare sempre l'altrui operato. Criticare sempre e comunque – patologia diffusa ma benradicata nel messinese – a prescindere. Nella fattispecie è più che evidente che c'è unregista, ma non ci sono attori, solo comparse a cui è stata “estorta” una firma solo per spi-rito di compiacimento. Altri, interpellati si sono rifiutati. Conosco personalmente alcuni deisottoscrittori e, al pari di tutti gli altri, sono convinto della loro assoluta buona fede. Non sispiegherebbe altrimenti il perché, qualche mese or sono, la stimata e ottima prof.ssaPugliatti, in un convegno al Palacultura Antonello su Gaetano La Corte Cailler, presenti uncentinaio di persone, tra cui che scrive, ha pubblicamente affermato che Antonello è statosepolto nel convento di S. Maria di Gesù Sup. Tanti altri studiosi di storia dell'arte ( Marco

Il Convento di S. Maria di Gesù Sup.:luogo di sepoltura di Antonello Da Messina?

foto Peppe Saya

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Bussagli, etc. ), al pari di altri storici locali, meno noti a livello nazionale, ma non per que-sto meno bravi, affermano che l'artista messinese è sepolto nel Convento di S. Maria diGesù Sup. Persino il docente universitario Erasmo Paolo Mangianti, erede nientemenodel notaio Antonio Mangianti ( notaio che ha raccolto le ultime volontà testamentarie det-tate da Antonello da Messina il 14 Febbraio 1479 ) ci incoraggia in questa nostra ricerca,convinto – anche lui come noi – che il sito del Convento di S.Maria di Gesù Sup. è il luogodi sepoltura di Antonello. Egli stesso ci indica una lapide funeraria sita nella cappella pri-vata della famiglia Picardi, in via Matteo Bellinvia, 50, a Barcellona, prima posta nel con-vento di Ritiro e poi trasferita dai familiari, assieme ai resti mortali del congiunto, nella cap-pella anzidetta. La lapide riporta la seguente frase; “AQUAE S(ANCTAE) MARIAE DEIESU EX ACT(IS) NOT(ARII) ANTONY MANGIANTI AN(NO) 1476” Cioè ancor prima dellamorte di Antonello. Questo atto, non unico, ma se ne possono citare a decine, dimostrache per i defunti (e non solo ) sepolti nel convento di S. Marai di Gesù non veniva indica-to il termine superiore ( Sup.). Contrariamente, invece, a quanto avveniva per le sepoltu-re in quello inferiore (sorto successivamente al primo, nel 1463, nei pressi della scuolaelementare L.Boer ). Il libro dei morti consultato nella Chiesa di S. Giuliano ( Defunctorum– dal 1591 al 1621) conferma quanto già asserito e su circa 250 atti consultati, le sepoltu-re riferite al Convento inferiore vengono chiaramente indicate e specificate. Mentre perquelle del superiore il termine viene omesso. In alcuni casi, addirittura, viene fatto riferi-mento all’antico Convento di S. Maria del Monte Carmelo, sorto nel 1166 ed ancora oggi

foto Peppe Saya

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interrato assieme alla cripta sottostante, a causa della prima grave alluvione del 1854.Primo Convento dei frati carmelitani sorto in Europa, dopo quello in Terra Santa. Il triste appello alle istituzioni a non finanziare lo scavo mortifica quello di segno oppostolanciato dalla Parrocchia di S. Maria di Gesù Sup. (proprietaria del sito), dalla Coop.Sociale onlus Trapper, dall’Associazione/Comitato nazionale per la valorizzazione dei beniculturali, da oltre mille cittadini (studiosi, professionisti, appassionati, docenti, cittadiniqualsiasi, etc. ) che ad oggi hanno sottoscritto l’appello per il recupero dei resti mortali diAntonello da Messina. Appello disponibile per la sottoscrizione anche sul web. Ma soprat-tutto mortifica i volontari, gli organismi e le varie associazioni, che dall’Aprile del 2011 siimpegnano settimanalmente (ogni Sabato mattina o pomeriggio) a ripulire e a salvaguar-dare il sito, togliendo tonnellate di rifiuti ed eliminando la “foresta” che lo infestava e lonascondeva alla vista dei passanti.Il 10 Febbraio del 2006 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia, unDecreto dell’Assessorato Regionale al Bilancio con il quale veniva concesso allaSoprintendenza di Messina per la “realizzazione del progetto per il recupero, valorizzazio-ne e pubblica fruizione dell’area archeologica dei resti del Monastero di S. Maria di GesùSuperiore” la somma di 40 milioni delle vecchie lire. Decreto che io stesso consegnai, piùe più volte, al Soprintendente di allora, ma la somma non fù mai utilizzata e colpevolmen-te si perse, andando in perenzione. Nessun appello, nessuna protesta. Nemmeno quando

foto Peppe Saya

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abbiamo perso 11 milioni di euro per il recupe-ro della Real Cittadella. Nessun appello per ilForte Gonzaga, per il Castellaccio, per i FortiUmbertini, per il nuovo museo, per la creazio-ne di quello archeologico che ci manca, per ilritorno a Messina dell’Archivio di Simancas o diquello “prestato provvisoriamente” all’Archiviodi Stato di Palermo ( oltre 2200 pergamene, piùuna grandissima quantità di faldoni ), per ilrecupero della Badiazza o della Villa deGregorio, per i resti della cripta di S .Giacomoo del Duomo, etc. Nessun appello, nessunafirma. Eppure quanto ce ne sarebbe bisogno.Quaranta, cento, mille firme. Si lascino perde-re gli “untori” i “delatori”, i “tomasi” ( evangeli-camente increduli). Su questa vicenda abbia-mo ricevuto moltissimi attestati di solidarietà.Perché i più ci credono, come noi, si fidano. Ci hanno visto dare il sangue per quel sito. Ec’è stata una risposta unanime: andate avanti. In filosofia si chiama “ eterogenesi dei fini”, ovvero ottenere l’esatto contrario di ciò che si persegue. E questo è avvenuto con quel-la lettera. Abbiamo tante cose da chiedere per superare il gap strutturale e culturale di que-sta nostra città. Ognuno ha da fare la propria parte. Senza conflitti o gelosie. In ogni caso il sito – di grandissima importanza storica-archeologica-culturale – va messoin sicurezza, salvaguardato e reso fruibile. Per questo abbiamo realizzato un progetto, giàapprovato dalla Curia e dalla Soprintendenza. Ma se questo progetto ha un suo percorsoautonomo è pure vero che lo stesso è intrinsecamente legato allo scavo e a un suo rapi-do avvio e conclusione, il cui esito – ci auguriamo favorevole – darà un’accelerazione com-plessiva al completo recupero del sito e ad un’auspicabile riqualificazione dell’area circo-stante, oggi ampiamente degradata. Che il luogo di sepoltura di Antonello sia il Conventodi S. Maria di Gesù Sup., a Ritiro, allo stato dello “scavo” storico cartaceo di oggi, non cisono dubbi. Che si possano trovare i resti mortali, non lo sappiamo. Ma ce lo auguriamo.Le nostre speranze siano più forti dell’altrui certezze. Proibire, in fondo, è peggio chenegare. Una cosa è ovvia e più che razionale. Chiunque farà lo scavo archeologico perriportare alla piena luce il complesso conventuale di S. Marai di Gesù Sup. – primoConvento dei frati minori osservanti nato in Sicilia – e, ancora, la più antica chiesa e crip-ta sottostante di Santa Maria del Monte Carmelo del 1166, avrà il dovere morale, oltre chescientifico, di analizzare, con tutti gli strumenti e le metodologie che la scienza e la tecni-ca ci mettono a disposizione, i resti ossei che si ritroveranno. “ E’ meglio arrovellarsi neldubbio che assopirsi nell’errore”, scrisse un dì Alessandro Manzoni. Il dubbio va dipanato,per Antonello, per la cultura e per i Messinesi che ancora credono…… e sperano in unacittà migliore.

Giuseppe Previti - Volontariogià Presidente del Consiglio Comunale di Messina

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Deformazioni, falsità e settarismo Trovo bizzarro e para-dossale che un così folto numero,di storici dell’arte eaccademici, abbiamo sottoscritto o condiviso un mani-

festo in cui sono riportate delle notizie imprecise, false e stru-mentali. Per quanto riguarda il nostro Comitato è stato sempreprecisato e chiarito che si tratta di una associazione senzascopo di lucro, se mai qualche giornalista, in particolare stra-niero, ci ha confuso con un organismo istituzionale. Del nostro Comitato fanno parte insigni ricercatori e professo-ri universitari, per citarne alcuni,il prof. Giorgio Gruppioniresponsabile del laboratorio di Antropologia ossea dellaUniversità di Bologna, il prof. Lucio Calcagnile della Universitàdel Salento. Il prof. Francesco Mallegni della Università di Pisa, il prof.Antonio Moretti della Università dell’Aquila; l’elenco è lungo epotrei proseguire ma non voglio tediare i lettori. Quando siscrive “ il fallimento della ricerca di quelle della famosa MonnaLisa” e il ritrovamenti dei presunti resti di Caravaggio scivolia-mo, nel primo caso, nel campo della palesa falsità. Se i sotto-scrittori di questo appello si informassero prima di comporre osottoscrivere un documento, eviterebbero di dire castronerie. Le ricerche dei resti mortali della Monna Lisa sono in atto evedono impegnate varie Università e professori universitari.Stupisce che ricercatori e uomini di cultura siano o, non infor-mati, o peggio, forse in cattiva fede. Per quanto concerne la ricerca legata ai resti mortali diCaravaggio, oltre a storici, hanno fattivamente collaboratovarie Università italiane specializzate negli esami del carbonio14, esami istologici, esami dei metalli pesanti nei resti ossei,esami del Dna e cosi via.Eccellenze istituzionali italiane che applicano nuove metodo-logie e tecnologie sofisticate per risolvere problemi che gli sto-rici non sono in grado di risolvere. Se lo vogliono invieremo a tutti i sottoscrittori di questo appel-

Silvano Vinceti presidenteComitato Nazionale per la valoriz-zazione dei Beni Storici e Culturali

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lo gli esami fatti, i risultati a cui si è pervenuti, i rispetti dei protocolli internazionali e forse,con loro stupore o dispiacere,costateranno che le ragioni per cui si è ritenuto di aver trova-to i resti mortali di Caravaggio, non sono ipotesi storiche ma dati concreti che portano adattribuire al ritrovamento quella percentuale del 90% e più. Percentuale che per la scienzache si fonda sul concetto di probabilità è una base di garanzia della validità di un risultatoa cui vanno aggiunti documenti storici che completano il quadro. Tralascio l’altra castroneria che sarebbe stata trovata solo una tibia. Sempre in questoimpreciso e pressappochista appello si parla di soldi fatti spendere alla Provincia e alComune di Firenze, falso che il comune di Firenze abbia speso un solo Euro, la Provinciaha erogato per tutta la ricerca 18.000 euro di cui 8.000 per degli esami del geo-radar cheavrebbe dovuto necessariamente , compiere,come previsto dal protocollo d’intesa con laSopraintendenza archeologica toscana con la quale abbiamo avuto una fertile e costrutti-va collaborazione.. Grazie all’effetto mass-mediale della nostra ricerca, oggi quell’immobile fatiscente e defor-mato da screditati interventi edilizia, è oggetto d’interesse di vari gruppi finanziari interna-zionali per il suo recupero e valorizzazione. Sempre in questo appello viene riportato cheil Museo del Louvre mi avrebbe definitivamente bollato come “ ciarlatano”. Il mestiere del-l’estrapolare una frase da un contesto per screditare un’altra persona è vecchio quanto ilmondo e, mi stupisco, che chi ha sottoscritto quel manifesto non si sia premunito di cono-scere meglio, il perché e quando venne usata questa espressione; ottimo esempio di comeun ricercatore o uno storico non dovrebbe comportarsi. Se avessero fatto una ricerca seriaemergerebbe che quella espressione – ciarlatano- è stata una reazione ad una nostra sco-perta delle lettere S ed L e del 72 nella Gioconda del Louvre.Si da il caso che quelle lettere e il 72 sono visibili, pur se con difficoltà, anche ad occhionudo e che il laboratorio incaricato dal Louvre per uno studio sulla Gioconda ha ammessola presenza di queste lettere negli occhi della Gioconda Infine per quanto riguarda la ricer-ca su Antonello da Messina io mi sono limitato ad asserire che sulla base dei documentivisionati mi sono convinto che sia stato sepolto nella chiesa di Santa Maria in GesùSuperiore. Convinzione basata su tutta una serie di argomenti e che sono pronto a con-frontare con altre tesi. Non ho mai dichiarato nulla nel merito della sua morte per tubercolosi, ho detto che sefosse storicamente accertato si tratta di un indizio importante in quanto rintracciabile neiresti ossei. Ho invece detto a più riprese che è fondamentale tentare di recuperare dei discendenti perpoter compiere gli esami del Dna ma che sono altamente significativi anche gli esami delcarbonio 14 che ci da dati importanti sul periodo storico a cui appartengono quei resti mor-tali, l’esame istologico che ci da con precisione l’età del resto preso in esame. Non credoche in quella chiesa, in quel periodo storico specifico vi siano state molte sepolture di per-sone che hanno una certa età, possono avere piombo da colori nei resti mortali e altri indi-catori. Ovvio che il Dna rimane un esame importante e fondamentale ma in alcuni casi non deter-minante. Infine un consiglio a questi sottoscrittori e uomini di cultura, basatevi su fatti e nonsu costruzioni faziose, o peggio, su asserzioni palesemente false o pretestuose.

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Ho letto con attenzione la lettera dei “48 docenti univer-sitari” pubblicata nell´edizione della “Gazzetta del Sud”del 25 maggio u.s. e, quale convinto sostenitore (sin

dal 1989, insieme al compianto prof. Fortunato Pergolizzi) cheil luogo scelto da Antonello per la sua sepoltura sia stato il con-vento dei Minori Osservanti di S. Maria di Gesù Superiore aRitiro, dove insistono i ruderi ottocenteschi del complesso reli-gioso, desidererei esprimere la mia opinione in proposito. Sono alcune, brevi considerazioni, rimandando ogni approfon-dimento alla lettura del mio corposo saggio “Il mistero dellasepoltura di Antonello” pubblicato nel volume “Antonello aMessina” a cura di Giovanni Molonia (2006) e consultabileanche nel sito web www.messinaierieoggi.it. Intanto è propriogiusto che nessuna delle fonti messinesi (dal Maurolico alBuonfiglio; dal Samperi al d’Ambrosio; dal Susinno al Gallo;dal Grano al Grosso Cacopardo e così via) ricordi una “tombadi Antonello” a Messina e così doveva essere perché tutti glistorici locali, indistintamente, erano convinti in seguito a quan-to affermato da Giorgio Vasari nelle “Vite” (1550), che l’artistamessinese fosse stato sepolto a Venezia. Oltretutto, e non è cosa da poco, per volontà testamentaria ilpittore volle essere inumato con l’abito di Minore Osservantee, quindi, nella fossa comune e in rigoroso anonimato. Di conseguenza non una targa epigrafica, non un monumentofunerario avrebbe segnalato la presenza dei suoi resti mortali,da ciò la spiegabilissima “ignoranza” delle fonti messinesi.Che si protrasse fino al 7 marzo 1903, quando lo storicoGaetano La Corte Cailler rinvenne il testamento dettato il 14febbraio 1479 al notaio Antonio Mangianti. Testamento che,morto Antonello, si apriva nel convento del Carmine l’11 mag-gio dello stesso anno ad istanza del figlio Jacobello ed allapresenza di testimoni. Vero è che ai tempi di Antonello esistevano due conventidenominati “S. Maria di Gesù”, uno “Inferiore” (dove oggi insi-

Nino Principato interviene neldibattito sul luogo della sepolturadi Antonello da Messina

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ste la scuola “L. Boer”) e uno “Superiore”, quello di Ritiro e che Antonello, nel testamento,omise di precisare in quale dei due disponesse di essere sepolto.Ma è anche vero che negli atti notarili dell’epoca (fra i tanti, 7 dicembre 1462, notaioLeonardo Camarda; 21 ottobre 1491, notaio Matteo Pagliarino; 20 agosto 1499, notaioAntonio Mangianti; 19 luglio 1498, notaio Nicola Ismiridi) quando ci si riferiva al convento“de suso”, si ometteva l’attributo di “Superiore” perché non ce n’era bisogno, dal momen-to che quest’ultimo era di ben più remota fondazione: esisteva già nel 1166 quale cenobiocarmelitano e nel 1425 venne ristrutturato ad opera del beato Matteo Gallo vescovo diAgrigento e compagno di San Bernardino da Siena, per divenire sede dei MinoriOsservanti (lo stesso Ordine cui apparteneva, da terziario, Antonello). Semmai era necessario precisare l’attributo, per evitare confusione, solo quando si tratta-va del convento “de iusu”, cioè “Inferiore”, perché moderno e di recente costruzione, quel-lo che infatti fa Giovanna Cuminella, vedova del pittore, nel suo testamento del 7 dicem-bre 1481: “[…] ecclesia inferiori sancte Marie de Ihesu in monumento ubi sepultus est eiusfilius”. Dal testo di questo testamento si evince che la sua sepoltura, in un monumentofunerario insieme al figlioletto concepito col notaio Nicola Isaia e morto prematuramente,non aveva niente a che vedere col defunto marito Antonello il cui corpo invece riposavaanonimamente, insieme agli altri monaci, nella cripta di S. Maria di Gesù Superiore aRitiro. Se Antonello fosse stato sepolto in S. Maria di Gesù Inferiore, certamente la vedova nonavrebbe avuto motivo di non farne menzione. Lo stesso La Corte Cailler, nel 1903, scriveva: “Potrebbe nascere il dubbio se il convento,o meglio la chiesa di S. Maria di Gesù additata a sua ultima dimora, sia stata quella di S.Maria di Gesù Superiore, altrimenti “Ritiro”, o quella di S. Maria di Gesù Inferiore, alleFornaci, appartenenti entrambe, coi relativi vasti conventi, ai frati Minori Osservanti. Maresta scartata quest’ultima ipotesi, poiché il convento alle Fornaci fu iniziato nel 1463 edalla morte di Antonello non era forse ancora completato, mentre l’antico conservava, comeconservò per tutto il secolo XVI, un’attrattiva pei fedeli, ed accolse i sepolcri di personag-gi cospicui, come Galeotto Bardaxi, e poi Andreotta Staiti ed Antonio La Rocca”. E tutto ciò, gli storici di professione dovrebbero saperlo! Il 17 maggio e il 19 novembre del2013 il Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Messina, eseguì due distinte campa-gne di indagini georadar allo scopo di rinvenire strutture sepolte al di sotto dei resti delcomplesso conventuale di S. Maria di Gesù Superiore a Ritiro (commessa 5908/13). Ebbene, si legge nella relazione di 18 pagine: “[…] sono stati individuati riflettori ricondu-cibili a muri e solai […] appare netta la struttura voltata presente ad inizio sezione […]” ecosì via, per tutta l’area esplorata. Si tratta certamente del complesso religioso più antico sottostante agli attuali ruderi otto-centeschi, e già questa presenza giustifica ampiamente un finanziamento pubblico voltoad uno scavo archeologico più approfondito e alla successiva riqualificazione di tutto ilsito. Questi sono ineccepibili dati scientifici, il resto sono solo sterili e inutili chiacchiere che nonportano a nulla.

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Venerdì 13 giugno, a partire dalle ore20,30 sino alle tre di notte, per le vieadiacenti la Basilica (Via S. Cecilia, Via

C. Battisti, Largo Avignone, Via A. Martino, Viadei Mille, Piazza del Popolo e Piazza AnnibaleM. di Francia), avrà luogo la Notte Bianca perS. Antonio.Nel corso della manifestazione: arte, sportmusica, spettacolo, cultura, e degustazioni sifonderanno in un unico progetto, fruibile,lungo le strade chiuse al traffico, da tutta la cit-tadinanza e dai numerosi fedeli, non solo sici-liani, che parteciperanno ai festeggiamenti perS. Antonio.Tantissimi gli artisti che si esibiranno per ren-dere unica e indimenticabile la Notte di S.Antonio. Grande festa a Piazza del Popolocon il Villaggio dello Sport e kermesse musi-cale con Scuole di Danza per oltre sei ore acura di Lillo Alessandro e Associazioni sporti-ve. Inoltre 30 artisti di strada animeranno levie indicate e intratterranno bambini, giovani eadulti con spettacoli di giocoleria, esibizionicircensi, spettacoli con il fuoco e parate dimusica. Per la seconda volta si svolgeràanche una sfilata di moda sulla scalinataZuccarello a Largo Avignone e si esibirannoaltri artisti.

L’Istituto Comprensivo Manzoni animerà peroltre 3 ore il Piazzale Zaera con una varietà dispettacoli. Anche in Piazza Di Francia ker-messe musicale per oltre 3 ore; per il secondoanno consecutivo si svolgerà la gara canora“In Canto per S. Antonio” con la partecipazio-ne dei ragazzi delle scuole della città e dellaprovincia, con la presenza di VincenzoBelfiore, dal programma di Raiuno Ti Lasciouna canzone ed altri artisti.Tre le infiorate che animeranno le vie:Ghibellina (Maestri dell’Infiorata di S. PierNiceto), Nino Bixio (Maestri dei Mosaici diCamaro) e Via Refugio dei Poveri (ragazzidella Scuola Annibale Di Francia). Visite cultu-rali alla Chiesa dello Spirito Santo e allaBasilica S. Antonio con relativi musei. BandeMusicali; mostre di pittura, storiche e fotogra-fiche; artigiani e pittori a lavoro per coinvolge-re il grande pubblico.Un evento di grande portata, che nel ristrettopanorama degli spettacoli ed eventi nella città,sarà davvero unico e che vorrà darà alla cittàuna serata di gioia e di aggregazione. Sabato 14 giugno alle ore 19,30 prenderà ilvia la Solenne Processione di Sant’Antoniocon il Carro Trionfale.

Tutti in strada

per una notte di stelle

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La corazzata PotemkinLa corazzata Potemkina cura di Francesco Certo

I cento passi

Marco Tullio Giordana firma la storia di Peppino Impastato, morto di mafia, il 9 maggio del1978, massacrato di botte, imbottito di esplosivo e fatto saltare in aria sui binari ferrovia-ri. Luigi Lo Cascio è un perfetto Peppino, lo dipinge per carisma, carattere e tristezza.Peppino Impastato nasce a Cinisi, provincia di Palermo, roccaforte mafiosa del sanguinarioboss Tano Badalamenti, di cui è nipote. Il mondo dove vive non gli piace, non lo accetta,non accetta la mafia e quel suo modo schifoso di comandare e farti abbassare la testa o peg-gio di fartela girare dall’altra parte. Sceglie un modo intelligente per combatterla, l’ironia, lasatira, fonda una radio, “Radio Aut”, trasmette messaggi satirici contro Tano e la sua “fami-glia”, manca di rispetto al boss, fa quello che un uomo d’onore non può accettare, “u cug-ghiunia”, e per Tano Badalamenti è troppo, Peppino deve sparire. Le amicizie di Peppino, ilcontesto, il comunismo, contribuirono a nascondere la verità per anni. Attentato terroristi-co, così venne fatto passare la morte di Peppino, voleva far saltare i binari e ci è morto, poila data particolare aiutò ancora di più. Il 9 maggio 1978 veniva ritrovato il corpo di AldoMoro, rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse, in Italia di Peppino non parlava nessuno. Il filmè dettagliato, non si perde nel romanzare, racconta, descrive, narra, ci riporta in quei gior-ni, i cento passi che dividono la casa di Peppino a quella “du Zu Tanu” li abbiamo idealmen-te percorsi anche noi, insieme a Peppino ed al fratello. Sotto quel balcone ad urlare che lamafia è una montagna di merda c’eravamo tutti, siciliani e non. “I cento passi” racconta lastoria di Peppino Impastato, non è un film ma un pezzo della nostra storia, una di quelleche i bambini dovrebbero studiare a scuola, e far conoscere alle generazioni successive,perché il messaggio di Peppino non deve morire, Peppino muore di nuovo ogni volta chegiriamo la testa. Non parleremo della regia perfetta di Giordana o delle interpretazioni dabrivido di Luigi Burruano e Lucia Sardo (genitori di Peppino), neanche di Tony Sperandeo,per qualcuno può interpretare solo mafiosi, qui è Tano Badalamenti, qui è ancora una voltauno strepitoso caratterista. Nomination ai Golden Globe del 2000 come miglior film stranie-ro. “Novantatré, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto,novantanove e cento! Lo sai chi c'abita qua? Ah, u'zu Tanu c'abita qua! Cento passi ci sonoda casa nostra, cento passi! Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar, alla fineti sembrano come te! «Salutiamo zu' Tanu!» «I miei ossequi, Peppino. I miei ossequi,Giovanni». E invece sono loro i padroni di Cinisi! E mio padre, Luigi Impastato, gli lecca ilculo come tutti gli altri! Non è antico, è solo un mafioso, uno dei tanti!”

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da Beethoven a Kurt Cobainda Beethoven a Kurt Cobain

CURIOSITà

Nelle scorse settimane abbiamo parlato dei Coldplay, conti-nuazione naturale di un’altra band inglese di cui avevamoparlato in precedenza, gli Oasis. Oggi risaliamo ancora iltempo e parliamo di chi queste band le ha inspirate, e nonpoco, i Radiohead. La band è formata da Thom Yorke (voce,chitarra, pianoforte), Jonny Greenwood (chitarra solista,tastiere), Ed O'Brien (chitarra, voce di supporto), ColinGreenwood (basso elettrico, sintetizzatori) e Phil Selway(percussioni). Nati nei sobborghi del Oxfordshire a metàdegli anni ’80, devono il loro successo ad una continua evo-luzione e sperimentazione di generi e composizione musica-li. Band che nasce nel rock e, ci piace dire, si sviluppa nellamusica, brit – pop, alternative, ben due album con ispirazio-ni elettroniche (Kid A e Amnesiac entrambi all’inizio deglianni 2000), evoluzioni della musica classica e moderna. Ilprimo successo arriva con l’album di esordio “Creep”(1992),che viene molto apprezzato negli Stati Uniti, lasciando peròfreddini gli inglesi, ancora non coinvolti dal fenomenoRadiohead. In patria sarà il secondo album, “TheBends”(1995). Ma la rivoluzione arriva col terzo disco, nel1997 la band inglese pubblica “Ok Computer”, album checambia tutto, la critica ed il pubblico si fondono nel celebra-re la musica dei Radiohead, il disco può tranquillamenteentrare a far parte della storia della musica, non solo delrock, ma in generale, il successo è netto ed esalta la voglia

di sperimentare della band, progressive rock e primi accenni alla musica elettronica scon-volgono la visione del gruppo. La critica li celebra ed i fans se ne innamorano in manieradefinitiva. Tra i successi dell’album possiamo ricordare “Karma Police” e “Lucky”, uno stilein evoluzione che infatti non fa sedere sugli allori i Radiohead, che con i successivi albumalzeranno il tiro, e come già detto, si butteranno nel mondo dell’elettronica continuando amietere consenso. Arrivano così “Kid A”, “Amnesiac” e “Hail to the Thief”, trilogia musica-le e cartoline della sperimentazione divertita di Yorke & co., se nei primi due è chiara lavoglia di scoprire nuove sonorità il terzo è un album che torna al vecchio stile ma non inmaniera netta, un transito lento per tornare alle origini, electronic, progressive, jazz, musi-ca ambientale, un mash up (ci scuserete il termine improprio) di sonorità per creare unostile unico e riconoscibile. Da 30 anni sulla scena, mai superati e sempre un passo avanti.La polizia del karma non li punirà.

a cura di Francesco Certo

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Rad

ioh

ead

[...]Sono lanciatoquesta volta sono lanciatosento che la mia fortuna potrebbe cambiare uccidimi sarahuccidimi di nuovo con il tuo amoresarà un giorno magnifico[...]

Lucky

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parole in bluparole in blu

CURIOSITà

Elio Vittorini è una figura centrale della letteratura italiana fragli anni Trenta e gli anni Sessanta, protagonista attivo di tutti isuoi momenti più vivi non solo come scrittore ma anche comeinstancabile organizzatore di cultura. Nato a Siracusa nel 1908da famiglia modesta, non ebbe quella formazione umanisticache era tradizionale per il letterato italiano. Dopo gli studi ele-mentari, infatti, seguì solo tre anni della scuola tecnica. Fuessenzialmente, dunque, un autodidatta, capace di crearsi da séuna cultura raffinata attraverso voraci letture e rapporti intensicon il mondo letterario del tempo. In un primo momento si dedi-cò al lavoro di traduttore, contribuendo, al pari di Pavese, alladiffusione della letteratura americana e alla creazione del suomito, specie con la pubblicazione nel 1942 dell'antologiaAmericana, che incorse nella censura fascista. La sua primaopera furono i racconti di Piccola borghesia, dove veniva propo-sto il mito dell'infanzia come recupero di un'istintiva vitalità, contrapposta al grigiore sof-focante della vita borghese. Questa inquietudine anti borghese e questo bisogno di anarchi-ca libertà dominano anche il romanzo Il garofano rosso, che vede protagonista un giovane,organizzatore politico di un'agitazione studentesca, che si illude di trovare nella violenzafascista un'alternativa al conformismo borghese e spera utopisticamente in una societàmigliore. Vittorini scrive anche altri romanzi come Erica e i suoi fratelli, storia di una ragaz-za, abbandonata dai genitori, che per sopravvivere si prostituisce; Uomini e no, dedicatoalla Resistenza; Le donne di Messina, dove si descrive la purezza della vita di un villaggiodove vige una sorta di comunismo primitivo. Il vero capolavoro di Vittorini, però, è ilromanzo Conversazione in Sicilia, dove il protagonista, Silvestro, in preda ad "astratti furo-ri" nel clima politico degli ultimi anni del fascismo e della guerra di Spagna, ritorna nellanatia Sicilia a ritrovare la madre. Centrale è, dunque, il tema del ritorno alla propria terra esoprattutto alle proprie origini, un ritorno che non ha solo valenze sentimentali ma si cari-ca anche di motivi ideologici e di un profondo senso di pena per tutti gli uomini. Vittorinisi rifugia nella memoria del passato, nel ricordo della sua infanzia, età felice in netta con-trapposizione con l'infelicità del tempo presente, segnato dall' oppressione della dittaturafascista. L'autore sente incombere sull'Italia un destino di pena e di dolore e prova un sensodi profonda angoscia per la sofferenza di tutti. Persegue nel romanzo un fine ideologico mapunta ad un'arte che trascenda le epoche storiche e comunichi un messaggio universale.Per questo la narrazione, pur avendo al centro la miseria di una Sicilia arcaica, evita ogniconnotazione naturalistica e documentaria, assurgendo ad un clima mitico e simbolico. Aciò contribuiscono sia la struttura del racconto, fondato sulla tecnica della ripetizione, checonferisce al libro qualcosa di ieratico e rituale, sia il linguaggio, basato anch’esso su con-tinue ripetizioni ed anafore. Un romanzo costruito ad arte da Vittorini, che muore nel 1966.

a cura di Alessia Vanaria

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Vit

tori

ni

Non proviamo più soddisfazione a compiere il nostro dovere, inostri doveri… Compierli ci è indifferente. Restiamo male lostesso. E io credo che sia proprio per questo… Perché sonodoveri troppo vecchi, troppo vecchi e divenuti troppo facili,senza più significato per la coscienza.

È in ogni uomo di attendersi che forse la parola, una parola,possa trasformare la sostanza di una cosa. Ed è nello scrittoredi crederlo con assiduità e fermezza. È ormai nel nostromestiere, nel nostro compito. È fede in una magia: che unaggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità,la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto chesi è sottratto a ogni indagine.

La verità, voglio dire, non rischia niente a passare per unperiodo di abiezione: non il suo avvenire e nemmeno la suagioventù. Quello che non deve mai venire meno è il nostro sfor-zo di intrattenerla, comunque, tra noi uomini.

Siracusa, 23 luglio 1908Milano, 12 febbraio 1966

Elio

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Anche quando si tratta di gusto in fatto dicibo i geni possono giocare un ruolofondamentale. A svelarlo sono due studi

presentati alla conferenza annualedell'European Society of Human Genetics daNicola Piratsu e Antonietta Robino, ricercatoridell'Università e dell'IRCCS Burlo Garofalo diTrieste, che identificando i geni coinvolti nelladeterminazione dei gusti e delle preferenzealimentari aprono la strada a vere e propriediete genetiche personalizzate efficaci nonsolo per perdere peso, ma anche per tenerealla larga malattie come tumori, depressione eipertensione.Il primo dei due studi ha analizzato il genomaumano alla ricerca delle basi genetiche dellapreferenza verso alcuni cibi come i carciofi, lapancetta, il caffè e il succo d'arancia. Sonostati così scoperti 17 geni indipendenti asso-ciati alle preferenze alimentari individuali. Ilsecondo studio si è invece concentrato sullebasi genetiche della percezione del gustosalato, svelando che in questo caso ad entra-re in gioco è il gene KCNA5, noto per il ruolosvolto nella percezione del gusto da parte dei

mammiferi. Secondo i ricercatori queste sco-perte potrebbero permettere di miglioraresignificativamente i trattamenti basati su inter-venti nutrizionali confezionandoli su misura inbase alle preferenze alimentari geneticamen-te determinate di chi li deve seguire. La validi-tà di un approccio di questo tipo è già statadimostrata da uno studio in cui questo tipo didieta genetica è stato sperimentato su ungruppo di individui obesi. “Nonostante all'iniziodello studio non ci fossero differenze significa-tive fra i due gruppi in termini di età, sesso eindice di massa corporea – ha raccontatoPiratsu – abbiamo scoperto che nell'arco didue anni le persone nel gruppo che ha segui-to la dieta basata sui geni hanno perso il 33%di peso in più rispetto a quelle del gruppo dicontrollo, e anche che la percentuale dimassa magra è aumentata di più in questepersone”. Conoscere le basi genetiche dellepreferenze alimentari, ha concluso il ricercato-re, “aprirà nuove opportunità per lo sviluppo didiete personalizzate e di cibi funzionali miratia migliorare la salute delle persone e, quindi,la qualità della loro vita”.

Mangia sanoMangia sano

a cura di Mimmo Saccà

RERE

Il gusto è una questione di geni

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Mangia sanoMangia sano

La ricetta

RERE

PREPARAZIONE

Per preparare gli involtini ripieni di aspa-ragi, iniziate proprio dalla pulizia degliasparagi: lavateli sotto acqua corrente,poi tamponateli con carta da cucina econ un pelaverdure eliminate la parte fila-mentosa del gambo; quindi legateli conspago da cucina e poneteli nel cestellodell'asparagera.Cuoceteli lasciando le punte emerse chesi cuoceranno con il vapore (se nonavete un'asparagera potete lessare gliasparagi disponendoli per orizzontale inuna pentola larga). Una volta cotti, scola-teli e fateli intiepidire quindi tagliate via laparte più dura del gambo lasciando lepunte poco più lunghe del lato piò cortodelle fettine di carne. Grattugiate la scor-za di 1 limone, poi battete la carne tradue fogli di carta da forno per rendere lefettine di vitello più sottili senza romperele fibre della carne e ricavate 8 rettango-li da condire con la scorza di limone grat-tugiata, sale e pepe a piacere.Ponete su ciascuna fetta un po’ di raspa-dura e due punte di asparago; quindiarrotolate per formare l'involtino e chiu-detelo con uno stuzzicadenti. Proseguiteallo stesso modo fino ad esaurire gliingredienti, quindi posizionate gli involtiniripieni di asparagi in una teglia legger-mente oleata, poi passate un filo d'olioanche su di essi e cuoceteli in forno sta-tico preriscaldato a 180° per circa 7-8minuti (160° per circa 4-5 minuti se fornoventilato). Una volta cotti sfornateli e ser-viteli caldi o tiepidi!

Involtini ripieni di asparagi

Ingredienti per 8 involtini

• 8 fettine di carne di vitello

(circa 400 gr)

• la scorza di 1Limone

• 200 gr di Raspadura

• Sale q.b.

• Pepe q.b.

• Olio di oliva extravergine q.b.

• 24 Asparagi freschi

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AmarcordMessina anni ‘30

Passeggiata a mare

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Dalla Sicilia a Bruxelles

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